Il dottor Sergio La Cava replica a polemiche inerenti sia la portualità a Vulcano che un immobile.
Una "lettera aperta" che pubblichiamo, nonostante la polemica non sia nata sul nostro giornale, poichè riteniamo che quanto esposto da Sergio La Cava sia di interesse collettivo.
IL TESTO
Mi permetto di replicare ad affermazioni che ,come al solito, sono infarcite di informazioni”presunte” al solo scopo di far intravedere a tutti i costi "l'intreccio”.
Mi permetto di replicare ad affermazioni che ,come al solito, sono infarcite di informazioni”presunte” al solo scopo di far intravedere a tutti i costi "l'intreccio”.
La Siremar che ha demolito il pontile di Vulcano era la ex Siremar - Compagnia delle isole e non l’attuale, giusto per amore della verità.
Tutta la popolazione Vulcanara ha sofferto e soffre per la mancanza del pontile aliscafi e stiamo sollecitando il Sindaco, con tutte le nostre forze, per riattivarlo.
Ovviamente il pontile sarà riattivato per farci attraccare gli aliscafi, per quanto ne sappiamo a Vulcano.
I finanziamenti per il pontile saranno dati, ovviamente, per RIFARE il pontile e ripristinare cosi il naturale posto di ormeggio dei mezzi veloci a prescindere da chi abbia acquistato Remigio, come capirebbe chiunque, tranne chi vuole spargere un po di veleno gratuitamente.
Probabilmente per Lei che non vive Vulcano sarebbe stato meglio che il manufatto, che fa bella mostra di se in condizioni fatiscenti, da oltre un ventennio,come biglietto da visita dell’isola, restasse cosi com’è per altrettanti anni con il solo scopo di fare lamentare chiunque lo veda e lo commenta negativamente,con grave danno alla nostra isola(ma meglio lamentarsi che sistemare le cose).
Che al posto del pontile venga un porticciolo turistico non risulta a nessuno di noi,ma Lei,ad arte,lo inserisce sempre allo scopo di gettare un po di veleno gratuito.
Chiunque vedrebbe come un opera capace di dare una svolta non solo a Vulcano ma a tutte le isole la realizzazione di un porticciolo turistico per il quale, stia sereno, continueremo a batterci, magari chiederemo di farlo a Vulcano Piano cosi non desteremo sospetti.
Che il pontile aliscafi diventi un tutt'uno con il ritrovo Remigio non riesco a capirne il significato considerato che l’unica cosa che può accadere è che si ripristini il pontile COM’ERA PRIMA, e ,di conseguenza i passeggeri sbarcheranno e imbarcheranno da dove SBARCAVANO E IMBARCAVANO PRIMA.(VEDE? TUTTO COME PRIMA)
VUOLE INDICARE UNA SOLUZIONE DIVERSA DI ALLOCAZIONE DEL PONTILE CHE NON CONFLIGGA CON LA PROPRIETA' DI REMIGIO? Si accomodi almeno la sentiremo come pars costruens anzichè pars denstruens.
COSA DOVREI FARE? CHIEDERE ALLE AUTORITA’ SE CI FANNO RICOSTRUIRE REMIGIO DALL’ALTRA PARTE DEL PORTO CAMBIANDO IL SITO? MA PROBABILMENTE SAREBBE SOSPETTOSO IN QUANTO POTREBBE CREARE UN TUTT’UNO CON LE NAVI
Sono certo che se altri avessero acquistato il locale non si sarebbe potuto intravedere l’intreccio negandole il piacere di dare sfogo alla sua penna.
La conclusione del suo ragionamento sarebbe: NO A UNA STAZIONE MARITTIMA DECENTE CHE CONSENTA UN RIPARO AI NOSTRI OSPITI DEGNO DI UN PAESE CIVILE.
NO A UN IDEA DI PORTICCIOLO TURISTICO CHE CONSENTA ALL’ISOLA DI VULCANO DI FARE UN SALTO DI QUALITA’.
NO AL RECUPERO DI UN OPERA FATISCENTE POSIZIONATA PROPRIO COME PRIMO IMPATTO ALL’ARRIVO SULL’ISOLA.
Carissimo, lei ha parlato di colombe agendo da falco,in maniera incomprensibile e sconsiderata da parte di chi invoca la pace che in questo paese, specie in campagna elettorale,proprio per “presunti intrecci” esposti da gente come Lei,è sempre più merce rara.
Con Affetto e Stima
AH! dimenticavo!
BACIAMO LE MANI
Sergio La Cava