È morta soffocata dal suo stesso sangue Il movente del delitto rimane ancora oscuro: perde terreno l'ipotesi di una rapina finita tragicamente
Salvatore Sarpi
Lipari
L 'autopsia di Eufemia Biviano, la pensionata di 62 anni, uccisa la vigilia di Natale, nel garage della sua casa di Quattropani, svoltasi al Policlinico di Messina ha confermato che la donna è morta dopo essere stata accoltellata alla gola, forse soffocata dal suo stesso sangue. Si è avuta conferma di quanto era stato ipotizzato a caldo dagli inquirenti dopo il ritrovamento del corpo. La vittima era distesa in una pozza di sangue.
Gli inquirenti, che indagano sull'assassinio, attendono gli esiti degli accertamenti del Ris di Messina che, lunedì e ieri, ha effettuato i rilievi nel garage dell'abitazione della Biviano, luogo in cui è avvenuta l'aggressione. I carabinieri del Ris hanno sequestrato alcuni oggetti nel garage e in casa per effettuare analisi e scoprire eventuali impronte digitali che potrebbero essere utili per le indagini di un omicidio che appare tuttora avvolto nel mistero.
Il movente del delitto è oscuro . Potrebbe essersi trattato di una rapina finita male: i banditi potrebbero essere stati sorpresi dalla donna e, presi dal panico, averla uccisa. Nell'abitazione, però, non mancherebbe nulla. Gli inquirenti non escludono altre ipotesi: ad esempio che gli assassini abbiano atteso la donna, che era andata a fare spesa in paese, nel garage.
La donna viveva sola in una villa circondata da agrumi e ulivi in una zona detta Area morta nella frazione Quattropani a Nord Ovest dell'isola. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, che lavorano coordinati dal sostituto procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto Mirko Piloni, Eufemia Biviano nel pomeriggio del 24 dicembre è tornata a casa dopo aver fatto la spesa. Ha aperto il cancello per entrare in auto, attraverso una strada interna alla villa, nel garage: un corpo indipendente dall'abitazione. Lì la donna sarebbe stata uccisa. L'allarme è stato dato da un amico di Biviano, Giacomo Alessi: «Ho fatto una decina di telefonate e non rispondeva. Volevo invitarla alla messa della notte di Natale a Chiesa Nuova. Ci siamo subito recati nella sua casa e l'abbiamo trovata morta in garage. Il portone di casa aperto. Le stanze non erano a soqquadro». La nipote Annamaria Alizzo giunta da Salina ha dettio: «Non volevo crederci quando i miei parenti mi hanno telefonato. Era una donna buona. Non aveva mai fatto del male a nessuno. Era riservata: casa e lavoro. Era stata invitata per Natale da diversi parenti ma siccome c'era maltempo aveva preferito restare a casa. Aveva lavorato per oltre 15 anni in un albergo. E con tanti sacrifici si era ristrutturata la casa».
Nel frattempo si susseguono sopralluoghi e rilevamenti, così come gli interrogatori, al fine di fare luce al più presto su questa tragica vicenda che ha scosso e non poco l'intera collettività isolana. Comunità che si sta mobilitando per fare sentire la propria voce e per dire no a tutti questi episodi che non rientrano certo in quella che, sino a tempo fa, era la quotidianità dell'isola.
Si muovono anche le Istituzioni. Domani, alle 10, a Messina della riunione straordinaria del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza convocata dal prefetto Francesco Alecci su espressa richiesta del sindaco di Lipari, Mariano Bruno. Oltre al prefetto Alecci e al sindaco Bruno vi parteciperanno il presidente della Provincia Nanni Ricevuto, il questore e i comandanti provinciali e locali dei carabinieri e della guardia di finanza.
Intanto, l'associazione dello Snoopy club intende organizzare una manifestazione di protesta e con lo slogan "Cerchiamo di recuperare la nostra identità di eoliani veraci. Facciamo sentire la nostra voce ed isoliamo coloro che si rendono colpevoli di questi crimini" ha convocato una riunione. Una " fiaccolata per la legalità", proposta dall'avvocato Giuseppe Cincotta, ha incontrato unanimi consensi e potrebbe concretizzarsi già nel giro di qualche giorno. Iniziative similari si stanno studiando a Quattropani, la frazione dove risiedeva Eufemia Biviano. .
Bruciata la vettura di un imprenditore
Lipari Una vera e propria "sfida" alle forze dell'ordine sembra essere in corso a Lipari. L'impressione che si ha, dopo l'ultimo fatto di cronaca avvenuto lunedì sera, un incendio di auto nei pressi del porto, sembra essere proprio questa. Una situazione che nella riunione di domani a Messina del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, convocata dal prefetto Alecci (ne parliamo in un altro articolo), non potrà non essere valutata Ma andiamo alla cronaca. In un paese ancora scosso dalla tragica morte di Eufemia Biviano, e con numerosi altri carabinieri sbarcati nell'isola, lunedì sera alle 22 circa un'auto è stata data alle fiamme di fronte alla nuova sala d'aspetto degli aliscafi di Sottomonastero.
L'automezzo è stato dato alle fiamme perchè stavolta, rispetto ad altri incendi di auto, non c'è dubbio che sia andata proprio cosi. Nei pressi è stata, infatti, ritrovata una bottiglia in plastica di due litri dove era chiaro vi era stata deposta della benzina. Il contenitore è poi acquisito dai carabinieri.
La vettura, una Opel, di proprietà di Francesco Bartolone, un imprenditore di Malfa, era tranquillamente parcheggiata lì da diverso tempo. Solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco (caposquadra Panuccio Salvatore) ha impedito che le fiamme si propagassero a tutta l'auto e che potessero estendersi ad altri mezzi