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martedì 27 dicembre 2011

Da un po di tempo (di Saverio Merlino)


Da un bel po’ di tempo ormai nell’isola di Lipari appaiono notizie di furti di giorno, di notte, furti che non arricchiscono di sicuro perché le abitazioni “ visitate” non appartengono certo a persone ricche e benestanti, ma spesso sono le umili dimore di persone che hanno sudato e fatto sacrifici per potersele permettere.
Spesso quello che è rubato non è solo denaro o monili preziosi, che valgono solo per chi li possiede, perché sono il ricordo di qualcuno, il segno d'amore di un marito per la moglie, la vera di matrimonio.
Nessuno mette in conto il danno morale.
Magari non ci si rende conto della traccia di dolore che il furto lascia nel cuore e nell'anima.
Quando al mattino ti svegli e ti accorgi che qualcuno, durante la notte, è entrato nella tua casa, nella tua camera, nella tua intimità, ti senti defraudato di un diritto sacrosanto: la violazione del tuo mondo, della tua vita.
Nessuno mai pagherà per ciò che resta nelle persone che hanno subìto questa violenza.
Il primo pensiero è ovviamente far riparare le porte, le finestre, mettere qualche catenaccio, cercare qualche sistema più sicuro per evitare nuove sorprese.
Ma durante la notte, anche se ormai ogni finestra è dotata di allarme, se la porta è blindata, ogni piccolo rumore, uno scricchiolio, fanno tenere gli occhi sbarrati, mentre il cuore sembra scoppi nel petto, e inghiotti la saliva senza far rumore, per paura che qualcuno ti senta, il respiro si fa più veloce, cerchi con gli occhi un bagliore, una luce che ti segnali la presenza di qualcuno…
Poi ti accorgi che era un falso allarme, che puoi dormire tranquillo, ma non dormirai più molto tranquillo.
Certo, piano piano la paura se ne va e la paranoia dei primi giorni ti abbandona, lasciando però un dolore cieco, sordo, perché qualcuno è entrato nella tua casa, il luogo dove ognuno dovrebbe sentirsi al sicuro, nel tuo rifugio, ha camminato per le tue stanze, toccando i tuoi soprammobili, aprendo i cassetti, scarmigliando le tue carte, rubandoti quei pochi soldi che magari tenevi pronti per le emergenze, per fare il regalo al nipote, per pagare le bollette, il mutuo…
 Ed ecco che ti accorgi che in quel momento eri completamente in balia di qualcuno, che poteva decidere del tuo destino, della tua vita, magari com’è successo la notte di Natale a Quattropani, una notte che gli eoliani ricorderanno sempre.
Abbiamo toccato il fondo.
E questo ti lascia sgomento, angoscia, nel capire che tu o i tuoi figli o i tuoi nipoti ci si può trovare alla mercè di persone la cui reazione non avresti mai potuto prevedere.
In questi giorni i commenti si sprecano, tutti lanciano proclami, anche chi doveva pensarci già da molto tempo.
Sono convinto, comunque, che nonostante tutto non mancherà a noi liparesi, senza che ce lo ricordi nessuno, quello scatto d’orgoglio necessario per riprenderci, in ogni maniera, quella tranquillità e serenità che appartiene alla nostra isola.
Diamoci una scossa, tutti: Amministratori, Magistrati, Forze dell’Ordine, Operatori turistici e commerciali, Cittadini, Scuola e Chiesa.
Non stiamo parlando di trasporti, di turismo, di Piano Regolatore, di Mega Porto……questa volta, uniti, dobbiamo trovare l’intelligenza di mettere in campo azioni forti e concrete per difendere  la vita nostra, dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Si vis pacem, para bellum ( se vuoi la pace prepara la guerr)
Io ci sono……

                                                                                                   Saverio Merlino

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