COMUNICATO STAMPA COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI
All’alba
nei comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Mazzarà Sant’Andrea,
Milazzo, Castroreale, Terme Vigliatore e Tortorici, i Carabinieri
della Compagnia
di
Barcellona
Pozzo di Gotto hanno dato esecuzione a 16 misure cautelari personali
per il delitto di associazione a delinquere finalizzata alla
commissione delle truffe alle assicurazioni. Destinatari dei
provvedimenti anche due avvocati e quattro medici.
Le
indagini svolte dai militari dell’Arma e coordinate dalla Procura
della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno accertato che il
sodalizio ha ideato un numero importante di falsi incidenti stradali.
Nell’ordinanza
di applicazione delle misure cautelari, a firma del GIP del Tribunale
di Barcellona Pozzo di Gotto, sono indicati ben 33 sinistri falsi per
i quali sono state avanzate richieste di risarcimento per una cifra
complessiva pari a euro 1.500.000,00 circa. Le compagnie di
assicurazioni, nella gran parte dei casi, hanno già liquidato
l’intero indennizzo richiesto.
Le
indagini, iniziate nel novembre del 2010, hanno avuto ad oggetto le
frodi alle assicurazioni, fenomeno talmente diffuso sul territorio da
aver costretto quasi tutte le compagnie di assicurazione ad
abbandonare il comprensorio di Barcellona Pozzo di Gotto o a
praticare premi di importo quasi proibitivo a carico dei cittadini.
La
Procura della Repubblica ed i Carabinieri hanno installato una
microspia all’interno dello studio legale di uno dei capi
dell’associazione, l’Avvocato ZARCONE Antonino Carlo, che ha
permesso di accertare, già dalla fase della ideazione, la
commissione ad opera del sodalizio delle singole frodi assicurative.
Sono
state altresì svolte numerose attività di intercettazione
telefonica e di acquisizione documentale e svariati pedinamenti, che
hanno permesso di costituire un robusto compendio probatorio al quale
il GIP ha attribuito assoluta validità.
L’associazione
operava seguendo degli standard
precostituiti e ben collaudati, che possono catalogarsi in tre
tipologie:
Era
ideato dai capi dell’associazione, Avvocato ZARCONE Antonino Carlo
e REALE Filippo un
falso incidente stradale.
Individuati i mezzi “coinvolti”, si provvedevano a creare ad
arte i danni comprovanti il “sinistro”. I militari dell’Arma
hanno, in taluni casi, accertato che presso una pertinenza
dell’abitazione del REALE venivano appositamente prodotte delle
ammaccature sui veicoli attestanti l’avvenuto sinistro.
Venivano quindi individuati i
soggetti che figuravano quali “feriti” i quali, appositamente
istruiti dai capi dell’associazione, erano accompagnati presso il
Pronto Soccorso di uno degli ospedali del comprensorio, ove
riferivano di essere stati vittime di incidenti stradali e di
accusare algie inducendo in errore il medico di turno, che
solitamente attestava la presenza di lesioni, tendenzialmente
giudicate guaribili in pochi giorni. Successivamente il soggetto era
inviato da uno dei quattro medici componenti il sodalizio che formava
certificati attestanti falsamente il protrarsi della malattia.
All’esito, il medico redigeva un falso certificato attestante il
nesso eziologico tra malattia ed incidente stradale, ed indicante
delle invalidità importanti. Era quindi avanzata richiesta di
risarcimento del danno. Solitamente la compagnia di assicurazioni
sottoponeva a visita medico – legale il “danneggiato”,
all’esito della quale erano sempre smentite le conclusioni del
medico di parte associato. Nasceva quindi un contenzioso che spesso
veniva chiuso in via stragiudiziale mediante il riconoscimento a
favore del “danneggiato” di un indennizzo minore rispetto a
quello inizialmente richiesto. In molte altre occasioni, sul rifiuto
delle compagnie di pagare l’indennizzo era predisposta citazione a
giudizio innanzi al Giudice di Pace. I capi dell’associazione
individuavano quindi almeno due falsi testimoni che, istruiti a
dovere, rendevano falsa testimonianza. Liquidato il danno tramite
assegno, REALE e ZARCONE provvedevano ad accompagnare o fare
accompagnare da altri sodali l’intestatario del titolo in banca al
fine di intascare immediatamente il profitto del delitto.
Abitualmente l’assegno era inviato allo studio di ZARCONE o
dell’altro legale associato, Avvocato COPPOLINO Anna Maria, in modo
da avere l’assoluto controllo anche della riscossione del denaro.
Altro indennizzo era richiesto,
e spesso ottenuto, per i danni ai mezzi.
I capi dell’associazione, in
presenza di soggetti vittime di lesioni,
anche importanti, e dipendenti
da altra causa rispetto al sinistro stradale,
ideavano un falso incidente ricollegando quelle lesioni al sinistro.
In
altri casi ancora, in presenza di un sinistro
realmente accaduto,
i capi individuavano soggetti non coinvolti nello stesso che erano
fatti figurare come
feriti. Anche in
questi casi, con le false attestazione dei medici era ottenuto
l’indennizzo non dovuto.
L’indagine,
nell’ambito della quale sono state emanate le 16 misure cautelari,
vede coinvolti ed iscritti sul registro degli indagati più di 200
soggetti.
Sono
stati individuati ulteriori sinistri che presentano indizi di
falsità.
Le
indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona
Pozzo di Gotto e svolte dell’Arma dei Carabinieri, proseguono senza
soluzione di continuità onde prevenire e reprimere il fenomeno delle
frodi assicurative, di cui sono vittime tutti i cittadini
dell’hinterland barcellonese che hanno la necessità di assicurare
il mezzo di locomozione e per i quali l’esorbitanza dei premi
richiesti è direttamente ricollegata alla operatività della
associazione oggi debellata.
Il
fenomeno è talmente radicato che un consulente medico, docente
presso l’Università degli Studi di Messina, su richiesta di una
compagnia assicurativa in merito ad un parere circa l’esistenza di
lesioni indicate come derivanti proprio da uno dei sinistri di cui è
stata riconosciuta la falsità, si è così espresso: “si
evidenzia che il caso rientra a pieno titolo fra quelli, assai poco
limpidi, che con grande frequenza si ha modo di osservare nel
distretto di Barcellona. Si tratta di casi nei quali è costante
l’intervento di soliti noti medici che con estrema disinvoltura
emettono certificazioni o reperti di indagini diagnostiche assai
compiacenti, a supporto di lesioni rilevanti, di fatto insussistenti,
e/o di percorsi clinici consistenti, con il fine poi di rendere
ammissibili postumi più o meno rilevanti. Tale fenomeno avviene
sotto gli occhi e con buona pace di tutti … “.
Le
persone colpite dalla misura cautelare sono:
arresti
domiciliari
Reale
Filippo, nato
a Mazzarra’ Sant’Andrea (ME) cl. 1970, ivi residente;
Avv.
Zarcone Antonino Carlo,
nato a Barcellona P.G. (ME)
cl. 1980, ivi residente;
Dott.
Salamone Bernardino,
nato a Barcellona P.G. (ME)
cl. 1968, residente a Castroreale (ME);
Dott.
Milone Giuseppe,
nato a Barcellona P.G. (ME)
cl. 1961, residente a Milazzo (ME);
divieto
temporaneo di esercitare l’attività professionale
Dott.
Aliberti Claudio,
nato a Barcellona P.G. (ME)
cl. 1979, ivi residente;
Dott.
Giunta Domenico,
nato a Barcellona P.G. (ME)
cl. 1961, ivi residente;
Avv.
Coppolino Anna Maria,
nata a Basico’ (ME) cl.
1971, residente a Barcellona P.G. (ME);
obbligo
di dimora nel comune di residenza
D’Angelo
Giovanni nato a
Milazzo (ME) cl. 1980, residente a Barcellona P.G. (ME);
Sidoti
Elisabetta, nata
a Oliveri (ME) cl. 1970, residente a Barcellona P.G. (ME);
Campanella
Anna Maria, nata
a Palermo cl. 1971, residente a Terme Vigliatore (ME);
Bisognano
Antonino, nato
a Barcellona P.G. (ME) cl. 1984, residente a Mazzarra’ Sant’Andrea
(ME);
Iannello
Filippo, nato
a Barcellona P.G. (ME) cl. 1956, ivi residente;
obbligo
di presentazione alla Polizia Giudiziaria
Nr.
4 soggetti (nr. 3 di Barcellona Pozzo di Gotto e nr. 1 di Tortorici).