Dissalatore a produzione fortemente e forzatamente ridotta (circa 800 mc al giorno) ma non per colpa della struttura, pienamente funzionante.
Ma per capire meglio la situazione, ecco cosa accade.
La ditta che gestisce l'impianto ha ricevuto, in questi giorni, una nota a firma del geometra Alessandra Dal Zotto e dal dottor Stefano Blasco nella quale gli si comunica che, nel bilancio di previsione 2013, è confermato, per il pagamento dell'acqua, lo stesso importo dell'anno precedente (se ne deduce quindi che il dissalatore dovrà erogare lo stesso quantitativo di acqua del 2012).
E qui cominciano i problemi.
La ditta fa quattro calcoli. Dal quantitativo di acqua da erogare toglie quanto ha già erogato.
Il rimanente è davvero misero rispetto alle esigenze della popolazione.
Per non interrompere il servizio gli addetti al dissalatore (per restare nel budget) da qui al 31 dicembre non potranno erogare più di 800 mc di acqua al giorno.
Si dirà: Ma ci sono le navi cisterna (anche oggi ce ne sono due) !.
Vero, ma non basta!
E qui subentra il rischio per Canneto di restare all'asciutto.
L'acqua trasportata dalle navi cisterna non può andare nella rete di Canneto.
Motivo per cui la popolosa frazione liparese dovrà accontentarsi di 800 mc.
Nulla, praticamente, considerando il numero di utenze e il reale consumo giornaliero.
Da qui il rischio (più che reale) che la frazione resti a secco.
Sappiamo che è stata convocata una riunione d'urgenza al comune e ci auguriamo si trovi una soluzione. Ma, al di la di quel che accadrà, ci viene da ridere (forse meglio dire da piangere). Infatti, mentre lo Stato paga fior di soldini per il trasporto di acqua con le navi cisterna...il dissalatore è costretto a sosta e produzione forzata.
Certo l'acqua del dissalatore la paga il Comune...quella delle navi cisterna lo Stato.
Se non ci siamo persi qualche passaggio ci sembra che "lo Stato siamo anche noi" o no?
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