Gentilissimo Direttore,
abbiamo
letto sul suo giornale online un
articolo dal “Titolo : Difendere le proprie ragioni, non calunniare le proprie
scuole! A tal proposito le inviamo solo poche righe , al fine di precisare quanto segue.
Il nostro appello rivolto alle “istituzioni” è identico
a tutti quelli fatti in questo momento da migliaia di docenti
immobilizzati al Nord. Appello tra
l'altro, nel quale si svolgono delle considerazioni sulle difficoltà di collegamento tra le isole
e la terra ferma, cosi come avvenuto lo scorso dicembre su altro articolo di Repubblica dal titolo:” Maltempo, Eolie isolate: scuola senza
docenti”. Sottotitolo: “La maggior parte
degli insegnanti arriva dalla terra ferma… Nessuno ha mai scritto delle
”numerose assenze di docenti fuori sede”, anzi. Smentiamo categoricamente: - Il
lavoro di chi viene a prestare la propria opera nelle nostre isole è encomiabile, proprio perché sappiamo
quanto sia “difficile” sobbarcarsi le spese , le incertezze nei collegamenti e quant’altro.- E’
stato assolutamente travisato il senso della nostra richiesta. Il nostro è un estremo grido d aiuto rivolto da chi, da
anni, è bloccato al Nord e non riesce a
rientrare neanche in provincia ,( nella quale peraltro era stato assunto) per via
dello stallo nei trasferimenti. Nessuno
ha inteso calunniare le scuole, tutt’altro. Abbiamo , anzi, chiesto aiuto per
le nostre isole, perche’ magari con un po' di attenzione dalle istituzioni, si
possa cambiare qualcosa in meglio soprattutto per gli alunni delle isole piu’ remote che sono sempre le piu’
penalizzate, dalla distanza e dalle “frequenti
cattive condizioni meteo, che come è accaduto talvolta, hanno impedito il collegamento con la terra
ferma, per giorni. D ‘altronde se i
mezzi di collegamento non possono viaggiare, nessuno può far miracoli. Né si
può arrivare in elicottero! Il
nostro contesto geografico meriterebbe legislazioni diverse e questo ci sembra
anche ribadito, come è noto, in un
disegno di legge che interessa tutte le
isole minori . Era questo il senso del nostro appello.
Riportiamo la
discussione nell’ alveo del corretto
intendimento che i docenti volevano
esprimere.
Cordialmente
Le 7 docenti