Rocciatori in azione da stamane a Ginostra sull’area
interessata dalla considerevole frana dello scorso 23 novembre.
L’intervento,
predisposto dal Comune di Lipari ha l’obiettivo di rimuovere i massi rimasti in bilico dopo l’evento franoso e
che rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità.
Intanto una ordinanza di regolamentazione per quanto concerne la radice del molo di Ginostra, in considerazione dello stato di pericolosità del costone roccioso è stata emessa dal comandante del Circomare Lipari, Donato Scolozzi
Non posso assolutamente condividere la posizione del Sindaco di Lipari Marco Giorgianni in merito alla decisione di riaprire le scuole.
Penso che un Sindaco, massima autorità sanitaria del suo Comune debba tutelare i cittadini con tutte le forze e non ubbidire a tutto ciò che gli viene imposto dalle regole e ordinanze regionali o nazionali se questo mette a rischio la salute della sua gente.
Il sindaco sa perfettamente in che condizioni versa in questo momento la sanità eoliana. L'ospedale di Lipari non è assolutamente in condizione di affrontare una pandemia e lo ha dimostrato da sempre, anche per le semplici emergenze. Senza andare lontano un paio di giorni fa, io stesso ne sono stato testimone, impotente su un letto del pronto soccorso a causa di un malore. Ancora oggi ricordo i pianti di persone che dovevano essere intubate per essere trasportate. Con 4 casi l'ospedale è andato in tilt e il personale è allo stremo e insufficiente. Lei, Sig. Sindaco, dimentica molto facilmente che sulle Eolie ci sono persone fragili, persone anziane, persone malate di tumore con un sistema immunitario precario e altre patologie gravi, persone attaccate a dei macchinari vitali e che non esiste assolutamente un percorso alternativo per intervenire tempestivamente per spostarli dalle isole. Molte di queste categorie non possono essere intubate e trasportate in elicottero, come noi, condannati a morte certa perché siamo senza neanche una sala sub intensiva, che possa stabilizzare le condizioni per affrontare un trasporto. In questa situazione di emergenza lei mi parla dell'art. 50 o di dpcm? E perché non si ribella e indica gli articoli della costituzione che dovrebbero tutelare il nostro territorio in materia di salute, come tutto il resto del territorio Italiano? I nostri diritti vengono calpestati giorno dopo giorno e lei dovrebbe per primo lottare per ripristinarli e difenderli. Invece ci troviamo noi cittadini a dover scendere in piazza, costretti a fare quello che dovrebbe fare lei e tutti i delegati dei cittadini, che vogliono si continuare la protesta, ma a chiacchiere, perché non si sono mai visti di notte in ospedale durante l’occupazione. Si ricordi che lei vive di consensi e come lei il Presidente della Regione e tutto il mondo della politica ed il popolo è stanco. Il vostro potere viene dai cittadini, che ve lo hanno concesso per essere tutelati e difesi e non per essere ABBANDONATI. Comprendo personalmente che non possiamo vivere in una campana di vetro per sempre e bisogna pian piano raggiungere l'immunità di gregge, comprendo anche che i ragazzi hanno bisogno della scuola in presenza, ma le ricordo che ci sono 210 positivi (almeno quelli resi noti…) e con l'aperture delle scuole, i contagi si possono raddoppiare o addirittura triplicare. Lipari non è in condizione in questo momento di affrontare questo rischio. Lei come pensa d’intervenire? Chiamando la regione che da anni chiude la porta in faccia a tutti, facendo morire i suoi cittadini nell'indifferenza? Caro Sindaco, lei sa bene la situazione in cui versa Lipari e che la tragedia è dietro l'angolo. Io sono il primo pronto a lottare per l'istruzione ma si deve aspettare, altrimenti alcuni dei nostri alunni potrebbero trovarsi non a fare lezione, ma al cimitero, a piangere i propri cari. Noi siamo da mesi chiusi, sigillati all'interno dell'abitazione per evitare il peggio e lei fa aprire le scuole per farci arrivare il virus fino all'interno delle abitazioni, quindi che senso ha rimanere chiusi a casa? Mi ricordo che lei era con me a Palermo a lottare per il diritto alla salute e ha dichiarato che se non fosse intervenuto chi di dovere, avrebbe continuato a lottare! Io nel mio piccolo lo sto facendo e non ho mai smesso ma non sono un'autorità come lei, non ho i suoi poteri né le condizioni di salute necessarie per fare tutto questo! Che fine hanno fatto tutte le promesse fatte? Ancora oggi aspettiamo la sala sub-Intensiva o intensiva, le ambulanze piccole, il personale medico, il cardiologo di notte, l’ortopedico che è scomparso, per non parlare addirittura del PEDIATRA ….. genitori siete al corrente che non c’è più il pediatra in ospedale proprio mentre si riaprono le scuole? Le ricordo, Sig. Sindaco, che noi siamo il simbolo della disabilità "PURTROPPO" e quello che oggi posso dire a voce alta dopo questi due anni di pandemia è che a casa nostra e di tanti altri ammalati MAI nessuno delle istituzioni ha bussato alla porta per vedere se eravamo vivi o morti, se avevamo bisogno di qualcosa, e sono stati al nostro fianco solo i liberi cittadini che portavano solidarietà. Nessun progetto è partito dalle istituzioni per proteggere le categorie più fragili. SOLI, lasciati a cercare di sopravvivere incarcerati nelle nostre case. Anzi, non solo non ci è stato dato nulla, ma ci è stato per giunta tolto... Infatti le ricordo che i malati gravissimi attualmente dal luglio 2021 sono stati lasciati senza assistenza...o sbaglio? VI DOVETE VERGOGNARE ma ormai siete abituati a giustificarvi col mondo e con Dio trovando mille scuse che non giustificano tale assenza istituzionale. Le case dei cittadini si conoscono solo durante la campagna elettorale dopodiché possiamo MORIRE. Questa mattina lei si doveva vestire di tutta l'autorità che ha e dire che le scuole non si apriranno finché l'ospedale non ci garantirà quel minimo di tranquillità o per lo meno si abbassino i contagi. NON perché non voglio l'istruzione, anzi, esigo l'istruzione, però l'ospedale di Lipari non è in grado di garantirci la tutela della salute in caso di emergenza. Lei oggi doveva muovere il mondo, i media, la stampa... A Lipari non abbiamo più bisogno di politici che sanno solo fare politica sulle spalle dei cittadini, ma abbiamo bisogno di persone valide che sappiano amministrare e facciano valere i nostri diritti e non sottomessi con l’alibi del rispetto delle istituzioni. È il rispetto per noi cittadini? Abbiamo bisogno di chi sbatta il pugno sul tavolo all'occorrenza! Se fino ad oggi siamo salvi non è grazie alla politica ma a San Bartolo, che (almeno lui) ci guarda e ci protegge.
Una troupe di Rai Due - così come ci informa Carmela Mannuccia - è stata oggi a Santa Marina Salina sulla mancata nomina del medico di base. Sono state effettuate delle interviste e riprese in prossimità dell'ambulatorio chiuso, dove stazionavano diversi cittadini.
Grazie alla Ati Ecoburgus-Sicilcoop, la società che da inizio anno si occupa del servizio rsu nel Comune di Lipari e alle sue maestraenze, si è svolta una importante azione di bonifica nell'area di Porticello in un'area, che come tempo fa ci avevo evidenziato un lettore, era stracolma di rifiuti, in prevalenza materassi.
Nel plaudire alla ditta, che in questi giorni di servizio si sta distinguendo, nonostante le difficoltà riscontrate, in una efficiente effettuazione del servizio rsu, congiuntamento ad interventi di pulizia e decoro di aree pubbliche, non possiamo che disapprovare il comportamento, altamente incivile di alcuni nostri concittadini, per i quali, torniamo a ribadirlo, serve il "bastone" (multe).
Nella foto in basso, un parziale di come si presentava prima l'area
Delle Eolie Alicudi è l'isola più remota ed è probabile che se dite che andrete qui in vacanza, in molti commenteranno che non c’è niente da fare. Ecco, la straordinarietà di questa terra incantata a nord della costa siciliana inizia proprio da qui. Sì, perché agli occhi dei viaggiatori più frenetici e di quelli che in vacanza cercano solo la comodità, questa meta può apparire insensata. E invece un senso eccezionale Alicudi ce l’ha e non appena si sbarca dall’aliscafo sul suo molo spartano anche i nostri sensi si sono amplificati, pronti ad accogliere tutta la sua bellezza vergine e il suo spirito che sembra aver attraversato indenne gli ultimi decenni.
Identikit dell’«isola dei gradoni»
Fra le isole dell’arcipelago delle Eolie Alicudi è la più occidentale e, con i suoi circa 5 chilometri quadrati, la seconda più piccola dopo Panarea. Un cartello informativo accoglie il viaggiatore presentandola come l’isola dei gradini; mai scelta lessicale fu più infelice: i gradini sono in realtà gradoni, per di più con una certa pendenza, che dal porto si inerpicano fino alla cima del vulcano estinto che ne occupa la quasi totalità della morfologia (si può raggiungere la cima con un percorso di trekking piuttosto impegnativo di un paio d’ore).
Solo un versante, quello esposto a sud-est, presenta i pochissimi servizi dell’isola: due botteghe, un paio di bar, la posta e poco più. I mezzi di trasporto a motore non sono ammessi sull’isola: un lusso raro per chi vuole staccare al frastuono cittadino. Gli unici che aiutano gli abitanti e i viaggiatori a portare i carichi pesanti su per i gradoni sono i muli. Un tratto culturale dell’isola che non può far piacere a chi ama gli animali, ma che qui diventa ineludibile per le persone che hanno difficoltà a camminare in salita.
Altro tratto singolare: sebbene nei mesi della stagione turistica ci siano anche due ristoranti, ad Alicudi si mangia principalmente a casa di alcuni arcudari, così si chiamano gli abitanti dell’isola; il giorno prima si prenota e ci si presenta all’ora indicata per condividere un pasto insieme ad altri viaggiatori e condividere la magia che sprigiona questo luogo.
Anche le abitazioni, praticamente tutte in pieno stile eoliano, sono poche decine, suddivise fra le principali contrade dell’isole, fra cui Bazzina (raggiungibile via mare o con un percorso di trekking di una mezz’oretta dal porto che vale la pena per un bel bagno) e la Tonna.
Per chi ama il contatto con la natura, Alicudi è una meta irrinunciabile e che non può essere confinata all’ora di visita che mettono a disposizione i tour che passano da qui. Occorre viverlo questo angolo di paradiso per apprezzarne lo spirito incontaminato.
Nel primo giorno in cui ci siamo stati è successo qualcosa che ci ha sorpreso: parlavamo con un tono di voce bassissimo e nonostante questo ci sentivamo. È l’udito il primo dei sensi a essersi risvegliato qui, pronto a cogliere il suono delle onde, degli uccelli, dei moltissimi insetti volanti dell’isola. Forse superfluo sottolineare ciò che si propone alla vista: il mare domina costantemente il campo visivo con il suo blu particolare, tendente in diversi momenti della giornata al grigio. Il contrasto cromatico fra la vegetazione, con la presenza massiccia di alberi da fiore come la bouganville, il bianco delle case e il nero della terra e delle (poche) spiagge vulcaniche sarebbe motivo di foto continue. E dopo un paio di giorni tutto ciò lo si inizia a contemplare, ad assaporare con calma, riscoprendo la bellezza della natura che la frenesia quotidiana tende a opacizzare ai nostri occhi. Anche solo per questa (non) attività, il viaggio ad Alicudi vale la pena.
Uno stile di vita quasi perso e il magnetismo dell’isola
Ci è capitato di incontrare una viaggiatrice tornata sull’isola dopo più di vent’anni: «Non è cambiato quasi nulla, è come la ricordavo io», ci racconta. Il che è un altro aspetto sorprendente; non sono molti, infatti, i luoghi che non sono stati interessati dai cambiamenti degli ultimi decenni, per lo meno nel Mediterraneo. Ad Alicudi, invece, si respira davvero uno stile di vita che potremmo vedere in un film girato negli anni Settanta. Sì, d’accordo, i social network esistono anche qui (anche se la copertura spesso fa i capricci, per fortuna) però al tramonto ci si trova, chi armato di sedia e chi no, al moletto per guardare il sole che si tuffa nel mare. Turisti e abitanti dell’isola: facile così finire per parlare con chi su quest’isola ci vive ogni giorno dell’anno.
Nino ad Alicudi è nato e cresciuto; verso i vent’anni parte alla scoperta del «continente»: prima Roma, poi Londra e Barcellona, fino a riapprodare nella sua isola dove, come diversi suoi coetanei, per ora lavora in una delle imprese edili impegnate nella manutenzione delle case. Oltre a questo, coltiva la sua una passione per la fotografia e il videomaking: le belle foto che vedete in questo articolo sono sue (ne potete trovare altre sul suo profilo Instagram, Iducila).
Poi ci sono i viaggiatori «vittime» del magnetismo di Alicudi, che qui si sono fermati dedicandosi al settore dell’ospitalità. È il caso, ad esempio, di Alessandra del b&b Giardino dei Carrubi e di Pier che sta ristrutturando alcune case con l’intenzione di ricreare un microborgo alla Tonna.
Altri invece hanno trovato qui la cornice ideale per dedicarsi a ciò che gli fa vibrare l’anima, come Elise che ci dice: «ho viaggiato a lungo alla ricerca di un luogo dove fermarmi e qui ho trovato un piccolo paradiso per me. Per 20 anni ho lavorato a Parigi nella moda; a Casa Tre Archi, che affitto in parte ai turisti, ora mi dedico a diverse attività: dipingo, illustro, creo gioielli e oggetti in ceramica. Ad Alicudi ho trovato tanta umanità e gentilezza, oltre a una natura deliziosamente scomoda perché ad Alicudi lo star bene si fa conquistare».Paola, liparota, nel 2020 ha aperto qui la sua bottega di tessitura «Mouloud» e ci spiega «sono fra quelle persone che ha avvertito la necessità di riappropriarsi di un rapporto diverso con il luogo che abita. Alicudi per il mio lavoro lascia molto spazio dalla dimensione creativa: la mia scelta era in gestazione già prima della pandemia e si è concretizzata subito dopo il primo lockdown, in cui siamo stati costretti a rivedere il nostro concetto di limite, di confine. Il mio arrivo su quest’isola dopo quel periodo è stato in qualche modo salvifico».
Una vera scuola di sostenibilità. Di sostenibilità sentiamo parlare ormai in continuazione. Però pochi sono disponibili a fare quello che serve davvero per rovesciare le sorti del pianeta che ci ospita: cambiare il nostro stile di vita. E Alicudi, a questo proposito, è una scuola sensazionale, soprattutto se si sceglie di alloggiare a centinaia di gradoni dal mare. Sì, perché se la spesa sei costretto a portala a mano con grande fatica, diventi naturalmente più incline a comprare lo stretto necessario e a evitare gli sprechi. Se i rifiuti, analogamente, non li puoi buttare sotto casa, sei molto più attento alla loro produzione. E se per comprare un abito devi prendere necessariamente un aliscafo, ti rendi più facilmente conto che ciò che il tuo guardaroba ospita in realtà può durare molto a lungo senza ricambi continui. Insomma, ad Alicudi si vive con un’impronta leggera, meno comodi e senza dubbio con meno, ma si realizza ben presto che basta davvero poco per essere sereni.(vanityfair.it)
Ampliate le attività consentite in quattro porti siciliani, dove aumenteranno i servizi e le opportunità occupazionali. Il governo regionale ha approvato la modifica del decreto del Presidente della Regione del primo giugno 2004 che riguarda la classificazione dei porti di categoria II, classe III, ricadenti nell'ambito del territorio della Regione Siciliana, e la loro rispettiva destinazione funzionale. Una rivoluzione per la portualità dell’Isola che da tempo attendeva una riorganizzazione strategica sia per il turismo che per le attività commerciali.
«La nuova classificazione dei porti approvata dal governo Musumeci – ha affermato l’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro - darà la possibilità agli scali di Cefalù, Sant’Agata di Militello, Porto di Pignataro e Porto di Marina Corta di Lipari, cioè quelli interessati dalla riorganizzazione, di ampliare l’offerta dei servizi già offerti. Ma consentirà soprattutto la nascita di nuove attività imprenditoriali che genereranno un’importante e positiva ricaduta occupazionale ed economica».
Per il porto di Cefalù, nel Palermitano, è stata aggiunta la destinazione funzionale di “servizio passeggeri” a quelle già previste di “turistica, da diporto e peschereccia”, allo scopo di estendere la possibilità, per i turisti in visita alla città, di potere raggiungere l'arcipelago delle isole Eolie, utilizzando mezzi di pubblico trasporto. Per il porto di Sant'Agata Militello, nel Messinese, è stata aggiunta la destinazione funzionale “turistica e da diporto” alle già previste “commerciale, peschereccia e servizio passeggeri”, in considerazione del fatto che l’attività principale, ormai da anni e in continua espansione, è legata proprio al turismo da diporto.
Le modifiche che, invece, riguardano Lipari, in ragione della numerosa presenza di unità da pesca sull'isola, prevedono per il Porto di Pignataro (attualmente destinato ad attività “turistica e diporto, commerciale, servizio passeggeri, porto rifugio”) e per il porto di Marina Corta (destinato ad attività “commerciale e servizio passeggeri”) l’aggiunta della destinazione funzionale di “peschereccia”.
«Anche questo atto – conclude Cordaro - che dimostra, in particolare, l’attenzione e la sensibilità del giunta regionale nei confronti delle comunità interessate dalla riclassificazione, si innesta nell’ottica, più ampia, della strategia di crescita e di sviluppo dei porti siciliani che il governo Musumeci ha avviato sin dal suo insediamento e che avrà ulteriore impulso nei prossimi anni».
Una scossa di terremoto è stata registrata alle ore 6,01 di oggi a ovest dell’isola di Stromboli. Il terremoto ha avuto una magnitudo di 3.1 ed è stato localizzato dagli strumenti della Sala Sismica INGV-Roma, in mare ed a una profondità di 275 chilometri.
La scossa non è stata avvertita dalla popolazione e non ha causato danni nè a persone, nè a cose
Con la morte di Francesco Paolo Fulci, avvenuta il 21 gennaio scorso a 92 anni di età, non solo se ne va un servitore dello Stato italiano, un “civil servant “come dicono gli inglesi che ha svolto con impegno il suo compito di Rappresentate Permanente italiano all’ONU, ma anche un sincero amico delle Eolie.
Nato a Messina, Francesco Paolo Fulci si era laureato all’Università di questa città e aveva poi studiato diritto comparato alla Columbia University di New York e all’Accademia di diritto internazionale dell’Aia. Entrato in diplomazia nel 1956, nel corso di una lunga carriera aveva servito l’Italia in importanti capitali mondiali come Tokyo, Parigi, Mosca. Dal 1976 al 1980, era stato capo della Segreteria del presidente del Senato Amintore Fanfani. Poi, dal 1980 al 1985, ambasciatore d’Italia in Canada e dal 1985 al 1991 ambasciatore alla NATO a Bruxelles. È stato segretario generale italiano del Comitato esecutivo per la sicurezza e l’intelligence (CESIS) dal maggio 1991 all’aprile 1993, anno in cui fu inviato a New York. Inconsueta fu la lunghezza dell’incarico, prorogato eccezionalmente dal Governo per quasi due anni dopo il raggiungimento dei limiti d’età e dopo che Fulci era stato eletto presidente dell’ECOSOC.
“Gli anni di New York sono stati indimenticabili, abbiamo creato un vero dream team, un team dei sogni”, aveva detto Fulci nella celebrazione del suo novantesimo compleanno, rivolgendosi a una ventina di ex “Fulci Boys”, i ragazzi della sua squadra, saliti poi ai vertici della Farnesina.
“Si lavorava uno per tutti e tutti per uno, ma soprattutto si lavorava per l’Italia, perche’ l’Italia vincesse e vincesse sempre. Di questo vi saro’ immensamente grato”.
Aveva casa a Salina nel Comune di Leni. Al Centro Studi di cui era socio onorario, non ha mai fatto mancare il suo sostegno. Nei giorni scorsi si era sentito telefonicamente con Nino Paino dicendosi pronto ad organizzare un incontro per la prossima estate a Lipari. Ricordiamo il suo messaggio per i 40 anni dell’associazione e l’ultima mail del mese di dicembre con la quale ci inviava una foto inedita della lavorazione del film “Stromboli”.
In particolare, anche se sono trascorsi quasi 25 anni, è rimasta indimenticabile nella mente di tantissimi eoliani la grande avventura della “Settimana Eoliana” negli Stati Uniti. Prima Los Angeles e poi New York, dal19 al 28 febbraio del 1998. Certo la più grande manifestazione a livello mondiale che ha visto protagonista il nostro arcipelago. Una iniziativa guidata da Fulci per sostenere il protagonismo dell’Italia all’ONU attraverso la costruzione di una alleanza con i 32 piccoli Stati insulari accreditati alle Nazioni Unite che avrà il suo momento indimenticabile nella serata di Gala del 27 febbraio nella Grand Ballroom del Waldorf Astoria. “Uno dei maggiori eventi conviviali mai realizzati dall’Italia a New York” come ebbe a definirlo Gian Lorenzo Cornado allora Capo della Segreteria di Fulci. Un protagonismo che dal 1993 al 1999 aveva visto l’Italia vincente in competizioni elettorali al Palazzo di Vetro 27 su 28 volte. Questa manifestazione veniva a consolidare ed esaltare alleanza e strategia sottolineando che le piccole isole avevano interessi speciali e comuni e l’Italia grazie alla quarantina di Comuni delle isole minori aderenti ANCIM, rappresentate in quella sede dal Sindaco di Lipari e Presidente Nazionale dell’ANCIN, era di diritto parte di questa coalizione e di questo progetto.
Era il periodo in cui la Germania e il Giappone, assieme a India e Brasile tentavano, con il sostegno americano, di entrare come membri permanenti nel Consiglio di sicurezza dell’Onu. Fu proprio una vera battaglia diplomatica dell’ambasciatore Fulci, alla testa di una squadra di giovani diplomatici (un ‘dream team’) e poteva contare su forti consensi politici, che bloccò la manovra di ampliamento che avrebbe avuto effetti penalizzanti sulla futura presenza italiana nel massimo organo di governo politico dell’Onu e sulla forza della sua politica estera.
Queste vicende sono rievocate nel libro di Elio Menzione, “La sfida di New York: l’Italia e la riforma del Consiglio di Sicurezza ONU” (Rubbettino, 2016). Non era solo in gioco il prestigio dell’Italia, spiegava Fulci all’epoca, ma anche quello di altri paesi di medie dimensioni che in questo modo sarebbero stati lasciati ai margini: nacque il cosiddetto ‘Coffee Club’ perché si riuniva la mattina davanti a una tazzina di espresso per pianificare le strategie e bloccare le azioni con cui il G4 voleva chiudere la partita. Oggi si chiama “Uniting for Consensus” e continua a riproporre uno schema sulla base di quello suggerito allora: l’aggiunta di seggi non permanenti, anche se a rotazione più frequente, per dare spazio ai continenti sottorappresentati come Africa e America Latina.
Fulci sapeva combattere, ma sapeva anche usare, prima che il termine diventasse di moda, il “potere morbido” della diplomazia italiana. Faceva leva sulla forza della persuasione per ottenere risultati, facilitando la positiva collaborazione tra Stati e portando un approccio innovativo nella diplomazia multilaterale che dava particolare importanza al coinvolgimento stretto e costante di tutti i collaboratori, a una forte strategia mediatica, e ai rapporti personali.
L’Ambasciatore Fulci aveva un cuore politico e si circondava di sostenitori di alto livello a cominciare dal giudice dell’Alta Corte federale Edward Re originario di S.Marina Salina, dall’on. Alberto La Volpe, all’epoca Sottosegretario di Stato, e molti altri.
Addio Ambasciatore, addio caro e prestigioso amico del nostro Centro.
Si è appena conclusa la riunione tra le forze politiche del centrodestra eoliano.
Nell'incontro odierno i rappresentanti dei gruppi politici dell'opposizione consiliare si sono confrontati ed è emersa una comune posizione su un autorevole profilo.
Il tavolo si riunirà, nuovamente, sabato prossimo
Nota del direttore - Al momento l'unico candidato ufficiale è Riccardo Gullo; pressochè certo, manca solo l'ufficialità, Gaetano Orto.
Qualcun'altro sta "sfogliando la margherita" cercando di recuperare consensi.
Per il centrodestra il nome potrebbe essere ufficializzato sabato prossimo
Non vi sarebbero le condizioni per una proroga dell'ordinanza sindacale (ex articolo 50) che disponeva la chiusura delle scuole del Comune di Lipari. Questo quanto trapela.
Di conseguenza domani, salvo imprevisti, gli studenti di ogni ordine e grado torneranno a scuola.
La famiglia Sarpi ed Eolienews partecipano al dolore della moglie Luisa, dei figli Giacomo, Giusy e Chiara e dei familiari tutti per la dipartita del loro congiunto.
E’ inaccettabile che i cittadini di Santa Marina di Salina possano essere privati da ben 23 giorni del medico di famiglia, andato in pensione. Come si può immaginare che con una situazione di emergenza sanitaria in corso, ormai da quasi due anni, un territorio possa essere abbandonato a se stesso, persino nella sanità di base”.
Lo dice Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia e componente della commissione salute all’Ars. “Chi non sapeva che il dottore Platania sarebbe andato in pensione dall’1 gennaio? Era un fatto imprevisto? E allora perché non si sono predisposti gli atti necessari affinché il nuovo medico di famiglia potesse prendere servizio già dal 1° gennaio?”, si chiede Elvira Amata.
“E’ incomprensibile come situazioni semplici possano diventare così complicate tanto da generare disservizi ai cittadini-utenti, a maggior ragione residenti nelle isole”, aggiunge Amata.“Lasciare una comunità isolana senza il medico di famiglia in questo periodo – osserva la capogruppo di Fdi all’Ars – è un atto di negligenza insopportabile. Pertanto, nell’esprimere i miei sentimenti di solidarietà al Comitato spontaneo per il diritto alla salute che ieri ha inscenato una protesta e a tutti i cittadini di Santa Marina di Salina, mi impegno a sollevare il caso in commissione salute e a chiedere all’Asp di Messina di risolvere il problema con la massima celerità”, conclude Amata.
volevamo comunicarle che oggi abbiamo inviato la
comunicazione che segue all’Asp Messina, all’Assessorato Regionale della
Salute, al Sindaco di S. Marina Salina, alla Prefettura di Messina e al Comando
dei Carabinieri di S. Marina Salina
OGGETTO:
Costituzione del comitato Spontaneo per il diritto alla salute con l’obiettivo
di ottenere urgentemente il ripristino del medico di base di S. Marina Salina e
comunicazione di eventuali altre forme di protesta
Oggi, in data 21 gennaio 2022, una parte dei
cittadini del Comune di S. Marina Salina (vedi nominativi con firme in
allegato) abbiamo deciso di costituirci come comitato spontaneo per il diritto
alla salute in quanto l’ambulatorio del medico di base è chiuso da giorno 1
gennaio 2022 per il pensionamento del dott. Platania.
Riteniamo grave ed inammissibile tale disservizio
in una comunità già disagiata e fortemente provata dalla pandemia. La mancanza
del medico di base ci priva infatti di un nostro diritto fondamentale mettendo
a rischio la nostra stessa vita.
Pertanto, dato che le note inviate agli organi
competenti dal Sindaco di S. Marina Salina (n. prot. 114 del 7 gennaio 2022, n.
prot. 217 del 14 gennaio 2022) e gli ulteriori suoi solleciti ad oggi non hanno
avuto risconto, tanto che la porta dell’ambulatorio continua a rimanere chiusa,
vogliamo sollecitare un Vostro intervento a risoluzione urgente del problema.
Per questo motivo i cittadini che hanno già
manifestato autonomamente oggi in modo pacifico davanti la porta del suddetto
ambulatorio hanno deciso di costituirsi comitato spontaneo per il diritto alla
salute e sono pronti ad avviare ulteriori forme di protesta fino all’arrivo del
medico di base.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, alla luce dei dati del monitoraggio settimanale, ha firmato una nuova ordinanza che prevede il passaggio Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia in zona arancione.
Per passare in arancione occorre superare contemporaneamente tre indicatori: il 20% dei posti letto occupati in terapia intensiva, il 30% dei posti letto occupati nelle aree mediche e un’incidenza settimanale di contagi oltre i 150 casi ogni 100mila abitanti.
Ecco i dati che hanno provocato il passaggio di fascia di colorazione - da zona gialla ad arancione - per per l’Abruzzo (31,6% area medica e 22,2% terapia intensiva); Friuli Venezia Giulia (33,6% in area medica e 22,9% intensiva); Piemonte (30,3% area medica e 22,8% intensiva) e Sicilia (36,6% area medica e 20,2% intensiva).