Grandi manovre, piccolo cabotaggio. Nei prossimi giorni il rimpasto. Non riguarderà solo l’assessore Bartolotta (Pd, Innovazioni), che pare essere diventato il “muro vascio” (l’anello debole ) della giunta di governo, ma una parte cospicua della formazione di governo. Almeno nelle intenzioni, perché le ambizioni sono tante e le candidature, se fosse possibile, più numerose delle ambizioni.
La mappa del governo propone, allo stato, assessori di stretta osservanza crocettiania (Marino, Sgarlata, Scilabra, Stancheris), di aree democratica (Bianchi e Bartolotta, Innovazioni); Lo Bello (Crisafulli-Capodicasa) , di area Udc (Cartabellotta, Valenti e Bonafede). Infine c’è Linda Vancheri, che rappresenta la Confindustria Sicilia.
Il rimpasto dovrebbe interessare soprattutto l’area di Innovazioni, anche per dare spazio ai neo-renziani, oggi vicini a Franceschini dopo l’endorsement dei giorni scorsi). Gli assessori crocettiani sarebbero intoccabili, almeno tre su quattro (Scilabra si colloca fra le tre unità inamovibili).
Rischiano Bianchi, che peraltro ha vissuto qualche mese fa un momento di “stanchezza” (troppo stress, troppo pressing, troppi conflitti…), Bartolotta, Sgarlata e Lo Bello.
Le candidature più forti, sulla carta, sono quelle solite: Antonello Cracolici, Beppe Lupo, Fabrizio Ferrandelli. Ma su Ferrandelli potrebbe esserci un veto del governatore, che non vuole nemici in casa. E Ferrandelli, che pure era stato sponsorizzato proprio da Crocetta nella campagna elettorale di Palermo, è stato il critico più aspro ed irriducibile.
In definitiva c’è un’apertura del presidente della Regione sul rimpasto di assessori designati da Pd o altri con una clausola di salvaguardia: porte chiuse agli indesiderabili.
L’Udc, infine, non vive tensioni da rimpasto: la squadra sembra salda. Se dovesse sopravvenire una “urgenza”, tuttavia, sarebbe la Valenti a doversi sacrificare, ma non ci sono avvisaglie di questa natura.
Siamo alla vigilia del primo anno di vita della giunta di governo, due assessori (il cantautore Battiato e lo scienziato Zichichi) sono stati avvicendati in corso d’opera dopo una breve e tormentata permanenza. La stabilità dunque, non potrà essere annoverata come una delle virtù del governo in carica.
La mappa del governo propone, allo stato, assessori di stretta osservanza crocettiania (Marino, Sgarlata, Scilabra, Stancheris), di aree democratica (Bianchi e Bartolotta, Innovazioni); Lo Bello (Crisafulli-Capodicasa) , di area Udc (Cartabellotta, Valenti e Bonafede). Infine c’è Linda Vancheri, che rappresenta la Confindustria Sicilia.
Il rimpasto dovrebbe interessare soprattutto l’area di Innovazioni, anche per dare spazio ai neo-renziani, oggi vicini a Franceschini dopo l’endorsement dei giorni scorsi). Gli assessori crocettiani sarebbero intoccabili, almeno tre su quattro (Scilabra si colloca fra le tre unità inamovibili).
Rischiano Bianchi, che peraltro ha vissuto qualche mese fa un momento di “stanchezza” (troppo stress, troppo pressing, troppi conflitti…), Bartolotta, Sgarlata e Lo Bello.
Le candidature più forti, sulla carta, sono quelle solite: Antonello Cracolici, Beppe Lupo, Fabrizio Ferrandelli. Ma su Ferrandelli potrebbe esserci un veto del governatore, che non vuole nemici in casa. E Ferrandelli, che pure era stato sponsorizzato proprio da Crocetta nella campagna elettorale di Palermo, è stato il critico più aspro ed irriducibile.
In definitiva c’è un’apertura del presidente della Regione sul rimpasto di assessori designati da Pd o altri con una clausola di salvaguardia: porte chiuse agli indesiderabili.
L’Udc, infine, non vive tensioni da rimpasto: la squadra sembra salda. Se dovesse sopravvenire una “urgenza”, tuttavia, sarebbe la Valenti a doversi sacrificare, ma non ci sono avvisaglie di questa natura.
Siamo alla vigilia del primo anno di vita della giunta di governo, due assessori (il cantautore Battiato e lo scienziato Zichichi) sono stati avvicendati in corso d’opera dopo una breve e tormentata permanenza. La stabilità dunque, non potrà essere annoverata come una delle virtù del governo in carica.