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sabato 7 settembre 2013

Un quarto d'ora di pioggia intensa sprigiona un..fiume di fogna (dalla G. del Sud)

L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del Sud di oggi
Un quarto d'ora di pioggia intensa sprigiona un...fiume di fogna
Salvatore Sarpi
LIPARI
Non è stato certo uno spettacolo da località turistica quello che hanno trovato ieri mattina a Marina Corta i circa 450 croceristi che sono sbarcati a Lipari dalle navi "Le Ponent" e "Berlin". 
L'intensa pioggia della notte prima, ed una sempre più evidente fatiscenza della rete fognante, ha fatto saltare tutti i tombini delle fogne e la piazza (area esterna ai locali inclusa) si è riempita di liquami maleodoranti. Il lezzo, che qualcuno ha tentato di "spacciare" ai turisti per puzza di zolfo che il vento sospingeva sino a Lipari dalla vicina Vulcano, era davvero insopportabile. 
Sul posto per cercare di riportare la situazione alla normalità (ma il danno d'immagine era già bello che fatto) sono intervenute la ditta di espurgo di Angelino Biviano e quella di Saro Gitto. Erano anche presenti il vice-sindaco Gaetano Orto e l' assessore Giovanni Sardella. Oltre al lezzo i turisti hanno potuto "ammirare" una via Roma, che dopo la pioggia della sera prima e il fiume che l'ha attraversata (come sempre), era ricolma di detriti specie nella parte terminale. E la pioggia, caduta copiosa per circa quindici minuti, ha riproposto la drammaticità in cui versano alcuni punti nevralgici dell'isola quali sono le vie Roma, Franza, Zinzolo, S.Lucia e le zone di Ponte e Valle e, conseguentemente, i rischi che corrono gli abitanti e/o coloro che si trovano a transitarvi in occasione della pioggia. 
Strade, zone che, per l'ennesima volta, si sono trasformate in torrenti in piena che hanno trascinato lungo il loro percorso tutto ciò che hanno trovato massi, sabbia, detriti, vecchi elettrodomestici e, sulla via Roma, anche una transenna posizionata dal comune per indicare l'esistenza di un'area a traffico limitato. 
Tante le persone bloccate in casa o nei locali pubblici, impossibilitate ad uscire dall'enorme massa d'acqua che ha allagato le strade, arrivando a lambire gli ingressi. Non è stata risparmiata anche la parte inferiore del Corso principale dell'isola dove si è riversato il fiume proveniente da Zinzolo-S. Lucia. Contestualmente da Marina Corta a Sottomonastero, da Zinzolo a Bagnamare si è assistito allo “spettacolo” dei tombini delle fogne in “eruzione”. E per fortuna che il “nubifragio” si è esaurito in un breve arco temporale.
Una situazione che, anche in previsione dell'inverno, desta non poche preoccupazioni tra i cittadini, in particolare tra quelli residenti nelle aree a rischio. 
 Sappiamo che la giunta Giorgianni si è mossa per ottenere la possibilità di "sforare" il patto di stabilità e "recuperare" i fondi (tra l'altro disponibili) per procedere alle operazioni di messa in sicurezza dei torrenti e delle aree a rischio. 
Sappiamo anche che è passato quasi un anno da quando l'allora ministro all'Ambiente Corrado Clini sbarcò a Lipari (all'indomani di un nubifragio che mise a dura prova territorio e cittadini) e promise un pronto intervento per sbloccare i fondi. Da allora nulla è cambiato, i soldi sono dove erano, le strade restano torrenti in piena anche a seguito di 10/15 minuti di pioggia più o meno intensa, il rischio è sempre dietro l'angolo. Forse è il momento di "battere i pugni"  e mettere chi di competenza di fronte alla realtà e ai rischi che si corrono. Prima che sia  troppo tardi

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