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mercoledì 1 gennaio 2014
Rai: Silvana Polizzi capo Tgr Sicilia
Silvana Polizzi sarà il nuovo capo redattore della Tgr Sicilia. La sua nomina è stata proposta dal direttore della Tgr, Vincenzo Morgante. Silvana Polizzi, messinese, 59 anni, laureata in Scienze Politiche, è componente della redazione siciliana della Rai dal 1988 dove ha svolto vari ruoli. Per alcuni anni è stata prima corrispondente da Messina e quindi redattrice del giornale L'Ora.
PROVINCE, SE SALTA LA RIFORMA TUTTI A CASA. E L’ARS PERDE LA FACCIA
L’Assemblea regionale siciliana ed il governo della Regione hanno l’opportunità di perdere la faccia, definitivamente, entro un breve lasso di tempo. Ce la faranno a coglierla? Un’occasione irripetibile gli viene offerta dal disegno di legge sull’abolizione delle Province e la nascita dei liberi consorzi di Comuni. La Sicilia, infatti, è antesignana, nell’era repubblicana, di un lucido disegno riformatore degli ambiti territoriali. I padri costituenti dell’autonomia, con grande lungimiranza, vollero che nello Statuto speciale fossero abolite prefetture e amministrazioni provinciali e le questure dipendessero dal presidente della Regione, Capo della polizia.
La permanenza delle province nell’unica Regione che non le prevede nel suo statuto speciale meriterebbe alcune righe nei libri di storia, l’ultimo capitolo di un percorso a ritroso cominciato mezzo secolo fa.
Le Province hanno subito un maquillage dopo 40 anni e sono rimaste quelle disegnate da Benito Mussolini, i presidenti della Regione non sono mai stati capi della polizia, ma sono finiti in galera o si sono trovati sulla soglia delle carceri per loro meriti personali; i prefetti ci sono ancora e contano più di prima. Anzi, ad onor del vero la Sicilia ne ha uno in più rispetto alle nove Province, il decimo è commissario dello Stato e conta di più del parlamento regionale, dato che gli fa le bucce seduta dopo seduta, a buon ragione qualche volta.
Ma tutto questo è niente rispetto a ciò che l’Assemblea è sul punto di scodellare nei prossimi mesi. Dopo avere gridato ai quattro venti che in Sicilia, prima che altrove, la Sicilia avrebbe abolito le Province rispettando finalmente la sua carta costitutiva, e avere fatto una legge all’uopo, qualche giorno fa con uno scarto di un voto, ha bocciato la proroga dei nove commissari che amministrano in gestione straordinaria le amministrazioni provinciali per traghettare l’Isola verso la riforma. Il tritolo dopo avere scavato le fondamenta del palazzo.
La proroga non boccia la legge che abolisce le province, ma crea le condizioni perché ciò avvenga. Se entro i prossimi mesi, infatti, l’Assemblea non dovesse approvare il nuovo assetto territoriale, si tornerà a votare per i consiglieri provinciali ed il presidente della Provincia. E la Regione siciliana rimarrebbe l’unica, in Italia, a mantenere le province (che però, qui si chiamano regionali, e quindi è come se fossero un’altra cosa).
La Sicilia, in caso di bocciatura della legge che abolisce le province, non perderebbe tuttavia solo la faccia – non sarebbe un trauma – ma andrebbe a nuove elezioni, essendo difficile sopravvivere ad una puttanata di tale portata storica, visto che nell’Isola, non altrove, sono nati i liberi consorzi di comuni. La marcia del gambero è consentita ovunque, ma non nell’Isola, costituendo un’abiura, clamorosa, dello Statuto e dell’autonomia speciale.
È vero che la Regione siciliana si è giocata gran parte della credibilità per il modo ignobile con il quale ha usato le competenze speciali, usando lo Stato per ottenere privilegi di casta, ma questo non giustifica affatto che la china debba essere percorsa fino in fondo e trascinare la storia dell’Isola verso la pagina peggiore, il non-ritorno.
C’è chi nega che si tratti la bocciatura della proroga sia da annoverare come una questione politica, la fisiologica conseguenza di uno scontro fra fazioni interne ai partiti, o fra maggioranza ed opposizione, o governo e parlamento. Si tratterebbe di una trasversale resistenza al cambiamento, vecchia storia, che trova epigoni in tutti gli schieramenti politici. Una asserzione che lascia le cose come stanno e non fa capire niente.
C’è chi, invece, gettando il cuore contro l’ostacolo, si schiera a favore del vecchio assetto provinciale senza sentirsi né un traditore né un troglodita, addirittura reputando di dare il meglio di sé.Nello Musumeci, antagonista di Crocetta nelle ultime regionali, e leader solitario dell’opposizione di centrodestra, seguace di Storace, ha detto chiaro e tondo che “l’abolizione delle province all’Ars non la vuole nessuno, ed è bene che questa verità venga fuori”. E per spazzare via i dubbi che attanagliano coloro che guardano ai costi della politica, propone che gli eletti – direttamente dal popolo, come prima – svolgano la loro attività a titolo gratuito. E alle famiglie degli eletti chi le campa? Qualcuno ha chiesto, inascoltato.
Le balle, colossali, si sprecano. E le furbizie, naturalmente. Musumeci va capito – le Province sono un segno inequivocabile del Ventennio – ma gli altri? L’abolizione delle Province è diventato il momento topico per la resa dei conti. Rosario Crocetta, esasperato, denuncia: “C’è chi gioca sporco, vogliono mantenere i privilegi”.
Ce l’hanno in tanti con lui e con tutto ciò che fa, ma lui una mano, ai suoi detrattori in servizio permanente, la concede con generosità. Come la storia della quarta area metropolitana, che non sta né in cielo né in terra. Il governatore ci mette buona volontà nell’offrire pretesti e alibi, sicché tutto finisce dentro una cortina fumogena, nella quale non è facile distinguere favorevoli, contrari e dubbiosi, a causa delle polemiche, botta e risposta, agguati, proclami e controproclami. Roba da Cottolengo, che viene la voglia di prendere il primo aereo e trasferirsi in Guinea-Bissau, dove si combatte ma almeno si capisce come stanno le cose, dove sono i nemici e dove gli amici.
Anche le suorine di Maria Addolorata, in convento giorno e notte, si sono persuase che questa storia delle Province ormai va portata a conclusione con un poco di buonsenso, perché tornare indietro o imbrogliare le carte diverrebbe un caso nazionale, e farebbe tale di quel danno, che i figli ed i figli dei figli di coloro che combinano la frittata dovrebbero cambiare le generalità per sopravvivere alla gogna mediatica, prevedibilmente così intensa e feroce.
La permanenza delle province nell’unica Regione che non le prevede nel suo statuto speciale meriterebbe alcune righe nei libri di storia, l’ultimo capitolo di un percorso a ritroso cominciato mezzo secolo fa.
Le Province hanno subito un maquillage dopo 40 anni e sono rimaste quelle disegnate da Benito Mussolini, i presidenti della Regione non sono mai stati capi della polizia, ma sono finiti in galera o si sono trovati sulla soglia delle carceri per loro meriti personali; i prefetti ci sono ancora e contano più di prima. Anzi, ad onor del vero la Sicilia ne ha uno in più rispetto alle nove Province, il decimo è commissario dello Stato e conta di più del parlamento regionale, dato che gli fa le bucce seduta dopo seduta, a buon ragione qualche volta.
Ma tutto questo è niente rispetto a ciò che l’Assemblea è sul punto di scodellare nei prossimi mesi. Dopo avere gridato ai quattro venti che in Sicilia, prima che altrove, la Sicilia avrebbe abolito le Province rispettando finalmente la sua carta costitutiva, e avere fatto una legge all’uopo, qualche giorno fa con uno scarto di un voto, ha bocciato la proroga dei nove commissari che amministrano in gestione straordinaria le amministrazioni provinciali per traghettare l’Isola verso la riforma. Il tritolo dopo avere scavato le fondamenta del palazzo.
La proroga non boccia la legge che abolisce le province, ma crea le condizioni perché ciò avvenga. Se entro i prossimi mesi, infatti, l’Assemblea non dovesse approvare il nuovo assetto territoriale, si tornerà a votare per i consiglieri provinciali ed il presidente della Provincia. E la Regione siciliana rimarrebbe l’unica, in Italia, a mantenere le province (che però, qui si chiamano regionali, e quindi è come se fossero un’altra cosa).
La Sicilia, in caso di bocciatura della legge che abolisce le province, non perderebbe tuttavia solo la faccia – non sarebbe un trauma – ma andrebbe a nuove elezioni, essendo difficile sopravvivere ad una puttanata di tale portata storica, visto che nell’Isola, non altrove, sono nati i liberi consorzi di comuni. La marcia del gambero è consentita ovunque, ma non nell’Isola, costituendo un’abiura, clamorosa, dello Statuto e dell’autonomia speciale.
È vero che la Regione siciliana si è giocata gran parte della credibilità per il modo ignobile con il quale ha usato le competenze speciali, usando lo Stato per ottenere privilegi di casta, ma questo non giustifica affatto che la china debba essere percorsa fino in fondo e trascinare la storia dell’Isola verso la pagina peggiore, il non-ritorno.
C’è chi nega che si tratti la bocciatura della proroga sia da annoverare come una questione politica, la fisiologica conseguenza di uno scontro fra fazioni interne ai partiti, o fra maggioranza ed opposizione, o governo e parlamento. Si tratterebbe di una trasversale resistenza al cambiamento, vecchia storia, che trova epigoni in tutti gli schieramenti politici. Una asserzione che lascia le cose come stanno e non fa capire niente.
C’è chi, invece, gettando il cuore contro l’ostacolo, si schiera a favore del vecchio assetto provinciale senza sentirsi né un traditore né un troglodita, addirittura reputando di dare il meglio di sé.Nello Musumeci, antagonista di Crocetta nelle ultime regionali, e leader solitario dell’opposizione di centrodestra, seguace di Storace, ha detto chiaro e tondo che “l’abolizione delle province all’Ars non la vuole nessuno, ed è bene che questa verità venga fuori”. E per spazzare via i dubbi che attanagliano coloro che guardano ai costi della politica, propone che gli eletti – direttamente dal popolo, come prima – svolgano la loro attività a titolo gratuito. E alle famiglie degli eletti chi le campa? Qualcuno ha chiesto, inascoltato.
Le balle, colossali, si sprecano. E le furbizie, naturalmente. Musumeci va capito – le Province sono un segno inequivocabile del Ventennio – ma gli altri? L’abolizione delle Province è diventato il momento topico per la resa dei conti. Rosario Crocetta, esasperato, denuncia: “C’è chi gioca sporco, vogliono mantenere i privilegi”.
Ce l’hanno in tanti con lui e con tutto ciò che fa, ma lui una mano, ai suoi detrattori in servizio permanente, la concede con generosità. Come la storia della quarta area metropolitana, che non sta né in cielo né in terra. Il governatore ci mette buona volontà nell’offrire pretesti e alibi, sicché tutto finisce dentro una cortina fumogena, nella quale non è facile distinguere favorevoli, contrari e dubbiosi, a causa delle polemiche, botta e risposta, agguati, proclami e controproclami. Roba da Cottolengo, che viene la voglia di prendere il primo aereo e trasferirsi in Guinea-Bissau, dove si combatte ma almeno si capisce come stanno le cose, dove sono i nemici e dove gli amici.
Anche le suorine di Maria Addolorata, in convento giorno e notte, si sono persuase che questa storia delle Province ormai va portata a conclusione con un poco di buonsenso, perché tornare indietro o imbrogliare le carte diverrebbe un caso nazionale, e farebbe tale di quel danno, che i figli ed i figli dei figli di coloro che combinano la frittata dovrebbero cambiare le generalità per sopravvivere alla gogna mediatica, prevedibilmente così intensa e feroce.
Auguri a...
Eolienews augura Buon Compleanno a Massimo Ristuccia, Katiuscia Cavallo, Giampiero Di Marco e Katia Cortese
martedì 31 dicembre 2013
L'impegno dell'Associazione Borgata Lami e la solidarietà della gente di Lipari portano 2.060 euro alla "Navetta del sorriso"
Noi dell’Associazione Borgata Lami vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno contribuito per questo Natale, all’azione di solidarietà che ci ha visto impegnati a sostenere il progetto dell'Associazione Salus D’Agostino “La navetta del sorriso”, che trasporta gratuitamente pazienti eoliani chemioterapici all'ospedale di Taormina.
La cifra raccolta è stata di 2.060,00 € ed è già stata versata all’Associazione Onlus Salus D’Agostino.
In un periodo difficile, la generosità della gente dell’isola di Lipari ha saputo, ancora una volta, andare incontro a chi veramente bisogno di aiuto.
Di fronte a questo momento particolare di difficoltà e di crisi, auguro, oltre ad ogni bene, di ritrovare quel sentimento prezioso e vitale: la solidarietà.
Che sia un 2014 dove sempre meno le persone possano sentirsi sole.
Più solidarietà e meno indifferenza.
Buon anno a tutti.
Saverio Merlino
Presidente Associazione Borgata Lami
Scossa tellurica fra i golfi di Patti e Milazzo. Trema anche il Tirreno meridionale
Una scossa tellurica, di magnitudo 2.7, è stata registrata stamani, ad una profondità di 118.9 km., dai simografi dell'INGV alle 02.43 fra i golfi di Patti e Milazzo.
Un'altra scossa alle 7 e 44, di magnitudo 3.3, è stata registrata nel Tirreno Meridionale ad una profondità di 9,5 km.
Un'altra scossa alle 7 e 44, di magnitudo 3.3, è stata registrata nel Tirreno Meridionale ad una profondità di 9,5 km.
ARDIZZONE: “EVITATO UN DANNOSO ESERCIZIO PROVVISORIO”
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, esprime apprezzamento ai componenti della Commissione Bilancio e agli uffici dell’Ars per la maratona no-stop che ha portato all’approvazione della legge di stabilita’. “Nonostante il ritardo, per motivi oggettivi, con il quale i documenti sono arrivati in Assemblea – afferma Ardizzone in una nota – il lavoro serrato della Commissione ha consentito di incardinare la manovra finanziaria in Aula entro il 31 dicembre, evitando cosi’ un dannoso esercizio provvisorio”.
“Niente per lo sviluppo e per le imprese, i soliti favori agli amici degli amici”. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars boccia la Finanziaria che si avvia alla maratona dell’Aula e la bolla come “la peggiore delle manovre possibili”. “Dopo il suk dell’anno scorso – affermano i deputati 5 stelle – siamo alle svendite, alle elemosine ed alle questue di quest’anno. Una finanziaria che ci aspettavamo fosse di rigore e sviluppo, con aiuti alle imprese in difficolta’ ed ai molti lavoratori ormai posti ai margini del mondo produttivo, e’ in realta’ una spartizione di elemosine e prebende per amici ed amici degli amici. Dopo le ultime vicende legate alla bocciatura delle proroghe ai commissari delle Province e’ chiaro che questo governo e’ ormai alla frutta e per garantirsi una maggioranza, quale essa sia, in grado di approvare questa finanziaria, si e’ adoperato nell’impresa di rincorrere i deputati uno ad uno, ricorrendo all’unico sistema che la politica e’ in grado di comprendere: regalie, prebende ed elemosine, finalizzate ad assecondare interessi personali e particolari a dispetto del bene comune e dell’interesse collettivo”. Dalla seconda commissione sono usciti indenni solo sette-otto emendamenti targati 5 stelle sui 180 presentati, tra cui quello che promuove strumenti di democrazia partecipata o quello che prevede l’istituzione di consorzi sociali tra persone svantaggiate, cui affidare la coltivazione di terreni con finalita’ solidaristiche. “Ma ne sono stati bocciati altri molto importanti – affermano i deputati del Movimento – come quello che prevedevano contributi per la stipulazione di contratti di solidarieta’ tra lavoratori e accordi sindacali tra imprese e lavoratori per evitare l’interruzione o la sospensione di rapporti di lavoro”.
“Niente per lo sviluppo e per le imprese, i soliti favori agli amici degli amici”. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars boccia la Finanziaria che si avvia alla maratona dell’Aula e la bolla come “la peggiore delle manovre possibili”. “Dopo il suk dell’anno scorso – affermano i deputati 5 stelle – siamo alle svendite, alle elemosine ed alle questue di quest’anno. Una finanziaria che ci aspettavamo fosse di rigore e sviluppo, con aiuti alle imprese in difficolta’ ed ai molti lavoratori ormai posti ai margini del mondo produttivo, e’ in realta’ una spartizione di elemosine e prebende per amici ed amici degli amici. Dopo le ultime vicende legate alla bocciatura delle proroghe ai commissari delle Province e’ chiaro che questo governo e’ ormai alla frutta e per garantirsi una maggioranza, quale essa sia, in grado di approvare questa finanziaria, si e’ adoperato nell’impresa di rincorrere i deputati uno ad uno, ricorrendo all’unico sistema che la politica e’ in grado di comprendere: regalie, prebende ed elemosine, finalizzate ad assecondare interessi personali e particolari a dispetto del bene comune e dell’interesse collettivo”. Dalla seconda commissione sono usciti indenni solo sette-otto emendamenti targati 5 stelle sui 180 presentati, tra cui quello che promuove strumenti di democrazia partecipata o quello che prevede l’istituzione di consorzi sociali tra persone svantaggiate, cui affidare la coltivazione di terreni con finalita’ solidaristiche. “Ma ne sono stati bocciati altri molto importanti – affermano i deputati del Movimento – come quello che prevedevano contributi per la stipulazione di contratti di solidarieta’ tra lavoratori e accordi sindacali tra imprese e lavoratori per evitare l’interruzione o la sospensione di rapporti di lavoro”.
Auguri a..
Eolienews augura Buon Compleanno a Claudia Campagna, Eleonora Di Giglio, Ivan Ferlazzo, Valentina Agrip e Gaetano Giuffrè
Filicudi, ladri rubano piatti e alcolici da un ristorante
Il ristorante “Invidia" di Filicudi, di proprietà di Maria Grazia Virgona e Vanessa Micco, è stato preso di mira dai ladri che hanno rubato piatti, alcolici e materiale vario
Sull’episodio indagano i carabinieri.
Sotto la pioggia. L'ultimo dell'anno alle Eolie
Ultimo giorno dell'anno decisamente bagnato nelle Eolie. Così come d'altronde era nelle previsioni. Dalla tarda serata di ieri, sino al momento in cui scriviamo. piove quasi ininterrottamente. Per fortuna non violentemente.
Le previsioni per il resto della giornata (l'augurio è che "saltino") non sono delle migliori.
Le previsioni per il resto della giornata (l'augurio è che "saltino") non sono delle migliori.
lunedì 30 dicembre 2013
Milleproroghe. Saltano accise tabacchi e tassa sbarco isole (da www.tgcom24)
Pubblichiamo la notizia riportata su:
http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/2013/notizia/milleproroghe-ok-colle-ai-2-decreti_2018266.shtml
Saltano accise tabacchi e tassa sbarco isole - Nella nuova formulazione del decreto Milleproroghe in due distinti provvedimenti saltano le norme relative alle accise sui tabacchi e alla tassa di sbarco sulle isole minori fino a un massimo di 2,50 euro. E' quanto emerge dal comunicato di Palazzo Chigi che illustra i due decreti.
http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/2013/notizia/milleproroghe-ok-colle-ai-2-decreti_2018266.shtml
Saltano accise tabacchi e tassa sbarco isole - Nella nuova formulazione del decreto Milleproroghe in due distinti provvedimenti saltano le norme relative alle accise sui tabacchi e alla tassa di sbarco sulle isole minori fino a un massimo di 2,50 euro. E' quanto emerge dal comunicato di Palazzo Chigi che illustra i due decreti.
Donna investita a Canneto all'uscita dalla Basilica di San Cristoforo
Incidente, circa trenta minuti fa a Canneto. La signora F.F. è stata investita da un'auto nella piazza di Canneto. La donna stava uscendo dalla Basilica di S. Cristoforo e stava attraversando la strada.
Per fortuna il conducente dell'auto viaggiava a velocità minima.
La donna, finita a terra, è stata soccorsa dai presenti che hanno allertato l'ambulanza del 118, giunta prontamente in zona.
La donna, trasportata all'ospedale di Lipari, a quanto pare non avrebbe riportato fratture o lesioni gravi.
Per fortuna il conducente dell'auto viaggiava a velocità minima.
La donna, finita a terra, è stata soccorsa dai presenti che hanno allertato l'ambulanza del 118, giunta prontamente in zona.
La donna, trasportata all'ospedale di Lipari, a quanto pare non avrebbe riportato fratture o lesioni gravi.
Allerta Meteo Sicilia: sarà una Vigilia di Capodanno sotto il diluvio, piogge anche giorno 1
Il maltempo è arrivato in Sicilia nelle ultime ore, puntuale come un orologio svizzero, e sta provocando forti piogge nelle zone occidentali e in quelle tirreniche. Questi i parziali pluviometrici odierni più significativi: Cinisi43mm, Carini 39mm, Brolo 27mm, Cefalù 26mm, Palermo 25mm, Capo d’Orlando 17mm, Trapani16mm, Partinico 15mm, Marsala 14mm. Nelle prossime ore il maltempo si estenderà a tutta l’isola con forti piogge soprattutto nel messinese tirrenico e nelle zone sud/orientali, tra catanese, ragusano e siracusano, dove nella mattinata di domani avremo veri e propri nubifragi con piogge torrenziali.
Sarà una Vigilia di Capodanno sotto il diluvio su gran parte dell’isola a causa del transito di una goccia fredda in quota proprio sulla Sicilia, da nord/ovest verso sud/est. Il maltempo persisterà anche mercoledì 1 gennaio, nel giorno di Capodanno, in modo particolare nelle zone tirreniche tra palermitano e soprattutto messinese. Sui rilievi cadrà copiosa la neve ma solo in montagna, oltre i 1.500 metri di quota.
Sarà una Vigilia di Capodanno sotto il diluvio su gran parte dell’isola a causa del transito di una goccia fredda in quota proprio sulla Sicilia, da nord/ovest verso sud/est. Il maltempo persisterà anche mercoledì 1 gennaio, nel giorno di Capodanno, in modo particolare nelle zone tirreniche tra palermitano e soprattutto messinese. Sui rilievi cadrà copiosa la neve ma solo in montagna, oltre i 1.500 metri di quota.
DOCUMENTI CONTABILI INCARDINATI: EMENDAMENTI VENERDÌ, AULA 4 GENNAIO
Si riparte dal Bilancio e dalla Legge di stabilità. L’Ars torna a riunirsi dopo il voto a sorpresa di sabato scorso in cui, il governo regionale è andato sotto per un voto.Arrivano in aula Bilancio e legge di stabilità, dopo la maratona della commissione Bilancio, conclusasi oggi dopo oltre venti ore di lavoro.
Grillini scontenti per le misure e l’attenzione riservata alle piccole e medie imprese, e facce stanche tra i deputati che si apprestano a riprendere i lavori d’aula.
Preliminarmente il presidente della commissione Bilancio Dina ha comunicato all’Aula di volere svolgere le due relazioni, di maggioranza e minoranza, alla prossima seduta d’aula.
Pippo Gianni ha stigmatizzato il comportamento della Presidenza dell’Ars, per il ritardo di quasi due ore con cui va a cominciare la seduta. Tocca al vice presidente Salvo Pogliese di comunicare che è fissato a venerdì prossimo alle ore 16 il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti.
Finalizzato ad una precisa richiesta di rinvio, l’intervento di Toto Cordaro: “Non è stata ne concordata né condivisa la data di presentazione degli emendamenti in oggetto, ma è inaccettabile che lo stesso termine ci venga calato dall’alto, anche se autorevolmente dalla presidenza dell’Ars. Chiedo formalmente come presidente del gruppo che si proceda alla sospensione dell’aula, contestuale conferenza di capigruppo e calendarizzazione dei lavori”.
Stessa posizione viene ribadita da Formica, capogruppo de la Destra
Assoluta coincidenza di intenti e di vedute sull’argomento per Giancarlo Cancelleri:
A Pogliese non rimane quindi fare altro che procedere alla sospensione dei lavori e alla convocazione della conferenza dei capigruppo, che ha già deciso di fissare il termine a venerdì 3 (entro le ore 16) per la presentazione degli emendamenti, e il 4 per la successiva trattazione in aula.
Grillini scontenti per le misure e l’attenzione riservata alle piccole e medie imprese, e facce stanche tra i deputati che si apprestano a riprendere i lavori d’aula.
Preliminarmente il presidente della commissione Bilancio Dina ha comunicato all’Aula di volere svolgere le due relazioni, di maggioranza e minoranza, alla prossima seduta d’aula.
Pippo Gianni ha stigmatizzato il comportamento della Presidenza dell’Ars, per il ritardo di quasi due ore con cui va a cominciare la seduta. Tocca al vice presidente Salvo Pogliese di comunicare che è fissato a venerdì prossimo alle ore 16 il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti.
Finalizzato ad una precisa richiesta di rinvio, l’intervento di Toto Cordaro: “Non è stata ne concordata né condivisa la data di presentazione degli emendamenti in oggetto, ma è inaccettabile che lo stesso termine ci venga calato dall’alto, anche se autorevolmente dalla presidenza dell’Ars. Chiedo formalmente come presidente del gruppo che si proceda alla sospensione dell’aula, contestuale conferenza di capigruppo e calendarizzazione dei lavori”.
Stessa posizione viene ribadita da Formica, capogruppo de la Destra
Assoluta coincidenza di intenti e di vedute sull’argomento per Giancarlo Cancelleri:
A Pogliese non rimane quindi fare altro che procedere alla sospensione dei lavori e alla convocazione della conferenza dei capigruppo, che ha già deciso di fissare il termine a venerdì 3 (entro le ore 16) per la presentazione degli emendamenti, e il 4 per la successiva trattazione in aula.
L'intensa Domenica dei Cantori popolari delle Eolie e le intense emozioni delle rappresentazioni "E vinni lu Bambinieddu" e "U Bambinieddu du strittu"
Quella vissuta ieri dal gruppo
folklorico dei “CANTORI POPOLARI DELE ISOLE EOLIE” rimarrà negli annali come
una delle più massacranti, intense ma emozionalmente, stupende e ricche di
soddisfazioni.
Questo il sunto di una Domenica
vissuta all’insegna di due appuntamenti, a Lipari ed a Canneto, con due Presepi
entrambi viventi ma dalle caratteristiche diametralmente opposte.
A Canneto la comunità ha potuto
ammirare all’interno della Basilica Minore di San Cristoforo la
rappresentazione cantata di “E VINNI LU BAMBINIEDDU” che, ha coinciso con la
prima uscita ufficiale del gruppo alla presenza del nuovo prelato della
comunità Cannetara, Don Lillo Maiorana.
Una apprezzatissima ed applaudita
esibizione al cospetto di una Chiesa ricca di presenze di fedeli.
A Lipari, invece, si è svolto il
tradizionale ed incantevole presepe “U
BAMBINIEDDU DU STRITTU” lungo la suggestiva ed incantevole salita al Castello.
Una serie di personaggi con
figuranti anche esterni, hanno dato vita ad un insieme di mestieri molti dei
quali andati nel tempo perduti.
Un corridoio di forti emozioni, reso
intenso dal percorso segnato dal fuoco delle fiaccole, ha accompagnato i
visitatori sino al luogo della Natività.
Una continua ed incessante
processione di fedeli ha snodato dalle 16.45 alle 20.30 circa, riconoscendo al
gruppo l’alta e qualificata professionalità ormai acquisite nel tempo.
Un gruppo che pubblicamente intende
ringraziare, attraverso questo comunicato, tutte le figure esterne che hanno
reso possibile la riuscita della manifestazione che, và ricordato, si è svolta
con il contributo del Comune di Lipari.
Ma i ringraziamenti sono altresì
doverosi per il Dirigente Responsabile del Museo Archeologico Regionale Eoliano
“Luigi Bernabò Brea”, Maria Amalia Mastelloni; per la Ditta Tindaro Zaia; per
gli Agenti di Polizia Municipale nelle persone di: Francesca De Pasquale,
Francesco Ficarra, Maria Grazia Natoli e Anna Grazia Spurio; per il personale
dell’ATO, in particolare il Rag. Domenico Fonti; per Mons. Gaetano Sardella; per il sacrista,
Francesco Ziino e per tutti coloro i quali in modi e maniere diverse, hanno
contribuito alla riuscita della manifestazione.
Nell’augurare a tutti un Felice e
Sereno 2014, i Cantori Popolari delle Isole Eolie vi danno appuntamento al 5
Gennaio p.v. con “Aspettando la Befana”, Palazzo dei Congressi ore 19.00
NOTA DEL DIRETTORE - LE FOTO A CORREDO DI QUESTO COMUNICATO SONO TRA QUELLE REALIZZATE DAL NOSTRO COLLABORATORE MASSIMO BONFANTE E CHE STIAMO PUBBLICANDO NEL CONTESTO DI UNA SERIE DI POST
NOTA DEL DIRETTORE - LE FOTO A CORREDO DI QUESTO COMUNICATO SONO TRA QUELLE REALIZZATE DAL NOSTRO COLLABORATORE MASSIMO BONFANTE E CHE STIAMO PUBBLICANDO NEL CONTESTO DI UNA SERIE DI POST
Eruzione Etna. Problemi all'aeroporto di Catania
Sono ore di preoccupazione in Italia, a seguito dei terremoti che stanno colpendo la Penisola. Ma anche i vulcani non sono da meno, e l’eruzione dell’Etna sta generando problemi all’aeroporto di Catania. Nelle prime ore di questa mattina l’unità di crisi dell’aeroporto Fontanarossa ha deciso dichiudere i settori n. 1 e 2, mentre quelli 3 e 4 rimarranno aperti. L’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) di Catania ha fatto il punto della situazione per quel che concerne l’eruzione dell’Etna.
A quanto pare nella serata di ieri, 29 dicembre 2013, “l’attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell’Etna si è progressivamenteintensificata“. Ne derivano dunque delle “frequenti e forti esplosioni da due bocche eruttive“, le quali sono situate nella parte interna del cratere. Tali eruzioni dell’Etna danno luogo anche a dei boati molto forti “udibili in un vasto settore attorno al vulcano“. Ma non finisce qui, perché vi sono due colate di lava attive. Una di esse viene alimentata da una bocca che è situata sul fianco orientale del cono del NSEC, e l’altra colata fuoriesce invece dall’orlo nord-orientale del cratere. A quanto pare, nonostante la situazione sia sotto controllo, si è rivelato necessario chiudere due settori dell’aeroporto di Catania. Infatti l’attività esplosiva dell’Etna ha dato vita ad una nube di cenere diluita che viene fatta viaggiare dal vento. A detta sempre dell’Ingv di Catania, “l’ampiezza media del tremore vulcanico è in salita“. Attualmente non si è ancora in una fase critica, e coloro che lavorano presso l’Istituto di geofisica e vulcanologia a Catania hanno assicurato che verranno rese note tempestivamente informazioni rilevanti.
Questa è la situazione in Sicilia, e la speranza è che l’eruzione dell’Etna non degeneri provocando danni. Attualmente questa eventualità è lontana, ma l’allerta non manca. Si attendono ulteriori aggiornamenti sull’eruzione dell’Etna e sulla situazione presso l’aeroporto di Catania.
Domenica a Vulcano la XXV edizione del Presepe vivente
Domenica 5 gennaio 2014 si terra la XXV edizione del Presepe vivente a cura dell'ASRC Vulcano.
Appuntamento alle ore 18:00 a Vulcano Piano, nelle caratteristiche grotte scavate nel tufo.
Possibilità di rientro a Lipari alle 19:45.
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