"Come classe politica sulla Sanità abbiamo fallito. Per questo motivo mi dimetto da consigliere comunale".
Questo in sintesi l'annuncio del consigliere comunale de "La Sinistra Eoliana" nel corso del consiglio comunale tutt'ora in corso e che ha affrontato la tematica sanità e, in questo momento, il "megamostro" che si intende realizzare a due passi dall'arcipelago, sulla costa.
Lo Cascio era subentrato al consigliere Gianni Iacolino. In consiglio gli dovrebbe adesso subentrare Paolo Arena che, nelle amministrative di maggio, aveva ottenuto 37 preferenze
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giovedì 9 marzo 2017
Gli auguri ai festeggiati di oggi
mercoledì 8 marzo 2017
Eolienews in occasione della Giornata della Donna sostiene e diffonde #timeout - la Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi di WEWORLD contro la violenza sulle donne
WeWorld, in occasione dell’8 marzo, Festa della Donna, torna con una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi – #timeout – per dare un aiuto concreto alle oltre 6 milioni di donne che nel nostro Paese subiscono violenze e maltrattamenti, spesso di fronte ai loro figli.
In Italia infatti ancora oggi 1 donna su 3 subisce violenza. Molte di queste donne sono madri e i bimbi sono presenti alle violenze nell’oltre il 65% dei casi di violenza domestica. Eppure solo l’11% di queste donne denuncia l’accaduto, le altre vivono nel silenzio e nella paura insieme ai propri figli. Questo silenzio non può più essere tollerato. WeWorld vuole comunicare l’urgenza di agire, di spezzare questo silenzio.
Non c’è più Tempo, insieme possiamo Fermare la violenza. Time Out: fino al 19 marzo è possibile sostenere WeWorld e proteggere le donne e i loro bambini dalla violenza, donando 2 euro con sms al numero solidale 45543 dai cellulari personali TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile e CoopVoce o 2, 5, 10 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Fastweb, Vodafone e TWT.
“Nel nostro Paese ogni 2 giorni una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare. Molte di queste donne erano madri; negli ultimi 10 anni si stima che siano oltre 1.600 i bambini di rimasti orfani di femminicidio” – Dichiara Marco Chiesara, Presidente di WeWorld Onlus – “La violenza donne colpisce anche i loro figli. I bambini infatti assistono alla violenza domestica in 2 episodi su 3, noi di WeWorld crediamo che questo sia inaccettabile, che sia necessaria un’azione strutturata e nazionale che tenga conto di come la violenza abbia conseguenze immediate e a lungo termine non solo sulle donne, ma anche sui figli, che ne siano stati spettatori o direttamente coinvolti. Crediamo sia urgente intervenire attraverso interventi strutturali che coniughino azione e prevenzione, interventi che non restino elementi isolati, ma che diventino parte di uno sforzo collettivo”.
I fondi raccolti con #timeout serviranno per sostenere il programma nazionale di WeWorld contro la violenza sulle donne che ha nella prevenzione e nella sensibilizzazione i propri strumenti fondamentali. A queste si unisce l’intervento sul territorio che comprende: il progetto SOStegno Donna all’interno dei Pronto Soccorso degli ospedali di Roma e Trieste, ambienti aperti 24 ore su 24, sette giorni su sette per proteggere le donne vittime di violenza e, se necessario, anche ai loro figli e gli Spazi Donna WeWorld presenti a Napoli (San Lorenzo e Scampia) a Palermo (Zen e Borgo Vecchio) e Roma (San Basilio), nati con l’obiettivo di far emergere il sommerso in quartieri difficili dove molto spesso la violenza sulle donne è talmente diffusa da essere non solo giustificata ma nemmeno percepita, persino dalle donne che la subiscono.
Sono spesso questi i luoghi nei quali si può ascoltare la voce delle donne, dove il silenzio viene spezzato e la violenza viene riconosciuta da chi l’ha subita.
In un anno di attività 1.000 donne vittime di violenza vengono assistite all’interno dei Pronto Soccorso e 900 negli Spazi WeWorld per le Donne, con i loro figli.
L’hashtag #timeout ribadisce che non c’è più tempo, bisogna fermare la violenza contro le donne e i loro bambini. Con un piccolo gesto, donando al 45543 con sms o da rete fissa (2 € con sms, 5/10€ con chiamata da rete fissa), è possibile proteggere le donne e i loro bambini dalla violenza.
Proprio da qui, da questa urgenza, nasce il simbolo della campagna: Il Time Out. Un gesto semplice e mutuato dal mondo sportivo, a cui si sono uniti tanti volti del mondo dello sport, del cinema e della cultura: Sergio Assisi, Rossella Brescia, Elisa di Francisca, Christiane Filangieri, Fiordaliso, Catena Fiorello, Lucrezia Lante della Rovere, Veronica Maya, Ricky Menphis, Alba Parietti, Gabriella Pession, Francesca Senette e Alessio Vassallo. Sostengono la campagna anche le giornaliste Emanuela Felicetti e Cinzia Tani.
Anche il mondo del calcio sostiene WeWorld e sabato 11 e domenica 12 marzo i calciatori del campionato italiano porteranno in campo #timeout per dire basta alla violenza, grazie al sostegno che la Lega Serie A ha dato alla Campagna, ormai per il quarto anno consecutivo.
La Campagna #timeout è stata realizzata anche grazie al contributo di UBi Banca e Naima Profumerie.
Per maggiori informazioni www.weworld.it
Vento spezza ramo all'interno del parco giochi di Diana
Palazzo dei Leoni, approvati i progetti di manutenzione periodica degli impianti antincendio nelle scuole
La Città Metropolitana di Messina ha approvato i progetti esecutivi relativi agli interventi per il mantenimento in efficienza degli impianti antincendio negli edifici scolastici di propria competenza.
Complessivamente si tratta di un importo di 145mila euro suddivisi in due zone territoriali: per il versante tirrenico, da Spadafora a Mistretta, la somma stanziata è di 90mila euro mentre per Messina e la zona jonica sono stati riservati 55mila euro.
I progetti sono stati redatti sulla base delle condizioni degli impianti e prevedono la manutenzione periodica oltre ad una verifica straordinaria per garantire la perfetta funzionalità e per l'adeguamento alle norme vigenti.
Gli interventi avranno cadenza quadrimestrale e saranno effettuati da personale qualificato che provvederà al controllo e all'eventuale revisione e collaudo.
L'attività di manutenzione periodica per ciascun impianto si articolerà nella verifica dello stato della batteria, delle cassette idriche, della tenuta della pressione del circuito idrico e di quella manometrica, dei galleggianti, dei pressostati, nei controlli delle valvole, delle linee idriche, dell'avviamento manuale della motopompa e del livello di gasolio nel serbatoio.
Gli eventuali interventi straordinari saranno regolamentati di volta in volta.
Complessivamente si tratta di un importo di 145mila euro suddivisi in due zone territoriali: per il versante tirrenico, da Spadafora a Mistretta, la somma stanziata è di 90mila euro mentre per Messina e la zona jonica sono stati riservati 55mila euro.
I progetti sono stati redatti sulla base delle condizioni degli impianti e prevedono la manutenzione periodica oltre ad una verifica straordinaria per garantire la perfetta funzionalità e per l'adeguamento alle norme vigenti.
Gli interventi avranno cadenza quadrimestrale e saranno effettuati da personale qualificato che provvederà al controllo e all'eventuale revisione e collaudo.
L'attività di manutenzione periodica per ciascun impianto si articolerà nella verifica dello stato della batteria, delle cassette idriche, della tenuta della pressione del circuito idrico e di quella manometrica, dei galleggianti, dei pressostati, nei controlli delle valvole, delle linee idriche, dell'avviamento manuale della motopompa e del livello di gasolio nel serbatoio.
Gli eventuali interventi straordinari saranno regolamentati di volta in volta.
Decreto su "Alalunga". Protesta Federcoopesca
Dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Ministeriale 16 febbraio 2017 che stabilisce le misure di gestione in materia di catture bersaglio della specie “Alalunga” nel Mediterraneo, arriva forte e chiara la protesta di Federcoopesca Sicilia, la principale organizzazione di rappresentanza e tutela dei lavoratori del mare.
“Ci dissociamo – ha dichiarato il presidente Nino Accetta – da scelte politiche che continuiamo a ritenere sbagliate nel merito e nel metodo. Nel merito, chiediamo che il Decreto venga immediatamente ritirato, poiché è un ennesimo atto vessatorio per le marinerie e per i pescatori della piccola pesca artigianale già in ginocchio. A proposito del metodo chiediamo – per l’ennesima volta – rispetto per le Associazioni e per i lavoratori che esse rappresentano. Mortificare il confronto e la concertazione non è mai una buona prassi”
“Ci dissociamo – ha dichiarato il presidente Nino Accetta – da scelte politiche che continuiamo a ritenere sbagliate nel merito e nel metodo. Nel merito, chiediamo che il Decreto venga immediatamente ritirato, poiché è un ennesimo atto vessatorio per le marinerie e per i pescatori della piccola pesca artigianale già in ginocchio. A proposito del metodo chiediamo – per l’ennesima volta – rispetto per le Associazioni e per i lavoratori che esse rappresentano. Mortificare il confronto e la concertazione non è mai una buona prassi”
Forum. Cittadina di Filicudi tra i testimoni domani nel programma di Canale 5
MaryAnna Cappadona Barbuto di Filicudi sarà domani a Forum il programma in onda dalle 11 alle 12,55 su Canale 5. Entrerà in scena come testimone in una causa dai contenuti "molto forti". Ma non sarà l'unica cittadina di Filicudi presente tra il pubblico ci sarà il marito Lorenzo Barbuto e la sorella Rosetta
Rinviata la cerimonia in memoria di Giuseppina
Si informa la cittadinanza che a causa delle pessime condizioni meteo la cerimonia in ricordo di Giuseppina Mandile prevista per la data odierna sarà rinviata a venerdì 10 marzo p.v. ore 12,00 stesso luogo.
Assessorato ai Servizi Sociali
Comune di Lipari
Assessorato ai Servizi Sociali
Comune di Lipari
Avverse condizioni meteo. Sospesi tutti i collegamenti
Siremar comunica che a causa del persistere delle avverse condizioni metereologiche anche nella giornata odierna tutti i collegamenti tra la Sicilia e le Isole minori sono stati sospesi.
Sospesi, al momento, anche i collegamenti veloci con Libertylines
Gli auguri ai festeggiati di oggi
In omaggio alle donne per l'Otto Marzo (di Sylvie Le Cornec)
1917: DONNE IN LOTTA
Gli uomini sono andati al fronte, le fabbriche si sono riempite di operaie. All'inizio dell'anno 1917, la penuria alimentare, le condizioni di lavoro, insieme alle ineguaglianze di stipendi scatenano intensi movimenti sociali. In primavera, le Francesi fanno sciopero.
« Se le donne che lavorano nelle fabbriche si fermassero 20 minuti, gli alleati perderebbero la guerra ! » Questa battuta di Joseph Joffre, pronunciata nel 1915, anticipa il terrore che susciterà un movimento sociale che nessuno aveva visto venire. Nel 1917, 430.000 donne lavorano nelle fabbriche di armi, se la Francia e l'Inghilterra hanno attinto manodopera dagli imperi coloniali, le donne costituiscono la prima riserva.
In piedi dalle dieci alle quattordici ore al giorno, le operaie delle fabbriche di munizioni effettuano un lavoro sfibrante – le leggi di salubrità sono sospese. La situazione non è molto più brillante nell'industria vestiaria, che vede fiorire il lavoro a domicilio. Queste cucitrici che si spossano sulle loro Singer per 2 franchi la giornata sono qualificate « vittime più lamentevoli della guerra » dal sindaco di Lione, Edouard Herriot. Una precarietà aggravata dall'esplosione del costo della vita. Il carbone inglese non attraversa più la Manica mentre l'inverno è il più freddo della guerra – la Senna è presa nel ghiaccio, le temperature rimangono sotto zero fino ad aprile.
Gli uomini sono andati al fronte, le fabbriche si sono riempite di operaie. All'inizio dell'anno 1917, la penuria alimentare, le condizioni di lavoro, insieme alle ineguaglianze di stipendi scatenano intensi movimenti sociali. In primavera, le Francesi fanno sciopero.
« Se le donne che lavorano nelle fabbriche si fermassero 20 minuti, gli alleati perderebbero la guerra ! » Questa battuta di Joseph Joffre, pronunciata nel 1915, anticipa il terrore che susciterà un movimento sociale che nessuno aveva visto venire. Nel 1917, 430.000 donne lavorano nelle fabbriche di armi, se la Francia e l'Inghilterra hanno attinto manodopera dagli imperi coloniali, le donne costituiscono la prima riserva.
In piedi dalle dieci alle quattordici ore al giorno, le operaie delle fabbriche di munizioni effettuano un lavoro sfibrante – le leggi di salubrità sono sospese. La situazione non è molto più brillante nell'industria vestiaria, che vede fiorire il lavoro a domicilio. Queste cucitrici che si spossano sulle loro Singer per 2 franchi la giornata sono qualificate « vittime più lamentevoli della guerra » dal sindaco di Lione, Edouard Herriot. Una precarietà aggravata dall'esplosione del costo della vita. Il carbone inglese non attraversa più la Manica mentre l'inverno è il più freddo della guerra – la Senna è presa nel ghiaccio, le temperature rimangono sotto zero fino ad aprile.
In due mesi, il prezzo delle verdure si è quintuplicato ; i terreni incolti si sono trasformati in ortaggi di fortuna. Certo, per molto tempo, rispetto alla sorte dei poilus (nome dato ai soldati francesi della prima guerra mondiale), era considerato fuori luogo lamentarsi. Il femminismo, fiorente alla Belle Epoque, ha messo le sue ambizioni fra parentesi all'appello dell'unione sacra – così come hanno fatto i sindacati.
Nel mese di gennaio 1917, l'atmosfera non è più alla lotta di classe. Eppure, un primo movimento di sciopero scoppia a Parigi ; nella fabbrica Panhard-Levassor, due operaie finiscono in carcere in seguito a tafferugli. Stupore. Anche a Renault, e in diverse sartorie, le donne sono la punta dell'agitazione. C'è da dire che gli uomini che non sono al fronte, sono o vecchi o troppo giovani, o personale con competenze specifiche che sono scampati alle trincee grazie alle loro competenze specifiche e che non hanno interesse a farsi notare.
I lavoratori coloniali beneficiano di stipendi molto più elevati di quelli del proprio paese di origine. La differenza salariale tra uomini e donne, invece, è dal 20 al 30 % e fino al 40 % nella metallurgia, dove gli industriali trattengono dallo stipendio delle operaie la loro formazione alle macchine. In basso nella gerarchia sociale, le donne sono poco considerate dai sindacati, che ritengono che esse tirano le remunerazioni verso il basso ; così, il movimento spontaneo e fuori quadro sorprende tutti. Imbarazzato, il Governo evoca « movimenti isolati », rialza gli stipendi minimi nelle fabbriche di guerra, costituisce comitati di arbitraggio e installa delegati di atelier.
Nel mese di gennaio 1917, l'atmosfera non è più alla lotta di classe. Eppure, un primo movimento di sciopero scoppia a Parigi ; nella fabbrica Panhard-Levassor, due operaie finiscono in carcere in seguito a tafferugli. Stupore. Anche a Renault, e in diverse sartorie, le donne sono la punta dell'agitazione. C'è da dire che gli uomini che non sono al fronte, sono o vecchi o troppo giovani, o personale con competenze specifiche che sono scampati alle trincee grazie alle loro competenze specifiche e che non hanno interesse a farsi notare.
I lavoratori coloniali beneficiano di stipendi molto più elevati di quelli del proprio paese di origine. La differenza salariale tra uomini e donne, invece, è dal 20 al 30 % e fino al 40 % nella metallurgia, dove gli industriali trattengono dallo stipendio delle operaie la loro formazione alle macchine. In basso nella gerarchia sociale, le donne sono poco considerate dai sindacati, che ritengono che esse tirano le remunerazioni verso il basso ; così, il movimento spontaneo e fuori quadro sorprende tutti. Imbarazzato, il Governo evoca « movimenti isolati », rialza gli stipendi minimi nelle fabbriche di guerra, costituisce comitati di arbitraggio e installa delegati di atelier.
Un impedimento morale è saltato : fare sciopero in tempi di guerra. A questa prima scossa segue in primavera un episodio memorabile.
L'11 maggio, le 250 sarte dell'atelier « Jenny » sui Champs Elysées, sono informate che il loro stipendio settimanale sarà "amputato" del sabato pomeriggio, per compensare la riduzione degli ordini. Per loro, che le cadenze infernali forzano a mangiare un boccone in fretta e furia a mezzogiorno (sono chiamate per questo motivo « midinettes ») - perdere una mezza giornata di stipendio è altrettanto inaccettabile, anche in considerazione che le loro analoghe inglesi hanno il sabato pomeriggio non lavorativo e pagato : è la « settimana inglese ». Decidono quindi di entrare in sciopero e si portano verso le Grands Boulevards, dove trascinano altre sarte. Questa brusca riapparizione della lotta sociale nella vita parigina, al femminile per di più, stupisce. (foto)
L'11 maggio, le 250 sarte dell'atelier « Jenny » sui Champs Elysées, sono informate che il loro stipendio settimanale sarà "amputato" del sabato pomeriggio, per compensare la riduzione degli ordini. Per loro, che le cadenze infernali forzano a mangiare un boccone in fretta e furia a mezzogiorno (sono chiamate per questo motivo « midinettes ») - perdere una mezza giornata di stipendio è altrettanto inaccettabile, anche in considerazione che le loro analoghe inglesi hanno il sabato pomeriggio non lavorativo e pagato : è la « settimana inglese ». Decidono quindi di entrare in sciopero e si portano verso le Grands Boulevards, dove trascinano altre sarte. Questa brusca riapparizione della lotta sociale nella vita parigina, al femminile per di più, stupisce. (foto)
Il giornale « L'Humanité » descrive : « un lungo corteo avanza. Sono le « midinettes » parigine con le loro camicette fiorite con lillà e mughetto, corrono, cantano, ridono, eppure non è ne Santa Caterina, ne la fine della Quaresima . E' sciopero». Per la soddisfazione delle loro rivendicazioni andranno per strada tutte le professioni femminili della capitale, che sfileranno sotto segni distintivi improvvisati : giarrettiere di seta per le corsettaie, piume di struzze per le piumaie, stampati di prestito di guerra per le impiegate di banca... In totale, ci saranno più di 100.000 scioperanti in ben 73 settori di attività, di cui i due terzi nell'abbigliamento e la metallurgia.
Le interruzioni di lavoro sono spontanee, brevi, spesso esclusivamente femminili. I cortei pieni di cappelli, fiocchi tricolori e di fiori, sono allegri e si canta : «* on s'en fout/on aura la semaine anglaise/on s'en fout/on aura nos vingt sous ». La stampa saluta la « grazia e lo chic » delle manifestanti qualificate di « charmantes » e « sympathiques ».
Ma il tono cambia quando il movimento guadagna altre grande città del paese quale Rennes, Bordeaux, Tours, Marseille, e sopratutto le fabbriche di armamento. Le « midinettes » non spaventavano, le operaie delle fabbriche di armamento invece si. Gli slogan sono cambiati : « I padroni al fronte ! » « invece delle granate … i nostri poilus ». Gli uomini, anche se minoritari, sono considerati i capi, essendo inimmaginabile che le donne possano organizzarsi da sole. In due mesi, 390 donne saranno arrestate. Un giornale satirico canzonatorio scrive che le operaie trovano sempre abbastanza soldi per truccarsi.
I pochi pacifisti e internazionalisti non riusciranno ad inflettere il movimento ; ma la simultaneità con gli ammutinamenti e la rivoluzione russa getta il panico. Il ministro dell'interno, confesserà che le truppe erano state posteggiate nei pressi di Parigi « pronte ad intervenire se la situazione l'avesse richiesto ». Questa grande paura delle autorità partecipa alla drammatizzazione degli eventi. Eppure i movimenti rimangono più corporativisti che politici e ricadono una volta raggiunto lo scopo.
Il 29 maggio, la camera dei deputati vota la settimana inglese nelle industrie dell 'abbigliamento, degli asili nido e del personale specializzato – le sovrintendenti di fabbriche – sono impostati negli atelier. L'uguaglianza salariale… aspetterà (e tutt'ora – un secolo dopo - è lontana di essere raggiunta. N.d.T.) ma quest'irruzione femminile dopo tre inverni di guerra, così improvvisa, resterà come un 'esperienza inedita di autonomia e di emancipazione.
*« Ce ne freghiamo/otteremo la settimana inglese/ce ne freghiamo/avremo i nostri venti soldi »
Testo ampiamente ispirato da un articolo di Timothée Vilars uscito nel hebdo francese L'Obs del 22 dicembre 2016 tradotto da Sylvie Le Cornec, in omaggio alle donne per l'8 marzo.
Le interruzioni di lavoro sono spontanee, brevi, spesso esclusivamente femminili. I cortei pieni di cappelli, fiocchi tricolori e di fiori, sono allegri e si canta : «* on s'en fout/on aura la semaine anglaise/on s'en fout/on aura nos vingt sous ». La stampa saluta la « grazia e lo chic » delle manifestanti qualificate di « charmantes » e « sympathiques ».
Ma il tono cambia quando il movimento guadagna altre grande città del paese quale Rennes, Bordeaux, Tours, Marseille, e sopratutto le fabbriche di armamento. Le « midinettes » non spaventavano, le operaie delle fabbriche di armamento invece si. Gli slogan sono cambiati : « I padroni al fronte ! » « invece delle granate … i nostri poilus ». Gli uomini, anche se minoritari, sono considerati i capi, essendo inimmaginabile che le donne possano organizzarsi da sole. In due mesi, 390 donne saranno arrestate. Un giornale satirico canzonatorio scrive che le operaie trovano sempre abbastanza soldi per truccarsi.
I pochi pacifisti e internazionalisti non riusciranno ad inflettere il movimento ; ma la simultaneità con gli ammutinamenti e la rivoluzione russa getta il panico. Il ministro dell'interno, confesserà che le truppe erano state posteggiate nei pressi di Parigi « pronte ad intervenire se la situazione l'avesse richiesto ». Questa grande paura delle autorità partecipa alla drammatizzazione degli eventi. Eppure i movimenti rimangono più corporativisti che politici e ricadono una volta raggiunto lo scopo.
Il 29 maggio, la camera dei deputati vota la settimana inglese nelle industrie dell 'abbigliamento, degli asili nido e del personale specializzato – le sovrintendenti di fabbriche – sono impostati negli atelier. L'uguaglianza salariale… aspetterà (e tutt'ora – un secolo dopo - è lontana di essere raggiunta. N.d.T.) ma quest'irruzione femminile dopo tre inverni di guerra, così improvvisa, resterà come un 'esperienza inedita di autonomia e di emancipazione.
*« Ce ne freghiamo/otteremo la settimana inglese/ce ne freghiamo/avremo i nostri venti soldi »
Testo ampiamente ispirato da un articolo di Timothée Vilars uscito nel hebdo francese L'Obs del 22 dicembre 2016 tradotto da Sylvie Le Cornec, in omaggio alle donne per l'8 marzo.
martedì 7 marzo 2017
A Filicudi a scuola nasce la cultura della coltura / Amministrative di Maggio. Si vota in tre Comuni su quattro. I 2 articoli del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi
Lipari (Salvatore Sarpi) Prosegue l'attività
didattica della Comunità "Filicudi Isola Slow", in collaborazione con
le insegnati e la dirigenza scolastica di "Lipari 1" e nell’ambito
del progetto degli "Orti didattici”.
Gli alunni della piccola scuola di Filicudi hanno
proseguito il loro percorso formativo per arricchire la loro "cultura
della coltura". Il progetto educativo, al suo secondo anno di attività, è
riuscito nell'obiettivo di instillare nei piccoli isolani, che rappresentano il
futuro dell'isola, curiosità e passione per l'intero processo produttivo degli
ortaggi più comuni, nel rispetto della stagionalità, con il valore aggiunto
dell'auto-produzione a km. zero. Produzione ancor più importante in un
territorio soggetto ad isolamento a causa dell'interruzione dei collegamenti
marittimi. La possibilità di avere un orto domestico, di prossimità o comune,
iniziando da quello didattico, è di sicuro valore per coloro che, crescendo, si
spera che decidano di non lasciare la loro isola.
Il progetto, per il suo valore etico e per
l'impegno profuso dalla referente di Comunità, Daniela Tagliasacchi, in
collaborazione con i tanti "soci attivi" dell'isola, è stato motivo
d'interesse da parte del Fondo di Preservazione delle Isole Eolie (AIPF) di
Londra, organismo che si interessa di progetti legati al sociale ed
all'ambiente dell'arcipelago, che ne ha finanziato la realizzazione.
L'intervento del presidente regionale di Slow Food Sicilia, Saro Gugliotta, della
rappresentante dell'Aeolian Islands Preservation Fund, Federica Tesoriero,
hanno reso ancor più importante l'incontro, con un visibile moto di orgoglio
dei piccoli agricoltori, che hanno voluto mettere in mostra "sul
campo" ciò che hanno fino ad oggi imparato.
Alla presenza del fiduciario e
del segretario di Condotta, Salvatore d'Amico e Marco Miuccio, è stato
presentato il responsabile tecnico di progetto, Biagio Rantuccio, imprenditore
agricolo mamertino che ha sposato questa causa, mettendo a disposizione tutta
l’esperienza acquisita negli anni. Tra i diversi ortaggi messi a dimora, è
stato realizzato un "tappeto di fragole". Agli alunni, tra le altre
cose, è stata spiegata la tecnica della "pacciamatùra", invitandoli a
"sporcarsi le mani" piantando una talea!.
AMMINISTRATIVE DI MAGGIO. SI VOTA IN TRE COMUNI SU QUATTRO
Lipari
(Salvatore Sarpi) Le amministrative di Maggio in Sicilia vedranno coinvolti tre
sui quattro Comuni eoliani. Saranno, infatti, chiamati alle urne i cittadini di
Lipari, Santa Marina Salina e Malfa.
A Lipari, salvo clamorosi colpi di scena,
al momento altamente improbabili, a contendere la poltrona di piazza Mazzini
all’uscente Marco Giorgianni sarà l’avvocato Francesco Rizzo di Vento Eoliano
che – proprio domenica – ha incassato l’adesione alla sua candidatura da parte
del neonato Movimento “Identità Eoliana”. Diversa la situazione per quanto
riguarda le liste d’appoggio dove ancora sono da riempire numerose caselle. Tra
i 32 aspiranti consiglieri (16 per parte) si preannuncia una consistente presenza
di consiglieri comunali uscenti o di “figli d’arte” : complessivamente
dovrebbero essere almeno 14. Con Giorgianni, inoltre, sembra scontato
scenderanno in campo anche tutti gli attuali assessori.
Corsa a due anche nel
Comune di Santa Marina Salina. In campo l’attuale vice-sindaco e reggente
(viste le vicissitudini giudiziarie di Lo Schiavo) Domenico Arabia e
l’architetto Domenico Giuffrè. Tanti nomi per le liste d’appoggio ma nulla di
concreto.
Più incerta la situazione a Malfa dove l’uscente Salvatore Longhitano
non potrà più ricandidarsi. I nomi che circolano con più insistenza sono quelli
di Clara Rametta, donna da tempo in prima linea nella politica del piccolo
Comune, al punto da essere ritenuta il “sindaco-ombra” e di Mario Virgona. Ma
sono solo “spifferi” ancora ben lontani da una eventuale concretizzazione. Si
susseguono, invece, i “no, grazie”. L’ultimo, in ordine di tempo, per motivi
d’incompatibilità professionale, quello del dottor Giancarlo Baldanza.
Ovviamente, in alto mare, anche la composizione delle liste
Imperversa il maltempo. Acquacalda, ostaggio dell'impetuosità dei marosi (foto e video di Giovanna Giuffrè)
Imperversa il maltempo e - come è ben visibile dalle immagini - il litorale Acquacalda, privo di adeguata protezione, è ostaggio dei marosi. Una situazione più volte lamentata dagli abitanti e che non trova tutt'ora - nonostante proclami e promesse, lavori di protezione iniziati e abbandonati - soluzione.
Il video
Lo Cascio plaude all'operato di Sidoti sull'attività di consulente per la riqualificazione delle ex-cave di pomice
Riceviamo e pubblichiamo:
Non credo
che il dott. Angelo Sidoti abbia bisogno di difese d’ufficio, ma visto che
fioccano giudizi sul suo operato, desidero esprimere anche io alcune brevi
considerazioni sull’attività svolta come consulente per la riqualificazione delle
ex-cave di pomice, poiché ritengo che queste rappresentino uno degli
luoghi-cardine del nostro territorio e le scelte che le riguardano una tra le sfide
più importanti per il futuro della nostra comunità.
In un’isola dichiarata
Patrimonio dell’Umanità, è indispensabile che queste debbano riflettere una
visione di più ampio respiro possibile e con finalità davvero sostenibili. In
questo senso, credo che Sidoti abbia colto appieno tale necessità, e lo
dimostra il fatto che ha ritenuto – finalmente – di coinvolgere soggetti che
hanno vasta esperienza nel campo del recupero e della pianificazione, il cui
apporto dovrebbe fungere da stimolo e costituire un preciso indirizzo di azione
futura; sulla scorta di una o più ipotesi progettuali che tengano conto delle
indicazioni condivise dall’UNESCO – ovvero la riconversione delle cave in un
vasto parco geo-minerario – sarà possibile infatti avanzare prima o poi la
richiesta di un supporto finanziario a quel Ministero dell’Ambiente
direttamente responsabile della gestione dei World Heritage Sites designati per
i valori naturalistici e ambientali (come il nostro).
Senza progetti
del genere, invece, molto probabilmente tra dieci anni ci ritroveremo ancora a
guardare un’area mineraria dismessa che viene erosa dalla pioggia, dal tempo e
dall’oblio; nel frattempo, magari, qualcuno sarà riuscito a espugnare un
immobile, confidando in un piano particolareggiato “amico” che gli consenta di
cambiarne la destinazione d’uso e trasformarlo in albergo con spiaggia privata.
In questo
caso, su un’isola già inflazionata dagli alberghi e contestualmente priva di
servizi o di elementi di attrazione turistica, qualcuno può spiegarmi quali
benefici trarrebbe la nostra comunità?
A me pare
che l’attività di Sidoti come consulente vada invece verso quella che si
profila essere la direzione più opportuna, ma soprattutto l’unica perseguibile
se finalmente vogliamo liberarci da logiche localistiche e trasformare una
grande incognita in una proficua, futura opportunità a uso di tutti e non dei
soliti noti.
Per questo
mi sento sinceramente di ringraziarlo come cittadino; voglio ringraziarlo anche
come consigliere comunale che – seppur non appartenente alla maggioranza che sostiene
questa amministrazione – si ritiene sufficientemente indipendente per esprimere
un giudizio sereno su uno dei (non molti) meriti che gli vanno riconosciuti,
ovvero avere avviato un dibattito su un tema cruciale e averlo fatto, almeno
fino ad oggi, in maniera trasparente.
Pietro Lo
Cascio
Femminicidio, rinviato a venerdì allestimento scarpe rosse su ponte a Marina Corta
COMUNICATO
Si comunica che l’allestimento di scarpe rosse per ricordare le vittime di femminicidio, in programma per l’8 Marzo sul ponte sito tra la Salita di San Giuseppe e la Piazza di Marina Corta a Lipari, è rinviato a causa delle cattive previsioni meteo a venerdì 10 Marzo p.v. e si svolgerà dalle ore 15.00 alle ore 19.00.
Si comunica che l’allestimento di scarpe rosse per ricordare le vittime di femminicidio, in programma per l’8 Marzo sul ponte sito tra la Salita di San Giuseppe e la Piazza di Marina Corta a Lipari, è rinviato a causa delle cattive previsioni meteo a venerdì 10 Marzo p.v. e si svolgerà dalle ore 15.00 alle ore 19.00.
Nuovi punti di sbarco del pescato nasceranno a breve a Santa Marina Salina. Opportunità per pescatori e popolazione. Lo rende noto il vice-sindaco Arabia
Il vice-sindaco Domenico Arabia |
Nuovi punti di sbarco del pescato, infatti, saranno a breve istituiti nel territorio di Santa Marina Salina in aggiunta a quello attualmente attivo presso il porto di Lipari. Grazie, infatti,ad una stretta sinergia tra Comune, Capitaneria di Porto e Asp di Messina sono state avviate le procedure per poter richiedere l’istituzione dei punti di sbarco anche a Salina.
“Tutto nasce dalle richieste avanzate dal ceto pescatori locale” commenta il Vice Sindaco Domenico Arabia “ le cui difficoltà oggettive riscontrate nel poter vendere direttamente sull’isola il proprio pescato erano evidenti. Come Amministrazione, quindi, abbiamo posto in essere tutti gli adempimenti di nostra competenza e grazie ad una proficua collaborazione con la Capitaneria di Porto e con il Servizio Veterinario dell’Asp di Messina nel corso dei prossimi mesi saranno istituiti i nuovi punti di sbarco per il prodotto ittico”.
Il Comune di Santa Marina Salina infatti, attraverso il GAC Isola di Sicilia, ha ottenuto nel 2016 un finanziamento in attrezzature per poter allestire l’attuale banchina pescatori di Pozzo d’Agnello, grazie al quale sono stati soddisfatti i requisiti richiesti dall’ASP per poter avallare ed autorizzare il punto di sbarco principale, ed un nuovo finanziamento di attrezzature è stato richiesto sempre tramite il GAC a valere sulla relativa programmazione europea, per completare il lavoro già iniziato.
“Grazie ai finanziamenti reperiti tramite il GAC abbiamo potuto installare sul molo pescatori attrezzature quali respingenti, anelli per l’ormeggio, una colonnina per erogazione acqua e luce, un gazebo amovibile per il punto d’ombra e alcuni carrelli in acciaio per il trasporto del pescato dalla barca ai mezzi idonei, alle quali abbiamo aggiunto con fondi comunali, l’illuminazione della banchina stessa in modo da permettere ai pescatori di poter lavorare in sicurezza” continua il Vice Sindaco Arabia “consentendo agli organi competenti di poter individuare in quella banchina il punto di sbarco principale”.
In un recente sopralluogo presso gli ambiti portuali del territorio effettuato su richiesta ed in collaborazione con la locale Delegazione di Spiaggia e l’ASP, sono stati individuati, in aggiunta a quello principale, altri due punti di sbarco alternativi rispettivamente all’interno dell’ambito commerciale del porto ( nei pressi della sede della Delegazione di Spiaggia ) e presso il molo di Lingua, il cui utilizzo sarà regolamentato successivamente.
“Abbiamo ritenuto utile dover individuare ulteriori punti di sbarco alternativi da utilizzare in casi particolari, come ad esempio condizioni meteo, sovraffollamento del punto principale o semplicemente per decongestionare il potenziale traffico veicolare che si potrebbe registrare nei pressi del punto principale” conclude Domenico Arabia “e che nel prossimo futuro, consentirà a tutti i pescatori professionisti di poter sbarcare il proprio pescato anche a Santa Marina Salina e Lingua in luogo dell’unico punto attualmente autorizzato presso il porto di Lipari, riducendo così i costi di gestione per i pescatori e permettendo a tutta la popolazione locale di poter acquistare direttamente dalle imbarcazioni il pescato”.
In cammino verso la Pasqua (a cura di Padre Antonino Costa). Riflessione del 7 Marzo
Vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
a) Meditazione:
Ecco una delle dimensioni fondamentali di questo periodo di preparazione alla Settimana Santa e alla Pasqua, e di ogni impegno serio di crescita spirituale: la preghiera. San Benedetto diceva: la preghiera è L'Opus Dei, l'opera per eccellenza di Dio. Sant'Agostino: la preghiera è l'incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dio ha sete che noi abbiamo sete di lui. Santa Teresa di Gesù Bambino diceva che la preghiera è uno slancio del cuore, un semplice sguardo gettato verso il cielo, un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia. Nel vangelo di oggi il Signore ci offre la preghiera più bella. Lui, il Maestro, ci insegna la preghiera. Ci dice: pregate così: Padre nostro... Ma ci insegna anche che non è il numero delle nostre parole che farà sì che Dio ci ascolti, ma la disponibilità e l'apertura alla sua volontà e all'amore vicendevole, che si concretizza anche nel perdono. La preghiera è la via sicura che ci aiuta, per la grazia di Dio, a liberarci dai peccati: dall'egoismo, dall'ingiustizia, dall'orgoglio, dalla superbia, e a seguire la via giusta nell'accogliere il prossimo, di vivere e di pregare con Cristo e con gli altri. Con la preghiera il cristiano conferma la virtù della fede che è dono di Dio. Essa ci spalanca le porte del cuore di Dio per celebrare degnamente i santi misteri e di ricevere il perdono del Padre. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, è l'unico momento, il momento per eccellenza per chiedere a Dio una comunione intima e profonda. Il pane è anzitutto la Parola di Dio, la parola d'amore e che si è fatta carne per noi. Cristo, Pane del Padre, si è offerto gratuitamente per la remissione dei peccati. Il Cristo è il sacramento della riconciliazione e della nuova Alleanza. Il Padre nostro è una preghiera che ci invita alla comunione con Dio per mezzo di Gesù Cristo. La preghiera è allora un dialogo, dialogo d'amore con un Padre buono che ci ascolta, è la scoperta e l'approfondimento del fatto di essere amati d'un amore infinito: "Ti ho amato di amore eterno". Chi prega comincia pian piano a sperimentare questo amore e viene riempito da una grande fiducia verso il Padre. E man mano prega tanto più si fida... È per questo che il salmista oggi ci fa cantare: "Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato". Chiediamo oggi perché possiamo capire sempre più che la preghiera è l'alimento che ci sostiene nel nostro cammino e la luce che ci guida sulla strada verso Lui.
b) Preghiera:
"Ho offuscato la bellezza della mia anima, o Creatore; l'oscurità ha invaso il mio cuore e il mio desiderio si è legato alla terra, ho fatto a brandelli i vestiti originari che tu mi avevi tessuto. Ho contemplato la bellezza dell'albero del male e il mio spirito ne è stato sedotto. Mi sono trovato nudo e mi sono nascosto. Non ho risposto, Signore, quando mi chiamavi per nome". Ma oggi nel deserto di questa Quaresima ho di nuovo sentito la tua voce, e non chiuderò più il mio cuore; entra nella tenda della mia carne affinché da questo tempio spirituale si innalzi il sacrificio di una preghiera continua.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
a) Meditazione:
Ecco una delle dimensioni fondamentali di questo periodo di preparazione alla Settimana Santa e alla Pasqua, e di ogni impegno serio di crescita spirituale: la preghiera. San Benedetto diceva: la preghiera è L'Opus Dei, l'opera per eccellenza di Dio. Sant'Agostino: la preghiera è l'incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dio ha sete che noi abbiamo sete di lui. Santa Teresa di Gesù Bambino diceva che la preghiera è uno slancio del cuore, un semplice sguardo gettato verso il cielo, un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia. Nel vangelo di oggi il Signore ci offre la preghiera più bella. Lui, il Maestro, ci insegna la preghiera. Ci dice: pregate così: Padre nostro... Ma ci insegna anche che non è il numero delle nostre parole che farà sì che Dio ci ascolti, ma la disponibilità e l'apertura alla sua volontà e all'amore vicendevole, che si concretizza anche nel perdono. La preghiera è la via sicura che ci aiuta, per la grazia di Dio, a liberarci dai peccati: dall'egoismo, dall'ingiustizia, dall'orgoglio, dalla superbia, e a seguire la via giusta nell'accogliere il prossimo, di vivere e di pregare con Cristo e con gli altri. Con la preghiera il cristiano conferma la virtù della fede che è dono di Dio. Essa ci spalanca le porte del cuore di Dio per celebrare degnamente i santi misteri e di ricevere il perdono del Padre. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, è l'unico momento, il momento per eccellenza per chiedere a Dio una comunione intima e profonda. Il pane è anzitutto la Parola di Dio, la parola d'amore e che si è fatta carne per noi. Cristo, Pane del Padre, si è offerto gratuitamente per la remissione dei peccati. Il Cristo è il sacramento della riconciliazione e della nuova Alleanza. Il Padre nostro è una preghiera che ci invita alla comunione con Dio per mezzo di Gesù Cristo. La preghiera è allora un dialogo, dialogo d'amore con un Padre buono che ci ascolta, è la scoperta e l'approfondimento del fatto di essere amati d'un amore infinito: "Ti ho amato di amore eterno". Chi prega comincia pian piano a sperimentare questo amore e viene riempito da una grande fiducia verso il Padre. E man mano prega tanto più si fida... È per questo che il salmista oggi ci fa cantare: "Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato". Chiediamo oggi perché possiamo capire sempre più che la preghiera è l'alimento che ci sostiene nel nostro cammino e la luce che ci guida sulla strada verso Lui.
b) Preghiera:
"Ho offuscato la bellezza della mia anima, o Creatore; l'oscurità ha invaso il mio cuore e il mio desiderio si è legato alla terra, ho fatto a brandelli i vestiti originari che tu mi avevi tessuto. Ho contemplato la bellezza dell'albero del male e il mio spirito ne è stato sedotto. Mi sono trovato nudo e mi sono nascosto. Non ho risposto, Signore, quando mi chiamavi per nome". Ma oggi nel deserto di questa Quaresima ho di nuovo sentito la tua voce, e non chiuderò più il mio cuore; entra nella tenda della mia carne affinché da questo tempio spirituale si innalzi il sacrificio di una preghiera continua.
"I barconi che arrivano alle Eolie sono un danno ? No, sono una risorsa poco sfruttata!.". La posizione e le proposte degli armatori del settore emerse in un "dibattito" su Controcorrente Eoliana
Questo è quanto venuto fuori da un "dibattito" che ieri si è sviluppato nel gruppo fb "Controcorrente Eoliana" dove si è parlato dei barconi ed è intervenuto anche un imprenditore calabrese, uno dei principali armatori. Oltre a lui sono intervenuti cittadini e commercianti locali.
Cosa ne è venuto fuori? Proviamo ad evidenziare quanto emerso e lo facciamo riportando considerazioni e proposte degli addetti ai lavori:
"I barconi non vogliono sbarcare a Marina Corta, vorrebbero sbarcare a Sottomonastero".
Perchè e quali sono le proposte che arrivano dagli imprenditori del settore navigazione/escursionistica?
"Approdare a Sottomonastero consentirebbe agli escursionisti di avere un'ora in più per girare nel centro storico, visitare le attività commerciali e non correre - come accade adesso- come dei dannati per le vie del Corso con macchine parcheggiate ovunque e marciapiedi occupati. Si potrebbero sviluppare interessanti collaborazioni per sfruttare le offerte del territorio.
Arrivare a Marina Corta comporta: Un caos di mezzi pubblici che devono lavorare e con loro lavoriamo da decenni. Poi, sbarcati a Marina corta, i nostri clienti devono andare a piedi sino a Sottomonastero per prendere i pulman per fare le escursioni (due ditte ci lavorano;) finita l’escursione in bus, ritornare a Marina corta a piedi, il tutto con il caldo, con bambini e anziani a seguito. Andare e tornare a piedi da Marina corta tempo stimato di 55 minuti e deve andarci bene.
Mai questa o altre amministrazioni ci hanno offerto di fare pacchetti alternativi, nel senso: venite alle Eolie, vi facciamo trovare oltre alle escursioni (terra), alternative con aree di prodotti artigianali, escursioni e proposte mirate ecc ecc.
Quindi auspichiamo che questa amministrazione o quella che verrà sia propositiva: noi siamo imprenditori, voi siete il territorio.
Quindi auspichiamo che questa amministrazione o quella che verrà sia propositiva: noi siamo imprenditori, voi siete il territorio.
Sempre arrivando alle Eolie a prescindere da dove sbarchiamo, abbiamo bisogno di trovare i servizi quali: Bagni pubblici (e non far fare file interminabili nei bar), qualche banchetto di informazione turistica, cestini per i rifiuti e soprattutto per i turisti, che non effettuano escursioni, adeguata segnaletica turistica.
Con riferimento a Stromboli:
Noi veniamo due volte la settimana a Stromboli (escursione notturna). I barconi di Lipari vanno giornalmente e portano di media 1000/1200 persone. E’ l’escursione più richiesta del Tirreno !
Quando andiamo di mattina a Stromboli, abbiamo lo stesso numero di passeggeri di quelli che vanno nel pomeriggio. Siamo consapevoli che Stromboli e Panarea, a differenza delle altre isole, hanno più problemi a tollerare questa forte massa. Una regolamentazione si, ma ci dovrebbe essere date alternative, anche dietro nostra proposta!
L’Amministrazione Comunale e le imprese locali, sia commerciali che artigianali, devono parlarsi e proporsi con le varie compagnie dei barconi, ma queste cose si fanno prima della stagione turistica o a ridosso della stagione.
In breve, le attività dei barconi di Lipari, della Sicilia e della Calabria, con le loro attività, a norma di legge, propongono le varie escursioni, ma, nonostante il notevole flusso di turisti che portano, mai nessuno ha fatto in modo che anziché creare caos…diventassero una risorsa…
Infine, in considerazione del fatto, che se è vero come è vero che tutti insieme sfruttiamo i 200/220 mila arrivi, il ticket di sbarco a 5 € penalizza tutti. In poche parole, invece, di dare "un oscar" a chi visita le Eolie gli si aumenta la tassa!".
Sin qui quanto emerso nel "dibattito" su Controcorrente, Eolienews mette a disposizione lo spazio per eventuali repliche e/o elencazione di proposte diverse. La mai è s.sarpi@libero.it
Maltempo, Siremar sospende tutte le corse con le isole minori
Siremar comunica che a causa dell’ulteriore peggioramento delle condizioni metereologiche tutti i collegamenti dalla Sicilia verso le isole minori sono stati sospesi.
A Filicudi da un mese non arriva la posta (di Maria Grazia Bonica)
Finalmente abbiamo ottenuto, dopo tante richieste, la riapertura del locale ufficio postale per tre giorni settimanali e un impiegato del luogo che garantisce il servizio egregiamente.
Il problema adesso è un altro. A Filicudi da circa un mese non arriva la posta . Questo vuol dire che le bollette della luce, del telefono e la posta ordinaria , in generale, non arriva.
Arrivano solo le raccomandate.
Sappiamo che il problema è gia stato rappresentato ai dirigenti preposti. Vorremmo capire come mai il servizio non sia stato ancora adeguatamente ripristinato.e dove stazioni la posta destinata a Filicudi.
Grazie per l 'ospitalità.
Cordiali saluti.
Maria Grazia Bonica
Carnevale Eoliano 2017 nel video di Francesca Falconieri
Chiudiamo questa ampia pagina che abbiamo dedicato al Carnevale con questo video realizzato dalla nostra collaboratrice Francesca Falconieri
Gli auguri ai festeggiati di oggi
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