Caro Sarpi,
desidero rispondere – per quanto mi è possibile – ad alcuni dei quesiti da lei sollevati con l’“inchiesta” sulla fatidica riunione del 23 settembre tenuta presso l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente in merito all’istituendo Parco Nazionale delle Eolie.
Innanzitutto, ricordo che, nei giorni immediatamente successivi, la signora Aimee Carmoz – anche lei, come me, delegata di Italia Nostra – ha inviato alla stampa locale un breve comunicato dove riassumeva l’esito di tale incontro, e mi pare che lei l’abbia pure pubblicato; mi sembra strano, pertanto, che lei affermi “come mai nessuno ha parlato delle osservazioni inviate il 1 ottobre ad esponenti eoliani non istituzionali”, dato che l’invio delle stesse era stato annunciato al termine della riunione. Per completezza, la informo che – pur avendo ricevuto il materiale dall’assessorato, che non mi pare sostanzialmente diverso da quello già noto – non ho prodotto né ho intenzione di produrre alcuna osservazione, e le spiego perché:
1) ritengo che l’assessorato disponga di tutti gli strumenti utili per esprimere ipotesi o bozze di perimetrazioni, e che il mio apporto sia assolutamente superfluo;
2) ho già sufficienti impegni e problemi, e di conseguenza scarso tempo a disposizione, che mi impediscono di mettermi a produrre eventuali osservazioni. Se Italia Nostra o le altre associazioni interpellate poi vorranno farlo, ben venga, sarò curioso di leggerle.
Ma andiamo al punto che, invece, ritengo più interessante. Lei parla di “esponenti eoliani non istituzionali” presenti e coinvolti in tale riunione, dove – beninteso – non si è deciso assolutamente nulla di nuovo. La mia presenza – perché è ovvio che lei allude, tra gli altri, a me – è dovuta a un invito che ho ricevuto dal direttivo regionale di Italia Nostra, con delega in sostituzione del Dr. Leandro Janni che non poteva partecipare, quindi – tecnicamente – esula dal profilo “eoliano” che lei sembra attribuirgli. Ma è evidente che, essendo un consigliere comunale (è una figura almeno blandamente istituzionale?) di Lipari, certamente potevo risultare più interessato di altri ad assistere e ascoltare cosa si sarebbe detto a proposito di un Parco Nazionale che coinvolge il Comune che, me lo consentirà, in qualche modo rappresento. Il suo stupore, però, è pari al mio. Infatti, mi sorprende che lei enfatizzi (anche) la mia presenza a questa riunione, e non abbia fatto altrettanto per: i consiglieri comunali Sabatini e Biviano, presenti a una riunione dello stesso tipo a Palermo svolta la scorsa primavera; il consigliere comunale Casilli e addirittura tre cittadini in “rappresentanza” delle frazioni di Quattropani e di Pianoconte, sempre a Palermo, sempre sullo stesso argomento, sempre la scorsa primavera. Dovrei chiederle come mai la disturba il fatto che anche io, per una volta, abbia potuto ascoltare cosa accade nella “stanza dei bottoni”, ma non lo farò, perché sono certo che lei non ha nulla di personale nei miei riguardi.
Convinto di aver contribuito – almeno in parte – a chiarire alcuni dei dubbi da lei avanzati, e augurandole come sempre buon lavoro, le porgo i miei cordiali saluti.
Pietro Lo Cascio
Caro Lo Cascio,
come ha modo di leggere nessun problema, come sempre d'altronde, a pubblicare la sua lettera, così come di altri. Motivo per cui mi appare superflua la sua nota d'accompagnamento che recita” In allegato un breve chiarimento di alcuni dubbi espressi nell'"inchiesta" giornalistica con l'augurio che possa essere pubblicato".
Passiamo al dunque, comunque.
1) Lei si prende delle ”esclusive" (su a chi mi riferisco) che non ci sono anche perchè “salta” qualche rigo delle mie considerazioni. Il mio riferimento ad “esponenti eoliani non istituzionali” non riguarda, infatti, la presenza alla riunione palermitana (come lei invece scrive) ma piuttosto l'invio della nota per le OSSERVAZIONI.
Al di là del fatto che quando scrivo di “esponenti eoliani non istituzionali” non debbo necessariamente riferirmi a lei e/o esclusivamente a lei.
Rilegga i nomi a cui è stata inviata la mail e vedrà che non è solo.
Quindi nessuna enfatizzazione sulla sua presenza nella sede palermitana. Per quanto concerne quella riunione, visto che lei in qualche passaggio parla di “stupore”, debbo dirle che sono io ad essere altrettanto stupito sulla anomala (me lo consente?) presenza di ben tre rappresentanti di Italia nostra e di nessun componente l'associazione "La Voce eoliana" che piaccia o non piaccia ha raccolto oltre quattromila firme.
2) Ancora lei scrive nella sua nota virgolettandole queste parole, quindi, attribuendomele, “come mai nessuno ha parlato delle osservazioni inviate il 1 ottobre ad esponenti eoliani non istituzionali”.
Veda consigliere Lo Cascio debbo evidenziarle, anche questa volta, che incorre in un piccolo errore. Anzi ha saltato qualche parolina e lei sa che una parola può anche cambiare il senso di una frase. Io ho scritto: “Come mai della nota per le OSSERVAZIONI inviata il 1° di Ottobre anche ad esponenti eoliani non istituzionali (vedi sopra: indirizzi mail) nessuno ne ha ufficialmente parlato (la notizia è venuta fuori qualche settimana dopo) visti i tempi così ristretti?”.
Mi sembra non sia proprio quello che lei mi attribuisce di aver scritto.
Il mio nessuno ne ha ufficialmente parlato non era, quindi, riferito al comunicato (tempestivo ed efficace) della signora Carmoz che illustrava la riunione di Palermo ma alla richiesta (pervenuta anche a lei via mail) di presentare delle osservazioni entro fine ottobre. In ogni caso, mi creda, il “nessuno ne ha ufficialmente parlato” era riferito ai nostri amministratori che anche in questo caso non hanno ritenuto coinvolgere (giusto o sbagliato che sia) il consiglio e la popolazione. Le sembra giusto che, ad esempio, il presidente del consiglio comunale non sia fra coloro che ricevono la mail?
3) Per concludere tengo a precisare che nulla ho contro di lei, che sono contento della sua presenza “nella stanza dei bottoni”, se questo serve, e non ho dubbi, per il bene della collettività. Così come nulla in contrario ho avuto, pur evidenziandola (vada a rileggersi gli articoli), alla presenza dei consiglieri che lei cita in altre riunioni. Sempre nell'ottica del bene della collettività.
Concludo scrivendo che, quanto pubblicato, non voleva essere una “inchiesta” piuttosto il portare a conoscenza della gente (che non sa...decida lei quanti sono...ritengo tanti) determinati documenti. Quindi ne inchiesta ne inquisizione...semplicemente informazione. Sulla quale bene o male che la facciamo (dipende dai punti di vista) non accettiamo lezioni da nessuno ma siamo aperti ad un contradditorio costruttivo e non sterile.
Con la stima di sempre
Salvatore Sarpi
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lunedì 18 ottobre 2010
Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)
Canneto: Piove ed è sempre la stessa musica - Nuovi disagi a Canneto per causa della pioggia che ormai cade da diverse ore. Tonnellate di pomice, con la vasca che continua a restare piena, scendono sino a Calandra, fango a Torrente Aurora. Disagi ci vengono segnalati anche nella zona di Valle e a Ponte.
Maltempo: ancora temporali al sud. Continua allerta della Protezione Civile per avverse condizioni- In arrivo temporali, venti forti e mareggiate al Centro-Sud. Lo indica la Protezione civile. L'instabilità annunciata ieri proseguirà anche nelle prossime ore con precipitazioni temporalesche al Sud. E' prevista, inoltre, una marcata intensificazione dei venti sempre sulla gran parte del centro-sud e sulle isole, con forti mareggiate.
Si prevedono venti molto forti, con raffiche intense su Sicilia e Sardegna e sulle regioni adriatiche e tirreniche.
Maltempo: ancora temporali al sud. Continua allerta della Protezione Civile per avverse condizioni- In arrivo temporali, venti forti e mareggiate al Centro-Sud. Lo indica la Protezione civile. L'instabilità annunciata ieri proseguirà anche nelle prossime ore con precipitazioni temporalesche al Sud. E' prevista, inoltre, una marcata intensificazione dei venti sempre sulla gran parte del centro-sud e sulle isole, con forti mareggiate.
Si prevedono venti molto forti, con raffiche intense su Sicilia e Sardegna e sulle regioni adriatiche e tirreniche.
"Megaporto di Lipari". L' Associazione commercianti Eolie vuole chiarezza
E' stata inviata al sindaco di Lipari, da parte dell'Associazione Commercianti Eolie, la seguente lettera con la quale si chiedono chiarimenti a proposito del "megaporto":
Egregio sindaco,
in considerazione delle crescenti "voci" (ormai unico strumento di informazione, data la mancata pubblicità, ad oggi, di un progetto definitivo a cui riferirsi) in merito ad una prossima, definitiva approvazione del progetto del cosiddetto "megaporto", che la "Lipari Porto spa", partecipata dal comune di Lipari, intende realizzare sul nostro territorio,
Le chiediamo, a tutela delle categorie da noi rappresentate, di porre fine allo stillicidio di indiscrezioni e di divulgare informazioni chiare sull'iter progettuale e burocratico che la suddetta opera sta seguendo, al fine di consentirci una valutazione serena che risolva le nostre inevitabili preoccupazioni.
Le facciamo comunque presente fin d'ora che l'eventuale, paventata realizzazione di box con finalità commerciali nell'area del porto in progetto, ci vedrebbe fermamente contrari, ritenendo tali strutture penalizzanti per la stabilità e le prospettive della piccola imprenditoria locale.
CON OSSEQUI
ASS.COMM. EOLIE
IL PRESIDENTE
LUCA CHIOFALO
Egregio sindaco,
in considerazione delle crescenti "voci" (ormai unico strumento di informazione, data la mancata pubblicità, ad oggi, di un progetto definitivo a cui riferirsi) in merito ad una prossima, definitiva approvazione del progetto del cosiddetto "megaporto", che la "Lipari Porto spa", partecipata dal comune di Lipari, intende realizzare sul nostro territorio,
Le chiediamo, a tutela delle categorie da noi rappresentate, di porre fine allo stillicidio di indiscrezioni e di divulgare informazioni chiare sull'iter progettuale e burocratico che la suddetta opera sta seguendo, al fine di consentirci una valutazione serena che risolva le nostre inevitabili preoccupazioni.
Le facciamo comunque presente fin d'ora che l'eventuale, paventata realizzazione di box con finalità commerciali nell'area del porto in progetto, ci vedrebbe fermamente contrari, ritenendo tali strutture penalizzanti per la stabilità e le prospettive della piccola imprenditoria locale.
CON OSSEQUI
ASS.COMM. EOLIE
IL PRESIDENTE
LUCA CHIOFALO
Calcio: Al via il campionato di terza categoria. Buona partenza per Malfa e Canneto che vince il derby con il Filicudi
Ha preso il via il campionato di calcio di terza categoria. Questi i risultati della prima giornata nel girone ME/A dove militano le quattro eoliane.
Venetico - Contesse 1 : 1
Dominus P. - S. Romett. 1 : 1
Pompei - Malfa 2 : 3
Robur - Pace 0 : 1
Canneto - Filicudi 6 : 3
Scirocco Stromboli - Cariddi 1 : 3
C. Rometta - Camaro 1 : 1
Venetico - Contesse 1 : 1
Dominus P. - S. Romett. 1 : 1
Pompei - Malfa 2 : 3
Robur - Pace 0 : 1
Canneto - Filicudi 6 : 3
Scirocco Stromboli - Cariddi 1 : 3
C. Rometta - Camaro 1 : 1
Lami- Riuscita la sagra del "pani i casa cunsatu"- Comunicato- Ieri, domenica 17 ottobre, contro ogni previsione, una meravigliosa domenica di sole ha salutato le tantissime persone che, dalle 12 e 30 alle 15 e 30, hanno visitato la piccola ma accogliente orgata di Lami (Lipari).
Nella piazzetta li attendevano, in allegria e in musica, i soci dell’Associazione della borgata per avere il piacere di stare insieme, bere un bicchiere di vino e assaporare “u pani i casa “cunsatu”, preparato dalle famiglie di Lami che nella mattinata avevano sfornato ben 800 pagnotte. Un sentito ringraziamento a tutti quelli che hanno partecipato ma, in modo particolare, a quanti, soci ed amici, si sono prodigati, sicuramente con amore, per rendere cordiale e gradevole la giornata odierna.
Il presidente dell'Associazione Borgata Lami (Saverio Merlino)
La Provincia interviene negli edifici scolastici di sua competenza....escluso il "Conti" di Lipari. A meno che non si cerchi un'altra via
(Gazzetta del Sud- Alessandro Tumino) Nell'ampia programmazione tesa a razionalizzare l'edilizia scolastica, l'Amministrazione Ricevuto ha messo nero su bianco decine di lavori per gli istituti superiori dei comuni messinesi. L'ambizione più forte, e dagli esiti più incerti, si lega alle gare di leasing che saranno esperite per realizzare scuole nuove con capitale privato. In provincia, si punta a realizzare un nuovo Polivalente a Mistretta (6 milioni); Alberghiero a Brolo (5,5 milioni); un nuovo Itcg Merendino a Capo d'Orlando (9 milioni); un nuovo Scientifico Amari a Patti (9 milioni e 31.000); un nuovo Scientifico Medi a Barcellona (6.103.200); un nuovo Istituto d'arte a Milazzo (6.250.000 euro); un nuovo Polivalente a Francavilla (6 milioni) e un nuovo Scientifico Caminiti a S. Teresa (5.620.000).
Ma passiamo agli interventi che Palazzo dei leoni realizzerà grazie a un fondo di 1 milione e 550.000 euro attinto all'avanzo 2009 ed al mutuo di oltre 7 milioni richiesto alla Cassa depositi e prestiti.
Si tratta, anzitutto, dell'affidamento degli incarichi per i progetti antincendio necessari alla certificazione (200.000 euro). Quindi l'impermeabilizzazione della terrazza del Liceo di Mistretta (83.000 euro); il rifacimento degli intonaci e l'impermeabilizzazione del terrazzo del Liceo scientifico Piccolo di Capo d'Orlando (110.000 euro); la sostituzione degli infissi e dei rivestimenti dell'Ipsa Leonti di Barcellona (181.200 euro); l'adeguamento dell'impianto elettrico e la ristrutturazione dei prospetti del Liceo classico Valli di Barcellona (154.000 euro); l'impermeabilizzazione e la copertura della palestra dell'Itc Fermi di Barcellona (111.000 euro). A Milazzo, finanziati il rifacimento parziale e l'impermeabilizzazione del Liceo classico Impallomenti (131.000 euro) e a beneficio dell'Ipsia Ferraris di Pace del Mela (121.500 euro). In zona ionica, la manutenzione straordinaria urgente del Liceo scientifico Caminiti di Giardini (65.000 euro) e dei due licei in sede unica di Santa Teresa di Riva (180.000 euro): il Classico Trimarchi e lo Scientifico Caminiti.
Passiamo ai fondi ex mutuo. A S. Agata Militello, per il Liceo Sciascia, l'impermeabilizzazione delle terrazze (100.000 euro); a S. Stefano Camastra, per l'itc Florena, la sostituzione degli infissi di due piani (281.000 euro); a Patti, per il Liceo classico V. Emanuele, la revisione del tetto e la sostituzione delle tegole con pannelli fotovoltaici (198.000 euro). A Barcellona, invece, l'adeguamento-antincendio e l'impermeabilizzazione all'Ipsia Ferrari (85.500 e 83.043 euro) e la revisione di tetto ed infissi all'Iti Copernico (65.500 euro). A Castroreale, la manutenzione straordinaria del Liceo scientifico (128.000 euro). Ben 11 interventi in programma a Milazzo: all'Ipa Leonti la manutenzione straordinaria (85.000 euro), l'adeguamento alle norme di sicurezza (85.000 euro), il rifacimento dei prospetti (80.000 euro) e le aree di pertinenza (30.000 euro). All'Itcg Leonardo da Vinci, il rifacimento dei prospetti (100.000 euro); all'Iti Majorana, la sostituzione degli infissi (150.000 euro), il rifacimento dei prospetti e dei cortili (360.000 euro), l'area esterna (40.000 euro) e i pavimenti (150.000 euro). Al Liceo classico Impallomeni, l'adeguamento alle norme (43.000 euro) e la sistemazione delle aree (50.000 euro).
Una vera cura ricostituente è in vista per l'Ipsia Ferraris di Pace del Mela: l'adeguamento alle norme (136.226 euro), l'impermeabilizzazione del corpo laboratori (140.000 euro); la sostituzione degli infissi (73.900 euro), il rifacimento dei prospetti del corpo vecchio (97.428 euro), di quelli dei laboratori (123.752 euro) e della pavimentazione (77.821 euro). A Spadafora, per lo Scientifico Galilei, l'adeguamento alle norme (55.877 euro). Cinque le previsioni per la zona ionica: a Francavilla, nella succursale del Liceo scientifico Caminiti, la sostituzione di gronde e pluviali (30.000 euro); nella succursale di Giardini Naxos l'adeguamento alle norme di sicurezza (45.000 euro). All'Ip di Letojanni, lavori di adeguamento alle norme (15.000 euro). A S. Teresa di Riva la sostituzione degli infissi del Liceo scientifico Caminiti (70.000 euro); a Taormina, la manutenzione straordinaria dell'Itc Pugliatti (70.000 euro).
NDD- Resta fuori, almeno in questa elencazione il "Conti" di Lipari per il quale lo stesso presidente Ricevuto, in prima persona, aveva assunto precisi impegni per la realizzazione delle indispensabili aule. Si sta cercando un'altra via o le promesse sono rimaste tali?
Facciamo voti affinchè il sindaco e l'assessore alla pubblica istruzione del comune di Lipari, di fronte ai quali queste promesse erano state fatte, ottengano chiare risposte su cosa è accaduto e/o accadrà
Ma passiamo agli interventi che Palazzo dei leoni realizzerà grazie a un fondo di 1 milione e 550.000 euro attinto all'avanzo 2009 ed al mutuo di oltre 7 milioni richiesto alla Cassa depositi e prestiti.
Si tratta, anzitutto, dell'affidamento degli incarichi per i progetti antincendio necessari alla certificazione (200.000 euro). Quindi l'impermeabilizzazione della terrazza del Liceo di Mistretta (83.000 euro); il rifacimento degli intonaci e l'impermeabilizzazione del terrazzo del Liceo scientifico Piccolo di Capo d'Orlando (110.000 euro); la sostituzione degli infissi e dei rivestimenti dell'Ipsa Leonti di Barcellona (181.200 euro); l'adeguamento dell'impianto elettrico e la ristrutturazione dei prospetti del Liceo classico Valli di Barcellona (154.000 euro); l'impermeabilizzazione e la copertura della palestra dell'Itc Fermi di Barcellona (111.000 euro). A Milazzo, finanziati il rifacimento parziale e l'impermeabilizzazione del Liceo classico Impallomenti (131.000 euro) e a beneficio dell'Ipsia Ferraris di Pace del Mela (121.500 euro). In zona ionica, la manutenzione straordinaria urgente del Liceo scientifico Caminiti di Giardini (65.000 euro) e dei due licei in sede unica di Santa Teresa di Riva (180.000 euro): il Classico Trimarchi e lo Scientifico Caminiti.
Passiamo ai fondi ex mutuo. A S. Agata Militello, per il Liceo Sciascia, l'impermeabilizzazione delle terrazze (100.000 euro); a S. Stefano Camastra, per l'itc Florena, la sostituzione degli infissi di due piani (281.000 euro); a Patti, per il Liceo classico V. Emanuele, la revisione del tetto e la sostituzione delle tegole con pannelli fotovoltaici (198.000 euro). A Barcellona, invece, l'adeguamento-antincendio e l'impermeabilizzazione all'Ipsia Ferrari (85.500 e 83.043 euro) e la revisione di tetto ed infissi all'Iti Copernico (65.500 euro). A Castroreale, la manutenzione straordinaria del Liceo scientifico (128.000 euro). Ben 11 interventi in programma a Milazzo: all'Ipa Leonti la manutenzione straordinaria (85.000 euro), l'adeguamento alle norme di sicurezza (85.000 euro), il rifacimento dei prospetti (80.000 euro) e le aree di pertinenza (30.000 euro). All'Itcg Leonardo da Vinci, il rifacimento dei prospetti (100.000 euro); all'Iti Majorana, la sostituzione degli infissi (150.000 euro), il rifacimento dei prospetti e dei cortili (360.000 euro), l'area esterna (40.000 euro) e i pavimenti (150.000 euro). Al Liceo classico Impallomeni, l'adeguamento alle norme (43.000 euro) e la sistemazione delle aree (50.000 euro).
Una vera cura ricostituente è in vista per l'Ipsia Ferraris di Pace del Mela: l'adeguamento alle norme (136.226 euro), l'impermeabilizzazione del corpo laboratori (140.000 euro); la sostituzione degli infissi (73.900 euro), il rifacimento dei prospetti del corpo vecchio (97.428 euro), di quelli dei laboratori (123.752 euro) e della pavimentazione (77.821 euro). A Spadafora, per lo Scientifico Galilei, l'adeguamento alle norme (55.877 euro). Cinque le previsioni per la zona ionica: a Francavilla, nella succursale del Liceo scientifico Caminiti, la sostituzione di gronde e pluviali (30.000 euro); nella succursale di Giardini Naxos l'adeguamento alle norme di sicurezza (45.000 euro). All'Ip di Letojanni, lavori di adeguamento alle norme (15.000 euro). A S. Teresa di Riva la sostituzione degli infissi del Liceo scientifico Caminiti (70.000 euro); a Taormina, la manutenzione straordinaria dell'Itc Pugliatti (70.000 euro).
NDD- Resta fuori, almeno in questa elencazione il "Conti" di Lipari per il quale lo stesso presidente Ricevuto, in prima persona, aveva assunto precisi impegni per la realizzazione delle indispensabili aule. Si sta cercando un'altra via o le promesse sono rimaste tali?
Facciamo voti affinchè il sindaco e l'assessore alla pubblica istruzione del comune di Lipari, di fronte ai quali queste promesse erano state fatte, ottengano chiare risposte su cosa è accaduto e/o accadrà
Parco delle Eolie. Il foglio firma della riunione del 23 settembre a Palermo. Il testo della mail che richiede la predisposizione delle osservazioni.Le nostre considerazioni. Lo schema definitivo del DPR che istituirà il Parco
1) Il foglio firma della riunione del 23 settembre a Palermo sul parco (potrete leggere i nomi dei presenti e come si sono accreditati)
2) Il testo della mail inviata il 1° Ottobre dall'Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente ai soggetti in indirizzo con la richiesta di predisporre le osservazioni
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349, recante l'istituzione del Ministero dell'ambiente ed in particolare l'art. 5, comma 2, della medesima legge che attribuisce al Ministero dell'ambiente la competenza ad individuare le zone di importanza naturalistica nazionale ed internazionale su cui potranno essere costituiti parchi e riserve naturali;
Vista la legge quadro sulle aree protette 6 dicembre 1991, n. 394, ed in particolare l'art. 1 che ne definisce finalità e ambito di applicazione;
Visto l'art. 77, comma 1 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, che, ai sensi dell'art.1, comma 4 lettera c), della legge 15 marzo 1997, n.59, definisce di rilievo nazionale i compiti e le funzioni in materia di parchi naturali attribuiti allo Stato dalla legge 6 dicembre 1991, n.394;
Visto l’art. 35 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 – come modificato dall’art. 3 del decreto legislativo 6 dicembre 2002, n. 287 – che ha istituito il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, trasferendo, tra l’altro, le funzioni ed i compiti già attribuiti al Ministero dell’ambiente;
Considerato che, per effetto dell’art. 1, comma 13 bis, del decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito nella legge 17 luglio 2006, n. 233, la denominazione: “Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare” sostituisce, ad ogni effetto e ovunque presente, la denominazione “Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio”;
premesse relative alla normativa regionale ed europea (riserve, sic e zps, piani paesistici)
………….
Considerato che il tavolo tecnico cui hanno partecipato, con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, gli enti e le amministrazioni interessate al procedimento istitutivo, ha consentito di verificare la presenza sul territorio di valori naturalistici, paesaggistici e storico-culturali di rilievo nazionale ed internazionale meritevoli di gradi di tutela differenziati;
Considerato che l’art. 8, comma 5, della legge 6 dicembre 1991, n. 394, consente che con il provvedimento istitutivo del parco nazionale siano introdotte misure di salvaguardia anche ad integrazione delle analoghe misure eventualmente adottate ai sensi dell’art. 6 della medesima legge;
Considerato che nell’ambito del suddetto tavolo tecnico sono stati consultati gli enti locali interessati, ai sensi dell'art. 2, comma 5, della legge 9 dicembre 1998, n. 426;
Vista la nota del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del --------------, prot. n. --------------, di trasmissione alla Regione -------- dello schema di decreto di istituzione del Parco nazionale in oggetto e della relativa cartografia, per l'espressione dell'intesa sull'istituzione di tale Parco, in applicazione di quanto disposto nell'art. 2, comma 23, della legge 9 dicembre 1998, n. 426;
Vista la nota del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del -------------, prot. n. ----------------, con la quale si trasmette alla Conferenza Unificata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo schema del decreto istitutivo e la relativa cartografia per l'espressione del parere ai sensi dell'art. 77, comma 2, del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112;
Acquisita l'intesa con la Regione --------- sull'istituzione del Parco nazionale di ……………., espressa con deliberazione del proprio consiglio regionale n. ------ del --------;
Sentita la Conferenza Unificata, ai sensi dell'art. 77, comma 2, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, che in data --------------- ha espresso parere favorevole, Rep. n. --------------, trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prot. n. --------- del --------------;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del
su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
4. E' istituito l'Ente Parco nazionale di ………. che ha personalità di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
previsioni relative alle riserve regionali ….
5. All'Ente Parco nazionale di …….. si applicano le disposizioni di cui alla Legge 20 marzo 1975 n. 70, trovando collocazione nella tabella IV ad essa allegata.
6. Il territorio del Parco nazionale di …… è delimitato in via definitiva dalla perimetrazione riportata nella cartografia ufficiale in scala 1:10.000 e allegata al presente decreto, del quale costituisce parte integrante, depositata in originale presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed in copia conforme presso la Regione -------- e presso la sede dell'Ente Parco nazionale.
7. Nel territorio del Parco, a decorrere dalla data di pubblicazione del presente decreto, fino all'entrata in vigore del Piano del Parco, di cui all'art. 12 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, e successive modificazioni ed integrazioni, si applica direttamente la disciplina di tutela riportata nell' "Allegato A" al presente decreto del quale costituisce parte integrante. Il Piano del Parco, nell'ambito dei compiti e fini assegnati dalla legge citata, terrà conto di quanto stabilito nel presente decreto.
8. La pianta organica dell'Ente Parco è determinata ed approvata entro sessanta giorni dalla data di insediamento del Consiglio Direttivo, osservate le procedure di cui all'articolo 6 del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001 e successive modifiche e integrazioni.
Articolo 2
1. Sono organi dell'Ente Parco nazionale di ……..:
a) il presidente;
b) il consiglio direttivo;
c) la giunta esecutiva;
d) il collegio dei revisori dei conti;
e) la comunità del Parco.
2. La nomina degli organi di cui al precedente comma 1 del presente articolo è effettuata secondo le disposizioni e le modalità previste dall'art. 9, commi 3, 4, 5, 6 e 10 della legge 6 dicembre 1991, n.394 come modificato dall'art. 2, comma 24, della legge 9 dicembre 1998, n. 426.
3. Il consiglio direttivo dell'Ente Parco di ……. individua all'interno del territorio del parco la sede legale ed amministrativa dell'ente stesso, entro sessanta giorni dal suo insediamento.
4. L'Ente Parco può avvalersi di personale in posizione di comando, nonché di mezzi e strutture messi a disposizione dalla Regione, dalla Provincia e dagli enti locali, nonché da altri enti pubblici, secondo le procedure previste dalle vigenti disposizioni di legge.
Articolo 3
1. Costituiscono entrate dell'Ente Parco da destinare al conseguimento dei fini istitutivi:
a) i contributi ordinari e straordinari dello Stato;
b) i contributi delle regioni e degli enti pubblici;
c) i finanziamenti concessi dall'Unione Europea;
d) i lasciti, le donazioni e le erogazioni liberali in denaro di cui all'art.3 della legge 2 agosto 1982, n. 512, e successive modificazioni ed integrazioni;
e) eventuali redditi patrimoniali;
f) i canoni delle concessioni previste dalla legge, i proventi dei diritti di ingresso e di privativa, e le altre entrate derivanti dai servizi resi;
g) i proventi delle attività commerciali e promozionali;
h) i proventi delle sanzioni derivanti da inosservanza delle norme regolamentari;
i) ogni altro provento acquisito in relazione all'attività dell'Ente Parco.
2. I contributi ordinari erogati dallo Stato sono posti a carico dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Articolo 4
Fino alla costituzione degli organi dell'Ente Parco di cui all’art. 2, le autorizzazioni previste nella disciplina di tutela di cui all’ “Allegato A” vengono rilasciate dalla Regione ------.
Articolo 5
1. L'Ente Parco può avvalersi, previa stipula di apposita convenzione, degli enti strumentali della Regione, per tutte le attività che dovessero rendersi necessarie per il raggiungimento delle finalità dell'area protetta di cui all'art. 2 dell' “Allegato A”.
Articolo 6
Al fine di favorire il mantenimento, il recupero e lo sviluppo dell’attività agricola tradizionale, il recupero dei nuclei rurali, la creazione di nuova occupazione, saranno attivate opportune forme di incentivazione attraverso le concessioni di sovvenzioni a privati ed enti locali, così come previsto dall'art.14, comma 3, della legge 6 dicembre 1991, n.394.
Articolo 7
A tal fine l’Ente Parco, entro 60 giorni dalla costituzione degli organi, potrà provvedere a trasmettere alla Regione uno schema di accordo di programma, ai sensi dell’art. 2, comma 22, della legge 9 dicembre 1998 n. 426, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di cui al comma 1 della predetta legge entro i successivi cinque anni.
Articolo 8
Al fine di promuovere ed incentivare le iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni residenti all’interno del parco, l’Ente Parco può concedere l'uso del proprio nome e del proprio emblema a servizi e prodotti locali che presentino requisiti di qualità e che soddisfino le finalità istitutive del parco.
Articolo 9
Per quanto non specificato nel presente decreto valgono le disposizioni di cui alla legge 6 dicembre 1991, n.394, e successive modificazioni ed integrazioni.
Il presente decreto sarà trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione e pubblicato nella G.U. della Repubblica italiana.
Art. 1.
Zonazione interna
Il territorio del Parco nazionale di -------, così come delimitato nella cartografia allegata, è suddiviso nelle seguenti zone:
zona 1, di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico, e/o storico-culturale, con inesistente o limitato grado di antropizzazione;
zona 2, di valore naturalistico, paesaggistico, e/o storico culturale, con limitato grado di antropizzazione;
zona 3, di valore paesaggistico e/o storico culturale, con elevato grado di antropizzazione.
Art. 2.
Tutela e promozione per lo sviluppo sostenibile
Nell’ambito del territorio di cui al precedente articolo 1, sono assicurate:
a)la conservazione di specie animali e vegetali, di associazioni vegetali, con particolare riguardo alle direttive 79/409/CEE “Uccelli” e 92/43/CEE “Habitat”, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche, di biotopi, di processi naturali, di equilibri idraulici ed idrogeologici;
b) la salvaguardia e la valorizzazione di valori paesaggistici del territorio, di testimonianze storiche dell’antropizzazione, di manufatti e sistemi insediativi rurali, di paesaggi;
c) l’applicazione di metodi di gestione e di restauro ambientale idonei a mantenere un’integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e artigianali tradizionali;
d) la promozione di attività di educazione e di formazione ambientale, di ricerca scientifica, nonché di attività ricreative compatibili;
e) la difesa e la ricostituzione degli equilibri idraulici e idrogeologici, superficiali e sotterranei;
f) lo sviluppo delle attività produttive agro-silvo-pastorali e agrituristiche;
Art. 3.
Divieti generali
Sono vietati su tutto il territorio del Parco nazionale le seguenti attività:
a) la cattura, l’uccisione, il danneggiamento e il disturbo delle specie animali, ad eccezione di quanto eseguito per fini di ricerca e di studio previa autorizzazione dell’Ente Parco. Sono comunque consentiti prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre squilibri ecologici accertati dall’Ente Parco, sulla base di appositi piani di intervento approvati dall’Ente stesso;
b) la raccolta e il danneggiamento della flora spontanea ad eccezione di quanto eseguito per fini di ricerca e di studio previa autorizzazione dell’Ente Parco. Sono consentiti, anche in attuazione dell’art. 6, comma 1, lettera b), della legge 23 agosto 1993, n. 352, il pascolo e la raccolta di funghi e di altri prodotti della vegetazione spontanea, nel rispetto delle vigenti normative, degli usi civici e delle consuetudini locali;
c) l’introduzione in ambiente naturale non recintato di specie e popolazioni estranee alla flora e alla fauna autoctona;
d)il prelievo di materiali di rilevante interesse geologico e paleontologico, ad eccezione di quello eseguito, per fini di ricerca e di studio, previa autorizzazione dell’Ente Parco;
e) l’apertura e l’esercizio di cave, miniere e discariche, nonché l’asportazione di minerali; la prosecuzione fino ad esaurimento delle autorizzazioni dell’attività di cave, miniere e discariche in esercizio e regolarmente autorizzate, è condizionata al rispetto di specifici piani di coltivazione, dismissione e recupero autorizzati dall’Ente Parco;
f) la realizzazione di opere e di impianti tecnologici che alterino la morfologia del suolo e del paesaggio e gli equilibri ecologici, salvo quanto disposto dall’articolo 8, comma 1, lettera b);
g) l’introduzione, da parte di privati, di armi, esplosivi o di qualsiasi mezzo di distruzione o di cattura se non autorizzata, fatto salvo quanto previsto dall’art. 21, comma 1, lettera g), della legge 11 febbraio 1992, n. 157;
h) il campeggio al di fuori delle aree destinate a tale scopo e appositamente attrezzate; è consentito il campeggio temporaneo appositamente autorizzato in base alla normativa vigente;
i) il sorvolo non autorizzato dalle competenti autorità, secondo quanto espressamente regolamentato dalle leggi sulla disciplina del volo;
j) il transito dei mezzi motorizzati fuori dalle strade statali, provinciali, comunali, vicinali e dalle piste forestali gravate da servizi di pubblico passaggio, e privato, fatta eccezione per i mezzi di servizio e per quelli accessori alle attività agro-silvo-pastorali;
k) la costruzione nelle zone agricole di qualsiasi tipo di recinzione, ad eccezione di quelle necessarie alla sicurezza delle costruzioni, degli impianti tecnologici e di quelle accessorie alle attività agro-silvo-pastorali, purché realizzate secondo tipologie e materiali tradizionali, e delle delimitazioni temporanee a protezione delle attività zootecniche;
l) lo svolgimento di attività pubblicitarie al di fuori dei centri urbani, non autorizzate dall’Ente Parco;
m) il danneggiamento e il taglio dei boschi, degli alberi isolati e della macchia mediterranea, ad eccezione degli interventi strettamente necessari alla prevenzione degli incendi e ad eccezione di quanto stabilito dall’art. 6 comma 1, lettera c);
n) la demolizione, il danneggiamento, l’asportazione di parti e l’alterazione tipologica dei manufatti rurali appartenenti alla tradizione storica locale.
Art. 4.
Divieti in zona 1
1.Nelle aree di zona 1 di cui al precedente articolo 1, oltre ai divieti generali di cui all’art. 3, vigono i seguenti ulteriori divieti:
a) la realizzazione di nuovi edifici e il cambio di destinazione d’uso di quelli esistenti;
b) lo svolgimento di attività sportive con veicoli a motore;
c) la realizzazione di opere che comportino la modificazione del regime naturale delle acque, fatte salve le opere necessarie alla difesa del suolo e alla sicurezza delle popolazioni.
d) l’apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e scopo, con esclusione della segnaletica stradale di cui alla normativa vigente e di quella informativa del parco;
e) la realizzazione di nuove opere di mobilità e di nuovi tracciati stradali, ad eccezione di quanto stabilito dall’articolo 7, comma 1, lettera c);
f) l’utilizzo di fitofarmaci e pesticidi;
per le colture in atto la Regione autonoma della Sicilia, d’intesa con l’Ente Parco, entro un anno dall’istituzione dell’Ente stesso, redigerà un programma di riconversione verso metodi di coltivazione biologica;
g) l’interruzione e l’impermeabilizzazione dei tracciati viari rurali esistenti.
Art. 5
Divieti in zona 2
1.Nelle aree di zona 2 di cui al precedente articolo 1, oltre ai divieti generali di cui all’art. 3, vigono i seguenti ulteriori divieti:
a) l’apertura di nuovi tracciati stradali, ad eccezione di quanto stabilito dall’articolo 8, comma 1, lettera a);
b) la realizzazione di nuovi edifici, salvo quanto disposto all’art. 8, comma 1, lettera e) e lettera f);
c) l’utilizzo di fitofarmaci e pesticidi;
per le colture in atto la Regione autonoma della Sicilia, d’intesa con l’Ente Parco, entro due anni dall’istituzione dell’Ente stesso, redigerà un programma di riconversione verso metodi di coltivazione biologica;
Art. 6
Regime autorizzativo generale
1. Sono sottoposti all’autorizzazione dell’Ente Parco:
a) le opere che comportano modifiche al regime delle acque finalizzate alla difesa del suolo o alla sicurezza delle popolazioni.
b) le opere di mobilità di cui all’articolo 7, comma 1, lettera c) e all’articolo 8, comma 1, lettera a);
c) gli interventi selvicolturali tendenti a favorire il mantenimento e il ripristino dei boschi e della restante vegetazione arborea e arbustiva, nonché i rimboschimenti da effettuarsi in ogni caso con l’impiego di specie autoctone;
d) i piani forestali;
2. L’adozione dei nuovi strumenti urbanistici generali e le loro varianti generali o parziali, per la parte ricadente nel territorio del parco, deve essere preceduta dal parere obbligatorio dell’Ente Parco.
3. Tutti gli interventi e le opere da realizzare nei siti proposti e nelle zone designate ai sensi delle direttive comunitarie 92/43/CEE e 79/409/CEE compresi in tutto o in parte nei confini del Parco nazionale sono sottoposti alla necessaria valutazione d’incidenza ai sensi dell’art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica dell’8 settembre 1997 n. 357.
4. Per gli interventi di rilevante trasformazione del territorio che siano in corso d’opera alla data di entrata in vigore delle presenti norme, i soggetti titolari delle opere trasmettono all’Ente Parco, entro e non oltre trenta giorni dalla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, secondo quanto disposto dal successivo art. 10, l’elenco delle opere accompagnato da una relazione dettagliata sullo stato dei lavori e contenente le indicazioni del luogo ove sono depositati i relativi progetti esecutivi. In caso di mancata comunicazione delle informazioni predette, l’Ente Parco provvederà ad ordinare, in via cautelativa, la sospensione dei lavori. Decorsi novanta giorni dalla data di ricevimento di tale documentazione, il parere si intende espresso favorevolmente.
Art. 7
Regime autorizzativo in zona 1
1. Salvo quanto disposto dai precedenti articoli 3 e 4 sono sottoposti ad autorizzazione dell'Ente Parco i seguenti interventi:
a) la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo, e la ristrutturazione edilizia, finalizzati al riuso dei manufatti esistenti, così come definiti dall’art. 3, comma 1, lettere b), c) e d), del testo unico per l’edilizia n. 380/01;
Resta ferma la possibilità di realizzare interventi di manutenzione ordinaria di cui alla lettera a) stesso articolo stesso comma del testo unico suddetto, dandone comunicazione all’Ente Parco.
b)i tracciati stradali interpoderali e le nuove piste forestali previste dai piani di assestamento forestale. E’ vietata in ogni caso la loro impermeabilizzazione.
Art.8
Regime autorizzativo in zona 2
1. Salvo quanto disposto dai precedenti articoli 3 e 5, sono sottoposti ad autorizzazione dell’Ente Parco i seguenti interventi di rilevante trasformazione del territorio:
a)l’apertura di nuove strade destinate ad attività di fruizione naturalistica, i tracciati stradali interpoderali, nonché di quelle che, alla data di entrata in vigore delle presenti norme, siano già state autorizzate da parte delle competenti autorità e per le quali non sia stato dato inizio ai lavori;
b)gli impianti e le opere tecnologici;
c)le opere di bonifica e trasformazione agraria, favorendo, previa intesa con gli assessorati all’agricoltura e all’ambiente della Regione autonoma della Sicilia, le produzioni agricole tipiche del luogo con particolare riguardo a quelle con denominazione d’origine;
d) gli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia, finalizzati al riuso dei manufatti esistenti, così come definiti dall’art. 3, comma 1, lettere c) e d), del testo unico per l’edilizia n. 380/01;
e) la realizzazione degli edifici per i quali, pur in presenza di approvazione definitiva alla data di entrata in vigore delle presenti norme, non si sia ancora proceduto all’avvio dei lavori;
2. Resta ferma la possibilità di realizzare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, così come definiti dall’art. 3, comma 1, lettere a) e b), del testo unico per l’edilizia n. 380/01, dandone comunicazione all'ente di gestione.
Art. 9
Regime autorizzativo in zona 3
1. Nelle aree di zona 3 di cui al precedente articolo 1, si applicano comunque le disposizioni contenute negli strumenti urbanistici vigenti. Tutte le opere di trasformazione del territorio sono consentite previo parere obbligatorio dell’Ente Parco. Sono fatti salvi gli accordi di programma stipulati ai sensi della normativa regionale vigente in materia e per i quali siano stati emanati, alla data di entrata in vigore delle presenti norme, i relativi decreti del Presidente della Giunta regionale.
3. L’Ente Parco e la Regione autonoma della Sicilia elaborano e sottoscrivono accordi ed intese finalizzati a rendere compatibili con le finalità del Parco le attività presenti in tale zona, anche mediante l’utilizzo di risorse finanziarie derivanti da piani e programmi regionali, nazionali e comunitari con l’applicazione di quanto disposto dall’articolo 7 della legge 6 dicembre 1991 n. 394 e successive modifiche e integrazioni.
Art. 10
Modalità di richiesta e di rilascio delle autorizzazioni
1. L’eventuale rilascio di autorizzazioni da parte dell’Ente Parco, per quanto disposto dai precedenti articoli 6, 7, 8 e 9 è subordinato al rispetto, da parte del richiedente, della condizione che gli elaborati tecnici relativi alle istanze prodotte siano corredati di tutte le autorizzazioni, i nulla osta, i pareri, comprese le eventuali prescrizioni, da parte degli Enti istituzionalmente competenti per territorio secondo quanto richiesto dalla normativa vigente;
2. L’autorizzazione è rilasciata entro 60 giorni dalla ricezione della documentazione richiesta, completa in ogni sua parte; tale termine potrà essere prorogato, per una sola volta, di trenta giorni per necessità di istruttoria.
Art 11
Sorveglianza
La sorveglianza del territorio di cui al precedente articolo 1 del presente decreto è affidata al Corpo Forestale della Regione autonoma della Sicilia nei modi previsti dall'art. 21 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, come modificato dall'art. 2 comma 32 della legge 9 dicembre 1998, n.426, all'Arma dei Carabinieri ed alle altre Forze di polizia i cui appartenenti rivestano la qualifica di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria, ai sensi del codice di procedura penale.
Le nostre considerazioni: La riunione per definire il parco, alla quale hanno preso parte i soggetti di cui al superiore elenco (foglio-firma) è stata convocata quando l'Assessore competente uscente (DI MAURO) si era dimesso ed il successore non era stato ancora nominato.
Logico chiedersi come si possono prendere decisioni così importanti senza l'Assessore competente e solo con i dirigenti a rappresentare la Regione?
Come mai sono state invitate solo alcune (e non tutte) Associazione ambientaliste accreditate ?
Come mai l'associazione "La Voce Eoliana" che ha esteso e presentato la petizione con oltre 4.000 firme di cittadini eoliani maggiorenni, non è stata invitata al tavolo ne dal sindaco, ne dalla Regione nonostante avesse formalizzato espressa richiesta in tal senso?
Perchè la sola associazione Italia Nostra, come si evince dal registro firme, era rappresentata da 3 diverse persone con diritto di parola al tavolo e possibilità autonoma di fare le "osservazioni"?
Le nostre considerazioni: Come mai della nota per le OSSERVAZIONI inviata il 1° di Ottobre anche ad esponenti eoliani non istituzionali (vedi sopra: indirizzi mail) nessuno ne ha ufficialmente parlato (la notizia è venuta fuori qualche settimana dopo) visti i tempi così ristretti?
La delibera del Consiglio Comunale che ribadiva la contrarietà al Parco è stata mai inviata alla Regione, Ministero e organi competenti, come prescritto in Delibera, nonostante siano trascorsi 5 mesi? Sembrerebbe di no!
Che fine ha fatto la promessa del Ministro Prestigiacomo di tenere sull'argomento un consiglio comunale a Lipari con la cittadinanza?
Sono state reperite le risorse in finanziaria per i parchi, come auspicato dal Ministro? Non ci sembra proprio!
E allora, alla luce di recenti avvenimenti, che hanno visto "protagonisti" personaggi di spicco dei parchi italiani che senso ha andare avanti per questa strada?
3) Lo schema definitivo del Decreto Presidente della Repubblica che istituisce il Parco Nazionale. Un documento lungo ma decisamente interessante da consultare anche per comprendere ed approfondire la tematica
D.P.R. istitutivo del Parco e dell’Ente Parco nazionali di……….IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349, recante l'istituzione del Ministero dell'ambiente ed in particolare l'art. 5, comma 2, della medesima legge che attribuisce al Ministero dell'ambiente la competenza ad individuare le zone di importanza naturalistica nazionale ed internazionale su cui potranno essere costituiti parchi e riserve naturali;
Vista la legge quadro sulle aree protette 6 dicembre 1991, n. 394, ed in particolare l'art. 1 che ne definisce finalità e ambito di applicazione;
Visto l'art. 77, comma 1 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, che, ai sensi dell'art.1, comma 4 lettera c), della legge 15 marzo 1997, n.59, definisce di rilievo nazionale i compiti e le funzioni in materia di parchi naturali attribuiti allo Stato dalla legge 6 dicembre 1991, n.394;
Visto l’art. 35 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 – come modificato dall’art. 3 del decreto legislativo 6 dicembre 2002, n. 287 – che ha istituito il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, trasferendo, tra l’altro, le funzioni ed i compiti già attribuiti al Ministero dell’ambiente;
Considerato che, per effetto dell’art. 1, comma 13 bis, del decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito nella legge 17 luglio 2006, n. 233, la denominazione: “Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare” sostituisce, ad ogni effetto e ovunque presente, la denominazione “Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio”;
premesse relative alla normativa regionale ed europea (riserve, sic e zps, piani paesistici)
………….
Considerato che il tavolo tecnico cui hanno partecipato, con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, gli enti e le amministrazioni interessate al procedimento istitutivo, ha consentito di verificare la presenza sul territorio di valori naturalistici, paesaggistici e storico-culturali di rilievo nazionale ed internazionale meritevoli di gradi di tutela differenziati;
Considerato che l’art. 8, comma 5, della legge 6 dicembre 1991, n. 394, consente che con il provvedimento istitutivo del parco nazionale siano introdotte misure di salvaguardia anche ad integrazione delle analoghe misure eventualmente adottate ai sensi dell’art. 6 della medesima legge;
Considerato che nell’ambito del suddetto tavolo tecnico sono stati consultati gli enti locali interessati, ai sensi dell'art. 2, comma 5, della legge 9 dicembre 1998, n. 426;
Vista la nota del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del --------------, prot. n. --------------, di trasmissione alla Regione -------- dello schema di decreto di istituzione del Parco nazionale in oggetto e della relativa cartografia, per l'espressione dell'intesa sull'istituzione di tale Parco, in applicazione di quanto disposto nell'art. 2, comma 23, della legge 9 dicembre 1998, n. 426;
Vista la nota del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del -------------, prot. n. ----------------, con la quale si trasmette alla Conferenza Unificata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo schema del decreto istitutivo e la relativa cartografia per l'espressione del parere ai sensi dell'art. 77, comma 2, del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112;
Acquisita l'intesa con la Regione --------- sull'istituzione del Parco nazionale di ……………., espressa con deliberazione del proprio consiglio regionale n. ------ del --------;
Sentita la Conferenza Unificata, ai sensi dell'art. 77, comma 2, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, che in data --------------- ha espresso parere favorevole, Rep. n. --------------, trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prot. n. --------- del --------------;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del
su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
DECRETA
Articolo 1
1. E' istituito il Parco nazionale di ……….4. E' istituito l'Ente Parco nazionale di ………. che ha personalità di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
previsioni relative alle riserve regionali ….
5. All'Ente Parco nazionale di …….. si applicano le disposizioni di cui alla Legge 20 marzo 1975 n. 70, trovando collocazione nella tabella IV ad essa allegata.
6. Il territorio del Parco nazionale di …… è delimitato in via definitiva dalla perimetrazione riportata nella cartografia ufficiale in scala 1:10.000 e allegata al presente decreto, del quale costituisce parte integrante, depositata in originale presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed in copia conforme presso la Regione -------- e presso la sede dell'Ente Parco nazionale.
7. Nel territorio del Parco, a decorrere dalla data di pubblicazione del presente decreto, fino all'entrata in vigore del Piano del Parco, di cui all'art. 12 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, e successive modificazioni ed integrazioni, si applica direttamente la disciplina di tutela riportata nell' "Allegato A" al presente decreto del quale costituisce parte integrante. Il Piano del Parco, nell'ambito dei compiti e fini assegnati dalla legge citata, terrà conto di quanto stabilito nel presente decreto.
8. La pianta organica dell'Ente Parco è determinata ed approvata entro sessanta giorni dalla data di insediamento del Consiglio Direttivo, osservate le procedure di cui all'articolo 6 del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001 e successive modifiche e integrazioni.
Articolo 2
1. Sono organi dell'Ente Parco nazionale di ……..:
a) il presidente;
b) il consiglio direttivo;
c) la giunta esecutiva;
d) il collegio dei revisori dei conti;
e) la comunità del Parco.
2. La nomina degli organi di cui al precedente comma 1 del presente articolo è effettuata secondo le disposizioni e le modalità previste dall'art. 9, commi 3, 4, 5, 6 e 10 della legge 6 dicembre 1991, n.394 come modificato dall'art. 2, comma 24, della legge 9 dicembre 1998, n. 426.
3. Il consiglio direttivo dell'Ente Parco di ……. individua all'interno del territorio del parco la sede legale ed amministrativa dell'ente stesso, entro sessanta giorni dal suo insediamento.
4. L'Ente Parco può avvalersi di personale in posizione di comando, nonché di mezzi e strutture messi a disposizione dalla Regione, dalla Provincia e dagli enti locali, nonché da altri enti pubblici, secondo le procedure previste dalle vigenti disposizioni di legge.
Articolo 3
1. Costituiscono entrate dell'Ente Parco da destinare al conseguimento dei fini istitutivi:
a) i contributi ordinari e straordinari dello Stato;
b) i contributi delle regioni e degli enti pubblici;
c) i finanziamenti concessi dall'Unione Europea;
d) i lasciti, le donazioni e le erogazioni liberali in denaro di cui all'art.3 della legge 2 agosto 1982, n. 512, e successive modificazioni ed integrazioni;
e) eventuali redditi patrimoniali;
f) i canoni delle concessioni previste dalla legge, i proventi dei diritti di ingresso e di privativa, e le altre entrate derivanti dai servizi resi;
g) i proventi delle attività commerciali e promozionali;
h) i proventi delle sanzioni derivanti da inosservanza delle norme regolamentari;
i) ogni altro provento acquisito in relazione all'attività dell'Ente Parco.
2. I contributi ordinari erogati dallo Stato sono posti a carico dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Articolo 4
Fino alla costituzione degli organi dell'Ente Parco di cui all’art. 2, le autorizzazioni previste nella disciplina di tutela di cui all’ “Allegato A” vengono rilasciate dalla Regione ------.
Articolo 5
1. L'Ente Parco può avvalersi, previa stipula di apposita convenzione, degli enti strumentali della Regione, per tutte le attività che dovessero rendersi necessarie per il raggiungimento delle finalità dell'area protetta di cui all'art. 2 dell' “Allegato A”.
Articolo 6
Al fine di favorire il mantenimento, il recupero e lo sviluppo dell’attività agricola tradizionale, il recupero dei nuclei rurali, la creazione di nuova occupazione, saranno attivate opportune forme di incentivazione attraverso le concessioni di sovvenzioni a privati ed enti locali, così come previsto dall'art.14, comma 3, della legge 6 dicembre 1991, n.394.
Articolo 7
A tal fine l’Ente Parco, entro 60 giorni dalla costituzione degli organi, potrà provvedere a trasmettere alla Regione uno schema di accordo di programma, ai sensi dell’art. 2, comma 22, della legge 9 dicembre 1998 n. 426, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di cui al comma 1 della predetta legge entro i successivi cinque anni.
Articolo 8
Al fine di promuovere ed incentivare le iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni residenti all’interno del parco, l’Ente Parco può concedere l'uso del proprio nome e del proprio emblema a servizi e prodotti locali che presentino requisiti di qualità e che soddisfino le finalità istitutive del parco.
Articolo 9
Per quanto non specificato nel presente decreto valgono le disposizioni di cui alla legge 6 dicembre 1991, n.394, e successive modificazioni ed integrazioni.
Il presente decreto sarà trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione e pubblicato nella G.U. della Repubblica italiana.
Allegato A
Disciplina di tutela del parco nazionale di ------------Art. 1.
Zonazione interna
Il territorio del Parco nazionale di -------, così come delimitato nella cartografia allegata, è suddiviso nelle seguenti zone:
zona 1, di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico, e/o storico-culturale, con inesistente o limitato grado di antropizzazione;
zona 2, di valore naturalistico, paesaggistico, e/o storico culturale, con limitato grado di antropizzazione;
zona 3, di valore paesaggistico e/o storico culturale, con elevato grado di antropizzazione.
Art. 2.
Tutela e promozione per lo sviluppo sostenibile
Nell’ambito del territorio di cui al precedente articolo 1, sono assicurate:
a)la conservazione di specie animali e vegetali, di associazioni vegetali, con particolare riguardo alle direttive 79/409/CEE “Uccelli” e 92/43/CEE “Habitat”, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche, di biotopi, di processi naturali, di equilibri idraulici ed idrogeologici;
b) la salvaguardia e la valorizzazione di valori paesaggistici del territorio, di testimonianze storiche dell’antropizzazione, di manufatti e sistemi insediativi rurali, di paesaggi;
c) l’applicazione di metodi di gestione e di restauro ambientale idonei a mantenere un’integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e artigianali tradizionali;
d) la promozione di attività di educazione e di formazione ambientale, di ricerca scientifica, nonché di attività ricreative compatibili;
e) la difesa e la ricostituzione degli equilibri idraulici e idrogeologici, superficiali e sotterranei;
f) lo sviluppo delle attività produttive agro-silvo-pastorali e agrituristiche;
Art. 3.
Divieti generali
Sono vietati su tutto il territorio del Parco nazionale le seguenti attività:
a) la cattura, l’uccisione, il danneggiamento e il disturbo delle specie animali, ad eccezione di quanto eseguito per fini di ricerca e di studio previa autorizzazione dell’Ente Parco. Sono comunque consentiti prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre squilibri ecologici accertati dall’Ente Parco, sulla base di appositi piani di intervento approvati dall’Ente stesso;
b) la raccolta e il danneggiamento della flora spontanea ad eccezione di quanto eseguito per fini di ricerca e di studio previa autorizzazione dell’Ente Parco. Sono consentiti, anche in attuazione dell’art. 6, comma 1, lettera b), della legge 23 agosto 1993, n. 352, il pascolo e la raccolta di funghi e di altri prodotti della vegetazione spontanea, nel rispetto delle vigenti normative, degli usi civici e delle consuetudini locali;
c) l’introduzione in ambiente naturale non recintato di specie e popolazioni estranee alla flora e alla fauna autoctona;
d)il prelievo di materiali di rilevante interesse geologico e paleontologico, ad eccezione di quello eseguito, per fini di ricerca e di studio, previa autorizzazione dell’Ente Parco;
e) l’apertura e l’esercizio di cave, miniere e discariche, nonché l’asportazione di minerali; la prosecuzione fino ad esaurimento delle autorizzazioni dell’attività di cave, miniere e discariche in esercizio e regolarmente autorizzate, è condizionata al rispetto di specifici piani di coltivazione, dismissione e recupero autorizzati dall’Ente Parco;
f) la realizzazione di opere e di impianti tecnologici che alterino la morfologia del suolo e del paesaggio e gli equilibri ecologici, salvo quanto disposto dall’articolo 8, comma 1, lettera b);
g) l’introduzione, da parte di privati, di armi, esplosivi o di qualsiasi mezzo di distruzione o di cattura se non autorizzata, fatto salvo quanto previsto dall’art. 21, comma 1, lettera g), della legge 11 febbraio 1992, n. 157;
h) il campeggio al di fuori delle aree destinate a tale scopo e appositamente attrezzate; è consentito il campeggio temporaneo appositamente autorizzato in base alla normativa vigente;
i) il sorvolo non autorizzato dalle competenti autorità, secondo quanto espressamente regolamentato dalle leggi sulla disciplina del volo;
j) il transito dei mezzi motorizzati fuori dalle strade statali, provinciali, comunali, vicinali e dalle piste forestali gravate da servizi di pubblico passaggio, e privato, fatta eccezione per i mezzi di servizio e per quelli accessori alle attività agro-silvo-pastorali;
k) la costruzione nelle zone agricole di qualsiasi tipo di recinzione, ad eccezione di quelle necessarie alla sicurezza delle costruzioni, degli impianti tecnologici e di quelle accessorie alle attività agro-silvo-pastorali, purché realizzate secondo tipologie e materiali tradizionali, e delle delimitazioni temporanee a protezione delle attività zootecniche;
l) lo svolgimento di attività pubblicitarie al di fuori dei centri urbani, non autorizzate dall’Ente Parco;
m) il danneggiamento e il taglio dei boschi, degli alberi isolati e della macchia mediterranea, ad eccezione degli interventi strettamente necessari alla prevenzione degli incendi e ad eccezione di quanto stabilito dall’art. 6 comma 1, lettera c);
n) la demolizione, il danneggiamento, l’asportazione di parti e l’alterazione tipologica dei manufatti rurali appartenenti alla tradizione storica locale.
Art. 4.
Divieti in zona 1
1.Nelle aree di zona 1 di cui al precedente articolo 1, oltre ai divieti generali di cui all’art. 3, vigono i seguenti ulteriori divieti:
a) la realizzazione di nuovi edifici e il cambio di destinazione d’uso di quelli esistenti;
b) lo svolgimento di attività sportive con veicoli a motore;
c) la realizzazione di opere che comportino la modificazione del regime naturale delle acque, fatte salve le opere necessarie alla difesa del suolo e alla sicurezza delle popolazioni.
d) l’apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e scopo, con esclusione della segnaletica stradale di cui alla normativa vigente e di quella informativa del parco;
e) la realizzazione di nuove opere di mobilità e di nuovi tracciati stradali, ad eccezione di quanto stabilito dall’articolo 7, comma 1, lettera c);
f) l’utilizzo di fitofarmaci e pesticidi;
per le colture in atto la Regione autonoma della Sicilia, d’intesa con l’Ente Parco, entro un anno dall’istituzione dell’Ente stesso, redigerà un programma di riconversione verso metodi di coltivazione biologica;
g) l’interruzione e l’impermeabilizzazione dei tracciati viari rurali esistenti.
Art. 5
Divieti in zona 2
1.Nelle aree di zona 2 di cui al precedente articolo 1, oltre ai divieti generali di cui all’art. 3, vigono i seguenti ulteriori divieti:
a) l’apertura di nuovi tracciati stradali, ad eccezione di quanto stabilito dall’articolo 8, comma 1, lettera a);
b) la realizzazione di nuovi edifici, salvo quanto disposto all’art. 8, comma 1, lettera e) e lettera f);
c) l’utilizzo di fitofarmaci e pesticidi;
per le colture in atto la Regione autonoma della Sicilia, d’intesa con l’Ente Parco, entro due anni dall’istituzione dell’Ente stesso, redigerà un programma di riconversione verso metodi di coltivazione biologica;
Art. 6
Regime autorizzativo generale
1. Sono sottoposti all’autorizzazione dell’Ente Parco:
a) le opere che comportano modifiche al regime delle acque finalizzate alla difesa del suolo o alla sicurezza delle popolazioni.
b) le opere di mobilità di cui all’articolo 7, comma 1, lettera c) e all’articolo 8, comma 1, lettera a);
c) gli interventi selvicolturali tendenti a favorire il mantenimento e il ripristino dei boschi e della restante vegetazione arborea e arbustiva, nonché i rimboschimenti da effettuarsi in ogni caso con l’impiego di specie autoctone;
d) i piani forestali;
2. L’adozione dei nuovi strumenti urbanistici generali e le loro varianti generali o parziali, per la parte ricadente nel territorio del parco, deve essere preceduta dal parere obbligatorio dell’Ente Parco.
3. Tutti gli interventi e le opere da realizzare nei siti proposti e nelle zone designate ai sensi delle direttive comunitarie 92/43/CEE e 79/409/CEE compresi in tutto o in parte nei confini del Parco nazionale sono sottoposti alla necessaria valutazione d’incidenza ai sensi dell’art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica dell’8 settembre 1997 n. 357.
4. Per gli interventi di rilevante trasformazione del territorio che siano in corso d’opera alla data di entrata in vigore delle presenti norme, i soggetti titolari delle opere trasmettono all’Ente Parco, entro e non oltre trenta giorni dalla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, secondo quanto disposto dal successivo art. 10, l’elenco delle opere accompagnato da una relazione dettagliata sullo stato dei lavori e contenente le indicazioni del luogo ove sono depositati i relativi progetti esecutivi. In caso di mancata comunicazione delle informazioni predette, l’Ente Parco provvederà ad ordinare, in via cautelativa, la sospensione dei lavori. Decorsi novanta giorni dalla data di ricevimento di tale documentazione, il parere si intende espresso favorevolmente.
Art. 7
Regime autorizzativo in zona 1
1. Salvo quanto disposto dai precedenti articoli 3 e 4 sono sottoposti ad autorizzazione dell'Ente Parco i seguenti interventi:
a) la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo, e la ristrutturazione edilizia, finalizzati al riuso dei manufatti esistenti, così come definiti dall’art. 3, comma 1, lettere b), c) e d), del testo unico per l’edilizia n. 380/01;
Resta ferma la possibilità di realizzare interventi di manutenzione ordinaria di cui alla lettera a) stesso articolo stesso comma del testo unico suddetto, dandone comunicazione all’Ente Parco.
b)i tracciati stradali interpoderali e le nuove piste forestali previste dai piani di assestamento forestale. E’ vietata in ogni caso la loro impermeabilizzazione.
Art.8
Regime autorizzativo in zona 2
1. Salvo quanto disposto dai precedenti articoli 3 e 5, sono sottoposti ad autorizzazione dell’Ente Parco i seguenti interventi di rilevante trasformazione del territorio:
a)l’apertura di nuove strade destinate ad attività di fruizione naturalistica, i tracciati stradali interpoderali, nonché di quelle che, alla data di entrata in vigore delle presenti norme, siano già state autorizzate da parte delle competenti autorità e per le quali non sia stato dato inizio ai lavori;
b)gli impianti e le opere tecnologici;
c)le opere di bonifica e trasformazione agraria, favorendo, previa intesa con gli assessorati all’agricoltura e all’ambiente della Regione autonoma della Sicilia, le produzioni agricole tipiche del luogo con particolare riguardo a quelle con denominazione d’origine;
d) gli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia, finalizzati al riuso dei manufatti esistenti, così come definiti dall’art. 3, comma 1, lettere c) e d), del testo unico per l’edilizia n. 380/01;
e) la realizzazione degli edifici per i quali, pur in presenza di approvazione definitiva alla data di entrata in vigore delle presenti norme, non si sia ancora proceduto all’avvio dei lavori;
2. Resta ferma la possibilità di realizzare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, così come definiti dall’art. 3, comma 1, lettere a) e b), del testo unico per l’edilizia n. 380/01, dandone comunicazione all'ente di gestione.
Art. 9
Regime autorizzativo in zona 3
1. Nelle aree di zona 3 di cui al precedente articolo 1, si applicano comunque le disposizioni contenute negli strumenti urbanistici vigenti. Tutte le opere di trasformazione del territorio sono consentite previo parere obbligatorio dell’Ente Parco. Sono fatti salvi gli accordi di programma stipulati ai sensi della normativa regionale vigente in materia e per i quali siano stati emanati, alla data di entrata in vigore delle presenti norme, i relativi decreti del Presidente della Giunta regionale.
3. L’Ente Parco e la Regione autonoma della Sicilia elaborano e sottoscrivono accordi ed intese finalizzati a rendere compatibili con le finalità del Parco le attività presenti in tale zona, anche mediante l’utilizzo di risorse finanziarie derivanti da piani e programmi regionali, nazionali e comunitari con l’applicazione di quanto disposto dall’articolo 7 della legge 6 dicembre 1991 n. 394 e successive modifiche e integrazioni.
Art. 10
Modalità di richiesta e di rilascio delle autorizzazioni
1. L’eventuale rilascio di autorizzazioni da parte dell’Ente Parco, per quanto disposto dai precedenti articoli 6, 7, 8 e 9 è subordinato al rispetto, da parte del richiedente, della condizione che gli elaborati tecnici relativi alle istanze prodotte siano corredati di tutte le autorizzazioni, i nulla osta, i pareri, comprese le eventuali prescrizioni, da parte degli Enti istituzionalmente competenti per territorio secondo quanto richiesto dalla normativa vigente;
2. L’autorizzazione è rilasciata entro 60 giorni dalla ricezione della documentazione richiesta, completa in ogni sua parte; tale termine potrà essere prorogato, per una sola volta, di trenta giorni per necessità di istruttoria.
Art 11
Sorveglianza
La sorveglianza del territorio di cui al precedente articolo 1 del presente decreto è affidata al Corpo Forestale della Regione autonoma della Sicilia nei modi previsti dall'art. 21 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, come modificato dall'art. 2 comma 32 della legge 9 dicembre 1998, n.426, all'Arma dei Carabinieri ed alle altre Forze di polizia i cui appartenenti rivestano la qualifica di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria, ai sensi del codice di procedura penale.
domenica 17 ottobre 2010
Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)
Calcio- Per la Ludica Lipari solo un pari - Una Ludica spuntata ed in credito con la dea bendata deve accontentarsi di un pari casalingo con un Ghibellina che ha disputato la sua onesta partita portando a casa più di quanto meritato. Prima dell'inizio della gara è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria del collega Nino Subba recentemente scomparso. Gli eoliani hanno colpito un palo con A. Giunta e una traversa con Licari
La Ludica ha schierato: Billè, Formica , Restuccia A. Currò, Caprara (50° Restuccia L.), Giunta R., Mazzeo (80° A. Sturniolo s.v.), Giunta A, Licari, Sturniolo G., Manfrè B. – All. Li Castro
Scossa tellurica nel mare di Salina - Una scossa di terremoto di magnitudo 2.7 è stata registrata oggi alle 9.55 al largo delle Eolie. L'epicentro è stato localizzato dai sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a circa 12 chilometri da Leni, nell'isola di Salina, e a oltre 14 chilometri di profondità. Il sisma non è stato avvertito dalla popolazione.
La Ludica ha schierato: Billè, Formica , Restuccia A. Currò, Caprara (50° Restuccia L.), Giunta R., Mazzeo (80° A. Sturniolo s.v.), Giunta A, Licari, Sturniolo G., Manfrè B. – All. Li Castro
Scossa tellurica nel mare di Salina - Una scossa di terremoto di magnitudo 2.7 è stata registrata oggi alle 9.55 al largo delle Eolie. L'epicentro è stato localizzato dai sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a circa 12 chilometri da Leni, nell'isola di Salina, e a oltre 14 chilometri di profondità. Il sisma non è stato avvertito dalla popolazione.
"NO AL PARCO NAZIONALE DELLE ISOLE EOLIE..SI ALLA EFFETTIVA E NON IPOCRITA TUTELA DEL TERRITORIO" . In anteprima la bozza del manifesto che l'Associazione "La voce eoliana" farà affiggere nell'arcipelago
FERMIAMO L’ARROGANZA
Ancora una volta registriamo con preoccupazione l’arrogante tentativo di calpestare, deridere, sottomettere alle ragioni di una casta minoritaria la volontà della stragrande maggioranza degli eoliani riguardo alla gestione ed alla salvaguardia del proprio territorio.
Le ragioni di tale tentativo, con l’obbiettivo dichiarato di imbrigliare intanto le terre e, successivamente ed a breve, anche i mari dell’arcipelago con il pretesto dell’ambientalismo duro e puro quale panacea di tutti i mali, quale “volano di sviluppo”, quale “marchio di qualità” dal valore aggiunto, sono però miseramente naufragate alla prova dei fatti. E’ financo troppo facile - e, credeteci, non ci gratifica di alcuna soddisfazione - per questa Associazione affermare oggi…”ve lo avevamo detto”.
Non v’è infatti peggior sordo di chi non vuol sentire, anche di fronte a fatti e circostanze oggettivi ed inoppugnabili ai quali si contrappongono solo vuote dichiarazioni di principio e demagogia da salotto.
La recente radiografia della “tutela ambientale” affidata a parchi, riserve e aree marine protette, sempre più poltronifici ad uso e consumo di politici e sodali di partito, ci ha consegnato un quadro devastante del quale non vorremmo entrassero a far da cornice anche le nostre isole.
E’notizia di questi giorni, infatti, l’arresto di Franco Bonanini - detto “Il faraone” per il suo modo di gestire il parco delle Cinque Terre di cui è stato presidente sino all’intervento della magistratura - applaudito relatore al recente convegno liparese di luglio.
Pare sia emerso ciò che i cittadini di Riomaggiore andavano lamentando da anni, colpevolmente inascoltati: un coacervo di interessi personali e di gestione nepotistica che ha sconfinato nel malaffare, almeno stando alle indagini in corso. Davvero un bell’esempio da seguire!
Miglior sorte non è toccata a quell’altro “campione di buon governo del territorio” anch’esso presente al convegno di luglio: il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Già alcuni mesi addietro il Sindaco di Rio Marina, uno dei maggiori comuni elbani, e parlamentare UDC, Francesco Bosi, aveva presentato alla Camera una interrogazione a risposta scritta al Ministro Prestigiacomo lamentando la “gestione deficitaria sotto ogni profilo” del parco da parte del Presidente, il geologo Mario Tozzi, tacciato di una gestione assolutistica del territorio sorda alle reali esigenze delle popolazioni e delle amministrazioni locali i cui sindaci sono stati, per ciò solo, invitati da cotanto Presidente a sottoporsi ad una “seduta psicanalitica” mentre le genti elbane, sempre secondo Tozzi, avrebbero meritato una “deportazione in massa in Montenegro” vista la loro “arretratezza culturale impressionante”. Questo dimostra la reale, effettiva, considerazione, al di là quindi delle dichiarazioni di facciata, che delle popolazioni locali hanno in genere le strutture di vertice e di gestione dei parchi nazionali, affidate spesso a soggetti del tutto estranei alle realtà nelle quali si trovano ad operare e obnubilati da una sorta di delirio di onnipotenza assolutamente deleterio per i territori amministrati.
Ad ulteriore conferma di tale considerazione va detto che un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori della Università di Padova, coordinati dal prof. Camperio Ciano, ha messo in luce i guasti (altro che “volano di sviluppo”) provocati dalla istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano sulla economia e lo sviluppo di quel territorio, trasmettendone i risultati financo allo stesso Ministro dell’Ambiente.
Ancora più catastrofica l’esperienza della aree marine protette, la cui istituzione è spesso figlia naturale dei parchi terrestri; solo per restare in Sicilia, quella di Ustica (la prima ad essere istituita in Italia) è commissariata oramai da anni mentre quella delle Isole Egadi conferma il ruolo assolutamente marginale delle amministrazioni locali nella gestione di tali realtà e l’influenza preponderante della politica nazionale, spesso assoggettata a manovre ed interessi che nulla hanno a che vedere con la effettiva tutela ambientale o con le esigenze di un reale sviluppo eco-sostenibile delle popolazioni interessate. Anch’essa (manco a dirlo) commissariata, l’AMP delle Egadi è in atto affidata ad un “responsabile della gestione” individuato nell’Avv. Luigi Pelaggi, imposto manu militari dal ministro Prestigiacomo in sostituzione di altro soggetto già indicato dal Sindaco di Favignana. Orbene l’Avv.Pelaggi, oltre a rivestire l’incarico di capo dell’Ufficio Tecnico del Ministero dell’Ambiente, ricopre numerosi altri incarichi, tra i quali, dal febbraio 2009, anche quello di commissario straordinario per l’emergenza idrica alle isole Eolie, quello di componente del CdA della ACEA S.p.a., di componente del CdA della SEGESID S.p.a (società in house del Ministero dell’Ambiente), oltre ad esercitare l’attività libero-professionale in Roma. Piacerebbe (tanto) agli amici di Favignana sapere quando il Pelaggi avrà il tempo di occuparsi anche di loro.
Quando si dice il…fascino delle poltrone!
Sulla illegittimità di tale nomina l’On. Leoluca Orlando ha poi presentato l’ennesima interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Ambiente (seduta C.D. n.276 del 2.2.2010) ma intanto l’AMP delle Egadi continua il suo calvario, con buona pace dell’ambiente e delle opportunità di sviluppo (?). Restano però limiti e divieti, ci mancherebbe altro!
In questo quadro desolante, e nella assoluta penuria di risorse, si sta tentando di portare avanti, nonostante la contrarietà di buona parte della comunità eoliana, l’istituzione del Parco Nazionale delle isole Eolie.
Al riguardo è bene che si sappia che il 23 settembre scorso, addirittura nella vacatio istituzionale del posto di assessore regionale al Territotrio e Ambiente, si è tenuto a Palermo un incontro per definire gli ulteriori aspetti relativi alla istituzione del parco. Ebbene, erano presenti, oltre ai sindaci dei comuni eoliani, tutta una pletora di associazioni ambientaliste, alcune delle quali addirittura rappresentate da più delegati (melius abundare quam deficere), ma NESSUNA RAPPRESENTANZA DIRETTA DELLE POPOLAZIONI INTERESSATE.
A seguito di tale “conclave” il dott. Gendusa, funzionario dell’Assessorato, ha inviato a tutti i partecipati la nuova perimetrazione del parco (sempre e comunque circa l’80% di territorio vincolato) ed una bozza del relativo regolamento, chiedendo ai destinatari di far pervenire eventuali osservazioni entro il 31 ottobre.
Ancora una volta, pertanto ( e smentendo le dichiarazioni di circostanza pronunciate dal ministro Prestigiacomo in occasione del convegno di luglio), si vuole lasciare fuori da ogni processo partecipativo le popolazioni locali, e non vale ad elidere tale considerazione la notizia che, nei prossimi giorni saranno a Lipari alcuni funzionari regionali per incontrare (pare) la gente in quanto, lungi dall’acquisirne la effettiva volontà, essi si limiteranno ad illustrare perimetrazioni e regolamento già discussi e decisi in altra sede. Una sorta di “presa d’atto”, quindi, e nulla di più!
Facciamo pertanto attenzione, non lasciamo che ci trattino da gregge poiché stavolta la transumanza non riguarderà il trasferirsi dal mare ai monti o viceversa, ma il ben più amaro e definitivo abbandono delle nostre isole che diventeranno paradiso per pochi innescando così una regressione sociale ed economica dagli effetti devastanti.
Siamo stati tacciati, con monumentale stoltezza:
- di terrorismo antiambientalista, (come se non esistessero già nel nostro territorio strumenti di tutela più che efficaci come il PRG, oramai in dirittura d’arrivo, il PTP, i vincoli idrogeologici, antisismici, le zone SIC e ZPS, le aree di riserva e di pre riserva ecc.);
- di connivenza con i cacciatori (quasi che questi ultimi non avessero già una ferrea disciplina normativa che ne limita ed indirizza l’attività venatoria);
- di allarmismo ingiustificato in quanto poco o nulla cambierebbe con la istituzione del parco rispetto ai vincoli già esistenti.
Basta infatti prendere conoscenza di quanto stabilito dalla legge – quadro sui parchi e le aree protette, la 394/91 (da più parti oramai considerata obsoleta ed anacronistica tanto che ne è stata proposta una radicale rivisitazione) per rendersi conto di quale mannaia andrebbe ad abbattersi sul nostro territorio senza alcun pratico vantaggio per l’ambiente. E quindi noi gridiamo forte
Riflettiamoci!
Associazione La Voce Eoliana
e.mail: lavoceeoliana@alice.it
Via Maurolico n.24 -98055 LIPARI
Ancora una volta registriamo con preoccupazione l’arrogante tentativo di calpestare, deridere, sottomettere alle ragioni di una casta minoritaria la volontà della stragrande maggioranza degli eoliani riguardo alla gestione ed alla salvaguardia del proprio territorio.
Le ragioni di tale tentativo, con l’obbiettivo dichiarato di imbrigliare intanto le terre e, successivamente ed a breve, anche i mari dell’arcipelago con il pretesto dell’ambientalismo duro e puro quale panacea di tutti i mali, quale “volano di sviluppo”, quale “marchio di qualità” dal valore aggiunto, sono però miseramente naufragate alla prova dei fatti. E’ financo troppo facile - e, credeteci, non ci gratifica di alcuna soddisfazione - per questa Associazione affermare oggi…”ve lo avevamo detto”.
Non v’è infatti peggior sordo di chi non vuol sentire, anche di fronte a fatti e circostanze oggettivi ed inoppugnabili ai quali si contrappongono solo vuote dichiarazioni di principio e demagogia da salotto.
La recente radiografia della “tutela ambientale” affidata a parchi, riserve e aree marine protette, sempre più poltronifici ad uso e consumo di politici e sodali di partito, ci ha consegnato un quadro devastante del quale non vorremmo entrassero a far da cornice anche le nostre isole.
E’notizia di questi giorni, infatti, l’arresto di Franco Bonanini - detto “Il faraone” per il suo modo di gestire il parco delle Cinque Terre di cui è stato presidente sino all’intervento della magistratura - applaudito relatore al recente convegno liparese di luglio.
Pare sia emerso ciò che i cittadini di Riomaggiore andavano lamentando da anni, colpevolmente inascoltati: un coacervo di interessi personali e di gestione nepotistica che ha sconfinato nel malaffare, almeno stando alle indagini in corso. Davvero un bell’esempio da seguire!
Miglior sorte non è toccata a quell’altro “campione di buon governo del territorio” anch’esso presente al convegno di luglio: il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Già alcuni mesi addietro il Sindaco di Rio Marina, uno dei maggiori comuni elbani, e parlamentare UDC, Francesco Bosi, aveva presentato alla Camera una interrogazione a risposta scritta al Ministro Prestigiacomo lamentando la “gestione deficitaria sotto ogni profilo” del parco da parte del Presidente, il geologo Mario Tozzi, tacciato di una gestione assolutistica del territorio sorda alle reali esigenze delle popolazioni e delle amministrazioni locali i cui sindaci sono stati, per ciò solo, invitati da cotanto Presidente a sottoporsi ad una “seduta psicanalitica” mentre le genti elbane, sempre secondo Tozzi, avrebbero meritato una “deportazione in massa in Montenegro” vista la loro “arretratezza culturale impressionante”. Questo dimostra la reale, effettiva, considerazione, al di là quindi delle dichiarazioni di facciata, che delle popolazioni locali hanno in genere le strutture di vertice e di gestione dei parchi nazionali, affidate spesso a soggetti del tutto estranei alle realtà nelle quali si trovano ad operare e obnubilati da una sorta di delirio di onnipotenza assolutamente deleterio per i territori amministrati.
Ad ulteriore conferma di tale considerazione va detto che un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori della Università di Padova, coordinati dal prof. Camperio Ciano, ha messo in luce i guasti (altro che “volano di sviluppo”) provocati dalla istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano sulla economia e lo sviluppo di quel territorio, trasmettendone i risultati financo allo stesso Ministro dell’Ambiente.
Ancora più catastrofica l’esperienza della aree marine protette, la cui istituzione è spesso figlia naturale dei parchi terrestri; solo per restare in Sicilia, quella di Ustica (la prima ad essere istituita in Italia) è commissariata oramai da anni mentre quella delle Isole Egadi conferma il ruolo assolutamente marginale delle amministrazioni locali nella gestione di tali realtà e l’influenza preponderante della politica nazionale, spesso assoggettata a manovre ed interessi che nulla hanno a che vedere con la effettiva tutela ambientale o con le esigenze di un reale sviluppo eco-sostenibile delle popolazioni interessate. Anch’essa (manco a dirlo) commissariata, l’AMP delle Egadi è in atto affidata ad un “responsabile della gestione” individuato nell’Avv. Luigi Pelaggi, imposto manu militari dal ministro Prestigiacomo in sostituzione di altro soggetto già indicato dal Sindaco di Favignana. Orbene l’Avv.Pelaggi, oltre a rivestire l’incarico di capo dell’Ufficio Tecnico del Ministero dell’Ambiente, ricopre numerosi altri incarichi, tra i quali, dal febbraio 2009, anche quello di commissario straordinario per l’emergenza idrica alle isole Eolie, quello di componente del CdA della ACEA S.p.a., di componente del CdA della SEGESID S.p.a (società in house del Ministero dell’Ambiente), oltre ad esercitare l’attività libero-professionale in Roma. Piacerebbe (tanto) agli amici di Favignana sapere quando il Pelaggi avrà il tempo di occuparsi anche di loro.
Quando si dice il…fascino delle poltrone!
Sulla illegittimità di tale nomina l’On. Leoluca Orlando ha poi presentato l’ennesima interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Ambiente (seduta C.D. n.276 del 2.2.2010) ma intanto l’AMP delle Egadi continua il suo calvario, con buona pace dell’ambiente e delle opportunità di sviluppo (?). Restano però limiti e divieti, ci mancherebbe altro!
In questo quadro desolante, e nella assoluta penuria di risorse, si sta tentando di portare avanti, nonostante la contrarietà di buona parte della comunità eoliana, l’istituzione del Parco Nazionale delle isole Eolie.
Al riguardo è bene che si sappia che il 23 settembre scorso, addirittura nella vacatio istituzionale del posto di assessore regionale al Territotrio e Ambiente, si è tenuto a Palermo un incontro per definire gli ulteriori aspetti relativi alla istituzione del parco. Ebbene, erano presenti, oltre ai sindaci dei comuni eoliani, tutta una pletora di associazioni ambientaliste, alcune delle quali addirittura rappresentate da più delegati (melius abundare quam deficere), ma NESSUNA RAPPRESENTANZA DIRETTA DELLE POPOLAZIONI INTERESSATE.
A seguito di tale “conclave” il dott. Gendusa, funzionario dell’Assessorato, ha inviato a tutti i partecipati la nuova perimetrazione del parco (sempre e comunque circa l’80% di territorio vincolato) ed una bozza del relativo regolamento, chiedendo ai destinatari di far pervenire eventuali osservazioni entro il 31 ottobre.
Ancora una volta, pertanto ( e smentendo le dichiarazioni di circostanza pronunciate dal ministro Prestigiacomo in occasione del convegno di luglio), si vuole lasciare fuori da ogni processo partecipativo le popolazioni locali, e non vale ad elidere tale considerazione la notizia che, nei prossimi giorni saranno a Lipari alcuni funzionari regionali per incontrare (pare) la gente in quanto, lungi dall’acquisirne la effettiva volontà, essi si limiteranno ad illustrare perimetrazioni e regolamento già discussi e decisi in altra sede. Una sorta di “presa d’atto”, quindi, e nulla di più!
Facciamo pertanto attenzione, non lasciamo che ci trattino da gregge poiché stavolta la transumanza non riguarderà il trasferirsi dal mare ai monti o viceversa, ma il ben più amaro e definitivo abbandono delle nostre isole che diventeranno paradiso per pochi innescando così una regressione sociale ed economica dagli effetti devastanti.
Siamo stati tacciati, con monumentale stoltezza:
- di terrorismo antiambientalista, (come se non esistessero già nel nostro territorio strumenti di tutela più che efficaci come il PRG, oramai in dirittura d’arrivo, il PTP, i vincoli idrogeologici, antisismici, le zone SIC e ZPS, le aree di riserva e di pre riserva ecc.);
- di connivenza con i cacciatori (quasi che questi ultimi non avessero già una ferrea disciplina normativa che ne limita ed indirizza l’attività venatoria);
- di allarmismo ingiustificato in quanto poco o nulla cambierebbe con la istituzione del parco rispetto ai vincoli già esistenti.
F A L S I T A’
che non abbisognano di soverchio sforzo per essere smentite.Basta infatti prendere conoscenza di quanto stabilito dalla legge – quadro sui parchi e le aree protette, la 394/91 (da più parti oramai considerata obsoleta ed anacronistica tanto che ne è stata proposta una radicale rivisitazione) per rendersi conto di quale mannaia andrebbe ad abbattersi sul nostro territorio senza alcun pratico vantaggio per l’ambiente. E quindi noi gridiamo forte
NO AL PARCO NAZIONALE DELLE ISOLE EOLIE
SI ALLA EFFETTIVA E NON IPOCRITA TUTELA DEL TERRITORIO
mediante la realizzazione di tutta una serie di infrastrutture ed interventi concreti e non meramente demagogici ed inutili. Per questo motivo invitiamo tutti i cittadini che siano realmente interessati alla tutela ed allo sviluppo del proprio territorio a prendere contatto con la nostra associazione che si mette a loro disposizione sia per fornire una informazione libera da filtri e condizionamenti, sia per acquisire suggerimenti, esperienze e consigliRiflettiamoci!
Associazione La Voce Eoliana
e.mail: lavoceeoliana@alice.it
Via Maurolico n.24 -98055 LIPARI
Ancora foto da "Edda Ciano e il comunista"
Grazie ad Ivana Pulejo pubblichiamo altre foto scattate dietro le quinte di "Edda Ciano e il comunista", la fiction con Preziosi e Rocca girata nei giorni scorsi a Lipari e che dovrebbe essere proposta da Rai uno a fine marzo/inizio aprile 2011.
Nei prossimi giorni vi proporremo un breve filmato ed alcune foto assolutamente inedite ed in esclusiva riferite agli interpreti principali della fictionNB. Le foto si ingrandiscono cliccandoci sopra e attraverso i vari passaggi di slide.
Per eliminare dall'album i "Pets" cliccare su x
Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)
Mostra "Edwin Hunziker - UNA VITA, UN SOGNO, UN'ISOLA"- Si inaugurerà il prossimo 5 novembre, alla Galleria Elle Arte di Via Ricasoli 45 (Palermo), la mostra "Edwin Hunziker- Una vita, un sogno, un'isola".
La mostra è dedicata "A Clelia,così presto dileguatasi,che ha dedicato a Edwin Hunziker tutte le pause più serene e più intense della sua vita (e che anche questa mostra ha pensato e voluto)".
Calcio: La Ludica affronta oggi il Ghibellina. Il Sacro Cuore non conosce ostacoli- Impegno casalingo oggi pomeriggio per la Ludica Lipari. Currò e compagni affronteranno al Monteleone il Ghibellina.
Intanto non conosce ostacoli la marcia del Sacro Cuore di Milazzo che ieri, nell'anticipo, ha superato con un netto 5 a 0 il Riviera, formazione che con i milazzessi divideva la testa della classifica del girone D di prima categoria.
Nell'altro anticipo la P. Mancuso ha battuto il Nizza per 2 a 1
La mostra è dedicata "A Clelia,così presto dileguatasi,che ha dedicato a Edwin Hunziker tutte le pause più serene e più intense della sua vita (e che anche questa mostra ha pensato e voluto)".
Calcio: La Ludica affronta oggi il Ghibellina. Il Sacro Cuore non conosce ostacoli- Impegno casalingo oggi pomeriggio per la Ludica Lipari. Currò e compagni affronteranno al Monteleone il Ghibellina.
Intanto non conosce ostacoli la marcia del Sacro Cuore di Milazzo che ieri, nell'anticipo, ha superato con un netto 5 a 0 il Riviera, formazione che con i milazzessi divideva la testa della classifica del girone D di prima categoria.
Nell'altro anticipo la P. Mancuso ha battuto il Nizza per 2 a 1
sabato 16 ottobre 2010
Pumex. Rinviata decisione su concordato. Intanto gli ex lavoratori "spingono" verso i progetti obiettivo. Il verbale della recente assemblea
Pubblichiamo il verbale dell'assemblea dei lavoratori ex pomice tenutasi il 28 settembre scorso.
Nel corso della riunione sono stati nominati rappresentanti: Bartolo Natoli e Luigi Rizzo. Supplente: Michela Guerrera
Salvo intoppi la prossima settimana sono previsti degli incontri per la predisposizione dei progetti obiettivo.
Intanto apprendiamo che al tribunale di Barcellona è stato rinviata al 21 gennaio 2011 la decisione per quanto concerne la proposta di concordato della società Pumex
Nel corso della riunione sono stati nominati rappresentanti: Bartolo Natoli e Luigi Rizzo. Supplente: Michela Guerrera
Salvo intoppi la prossima settimana sono previsti degli incontri per la predisposizione dei progetti obiettivo.
Intanto apprendiamo che al tribunale di Barcellona è stato rinviata al 21 gennaio 2011 la decisione per quanto concerne la proposta di concordato della società Pumex
Contrada Valle a Lipari. Dopo la pioggia "sequestrati in casa". Lettera con foto in redazione
Ecco come ci siamo ritrovati alle prime acque dopo i lavori effettuati su Torrente Valle.
Praticamente SEQUESTRATI IN CASA!!!.
Con i problemi che ci possono essere in qualunque famiglia e la necessità di uscire in qualunque momento del giorno e della notte: per andare a scuola, per raggiungere la guardia medica o il vicino ospedale tutto ciò è praticamente impossibile farlo.
Non è la prima volta che si verifica visto che è già capitato nel mese di Maggio.
Alleghiamo le seguenti foto che non hanno bisogno di essere commentate.
Gli abitanti della zona di Valle
Praticamente SEQUESTRATI IN CASA!!!.
Con i problemi che ci possono essere in qualunque famiglia e la necessità di uscire in qualunque momento del giorno e della notte: per andare a scuola, per raggiungere la guardia medica o il vicino ospedale tutto ciò è praticamente impossibile farlo.
Non è la prima volta che si verifica visto che è già capitato nel mese di Maggio.
Alleghiamo le seguenti foto che non hanno bisogno di essere commentate.
Gli abitanti della zona di Valle
Calandra (Canneto). Mai così tanti detriti pomiciferi sulla strada. E intanto si continua a giocare "all'esame di laboratorio"
Più di altre volte a Calandra (Canneto) si è rischiato grosso. Il violento acquazzone di ieri notte (durato per fortuna solo trenta minuti) ha colmato di detriti pomiciferi il letto del torrente omonimo, trascinando sulla trafficatissima sede stradale oltre 4 mila metri cubi di pomice.
Un quantitativo di pomice enorme quello sceso sull'arteria stradale e che, lungo il suo cammino, ha ostruito accessi a magazzini, ingressi secondari ad abitazioni, semi-seppellito auto in sosta, imprigionate auto in transito e per liberare le quali sono intervenute i vigili del fuoco (vedi video di ieri sera). Le acque meteoriche hanno anche invaso scantinati e magazzini causando danni. Dicevamo un quantitativo enorme e la dimostrazione più evidente è data dalle immagini da noi realizzate qualche ora fa e che mostrano vere e proprie montagne di pomice momentaneamente poste ai margini della strada da parte della ditta di Franco Pittari che sta lavorando per ridare piena agibilità all'arteria stradale (al momento a regolare il traffico vi è l'ispettore Franco Portelli) e per liberare il letto del torrente.
Materiale che poi (per una parte è già stato fatto) sarà "spinto" verso il mare e sulla spiaggia per facilitarne il ripascimento.
Resta però il problema di fondo e che non è di poco conto.
Ripulire la vasca è ogni volta una vera e propria impresa. Bisogna chiedere l' autorizzazione all'Assessorato regionale Territorio ed ambiente; è necessario un esame (a pagamento) del materiale che deve essere rimosso per poi potere essere utilizzato per il ripascimento. Il tutto con notevole aggravio di tempo e di costi... In barba a quella che sono le indubbie esigenze di protezione civile e di un qualcosa che è sotto gli occhi di tutti.
Ovvero: quei detriti pomiciferi depositati nella vasca, per i quali è necessario un esame prima della rimozione e del successivo "spargimento" sul litorale, non sono gli stessi che con la vasca colma (e senza controllo alcuno) finiscono sulla spiaggia?
IL VIDEO DI CALANDRA
Un quantitativo di pomice enorme quello sceso sull'arteria stradale e che, lungo il suo cammino, ha ostruito accessi a magazzini, ingressi secondari ad abitazioni, semi-seppellito auto in sosta, imprigionate auto in transito e per liberare le quali sono intervenute i vigili del fuoco (vedi video di ieri sera). Le acque meteoriche hanno anche invaso scantinati e magazzini causando danni. Dicevamo un quantitativo enorme e la dimostrazione più evidente è data dalle immagini da noi realizzate qualche ora fa e che mostrano vere e proprie montagne di pomice momentaneamente poste ai margini della strada da parte della ditta di Franco Pittari che sta lavorando per ridare piena agibilità all'arteria stradale (al momento a regolare il traffico vi è l'ispettore Franco Portelli) e per liberare il letto del torrente.
Materiale che poi (per una parte è già stato fatto) sarà "spinto" verso il mare e sulla spiaggia per facilitarne il ripascimento.
Resta però il problema di fondo e che non è di poco conto.
Se il materiale pomicifero è finito in maniera così consistente a valle il tutto è dovuto al fatto che la vasca realizzata a monte del torrente (costata fior di soldoni) è ormai stracolma e, quindi, non in grado di assolvere alle sue funzioni.
Responsabilità dell'amministrazione che non provvede a farla ripulire? Sembrerebbe la risposta più logica..ma.. il problema è ben più ampio e complesso.Ripulire la vasca è ogni volta una vera e propria impresa. Bisogna chiedere l' autorizzazione all'Assessorato regionale Territorio ed ambiente; è necessario un esame (a pagamento) del materiale che deve essere rimosso per poi potere essere utilizzato per il ripascimento. Il tutto con notevole aggravio di tempo e di costi... In barba a quella che sono le indubbie esigenze di protezione civile e di un qualcosa che è sotto gli occhi di tutti.
Ovvero: quei detriti pomiciferi depositati nella vasca, per i quali è necessario un esame prima della rimozione e del successivo "spargimento" sul litorale, non sono gli stessi che con la vasca colma (e senza controllo alcuno) finiscono sulla spiaggia?
IL VIDEO DI CALANDRA
Lipari e black-out
Nella foto di Massimo Bonfante, scattata da Serra, ecco come si presentavano durante il black-ou la zona centrale dell'isola e l'immediata periferia
Lettere al direttore. Ci scrive Antonello Cincotta: "Lamezia deve essere il nostro aeroporto"
Egregio Direttore,
con riferimento a questa notizia (ndd. il riferimento è all'articolo "Eolie. Continua la promozione di Federalberghi sul mercato russo) mi sembra giusto "gettare un sasso nello stagno": l'opportunità di creare un collegamento diretto con l'aeroporto di Lamezia Terme, che già prevedeva voli da e per la Russia(mi risulta che fino all'anno scorso (2009) c'era un volo da e per Mosca almeno una volta alla settimana).
A questo punto aggiungo e sottolineo che l'Aeroporto "Internazionale" di Lamezia Terme "deve" essere - basta guardare la sua collocazione geografica rispetto alle Eolie - il "nostro" aeroporto (basta osservare, altresì, le sue destinazioni - Germania, Canada, oltre che naturalmente Italia.....).
E' lì, esiste e funziona!
Peraltro sappiamo bene, parlando dell'attualità, che quello di Catania è "lontano" e quello di Reggio è strutturalmente inadeguato - pista corta -.
E poi - come testimoniano i vari "barconi" che durante l'estate arrivano da Tropea, Vibo etc. - non si tratterebbe certo di una traversata impossibile! Sicuramente a portata di catamarano!
Allo scopo potrebbe utilizzarsi il porticciolo di Gizzeria Lido che è nelle immediate vicinanze.
A questo obiettivo, a mio modesto avviso, dovrebbe orientarsi l'azione tanto degli amministratori che la pressione degli operatori turistici interessati.
Sono consapevole delle miriadi di ostacoli - burocratici e non - che lastricano la strada per raggiungere questo traguardo .. ma, a mio sommesso avviso, avere una opportunità del genere e non fare nulla per assicurarsela è davvero un peccato.
Molto cordialmente
Antonello Cincotta (Roma)
con riferimento a questa notizia (ndd. il riferimento è all'articolo "Eolie. Continua la promozione di Federalberghi sul mercato russo) mi sembra giusto "gettare un sasso nello stagno": l'opportunità di creare un collegamento diretto con l'aeroporto di Lamezia Terme, che già prevedeva voli da e per la Russia(mi risulta che fino all'anno scorso (2009) c'era un volo da e per Mosca almeno una volta alla settimana).
A questo punto aggiungo e sottolineo che l'Aeroporto "Internazionale" di Lamezia Terme "deve" essere - basta guardare la sua collocazione geografica rispetto alle Eolie - il "nostro" aeroporto (basta osservare, altresì, le sue destinazioni - Germania, Canada, oltre che naturalmente Italia.....).
E' lì, esiste e funziona!
Peraltro sappiamo bene, parlando dell'attualità, che quello di Catania è "lontano" e quello di Reggio è strutturalmente inadeguato - pista corta -.
E poi - come testimoniano i vari "barconi" che durante l'estate arrivano da Tropea, Vibo etc. - non si tratterebbe certo di una traversata impossibile! Sicuramente a portata di catamarano!
Allo scopo potrebbe utilizzarsi il porticciolo di Gizzeria Lido che è nelle immediate vicinanze.
A questo obiettivo, a mio modesto avviso, dovrebbe orientarsi l'azione tanto degli amministratori che la pressione degli operatori turistici interessati.
Sono consapevole delle miriadi di ostacoli - burocratici e non - che lastricano la strada per raggiungere questo traguardo .. ma, a mio sommesso avviso, avere una opportunità del genere e non fare nulla per assicurarsela è davvero un peccato.
Molto cordialmente
Antonello Cincotta (Roma)
Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)
Quattropani. Domani festa di Maria SS. della Purità- Domani 17 Ottobre 2010 si celebra a Quattropani la festa di Maria SS. della Purità, a cui è dedicata la Chiesa Parrocchiale (intesa come Chiesa Nuova).
Al mattino la Celebrazione Solenne delle 11,00, nella quale sarà amministrato il Sacramento della Cresima. Nel pomeriggio alle 17,00 la Processione. Al rientro la Santa Messa.
A seguire un momento di gioiosa condivisione dei dolci tipici eoliani nei locali della sacrestia.
Il Parroco
Don Giuseppe Mirabito
Domiciliari a Messina per giovane filicudaro- Vincenzo Sarpi, 30 anni di Filicudi, torna agli arresti domiciliari. Questa volta non a Filicudi ma a Messina a casa della madre. Lo ha disposto il giudice del Tribunale di Milazzo, nell'udienza di convalida del fermo, dopo l'evasione dai domiciliari. Il diciannove ottobre al Tribunale di Milazzo si terrà il processo per direttissima.
FORESTALI: GIUNTA AUTORIZZA CAMBIO DELLE MANSIONI DELLE MAESTRANZE- I lavoratori del servizio antincendio della Forestale torneranno oggi al lavoro. La giunta di governo ha autorizzato il cambio delle mansioni delle maestranze impiegate nel servizio antincendio.
Terminata la stagione antincendio, che ha registrato un primo bilancio positivo, da oggi sabato 16 ottobre i lavoratori si presenteranno nei distaccamenti di competenza per cominciare i lavori di manutenzione delle opere necessarie per la prevenzione.
"Il provvedimento - dice l'assessore al Territorio e Ambiente, Gianmaria Sparma - garantisce la tutela dell'ambiente e, nello stesso tempo, impegna i lavoratori fino al completamento delle giornate spettanti, con opere estremamente produttive e necessarie per la prevenzione".
In particolare, si rende necessario operare la manutenzione delle stradelle di servizio, il ripristino delle capacita' di invaso di numerosi punti d'acqua che nel corso degli anni hanno subito fenomeni di interramento, la manutenzione e messa in sicurezza di numerose torrette di avvistamento, allo scopo di evitare pericoli per il personale che vi staziona
Al mattino la Celebrazione Solenne delle 11,00, nella quale sarà amministrato il Sacramento della Cresima. Nel pomeriggio alle 17,00 la Processione. Al rientro la Santa Messa.
A seguire un momento di gioiosa condivisione dei dolci tipici eoliani nei locali della sacrestia.
Il Parroco
Don Giuseppe Mirabito
Domiciliari a Messina per giovane filicudaro- Vincenzo Sarpi, 30 anni di Filicudi, torna agli arresti domiciliari. Questa volta non a Filicudi ma a Messina a casa della madre. Lo ha disposto il giudice del Tribunale di Milazzo, nell'udienza di convalida del fermo, dopo l'evasione dai domiciliari. Il diciannove ottobre al Tribunale di Milazzo si terrà il processo per direttissima.
FORESTALI: GIUNTA AUTORIZZA CAMBIO DELLE MANSIONI DELLE MAESTRANZE- I lavoratori del servizio antincendio della Forestale torneranno oggi al lavoro. La giunta di governo ha autorizzato il cambio delle mansioni delle maestranze impiegate nel servizio antincendio.
Terminata la stagione antincendio, che ha registrato un primo bilancio positivo, da oggi sabato 16 ottobre i lavoratori si presenteranno nei distaccamenti di competenza per cominciare i lavori di manutenzione delle opere necessarie per la prevenzione.
"Il provvedimento - dice l'assessore al Territorio e Ambiente, Gianmaria Sparma - garantisce la tutela dell'ambiente e, nello stesso tempo, impegna i lavoratori fino al completamento delle giornate spettanti, con opere estremamente produttive e necessarie per la prevenzione".
In particolare, si rende necessario operare la manutenzione delle stradelle di servizio, il ripristino delle capacita' di invaso di numerosi punti d'acqua che nel corso degli anni hanno subito fenomeni di interramento, la manutenzione e messa in sicurezza di numerose torrette di avvistamento, allo scopo di evitare pericoli per il personale che vi staziona
Canneto. Il giorno dopo
Canneto... il giorno dopo.. mostra chiaramente i segni dell'invasione di fango e pomice che hanno invaso le vie principali ma anche i vicoli. Da Calandra alla Marina Garibaldi, dal torrente Aurora a diversi vicoli si fanno i conti con la fanghiglia che rende a tratti impossibile il transito anche pedonale.
Continua l'opera di pulizia predisposta già da ieri notte dall'amministrazione comunale e che sta interessando, in questo momento, la Cesare Battisti (vedi video) e la via Torrente Aurora, così come Calandra. Poi si passerà a tutte le aree interessate dall'evento.
Continua l'opera di pulizia predisposta già da ieri notte dall'amministrazione comunale e che sta interessando, in questo momento, la Cesare Battisti (vedi video) e la via Torrente Aurora, così come Calandra. Poi si passerà a tutte le aree interessate dall'evento.
Sotto il diretto coordinamento dell'assessore Corrado Giannò e dell'ispettore di polizia municipale Franco Ficarra (al lavoro già da ieri notte e sino alle 1 e 30 di stamani) sta operando la ditta di Franco Pittari.
Tra l'altro ieri sera, in una situazione di per sè già abbastanza difficile, a creare apprensione vi è stato un black-out elettrico di circa 60 minuti che ha interessato non solo Canneto ma anche il centro di Lipari
venerdì 15 ottobre 2010
Dopo la pioggia è emergenza a Canneto. Vigili del fuoco al lavoro.
Mezz'ora di pioggia intensissima ha mandato in tilt due delle aree "a rischio" di Canneto: Calandra e Torrente Aurora. Disagi si registrano, comunque, anche sulla Marina Garibaldi e sulla Cesare Battisti invase da fango e pietrisco.
Al lavoro i vigili del fuoco del distaccamento di Lipari (caposquadra Alessandro Romeo) che sono dovuti intervenire per tirare fuori dal fanfo un fuoristrada sul Torrente Aurora e una Smart dalla zona di Calandra. In quest'ultima zona la strada è bloccata da un immenso quantitativo di materiale pomicifero trascinato dalle acque meteoriche. Altri mezzi posteggiati ai limiti della carreggiata sono parzialmente ricoperti dai detriti pomiciferi.
Non appena avuta contezza della situazione si è attivata anche la macchina comunale. A Calandra, ma ancora prima a Torrente Aurora, sono giunti il geometra Renzo Giunta e l'assessore Corrado Giannò. Predisposti i primi interventi a Calandra, in questo momento in corso.
Disagi, comunque, vengono segnalati in diverse parti dell'isola.
E' chiaro, e non è più rinviabile, restando a Canneto, un intervento che ponga fine a quanto ormai accade con frequenza non solo a Calandra ma anche sul Torrente Aurora.
Le foto e le immagini che vi proponiamo sono state realizzate poco fa a Calandra e vedono i vigili all'opera, l'arteria stradale ricoperta di detriti, la smart "liberata".
Ci scusiamo per la qualità ma sono state realizzate praticamente al buio per documentare, per quanto possibile, quanto è accaduto.
IL VIDEO:
Al lavoro i vigili del fuoco del distaccamento di Lipari (caposquadra Alessandro Romeo) che sono dovuti intervenire per tirare fuori dal fanfo un fuoristrada sul Torrente Aurora e una Smart dalla zona di Calandra. In quest'ultima zona la strada è bloccata da un immenso quantitativo di materiale pomicifero trascinato dalle acque meteoriche. Altri mezzi posteggiati ai limiti della carreggiata sono parzialmente ricoperti dai detriti pomiciferi.
Non appena avuta contezza della situazione si è attivata anche la macchina comunale. A Calandra, ma ancora prima a Torrente Aurora, sono giunti il geometra Renzo Giunta e l'assessore Corrado Giannò. Predisposti i primi interventi a Calandra, in questo momento in corso.
Disagi, comunque, vengono segnalati in diverse parti dell'isola.
E' chiaro, e non è più rinviabile, restando a Canneto, un intervento che ponga fine a quanto ormai accade con frequenza non solo a Calandra ma anche sul Torrente Aurora.
Le foto e le immagini che vi proponiamo sono state realizzate poco fa a Calandra e vedono i vigili all'opera, l'arteria stradale ricoperta di detriti, la smart "liberata".
Ci scusiamo per la qualità ma sono state realizzate praticamente al buio per documentare, per quanto possibile, quanto è accaduto.
IL VIDEO:
Mercatino delle piante e dei fiori a Lipari. Non piace l'attuale dislocazione
Si è tenuto oggi a Lipari il consueto appuntamento con il mercatino delle piante e dei fiori. Numerose le lamentele sia dei venditori che degli acquirenti che non ritengono proficua (i primi) e operativa (i secondi) l'attuale dislocazione all'interno del piccolo parcheggio della via Torrente Cappuccini.
Essendo improponibile il ritorno al vecchio sito (pericolosissimo per l'ingorgo che si veniva a creare in una strada altamente trafficata e dove sono ubicate le scuole) qualcuno ha proposto un'altra soluzione che giriamo all'assessore preposto e a chi di competenza per valutarne la fattibilità.
Ovvero impiantare questo mercatino nell'area della fontana prospicente il palazzo vescovile e nello slargo di Padre Pio. Utilizzando, per un paio d'ore, previa richiesta, per la sosta delle auto il parcheggio dietro la scuola di musica.
Essendo improponibile il ritorno al vecchio sito (pericolosissimo per l'ingorgo che si veniva a creare in una strada altamente trafficata e dove sono ubicate le scuole) qualcuno ha proposto un'altra soluzione che giriamo all'assessore preposto e a chi di competenza per valutarne la fattibilità.
Ovvero impiantare questo mercatino nell'area della fontana prospicente il palazzo vescovile e nello slargo di Padre Pio. Utilizzando, per un paio d'ore, previa richiesta, per la sosta delle auto il parcheggio dietro la scuola di musica.
I parchi nazionali (di La Voce Eoliana)
Riceviamo e pubblichiamo
I primi parchi storici Italiani (Abruzzo 1921, Gran Paradiso 1923, Circeo 1934 ecc.) originariamente si ispirarono ai Parchi Nazionali Americani, non solo come idea ma anche per il criterio su cui furono fondati, anche se adattati al sistema politico / sociale e fondiario italiano di quel periodo.
L'idea era quindi nata bene: con la tutela della natura, il rispetto della proprietà privata e comunale era, se non garantita, almeno tenuta in ampia considerazione e così garantiti erano anche i diritti delle collettività locali (le leggi prevedevano la possibilità che i parchi acquisissero i terreni per fini di conservazione, li assumessero in gestione o almeno fossero indennizzati i proprietari qualora fosse stato impedito loro il prelievo delle risorse naturali rinnovabili ed in particolare il taglio dei boschi).
La nascita di questi parchi avvenne durante la monarchia ed il regime fascista eppure queste prime aree protette sorsero basate su principi democratici e liberali di quella componente politica che li rappresentava; principi che poi furono, paradossalmente di fatto, ma anche per legge cancellati o quasi con l'avvento della Repubblica. Come nei Parchi americani anche in quelli italiani in alcuni casi si era trovato il modo di consentire attività come la caccia (Gran Paradiso ed Abruzzo), contribuendo non poco al loro sostegno finanziario in un periodo di casse vuote. Come nei Parchi americani l'acquisto dei terreni o la loro assunzione in gestione era considerata basilare per ottenere una vera conservazione.
Oggi si è invece preferito il metodo di imporre dall'alto un divieto di taglio, senza prevedere forme di indennizzo o, quando lo si è fatto, finendo per imporre anche questo, quasi mai ai prezzi di mercato; quindi con perdite nette per i poveri comuni montani, costretti a subire vincoli d'imperio per garantire la preservazione di patrimoni ambientali in alcuni casi riconosciuti di valore sovranazionale. Ciò non avviene nei Parchi americani, dove le aree protette, per potersi definire tali, devono assumere in proprietà federale o anche statale i loro territori, pagando ai privati il loro reale valore di mercato. Perchè non è né democratico, né liberale, né giusto che i privati ed i Comuni sui cui territori incidono i parchi, debbano a loro spese assicurare la conservazione dei patrimoni di biodiversità – paesaggistica, floro-faunistica, ambientale e culturale in genere – che appartiene a tutta la collettività nazionale, come avviene, di solito, nelle società socialiste.
Tutti i parchi Nazionali e Regionali d'Italia seguiti a quelli storici sono stati istituiti con questi criteri e, per assurdo, le cose sono andate a peggiorare con la Legge 394/1991. Ed è per questa semplice ragione che i nostri Parchi a tutto assolvono meno che alla conservazione dei patrimoni naturali che avrebbero mandato di fare. Se si sommassero tutti i soldi spesi da tutti questi enti, suddividendoli tra quelli utilizzati per conservare l'ambiente e quelli utilizzati per valorizzarlo, probabilmente alla prima fascia andrebbe forse meno del 10%: il che indica un fallimento delle vere finalità di queste istituzioni!
Se alle radici dei Parchi c'è l'esempio americano, allora è da quell'esempio che bisogna prendere spunti per risolvere i nostri problemi, a costo di dover rinunciare ad alcune fette di Parchi o addirittura a Parchi inutili, ne esiste un gran numero nel nostro paese, aree di valore paesaggistico designate in Parchi solo per meri interessi politici!
La recente radiografia della “tutela ambientale” affidata a parchi, riserve e aree marine protette, sempre più poltronifici ad uso e consumo di politici e sodali di partito, ci ha consegnato un quadro devastante del quale non vorremmo entrassero a far da cornice anche le nostre isole.
E’ notizia di questi giorni l’arresto di Franco Bonanini - detto “Il faraone” per il suo modo di gestire il parco delle Cinque Terre di cui è stato presidente sino all’intervento della magistratura - applaudito relatore al convegno liparese.
Miglior sorte non è toccata a quell’altro “campione di buon governo del territorio” che l’amministrazione liparese ha voluto presente al convegno di luglio: il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Già alcuni mesi addietro il Sindaco di Rio Marina, uno dei maggiori comuni elbani, e parlamentare UDC, Francesco Bosi, aveva presentato alla Camera una interrogazione a risposta scritta al Ministro Prestigiacomo lamentando la “gestione deficitaria sotto ogni profilo” del parco da parte del Presidente, il geologo Mario Tozzi, tacciato di una gestione assolutistica del territorio senza alcun coinvolgimento delle popolazioni e delle amministrazioni locali i cui sindaci, a detta di cotanto Presidente, avevano bisogno di una “seduta psicanalitica” sol perché si erano permessi di rappresentare alcune primarie esigenze delle genti del luogo, mentre queste ultime, sempre secondo Tozzi, avrebbero meritato una “deportazione in massa in Montenegro” vista la loro “arretratezza culturale impressionante”. Questo dimostra la reale, effettiva, considerazione, al di là quindi delle dichiarazioni di facciata, che delle popolazioni locali hanno in genere le strutture di vertice e di gestione dei parchi nazionali, affidate spesso a soggetti del tutto estranei alle realtà nelle quali si trovano ad operare e obnubilati da una sorta di delirio di onnipotenza assolutamente deleterio per i territori amministrati.
Pensate anche al Parco Nazionale del Pollino il cui direttivo ha organizzato un gemellaggio, a spese dei contribuenti, con un Parco del Sudafrica durante il periodo in cui si sono giocati gli ultimi mondiali di calcio, il tutto fatto in nome della BIODIVERSITA'!!!
Forse è giunta l'ora che il Governo avvii delle Commissioni d'inchiesta per verificare effettivamente questi signori come spendono i soldi dei finanziamenti pubblici che lo Stato versa ciclicamente.
L'associazione La Voce Eoliana, si pone come fine proprio quello di opporsi a questi carrozzoni politici, che hanno come fine solo quello di creare ulteriori poltrone e vincoli a danno dei cittadini, dove la tutela ambientale assume solo valore marginale, dove gli interessi che vi orbitano sono ben altri.
Basta infatti prendere conoscenza di quanto stabilito dalla legge – quadro sui parchi e le aree protette, la 394/91 (da più parti oramai considerata obsoleta ed anacronistica tanto che ne è stata proposta una radicale rivisitazione) per rendersi conto della mannaia che andrebbe ad abbattersi sul nostro territorio senza alcun pratico vantaggio per l’ambiente. E quindi noi gridiamo forte
NO AL PARCO NAZIONALE DELLE ISOLE EOLIE
SI ALLA EFFETTIVA E NON IPOCRITA TUTELA DEL TERRITORIO
mediante la realizzazione di tutta una serie di infrastrutture ed interventi concreti e non meramente demagogici ed inutili. Per questo motivo invitiamo tutti i cittadini che siano realmente interessati alla tutela ed allo sviluppo del proprio territorio a prendere contatto con la nostra associazione che si mette a loro disposizione sia per fornire una informazione libera da filtri e condizionamenti, sia per acquisire suggerimenti, esperienze e consigli
Iscrivetevi al nostro gruppo su FACEBOOK “LA VOCE EOLIANA”, oppure contattateci per qualsiasi informazione al seguente indirizzo e-mail: lavoceeoliana@alice.it
Riflettiamoci!
Associazione La Voce Eoliana
I primi parchi storici Italiani (Abruzzo 1921, Gran Paradiso 1923, Circeo 1934 ecc.) originariamente si ispirarono ai Parchi Nazionali Americani, non solo come idea ma anche per il criterio su cui furono fondati, anche se adattati al sistema politico / sociale e fondiario italiano di quel periodo.
L'idea era quindi nata bene: con la tutela della natura, il rispetto della proprietà privata e comunale era, se non garantita, almeno tenuta in ampia considerazione e così garantiti erano anche i diritti delle collettività locali (le leggi prevedevano la possibilità che i parchi acquisissero i terreni per fini di conservazione, li assumessero in gestione o almeno fossero indennizzati i proprietari qualora fosse stato impedito loro il prelievo delle risorse naturali rinnovabili ed in particolare il taglio dei boschi).
La nascita di questi parchi avvenne durante la monarchia ed il regime fascista eppure queste prime aree protette sorsero basate su principi democratici e liberali di quella componente politica che li rappresentava; principi che poi furono, paradossalmente di fatto, ma anche per legge cancellati o quasi con l'avvento della Repubblica. Come nei Parchi americani anche in quelli italiani in alcuni casi si era trovato il modo di consentire attività come la caccia (Gran Paradiso ed Abruzzo), contribuendo non poco al loro sostegno finanziario in un periodo di casse vuote. Come nei Parchi americani l'acquisto dei terreni o la loro assunzione in gestione era considerata basilare per ottenere una vera conservazione.
Oggi si è invece preferito il metodo di imporre dall'alto un divieto di taglio, senza prevedere forme di indennizzo o, quando lo si è fatto, finendo per imporre anche questo, quasi mai ai prezzi di mercato; quindi con perdite nette per i poveri comuni montani, costretti a subire vincoli d'imperio per garantire la preservazione di patrimoni ambientali in alcuni casi riconosciuti di valore sovranazionale. Ciò non avviene nei Parchi americani, dove le aree protette, per potersi definire tali, devono assumere in proprietà federale o anche statale i loro territori, pagando ai privati il loro reale valore di mercato. Perchè non è né democratico, né liberale, né giusto che i privati ed i Comuni sui cui territori incidono i parchi, debbano a loro spese assicurare la conservazione dei patrimoni di biodiversità – paesaggistica, floro-faunistica, ambientale e culturale in genere – che appartiene a tutta la collettività nazionale, come avviene, di solito, nelle società socialiste.
Tutti i parchi Nazionali e Regionali d'Italia seguiti a quelli storici sono stati istituiti con questi criteri e, per assurdo, le cose sono andate a peggiorare con la Legge 394/1991. Ed è per questa semplice ragione che i nostri Parchi a tutto assolvono meno che alla conservazione dei patrimoni naturali che avrebbero mandato di fare. Se si sommassero tutti i soldi spesi da tutti questi enti, suddividendoli tra quelli utilizzati per conservare l'ambiente e quelli utilizzati per valorizzarlo, probabilmente alla prima fascia andrebbe forse meno del 10%: il che indica un fallimento delle vere finalità di queste istituzioni!
Se alle radici dei Parchi c'è l'esempio americano, allora è da quell'esempio che bisogna prendere spunti per risolvere i nostri problemi, a costo di dover rinunciare ad alcune fette di Parchi o addirittura a Parchi inutili, ne esiste un gran numero nel nostro paese, aree di valore paesaggistico designate in Parchi solo per meri interessi politici!
La recente radiografia della “tutela ambientale” affidata a parchi, riserve e aree marine protette, sempre più poltronifici ad uso e consumo di politici e sodali di partito, ci ha consegnato un quadro devastante del quale non vorremmo entrassero a far da cornice anche le nostre isole.
E’ notizia di questi giorni l’arresto di Franco Bonanini - detto “Il faraone” per il suo modo di gestire il parco delle Cinque Terre di cui è stato presidente sino all’intervento della magistratura - applaudito relatore al convegno liparese.
Miglior sorte non è toccata a quell’altro “campione di buon governo del territorio” che l’amministrazione liparese ha voluto presente al convegno di luglio: il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Già alcuni mesi addietro il Sindaco di Rio Marina, uno dei maggiori comuni elbani, e parlamentare UDC, Francesco Bosi, aveva presentato alla Camera una interrogazione a risposta scritta al Ministro Prestigiacomo lamentando la “gestione deficitaria sotto ogni profilo” del parco da parte del Presidente, il geologo Mario Tozzi, tacciato di una gestione assolutistica del territorio senza alcun coinvolgimento delle popolazioni e delle amministrazioni locali i cui sindaci, a detta di cotanto Presidente, avevano bisogno di una “seduta psicanalitica” sol perché si erano permessi di rappresentare alcune primarie esigenze delle genti del luogo, mentre queste ultime, sempre secondo Tozzi, avrebbero meritato una “deportazione in massa in Montenegro” vista la loro “arretratezza culturale impressionante”. Questo dimostra la reale, effettiva, considerazione, al di là quindi delle dichiarazioni di facciata, che delle popolazioni locali hanno in genere le strutture di vertice e di gestione dei parchi nazionali, affidate spesso a soggetti del tutto estranei alle realtà nelle quali si trovano ad operare e obnubilati da una sorta di delirio di onnipotenza assolutamente deleterio per i territori amministrati.
Pensate anche al Parco Nazionale del Pollino il cui direttivo ha organizzato un gemellaggio, a spese dei contribuenti, con un Parco del Sudafrica durante il periodo in cui si sono giocati gli ultimi mondiali di calcio, il tutto fatto in nome della BIODIVERSITA'!!!
Forse è giunta l'ora che il Governo avvii delle Commissioni d'inchiesta per verificare effettivamente questi signori come spendono i soldi dei finanziamenti pubblici che lo Stato versa ciclicamente.
L'associazione La Voce Eoliana, si pone come fine proprio quello di opporsi a questi carrozzoni politici, che hanno come fine solo quello di creare ulteriori poltrone e vincoli a danno dei cittadini, dove la tutela ambientale assume solo valore marginale, dove gli interessi che vi orbitano sono ben altri.
Basta infatti prendere conoscenza di quanto stabilito dalla legge – quadro sui parchi e le aree protette, la 394/91 (da più parti oramai considerata obsoleta ed anacronistica tanto che ne è stata proposta una radicale rivisitazione) per rendersi conto della mannaia che andrebbe ad abbattersi sul nostro territorio senza alcun pratico vantaggio per l’ambiente. E quindi noi gridiamo forte
NO AL PARCO NAZIONALE DELLE ISOLE EOLIE
SI ALLA EFFETTIVA E NON IPOCRITA TUTELA DEL TERRITORIO
mediante la realizzazione di tutta una serie di infrastrutture ed interventi concreti e non meramente demagogici ed inutili. Per questo motivo invitiamo tutti i cittadini che siano realmente interessati alla tutela ed allo sviluppo del proprio territorio a prendere contatto con la nostra associazione che si mette a loro disposizione sia per fornire una informazione libera da filtri e condizionamenti, sia per acquisire suggerimenti, esperienze e consigli
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Riflettiamoci!
Associazione La Voce Eoliana
Lipari. Convocato consiglio comunale per l'approvazione del bilancio di previsione 2010. Presentati 51 emendamenti
E' stato convocato in sessione ordinaria il consiglio comunale di Lipari per Giovedì 21 Ottobre 2010 alle ore 9 e 30.
E' presumibile, però, che la riunione si tenga il giorno successivo in seconda convocazione.
Cinquantasette i punti inseriti all’ordine del giorno dei lavori
Il primo punto (pensiamo l’unico che si discuterà) è “Approvazione schema Bilancio di Previsione per l’anno 2010 con allegati”.
Come si ricorderà, in atto, il comune di Lipari è commissariato sul Bilancio di Previsione, in quanto inadempiente (il termine ultimo per l’approvazione era il 31 Marzo, poi prorogato al 30 Giugno). L’Assessorato Reg.le agli Enti Locali ha quindi nominato un Commissario ad acta (Raitano) che ha diffidato l’amministrazione comunale ed il consiglio a procedere con l’approvazione dello strumento contabile.
Sono stati presentanti 51 emendamenti al Bilancio di Previsione:
N. 1 emendamento a firma di Felicino Mirabito per l’istituzione di un capitolo per incarichi di consulenza tecnica professionale per l’ufficio tributi;
N. 20 emendamenti dai gruppi di opposizione. In sintesi hanno richiesto contributi per le principali associazioni sportive e ricreative di Lipari;
N. 24 emendamenti a firma dei consiglieri Megna e Fonti. Proposti ingenti stanziamenti per la “manutenzione straordinaria, messa in sicurezza ed adeguamento alla normativa vigente di tutti i plessi scolastici comunali” e per la “ manutenzione straordinaria e recupero conservativo delle strade e dei sentieri comunali”. Inoltre sono stati proposti stanziamenti più piccoli per contributi ad associazioni sportive e ricreative;
N. 6 emendamenti a firma del presidente del consiglio Longo. Proposti stanziamenti per “illuminazione pubblica in località Lami Castagna e Torrente Ponte a Lipari” e per la realizzazione di un “parco giochi in località Quattropani”.
E' presumibile, però, che la riunione si tenga il giorno successivo in seconda convocazione.
Cinquantasette i punti inseriti all’ordine del giorno dei lavori
Il primo punto (pensiamo l’unico che si discuterà) è “Approvazione schema Bilancio di Previsione per l’anno 2010 con allegati”.
Come si ricorderà, in atto, il comune di Lipari è commissariato sul Bilancio di Previsione, in quanto inadempiente (il termine ultimo per l’approvazione era il 31 Marzo, poi prorogato al 30 Giugno). L’Assessorato Reg.le agli Enti Locali ha quindi nominato un Commissario ad acta (Raitano) che ha diffidato l’amministrazione comunale ed il consiglio a procedere con l’approvazione dello strumento contabile.
Sono stati presentanti 51 emendamenti al Bilancio di Previsione:
N. 1 emendamento a firma di Felicino Mirabito per l’istituzione di un capitolo per incarichi di consulenza tecnica professionale per l’ufficio tributi;
N. 20 emendamenti dai gruppi di opposizione. In sintesi hanno richiesto contributi per le principali associazioni sportive e ricreative di Lipari;
N. 24 emendamenti a firma dei consiglieri Megna e Fonti. Proposti ingenti stanziamenti per la “manutenzione straordinaria, messa in sicurezza ed adeguamento alla normativa vigente di tutti i plessi scolastici comunali” e per la “ manutenzione straordinaria e recupero conservativo delle strade e dei sentieri comunali”. Inoltre sono stati proposti stanziamenti più piccoli per contributi ad associazioni sportive e ricreative;
N. 6 emendamenti a firma del presidente del consiglio Longo. Proposti stanziamenti per “illuminazione pubblica in località Lami Castagna e Torrente Ponte a Lipari” e per la realizzazione di un “parco giochi in località Quattropani”.
Biviano (PD) Richiesta urgente di atti inerenti la "Lipari porti" e le opere di rifunzionalizzazione
AL SINDACO, AL VICE SINDACO, ALL’ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI, AL DIRIGENTE DEL III SETTORE E RUP, AL SEGRETARIO GENERALE DEL COMUNE DI LIPARI, AL PRESIDENTE DELLA SOCIETA’ “LIPARI PORTI SPA”
OGGETTO: RICHIESTA URGENTE DI STUDI, PROGETTI, ATTI E DOCUMENTI INERENTI LA SOCIETA’ “LIPARI PORTI SPA” E LE OPERE DI RIFUNZIONALIZZAZIONE DELLA RADA DI LIPARI.
IL SOTTOSCRITTO GIACOMO BIVIANO, CONSIGLIERE COMUNALE DEL COMUNE DI LIPARI, NELL’AMBITO DELLE SUE FUNZIONI DI CONTROLLO POLITICO-AMMINISTRATIVO PREVISTE DALLE ATTUALI NORME,
COPIA DEI BILANCI DELLA SOCIETA’ “LIPARI PORTI SPA” DALLA DATA DI COSTITUZIONE AD OGGI.
COPIA DI TUTTI I VERBALI DELL’ASSEMBELA DEGLI AZIONISTI E DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETA’ “LIPARI PORTI SPA” DALLA DATA DI COSTITUZIONE AD OGGI.
COPIA DI EVENTUALI PARERI, AUTORIZZAZIONI E/O NULLA OSTA OTTENUTI E RELATIVE ISTANZE DI RICHIESTA FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DELLE SUDDETTE OPERE, STUDI E/O PROGETTI.
COPIA DI EVENTUALI ISTANZE PER PARERI, AUTORIZZAZIONI E/O NULLA OSTA RICHIESTI E NON ANCORA OTTENUTI FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DELLE SUDDETTE OPERE, STUDI E/O PROGETTI.
COPIA DEI VERBALI DI EVENTUALI CONFERENZE DEI SERVIZI E/O ACCORDI DI PROGRAMMA FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DELLE SUDDETTE OPERE, STUDI E/O PROGETTI.
COPIA DI EVENTUALI ISTANZE DI RICHIESTA E/O PROMOZIONE DI CONFERENZE DI SERVIZI E/O ACCORDI DI PROGRAMMA FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DELLE SUDDETTE OPERE, STUDIO E/O PROGETTI.
COPIA DEGLI ATTI DAI QUALI RISULTANO TUTTI I COMPENSI DEI COMPONENTI IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETA’ LIPARI PORTI SPA” DALLA DATA DI COSTITUZIONE AD OGGI.
CHIEDE, INOLTRE, AL SINDACO DI LIPARI O EVENTUALMENTE VICESINDACO O ASSESSORE DELEGATO, AL DIRIGENTE DEL III SETTORE E RUP E AL SEGRETARIO GENERALE DEL COMUNE DI LIPARI DI ACCOGLIERE LA SUDDETTA ISTANZA E DI RICHIEDERE A CHI DI COMPETENZA, SE NON PRESENTI NEGLI UFFICI DEL COMUNE DI LIPARI, I SUDDETTI STUDI, PROGETTI, ATTI E DOCUMENTI IN MODO DA OTTENERLI ENTRO 30 GIORNI DALLA DATA DI PROTOCOLLO DELLA PRESENTE.
SE ENTRO ULTERIORI 15 GIORNI AL SOTTOSCRITTO NON VERRANNO CONSEGNATI GLI STUDI, I PROGETTI, GLI ATTI E I DOCUMENTI SU RICHIESTI SI PROCEDERA’ E SI ADIRA’ PER ULTERIORI ED EVENTUALI VIE AMMINISTRATIVE E/O LEGALI.
IL CONSIGLIERE COMUNALE
(DOTT. GIACOMO BIVIANO)
OGGETTO: RICHIESTA URGENTE DI STUDI, PROGETTI, ATTI E DOCUMENTI INERENTI LA SOCIETA’ “LIPARI PORTI SPA” E LE OPERE DI RIFUNZIONALIZZAZIONE DELLA RADA DI LIPARI.
IL SOTTOSCRITTO GIACOMO BIVIANO, CONSIGLIERE COMUNALE DEL COMUNE DI LIPARI, NELL’AMBITO DELLE SUE FUNZIONI DI CONTROLLO POLITICO-AMMINISTRATIVO PREVISTE DALLE ATTUALI NORME,
CHIEDE
COPIA AGGIORNATA, ALLA DATA ODIERNA, DELLO STUDIO DI FATTIBILITA’ E/O DELLA PROGETTAZIONE PRELIMINARE, ESECUTIVA O DEFINITIVA, CON EVENTUALI E RELATIVE MODIFICHE APPORTATE, DELLE OPERE DI RIFUNZIONALIZZAZIONE DELLA RADA DI LIPARI AD OPERA DELLA SOCIETA’ “LIPARI PORTI SPA” ED EVENTUALI CALCOLI ED IMPORTI DEI COSTI DI REALIZZAZIONE.COPIA DEI BILANCI DELLA SOCIETA’ “LIPARI PORTI SPA” DALLA DATA DI COSTITUZIONE AD OGGI.
COPIA DI TUTTI I VERBALI DELL’ASSEMBELA DEGLI AZIONISTI E DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETA’ “LIPARI PORTI SPA” DALLA DATA DI COSTITUZIONE AD OGGI.
COPIA DI EVENTUALI PARERI, AUTORIZZAZIONI E/O NULLA OSTA OTTENUTI E RELATIVE ISTANZE DI RICHIESTA FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DELLE SUDDETTE OPERE, STUDI E/O PROGETTI.
COPIA DI EVENTUALI ISTANZE PER PARERI, AUTORIZZAZIONI E/O NULLA OSTA RICHIESTI E NON ANCORA OTTENUTI FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DELLE SUDDETTE OPERE, STUDI E/O PROGETTI.
COPIA DEI VERBALI DI EVENTUALI CONFERENZE DEI SERVIZI E/O ACCORDI DI PROGRAMMA FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DELLE SUDDETTE OPERE, STUDI E/O PROGETTI.
COPIA DI EVENTUALI ISTANZE DI RICHIESTA E/O PROMOZIONE DI CONFERENZE DI SERVIZI E/O ACCORDI DI PROGRAMMA FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DELLE SUDDETTE OPERE, STUDIO E/O PROGETTI.
COPIA DEGLI ATTI DAI QUALI RISULTANO TUTTI I COMPENSI DEI COMPONENTI IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETA’ LIPARI PORTI SPA” DALLA DATA DI COSTITUZIONE AD OGGI.
CHIEDE, INOLTRE, AL SINDACO DI LIPARI O EVENTUALMENTE VICESINDACO O ASSESSORE DELEGATO, AL DIRIGENTE DEL III SETTORE E RUP E AL SEGRETARIO GENERALE DEL COMUNE DI LIPARI DI ACCOGLIERE LA SUDDETTA ISTANZA E DI RICHIEDERE A CHI DI COMPETENZA, SE NON PRESENTI NEGLI UFFICI DEL COMUNE DI LIPARI, I SUDDETTI STUDI, PROGETTI, ATTI E DOCUMENTI IN MODO DA OTTENERLI ENTRO 30 GIORNI DALLA DATA DI PROTOCOLLO DELLA PRESENTE.
SE ENTRO ULTERIORI 15 GIORNI AL SOTTOSCRITTO NON VERRANNO CONSEGNATI GLI STUDI, I PROGETTI, GLI ATTI E I DOCUMENTI SU RICHIESTI SI PROCEDERA’ E SI ADIRA’ PER ULTERIORI ED EVENTUALI VIE AMMINISTRATIVE E/O LEGALI.
IL CONSIGLIERE COMUNALE
(DOTT. GIACOMO BIVIANO)
Lipari: Nasce l'associazione DottEolie
COMUNICATO
Comunichiamo che, in data 13/10/2010, si è costituita in Lipari l’Associazione “DottEolie”.
L’Associazione è costituita da persone con residenza anagrafica o professionale nelle Isole Eolie in possesso di diploma di laurea rilasciati da Università Italiane o di altro Stato della Comunità Europea, nelle seguenti materie: Ingegneria; Architettura; Geologia; Scienze Biologiche; Archeologia; Scienze Agrarie; Scienze MM.FF.NN.; S.C.B.A.A. (Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali).
È motivo di soddisfazione annunciare la costituzione dell’Associazione “DottEolie”, che stabilisce oggi una sinergia di competenze di ampia capacità professionale, che certamente possono rappresentare per le Isole Eolie un valido punto di riferimento.
Quanti hanno deciso di fondare l’Associazione, rappresentano la professionalità costituita ed emergente presente sul territorio Eoliano.
L’associazione si pone inoltre come organo consultivo e propositivo sui diversi temi di propria competenza sia per Enti pubblici che privati.
Gli scopi dell’Associazione :
a. lo svolgimento di attività volte a valorizzare la categoria ed il titolo di professionista Laureato, facendosi promotrice o aderendo a tutte quelle iniziative che tendono a tale scopo senza esclusioni di alcun genere;
b. l'attivazione di iniziative di carattere propositivo per temi inerenti la tutela e la valorizzazione del territorio delle Isole Eolie, sia di carattere urbanistico, paesaggistico, naturalistico e comunque territoriale in genere;
c. l'attivazione di iniziative di carattere sociale ed economico, volte alla promozione della nascita di nuove realtà lavorative
d. la promozione dell’impegno alla professionalità ed alla specializzazione delle competenze;
e. lo svolgimento di attività culturali e di formazione, come convegni, conferenze, congressi, dibattiti, seminari, corsi di preparazione e corsi di perfezionamento per favorire l’aggiornamento tecnico e culturale degli associati;
g. lo svolgimento di attività editoriali e di attività di applicazioni informatiche;
h. lo svolgimento di ogni altra attività volta al raggiungimento degli scopi di cui sopra;
i. la costituzione di gruppi di lavoro mirati ad ottenere le migliori competenze tra i propri associati al fine di partecipare a concorsi di progettazione nazionali ed internazionali;.
j. la partecipazione a bandi di finanza agevolata al fine di ottenere aiuti economici utili allo svolgimento delle attività sociali
k. la gestione di servizi amministrativi e gestionali in genere, per enti, associazioni, altre categorie.
l. lo svolgimento di attività di volontariato di protezione civile e collaborazione con il servizio nazionale e locale di protezione civile in caso di calamità naturali.
m. lo svolgimento di attività di divulgazione e sensibilizzazione sul tema della tutela e valorizzazione del territorio in ambito scolastico (scuole primarie e secondarie)
I Soci Fondatori sono :
Consiglio di presidenza : Presidente : Gaetano Merlino – Ingegnere; Segretario : Laura Natoli – Architetto; Tesoriere : Massimiliano Cortese – Ingegnere; Consigliere : Milena Profilio – Naturalista; Consigliere : Antonino Giorgianni - Biologo
Soci Ordinari Fondatori : Bellino Mauro - Ingegnere; Biviano Luana - Architetto; D’Onofrio Silvia - Geologo; Ferlazzo Giovanni - Ingegnere; Ficarra Mirko - Architetto; Gulli Carmelo - Architetto; Iacono Bruno - Architetto; La Greca Gaetana - Architetto; Macaione Chiara - Architetto; Mollica Milena - Architetto; Natoli Giuseppe - Architetto; Prestipino Annamaria - Architetto; Sardella Alessandro - Geologo; Spinella Anna - Conservatore dei Beni Ambientali e Architettonici
I Soci, le attività e gli scopi dell’Associazione saranno presentati a breve con convegni, eventi ed incontri .
Il Presidente
Dott. Ing. Gaetano Merlino
Comunichiamo che, in data 13/10/2010, si è costituita in Lipari l’Associazione “DottEolie”.
L’Associazione è costituita da persone con residenza anagrafica o professionale nelle Isole Eolie in possesso di diploma di laurea rilasciati da Università Italiane o di altro Stato della Comunità Europea, nelle seguenti materie: Ingegneria; Architettura; Geologia; Scienze Biologiche; Archeologia; Scienze Agrarie; Scienze MM.FF.NN.; S.C.B.A.A. (Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali).
È motivo di soddisfazione annunciare la costituzione dell’Associazione “DottEolie”, che stabilisce oggi una sinergia di competenze di ampia capacità professionale, che certamente possono rappresentare per le Isole Eolie un valido punto di riferimento.
Quanti hanno deciso di fondare l’Associazione, rappresentano la professionalità costituita ed emergente presente sul territorio Eoliano.
L’associazione si pone inoltre come organo consultivo e propositivo sui diversi temi di propria competenza sia per Enti pubblici che privati.
Gli scopi dell’Associazione :
a. lo svolgimento di attività volte a valorizzare la categoria ed il titolo di professionista Laureato, facendosi promotrice o aderendo a tutte quelle iniziative che tendono a tale scopo senza esclusioni di alcun genere;
b. l'attivazione di iniziative di carattere propositivo per temi inerenti la tutela e la valorizzazione del territorio delle Isole Eolie, sia di carattere urbanistico, paesaggistico, naturalistico e comunque territoriale in genere;
c. l'attivazione di iniziative di carattere sociale ed economico, volte alla promozione della nascita di nuove realtà lavorative
d. la promozione dell’impegno alla professionalità ed alla specializzazione delle competenze;
e. lo svolgimento di attività culturali e di formazione, come convegni, conferenze, congressi, dibattiti, seminari, corsi di preparazione e corsi di perfezionamento per favorire l’aggiornamento tecnico e culturale degli associati;
g. lo svolgimento di attività editoriali e di attività di applicazioni informatiche;
h. lo svolgimento di ogni altra attività volta al raggiungimento degli scopi di cui sopra;
i. la costituzione di gruppi di lavoro mirati ad ottenere le migliori competenze tra i propri associati al fine di partecipare a concorsi di progettazione nazionali ed internazionali;.
j. la partecipazione a bandi di finanza agevolata al fine di ottenere aiuti economici utili allo svolgimento delle attività sociali
k. la gestione di servizi amministrativi e gestionali in genere, per enti, associazioni, altre categorie.
l. lo svolgimento di attività di volontariato di protezione civile e collaborazione con il servizio nazionale e locale di protezione civile in caso di calamità naturali.
m. lo svolgimento di attività di divulgazione e sensibilizzazione sul tema della tutela e valorizzazione del territorio in ambito scolastico (scuole primarie e secondarie)
I Soci Fondatori sono :
Consiglio di presidenza : Presidente : Gaetano Merlino – Ingegnere; Segretario : Laura Natoli – Architetto; Tesoriere : Massimiliano Cortese – Ingegnere; Consigliere : Milena Profilio – Naturalista; Consigliere : Antonino Giorgianni - Biologo
Soci Ordinari Fondatori : Bellino Mauro - Ingegnere; Biviano Luana - Architetto; D’Onofrio Silvia - Geologo; Ferlazzo Giovanni - Ingegnere; Ficarra Mirko - Architetto; Gulli Carmelo - Architetto; Iacono Bruno - Architetto; La Greca Gaetana - Architetto; Macaione Chiara - Architetto; Mollica Milena - Architetto; Natoli Giuseppe - Architetto; Prestipino Annamaria - Architetto; Sardella Alessandro - Geologo; Spinella Anna - Conservatore dei Beni Ambientali e Architettonici
I Soci, le attività e gli scopi dell’Associazione saranno presentati a breve con convegni, eventi ed incontri .
Il Presidente
Dott. Ing. Gaetano Merlino
Barbareschi contro il comune di Lipari. Il sindaco replica: irriconoscente
(Gazzetta del sud) Ultime battute per la fiction "Edda Ciano e il comunista". I protagonisti sono Stefania Rocca e Alessandro Preziosi. Il regista Graziano Diana ha ricostruito la storia del legame tra la figlia del duce e il partigiano Leonida Bongiorno. La fiction sarà trasmessa da Rai 1 nella primavera del 2011.
«Lipari l'abbiamo ricostruita con un po' di digitale e con scenografie che nascondessero la modernità - ha spiegato il produttore Luca Barbareschi -. A Lipari l'arredo urbano è devastante e noi, che non abbiamo ricevuto alcun aiuto dal Comune e dal sindaco, dobbiamo fare come i marines che, quando arrivano, organizzano tutto. Io vivo le mie estati in Sicilia da 25 anni, ci ho fatto altri 2 film e uno spettacolo teatrale, ma è un incubo: alcuni seguono i dettami di Tomasi di Lampedusa, gli altri sono incazzati e nervosi, perchè tentano di cambiare».
Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Lipari Mariano Bruno: «L'amministrazione comunale rimane oltremodo sorpresa e non comprende il motivo di queste esternazioni fatte da chi, tra l'altro, così agendo sputa sul piatto in cui ha mangiato. Va infatti appena sottolineato che l'amministrazione comunale ha messo a disposizione della produzione tutto quanto richiesto, sia in termini di uomini che di mezzi».
Lipari infatti si è mobilitata per agevolare le riprese e fare della cittadina un palcoscenico naturale sempre suggestivo.
«Lipari l'abbiamo ricostruita con un po' di digitale e con scenografie che nascondessero la modernità - ha spiegato il produttore Luca Barbareschi -. A Lipari l'arredo urbano è devastante e noi, che non abbiamo ricevuto alcun aiuto dal Comune e dal sindaco, dobbiamo fare come i marines che, quando arrivano, organizzano tutto. Io vivo le mie estati in Sicilia da 25 anni, ci ho fatto altri 2 film e uno spettacolo teatrale, ma è un incubo: alcuni seguono i dettami di Tomasi di Lampedusa, gli altri sono incazzati e nervosi, perchè tentano di cambiare».
Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Lipari Mariano Bruno: «L'amministrazione comunale rimane oltremodo sorpresa e non comprende il motivo di queste esternazioni fatte da chi, tra l'altro, così agendo sputa sul piatto in cui ha mangiato. Va infatti appena sottolineato che l'amministrazione comunale ha messo a disposizione della produzione tutto quanto richiesto, sia in termini di uomini che di mezzi».
Lipari infatti si è mobilitata per agevolare le riprese e fare della cittadina un palcoscenico naturale sempre suggestivo.
Parco nazionale Eolie. Perimetrazioni errate ed elaborati respinti
(Gazzetta del sud-Peppe Paino) «I tecnici dell'Arta, pressati probabilmente dal ministero, non hanno tenuto conto delle nostre indicazioni, nonostante la collaborazione prestata nei vari sopralluoghi svolti nell'arcipelago. A questo punto il Comune non può che rigettare le perimetrazioni elaborate per il Parco Nazionale delle Isole Eolie: non hanno senso».
La dichiarazione è del consulente per l'urbanistica del sindaco Mariano Bruno, geom. Gianfranco Guarino, il quale ha seguito prima dell'estate il lavoro svolto dai tecnici Salvatore De Martino e Francesco Gendusa, in ogni isola, fornendo tutti i chiarimenti necessari.
Entro ottobre l'ente dovrà inviare a Palermo le osservazioni sul Parco così come predisposto, accompagnate da valide motivazioni che, alla luce di quanto sta emergendo, di sicuro non mancheranno.
«Basta solo pensare – continua Guarino – che sono state inserite clamorosamente nelle zone del Parco, per l'isola di Lipari, le aree artigianali di Canneto Dentro. Ed ancora, le piste eliportuali di Punta Castagna sempre per Lipari, di Vulcanello e di Panarea».
Isola, quest'ultima, cara proprio al ministro Prestigiacomo che proprio per quanto previsto non potrebbe più raggiungere Panarea in elicottero dal momento che è il mezzo che predilige per arrivarci. «Per il resto – aggiunge il consulente del sindaco –, penso all'illogicità del metodo adoperato per la zona di Bazzina ad Alicudi: una serie di abitazioni per una parte rientrano nel Parco, per un'altra no. Inoltre è profondamente opinabile il concetto di antropizzazione previsto nella differenziazione delle zone. E poi – conclude Guarino – non si è tenuto conto della proposta di istituire il Parco dei Vulcani che, al di la delle chiacchere, ha ispirato 15 anni fà la redazione del Piano Territoriale Paesistico e quindi del Prg».
Se queste sono le basi per l'avvio di quella concertazione auspicata dal Ministro, tenuto conto anche degli oltre 4000 contrari al Parco – si stostiene a Lipari – è meglio rifare tutto daccapo.
La dichiarazione è del consulente per l'urbanistica del sindaco Mariano Bruno, geom. Gianfranco Guarino, il quale ha seguito prima dell'estate il lavoro svolto dai tecnici Salvatore De Martino e Francesco Gendusa, in ogni isola, fornendo tutti i chiarimenti necessari.
Entro ottobre l'ente dovrà inviare a Palermo le osservazioni sul Parco così come predisposto, accompagnate da valide motivazioni che, alla luce di quanto sta emergendo, di sicuro non mancheranno.
«Basta solo pensare – continua Guarino – che sono state inserite clamorosamente nelle zone del Parco, per l'isola di Lipari, le aree artigianali di Canneto Dentro. Ed ancora, le piste eliportuali di Punta Castagna sempre per Lipari, di Vulcanello e di Panarea».
Isola, quest'ultima, cara proprio al ministro Prestigiacomo che proprio per quanto previsto non potrebbe più raggiungere Panarea in elicottero dal momento che è il mezzo che predilige per arrivarci. «Per il resto – aggiunge il consulente del sindaco –, penso all'illogicità del metodo adoperato per la zona di Bazzina ad Alicudi: una serie di abitazioni per una parte rientrano nel Parco, per un'altra no. Inoltre è profondamente opinabile il concetto di antropizzazione previsto nella differenziazione delle zone. E poi – conclude Guarino – non si è tenuto conto della proposta di istituire il Parco dei Vulcani che, al di la delle chiacchere, ha ispirato 15 anni fà la redazione del Piano Territoriale Paesistico e quindi del Prg».
Se queste sono le basi per l'avvio di quella concertazione auspicata dal Ministro, tenuto conto anche degli oltre 4000 contrari al Parco – si stostiene a Lipari – è meglio rifare tutto daccapo.
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