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sabato 16 ottobre 2010

Calandra (Canneto). Mai così tanti detriti pomiciferi sulla strada. E intanto si continua a giocare "all'esame di laboratorio"

Più di altre volte a Calandra (Canneto) si è rischiato grosso. Il violento acquazzone di ieri notte (durato per fortuna solo trenta minuti) ha colmato di detriti pomiciferi il letto del torrente omonimo, trascinando sulla trafficatissima sede stradale oltre 4 mila metri cubi di pomice.
Un quantitativo di pomice enorme quello sceso sull'arteria stradale e che, lungo il suo cammino, ha ostruito accessi a magazzini, ingressi secondari ad abitazioni, semi-seppellito auto in sosta, imprigionate auto in transito e per liberare le quali sono intervenute i vigili del fuoco (vedi video di ieri sera). Le acque meteoriche hanno anche invaso scantinati e magazzini causando danni. Dicevamo un quantitativo enorme e la dimostrazione più evidente è data dalle immagini da noi realizzate qualche ora fa e che mostrano vere e proprie montagne di pomice momentaneamente poste ai margini della strada da parte della ditta di Franco Pittari che sta lavorando per ridare piena agibilità all'arteria stradale (al momento a regolare il traffico vi è l'ispettore Franco Portelli) e per liberare il letto del torrente.
Materiale che poi (per una parte è già stato fatto) sarà "spinto" verso il mare e sulla spiaggia per facilitarne il ripascimento.
Resta però il problema di fondo e che non è di poco conto.
Se il materiale pomicifero è finito in maniera così consistente a valle il tutto è dovuto al fatto che la vasca realizzata a monte del torrente (costata fior di soldoni) è ormai stracolma e, quindi, non in grado di assolvere alle sue funzioni.
Responsabilità dell'amministrazione che non provvede a farla ripulire? Sembrerebbe la risposta più logica..ma.. il problema è ben più ampio e complesso.
Ripulire la vasca è ogni volta una vera e propria impresa. Bisogna chiedere l' autorizzazione all'Assessorato regionale Territorio ed ambiente; è necessario un esame (a pagamento) del materiale che deve essere rimosso per poi potere essere utilizzato per  il ripascimento. Il tutto con notevole aggravio di tempo e di costi... In barba a quella che sono le indubbie esigenze di protezione civile e di un qualcosa che è sotto gli occhi di tutti.
Ovvero: quei detriti pomiciferi depositati nella vasca, per i quali è necessario un esame prima della rimozione e del successivo "spargimento" sul litorale, non sono gli stessi che con la vasca colma (e senza controllo alcuno) finiscono sulla spiaggia?
IL VIDEO DI CALANDRA