Signori Assessori
Signori Consiglieri comunali
Dirigenti politici ed Autorità civili del nostro Comune e del nostro
Arcipelago Eoliano
La notizia che il Ministro Lorenzin ha deciso di chiudere il punto nascita dell’Ospedale di Lipari, “salvando” invece quelli di Bronte, Licata e Pantelleria è di una gravità tale la cui portata va evidenziandosi proprio col trascorrere delle ore.
La prima reazione per chi fa politica sarebbe di dare le dimissioni da ogni impegno prendendo definitivamente le distanze da questo modo di governare e fare politica.
Ma è la reazione di un istante, poi si prende coscienza che non si può lasciare un’importante comunità come quella Eoliana senza classe dirigente in un momento così cruciale.
Ma anzi è questo il momento di alzare il livello dello scontro e della protesta civile perché la decisione è di una gravità eccezionale per almeno due ordini di motivi.
Innanzitutto perché contraddice la strategia che le isole Eolie hanno portato avanti negli ultimi diciassette anni e che aveva portato la Comunità Europea, nel Trattato di Amsterdam, a riconoscere che uno dei suoi obiettivi strategici era quello di combattere con politiche di sostegno la marginalità che affligge le isole minori proprio a ragione dell’insularità.
Ora il Ministro Lorenzin smentisce platealmente questo punto del “Trattato” e compie il gesto gravissimo di sospingere le isole minori oltre la marginalità condannandole all’esclusione e quindi incamminandole verso lo spopolamento e l’abbandono soprattutto se la sua strada venisse seguita anche in altri settori della vita civile come ad esempio la sopravvivenza del nostro Tribunale. E poi, un provvedimento assunto nello stesso giorno in cui il nostro ilPresidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo primo discorso di fine anno, si è "ricordato" anche delle isole minori italiane (immagino rivolgendosi principalmente al Governo e ai Parlamentari) con parole inequivocabili: "Dobbiamo avere maggior cura dei nostri territori. Da quelli montani a quelli delle piccole isole, dove nostri concittadini affrontano maggiori disagi.
In secondo luogo, perché escludendo dai criteri adottati Pantelleria, Bronte e Licata, comunità locali politicamente vicine ai Ministri Alfano e Lorenzin, come si sono affrettati a riconoscere gli stessi amministratori locali che si sono premurati di ringraziare i loro benefattori, eleva a sistema la logica clientelare contraddicendo le affermazioni del Governo e dello stesso Presidente del Consiglio di volere pensare a un’Italia che marcia unita verso un futuro di trasparenza e di dignità per tutti.
Di fronte ad una violazione così clamorosa dei nostri diritti fondamentali e di fronte ad un’azione politica così smaccatamente deplorevole, non credo che ci sia altra strada che convocare con urgenza i massimi consessi cittadini riuniti in seduta comune e aperta invitando a parteciparvi tutta la cittadinanza, con all’ordine del giorno una ferma denuncia dell’evento indicando e individuando responsabilità e connivenze a cominciare dai due punti sopra delineati.
Una riunione dei Consigli Comunali in cui ogni consigliere sia chiamato a esprimere con chiarezza la propria posizione assumendosi, di fronte all’intera comunità, la responsabilità del proprio voto.
Ma quest’atto pure importante e solenne non può essere ritenuto sufficiente ma va accompagnato da almeno altre due azioni di supporto e di sostegno.
La prima. Una serena e severa autocritica di tutta la classe dirigente eoliana circa l’incapacità di essere riuscita a promuovere, in particolare in questo ultimo ventennio, una seria politica di difesa e sviluppo delle nostre isole, perché, magari, troppo impegnata in giochi e giochetti all’ombra di politici provinciali, regionali e nazionali tesi a promuovere interessi particolari e di bottega.
La seconda. Una decisa e corale protesta con mobilitazione di centinaia e centinaia di eoliani da studiare in tempi rapidi e da realizzare fuori dalle nostre isole in una sede strategica per fare conoscere al governo nazionale innanzitutto ma anche a quello regionale la nostra ferma determinazione a non subire soprusi.
Nelle dichiarazioni odierne il Ministro Lorenzin scrive che per alcune realtà si tratterebbe di un “finto beneficio” l’avere un punto nascita vicino casa. Ma per chi vive in un’isola e non può permettersi il lusso di trasferirsi per una o più settimane fuori casa, magari abbandonando a terzi bambini piccoli, si tratta tutt’altro che di un beneficio “finto” ma della condizione sine qua non per avere un figlio. Anche per questo il provvedimento del Ministro Lorenzin si qualifica come increscioso e discriminante per noi eoliani.
I ritardi, le inadeguatezze, da qualsiasi parte stanno, Governo Nazionale o Regionale, non possono ricadere sulle mamme eoliane che hanno il solo torto di abitare su di un’isola e solo per questo vedersi cancellare il sacrosanto diritto di cittadinanza e vivere, quotidianamente, il disagio di non avere un punto nascita con i medici necessari (ginecologi/ostetriche e pediatri) a poter garantire le condizioni perché (cito il Ministro Lorenzin) ” vivano con gioia e in sicurezza il momento più bello della loro vita".
Lipari, 5 Gennaio 2015