Aiutaci ad aiutare!
Nei giorni scorsi, e tutt'ora, diverse persone mi hanno contattato personalmente, o attraverso la nostra mail del sito Eolienews, per chiedermi se possiamo effettuare una piccola raccolta fondi, tra i lettori del sito e/o tra gli amici di facebook, a favore di una famiglia che versa in gravi difficoltà.
Per me è una cosa nuova che mi piacerebbe fare. Poter dare effettivamente una mano d'aiuto a questa famiglia ed eventualmente, in caso di una donazione consistente, anche ad altri (per l'individuazione dei quali si potrebbe coinvolgere la Chiesa). Che ne pensate?
Una vs/risposta è importante perchè è inutile intraprendere tale iniziativa se poi il riscontro è minimo e non si può essere di nessun aiuto. E' chiaro che troveremo il modo affinchè si possa versare questo piccolo contributo e renderemo noto sia il totale raccolto che, eventualmente, chi vorrà essere inserito nell'elenco dei donatori.
Salvatore Sarpi
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lunedì 28 ottobre 2013
CROCETTA SI CONFESSA AL SUNDAY TIMES “L’OMBRA DELLA MAFIA SUL MIO INCIDENTE”
“E’ molto piu’ probabile la mia morte, che io possa andare in prigione. Penso ogni giorno di morire“. Lo ha detto il governatore siciliano, Rosario Crocetta, in una intervista al tabloid inglese Sunday Times. “Continuo a ricevere minacce dalla mafia – continua Crocetta -, ma mi sono abituato a non avere paura”.
E non esclude che possa esserci la mafia persino dietro all’incidente dello scorso mese ad una delle sue auto di scorta. Ma “ho dubbi – chiarisce – non posso provare nulla”. Poi ancora sulla mafia: “la batteremo, e’ sicuro”, ma Cosa nostra “e’ come un camaleonte, cambia continuamente”, oggi e’ “piu’ attiva in politica e business che nel passato, sta diventando meno visibile e piu’ internazionale”. Per questo e’ necessario che tutti i Paesi europei, “compresa la Gran Bretagna, considerino l’associazione mafiosa un crimine, come avviene in Italia”.
E non esclude che possa esserci la mafia persino dietro all’incidente dello scorso mese ad una delle sue auto di scorta. Ma “ho dubbi – chiarisce – non posso provare nulla”. Poi ancora sulla mafia: “la batteremo, e’ sicuro”, ma Cosa nostra “e’ come un camaleonte, cambia continuamente”, oggi e’ “piu’ attiva in politica e business che nel passato, sta diventando meno visibile e piu’ internazionale”. Per questo e’ necessario che tutti i Paesi europei, “compresa la Gran Bretagna, considerino l’associazione mafiosa un crimine, come avviene in Italia”.
domenica 27 ottobre 2013
Calcio: Terza Categoria- Eoliana cede di misura sul campo della Virtus Milazzo
Sconfitta per 1 a o per la formazione eoliana impegnata ieri a Milazzo nell'anticipo del primo turno del campionato di terza categoria.
Negli altri anticipi, inerenti il girone dove sono schierate le tre formazioni dell'arcipelago, goleada della Tiger Messina (9-0) al Pistunina; Gualtierese- Saponara = 2-0
Oggi si sono disputate le altre gare.
Il Malfa si è imposto per 11 a 0 al Milazzo srl; sconfitta per 4 a 1 per lo Scirocco Stromboli sul campo dell'Arcigrazia; infine il Messina Audace ha perso per tre a uno la gara casalinga con il Duilia 81
Negli altri anticipi, inerenti il girone dove sono schierate le tre formazioni dell'arcipelago, goleada della Tiger Messina (9-0) al Pistunina; Gualtierese- Saponara = 2-0
Oggi si sono disputate le altre gare.
Il Malfa si è imposto per 11 a 0 al Milazzo srl; sconfitta per 4 a 1 per lo Scirocco Stromboli sul campo dell'Arcigrazia; infine il Messina Audace ha perso per tre a uno la gara casalinga con il Duilia 81
I Taviani donano a Papa Francesco il libro Kaos, volume pubblicato dal Centro Studi Eoliano
"Francesco, sei mai stato in
Sicilia?", chiede al Papa un allievo dei gesuiti di Palermo. Il
Pontefice sorride. "Posso risponderti in due modi: non ci sono
stato oppure non ci sono ancora stato”. "Della Sicilia - dice
- ho visto un film bellissimo che si chiama Kaos, sono quattro
racconti di Pirandello, è tanto bello ed ho potuto vedere così le
bellezza della Sicilia. E’ l'unica cosa che conosco della Sicilia,
ma posso dire che è una regione bellissima".
Il film Kaos citato da Papa Bergoglio è dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, girato in Sicilia e alle Isole Eolie nel 1984.
Ieri, 26 ottobre, in Piazza San Pietro, il Papa ha salutato migliaia di persone arrivate da oltre 75 Paesi, in occasione del pellegrinaggio delle famiglie al sepolcro di Pietro nell'anno della fede.
In piazza erano presenti i fratelli Taviani: "Siamo qui perché, anche se siamo laici, crediamo che Papa Francesco rappresenti una speranza per tutta questa nostra umanità, un’umanità dolente che soffre. Noi due per comunicare con gli altri, col mondo, ci affidiamo al linguaggio del cinema”. Rivolgendosi al Pontefice, il fratello Paolo: "Accanto a lei Santità vedo tanti bambini e bambine. Il cinema - ha aggiunto - penso che debba avere il coraggio di parlare dell'amore che c'è nella famiglia, ma anche delle sue contraddizioni. La famiglia secondo me non è un dono, bisogna inventarla e costruirla giorno dopo giorno".
Paolo Taviani, inoltre, ha fatto riferimento all’episodio di Kaos “Colloquio con la madre”, ambientato alle Isole Eolie, in cui viene ricordata una gita in “un’isola tutta bianca, svettante nel mare azzurro”. Durante l’incontro con il Pontefice è stata proiettata la scena in cui i bambini corrono liberi giù dalla montagna di pomice di Lipari. Travolti da tanta bellezza, “scoprono di essere tutt’uno con la natura e dimenticano così le ansie e le sofferenze”, afferma Paolo Taviani.
Successivamente i fratelli Taviani hanno donato al Pontefice Kaos, il volume pubblicato dal Centro Studi Eoliano nel 2004 con le immagini, le testimonianze e la sceneggiatura del film che ha fatto conoscere la Sicilia e le Isole Eolie al Santo Padre.
Ufficio Stampa
Centro Studi Eoliano
RINASCE IN SICILIA LA NUOVA FORZA ITALIA GIANFRANCO MICCICHÈ IL LEADER
“Siamo ancora a metà dell’opera”, sussurra, contenendo a malapena la tensione di questi mesi, in cui è passato dall’oblìo alla ribalta.
La decisione di Silvio Berlusconi di sciogliere il Pdl, azzerando di fatto tutte le cariche, prepara il terreno in Sicilia all’uomo del 61 a 0, il luogotenente delle tante vittorie e dell’assist fatale a Rosario Crocetta alle ultime regionali dello scorso ottobre.
Acqua passata non macina più. Adesso è tempo di conta e di riorganizzare le truppe. A partire dall’Ars. A partire da subito. La mozione di sfiducia a Rosario Crocetta, sulla quale l’ex Pdl si era confrontato poco ed a bassa voce, prima dell’incursione di Marco Falcone nei firmatari del documento, rischia di essere uno degli ultimi atti da votare insieme.
Se dalle parole si passerà ai fatti a Roma come a Palermo, dove siamo già oltre le cose, la spaccatura, oltre il confronto, sarà oltre la possibilità di essere ricucita.
E così, da una parte Gianfranco Miccichè e Saverio Romano, con Stefania Prestigiacomo,dall’altro Alfano, Schifani, Castiglione, Vicari e Misuraca.
Lo scenario a catena sarà analogo anche per quanto riguarda i deputati. All’Ars, il caso di Francesco Cascio è uno dei più emblematici.
Non vuol sentir parlare di falchi e falchetti, ma è perplesso ed attendista sulla”nuova balena bianca”. In realtà, oggi la pattuglia più nutrita è quella degli incerti. Come è comprensibile che sia.
“Delineata ma fluida” , definisce la situazione Giuseppe Castiglione che poi però evita ulteriori passaggi. “ Ci risentiamo presto”. In realtà Castiglione è lo sponsor avanzato del soggetto che mira a riproporre lo schema del partito neo centrista, ma vuole arrivare alla nascita del partito in Sicilia, confermando quel blocco di deputati e di risorse nel territorio che gli consentirebbero di potere spendere una parola in più.
Infine, per nulla scontato all’Ars, il travaso degli ex An nel nuovo contenitore forzista. Si attendono sviluppi imminenti. Molto dipenderà dalla partita che vorrà giocare in prospettiva Nello Musumeci, che potrebbe essere il collante della nuova destra in Sicilia, al di là di Storace.
Marco Falcone conferma e ribadisce la vicinanza a Maurizio Gasparri, specificando: “L’adesione al Pdl-Forza Italia ci vedrà coinvolti nella misura in cui il nuovo partito sia un soggetto capace di stare nel territorio, di essere strutturato e movimentista, di raccogliere il maggior numero possibile di istanze sociali. Non ci interessa un partito aziendalista”.
La decisione di Silvio Berlusconi di sciogliere il Pdl, azzerando di fatto tutte le cariche, prepara il terreno in Sicilia all’uomo del 61 a 0, il luogotenente delle tante vittorie e dell’assist fatale a Rosario Crocetta alle ultime regionali dello scorso ottobre.
Acqua passata non macina più. Adesso è tempo di conta e di riorganizzare le truppe. A partire dall’Ars. A partire da subito. La mozione di sfiducia a Rosario Crocetta, sulla quale l’ex Pdl si era confrontato poco ed a bassa voce, prima dell’incursione di Marco Falcone nei firmatari del documento, rischia di essere uno degli ultimi atti da votare insieme.
Se dalle parole si passerà ai fatti a Roma come a Palermo, dove siamo già oltre le cose, la spaccatura, oltre il confronto, sarà oltre la possibilità di essere ricucita.
E così, da una parte Gianfranco Miccichè e Saverio Romano, con Stefania Prestigiacomo,dall’altro Alfano, Schifani, Castiglione, Vicari e Misuraca.
Lo scenario a catena sarà analogo anche per quanto riguarda i deputati. All’Ars, il caso di Francesco Cascio è uno dei più emblematici.
Non vuol sentir parlare di falchi e falchetti, ma è perplesso ed attendista sulla”nuova balena bianca”. In realtà, oggi la pattuglia più nutrita è quella degli incerti. Come è comprensibile che sia.
“Delineata ma fluida” , definisce la situazione Giuseppe Castiglione che poi però evita ulteriori passaggi. “ Ci risentiamo presto”. In realtà Castiglione è lo sponsor avanzato del soggetto che mira a riproporre lo schema del partito neo centrista, ma vuole arrivare alla nascita del partito in Sicilia, confermando quel blocco di deputati e di risorse nel territorio che gli consentirebbero di potere spendere una parola in più.
Infine, per nulla scontato all’Ars, il travaso degli ex An nel nuovo contenitore forzista. Si attendono sviluppi imminenti. Molto dipenderà dalla partita che vorrà giocare in prospettiva Nello Musumeci, che potrebbe essere il collante della nuova destra in Sicilia, al di là di Storace.
Marco Falcone conferma e ribadisce la vicinanza a Maurizio Gasparri, specificando: “L’adesione al Pdl-Forza Italia ci vedrà coinvolti nella misura in cui il nuovo partito sia un soggetto capace di stare nel territorio, di essere strutturato e movimentista, di raccogliere il maggior numero possibile di istanze sociali. Non ci interessa un partito aziendalista”.
Calcio a 5 di C2. Pesante sconfitta del Salina sul terreno della vice-capolista
Pesante sconfitta (13-2) della formazione di calcio a 5 del Salina sul terreno della vice-capolista Mortellito.
Come già anticipato ieri battuta d'arresto anche per la Ludica Lipari.
Nel prossimo andrà in scena a Salina il derby tra le due formazioni eoliane
Come già anticipato ieri battuta d'arresto anche per la Ludica Lipari.
Nel prossimo andrà in scena a Salina il derby tra le due formazioni eoliane
Depuratore di Canneto Dentro. L'istanza che sarà presentata al sindaco di Lipari
Riceviamo dal signor Lucio Raffaele e pubblichiamo:
Al Sindaco
del Comune di Lipari
Marco
Giorgianni
Al
Consiglio Comunale
alla
polizia municipale di lipari
DEPURATORE
DI CANNETO DENTRO
ISTANZA
AL SINDACO DA PARTE DEI CITTADINI DI LIPARI
I
sottoscritti cittadini ed elettori del Comune di Lipari residenti
nell’Isola di Lipari espongono quanto segue:
Premesso
- che con avviso pubblicato all’albo pretorio del Comune di Lipari dal 14 ottobre al 24 ottobre 2013, il Commissario Delegato OPCM 3738/2009 provvedeva a presentare avviso di avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo all’esproprio e dichiarazione di pubblica utilità in ordine al progetto esecutivo del depuratore di Canneto – Dentro;
- che il Commissario riduceva immotivatamente a 10 giorni il termine per la presentazione delle osservazioni e non allegava il progetto esecutivo;
- che il termine di dieci giorni per presentare le osservazioni decorre dall’ultimo giorno della pubblicazione e dunque dal 24 ottobre 2013 - dovendo ritenersi la presunzione legale di conoscenza avvenuta solo in tale data - non è ancora scaduto;
- che veniva disposta la convocazione urgente del Consiglio Comunale in ordine alla presentazione delle osservazioni nonché per lamentare la mancata allegazione del progetto esecutivo;
- che nel corso dell’incontro di domenica 20 ottobre 2013 Lei ebbe a riferire che il Commissario l’aveva rassicurata che il progetto esecutivo prima dell’approvazione doveva passare dal Consiglio Comunale e da un’apposita Commissione e che le osservazioni del Comune sarebbero, quindi, state presentate solo dopo la formale notifica del progetto esecutivo al Comune;
- che, invero, la fiducia che Lei ha, come dovere istituzionale, riposto nei confronti del Commissario Delegato e del RUP che agiscono quale pubblica amministrazione, appare essere stata tradita;
- che, infatti, contravvenendo a quanto a Lei riferito ed alla assicurazioni che erano state date a Lei e, conseguentemente, a tutta la cittadinanza di Lipari, il Commissario Delegato, disinteressandosi del parere del Sindaco e del Comune di Lipari, non solo ha approvato il progetto in data 24 ottobre 2013 quando non erano ancora trascorsi i dieci giorni di termine per le osservazioni ma ha anche disposto in pari data i provvedimenti di occupazione d’urgenza ed esproprio fissando al 4 novembre 2013 le prime occupazioni;
- che tale comportamento del Commissario, a parere dei sottoscritti cittadini, appare costituire costituisce un’evidente offesa arrecata alla Sua persona ed a tutta la cittadinanza di Lipari;
- che i sottoscritti intendono, pertanto, tutelare la Sua figura e quella dell’intera cittadinanza di Lipari;
- che, infatti, il passaggio del progetto al Consiglio Comunale come da Lei sempre sostenuto è necessaria ai sensi della normativa regionale vigente che non può essere derogata dal Commissario Delegato;
- che nel PRG approvato dal Consiglio Comunale il depuratore è stato localizzato nell’area di Pignataro;
- che alla data del 26 ottobre 2013 i lavori sembrano essere già iniziati atteso che sono stati effettuati degli sbancamenti e pulizia sui terreni cui ai mappali 167,168 e 169 del foglio 85;
CONSIDERATO
- che, in materia di pianificazione urbanistica, nella Regione Siciliana con riferimento alla localizzazione di impianti di depurazione trova applicazione lo speciale disposto dell’art. 45 della Legge Regionale n. 27 del 15 maggio 19861;
- che il Commissario Delegato non può derogare alla LR 27/1986 Sicilia che disciplina specificatamente gli impianti di depurazione trattandosi di legge speciale che - per il noto principio lex specialis derogat generali – è sovraordinata al DPR 327/2001 ed alla LR 21/1985;
- che tale norma, dunque, trova piena applicazione nel caso di specie;
- che, pertanto, per la realizzazione dell’impianto di depurazione occorre: a) l’autorizzazione dell’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente b) il parere del Consiglio Regionale dell’urbanistica c) la deliberazione consiliare che approva la localizzazione dell' impianto e degli elaborati tecnici necessari all' individuazione urbanistica dell' opera;
- che dunque allo stato la realizzazione dei lavori per l’impianto di depurazione di Canneto Dentro è contraria alle previsioni del PRG e pertanto l’inizio dei lavori dovrebbe ritenersi abusivo;
- che nella Regione Siciliana ai sensi dell’art. 4 della Legge 47/1985 come integrato dall’art. 2 della Legge Regionale 37/1985 ”Il sindaco esercita la vigilanza sull' attività urbanistico - edilizia nel territorio comunale per assicurarne la rispondenza alle norme di legge e di regolamento, alle prescrizioni degli strumenti urbanistici ed alle modalità esecutive fissate nella concessione o nell' autorizzazione”
- che, per le motivazioni già esposte, le autorizzazioni e le concessioni rilasciate per il depuratore non sono conformi agli attuali strumenti urbanistici ed è dovere del Sindaco verificarne la rispondenza;
- che ai sensi del quarto comma dell’art. 4 L47/1985 “ qualora sia constatata l' inosservanza di norme prescrizioni di strumenti urbanistici, programmi di attuazione, modalità esecutive della concessione e, più in generale, di qualsiasi altra prescrizione gravante sul costruttore, il sindaco ordina l' immediata sospensione dei lavori, con riserva di emanare, entro i successivi 60 giorni, i provvedimenti che risultino necessari per la modifica delle costruzioni o per la rimessa in pristino”
- che dunque il Sindaco ha il potere/dovere di emanare in via cautelativa l’ordinanza di sospensione lavori, chiedendo, semmai nelle more un parere all’Avvocatura Distrettuale dello Stato in ordine all’applicazione o meno della LR 27/1986 ed alla possibilità di una sua deroga;
- che ai sensi dell’art. 27 del DPR 380 tale potere/dovere grava anche in capo al Dirigente e al responsabile dell’Ufficio Comunale;
- che inoltre il Comune di Lipari non può porre in essere il vincolo all’esproprio e la variante allo strumento urbanistico stante la palese violazione dell’art. 45 della Legge Regionale n. 27 del 15 maggio 1986;
CONSIDERATO INOLTRE
- che come da Lei sempre correttamente affermato ai sensi dell’art. 19 del DPR 327/2001 l'atto di approvazione del progetto preliminare o definitivo da parte della autorità competente deve essere trasmesso al consiglio comunale, che può disporre l'adozione della corrispondente variante allo strumento urbanistico, e pertanto il progetto doveva e deve passare al Consiglio Comunale per l’approvazione della variante urbanistica;
RILEVATO
- che il progetto esecutivo approvato sembra essere totalmente difforme dal progetto definitivo cui alla conferenza di servizi del 6 dicembre 2010;
- che, infatti, non è più prevista la messa in sicurezza del pendio – che costituiva tra l’altro la parte più onerosa dei lavori dati in appalto ed a fronte dei quali dovrebbe essere stato stanziato il contributo economico messo a disposizione della ditta appaltante – nonché sembra che anche la posizione ed il numero dei fabbricati siano difformi;
- che la messa in sicurezza del pendio era stata qualificata necessaria con il progetto definitivo;
- che non si ha contezza se tale omessa messa in sicurezza del pendio sia stata autorizzata dal Genio Civile e come cittadini si vuole essere certi che in concomitanze con “bombe d’acqua” sia escluso il verificarsi di eventi franosi specialmente durante la fase di esecuzione dei lavori;
- che, dunque, ai sensi dell’art. 49 DPR 554/199 è doveroso chiedere una nuova conferenza di servizi in quanto i pareri resi alla conferenza di servizi del 6 dicembre 2010 sono relativi ad un altro e diverso progetto e dunque gli stessi non sono più validi ed applicabili;
Tanto premesso, ritenuto e rilevato i sottoscritti al fine di
tutelare la figura del Sindaco e della intera città e comunità di
Lipari
INVITANO IL SINDACO A
- Emanare immediatamente ordinanza di sospensione lavori – che sembrano essere già iniziati - atteso che i lavori per la realizzazione del depuratore sarebbero da considerare abusivi in quanto in contrasto con lo strumento urbanistico vigente e chiedere nelle more dell’emanazione del provvedimento definitivo un parere alla Avvocatura Distrettuale dello Stato;
- Sospendere immediatamente i pareri già resi in sede di conferenza di servizi del 6 dicembre 2010 atteso che il progetto esecutivo approvato appare prima facie completamente diverso rispetto a quello per cui erano stati resi i pareri dai competenti funzionari del Comune;
- Diffidare il Commissario Delegato dalla prosecuzione delle procedure di occupazione e dei lavori in corso;
- Chiedere alla Presidenza del Consiglio l’immediata rimozione dell’avv. Luigi Pelaggi dal ruolo di Commissario Delegato;
- Chiedere la convocazione di una conferenza di servizi ai sensi dell’art. 49 DPR 554/199 in quanto il progetto sottoposto alla conferenza di servizi del 6 dicembre 2010 sembra aver subito delle rilevanti modifiche;
- Chiedere all’Ufficio del Genio Civile di Messina di sospendere tutte le autorizzazioni date al progetto definitivo e di ordinare la sospensione dei lavori affinché sia verificata la tutela della sicurezza degli abitanti di Canneto alla luce dello stralcio della messa in sicurezza del pendio rispetto al progetto definitivo portato alla conferenza di servizi del 6 dicembre 2010;
- Verificare le motivazioni per cui si è proceduto alle rilevanti modifiche rispetto al progetto esecutivo, se vi è un risparmio erariale dovuto all’omessa sistemazione del pendio, nonché se lo stralcio della messa in sicurezza del pendio come previsto nel progetto definitivo approvato sia condivisibile o meno e garantisca la sicurezza dei cittadini residenti in Canneto in caso di alluvioni o “bombe d’acqua”;
- Non porre il vincolo all’esproprio e la variante al piano urbanistico sui terreni interessati dal progetto esecutivo stante la palese violazione dell’art. 45 Legge Regionale n. 27 del 15 maggio 1986 non essendo state seguite le specifiche procedure dettate per la localizzazione del depuratore e la violazione dell’art. 19 DPR 327/2001 non essendo stata disposta l’adozione da parte del Consiglio Comunale ai sensi del terzo comma della predetta norma;
- Presentare immediate osservazioni al Commissario nel procedimento di avvio dell’apposizione del vincolo all’esproprio i cui termini non sono ancora scaduti;
- Impugnare avanti tutte le competenti autorità giurisdizionali i provvedimenti emessi dal Commissario Delegato;
chiedono inoltre al consiglio comunale di lipari
di ribadire le posizioni già assunte all’unanimità in tutti i
precedenti Consigli Comunali e di disporre urgentemente
un’ulteriore convocazione per discutere della questione
depuratore.
CHIEDONO INOLTRE ALLA POLIZIA MUNICIPALE
di accertare l’eventuale inizio dei lavori (sbancamenti e pulizia
dei terreni siti in contrada Canneto Dentro) e di riferire
immediatamente e senza indugio alle autorità competenti (Ufficio del
Genio Civile di Messina, Sovrintendenza ai BB CC AA di Messina,
Comando del Corpo Forestale, Procura della Repubblica di Barcellona
P.G) al fine della verifica della presenza o meno delle
autorizzazioni e della legittimità delle stesse.
Lipari, lì 27 ottobre 2013
1
Art.
45 Rispondenza
degli impianti depurativi comunali alle prescrizioni urbanistiche
La
costruzione degli impianti di depurazione di pubbliche fognature non
deve essere in contrasto con le previsioni degli strumenti
urbanistici approvati.
L'
accertamento di conformità delle opere allo strumento urbanistico
generale è effettuato dal sindaco ai sensi dell' art.
9 della legge regionale 31 marzo 1972, n. 19.
Nei
comuni sprovvisti di strumenti urbanistici, o in quelli in cui i
piani non prevedono localizzazioni di impianti di depurazione, o
quando occorre variarne la previsione urbanistica, la realizzazione
degli impianti predetti è autorizzata dall' Assessore regionale per
il territorio e l' ambiente, sentito il parere del Consiglio
regionale dell' urbanistica.
La
richiesta di autorizzazione è avanzata dal sindaco e deve essere
corredata della deliberazione consiliare che approva la
localizzazione dell' impianto e degli elaborati tecnici necessari
all' individuazione urbanistica dell' opera.
L'
autorizzazione assessoriale si intende acquisita positivamente ove
non intervenga pronunzia entro 45 giorni dalla richiesta del
sindaco.
In
ogni caso il comune non può attivare le procedure relative all'
appalto delle opere, se non ha ottenuto l' autorizzazione anche ai
sensi del precedente comma.
Airone in difficoltà recuperato a Lipari nell'area archeologica
Un airone, in evidente stato di difficoltà, presumibilmente per qualche infortunio,ha stazionato stamani nell'area archeologica antistante il parco giochi di Diana a Lipari.
Dopo aver ricevuto la segnalazione sul posto sono intervenute due collaboratrici volontarie della dottoressa Laura Gulotta che, con la dovuta cautela, hanno catturato il volatile.
Sul posto, quasi contemporaneamente, è arrivato un componente del distaccamento forestale delle Eolie.
L'airone, dopo una visita accurata da parte della dottoressa Gulotta e gli eventuali necessari primi interventi, sarà trasferito a Messina in un apposito centro di recupero.
Nelle foto: L'airone mentre staziona nell'area archeologica e subito dopo la cattura
Dopo aver ricevuto la segnalazione sul posto sono intervenute due collaboratrici volontarie della dottoressa Laura Gulotta che, con la dovuta cautela, hanno catturato il volatile.
Sul posto, quasi contemporaneamente, è arrivato un componente del distaccamento forestale delle Eolie.
L'airone, dopo una visita accurata da parte della dottoressa Gulotta e gli eventuali necessari primi interventi, sarà trasferito a Messina in un apposito centro di recupero.
Nelle foto: L'airone mentre staziona nell'area archeologica e subito dopo la cattura
Le Eolie e le date da ricordare (a cura del dottor Giuseppe (Pino) La Greca)
27 ottobre 1893
La massoneria a
Lipari
La presenza della massoneria a Lipari è
testimoniata a partire dal 1864. Sappiamo che a Lipari c’erano due logge
massoniche, “La Ruggero Settimo” e “L’Eolia”. Non conosciamo, al momento, il
luogo, ne le componenti delle due logge. L’”Eolia” era stata fondata nel
1864 all’indomani della proclamazione di Giuseppe Garibaldi gran maestro della
massoneria siciliana. Aderiva al Grande Oriente d’Italia Ultimo gran maestro
della loggia, nel corso del 1926, era Nunzio Esposito, nato a Lipari il
17 settembre del 1864. La presenza e l’influenza politica della massoneria è
confermata da alcune decisioni assunte dal consiglio comunale, soprattutto,
nella lunga battaglia trentennale contro il Vescovo di Lipari, prima per
l’abolizione delle decime, poi, per la proprietà dei terreni pomiciferi.
Una delle prime delibere del consiglio che
“conferma” la forte presenza della massoneria è del 27 ottobre 1893, i
consiglieri presenti sono, molto probabilmente, tutti massoni. nel corso della
seduta il consiglio comunale, discusse l’argomento “Voto al Governo per l’intransigente Vescovo”
Il sig. Presidente (Onofrio Carnevale)
riferendosi a quanto è iscritto all’ordine del giorno “Voto al Governo per
l’intransigente Vescovo Natoli”, dice che esso oggetto è stato da lui posto in
discussione per propria iniziativa e di ciò egli assume intera la
responsabilità, perché la detta sua iniziativa è conforme al desiderio
vivissimo di tutto il Paese, senza distinzione di classe e di parte, inclusa la
maggioranza del clero. Il vescovo, in tempi difficili, come quelli in cui
viviamo, provvede male al Culto della Chiesa. I fedeli lamentano l’assenza
completa di ogni buon regime religioso. Egli non trovasi all’altezza della
propria missione, giacché, invece di essere elemento di pace e di carità
cristiana, è causa di perturbamento morale e civile. Ricorda le lotte
inconsulte nelle quali Monsignor Natoli si è spinto allo scopo di sfogare ire e
pettegolezzi personali, con scandalo grandissimo delle coscienze e
coll’attentare ai più gravi interessi del Comune.
Se il Comune ha soggiaciuto a spese enormi
per la reintegra dei suoi Demani Comunale, se ha dovuto sostenere innanzi le
Autorità Amministrative e giudiziarie liti gravissime e dispendiose; se i
contribuenti sono stati gravati dalla tassa fuocatico, ciò è certamente dovuto,
in massima parte, all’opera antipatriottica del vescovo Natoli e del di lui
fratello Avv. Antonino. Imperocché giova ricordare che i fratelli Natoli
militarono nelle file della grandissima maggioranza del Consiglio, e che
passarono all’opposizione allorquando, usurpatori di vasta estensione del
demanio comunale produttivo di pomici in contrada Rocche Rosse, furono invitati
a rilasciare i terreni usurpati. Ognuno ricorderà come d’allora in poi, la
lotta si facesse da costoro viva ed insistente contro l’Amministrazione
Comunale, che, compiendo il proprio dovere, volle garantire, senza colpevoli
condiscendenze, i grandi interessi del Paese. Ognuno ricorderà come i fratelli
Natoli istigassero gli usurpatori ignoranti e di mala fede di non venire a
conciliazione con Comune; donde è derivata quella sequela di contestazioni che
tutti sanno, donde è derivata anche, perciò, la necessità d’imporre la tassa
del fuocatico. E come se ciò non
bastasse, come se nei tempi di crisi economica che il Paese, per la
prima volta, attraversa, ciò fosse poca cosa, il Vescovo vorrebbe, se a lui
fosse possibile, il popolo per il pagamento delle decime, che non sono a lui
dovute, giacché sulle terre dai di lui predecessori concesse, grava il canone
enfiteutico come corrispettivo del prezzo; e quindi esse decime malamente
pretese sono non domenicali, ma puramente e semplicemente sagramentali.
Il sig. Presidente soggiunge che in questo
consesso, in cui anche per le questioni più appassionate, la discussione
avviene sempre calma è dignitosa, egli non rileverà i pettegolezzi del Vescovo
Natoli, il quale, intendendo sfogare i suoi odi contro l’Amministrazione del
Comune, per fatuo e mal accampato pretesto, priva di pochi emolumenti, per
l’accompagnamento alle processioni ed alle pompe funebri, i bandisti, che,
povera gente com’è, fanno pur sempre assegnamento su quei proventi, per quanto
meschini essi siano. Il dilemma del Vescovo è questo. O il cappellano o la
banda. Non rileverà la recentissima questione avvenuta per la nomina del
Rettore Cappellano del Cimitero. Il consiglio non ignora che le Chiese dei P. P.
Cappuccini e degli Osservanti, furono dal demanio concesse a questo Comune, con
l’obbligo di mantenere il culto. Di conseguenza la nomina dei Rettori
Cappellani, in ogni tempo, dal dì in cui furono soppresse le corporazioni
religiose è stata di diritto devoluta all’Amministrazione Comunale, che ha
esercitato sempre questo suo potere di diritto e di possesso. Ora dopo la morte
del padre cappuccino Fedele Spanò, Rettore Cappellano della Chiesa dei
Cappuccini che fa parte del cimitero, il Consiglio, nella tornata del 12 detto
ultimo, elesse a quel posto vacante l’unico cappuccino, che trovasi in Paese,
padre Annunziato Esposito, che aveva pure in precedenza ottenuto la
designazione a tale ufficio dal suo competente ed immediato superiore, il
Provinciale dell’ordine. Ma il Vescovo, cui, per fini reconditi, non garbò
quella nomina, usando la più aperta violenza, fece chiudere ed interdire la
chiesa, sospese, con grandissimo scandalo dei fedeli, il detto cappuccino
Annunziato Esposito, il quale ricorse al cennato suo superiore immediato, che
gli diè ordine di celebrare messa nella Chiesa dei Cappuccini, avvegnacché, sul
fatto della di lui nomina, il Vescovo non esercita alcuna giurisdizione, né
civile, né ecclesiastica. E sovra tutto, se si pon mente al processo intentato
contro il Vescovo, e contro tre sacerdoti, che sono stati travagliati soltanto
per aver eseguito gli ordini di lui. Se si pon mente a tutti i fatti pubblicati
dalla stampa; se si tien conto, come si dovrà, dell’agitazione che serpeggia
nel pubblico, e dei disordini, che sarebbero certamente accaduti, bisogna
convincersi che monsignor Natoli non è un uomo di governo, né di carità, e che
egli usa male e a danno degli interessi di questo paese di quella potestà
civile che gli viene dal R. Exequatur. Perloché egli propone di fare almeno un
voto a S.E. il Ministro di Grazia e Giustizia e dei Culti, perché al detto
Vescovo, come avvenne per quello di Bari, sia ritirato il R. Exequatur. Apre
quindi sull’obbietto la discussione.
Chiesta la parola il consigliere D.re
Favaloro Salvatore, appoggia la proposta del sig. presidente, rilevando che
l’intolleranza del Vescovo eccita gli animi, attacca gl’interessi religiosi e
civili del Paese, a garanzia dei quali vigile custode dev’essere il Consiglio,
a cui splendido e coscienzioso voto popolare li ha affidati.
Chiesta la parola il consigliere Esposito,
trova parole di lode per il Sindaco presidente, che, di propria iniziativa,
chiamò il consiglio a questa grave discussione. Dice che la cittadinanza tutta
ha fatto plauso a siffatta iniziativa, giacché si ha desiderio di vedere
tornata la calma negli animi, di vedere troncati pettegolezzi e scandali, che
potranno essere causa di disordini.
Chiede la parola il consigliere Avv. Emanuele
Carnevale, il quale dice il consiglio oggi si eleva sui pettegolezzi del
Vescovo a conferma dei sentimenti del Paese, sia dal lato civile che dal lato
religioso. Dice che affligge e addolora immensamente il pensiero che un
prelato, la cui missione è quella d’infondere la calma serena nei cuori, compia
invece un parricidio. Il Natoli, liparese, congiura ai danni non di quella o di
un’altra amministrazione ma del proprio Paese, del proprio Comune. Egli più che
domandare al Governo il ritiro del R. Exequator, in linea principale, vorrebbe l’allontanamento
di questo Vescovo. Il Guardasigilli può benissimo domandare alla Santa Sede un
provvedimento siffatto, dal momento che un Vescovo, cui venne concesso il R.
Exequatur, usa male della potestà conferitagli. Soggiunge essere utile che per
fatti già valutati nella presente discussione, e per gli altri che sono di
ragion pubblica, e che il consiglio non denunzia per non seguire il Vescovo in
una via di attacchi, e di puerili pettegolezzi, và domandata, occorrendo, una
inchiesta, che il Municipio, nella sua saviezza, penserà a chi affidare. In
fine desidera che copia della presente deliberazione sia spedita a S.E. il
Ministro Guardasigilli, ed a S.E. il Ministro dell’Interno, nonché all’On.le
deputato del collegio, perché raccomandi presso il Ministro, il voto espresso
dal consiglio.
Molti consiglieri appoggiano la proposta del
consigliere avv. Carnevale Emanuele, e quindi, il consiglio per acclamazione
vota il seguente ordine del giorno,
Il consiglio
Considerato che l’intransigenza del Vescovo
di Lipari, Monsignor Giovan Pietro Natoli, è causa di grave perturbamento
civile e religioso nel Paese e nel Comune;
Intesa la relazione del sig. Presidente, e
conformemente alla fatta discussione
delibera
di porgere, siccome porge, voto a S. E. il
Ministro di Grazia e Giustizia e dei Culti, ed a S.E. il Ministero
dell’Interno, perché il detto Vescovo Natoli sia rimosso da quest’isola e
diocesi, e subordinatamente, in ogni caso, almeno gli sia tolto il R.
Exequatur.
Fa inoltre voto, perché, soltanto se occorresse,
sia ordinata una inchiesta per accertare i fatti denunziati nella presente
discussione e tutt’altri fatti, che potranno essere denunciati ed accertati per
legittimare la presente deliberazione.
Ulteriore scontro fra massoni e Vescovo si concretizza
nella controversia con il vescovo Pajno, illustrata nella giornata del 20
aprile.
Una eminente figura eoliana, aderente alla
massoneria, fu il Dott. Francesco De Mauro. Più volte consigliere
comunale ed assessore, la sua figura è indissolubilmente legata alla sommossa
del 28 agosto 1926, la sua ultima tessera di massone, iscritto alla
Loggia L’”Eolia” è del 23 giugno 1924. Venne sospettato di organizzare la fuga
da Lipari di Domizio Torrigiani.
Quasi profetico il suo ultimo intervento in
consiglio comunale del 11 ottobre 1920. Tutto lo spazio della città murata ben sistemato, dopo sgombrate di
tutte quelle vecchie cadenti luride casupole, potrebbe essere destinato a
costruzione di nuove case, di qualche bello albergo e perciò utile per
stimolare qui in Lipari il movimento dei
forestieri, nel mentre che tutto quello spazio potrebbe essere ormai anche
adibito a nuove residenze di questi cittadini. Io affido alla nuova
amministrazione questa mia idea, la quale mentre alletta il mio pensiero verso
il miglioramento del nostro amato Paese, mi permette il migliore affidamento
per la buona riuscita di esso.
Per
approfondimenti
-
La
Greca Giuseppe. La storia della Pomice di Lipari, Volume II “Dalla
controversia con il vescovo Natoli all’avvio della legge sulla pomice”, edizioni del Centro Studi Eoliano, 2008.
-
La
Greca Giuseppe. La Lunga Notte di Lipari,
anarchici e socialisti al confino coatto, edizioni del Centro Studi
Eoliano, 2009.
Auguri da Partylandia a Barbara Monte per il suo compleanno
Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno a Barbara Monte che compie 40 anni.
A Barbara anche i nostri più affettuosi auguri
A Barbara anche i nostri più affettuosi auguri
Auguri a....
Eolienews augura Buon Compleanno a Eric Portelli, Barbara Monte, Gisella Baiamonte, Nunziatina D'Alia, Gisella Rando, Valentina Bongiorno
sabato 26 ottobre 2013
Le Eolie puntano sulla formazione continua
COMUNICATO
Si è tenuto quest’oggi presso l’hotel La Filadelfia di Lipari l’incontro di presentazione dell’offerta formativa promossa da Federalberghi Isole Eolie per il 2013-2014. Oltre a Marcello Scalisi, titolare della DES, l’ente di formazione organizzatore dei corsi, ha preso parte all’iniziativa anche il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni.
I corsi che avranno inizio il 4 novembre con “web marketing”, saranno della durata di 2 settimane ciascuno (5 ore al giorno per 5 giorni alla settimana) e terranno impegnati quanti lavorano nel settore sino alle soglie della prossima stagione turistica.
Presenti all’incontro, oltre a diversi tra i partecipanti della scorsa edizione che hanno potuto ritirare gli attestati di frequenza, anche molti dei nuovi allievi che già dal 4 novembre inizieranno il corso di Web Marketing. Tra gli altri corsi pronti a partire: inglese, tedesco, revenue management, cameriere ai piani e cameriere di sala e bar.
“A seguito dell’esperienza positiva degli scorsi anni a Salina e di quelle condotte quest’anno a Lipari ed Ustica abbiamo deciso di indirizzare maggiormente l’offerta formativa in favore delle isole minori, ha dichiarato Marcello Scalisi”.
Molto disponibile anche il sindaco Giorgianni il quale ha manifestato da subito il proprio interesse nel dare ampia diffusione all’iniziativa anche in favore delle isole di Stromboli, Filicudi, Vulcano e Panarea.
Soddisfatto il presidente di Federalberghi Isole Eolie, Christian Del Bono, il quale ha sottolineato la necessità di acquisire competenze professionale specifiche per far crescere l’offerta turistica locale. “L’incontro di quest’oggi, ha concluso Del Bono, è servito anche per stimolare l’emersione dei nuovi fabbisogni formativi così come percepiti da chi vive in prima linea le, talvolta, complesse dinamiche di un mercato in continua evoluzione”.
Va rimarcato che i corsi sono finanziati dal FSE e quindi sono del tutto gratuiti per i partecipanti. Gli interessati potranno scaricare i moduli di iscrizione dal sito www.dessrl.it o dal link di seguito indicato:https://dl.dropboxusercontent.com/u/75431299/kit_iscrizioni.zip . Per maggiori informazioni è possibile contattare la DES (info@dessrl.it o 091 546010) o la Federalberghi delle Isole Eolie (presidente@eoliehotel.com).
Biglietterie della CdI. Interrogazione di Lo Cascio sulle nuove "politiche" societarie
Al Signor
Sindaco
del Comune di
Lipari
e p.c. agli
organi di stampa locali
Oggetto: interrogazione sulle nuove “politiche”
della società Compagnia delle Isole in materia di biglietterie nel territorio
comunale.
Gentile Signor
Sindaco,
ho appreso notizia del
fatto che la Compagnia delle Isole S.p.A. avrebbe in programma una sostanziale
revisione dei termini contrattuali che regolano il rapporto con le proprie
biglietterie, numerose delle quali hanno sede nel nostro territorio comunale.
In particolare, si
paventa l’eliminazione dello stipendio fisso per il personale impiegato a
favore dell’esclusivo riconoscimento di una percentuale sulle vendite.
È evidente come tale
soluzione sia economicamente insostenibile per i titolari delle biglietterie,
soprattutto per quelle ubicate in isole dove il volume del traffico nei mesi
invernali risulta comprensibilmente modesto; già si è verificata di recente la
sospensione del servizio biglietteria a Ginostra, ed è assai probabile che – a
breve – assisteremo alla chiusura di quelle di Alicudi, Filicudi, Panarea,
Stromboli, mentre certamente sorgeranno seri problemi anche nelle isole
restanti.
Questo scenario,
estremamente verosimile, non intacca soltanto gli attuali livelli
occupazionali, ma rischia di vanificare anche il ruolo di prezioso punto di
riferimento e di informazione che, soprattutto nelle isole periferiche soggette
a maggior grado di isolamento per ragioni meteorologiche durante la stagione
invernale, le biglietterie delle compagnie di navigazione hanno tradizionalmente
rappresentato; non è superfluo sottolineare che, nel caso di Alicudi e Filicudi
(non interessate dalle tratte di Usticalines), i servizi concessionari della
Compagnia delle Isole risultino gli unici, e dunque vadano considerati essenziali
nel rapporto tra le comunità locali e il mondo esterno.
Alla luce del fatto
che la revisione dei termini contrattuali sia stata proposta unilateralmente
dalla società e sia pertanto da considerare ancora in discussione, desidero interrogarla
per conoscere se la Sua Amministrazione ha già avviato o intende avviare iniziative
per scongiurare la chiusura delle biglietterie delle isole periferiche, la
perdita di livelli occupazionali e di servizi essenziali per le comunità locali.
In attesa di un
cortese riscontro, porgo distinti saluti
Pietro Lo Cascio (consigliere comunale
de La Sinistra)
Problematiche di Ginostra. Giuffrè scrive al sindaco Giorgianni
Spett.le
Sindaco del comune di Lipari
Rag. Marco
Giorgianni.
Oggetto: Problematiche afferenti la borgata di Ginostra
nell’isola di Stromboli.
Con la presente nota, ed in seguito al recente sopralluogo
ad opera del geometra Meduri, si chiede
quali determinazioni sono state prese o verranno prese
dall’amministrazione comunale, in merito alla strada (completamente dissestata
e resa impraticabile dalle recenti piogge)
che conduce all’elipista di Protezione civile? Vorrei ricordare che in
caso emergenze legate all’attività dello Stromboli o emergenze di carattere sanitario sarebbe
molto difficoltoso raggiungere l’elipista a causa dell’impraticabilità del
sentiero. Trattandosi di un intervento
d’emergenza la pregherei di attivarsi, in tal senso, utilizzando le risorse
disponibili per queste evenienze. Le ricordo, anche, che sull’unica strada
d’accesso al villaggio (zona Pertuso) incombe, da diversi mesi, un grosso masso(portato anche all’attenzione del geometra Meduri in
occasione della sua venuta a Ginostra) pronto a crollare da un momento
all’altro e che potrebbe portare a serie conseguenze che non oso immaginare.
Come intende muoversi , e con quale tempistica, l’amministrazione comunale rispetto a quanto segnalato? Le chiederei,
infine, l’invio di un operaio
per dare una pulita al cimitero in vista della commemorazione dei defunti.
Sono sicuro, conoscendola, che Lei si è già attivato per
risolvere queste tre piccole emergenze e
che non mancherà di comunicare alla
comunità di Ginostra le sue determinazioni in merito. Fiducioso, come
sempre, attendo riscontro.
Gianluca Giuffrè
(consulente, per Ginostra, dell’amministrazione comunale)
Giovane liparese perde un dito in un incidente domestico.
Incidente domestico stamattina a Lipari per il 25enne Emiliano La Greca. Nell'incidente Emiliano ha riportato il distacco del dito anulare della mano sinistra.
Trasportato in ospedale è stato poi trasferito con l'elicottero del 118 all'ospedale Papardo di Messina dove si è tentato, attraverso un delicato intervento chirurgico, a riposizionare il dito che, in occasione dell'incidente, era stato recuperato dai suoi.
Purtroppo non è stato possibile riuscire in quello che già in partenza appariva come un tentativo con poche chance.
Emiliano, nonostante il trauma subito, sta bene e le sue condizioni, dopo l'intervento, sono ottimali.
Ad Emiliano, ed ai suoi cari, sicuramente provati da quanto accaduto, un forte abbraccio.
Trasportato in ospedale è stato poi trasferito con l'elicottero del 118 all'ospedale Papardo di Messina dove si è tentato, attraverso un delicato intervento chirurgico, a riposizionare il dito che, in occasione dell'incidente, era stato recuperato dai suoi.
Purtroppo non è stato possibile riuscire in quello che già in partenza appariva come un tentativo con poche chance.
Emiliano, nonostante il trauma subito, sta bene e le sue condizioni, dopo l'intervento, sono ottimali.
Ad Emiliano, ed ai suoi cari, sicuramente provati da quanto accaduto, un forte abbraccio.
Calcio a 5. Sconfitta per la Ludica Lipari
Sconfitta in trasferta per 5 a 4 per la Ludica Lipari di calcio a 5 sul campo del Trinacria Acireale.
Marcatori: Pellegrino Daniele ; Lo Presti Francesco ; Autogol 2
Marcatori: Pellegrino Daniele ; Lo Presti Francesco ; Autogol 2
“PRECARI, A RISCHIO 20 MILA POSTI DI LAVORO”
“Il decreto Pubblica Amministrazione licenziato dalla Camera e’ peggiorativo rispetto al testo approvato al Senato. Non solo non viene favorito il processo di stabilizzazione, reso impossibile dalle norme imposte ai comuni, ma anche la proroga dei contratti sara’ impedita alla maggior parte dei comuni siciliani essendo legata alle effettive dotazioni organiche vincolate alla spesa del personale e al patto di stabilita’”. Lo afferma il deputato e coordinatore regionale di SEL Erasmo Palazzotto.
Lo stesso Palazzotto prosegue: “In Sicilia gli effetti della norma saranno devastanti, poco meno di 2000 lavoratori potranno rientrare nel processo di stabilizzazione mentre per oltre 20mila precari il destino sara’ quello del licenziamento. Il risultato – prosegue Palazzotto – sara’ quello di appesantire le gia’ gravi condizioni di emergenza sociale nell’isola e la paralisi della pubblica amministrazione. Inoltre assisteremo alla beffa dell’aumento dei costi complessivi per via del necessario ricorso all’esternalizzazione dei servizi oggi svolti da personale precario. Se avevamo sentore della miope scelta della maggioranza che sostiene il governo Letta ci stupiamo – conclude il deputato – dell’astensione sul provvedimento da parte del M5S, che con questo voto si e’ assunto la corresponsabilita’ su una norma dall’esito disastroso per la Sicilia”.
Lo stesso Palazzotto prosegue: “In Sicilia gli effetti della norma saranno devastanti, poco meno di 2000 lavoratori potranno rientrare nel processo di stabilizzazione mentre per oltre 20mila precari il destino sara’ quello del licenziamento. Il risultato – prosegue Palazzotto – sara’ quello di appesantire le gia’ gravi condizioni di emergenza sociale nell’isola e la paralisi della pubblica amministrazione. Inoltre assisteremo alla beffa dell’aumento dei costi complessivi per via del necessario ricorso all’esternalizzazione dei servizi oggi svolti da personale precario. Se avevamo sentore della miope scelta della maggioranza che sostiene il governo Letta ci stupiamo – conclude il deputato – dell’astensione sul provvedimento da parte del M5S, che con questo voto si e’ assunto la corresponsabilita’ su una norma dall’esito disastroso per la Sicilia”.
Judo. Trasferta amara per Vitagliana
COMUNICATO
Purtroppo la gara di Alessandro Vitagliana si è conclusa troppo presto. L'atleta ha perso il primo incontro per qualche errore commesso e, purtroppo, un errore può costare una gara. Avrebbe potuto proseguire la competizione solo se il suo avversario avesse continuato a vincere fino alle semifinali ma non è stato così e il nostro atleta non ha potuto proseguire per un eventuale terzo o quinto posto. Speriamo di poter correggere gli errori nelle prossime competizioni per portare a Lipari una nuova cintura nera.
Purtroppo la gara di Alessandro Vitagliana si è conclusa troppo presto. L'atleta ha perso il primo incontro per qualche errore commesso e, purtroppo, un errore può costare una gara. Avrebbe potuto proseguire la competizione solo se il suo avversario avesse continuato a vincere fino alle semifinali ma non è stato così e il nostro atleta non ha potuto proseguire per un eventuale terzo o quinto posto. Speriamo di poter correggere gli errori nelle prossime competizioni per portare a Lipari una nuova cintura nera.
Calcio. Al via la terza categoria
Prende il via quest'oggi il campionato di terza categoria di calcio.
Tre le eoliane al via.
L'Eoliana che, nel primo turno, affronterà la Virtus Milazzo; il Malfa che esordirà contro il Milazzo s.r,l. e lo Scirocco Stromboli che giocherà all'esordio contro l'Arcigrazia
Tre le eoliane al via.
L'Eoliana che, nel primo turno, affronterà la Virtus Milazzo; il Malfa che esordirà contro il Milazzo s.r,l. e lo Scirocco Stromboli che giocherà all'esordio contro l'Arcigrazia
Prima Commissione ARS. "Cracolici parte col piede sbagliato"
"Se il buongiorno si vede dal mattino, allora il Presidente Cracolici parte decisamente col piede sbagliato, dimenticando che proprio la storia recente della Prima Commissione dimostra che non è più tempo di primedonne e che i Presidenti non possono e non potranno interpretare "pro domo sua" il proprio ruolo istituzionale."
Lo dichiara il Vice Presidente Vicario della I Commissione Vincenzo Figuccia, commentando le dichiarazioni rese dal Presidente della stessa Commissione.
"Non è certo e non è più il momento adatto perché un Presidente di Commissione si occupi prioritariamente dei rapporti fra il proprio partito ed il Governo - prosegue Figuccia - e che a tali rapporti adatti l'Agenda e i tempi della Commissione come se questa fosse un palcoscenico."
"Spero quindi che l'onorevole Cracolici sappia e voglia davvero assumere un ruolo super partes - conclude l'esponente del Partito dei Siciliani-Mpa - e tenga conto dell'evidenza dei fatti sul ruolo e la consistenza dell'opposizione, emersi dal voto di ieri per l'elezione dell'Ufficio di Presidenza della Commissione."
Auguri super-nonna Enny
Vulcani, la mappa dei rischi in Italia
Se una cosa non manca in Italia, sono i vulcani, con una ventina tra attivi e non sulla terraferma e una altra decina sottomarini. I vulcani estinti, cioè quelli la cui ultima eruzione risale ad oltre 10mila anni fa sono quelli dell'isola di Salina, dell'Amiata, dei Vulsini, Cimini, del lago di Vico, dei Sabatini, Isole Pontine, Roccamonfina e del Vulture: da loro non dobbiamo attenderci alcuna sorpresa. Ci sono poi, e qui la cosa si fa seria, i vulcani quiescenti. Si tratta di vulcani che hanno dato eruzioni negli ultimi 10mila anni ma che attualmente si trovano in una fase di riposo. Si trovano in questa situazione: Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Lipari, Vulcano, Panarea, Isola Ferdinandea e Pantelleria. E a destare preoccupazione sono soprattutto Vesuvio e Campi Flegrei. Molto più dei due vulcani attivi, Etna e Stromboli.
"Secondo gli studi più recenti - osserva il Dipartimento della Protezione Civile - l’evento vulcanico che con maggiore probabilità si potrebbe verificare al Vesuvio è un’eruzione stromboliana violenta (VEI=3), con ricaduta di materiali piroclastici e formazione di colate di fango o lahars. Sulla base di ricerche condotte a partire da indagini geofisiche, inoltre, non si è rilevata la presenza di una camera magmatica superficiale con volume sufficiente a generare un’eruzione di tipo Pliniano".
"Sulla base di queste osservazioni - prosegue la Protezione Civile - la commissione incaricata di aggiornare il Piano ha stabilito che lo scenario di riferimento sia un evento di tipo sub-Pliniano, simile a quello del 1631 e analogo a quello già assunto nel precedente Piano. Questo scenario prevede la formazione di una colonna eruttiva sostenuta alta diversi chilometri, la caduta di bombe vulcaniche e blocchi nell'immediato intorno del cratere e di particelle di dimensioni minori - ceneri e lapilli - anche a diverse decine di chilometri di distanza, nonché la formazione di flussi piroclastici che scorrerebbero lungo le pendici del vulcano per alcuni chilometri". Roba seria.
Ma anche una eruzione nei Campi Flegrei - una caldera vulcanica di 12 chilometri per 15, sulla quale sono letteralmente stati costruiti diversi centri abitati e che è vicina alla città di Napoli - non sarebbe uno scherzo. Nel 1538 si è verificata l’ultima eruzione che, pur essendo fra le minori dell’intera storia eruttiva dei Campi Flegrei, ha interrotto un periodo di quiescenza di circa 3000 anni e, nel giro di pochi giorni, ha dato origine al cono di Monte Nuovo, alto circa 130 m. Da allora, l’attività ai Campi Flegrei è caratterizzata da fenomeni di bradisismo, attività fumarolica ed idrotermale localizzata nell’area della Solfatara."Si prevede che una futura eruzione ai Campi Flegrei - osserva la Protezione Civile - possa generare diverse fenomenologie, riassumibili essenzialmente nel lancio di bombe e blocchi di grosse dimensioni nell’immediato intorno del centro eruttivo, nello scorrimento di flussi piroclastici nel raggio di alcuni chilometri, nella ricaduta di ceneri e lapilli a distanza anche di molti chilometri. Per quanto concerne quest’ultimo fenomeno occorre considerare che, a differenza del Vesuvio, la città di Napoli si trova sottovento rispetto alla direzione dei venti dominanti e sarebbe pertanto coinvolta".
E' quindi qui - Vesuvio e Campi Flegrei - che bisogna guardare con attenzione e proccupazione, mentre i due vulcani attivi italiani, Stromboli ed Etna, non pongono problemi seri da un punto di vista di protezione civile. Le eruzioni dell'Etna sono infatti caratterizzate prevalentemente da attività stromboliana, effusione di colate laviche ed emissioni di ceneri. Le colate laviche dell'Etna in particolare, a causa della loro viscosità e della conseguente bassa velocità di scorrimento, non sono un pericolo per l'incolumità delle persone. Nel caso in cui la fuoriuscita di lava avvenga da bocche poste ad alta quota, raramente i flussi raggiungono i centri abitati: può succedere solamente nel caso di eruzioni di lunga durata, e in quel caso si può comunque intervenire per deviare il corso della lava, come si è fatto nel corso delle eruzioni del 1983, 1992, 2001 e 2002.
"Secondo gli studi più recenti - osserva il Dipartimento della Protezione Civile - l’evento vulcanico che con maggiore probabilità si potrebbe verificare al Vesuvio è un’eruzione stromboliana violenta (VEI=3), con ricaduta di materiali piroclastici e formazione di colate di fango o lahars. Sulla base di ricerche condotte a partire da indagini geofisiche, inoltre, non si è rilevata la presenza di una camera magmatica superficiale con volume sufficiente a generare un’eruzione di tipo Pliniano".
"Sulla base di queste osservazioni - prosegue la Protezione Civile - la commissione incaricata di aggiornare il Piano ha stabilito che lo scenario di riferimento sia un evento di tipo sub-Pliniano, simile a quello del 1631 e analogo a quello già assunto nel precedente Piano. Questo scenario prevede la formazione di una colonna eruttiva sostenuta alta diversi chilometri, la caduta di bombe vulcaniche e blocchi nell'immediato intorno del cratere e di particelle di dimensioni minori - ceneri e lapilli - anche a diverse decine di chilometri di distanza, nonché la formazione di flussi piroclastici che scorrerebbero lungo le pendici del vulcano per alcuni chilometri". Roba seria.
Ma anche una eruzione nei Campi Flegrei - una caldera vulcanica di 12 chilometri per 15, sulla quale sono letteralmente stati costruiti diversi centri abitati e che è vicina alla città di Napoli - non sarebbe uno scherzo. Nel 1538 si è verificata l’ultima eruzione che, pur essendo fra le minori dell’intera storia eruttiva dei Campi Flegrei, ha interrotto un periodo di quiescenza di circa 3000 anni e, nel giro di pochi giorni, ha dato origine al cono di Monte Nuovo, alto circa 130 m. Da allora, l’attività ai Campi Flegrei è caratterizzata da fenomeni di bradisismo, attività fumarolica ed idrotermale localizzata nell’area della Solfatara."Si prevede che una futura eruzione ai Campi Flegrei - osserva la Protezione Civile - possa generare diverse fenomenologie, riassumibili essenzialmente nel lancio di bombe e blocchi di grosse dimensioni nell’immediato intorno del centro eruttivo, nello scorrimento di flussi piroclastici nel raggio di alcuni chilometri, nella ricaduta di ceneri e lapilli a distanza anche di molti chilometri. Per quanto concerne quest’ultimo fenomeno occorre considerare che, a differenza del Vesuvio, la città di Napoli si trova sottovento rispetto alla direzione dei venti dominanti e sarebbe pertanto coinvolta".
E' quindi qui - Vesuvio e Campi Flegrei - che bisogna guardare con attenzione e proccupazione, mentre i due vulcani attivi italiani, Stromboli ed Etna, non pongono problemi seri da un punto di vista di protezione civile. Le eruzioni dell'Etna sono infatti caratterizzate prevalentemente da attività stromboliana, effusione di colate laviche ed emissioni di ceneri. Le colate laviche dell'Etna in particolare, a causa della loro viscosità e della conseguente bassa velocità di scorrimento, non sono un pericolo per l'incolumità delle persone. Nel caso in cui la fuoriuscita di lava avvenga da bocche poste ad alta quota, raramente i flussi raggiungono i centri abitati: può succedere solamente nel caso di eruzioni di lunga durata, e in quel caso si può comunque intervenire per deviare il corso della lava, come si è fatto nel corso delle eruzioni del 1983, 1992, 2001 e 2002.
Auguri ad Elisaveta Giannò per il suo 14° compleanno
Torna l'ora solare: lancette indietro di un'ora
Domani, l'ultima domenica
di ottobre riporta l’ora
solare. Dal 31 marzo, sette mesi fa, era in vigore
l’ora legale
Gli orologi devono essere spostati un’ora indietro, c’è
dunque un’ora in più di sonno. L’effetto sulle giornate
successive invece sarà quello di sembrare più corte.
Si torna comunque a quello che sarebbe naturale secondo l’orario astronomico.
L'ora legale tornerà domenica 30 marzo 2014.
L'ora legale in Italia è stata introdotta per la
prima volta nel 1916 con varie
interruzioni negli anni successivi (I dati sono
raccolti dall’Istituto Nazionale di
Ricerca Metrologica). È attiva stabilmente dal 1966 ma si utilizzava
all’inizio
solo per 4 mesi. Nel 1981 si è passati a 6 mesi e nel 1996 a 7 come
nel resto
d’Europa
Il primo ad avere l’idea è stato Benjamin Franklin che, nel 1784, in un articolo
Il primo ad avere l’idea è stato Benjamin Franklin che, nel 1784, in un articolo
sul Journal de Paris si chiedeva se non fosse utile sfruttare di più le ore di
luce
del pomeriggio per allungare la giornata nei mesi estivi. L’idea restò nel
cassetto
fino al 1907 quando William Willett propose il provvedimento al
governo
legale tutto l’anno. Sarebbe favorevole il 50% degli italiani
secondo la
associazione e si eliminerebbero i disagi legati al cambio due volte
all’anno. In
inverno ci sarebbe un’ora più di luce la sera, ma al mattino si
vedrebbe più tardi
anni di
prova con l’ora legale sempre in vigore: aumenterebbero gli introiti
turistici
e diminuirebbero gli incidenti stradali. C’è anche chi invece festeggia
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