come qualche tempo fa ti avevo promesso, eccomi qui
per iniziare il percorso di ricordi, di
un periodo storico assai difficile per le nostre isole, di cui spesso si è parlato, esaltandone in modo
mistificatore gli eventi e su cui
in molti casi si è preferito tacere, lasciando che la sabbia del tempo, sopisse
e cancellasse le memorie.
Cento anni fa,
un conflitto di proporzioni epiche, coinvolse un intero continente
infiammandolo e distruggendolo. Ancora oggi a distanza di un secolo questo
evento viene chiamato “La Grande
Guerra”.
Per quanto possa sembrare assurdo, il mondo così come oggi lo
conosciamo, nasce proprio dalle ceneri di quella tragedia e non vi è nazione,
paese o famiglia che non ne porti ancora i segni.
Lo scopo di questo progetto è quello di ricordare a cento anni di
distanza, gli eoliani che la grande guerra la combatterono e non fecero più
ritorno alle nostre isole, sacrificando la loro vita per una patria che doveva
apparire a quei semplici contadini, pescatori e cavatori così distante da sembrare quasi inesistente.
Ricorderemo nel periodo che va dal 24 maggio 2015
al 4 novembre 2018, nel giorni del centenario della loro morte, i CADUTI
EDOLIANI della GRANDE GUERRA, ed attraverso una scheda loro dedicata, evidenzieremo
i fatti storici a cui va associata la loro dipartita.
Lo scopo è anche quello di creare dei file aperti,
in cui i discendenti (qualora volessero) possano arricchire le informazioni con
aneddoti immagini ed approfondimenti creando un archivio telematico che possa
conservare la memoria degli eoliani che
100 anni fa morirono per l'Italia.
L'invito, è rivolto anche agli storici delle nostre
isole, che con il loro prezioso contributo, potranno certamente aiutarci a comprendere meglio quel difficile
periodo storico ed il modo in cui le Eolie lo vissero.
Alle schede dei caduti verranno associate anche, la
dove possibile, materiale fotografico dei soldati e dei luoghi dove
combatterono, lettere e cartoline dal fronte e file audio di canti e voci dell'epoca.
Conservare la memoria di quegli eventi è un dovere
per ciascuno di noi, perché lasciare passare tutto senza ricordare, sarebbe
come dare a questi piccoli eroi eoliani, una seconda morte, sarebbe come lanciarli nuovamente all'assalto
verso mitragliatrici di indifferenza ed oblio.
Concludo questa prefazione, con le parole di
D'Annunzio a Quarto, che infiammarono “il maggio radioso” del 1915 di un’intera
generazione che precipito senza accorgersene nel baratro della guerra.
“O
beati quelli che più hanno, perché più potranno dare, più potranno ardere.
Beati
quelli che hanno vent’anni, una mente casta , un corpo temprato, una madre
animosa.
Beati
quelli che, aspettano e confidano, non dissiparono la forza, ma la custodirono
nella disciplina del guerriero.
Beati
quelli che disdegnarono gli amori sterili per essere vergini a questo primo e
ultimo amore.
Beati
quelli che avendo nel petto odio radicato, se lo strapperanno con le lor
proprie mani; e poi offriranno la loro offerta
Beati
quelli che, avendo ieri gridato ieri contro l’evento accetteranno in silenzio
l’alta necessità e non più vorranno essere gli ultimi ma i primi.
Beati
i giovani che sono affamati e assetati di gloria, perché saranno saziati.
Beati
i misericordiosi, perché avranno da tergere un sangue splendente, da bendare un
raggiante dolore.
Beati
i puri di cuore, beati i ritornati con le vittorie, perché vedranno il viso
novello di Roma, la fronte ricoranata di Dante, la bellezza trionfante
d’Italia.”
A "collegamento" con l'iniziativa di Peppe Cirino ed Eolienews pubblichiamo queste foto inviateci dalla signora Elodia Sabatini (che ringraziamo) mostrano alcuni dei "cimeli" esposti presso la Prefettura di Messina nel contesto di una mostra sul 100° Anniversario della Grande Guerra