“Il lavoro svolto dalla Commissione Bilancio va valorizzato, perché svolto in coerenza con le norme che disciplinano i processi legislativi”. La commissione Bilancio ribadisce la propria posizione, enunciata con nota formale, per bocca del suo presidente, Nino Dina, che ha anche definito “irrituale” l’assenza della risposta data dal presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone.
“Il presidente ha risposto invece ai giornali con posizioni molto discutibili”, replica Dina. Ardizzone non è il capoclasse che viene a spegnere la luce”, ha proseguito Dina , riferendosi alla dichiarazione dei vertici dell’Ars che aveva bacchettato la scelta dei lavori notturni. Secondo la sua opinione , le dichiarazioni di Ardizzone non vanno della direzione della composizione della vicenda.
Dina poi prosegue:” Abbiamo lavorato dentro le regole, perché chiede la riapprovazione integrale delle norme se sono passive di impugnative? Secondo il presidente della commissione, non è neanche vero che i tempi di approvazione si dilaterebbero mettendo a rischio i Comuni, mentre sulle” clientele”, ipotizzate da qualcuno, non c’è nessun articolo che faccia riferimento contributi a pioggia.
Dina chiarisce che ci sono articoli di esclusiva competenza commissione bilancio come imposta RCA auto, che, a suo dire, non potevano essere cassate, mentre per ciò che riguarda i cocopro del Territorio, la soluzione prospettata attiene ad una urgenza che consenta di concludere un processo di conciliazione avviato dagli uffici. E poi conclude: “Siamo dentro un contesto di norme legittime e lineari e solleviamo un problema regolamentare, non possiamo cedere all’arbitrio, schiena dritta ma senza pregiudizi , quando si parla di regole , devono valere sempre”.
Anche Antonello Cracolici che aveva parlato di atteggiamento “schizofrenico” da parte della presidenza, chiarisce:” La presidenza non ha compiuto esame ordinato tra ciò che è coerente e ciò che non è coerente , abbiamo la sensazione che ci troviamo in presenza di un nuovo inizio. Mi si dice che gli uffici devono avere a disposizione un congruo termine per coordinare i testi , mentre di solito lo fanno in corso d’opera, non possiamo tornare alla macchina a carbone. E non ci si deve ricorrere a convenienza alla foglia di fico del commissario dello Stato. Un conto è la chiarezza per evitare rilievi di costituzionalità, un conto è pensare, o che qualcuno pensi , che vadano negoziate col commissario dello Stato, istituto a tutela dell’autonomia, non è un organo di controllo, si fa insomma un uso improprio della questione” . Cracolici insomma punta il dito su chi consiglierebbe male Ardizzone, senza farne però esplicito riferimento.
Il braccio di ferro va avanti, e toccherà oggi alla conferenza dei capigruppo, che si riunisce nel pomeriggio, fare della diplomazia una virtù da utilizzare in tempi rapidi, dal momento che come ha ribadito Dina : ”Se il testo viene portato senza le norme in questione chiederemo che tornino in commissione bilancio in assenza di un momento di confronto ed andremo al voto su questo”.
“Il presidente ha risposto invece ai giornali con posizioni molto discutibili”, replica Dina. Ardizzone non è il capoclasse che viene a spegnere la luce”, ha proseguito Dina , riferendosi alla dichiarazione dei vertici dell’Ars che aveva bacchettato la scelta dei lavori notturni. Secondo la sua opinione , le dichiarazioni di Ardizzone non vanno della direzione della composizione della vicenda.
Dina poi prosegue:” Abbiamo lavorato dentro le regole, perché chiede la riapprovazione integrale delle norme se sono passive di impugnative? Secondo il presidente della commissione, non è neanche vero che i tempi di approvazione si dilaterebbero mettendo a rischio i Comuni, mentre sulle” clientele”, ipotizzate da qualcuno, non c’è nessun articolo che faccia riferimento contributi a pioggia.
Dina chiarisce che ci sono articoli di esclusiva competenza commissione bilancio come imposta RCA auto, che, a suo dire, non potevano essere cassate, mentre per ciò che riguarda i cocopro del Territorio, la soluzione prospettata attiene ad una urgenza che consenta di concludere un processo di conciliazione avviato dagli uffici. E poi conclude: “Siamo dentro un contesto di norme legittime e lineari e solleviamo un problema regolamentare, non possiamo cedere all’arbitrio, schiena dritta ma senza pregiudizi , quando si parla di regole , devono valere sempre”.
Anche Antonello Cracolici che aveva parlato di atteggiamento “schizofrenico” da parte della presidenza, chiarisce:” La presidenza non ha compiuto esame ordinato tra ciò che è coerente e ciò che non è coerente , abbiamo la sensazione che ci troviamo in presenza di un nuovo inizio. Mi si dice che gli uffici devono avere a disposizione un congruo termine per coordinare i testi , mentre di solito lo fanno in corso d’opera, non possiamo tornare alla macchina a carbone. E non ci si deve ricorrere a convenienza alla foglia di fico del commissario dello Stato. Un conto è la chiarezza per evitare rilievi di costituzionalità, un conto è pensare, o che qualcuno pensi , che vadano negoziate col commissario dello Stato, istituto a tutela dell’autonomia, non è un organo di controllo, si fa insomma un uso improprio della questione” . Cracolici insomma punta il dito su chi consiglierebbe male Ardizzone, senza farne però esplicito riferimento.
Il braccio di ferro va avanti, e toccherà oggi alla conferenza dei capigruppo, che si riunisce nel pomeriggio, fare della diplomazia una virtù da utilizzare in tempi rapidi, dal momento che come ha ribadito Dina : ”Se il testo viene portato senza le norme in questione chiederemo che tornino in commissione bilancio in assenza di un momento di confronto ed andremo al voto su questo”.