Riprendiamo e pubblichiamo questa toccante poesia di Rocco Como -
Il tempo si ferma
davanti a un'estate
d'ombre accaldate
all'or mattutina
nel cuor di Messina
tra nuvole nere
fumo e scintille
agli occhi dei mille
visi di cere
di amici e parenti
inermi impotenti
freddi tremanti
tra fiumi di pianti
scorgerne il piano
e non porger la mano
mentre dal rogo
l'ultimo sfogo
dell'ultimo esame
"resto non esco"
compito infame
ma quello più vero
l'amor di Francesco
cercando Raniero
"insieme usciremo
da tal spedizione
o in due voleremo
per altra missione
in un mondo più bello
mio caro fratello
a raggiunger beati
da veri soldati
il ciel sospirato
a pregar che la nostra
non sia il sol lamento
di un breve tormento
della solita giostra
ma che il fraterno pensiero
come il mio per Raniero
in voi tutti rimanga
risieda e si estenda
ad ogni semplice incontro
e nel cuor vi permanga
a che il tempo riprenda
E IN NOI IL SOLE RISPLENDA!!!"
Cerca nel blog
mercoledì 20 giugno 2018
I nostri auguri ai festeggiati di oggi
"In visita al cimitero di Lipari centro mi ritrovai per una selva oscura". L'eterno riposo tra gli arbusti e le erbacce. Una vergogna senza fine (1° parte)
Nessun commento, solo sette foto di un degrado e di un' incuria che sa di umiliazione per chi ci riposa e per la collettività.
Finanziati tirocini per giovani , adulti, disabili/svantaggiati. Come accedervi
Riceviamo da Fabrizio Giuffrè e pubblichiamo
Al fine di ampliare le opportunità d’inserimento lavorativo, la Regione Siciliana ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18/05/2018 l’Avviso 22/2018 con il quale vengono erogati gli incentivi per la realizzazione di tirocini extracurriculari della durata di 6 mesi/12 mesi con una indennità pari a € 500,00 mensili.
La data di avvio dei Tirocini è stimata per la fine di Agosto/Settembre, si mira così a favorire l’occupazione nei mesi in cui l’offerta di lavoro risulta tendenzialmente più bassa.
La misura – a valere sul PO FSE Sicilia 2014-2020 – prevede tre categorie di beneficiari:
A) giovani siciliani tra i 16 e i 35 anni
B) adulti siciliani tra i 36 e i 66 anni
C) disabili tra i 16 e i 66 compiuti ai sensi della l. 68/99 o svantaggiati ai sensi della l.381/91
Possono presentare istanza coloro i quali, rientrando nelle categorie appena elencate, risultano al momento della domanda, disoccupati/inoccupati e con ISEE non superiore a € 30.000,00.
Non potranno svolgere i tirocini coloro i quali:
a) hanno già fruito di tirocini extracurriculari attivati con Garanzia Giovani;
b) risultano iscritti ad albi o ordini professionali e chiedano il tirocinio per il medesimo ordine;
c) i soggetti coinvolti in misure di politiche attive, corsi di formazione, servizio civile, beneficiari di finanziamenti per avvio di imprese,
d) titolari di altre indennità (NASpI, prestazioni pensionistiche, GIGS, etc.)
L’esperienza formativa e professionale si svolgerà presso una delle aziende del territorio che aderiranno all’iniziativa. Il tirocinio avrà una durata di 6 mesi (12 mesi per la categoria “C”) con un impegno non superiore alle 30 ore settimanali.
Gli interessati possono presentare domanda entro il 11/07/2018, esclusivamente attraverso la piattaforma on line tirocini.ciapiweb.org ed allegando:
fotocopia carta d’identità
dichiarazione ISEE 2018 (valida fino al 15/01/2019)
eventuale certificazione disabilità o svantaggio (solo per i soggetti categoria “C”)
Entro 20 giorni dal caricamento della domanda on line, il destinatario della misura dovrà recarsi presso il Centro per l’impiego (ex Ufficio Collocamento), secondo le modalità e le tempistiche riportate nella ricevuta rilasciata dal sistema informatico, per la verifica della completezza e della convalida della domanda.
Per ulteriori informazioni:
cell. 339 – 8654129
fabrizio.giuffre@hotmail.it
Consulente Politiche Attive per il Lavoro
Dott. Fabrizio Giuffrè
Al fine di ampliare le opportunità d’inserimento lavorativo, la Regione Siciliana ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18/05/2018 l’Avviso 22/2018 con il quale vengono erogati gli incentivi per la realizzazione di tirocini extracurriculari della durata di 6 mesi/12 mesi con una indennità pari a € 500,00 mensili.
La data di avvio dei Tirocini è stimata per la fine di Agosto/Settembre, si mira così a favorire l’occupazione nei mesi in cui l’offerta di lavoro risulta tendenzialmente più bassa.
La misura – a valere sul PO FSE Sicilia 2014-2020 – prevede tre categorie di beneficiari:
A) giovani siciliani tra i 16 e i 35 anni
B) adulti siciliani tra i 36 e i 66 anni
C) disabili tra i 16 e i 66 compiuti ai sensi della l. 68/99 o svantaggiati ai sensi della l.381/91
Possono presentare istanza coloro i quali, rientrando nelle categorie appena elencate, risultano al momento della domanda, disoccupati/inoccupati e con ISEE non superiore a € 30.000,00.
Non potranno svolgere i tirocini coloro i quali:
a) hanno già fruito di tirocini extracurriculari attivati con Garanzia Giovani;
b) risultano iscritti ad albi o ordini professionali e chiedano il tirocinio per il medesimo ordine;
c) i soggetti coinvolti in misure di politiche attive, corsi di formazione, servizio civile, beneficiari di finanziamenti per avvio di imprese,
d) titolari di altre indennità (NASpI, prestazioni pensionistiche, GIGS, etc.)
L’esperienza formativa e professionale si svolgerà presso una delle aziende del territorio che aderiranno all’iniziativa. Il tirocinio avrà una durata di 6 mesi (12 mesi per la categoria “C”) con un impegno non superiore alle 30 ore settimanali.
Gli interessati possono presentare domanda entro il 11/07/2018, esclusivamente attraverso la piattaforma on line tirocini.ciapiweb.org ed allegando:
fotocopia carta d’identità
dichiarazione ISEE 2018 (valida fino al 15/01/2019)
eventuale certificazione disabilità o svantaggio (solo per i soggetti categoria “C”)
Entro 20 giorni dal caricamento della domanda on line, il destinatario della misura dovrà recarsi presso il Centro per l’impiego (ex Ufficio Collocamento), secondo le modalità e le tempistiche riportate nella ricevuta rilasciata dal sistema informatico, per la verifica della completezza e della convalida della domanda.
Per ulteriori informazioni:
cell. 339 – 8654129
fabrizio.giuffre@hotmail.it
Consulente Politiche Attive per il Lavoro
Dott. Fabrizio Giuffrè
REGIONE, MUSUMECI: O LE RIFORME O TUTTI A CASA
«Prendo atto, con assoluta serenità, della volontà espressa oggi dal parlamento siciliano di rinviare in commissione Bilancio il disegno di legge sul collegato alla Finanziaria.
Aspetto fiducioso che il testo torni in Aula per essere serenamente valutato da tutti i gruppi politici, soprattutto negli articoli riguardanti la creazione del Polo per il credito agevolato (fusione Crias-Ircac) e la soppressione dell'Esa, l'ultimo carrozzone della Prima Repubbblica.
Aspetto fiducioso che il testo torni in Aula per essere serenamente valutato da tutti i gruppi politici, soprattutto negli articoli riguardanti la creazione del Polo per il credito agevolato (fusione Crias-Ircac) e la soppressione dell'Esa, l'ultimo carrozzone della Prima Repubbblica.
Una cosa è certa: il mio è il governo del cambiamento, per il quale ho chiesto ed ottenuto a novembre il consenso del popolo siciliano. Se sulla strada delle riforme il parlamento dovesse già da ora mettersi di traverso non ci sarebbe più alcuna ragione per restare al mio posto. In questa Regione devastata e saccheggiata dalla più famelica partitocrazia non è più tempo per riproporre metodi antichi.» Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
martedì 19 giugno 2018
Commemorato il 100° dalla morte del sottenente Mariano Amendola, caduto in guerra
Si è da poco conclusa al cimitero di Lipari centro la cerimonia in memoria del sottotenente Mariano Amendola, l'unico eoliano, caduto in guerra, seppellito nei nostri cimiteri.
In occasione del centesimo anniversario dalla sua morte avvenuta durante la battaglia del Solstizio (tra il Piave e il Monte Grappa) è stata deposta una corona di fiori.
La commemorazione è stata curata dal ricercatore di storia eoliana Giuseppe Cirino che ha trovato il pronto supporto del Centro Studi.
In occasione del centesimo anniversario dalla sua morte avvenuta durante la battaglia del Solstizio (tra il Piave e il Monte Grappa) è stata deposta una corona di fiori.
La commemorazione è stata curata dal ricercatore di storia eoliana Giuseppe Cirino che ha trovato il pronto supporto del Centro Studi.
Alla commemorazione, scandita dalla preghiera di Don Giuseppe Mirabito e dal silenzio fuori ordinanza, hanno preso parte anche la Polizia Municipale, i Carabinieri e la Guardia Costiera. L'amministrazione comunale era rappresentata dagli assessori Tiziana De Luca e Davide Merenda.
Come eravamo : Teleisole sul campetto di calcio
Il team di Teleisole che partecipò e vinse un torneo di calcio a 5 organizzato dalla Parrocchia di San Pietro
In alto da sx a dx: Cristian Ruggiero, Peppe Lumia, Santi Cataliotti, Lorenzo Scarfò
Mare sicuro 2018 - CP Guardia Costiera di Milazzo
COMUNICATO CP - GUARDIA COSTIERA DI MILAZZO
In data 16 giugno ha avuto inizio l’operazione della Guardia Costiera denominata “MARE SICURO 2018” che, come ogni anno, ha lo scopo di garantire il regolare svolgimento della stagione balneare ed una corretta fruizione delle spiagge e del mare. L’operazione, disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, è di primaria importanza viste le intense attività ludiche ed economiche che si svolgono per tutta la stagione estiva presso il litorale e le zone di mare ad esso prospicienti. Pertanto, la Guardia Costiera con propri uomini e mezzi sarà ogni giorno presente lungo le spiagge e in mare, presso gli stabilimenti balneari e nelle strutture dedicate alla nautica da diporto quale punto di riferimento ed a tutela dei cittadini.
La prevenzione e la repressione di eventuali comportamenti contrari alla disciplina di sicurezza della navigazione e della balneazione affinché si possano evitare incidenti e favorire una sicura e libera fruizione dei litorali è sicuramente uno dei compiti, se non il compito istituzionale principale.
Proprio in ottica preventiva, è stata svolta nel corso dell’anno la 5a Campagna ambientale, consistente in un ciclo di conferenze a favore degli istituti di scuola media e superiore. In particolare, l’opera di sensibilizzazione per un utilizzo delle risorse marine eco-sostenibile e sull’educazione al rispetto dell’ambiente ha coinvolto 11 istituti scolastici, per un totale di 38 classi e 744 studenti.
L’operazione, che si svolge sui litorali del Compartimento Marittimo di Milazzo e dell’Arcipelago Eoliano, prevede l’impiego di pattuglie via terra per verifiche alle strutture balneari con particolare riferimento a tutti gli apprestamenti e dotazioni inerenti la sicurezza della balneazione che sono prescritte dalla vigente Ordinanza della Capitaneria di Porto. I mezzi nautici della Guardia Costiera, inoltre, verificheranno il rispetto delle vigenti normative in materia di sicurezza della navigazione del diporto, in particolare al rispetto dei limiti di velocità e delle zone di mare destinate in via esclusiva alla balneazione.
L’operazione “Mare sicuro” prevede missioni svolte utilizzando il metodo del pattugliamento mare – terra, con l’ausilio di tutti i mezzi navali a disposizione e delle autovetture di servizio. La scelta delle aree di pattugliamento è stata preceduta da un’analisi sulle caratteristiche del litorale di competenza e dalla individuazione delle “aree calde” caratterizzate da maggiore presenza di bagnanti e traffico diportistico.
L’operazione mirerà ad assicurare rapidi interventi di soccorso in favore di bagnanti, diportisti e subacquei ed a prevenire e reprimere ogni comportamento potenzialmente pericoloso per le persone per il patrimonio ambientale per l’ecosistema marino e per le risorse ittiche. Si intensificheranno, infatti, durante il periodo estivo anche le attività di tutela dell’ambiente con controlli sistematici lungo tutto il litorale sugli scarichi in mare, e di contrasto alla pesca illegale.
Bollino blu per il diporto:
Anche per quest’anno, visto il successo riscontrato gli anni scorsi, nell’ambito delle misure volte all’incremento del livello di sicurezza della navigazione da diporto, si colloca l’iniziativa “bollino blu” contenuta nella direttiva del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti riguardo allo svolgimento dei controlli sulla nautica da diporto, con riferimento anche alle unità adibite al noleggio.
La direttiva del Sig. Ministro prevede, infatti, che all’atto del primo controllo effettuato in mare o presso i punti d’approdo ad unità da diporto venga redatto e consegnato al diportista un “verbale di operazioni compiute”, e in caso di esito favorevole, venga apposto un bollino blu, ben visibile sullo scafo che consentirà di riconoscere l’imbarcazione come già positivamente verificata.
La disciplina riguarda solo i c.d. controlli di routine riguardanti essenzialmente la verifica delle dotazioni di sicurezza e il possesso della documentazione prevista. L’iniziativa consentirà l’ottimizzazione dell’azione di vigilanza delle forze di polizia, garantendo controlli più mirati, senza inutili duplicazioni e favorendo la navigazione dei diportisti in regola.
Si rammenta, infine, che per la sola segnalazione delle emergenze in mare, sono operativi il numero blu 1530 e il Numero Unico di Emergenza 112, attivo nell’intero arco delle 24 ore, disponibile sia da rete fissa che mobile, al quale sarà possibile inoltrare eventuali richieste di soccorso.
Ex Pumex (senza stipendio) completano bonifica di "Sotto il palo". Adesso urgono manutenzione, controlli e ripristino illuminazione
Gli ex Pumex, ancora senza stipendio, hanno completato la bonifica dell'intera area che da piazza Mazzini porta alla sottostante scogliera (Sotto il palo).
Adesso, speriamo che, oltre ad una "manutenzione" costante del sito (onde evitare si ricrei la boscaglia), si ripristini la pubblica illuminazione (che come è ben evidente dalla foto è stata artatamente "oscurata") e si esercitino maggiori controlli su chi frequenta la zona.
Tanto per fare capire cosa accade in quell'area (ma è solo un parziale) vi proponiamo, in basso, la collezione di bottiglie ritrovate, insieme a tanto altro, dagli ex Pumex.
Il Decreto di Venerabilità di Madre Florenzia Profilio
MESSANENSIS – LIPARENSIS – SANCTAE LUCIAE
Beatificationis et Canonizationis
Servae Dei FLORENTIAE IOANNAE PROFILIO
Fundatricis
Instituti Sororum Franciscalium ab Immaculata Conceptione Liparensium
(1873 – 1956)
Super Virtutibus
«Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini» (Sal 86, 11).
Le parole dell’antico cantore di Israele riecheggiano con singolare evidenza nella vita e nella spiritualità della Serva di Dio Florenzia Giovanna Profilio. La ricerca del “volto” del Signore caratterizzò il suo percorso e si tradusse in una coerente e feconda testimonianza allo Sposo divino.
La Serva di Dio nacque a Pirrera, nell’isola di Lipari (ME), il 30 dicembre 1873. Quarta figlia, fu battezzata con il nome di Giovanna. Crebbe ricevendo in famiglia una solida educazione umana e cristiana e ben presto iniziò a frequentare con gioia ed entusiasmo la parrocchia del suo piccolo villaggio. Percepì i segni della vocazione alla vita consacrata, ma diverse difficoltà le impedirono di realizzare il suo desiderio: l’ostilità da parte della madre, la morte del padre nel 1895, l’emigrazione dei Profilio negli Stati Uniti d’America.
Così la Serva di Dio si stabilì con la famiglia a New York, dove iniziò a lavorare in fabbrica; ma non venne meno il suo percorso spirituale, che anzi lei consolidava frequentando un convento dei Frati Minori Francescani. Nel 1898 ottenne di poter far parte della Congregazione delle Suore Terziarie Francescane di Allegany, nello Stato di New York; l’anno seguente, ricevette l’abito francescano e assunse il nome di Florenzia; il 22 luglio 1900 emise i voti temporanei.
Dopo quattro anni di permanenza a New York, la madre decise di ritornare in Italia, ristabilendosi a Lipari con i figli. Anche Suor Florenzia, convinta dal vescovo di Lipari a formare una nuova comunità religiosa a servizio delle necessità dell’isola, li raggiunse nel 1905.
L’opera ebbe inizio. La nascente comunità si mise al lavoro per sollevare le sorti degli orfani, degli anziani, delle famiglie, che vivevano una vita disagiata per le particolari circostanze del luogo, isolato dal mondo e privo di risorse economiche. Si aprì la prima casa del nuovo Istituto e il vescovo emanò il decreto di approvazione della Congregazione delle Suore Francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari. Il 2 agosto 1906 la Serva di Dio emise le professione perpetua e venne nominata Fondatrice e prima Superiora Generale del nuovo Istituto. Conserverà tale ufficio fino al giorno della sua morte.
La nuova famiglia religiosa si estese progressivamente in Sicilia, in Italia e all’Estero. Con zelo e dedizione Madre Florenzia indirizzò le Suore in vari campi di assistenza e apostolato: asili, educandati femminili, refezioni scolastiche, orfanotrofi, ospedali, pensionati, assistenza agli anziani e agli invalidi abbandonati, colonie estive, scuole elementari, scuole artigianali con laboratori, istruzione catechistica, cooperazione alle opere parrocchiali. Nel 1953 fu fondata la prima casa in Brasile e poi in Perù.
Era soprattutto il suo esempio a costituire un forte stimolo formativo.
Nella vita della Serva di Dio, infatti, si delinea una limpida traiettoria, che, nonostante difficoltà e ostacoli, costituisce il filo conduttore delle sue convinzioni, dei suoi sentimenti e delle sue scelte: Gesù Cristo è l’unico assoluto, che dà significato e orientamento a tutti i valori.
La sua vocazione maturò in un insieme di prove dolorose, che resero sempre più consapevole e generosa la sua vita interiore e la fecero progredire nella pratica della virtù. Madre Florenzia alimentava la sua spiritualità con la meditazione della Parola di Dio, con la preghiera costante, con un incondizionato amore a Cristo e alla Chiesa. L’Eucaristia e l’imitazione della Beata Vergine erano il centro dei suoi pensieri e delle sue decisioni e la sorgente della sua attività educativa e assistenziale.
Un altro aspetto del suo profilo spirituale fu il costante esercizio della carità. A servizio dei fratelli afflitti da ogni genere di povertà, la Serva di Dio annunciava il vangelo testimoniandolo con la vita e considerava l’amore al prossimo come un prolungamento dell’amore verso Dio. «L’Amore sia il movente di ogni vostra aspirazione e di ogni opera intrapresa, l’Amore che innalzi all’Onnipotente un cantico di gloria, di gratitudine e di riconoscenza…»: queste parole, da lei indirizzate alle consorelle, erano il motore e l’ispirazione della sua attività.
La sua naturale spontaneità si distingueva per una certa energia, a volte anche rigida, non di rado presente negli abitanti di piccole isole; ma la sua tempra forte veniva equilibrata da un senso di prudenza e di mitezza, frutto di un costante impegno interiore, particolarmente evidente nei momenti del dolore e della prova, da lei vissuti come un dono di grazia che la favorivano nella sua comunione con il Crocifisso. Alla scuola della spiritualità francescana, Madre Florenzia pose la sua fondazione sotto l’insegna dell’Immacolata Concezione di Maria, ulteriore segno della filiale devozione mariana che aveva alimentato tutto il suo percorso di vita.
Al termine di una lunga vita, tutta dedicata ad alleviare sofferenze e solitudine e ad istruire generazioni di fanciulli e adolescenti, la Serva di Dio chiuse la sua giornata terrena a Roma il 21 febbraio 1956, circondata da una diffusa fama di santità.
In virtù di questa fama, dal 31 ottobre 1985 al febbraio 1991 presso la Curia ecclesiastica di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela fu celebrato il Processo ordinario, mentre avevano luogo i Processi rogatoriali presso le Curie ecclesiastiche di Acireale e Palermo e presso il Vicariato di Roma: la loro validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con decreto del 18 novembre 1994. Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, l’11 giugno 2015 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 20 marzo 2018, presieduta da me, Card. Angelo Amato, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
Fatta dunque dal sottoscritto Cardinale Prefetto un’accurata relazione di tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco, Sua Santità ratificando i Voti espressi dalla Congregazione delle Cause dei Santi ha dichiarato:
Consta delle virtù teologali della Fede, della Speranza e della Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché delle virtù cardinali della Prudenza, della Giustizia, della Fortezza e della Temperanza e delle virtù annesse, in grado eroico, della Serva di Dio Florenzia Giovanna Profilio, Fondatrice dell’Istituto delle Suore Francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari, nel caso e nell’effetto di cui si tratta.
Il Sommo Pontefice ha poi stabilito che fosse preparato questo Decreto e promulgato negli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.
Dato a Roma il 14 aprile dell’Anno del Signore 2018
Angelo, Cardinale Amato
Prefetto
Messina, in migliaia per l'ultimo saluto ai fratellini deceduti nell'incendio della loro abitazione
Migliaia di persone hanno partecipato ai funerali di Francesco e Raniero Messina, 13 e 10 anni, i due fratelli morti 4 giorni fa in un incendio nella loro abitazione.
Le esequie sono celebrate nella cappella della collegio di Sant'Ignazio, dall'arcivescovo di Messina, monsignor Giovanni Accolla, e da padre Collura e padre Lorenzo Campagna che aveva battezzato i bambini. Accanto ai genitori i loro parenti e amici, ma anche tanta gente comune, oltre al sindaco Accorinti e a esponenti politici.
Per il gran numero di persone presenti il Comune, su richiesta dei familiari, ha autorizzato l'allestimento di un maxischermo in piazza Duomo. I ragazzi presenti indossavano delle magliette con i soprannomi delle due vittime del rogo, Fifo e Rani, con stampate le parole che dicevano più spesso.
Accanto alle bare delle magliette di calcio delle squadre per le quali tifavano e le loro foto. Sull'altare due grandi cuori. In città negozi e uffici chiusi per lutto cittadino.
Al via da domani gli orari estivi dei collegamenti veloci da e per le Eolie
Le tabelle sono suddivise in corse regionali e ministeriali. N.B. Le tabelle si ingrandiscono cliccandoci sopra
Nel 100° della morte, cerimonia oggi al cimitero di Lipari per il S.T. Mariano Amendola
Comunicato Stampa
Questa
sera alle ore 18,00, al cimitero di Lipari, verrà deposta una corona di fiori
sulla tomba del S.T. Mariano Amendola nel giorno del centesimo anniversario
dalla sua morte avvenuta durante la battaglia del Solstizio (tra il Piave e il
Monte Grappa).
Dopo
una breve preghiera da parte di Don Giuseppe Mirabito verrà intonato il
silenzio d’ordinanza.
La
commemorazione è stata curata dal ricercatore di storia eoliana Giuseppe Cirino.
Lipari,
19 giugno 2018
Nino
Saltalamacchia – Presidente Centro Studi
I nostri auguri ai festeggiati di oggi
Buon Compleanno a Mary Pennisi, Angelo Andrea Cannistrà, Filomena Groppo, Gresy Bonica, Antonio Giovenco
19 giugno 1918 – 19 giugno 2018. Cento anni fa nella "Battaglia del Solstizio" moriva il sottotenente liparese Mariano Amendola (di Peppe Cirino)
Esaurita la spinta iniziale della Battaglia di
Caporetto, con la quale l’esercito austro – tedesco, aveva costretto lo
schieramento italiano ad una ritirata di quasi 150 km, vanificando l’immane
sforzo compiuto dai nostri fanti durante due anni e mezzo di guerra (24 maggio
1915 – 24 ottobre 1917), portando il conflitto all’interno dei confini
nazionali, tra la fine di dicembre e l’inizio del 1918, un fronte più corto di
300 km si era stabilizzato lungo la linea difensiva che passava per il Monte Pasubio,
l’Altipiano di Asiago, il Brenta ed il Monte
Grappa e da questo, seguiva la linea del
Piave fino al mare passando per il Montello.
Per il comando austro-ungarico dopo le Battaglie
d’Arresto, divenne prioritario il lancio
di una nuova offensiva in grande stile che potesse rompere la nuova linea
italiana, consentendo all’esercito imperiale di dilagare nella pianura
Vicentina e di raggiungere in poco tempo Milano.
Nel Marzo del 1918, fu perciò concepito un piano di
attacco diviso in due distinte operazioni
denominate “Radetzky" e "Albrecht". Molti storici sono concordi sul fatto che alle
due va aggiunta anche l’operazione “Lawine”
(operazione diversiva) che doveva consentire lo sfondamento della linea
italiana nei pressi del Passo del Tonale, per dar modo ad un primo contingente
di puntare direttamente su Milano.
Ammaestrati dalla dura sconfitta di Caporetto i
comandanti italiani questa volta non si fecero cogliere impreparati e nessun
dettaglio fu sottovalutato, i numerosi disertori ungheresi fornirono
particolari e dettagli dell’operazione d’attacco, consentendo alla nostra
intelligence di potere ottimizzare la posizione dei reparti lungo tutto il fronte difensivo con
un adeguato rafforzamento dei capisaldi e con un costante cambio delle posizioni delle
artiglierie.
Nella notte del 13 giugno 1918, il bombardamento
sul Tonale, fu puntuale preludio dell’operazione “Lawine” (valanga). I soldati austro-ungarici
si lanciarono all’assalto, ignari però che i battaglioni alpini e le divisioni
di fanteria nell’area, erano stati rafforzati e muniti di ulteriori
mitragliatrici e pezzi di artiglieria. Nella giornata del 14 giugno i Kaiserjäger conquistarono
le trincee italiane di prima linea, ma sbaragliati dal violento fuoco dei medi
e grossi calibri delle nostre artiglierie e dal feroce contrattacco di alpini e
fanti, nella stessa notte furono costretti ad abbandonare le posizioni conquistate
costringendo i comandi ad abortire l’operazione Lawine.-
Nella notte tra il 14 ed il 15 giugno 1918, un
forte fuoco preparatorio esploso dai 5473 pezzi di artiglieria austriaci,
investì le linee italiane sprigionando una immensa cortina di fumo e gas
tossici (Durante la Battaglia del Solstizio gli Austriaci spararono
200 000 granate lacrimogene e asfissianti), cercando di
creare un effetto sorpresa, come già mesi prima era avvenuto a Caporetto.
Ha così inizio la Battaglia del Piave o Solstizio
per gli italiani, chiamata invece dagli imperiali operazione “Radetzky" e operazione
"Albrecht", perché con un attacco lanciato su di un fronte che andava
dall’Astico al mare le truppe del generale Conrad da nord e quelle del
feldmaresciallo Boroevic da sud avrebbero dovuto ricongiungersi con una manovra
a tenaglia, alle spalle dello schieramento difensivo italiano proseguendo poi
con un’avanzata attraverso la pianura veneta.
Come detto l’esercito italiano non era per niente
impreparato e l’effetto sorpresa sperato dagli austroungarici non ci fu. Tra le
fanterie italiane nei giorni che precedettero la battaglia erano state
distribuite maschere anti gas molto
efficaci (di produzione britannica), che consentirono ai soldati di resistere nelle proprie
posizioni di prima linea per molto tempo.
Il micidiale controfuoco delle artiglierie italiane
seminò il panico nelle linee di attacco degli imperiali infliggendo pesanti
perdite. Gli Austroungarici nonostante tutto,
in diversi punti riuscirono a passare alla riva destra del Piave, costituendo solide teste di ponte sul Montello a San Donà di
Piave a Nervesa e nei pressi delle Grave di Papadopoli, Molino Nuovo, Molino
della Sega, Casa Pavan e Casa Martini. Furono giorni di duro combattimento
anche corpo a corpo, in cui ogni palmo di terra venne difeso e conteso a prezzo
di sangue. Anche sul Grappa alpini e fanti subirono il colpo iniziale dei Kaiserjäger
e dovettero concedere al nemico parte della montagna. Gli italiani si
aggrapparono ad ogni anfratto e sporgenza per ricacciare in dietro il nemico
aiutati dalle batterie di artiglieria della cannoniera Vittorio Emanuele,
ovvero una poderosa linea fortificata di pezzi di artiglieria di grosso e medio
calibro posti in caverne approntate nei mesi precedenti. Ogni soldato sentì in
cuor suo che stava difendendo un pezzo sacro d’Italia.
Nonostante lo svantaggio numerico, gli italiani godevano
di una migliore logistica, con le linee di rifornimento ferroviario che giungevano
a meno di 10 km dalla prima linea. Le tradotte trasportarono ininterrottamente
soldati della classe 1899 (appena diciottenni) per ricostituire con immane
sforzo le unità logorate dai combattimenti. Gli austriaci invece attraversano il
Piave su ponti di barche ed in molte zone guadando il fiume sotto il fuoco italiano, con linee di
rifornimento molto arretrate rispetto alla zona di scontro.
La fortuna sorrise agli italiani, e la piena del
Piave spazzò via molti dei ponti approntati lungo il suo letto, lasciando
isolate intere divisioni austriache che non riuscirono così a ricevere più
truppe fresche e munizioni. Nasce in
quei giorni di scontro e d’impresa, dalla vena artistica e dall’estro di E.A.
Mario (Giovanni Ermete Gaeta) “la Leggenda del Piave”, canto dal quale i
ragazzini del 99 trassero forza e sostegno nel tentativo di ricacciare indietro
il nemico. Scrivendo un telegramma all’autore, il capo di stato maggiore
generale Armando Diaz disse: “ Mario… La
sua canzone al fronte ha fatto più di un generale…”
Nelle giornate tra il 19 ed il 21 il contrattacco
italiano si fece più feroce e palmo a palmo i fanti riuscirono a guadagnare il
terreno perduto ricacciando sulla riva sinistra le divisioni austriache. Uno
degli ultimi capisaldi riconquistati dai fanti della Brigata Foggia nella parte
bassa del Piave, fu Casa Marini a San Biagio di Callalta, e tra di essi vi era
anche il Sottotenente Mariano Amendola
(eoliano) che a Casa Martini il 19 giugno perse la vita per una ferita mortale
ricevuta al petto .
Tra la notte del 21 e del 22 giugno l’imperatore
Carlo Primo d’Austria, ritenendo che ogni ulteriore sforzo di sfondamento della linea italiana fosse
ormai vano, ordinò al suo stato maggiore la ritirata delle truppe imperiali sulla
riva sinistra del Piave e di trincerarsi per resistere.
Dopo la Battaglia del Solstizio, si esaurì ogni
tentativo di attacco da parte dell’esercito austroungarico, ed il 24 ottobre
(ad un anno esatto da Caporetto), gli italiani lanciarono l’offensiva finale
che passò alla storia come la Battaglia di Vittorio Veneto. La sua conclusione
il 4 novembre 1918 e l’armistizio di Villa Giusti, segneranno per l’Italia la
Vittoria e la fine della guerra.
Amendola
Mariano di Vincenzo e di Paino Luigina e nato a
Lipari il 05 Febbraio 1897 – distretto militare di Messina matricola 125285
serie del ruolo 18
Sottotenente di complemento del 280° Reggimento di Fanteria 6^
Compagnia - 3^ Armata del Piave
Morto il 19 Giugno 1918 a Casa Martini
(Piave) per ferite riportate in combattimento all’età di 21 anni
Sepoltura originaria : Cimitero di San
Biagio di Callalta - Attuale sepoltura:
traslato nel Cimitero Comunale di Lipari.-
Unità
di appartenenza
Brigata
Foggia – 280 ° / 281°/ 282° Reggimenti di Fanteria (Milizia Territoriale)
La Brigata Foggia
fu costituita il 15 Luglio del 1917 il
comando di brigata del 280° dal deposito del 26° reggimento, il 281° dal
deposito del 50° reggimento, il 282° dal deposito del 53° reggimento
Anno 1918 – periodo di permanenza in linea
Dal 12 gennaio al 4 maggio : Val Lagarina
- Settore Brentonico – Settore Castione – Coste di Tierno – q.940 –
Martello – Malga Sorgente – q. 382 – Dosso alto
Castione – Castel Brentonino - M.
Giovo – Sottosettore Coste Tierno – S. Cecilia – Sbarramento Talpinia – Castel
Tierno – Caposaldo Coste Tierno.
Dal 16 giugno al 21 settembre :
BATTAGLIA DEL PIAVE = capisaldi L’ero – S. Biagio – Callalta – Molino Nuovo
– C. Martino - Meolo – C. Pavan –
Villanova – Croste – Argine S. Marco .-
Dal
riassunto dei Diari di Guerra della Brigata Foggia:
Nell’anno
1918 dal 12 a 15 gennaio la Foggia sostituisce il 12° reggimento di marcia
nella quarta linea di resistenza tra S. Valentino, Postemone, Montagnola. Dal
26 al 30 tutta la brigata si schiera in prima linea rilevando nel settore
Brentonico la “Macerata” (Coste di Tierno, Q.382, Malga Sorgente,
Sottocastello, Dosso Alto di Castione, Talpina, Monte Giovo).
Fino
ai primi di maggio la Foggia resta a difesa del suddetto settore esplicando,
con azione di pattuglie, attiva vigilanza e respingendo frequenti colpi di mano
dell’avversario.
Il
4, ceduta la linea alla Vicenza, si trasferisce in ferrovia nella zona di
Custoza (Monte Godi, Guastalla Nova).
In Seguito all’offensiva sul Piave il 16 Giugno la
brigata, partendo dalla Stazione di Dosso Buono giunge a Camposanpiero. Di qui
il giorno successivo è fatta proseguire su autocarri fino alla zona di Treviso, Ponte di Piave,
ove la 281° viene disposto nella posizione del secondo sistema difensivo (capisaldi
Pero, S. Biagio e Callalta) con incarico
di appoggiare le truppe del XI Corpo d’Armata che occupano in corrispondenza le
difese antistanti il Piave.
Il
280° è posto il giorno successivo alle dipendenze della Brigata Pavia nel
tratto di fronte compreso tra il passaggio a livello nord – est di S. Biagio, Molino
Nuovo, margine nord del caposaldo Casa Martini, ove un forte attacco nemico ha
prodotto larghe e pericolose falle, concorreva vigorosamente ai contrattacchi
di tutta l’11^ Divisione, riconquistando la linea di Molino Nuovo, gomito del
Meolo fino a sud di Casa Pavan q.11 e
catturando numerosi prigionieri.
Il
20 giugno al 281° viene affidato il compito di eseguire un deciso
contrattacco per rioccupare la così
detta linea delle riserve e cioè : Villanova, Casa Nova, Casa Pavan, caposaldo
Martini. Essa agisce su due colonne: quella di sinistra, composta dal III
Battaglione , deve avanzare con obiettivo Villanova; quella di destra (II
battaglione), per il caposaldo di San Biagio, deve puntare su Casa Pavan.
Sebbene
l’azione sia contrastata dal nemico, pur tuttavia la colonna di sinistra
raggiunge l’obiettivo occupando la linea Casa Nova, Crosere , Villanova.
Più accanita invece è la resistenza
sulla fronte della colonna di destra. Giunta questa tra la Casa Calion e il
Fosso a sud di Casa Martini viene arrestata dal violento fuoco di
mitragliatrice appostate tra casa Pavan e Fosso Zenzanato.
Ripetuti ed impetuosi tentativi, fatti
col concorso anche del I/281°, già in rincalzo
Casa Marinetti, falliscono per la strenua difesa che l’avversario oppone. Verso sera i
reparti, sostenuti dalle nostre artiglierie, riescono a conseguire qualche
progresso, ma, contrattaccati da preponderanti forze, dopo aver tenacemente
resistito , sono costretti a ripiegare sulla linea Casa Calion, Ferrovia Km.
14, contro la quale s’infrangono i tentativi del nemico che vuole ad ogni costo
aprirsi un varco.
Il 21 giugno, il 280° torna alla
dipendenza della propria brigata ; il 22, viene estesa la nostra occupazione
fino all’argine S. Marco ed il 23, fiaccata la resistenza avversaria, la Foggia
schiera le sue truppe sul Piave. Subito provvede al risanamento del campo di
battaglia ed al rafforzamento della linea. Esercita attiva vigilanza con
frequenti invii di pattuglie sulla
sponda opposta del fiume.
Le perdite della brigata in questa
battaglia, sommano a 28 ufficiali e 609 uomini di truppa.
Perdite del 280° Reggimento nella Battaglia del Solstizio
Ufficiali
|
Truppa
|
||||
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
5
|
7
|
6
|
16
|
139
|
218
|
Dallo
stato di servizio del sottotenente Mariano Amendola:
-
Soldato di leva 2^ categoria
classe 1899 distretto di Messina quale iscritto nella leva mare 1897 e
rivedibile nella classe 1898 e lasciato in congedo illimitato – 30 Agosto 1917;
-
Chiamato alle armi e giunto - 3
Settembre 1917;
-
Tale nel deposito del 20° Reggimento Fanteria (Brescia)– 4 Settembre
1917;
-
Giunto in territorio dichiarato in stato di guerra – 4 Settembre 1917;
-
Partito da territorio dichiarato in stato di guerra perché ammesso a
frequentare il corso Allievi Ufficiali -
13 Ottobre 1917;
-
Tale Allievo Aspirante Ufficiale
di Complemento nella Scuola Ufficiali di Caserta - 15 Ottobre 1917;
-
Aspirante Ufficiale di complemento nel 26° (Bergamo) Reggimento di
Fanteria D.M. – 17 Marzo 1918;
-
Giunto in territorio dichiarato in stato di guerra - 4 aprile 1918;
-
Tale nel 280° Reggimento Fanteria
10 Aprile 1918;
-
Tale 3^ categoria distretto di Messina determinazione del consiglio di
leva in data - 31 Maggio 1918;
-
Sottotenente di complemento arma di Fanteria nomina provvisoria Decreto del Comando Supremo 19 maggio 1918;
-
Confermato nella suddetta nomina
con anzianità 16 Maggio 1918 effettivo per mobilitazione al Deposito
Fanteria Piacenza Ovest D.L – 19
Agosto 1918;
-
Prestato Giuramento di Fedeltà in zona di guerra – 12 Maggio 1918;
-
Morto nel combattimento avvenuto a Casa Martini (Comune di San Biagio
di Callalta) come dall’atto di morte iscritto al n°150 del registro degli atti
di morte
del 280° Reggimento di Fanteria – il 19 Giugno 1918.
Dal registro dello stato
civile del 280° Reggimento di Fanteria :
Il sottoscritto tenente di amministrazione Casanova sig. Giovanni incaricato della
tenuta dei registri di dello stato civile
presso il 280° Reggimento di
Fanteria , dichiara che nel registro degli atti di morte a pag.152 al n° 150 d’ordine, trovasi scritto quanto
segue:
“L’anno millenovecentodiciotto
il giorno diciannove del mese
di giugno nella località Casa Martini , Comune di San
Biagio di Callata , alle ore quattordici e minuti trenta in età di
anni ventuno mancava ai vivi il
sottotenente Amendola sig. Mariano della
6^ Compagnia del 280° Regg. Fanteria ,
nativo di Lipari , Provincia di Messina , figlio di Vincenzo e della fu Paino Luigia , morto in seguito a
ferita per fatto di guerra – sepolto nel
cimitero di San Biagio di Callalta , come risulta dall’attestazione delle persone a piè del
presente sottoscritto : aspirante medico Edmondo Chiappini”.
Nel 1924 su richiesta della sig.ra Mariannina Amendola sorella del
caduto, i resti del Sottotenente Mariano Amendola furono traslati nel cimitero
di Lipari, ove ancora oggi riposano.
ALL’EROICA GIOVINEZZA DEL SOTTOTENENTE
MARIANO AMENDOLA
CADUTO IL 19 GIUGNO 1918 PRESSO SAN
BIAGIO DI CALLATA
RELIGIOSAMENTE LA SORELLA MARIANNINA CHE
NE VOLLE GLI AVANZI
ELIMINOSI FRA LE RELIQUIE DELLA FAMIGLIA
ALL’OMBRA DEI NATII CIPRESSI
ALLA VOCE DELLA PATRIA CHE LO CHIAMAVA
A PRESTARE IL SUO BRACCIO PER LA SUA
DIFESA E
PER LA SUA GLORIA EGLI CON SLANCIO
UBBEDI’ OBBIDI’ E NON DISCUSSE
ECCO IL SOLDATO HA COMBATTUTO DA PRODE
ED E’ CADUTO NELL’ADEMPIMENTO DI UN SACRO
DOVERE
ECCO L’ERO MORTO COLLA RASSEGNAZIONE
SULLE LABBRA
E CON LA PACE NEL CUORE
ECCO IL MARTIRE
dettò
Colonnello Vigna
Iscriviti a:
Post (Atom)