Mercoledì 24 Aprile, su richiesta dell’assessora alla Pubblica Istruzione di Lipari Cristina Roccella, la responsabile Claudia Schilirò ha convocato i referenti della Rete Territoriale delle Isole Eolie, ovvero le amministrazioni di Malfa, Lipari, S. Marina Salina e Leni, i delegati delle Isole minori di Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi, Panarea e Ginostra, gli Istituti Comprensivi Isole Eolie, S. Lucia, Isa Conti Eller Vainicher ed altri 27 delegati tra scuole, associazioni, uffici e comitati attivi sulle Isole.
Oggetto della riunione, che si è tenuta sia in presenza che in streaming (per il forte rischio di non rientrare con gli aliscafi) è stato l’incontro e la presentazione del progetto Soss, le Squadre Operative Soccorso Studenti, già conosciuto da molti ed arrivato alla 20° edizione proprio con il campo scuola tenutosi in questi giorni sull’Isola di Salina, a Valdichiesa, dal 24 al 29 Aprile con partecipanti da Lipari, Salina, Roma e Castelli Romani impegnati in attività nautiche, escursioni, visite archeologiche ed esplorazione dell’arcipelago.
In molti hanno visto a Lipari e Salina i giacconi verdi dei ragazzi Soss che regalavano ai negozi i calendari.
Dopo la presentazione da parte dell’Assessora Roccella, che aveva già conosciuto e seguito il progetto da tempo, hanno preso la parola gli invitati del Lazio, il responsabile Ricci Riccardo ma soprattutto la Preside del Leonardo da Vinci di Roma (l’istituto nel quale ha studiato Maria Montessori) che, essendo preside anche dell’Istituto Comprensivo a Villalba di Guidonia, con un totale di quasi 2.000 studenti conosce a fondo ed affronta ogni giorno le problematiche dei bambini e degli adolescenti.
La Preside Irene De Angelis Curtis ha così risposto esaurientemente alle tante domande delle sue colleghe, molte con figli e parenti proprio nell’età più critica, sull’ esperienza vissuta con i campi scuola Soss dai suoi studenti di tutte le età, e di come moltissimi allievi abbiano deciso di intraprendere la via dell’impegno operativo su ambiente e sociale, cambiando stili di vita e migliorando il più delle volte, tra l’altro, il proprio rendimento scolastico.
E si è ben capito come vivere per 5 giorni, durata normale del primo “Campo Base”, senza Smartphone, in un clima di collaborazione e comunità, con il massimo della sicurezza ma senza le consuete “comodità” delle gite scolastiche, permette di scoprire sè stessi e gli altri, senza maschere o filtri artificiali, creando gruppi classe funzionali e dinamici.
“-La differenza tra i campi Scuola Soss e molte delle gite scolastiche”, hanno chiarito i responsabili “non è solo la scelta di fare a meno del cellulare e di internet, che obbliga gli allievi a riattivare il proprio cervello per fare le cose senza il supporto continuo dei tutorial, ma anche proporre un periodo in cui gli allievi devono per forza conoscersi e collaborare, in tutte le attività, con lo stile proprio del Team Building.
Non spendere soldi al bar o nei locali, come non poter ricomprare sigarette, puff o svapo crea un ambiente totalmente diverso da quello offerto dalle normali attività in gita, soprattutto con gli alunni delle classi superiori, dove assumere alcool e fumare per i minorenni è diventata la normalità completamente ignorata dagli adulti, mentre decidere di essere “diversi”, cioè di non fumare o bere fino al coma etilico comporta spesso l’esclusione dai gruppi social e dalle continue “feste”, dove spesso accade veramente di tutto,”.
Nei Castelli Romani le situazioni a rischio sono amplificate, sia per la vicinanza con la capitale che per una diffusa disponibilità economica dei ragazzi, (ma moltissimi genitori fanno grossi sacrifici per non essere da meno degli altri, gite scolastiche dagli 800 € in su sono ormai normali, mentre anche le feste sono un ottimo business per i più “svegli”), ad esempio lo scorso anno ha perso la vita una 17enne di un Liceo di Albano per un incidente mentre era in corso una “festa” con oltre 700 studenti, in un locale alla moda al Lago, evento gestito dai ragazzi del 5° anno, mentre durante il periodo dello scorso campo Soss ad Aprile, a Velletri, un quattordicenne di Ariccia, mentre festeggiava in compagnia di amici, ha perso la vita per una caduta da un ramo.
Molto spesso nelle feste, fuori e dentro i locali gira parecchia droga di ogni genere, e soprattutto i ragazzi possono sperimentare “pasticche” o droghe sintetiche inalate a loro insaputa con le sigarette elettroniche, mentre la dipendenza più diffusa è l’uso continuo e compulsivo dello smartphone, spesso un iphone ultimo modello (quelli più potenti, che prendono dappertutto) dipendenza che cresce di pari passo con l’ansia e le preoccupazioni dei genitori, spesso impotenti di fronte alla velocità dei cambiamenti sociali.
Moltissime ragazze iniziano il campo Soss con il loro nuovo trolley con phon, piastra, trucchi e vestiti da festa, la “pochette” firmata, con scarpe bianche tutte uguali (nonostante l’informativa con l’elenco del materiale spieghi bene in cosa consiste il campo e cosa serve davvero) e la maggior parte dei ragazzi arrivano pensando che, come per le normali gite o campi scuola, sarà un’altra lunghissima festa in cui guadagnare anche soldi, e infilano nelle valigie cose spesso illegali ma perfettamente ignorate dai genitori.
Nelle lunghe serate vicino al camino d’inverno, o intorno al fuoco, o sulle spiagge di laghi e mari, si raccontano tra loro, magari di regioni diverse, cosa vedono e succede nelle gite delle scuole, è normale poi che per i più fragili i rischi di tragedie siano alti. Ma chi si confronta e ha la possibilità di scegliere sono quelli che hanno avuto la fortuna di frequentare il campo, purtroppo i soggetti più a rischio riescono spesso ad “evitare” l’esperienza, e c’è anche una buona percentuale di genitori a cui l’attuale sistema va benissimo, con papà e mamme che fanno a gara con le figlie a chi è più “social”, a chi ha più like e a chi veste più alla moda.
I Campi scuola Soss sono attivi da più di 10 anni, anche se con il nuovo logo il conteggio dei campi è iniziato solo dopo la pandemia Covid: le conseguenze create dalle restrizioni sui ragazzi italiani sono ancora forti, invece di creargli una coscienza “reattiva” alle emergenze si è deciso di trasformarli in soggetti capaci di stare 15 ore a giocare davanti agli schermi, ordinando il cibo sul web, dicendogli che “andrà tutto bene”.
Dormire le prime ore in classe succede sempre più spesso, mentre noi riceviamo notizie di tragedie di ragazzi coinvolti in “incidenti” o suicidi, come a Cerveteri, dove le scuole ci hanno fatto richiesta di iniziare i campi Soss, e pochi giorni fa ad Ariccia stessa tragedia, per un ragazzino di 14 anni.
Dall’acquisto del loro primo telefonino in poi, gli studenti sono sempre più con la testa tra la rete, con gli occhi illuminati solo dallo schermo dello Smartphone, senza altra limitazione o protezione che quella proposta della propria famiglia (quando succede).
I livelli già altissimi del campo elettromagnetico emesso dai loro dispositivi (misurati con strumenti sofisticati ad ogni campo) sono aumentati enormemente in poco tempo, mentre in tutta Italia sono appena entrati in vigore i nuovi limiti di legge che raddoppiano le emissioni anche per le antenne per telefonia.
Un periodo di disintossicazione diviene così un vero salvavita, che permette una nuova consapevolezza insegnando le corrette regole per sopravvivere anche quando il sistema sembra andare fuori controllo.
Che l’argomento sia ormai di attenzione pubblica lo ha dimostrato anche Rai 2, in occasione della “giornata mondiale della disconnessione”, che ha inviato una troupe nel nostro campo a Velletri il 21 febbraio, registrando un servizio trasmesso durante il TG delle ore 13.
https://www.youtube.com/watch?v=OfU_vSus958
Nell’ambito della programmazione del Piano di Zona 2021 per il benessere dei minori, il Comune di Lipari ha approvato il progetto e la Regione Sicilia ha concesso un piccolo contributo per l’organizzazione del primo Campo Soss “finanziato” che si svolgerà a Salina, a Valdichiesa, grazie all’accoglienza di Padre Giuseppe, che verrà realizzato appena approvato il Bilancio del Comune di Lipari.
Nel frattempo, dato l’interesse espresso dai rappresentanti degli Istituti Scolastici per i campi già realizzati nel Lazio, su richiesta dei partecipanti all’incontro della Rete Territoriale Isole Eolie verranno proposti altri campi in accordo con i Dirigenti, come momento integrativo e complementare all’attività educativo-didattica della scuola, parte integrante e qualificante dell’Offerta Formativa.
A chiusura dell’importante incontro, il Sindaco Riccardo Gullo ha voluto conoscere nel suo ufficio la preside e gli organizzatori, complimentandosi per l’alto profilo del progetto e per la sua valenza nell’ambito della prevenzione e della formazione alla legalità, della tutela dell’ambiente e della protezione delle fasce di giovani più a rischio.