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giovedì 20 ottobre 2016

Previsioni meteomarine Eolie a cura di Giuseppe La Cava. Piogge in arrivo

TRA LA NOTTE E LE PRIME ORE MATTUTINE DI VENERDI 21 SI PREVEDE IL VELOCE PASSAGGIO DI ROVESCI DI MODERATA INTENSITA' O TEMPORALI, PIU' PRESENTI NEL SETTORE OCCIDENTALE E SETTENTRIONALE DELL'ARCIPELAGO, CON ISOLATI ACCUMULI PRECIPITATIVI GIORNALIERI FINO A 8 MM IN CASO DI FENOMENI TEMPORALESCHI. .
PER LA RIMANENTE PARTE DEL GIORNATA SARANNO POSSIBILI PIOVASCHI O DEBOLI ROVESCI

MareFestival Salina - Premio Massimo Troisi alla Fiera del Turismo di Rimini TTG

Nello stand dedicato alla valorizzazione turistica e culturale della Provincia di Messina, curato dal Messina Tourism Bureau in collaborazione con la Città Metropolitana, è stata promossa la prossima VI edizione della kermesse che coinvolge i Comuni di Messina, Milazzo, Santa Marina Salina e Malfa. Il TTG incontri 2016 è un evento clou per il comparto turistico ed il principale marketplace del turismo B2B in Italia; quest'anno è giunto alla 53esima edizione e si è svolto nell'Expo Centre riminese, raccogliendo oltre 60mila presenze e 700 giornalisti accreditati. 
L'ex Provincia di Messina e il Messina Tourism Bureau, presieduto da Gaetano Majolino, hanno proposto il progetto "I cinque colori", nell'ambito di un bando europeo sul turismo ambientale, nel quale è inserita anche l'isola di Salina, che ospita la settimana di eventi legati a MareFestival in programma dal 18 al 23 luglio 2017. 
La manifestazione, diretta dal giornalista Massimiliano Cavaleri, è ormai un appuntamento consolidato e di respiro nazionale con madrina Maria Grazia Cucinotta e ospiti del calibro di Matt Dillon, Sergio Castellitto, Giorgio Pasotti, Ezio Greggio, Margaret Mazzantini, Valeria Solarino, Serena Autieri, Sabina Guzzanti, Massimo Dapporto, Enzo Decaro e tanti altri. 
Una sette giorni di cinema, musica, cultura e moda capace di attrarre un target eterogeno ed internazionale, con proiezioni di film, concerti, CineCocktail, momenti moda, presentazioni di libri ed incontri collaterali promossi dall'associazione culturale turistica Prima Sicilia con ingresso gratuito. 
Grazie alla partnership con Casa Sanremo, Marina Militare, CRAL, Trenitalia e i vari Comuni coinvolti, MareFestival offre una settimana "artistica" e "made in Sicily" in alcune tra le più belle location della nostra provincia, in particolare a Salina, "cuore" dell'evento che ogni anno celebra il grande attore e regista Massimo Troisi, autore del capolavoro premio Oscar "Il Postino", girato proprio nella splendida isola eoliana.

"Pescando" nell'archivio video di Eolienews : Surroga e Giuramento dei consiglieri comunali Sgroi e Portelli (Maggio 2013)

Quarantasettesima puntata della nostra rubrica. Oggi: Surroga e Giuramento dei consiglieri comunali Sgroi e Portelli

Si è laureata Mariuccia Giardina

Si è laureata in Economia aziendale presso l'Università degli Studi di Messina la signorina  
Mariuccia Giardina
Alla neo dottoressa le felicitazioni dei suoi cari.
A  lei anche l'augurio di Eolienews per un brillante futuro professionale

Accadde oggi..alle Eolie

20/10/2011
Terremoto nel mare eoliano
http://eolienews.blogspot.it/2011/10/terremoto-nel-mare-eoliano.html

Opere pubbliche nel Comune di Santa Marina Salina. C'è anche il campetto di calcetto a Lingua

COMUNICATO STAMPA

Hanno preso avvio lunedì 17 u.s. i lavori di completamento del I° lotto del progetto di sostituzione della rete idrica comunale. Il tratto di strada interessato dai lavori, in questa fase, è compreso tra la piazza S.Marina e la S.P. 182 in località Punta Ranata, che in aggiunta ai lavori già realizzati prima dell’estate 2015 , completano gli interventi a Santa Marina. I lavori continueranno nella frazione di Lingua ed interesseranno principalmente la S.P. 182 e via Umberto I°.
Sempre a Lingua, la prossima settimana inizieranno i lavori di ammodernamento del campetto di calcetto, secondo gli standard del CONI, con creazione di spogliatoi e un area da adibire a palestra. Con questo progetto di ristrutturazione, sarà restituita alla Comunità la fruizione di un bene fondamentale per l’attività sportiva e che negli ultimi tempi è stato, purtroppo anche bersaglio di piccoli atti vandalici. Grazie ad un mutuo agevolato di 150.000 euro ottenuti dal Credito Sportivo per l’impiantistica scolastica renderemo sicuro e a norma CONI il campetto esterno e saranno creati i servizi accessori e fondamentali allo stesso, quali spogliatoi dotati di servizi igienici ed un area da poter adibire a palestra. E il tutto sarà pronto con l’inizio del nuovo anno.
Prioritariamente l’utilizzo della nuova struttura sarà destinato agli alunni ed alle attività delle scuole dell’isola, grazie ad un accordo stipulato con la Dirigente Scolastica, e in aggiunta la comunità ne potrà usufruire nei modi che saranno stabiliti in una fase successiva.
Altra importante notizia per il Comune di Santa Marina Salina in tema di lavori pubblici, è l’emanazione del decreto definitivo da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Affari Regionali - relativo al DUPIM 2009, con cui è stato ammesso a finanziamento il “ Progetto di recupero, riqualificazione e valorizzazione del tessuto urbano del Borgo di Lingua» per un importo di 234.772,00 euro che prevede la riqualificazione dell’area limitrofa al lungomare Garibaldi, nell’area utilizzata dagli hobbisti nelle scorse estati, completando così una importante riqualificazione urbana del centro storico di Lingua.Finalmente dopo diversi anni e dopo aver risolto i diversi “incidenti di percorso” riscontrati su questa opera pubblica, appena possibile saranno messi a bando i lavori per la riqualificazione dell’intera area al fine di rendere fruibile l’opera già dalla prossima stagione turistica.

Oggi è Giovedì 20 Ottobre. Buongiorno ai lettori di Eolienews con questa cartolina dalle Eolie

Da Monte Fossa delle Felci l'abitato di Lingua e le isole di Lipari e Vulcano (Foto Domenico Arabia)

mercoledì 19 ottobre 2016

Buona serata da Eolienews con "U' purtuni" nell'interpretazione di Rossano Giorgi

Vulcano: Si "risvegliano" i mostri

di Gustavo Conti
La Geoterme Vulcano S. r. l. nel corso degli ultimi anni ha intrapreso, in collaborazione con l’associazione locale “Vivi Vulcano”, un’attività di recupero e valorizzazione di aree di notevole interesse naturalistico/ambientale nell’isola di Vulcano cadute in totale stato di abbandono con l’ottica di una ritrovata fruibilità da parte dei visitatori.
Già da questa estate si è ridato “respiro” alla rinomata “Valle dei Mostri” sita in località Vulcanello, famosa per le formazioni laviche zoomorfe immerse in una vallata di sabbia nera cristallina, che da decenni aveva snaturato il suo originario aspetto a causa della crescita incontrollata di arbusti che avevano occultato la sua naturale caratteristica e bellezza; i turisti che si recavano sui luoghi per ammirare le caratteristiche formazioni laviche, delusi, l’avevano ribattezzato la “Valle delle Ginestre”.
La Geoterme Vulcano s.r.l., in più riprese e con un’accurata scelta degli interventi da effettuare, ha reso nuovamente visibili le caratteristiche formazioni laviche e ripulito dai rifiuti abbandonati dai soliti avventori non rispettosi dell’ambiente. Si è potuto così, grazie a tale attività, ammirare l’area nella sua selvaggia bellezza e fotografarla da parte di chi è alla ricerca delle unicità dell’isola di Vulcano.
Posidonio Rodio descrive, in maniera suggestiva, l’eruzione submarina che nel 183 a.C. formò Vulcanello: unico vulcano delle Isole Eolie ad essere emerso dalle acque in epoca storica. Esso è rimasto un’isola fino al formarsi dell’istmo sabbioso, nel corso del 1.500, dovuto all’accumulo di lave, detriti piroclastici e ceneri vulcaniche, che lo hanno unito al resto dell’isola di Vulcano.
I tre centri eruttivi che hanno creato Vulcanello, hanno prodotto le copiose emissioni laviche che hanno formato tutt’attorno una piattaforma a forma di disco protesa verso il resto dell’Isola, costituito principalmente dalle caratteristiche lave trachitiche e tefritiche di colore rosso mattone dette “a corda” o “a budella” per la tipica forma a onde della parte superficiale, dovuta alla viscosità della lava emessa.
La cosiddetta Valle dei Mostri è proprio il frutto del gioco di forme che la natura ha voluto dare alle lave, emergenti dalla distesa di sottilissima sabbia nera, in cui la fantasia di ognuno può individuare mostri, belve feroci e figure inquietanti.

Il concerto di beneficenza del Rotary all'Addolorata (di Antonio Amico)

Nella chiesa dell’Addolorata, piccolo gioiello settecentesco, dall’acustica perfetta, l’unica delle tante (assieme a quella del Santo Patrono) con la facciata rivolta al paese, in quest’epoca di strombazzamenti e musica sguaiata, si coltiva spesso musica colta, tentando di far rinascere nell’isola i tempi dimenticati di Sergiu Celibidache e Giuseppe Sinopoli. Missione difficile.
Ci prova ad ogni estate l’Associazione Euterpe, grazie all’impegno pervicace e al generoso supporto economico e logistico del suo direttore artistico Anna Paternò, vulcanica e battagliera, oltre all’aiuto, per la verità modesto, di pochi soci sostenitori.
Ci prova la manifestazione Eolie in Classico.
Ci prova il Rotary Club dell’Arcipelago Eoliano, con il suo presidente pro tempore Emanuele Carnevale
Quest’anno, dopo “Spartiti per le Eolie” (giunta al quarto anno), due serate estive di musica rigorosamente cameristica, con quartetti e viole e violoncelli, giovani e meno giovani concertisti, sempre prestigiosi, generosi amici dell’associazione che suonano senza cachet per il solo amore delle isole, il Rotary Eoliano ha voluto organizzare all’Addolorata un Concerto di beneficenza per la ricerca contro il cancro che è stato affidato, con la collaborazione dell’Associazione “Euterpe” e per l’impegno di Anna Paternò, al maestro Gerard Marie Fallour, pianista, compositore, illuminato maestro (questa estate, con il solito supporto di “Euterpe” ha tenuto a Lipari un Master Class, con saggio finale svoltosi nella sala musica di casa Paternò-Michaut), che vive a Parigi e regala all’amata isola impegno e tempo.
Il concerto, tenutosi domenica 16 Ottobre, data insolita, premiata da un clima meraviglioso e da una splendida luna piena, ha offerto un programma di “facile” presa all’ascolto, anche se di difficile esecuzione: le composizioni solistiche sono sempre ardue per il solista che deve affrontare tutti le difficoltà che l’autore ha disseminato nel pezzo per esaltare lo strumento e l’esecutore.
Si è iniziato con una Sonata bella e salottiera del giovane Mozart che la compose a 18 anni: l’adagio del primo tempo malinconico e struggente con le anticipazione romantiche di un autore che correva sempre avanti rispetto al suo tempo; la leggiadria salottiera del ballo nei due minuetti centrali e lo scoppio fantasmagorico dell’allegro finale.
A seguire, Frederick Chopin, l’autore più celebrato dai pianisti e più amato dal pubblico, che ne apprezza il lirismo e lo struggente romanticismo: sono state eseguite tre deliziose mazurche e la famosissima Polacca “Eroica”, composizioni accomunate dal desiderio dell’autore di citare la cultura e le tradizioni del suo amato popolo. La polacca, che solitamente ha ritmo maestoso, alcune volte militaresco e marziale, diventa con Chopin quasi una ballata, con momenti di particolare lirismo, come si avverte nella parte centrale di questa trascinante “Eroica”. È una composizione brillante, esultante ed entusiasta, di difficile esecuzione che mette in risalto le doti virtuosistiche e l’abilità dell’esecutore.
Altre sonorità nelle composizioni del terzo autore prescelto, Edvard Grieg, norvegese, nato nel 1843 e morto nel 1907, noto soprattutto per il suo Concerto per pianoforte in la minore e per le struggenti musiche di scena del Peer Gynt oltre che per numerosi pezzi lirici per pianoforte.
Ho voluto collocare temporalmente il periodo di attività di questo autore per sottolineare quanto evidente sia il trascorrere del tempo e l’influenza che i movimenti culturali possono avere anche in musica. Grieg nasce poco prima che Chopin muoia e le modalità compositive mutano: nei pezzi eseguiti si respirano certamente atmosfere nordiche e diradate, a volte naïf, sempre fresche e con una punta di ingenuità, ma si percepiscono chiaramente sonorità a volte decadenti (si ricordi che il decadentismo, dagli anni 70 dell’ottocento, fu una sorta di evoluzione del romanticismo), con qualche escursione negli albori di un impressionismo ancora in fasce che troverà poco dopo la sua massima realizzazione. Nei pezzi ascoltati c’è anche Debussy, ma è mio parere, decisamente personale.
Fallour ha chiuso con l’esplosione delle sonorità virtuosistiche di Franz Liszt e la sua Rapsodia n° 11. Liszt è considerato uno dei più grandi pianisti mai esistiti: rivoluzionò la tecnica pianistica e il rapporto con il pubblico e con l’orchestra.
Le sue composizioni, concerti per pianoforte, rapsodie e numerosissime trascrizioni per lo strumento che padroneggiava in modo assoluto, sono in genere mirate a dimostrare questo virtuosismo, accogliere l’applauso e la meraviglia stralunata dei presenti.
Le Rapsodie, oltre ad essere difficili da eseguire, hanno dei momenti lirici legati alla cantabilità dei motivi ungheresi ispiratori. In questa n° 11, intensa e breve, ma non la più famosa né la più eseguita, ho ritrovato echi della n° 2, probabilmente per la comune provenienza con i motivi popolari che l’hanno ispirata. Ostica e difficoltosa, come tutte le opere di Liszt, è stata un’esplosione di tecnica e abilità esecutiva.
L’accoglienza affettuosa e calorosa ottenuta dal solista, con il pubblico in piedi ad applaudire, lo ha convinto Fallour, sempre generoso, ad eseguire un bis. L’atmosfera è cambiata e si è andati in paradiso con Bach.
Antonio Amico

Nuovo intervento operatori Caruter. Ripulito vicolo limitrofo al cimitero

CONFINDUSTRIA MESSINA ADERISCE AL PROGETTO DI FUSIONE IN SICINDUSTRIA

L’assemblea dei soci di Confindustria Messina ha deliberato all’unanimità il “Si” al progetto di fusione in Sicindustria. I voti 267. Durante l’appuntamento, prima del voto, si sono approfondite le ragioni dell’adesione al progetto già sposato dalla giunta di Confindustria Messina il 16 settembre scorso.
“Confindustria Messina - afferma il presidente Sebastiano D’Andrea – intraprende con questa scelta politica un percorso che punta ad una maggiore efficienza dei servizi e ad una più incisiva presenza sul territorio a favore delle imprese”.


Al via a Sottomonastero i sondaggi richiesti dalla Sovrintendenza. Necessari per il via libera al prolungamento del molo aliscafi

I cassoni "depositati" a Marina Corta
Hanno preso il via a Sottomonastero nell'area antistante l'approdo degli aliscafi i sondaggi sottomarini propedeutici ad un eventuale prolungamento del molo .
L'effettuazione di questi sondaggi è stato richiesto espressamente dalla Sovrintendenza del mare per verificare se è possibile e come cantierare l'opera vista la presenza nelle immediatezze dell'antico porto romano che, come è noto, si trova a circa 12 metri di profondità.
I sondaggi sono eseguiti dalla ditta Angelo Portelli di Lipari che si avvale della collaborazione del Lipari Diving Center.
Se i sondaggi in corso, una volta confrontati con quelli già in possesso della Sovrintendenza del mare, dovessero dimostrare come il prolungamento del molo non vada ad inficiare i reperti sottomarini, si potrà prolungare con la struttura con i 5 cassoni della messa in sicurezza dei porti liparesi(due dei quali giacciono da tempo a Marina Corta ed altri tre sono nel cantiere di costruzione in Sardegna). L'amministrazione Giorgianni - infatti - è già in possesso di tutti gli altri pareri
La struttura per l'approdo dei mezzi veloci diventerebbe lunga, complessivamente, 200 metri e ciò consentirebbe non solo un miglioramento nelle operazioni di approdo dei mezzi veloci e la loro sosta notturna ma anche l'approdo delle navi da crociere che, in atto, invece sono costrette a restare in rada.
Ai sondaggi - come anticipato - guarda con attenzione la Sovrintendenza del mare che - come dichiarato durante l'ultimo Archeolie dal sovrintendente Sebastiano Tusa - non ha nulla in contrario ad un prolungamento del molo se non incompatibile con i tesori sommersi.

” Attendiamo – disse allora Tusa – il completamento dei sondaggi da parte del Comune. Confronteremo le risultanze con i dati in nostro possesso e decideremo insieme come dovrà essere progettata la struttura”.

"Pescando" nell'archivio video di Eolienews : Diversamente abili. Tre giorni alle Eolie. Intervista a Nino Alessandro e Mimmo Mantineo (Maggio 2013)

Quarantaseiesima puntata della nostra rubrica. Oggi: Diversamente abili. Tre giorni alle Eolie. Intervista a Nino Alessandro e Mimmo Mantineo

Accadde oggi...alle Eolie

19/10/2014
MONTE PELATO. DISAVVENTURA A LIETO FINE PER 47 RAGAZZI TEDESCHI, GRAZIE ANCHE AD ELIO MOLLICA E CLAUDIO MERLINO. http://eolienews.blogspot.it/…/monte-pelato-disavventura-li…

19/10/2011
Yacht a fuoco al largo di Salina. Incolumi i passeggerihttp://eolienews.blogspot.it/2011/10/yacht-fuoco-al-largo-di-salina-incolumi.html

Il 20 novembre elezioni del Consiglio metropolitano

Il prossimo 20 novembre si svolgeranno le elezioni del Consiglio metropolitano.
I comizi elettorali, indetti con decreto del Sindaco metropolitano, riguarderanno le elezioni di secondo livello con l’applicazione del “voto ponderato”.
Il Consiglio metropolitano sarà composto, oltre che dal Sindaco metropolitano, da quattordici consiglieri e durerà in carica cinque anni.
In caso di rinnovo del Consiglio del Comune capoluogo della Città metropolitana si procederà a nuove elezioni del Consiglio metropolitano entro sessanta giorni dalla proclamazione del Sindaco del Comune capoluogo; la cessazione dalla carica di Sindaco di un Comune o di Consigliere comunale, per qualsiasi causa, comporterà la decadenza immediata da qualsiasi carica ricoperta negli organi della Città metropolitana.
Il Dipartimento Autonomie locali dell’Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica della Regione Siciliana, allo scopo di far adottare criteri uniformi, ha emanato le linee guida per lo svolgimento del procedimento elettorale in occasione della consultazioni per l’elezione dei Consigli metropolitani.
Il documento contiene tutte le modalità operative relative a: calendario degli adempimenti e date elettorali, natura e composizione dei vari organi dell’Ente, uffici elettorali, eleggibilità e composizione del corpo elettorale coinvolto, presentazione delle candidature e propaganda elettorale, operazioni elettorali, proclamazione e pubblicazione on-line dei risultati.

AMP. Nuccio Russo " Attenti a non mostrare il dito altrimenti si prendono tutta la mano"

di Nuccio Russo
L’amico Saverio conclude la sua nota sull’argomento è utile un compromesso per affrontare un tavolo tecnico con la presenza di organismi decisionali ministeriali, per accelerare il processo in corso. Frutto di un venirsi incontro, non del rintanarsi in posizioni preconcette, pregiudiziali e/o ideologiche.
Cari amici sostenitori di tale dire nessuno dei sostenitori del no all’AMP ha posizioni preconcette, pregiudiziali e/o ideologiche. Ne tale posizione la voglio attribuire ai sostenitori del si all’AMP.
Grazie al Presidente del consiglio opportunamente sollecitato dalla collettività si è aperto un dibattito di dialogo e di confronto su un argomento che rischia di mummificare l’economia eoliana se non già anche gli stessi abitanti che da generazioni vivono su queste isole.
Voglio ricordare che nell’occasione dell’incontro nella sala consiliare accettando un pensiero dell’amico Lino Natoli che molto opportunamente dichiarò: di cosa stiamo parlando; cosa siamo venuti a fare a questo incontro se non abbiamo elementi di discussione, presi la parola e detti lettura degli atti originali dello studio Di Geronimo e delle perimetrazioni dallo stesso predisposte. Su tali basi si apri un dibattito costruttivo e affatto discriminatorio.
Per quanto riguarda gli incontri con il Sindaco, in quello in cui ho partecipato, ho preso atto che il parere da esprimere da parte degli intervenuti doveva essere un si favorevole all’AMP a scatola chiusa al sindaco. Quando tentai di meglio capire del perché di tale richiesta e chiesi di abbozzare, in tale circostanza, una perimetrazione redatta dagli abitanti delle varie isole da sottoporre al ministero mi fu risposto che la competenza era dei professionisti che avrebbero condotto un nuovo studio.
Per questa mia proposta, qualcuno mise in giro la falsa notizia che ero favorevole all’AMP. Cari signori i miei amici sanno come la penso. Il seminar zizzania vi si ritorce contro. Mi troverete sempre pronto al dialogo e al confronto e giammai disponibile ad accettare la qualsiasi a scatola chiusa. Se poi il sindaco sulla tale questione ha voluto fare le prove generali di riunificazione del PD (per ciò la presenza di Giacomantonio Michele e Merlino Saverio) o, ancora di più, a tastare il polso della fiducia che riesce a riscuotere oggi nel paese; penso che sia un suo problema che non va mescolato con un si tale delicato argomento.
Non ho voluto trattare, per non essere ripetitivo, le argomentazione addotte da Lino Natoli o di Ruben Piemonte. La loro è una disamina saggia e puntuale da convincere senza tanti sforzi i sostenitori dell’AMP a soprassedere sull’argomento quanto meno per un miglior approfondimento, tenendo conto, appunto, delle innumerevoli limitazioni e prescrizioni già esistenti sul mare delle Eolie che ritengo sufficienti alla salvaguardia del territorio e delle specie marine esistenti.
Nuccio Russo

Nozze D'argento per i coniugi Lucia e Filippo Natoli

Il gesto più bello nella vita di due persone è sapersi ancora tenere per mano dopo tanti anni.
Auguri di cuore per questo immenso traguardo pieno di amore, comprensione e stima reciproca.
Mimmo, Annamaria e Manuela



A Lucia e Filippo vanno anche le felicitazioni di Eolienews

AMP. La Voce Eoliana : "Finalmente opinioni e riflessioni sulle quali sarebbe opportuno meditare"

Finalmente si affacciano nel panorama AMP opinioni e riflessioni sulle quali sarebbe opportuno meditare.
Avevamo già citato l'intervento dell'ing. Piemonte e di Lino Natoli in occasione dell'incontro presso la sala consiliare di Lipari come esempio di approfondita conoscenza della materia, il primo, e di riflessione scevra da impingimenti di parte il secondo.
Oggi, con piacere, ne abbiamo la conferma.
La Voce Eoliana

Oggi è Mercoledì 19 Ottobre. Buongiorno ai lettori di Eolienews con questa cartolina dalle Eolie

Isolotti di Panarea e Stromboli (Foto Silvia Sarpi)

martedì 18 ottobre 2016

Operatori ecologici Caruter sempre più al servizio del territorio

 Prosegue al di là della consueta attività di operatori ecologici l'impegno delle maestranze della Caruter in favore del territorio isolano. 
Dopo gli interventi dei giorni scorsi, oggi hanno "disboscato" la salita, che dalla Falcone-Borsellino, porta al cimitero centrale
Il tutto - ci viene specificato - su input dell'assessore Ersilia Pajno

Prosegue al di là della consueta attività di operatori ecologici l'impegno delle maestranze della Caruter per il territorio. 
Dopo gli interventi dei giorni scorsi hanno "disboscato" la salita, che dalla Falcone-Borsellino, porta al cimitero centrale
Il tutto - ci viene specificato - su input dell'assessore Ersilia Pajno

Strade in pessime condizioni. L'interrogazione del consigliere Giuseppe Finocchiaro in un articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud



AMP. Lino Natoli: " Serve una riserva marina.. oppure servono maggiori controlli sui vincoli esistenti?"

di Lino Natoli
Chi in questi giorni scrive o parla a proposito della riserva marina non perde occasione per contestare a chi lo ha preceduto di non sapere quello che scrive o che dice. Se dovessi credere a tutti dovrei concludere che nessuno ne sa niente e così cadrei nello stesso errore. Dunque mi limito a porre delle domande: perché avremmo bisogno di una riserva marina? La domanda potrebbe apparire ingenua, addirittura – alle orecchie più sensibili – persino provocatoria. Eppure continuo a chiedermelo.
Me lo chiedo perché già le nostre coste, il mare, gli isolotti, i fondali sono soggetti a svariate forme di tutele e divieti. Sono pochi o poco rispettati? Se sono pochi allora sarebbe bene che chi è favorevole alla riserva ci spieghi quali altri divieti e vincoli vorrebbe imporre. Se sono poco rispettati bisognerebbe chiedere più controlli agli organi preposti alla tutela del territorio e non invocare l’istituzione di un altro ente. Nelle Isole Eolie l’uso indiscriminato delle coste, dei fondali, delle risorse ittiche non è consentito. Per informazioni chiedere a diportisti, pescatori, diving e organizzatori di escursioni. La prima causa di inquinamento delle nostre coste è dovuta al fatto che non esiste un piano regolatore dei porti.
Nell’ordine, per questo motivo, fermandoci alla sola isola di Lipari, abbiamo distrutto Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga, Pignataro e, di tanto in tanto, siamo tentati dal distruggere anche le spiagge di Canneto. In questo non vi è una specifica responsabilità politica, anche a certa sinistra illuminata ho sentito dire che i piani regolatori sono residuati di certa cultura stalinista. Non esiste ancora un impianto di depurazione fognaria, non si vede neanche l’ombra di una efficace raccolta differenziata dei rifiuti. Possibile che la riserva marina sia la soluzione di tutti i nostri problemi? Possibile ma non certo.
Non divago, torno sull’argomento con un’altra cautela: si potrebbe evitare di ideologizzare la questione? È in qualche modo possibile evitare di mettere sulla sinistra della lavagna i favorevoli, sulla destra i contrari e nel cestino i dubbiosi? Tra i puri di cuore i favorevoli, tra i beceri interessati i contrari e tra gli inutili gli incerti? Possibile ma difficile. Perché l’argomento prende, infervora soprattutto gli intransigenti, quelli che vogliono le spiagge libere ma non vogliono riportare a casa l’ombrellone, rimpiangono la foca monaca ma non esitano ad entrare nelle grotte con i gommoni, amano visceralmente la natura ma poi postano su facebook la predatoria raccolta di decine di chili di funghi. Sorvoliamo: chi non ha peccato scagli la prima lenza con una decina d’ami.
Dunque, perché non chiedere l’intensificazione dei controlli ed invocare invece l’istituzione di un nuovo ente che amministri le zone a, b e c. Alle quali forse poi si aggiungeranno le b1, b2, e d. e che comprenderanno sette isole tra le quali destreggiarsi come in una intricata battaglia navale? Un nuovo ente, tradotto in linguaggio comune significa incarichi, stipendi, privilegi, burocrazia. Significa che ci sarà un consiglio di amministrazione, degli impiegati, la possibilità per pochi, i veri cultori dell’ambiente, di poter godere di ciò che al popolo bue e sporcaccione sarà negato per sempre. Quando si dice che la riserva porterà nuove possibilità di sviluppo si pensa al proprio?
D’altro canto, la costituzione di un nuovo ente scaricherà di colpo molte delle responsabilità di controllo e tutela che adesso sono di pertinenza degli organismi pubblici, e questo è un miraggio non da poco. Dunque, da una parte la possibilità di acquisire lo sviluppo di nuovi incarichi, dall’altro il progetto di sottrarsi alle proprie responsabilità ed oneri.
Chiarisco: sono favorevole all’istituzione di vincoli ancora più stringenti degli attuali, di studi sull’ecosistema ancora più approfonditi ma vorrei che fossero gli organi dello stato a farli rispettare, le università ad indagare e non pseudo intellettuali e pseudo cultori dell’ambiente riuniti in un organismo burocratico destinato a consumare risorse anziché produrle. Purtroppo non ho soltanto il sospetto che un nuovo ente faciliterà la proliferazione di marche da bollo, versamenti, tasse e sanzioni anziché fauna ittica. Lo spettro che mi vince è l’idea che un giorno mentre le golette dei privilegi godranno delle nostre coste, noi saremo costretti ad ammirarle da una congrua ed igienica distanza. A quel punto tutto sarà compiuto ed il progetto finalmente realizzato.
Leggo, tra le motivazioni favorevoli, che la riserva oltre a produrre sviluppo economico, ma già su questo ho espresso le mie perplessità, eviterebbe l’inquinamento prodotto dai diportisti e dalle piccole imbarcazioni che offrono escursioni. Abbiamo dei dati precisi su questo? È possibile che 60/70 giorni di attività l’anno determinino danni così ingenti da compromettere l’ecosistema, distruggere fondali marini, depauperare la fauna, soffocare la posidonia (laddove esiste)? Sono più ecologici gli orribili campi boa che degradano interi tratti di mare o forse sono più redditizi? Infine si lamenta la diminuzione di fauna ittica per via della pesca intensiva. Se è così non serve una riserva, serve intervenire sulla pesca stabilendo prescrizioni e limiti ancora più severi e fare in modo che vengano rispettati.
Non sono per niente convinto della necessità di istituire una riserva con annesso corollario burocratico, ma se qualcuno ha delle argomentazioni valide sono disposto a cambiare idea. Le motivazioni favorevoli che sino ad oggi ho sentito mi preoccupano, sia per gli scarsi contenuti sia per i toni. Pazienza, finirò nella parte sbagliata della lavagna, ma non vorrei deludere qualcuno, ricordo che la patente di ambientalista si acquisisce soltanto con i comportamenti e non con i pregiudizi.

Ripascimento e protezione Sabbie nere di Vulcano, a che punto siamo? L'interrogazione di Gugliotta (Vento Eoliano)

Al Sindaco del Comune di Lipari Rag. Marco Giorgianni
E p.c. Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente

INTERROGAZIONE: Ripascimento e messa in protezione spiaggia Sabbie Nere di Vulcano
Considerata
- la sempre più critica situazione in cui versa la spiaggia Sabbie Nere, dell’isola di Vulcano, a causa di un permanente e lento processo di erosione;
- la campagna di sensibilizzazione mediatica volta alla tutela e alla messa in sicurezza della spiaggia succitata promossa dal Gruppo “Salviamo le Spiagge Nere di Vulcano”, coordinata dal presidente del Comitato.
Richiamata
- l’ interrogazione del 23.07.2014 prot. N. 19793 con la quale l’odierno scrivente Le chiedeva di riferire nel dettaglio circa le prospettive di ripascimento e messa in protezione della spiaggia le Sabbie Nere di Vulcano ;

- la successiva richiesta di convocazione del Consiglio Comunale di cui all’oggetto e il conseguente ordine del giorno deliberato a tutela della spiaggia Sabbie Nere, con il quale si impegnava l’Amministrazione Comunale a rendersi parte diligente per reperire i fondi necessari alla messa in sicurezza della spiaggia.
Con la presente, ivi integralmente richiamato l’Ordine del Giorno approvato in data 28.10.2014 relativo al ripascimento e messa in sicurezza della spiaggia Sabbie nere di Vulcano , giusta delibera n. 73/14 C.C. , si chiede di riferire circa gli ulteriori sviluppi afferenti la messa in sicurezza ed il ripascimento della spiaggia Sabbia Nere di Vulcano.
Confidando in una vostra repentina risposta porgiamo Cordiali saluti.
D.ssa Annarita Gugliotta (Cons. Com. “Vento Eoliano”)

Libertylines stabilizza personale nei cantieri HSC di Trapani. 50 passaggi a tempo indeterminato entro il 2016.

Comunicato Liberty Lines
Tra gli impegni dell’azienda quello di dare stabilità ed occupazione in una Regione che certamente soffre in modo preoccupante il fenomeno della disoccupazione. Proprio nella scorsa settimana, Libertylines ha proceduto alla stabilizzazione definitiva di dieci metalmeccanici che sono attualmente impegnati nella costruzione del nuovo aliscafo che sostituirà il Masaccio sulle rotte verso le Isole Eolie. Un risultato eccezionale che sottolinea come l’Azienda è impegnata non solo nel raggiungere obiettivi importanti per dare sempre un servizio all’altezza delle aspettative dei milioni di passeggeri annuali ma anche proiettata a disegnare un futuro sempre più indirizzato sul lancio definitivo della propria cantieristica di Trapani. Proprio per questo motivo i piani aziendali prevedono, entro la fine del 2016, di procedere a stabilizzare nel proprio organico altre 40 unità. In totale si tratta di circa cinquanta passaggi a tempo indeterminato che dimostrano come la visione generale dell’azienda e la mission dei prossimi anni siano di livelli ben superiori alla media nazionale. Libertylines è orgogliosa dei risultati conseguiti e da conseguire che pongono l’azienda su un livello occupazionale ai vertici del mercato del lavoro europeo e ben sopra gli standard nazionali. In un periodo nel quale la crisi economica continua a rappresentare una realtà con la quale ci si deve confrontare, Libertylines è riuscita a diventare l’esempio della controtendenza dando opportunità occupazionale concreta e stabile a 50 lavoratori.
Sono stati smarriti a Lipari degli occhiali da vista di colore blu. Sono contenuti all'interno di un sacchetto porta occhiali grigio. Chi li ha ritrovati contatti il 3335956062

Purità di Maria SS. : La Processione a Quattropani (Foto Bartolo Ruggiero - terza e ultima parte)

Sarà presentata a Catania la nuova carta geologica della Sicilia

Venerdì 21 ottobre 2016 alle 9.30 presso l’Aula Magna del Rettorato - Università degli Studi di Catania, sarà presentata la nuova Carta Geologica della Sicilia, alla scala 1:250.000, pubblicata a distanza di 128 anni dalla prima e unica edizione ufficiale a scala regionale esistente, edita da Baldacci (1886) e inserita nel primo volume delle Memorie Descrittive della Carta Geologica d’Italia. La nuova carta geologica della Sicilia, pubblicata dall’Università degli studi di Catania (UniCT) in collaborazione con la Sezione di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (CT-INGV), rappresenta il coronamento di un’attività pluridecennale di ricerca e di "terreno". Tale carta è allegata e descritta nel Volume XCV delle Memorie Descrittive della Carta Geologica d’Italia "Geologia della Sicilia", pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)-Servizio Geologico d’Italia.

TERMINATO IL WORKSHOP PER CREARE PROGETTI ECOLOGICI. MAREVIVO INVITA I GIOVANI DELLE SCUOLE ALLE SUE ATTIVITA’ NELLA SUA OASI NATURALE (A SICULIANA MARINA)

COMUNICATO
Come sviluppare un progetto Giovani No Profit – Open beach? E come quelli per promuovere l’iniziativa Delfini Guardiani e altre iniziative educative, di sfondo ecologista, e da destinare a tutti gli alunni delle scuole? E come pensare e scrivere un programma di alternanza scuola – lavoro?
A queste domande hanno risposto, durante lo scorso week end, gli esperti di Marevivo Sicilia insieme a Arpa Sicilia che hanno promosso due giornate formative a più di trenta giovani che hanno seguito l’incontro alla Baia del Corallo. I ragazzi, tutti siciliani, provenivano da diverse parti dell’Isola e anche dalle isole minori. E sono giunti alla Baia muniti di un grande bagaglio culturale e di un alto livello di qualità.
“Si tratta principalmente di laureati specializzati con più di un master nel campo dell’ecologia marina e delle scienze ambientali – raccontano gli organizzatori – E hanno già maturato esperienze di dottorato e attività di ricerca portate avanti in università italiane. Con noi si sono confrontati sui temi dell’educazione e della tutela ambientale e con lavori di gruppo con il dibattito strutturato hanno presentato le loro idee e i loro progetti di un incredibile spessore educativo e scientifico”.
I giovani e gli esperti sono partiti dal presupposto che “l’unica via percorribile per un reale sviluppo sostenibile della nostra regione è il campo delle scienze naturali, che devono camminare di pari passo con l’intuizione e l’ingegno per mettere a frutto le risorse uniche e preziose del nostro territorio”. Occorre quindi, trovare una convergenza tra sviluppo economico e tutela ambientale. E, se si riusciranno a sfruttare con ingegno le risorse del territorio, i ragazzi “potranno finalmente lavorare e non essere costretti a lavori che non rispondono alle loro vocazioni e qualità”.
“Il risultato delle giornate di formazione assicura l’impegno e l’entusiasmo di questi giovani nella nuova progettualità di Marevivo – annunciano gli organizzatori alla fine della giornata - Il loro contributo giungerà all’associazione attraverso le idee vincenti dei giovani studenti che parteciperanno alle attività proposte con i progetti e con tutta l’offerta didattica ed educativa che l’associazione ha strutturato per l’anno scolastico in corso”.
Marevivo, infatti, lancia visite didattiche, escursioni, campus, sport, momenti dedicati all’arte e alla cultura, azioni di rispristino di spazi pubblico per sviluppare l’impegno civico, laboratori scientifici e mostre, attività di sperimentazione e ricerca, alternanza scuola/lavoro. “Sarà possibile partecipare a queste iniziative presso l’Oasi naturale di Marevivo e il Centro di Educazione Ambientale che l’associazione ha allestito in un immobile sequestrato alla criminalità organizzata a Siculiana Marina”.
Grazie alle alleanze con tante altre associazioni e con enti prestigiosi di ricerca, e con l’aiuto di tantissimi giovani professionisti dell’ecologia, Marevivo assicura un nuovo modo di vivere una visita didattica o un’escursione e mette le basi ad una nuova didattica, che prendendo spunto dalla realtà, dalla sperimentazione sul campo e dall’osservazione diretta, può continuare autonomamente in aula, offrendo ampi spunti all’orientamento professionale e alla crescita civile e sociale dei nostri giovani studenti.

Come eravamo: Vico Sparviero a Lipari

Grazie a Carlo Aguglia che ha "recuperato" questa suggestiva immagine della Lipari di una volta

La Voce Eoliana: Gozzi decorati e triremi per accedere senza problemi all'AMP

I dubbi degli albergatori di Panarea ( e degli Eoliani tutti) sono stati finalmente fugati dalla brillante proposta di inserire gli scogli antistanti l'isola in zona B della AMP( la cui istituzione, a questo punto, non avrebbe più senso avversare) così da consentire alle masse festanti di visitatori di poterli raggiungere "a remi" e fare finalmente il bagno nelle loro acque cristalline.
Entusiasmo tra i barcaioli dell'isola che hanno già avviato una selezione di nerboruti elementi tra i propri associati e ordinato ad alcuni mastri d'ascia di Acitrezza una decina di gozzi decorati mutuando gli stilemi ed i colori tipici dei carretti siciliani.
Si tratta di mezzi che possono trasportare sino a quattro persone (barcaiolo escluso) e che si ritiene siano in numero sufficiente a far fronte alla quarantina di ospiti che continueranno a frequentare Panarea una volta istituita la AMP.
Qualora si dovesse presentare la (remota invero) necessità di trasportare una intera comitiva i barcaioli del posto stanno valutando la possibilità di realizzare una imbarcazione sulla falsariga delle triremi romane (prive però del rostro di prora per motivi di sicurezza) a bordo delle quali gli estasiati visitatori, sistemati sul ponte superiore, potranno godere delle balsamiche inalazioni salsoiodiche del mare nostrum in zona B solo marginalmente disturbate dalle urla provenienti dal sotto coperta, effetto delle scudisciate del capo voga sulle schiene dei vogatori.
La soluzione di tale, comunque fastidioso, effetto collaterale è allo studio degli stessi barcaioli che pensano di rivestire il cielo del sotto coperta con un impasto di argilla e pagliuzze sì da ridurre la propagazione delle lamentazioni all'esterno.
Come si vede: tanto allarmismo per nulla, tutto si risolve all'interno della AMP e schiattino pure i "tromboni ed i talebani".
La Voce Eoliana

"Pescando" nell'archivio video di Eolienews : Diversamente abili del club "Arietta" di Messina. Tre giorni alle Eolie: Gita con l'Aliante (Maggio 2013)

Quarantacinquesima puntata della nostra rubrica. Oggi: Diversamente abili del club "Arietta" di Messina. Tre giorni alle Eolie: Gita con l'Aliante (Maggio 2013)

Accadde oggi...alle Eolie

18/10/2013
Concorso grafico "L'Esercito Mio". Premio per il liparese Gaetano Mario Natoli
http://eolienews.blogspot.it/2013/10/concorso-grafico-lesercito-mio-premio.html

AMP delle Isole Eolie un compromesso non è assolutamente controproducente (di Saverio Merlino)

In tutto il pianeta terra le aree marine protette sono la cura per l'ambiente marino ammalato e dappertutto ottengono il doppio risultato di moltiplicare le riserve ittiche (mantenendo la biodiversità) e di prolungare la stagione turistica, con indubbi benefici economici oltre che ambientali.
Anche in Italia si istituiscono aree marine protette senza tanti ostacoli invece nelle Eolie, da moltissimi anni, si fa tanta fatica anche solo a parlarne.
Bisognerebbe rendersi conto, a mio avviso, che l’esigenza primaria per le nostre isole dovrebbe essere quella di curare il mare, fonte del 90% del vivere, in tutti i sensi, per noi isolani.
Si dice che molti siano contrari all'Amp. Per quello che sento, invece, e per quello che si vede negli incontri pubblici avviati, già dopo un minimo di informazione, ci si rende conto che sola una minoranza di concittadini in ordine sparso rimane contraria all’Amp.
Intanto, tra quelle che si sono riunite, nessuna associazione ha chiuso l’incontro con un no assoluto, anzi tutte si sono espresse a favore.
Per questo sono sempre convinto e continuo ad insistere che è fondamentale organizzare incontri formativi/informativi.
Mi rendo conto che non è sempre possibile riportare in modo esaustivo le diverse posizioni nel vivace dibattito in corso sull'istituzione dell'area marina protetta delle Isole Eolie.
E credo ormai, seguendo da vicino il dibattito che, anche in questo caso, "un compromesso non è assolutamente controproducente".
Sono convinto che serva anche per l’istituzione dell’Amp delle Eolie raggiungere un compromesso fra le esigenze di conservazione e tutela dell'ecosistema marino e il tessuto sociale ed economico rappresentato dall’amministrazione locale, che dovrà fare sintesi delle necessità dei portatori di interesse.
Un confronto, da attuare su tavoli tecnici, magari promossi dall’amministrazione comunale con la presenza di organismi decisionali ministeriali, potrebbe accelerare il processo in corso.
Da questi confronti tecnici potrebbe nascere il compromesso necessario, di cui scrivevo, frutto di un venirsi incontro, non del rintanarsi in posizioni preconcette, pregiudiziali e/o ideologiche.
Lipari, 18 ottobre 2016
Saverio Merlino

Riflessione di Ruben Piemonte sull'AMP delle Eolie

Gent.mo Direttore,
approfitto dello spazio che molto cortesemente mette a disposizione sulla sua testata per condividere qualche riflessione sulla ormai istituenda AMP delle Isole Eolie.
Ho l’impressione che a distanza di qualche centinaio di anni si stia ripresentando la stessa scena di quando Cristoforo Colombo, proprio in questi giorni di Ottobre del 1492 sbarcò sulla spiaggia di San Salvador e portò delle casse contenenti “doni” , parola che sarebbe meglio tradurre in “ciarpame”( specchietti, campanelle, perline colorate), da scambiare con le ricchezze degli indigeni.



Anche da noi, a fronte di una cessione delle nostre ricchezze naturali e soprattutto della nostra sovranità sulla libera fruizione delle isole, vengono portati in dono fantomatici incrementi di turismo e di pescato, l’oro blu che viene spesso citato in alcune trasmissioni televisive, una specie di “pagherò”: intanto diamo tutto al padrone della AMP, poi un giorno, forse avremo in cambio più turisti e più pesce.
Per la mia esperienza diretta posso dire che il trend di demolizione delle barche da pesca non è stato minimamente modificato dalla istituzione della amp alle Egadi, e la pesca miracolosa con incrementi del 400% come si legge su alcuni giornali ( non si sa bene certificata da chi) rimane prerogativa solo dei Vangeli.
La AMP, comunque la si voglia inquadrare, ha un padrone, l’ente gestore ed il suo responsabile, ed una oligarchia incarnata dalla sua commissione di riserva, con il suo presidente, e dal comitato tecnico scientifico; tutti posti di lavoro che sono ambiti e costituiscono merce pregiata in campagna elettorale; ma attenzione i posti di lavoro non sono per i locali ma per i nominati dalla politica di diverso ordine e grado, con la scusa delle competenze specifiche, o dei famosi titoli “comparativi”.
Infatti a ben riflettere se ad interessare fosse veramente la tutela dell’ambiente, si sarebbe dato seguito immediato, già da tempo, a tutte le attività possibili per evitare lo sversamento in mare di liquami terrestri non trattati e delle acque di ritorno dai dissalatori, oppure si sarebbe realizzata una raccolta rifiuti degna di un paese civile ( anche se pochi lo sanno, la spazzatura accumulata nei e vicino ai cassonetti o in mezzo alla strada ,come avviene a Lipari, produce liquami pericolosi per la salute e per l’ambiente).
A proposito, ma gli scarichi delle fogne e del dissalatore dove vanno a finire nelle Eolie? Gli effluenti sono controllati in modo da verificarne la rispondenza con i parametri stabiliti dalle norme? Chi li controlla? Chi lo denuncia?
Anche immaginando che sia il Comune a governare, le cose non andrebbero meglio, sia perché non ha le competenze ( a meno di non assumere consulenti) sia perché abbiamo l’esempio di come questa estate non sia riuscito a dare compimento alle richieste semplici della ordinanza della CP sulla balneazione, nemmeno nelle attività banali come per esempio installare i cartelli informativi o le boe di segnalazione per le zone sicure dedicate ai bagnanti o quelle per individuare i corridoi di lancio per le unità a motore che si avvicinano alla spiaggia ( non so se vi è capitato, ma in Agosto sulle spiagge di Canneto vicino Calandra o vicino alla banchina sembra di essere in Normandia nel D-Day per il numero di mezzi da sbarco che ingoiano o vomitano turisti ben oltre il limite consentito dalle norme), o più semplicemente raccogliere la spazzatura dai cestini montati sui pali delle bandiere blu.
Anche nelle Egadi pensavano che sarebbero stati i residenti a governare, invece oggi hanno capito che non è così, ma ormai è troppo tardi.
Noi siamo ancora in tempo….
Non voglio quindi entrare nel merito della auto-sostenibilità economica delle amp, basta andare su internet e vedere quante raggiungono il pareggio di bilancio.
Tutto nella AMP viene autorizzato dai “signorotti feudali” , nuovi “vassali e valvassori”, ai residenti o pescatori “servi della gleba” a fronte di pagamento ridotto ed ai turisti a fronte di un pagamento meno ridotto.
Tutte le unità e le attività sono contingentate a discrezione dell’ente gestore e non solo nelle zone A come vorrebbe far credere qualche anima pia. Inoltre i permessi di accesso per lavoro ( tipo traffico passeggeri, noleggio, etc..) alle zone A,B,e C sono annuali, quindi se per una stagione il residente ha lavorato non è detto che l’anno successivo lo farà di nuovo.
E il titolo di “residenza” non costituisce un vero discriminante, infatti in altre amp il problema degli esterni è stato risolto trasferendo la residenza della loro attività in un magazzinetto artatamente affittato per la stagione.
Leggo su FB tante idee come per esempio mettere un limite ai turisti giornalieri, o farli arrivare a Lipari con le barche al traffico e poi portarli in escursione con le barche locali ( ma le barche al traffico locali che fine fanno?) che hanno in comune il fatto di essere campate in aria e fisicamente non realizzabili perché le norme esistenti sulla libera concorrenza nei mercati non lo permetterebbero.
Ma facciamo qualche esempio.
Si potrebbe pensare di limitare gli accessi ai turisti che arrivano con i mezzi di linea (aliscafi e navi)? Non si può fare e non mi dilungo a spiegare motivi ed interessi sia delle compagnie di navigazione sia di tutte quelle attività che vivono con i giornalieri. Inoltre quest’anno il grosso incremento avuto nel turismo delle isole italiane è stato proprio di questo tipo e soprattutto non è avvenuto in misura preponderante nei luoghi tutelati dalla amp; si sa che la motivazione è nella instabilità socio-politica di aree che prima attiravano i turisti come l’Egitto o la Tunisia.
Si potrebbe pensare di far trasferire i turisti dalle grosse barche che partono da Milazzo su quelle più piccole di Lipari: chi vende l’escursione col trasbordo sarebbe molto penalizzato dalla quota da versare alla barca locale probabilmente tanto da cessare l’attività, ma prima di farlo protesterebbe con il referente politico che girerebbe le proteste alla regione etc. etc.; poi per ogni barca da 300 persone a Lipari ci vorrebbero almeno 25 barche a noleggio (non locazione) da 12 (il limite massimo ammesso dalle norme) oppure un’altra barca grossa altrettanto, ma perché dovrebbero trasbordare se l’impatto ambientale delle due unità è lo stesso? Se il problema è la residenza, si risolve velocemente con il magazzino di cui ho già detto; inoltre come per le auto in città, è palese che 25 piccole barche hanno un impatto ambientale maggiore di una singola barca grossa ( infatti a terra gli ambientalisti caldeggiano il trasporto collettivo rispetto a quello personale), quindi perché trasbordare?
Per quanto riguarda la normativa ambientale deve essere reso noto a tutti che già la legislazione vigente impone sia alle unità al traffico sia a quelle da pesca che al naviglio commerciale di adempiere a tutte le misure applicabili in base alla data di costruzione ed alle tipologie di naviglio e relative al contenimento delle acque di sentina, dei liquami e delle antivegetative, quindi ben poco può fare in più la amp, considerando anche il fatto che in nessuna di esse, attualmente in vigore in Italia ci sono limitazioni di ingresso in funzione delle caratteristiche dell’unità ma al limite applicando il principio “ se paghi non inquini” si tratta di versare contributi più o meno pesanti legati al punteggio dell’unità calcolato in modo a volte bizzarro dall’ente gestore.
Inoltre le leggi sulla tutela del mare impongono che nel porto, in ogni porto, ci siano impianti di raccolta per le acque oleose, i liquami, le batterie, gli olii esausti e tanto altro; dove sono queste strutture alle Eolie? Si dovrebbero realizzare prima di istituire la AMP?
Questa estate alcuni rappresentanti della amministrazione si sono vantati di avere accolto a Lipari o comunque nelle acque eoliane grandi yacht ed in numero significativo; hanno fatto bene a vantarsi, ma non sanno, o fingono di non sapere, che nel caso di istituzione di una amp, tutti questi signori non torneranno sia perchè non vogliono combattere con la burocrazia della amp, sia perché non potrebbero ancorare o far fare il bagno ai loro ospiti come in passato ( confrontate i numeri degli yacht tra le Eolie e le Egadi se non vi fidate). Queste imbarcazioni e navi sono certificate al meglio della normativa ambientale attualmente applicabile quindi hanno un bassissimo, o addirittura nullo, impatto ambientale ma un grandissimo effetto sulla economia locale a cominciare dal carburante che acquistano sul posto così come la cambusa o i ristoranti che gli ospiti a bordo frequentano assiduamente. Con la amp, che magari indica tra le zone ad interdizione totale gli isolotti di Panarea o i faraglioni come sembra sia stato fatto nello studio di qualche anno fa, salutiamo cordialmente queste unità e le invitiamo ad andare altrove.
Ora è bene chiarire che chi non è favorevole alla istituzione della amp a Lipari non è un predone o un bracconiere, ha solo qualche informazione sullo stato delle cose in altri posti già impigliati nei lacciuoli delle amp e teme che lo stesso accada a casa sua. L’isola è e deve essere prima di tutto degli isolani!
E a proposito di ignoranza e di falsa informazione vorrei segnalare, sempre in base alla mia esperienza diretta, che l’idea di trasformare i pescatori in guide turistiche , barcaioli o guardiani della amp è solo propaganda anche abbastanza stupida, per molti motivi tra cui: è vietato dalle norme, i pescatori vogliono, e soprattutto sanno, fare i pescatori, altrimenti avrebbero fatto altro.
La pesca-turismo che si avvicina a questa “soluzione” non ha portato quei benefici che a suo tempo avevano propagandato, tanto è vero che sono sempre meno le barche che ne fanno istanza, sia per la solita burocrazia che parassita dietro sia per i costi che devono sostenere. In qualche trasmissione televisiva si è pubblicizzata la barca che porta a pesca i turisti e poi prepara a bordo il pescato: nella realtà non si può fare perché le norme sulla somministrazione a bordo dei pasti sono molto stringenti e con grande difficoltà una barca da pesca potrebbe adeguarvisi, soprattutto se di modeste dimensioni.
Se si vuole tutelare il mare delle Eolie ci sono altri strumenti più flessibili e più direttamente controllabili, come per esempio:
-far rispettare le norme che già esistono ( basta guardare una carta nautica o leggere le ordinanze della CP in vigore );
-concordare con il mondo della pesca ( che già si è dimostrato disponibile), i lori consulenti scientifici, e le Capitanerie di Porto delle zone dove periodicamente viene vietata la pesca e dei tempi di fermo biologico sincronizzati con gli effettivi periodi di riproduzione delle varie specie (non come quelli di oggi…) permettendo così il ripopolamento e senza che si debba rinunciare a fare il bagno o navigare nell’area;
-installare dei dissuasori per la pesca a strascico nelle poche zone dove ancora viene praticata alle Eolie ( sembrerà strano ai sostenitori della amp, ma si possono posare sul fondo anche in zone che non sono A, B, o C !!!)
- copiare dai più bravi ossia guardare come fanno all’estero dove le aree sono tutelate, ma la fruizione è garantita per tutti senza pagare balzelli ma solo attuando comportamenti rispettosi dell’ambiente e di buon senso.
Probabilmente ormai “tutto è compiuto” e le nostre sono solo chiacchiere inutili, perché “Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare” come diceva Virgilio, e lui non era in campagna elettorale!
L’unica consolazione potrebbe essere quella che essendo la amp fatta all’italiana, anche i controlli saranno fatti all’italiana e quindi in pratica ognuno farà ciò che vuole, solo raramente qualcuno pagherà; la amp sarà forte con i deboli e debole con i forti, in piena conformità al modo italiano di fare le cose.
Tutte quelle barriere innalzate per tenere lontani gli altri non sono altro che gabbie in cui resteremo imprigionati noi.

Ruben Piemonte

Oggi è Martedì 18 Ottobre. Buongiorno ai lettori di Eolienews con questa cartolina dalle Eolie

Vulcano (Foto Francesca Falconieri)

lunedì 17 ottobre 2016

Il soccorso alla turista tedesca a Lipari nell'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi


Ritrovato Lorenzo Lanzillo, il sub scomparso a Filicudi

E' stato ritrovato dall’equipaggio del peschereccio “Emilia” della famiglia santagatesi Armeli, a circa 20 miglia dalla costa, nel mare tra Alicudi e Sant'Agata Militello, il corpo di Lorenzo Lanzillo il 24enne subacqueo napoletano del quale non si avevano più notizie dal pomeriggio del 9 Ottobre, cioè da quando è uscito in mare a Filicudi, con un gommone e con il suo cane, per una battuta di pesca in apnea.
Il corpo dello sfortunato giovane, individuato mentre il peschereccio era intento alla pesca dei caponi, è stato poi preso in consegna dall'Autorità marittima di Sant'Agata Militello, giunta in zona con una motovedetta.
La famiglia è stata informata e dovrà procedere al doloroso rito del riconoscimento.

Catania: Santa Messa in ricordo dell’equipaggio del “Koala 7”

COMUNICATO
E' stato ricordato oggi nella sede della Base Aeromobili di Catania, a distanza di quindici anni, l'equipaggio dell'elicottero "Koala 7" della Guardia Costiera tragicamente scomparso la sera del 17 ottobre del 2001. A bordo del velivolo in dotazione alla 1^ Sezione Volo Elicotteri di Sarzana (SP), in quell'occasione impiegato in una esercitazione di "ricerca e soccorso" nel territorio di Grosseto (Monti dell'Uccellina), hanno perso la vita il Sottotenente di Vascello pilota Marco Parmeggiani, il Capo di 1^ Classe pilota Pasquale Esposito, il Capo di 3^ Classe Operatore di Volo Michelangelo D'Onofrio ed il Sottocapo Specialista di Bordo Massimo Pirrotta.
Al termine della Santa Messa, officiata dal Cappellano Militare Don Corrado Pantò, al quale hanno partecipato tutti gli "equipaggi" di volo in servizio presso la Base Aeromobili ed il 2° Nucleo Aereo, oltre ad una rappresentanza della Direzione Marittima della Sicilia orientale, è stata data lettura della "Preghiera del Marinaio".-
Catania, 17 ottobre 2016.

Alicudi: l’isola dove la leggenda è realtà (da lavocedinewyork.com)

(da lavocedinewyork.com) La chiamano l'isola delle femmine che volano, per via di un'allucinazione collettiva dovuta all'ingestione di segale cornuta andata a male. Le leggende non mancano nella selvaggia Alicudi, dove non ci sono automobili e il tempo è scandito dai traghetti in arrivo e in partenza

di Angela Iannone - 16 ottobre 2016

“Vedrai, questi tre giorni ti rimetteranno al mondo”, mi dice con aria soddisfatta la ragazza che sta viaggiando con me in traghetto. Lei, bresciana, ad Alicudi ci viene ogni anno praticamente da 10, più o meno in questo periodo, tra fine settembre e metà ottobre, o anche ad ottobre inoltrato, perché siamo in Sicilia e in Sicilia fa caldo. Non la considera una vacanza, ma una sorta di viaggio in una dimensione spazio-temporale estranea dove, senza voler far troppo i fricchettoni, ci si può riprendere se per caso ci si è un po’ persi di vista.
La mia decisione di scoprire l’isola più selvaggia delle Eolie non deriva però da alcun suggerimento sciamanico, bensì da una serie di voci, leggende e racconti che ho sentito su Alicudi e i suoi pochi abitanti. Più che sentiti, li ho visti anni fa in un documentario. Si intitola L’isola analogica, di Francesco Giuseppe Ragagnato, che nel 2007 si è recato ad Alicudi ad intervistare gli abitanti dell’ “isola delle femmine che volano”, così ancora la chiama qualcuno. Nel documentario si parla infatti di una sorta di allucinazione collettiva che intorno alla prima metà del Novecento gli abitanti di Alicudi ebbero in seguito all’assunzione di segale cornuta, ingerita attraverso pane, biscotti e pasta.
Alicudi, un’isola rocciosa e dunque dal terreno poco fertile, che non è mai stata isola di pescatori ma di agricoltori — per le barche ci voleva legno e qui di legna non ce n’era — che non poteva quindi permettersi di gettare sacchi di segale andata a male, senza però sapere dei fantasmagorici effetti che avrebbe procurato a grandi e piccoli quella pianta, la stessa da cui si ricava l’LSD.

“È vera questa storia?”, chiedo a Silvio, l’uomo più anziano dell’isola. Anziano non lo è per niente, visti i suoi 66 anni, ma il volto arso dal sole e scavato dall’acqua salata del suo mestiere lo fa sembrare più vecchio. “Certo”, mi risponde con tono per nulla sconvolto o sorpreso della mia domanda. E mi inizia a raccontare: “Una volta ero seduto proprio qui e ad un tratto un maiale enorme, ma enorme davvero, mi è passato davanti, ha scavalcato il muro e si è gettato sui sassi. Allora io ho scavalcato il muro per vedere che fine aveva fatto e non c’era. Ho pure visto se sui ciottoli si era fatta una forma, ché il maiale era pesante, ma niente, il maiale non c’era più. Allora mi sono messo paura e me ne sono tornato di corsa a casa, pure perché qua di maiali non ce ne stavano”. La mia espressione poco affascinata da questa storia – in fondo potrebbe essere stato anche frutto di un bicchiere di troppo – lo porta a sbottonarsi. Ed ecco la storia del cane bianco che si aggirava sull’isola, della signora vestita di bianco che parlava una lingua strana, dell’uomo con la pipa che vedevano tutti sempre allo stesso punto, delle donne che bevevano un’“acqua magica” ed erano in grado di volare fino a Palermo. Non tutte le storie sono state “vissute” personalmente da Silvio, ma sono frutto di narrazioni tramandate oralmente e raccontate a noi con tanta naturalezza e disinvoltura, come se quelle storie assurde, piene di nonsense, fossero davvero accadute.


Non c’è solo Silvio sull’isola, anche se è il personaggio più popolare: fino agli anni Cinquanta c’erano circa 600 abitanti; oggi, se d’estate il picco raggiunge le 700 persone, tra turisti e arcudari, in inverno la gente di Alicudi è veramente poca. Cinquanta, forse sessanta persone, molti dei quali tedeschi che anni fa abbandonarono la frenetica società dei consumi per rifugiarsi a Montagna, la località più remota di questa isoletta vulcanica. Ad Alicudi infatti non esistono macchine: i più fortunati hanno l’asino che trasporta le vivande (acquistate nelle uniche due botteghe alimentari presenti sull’isola) fin su in cima, dove si trovano le case dei residenti originari; non c’è illuminazione per le strade e non ci sono nemmeno le strade, ma tanti gradini e gradoni in pietra che occorre avere tanto fiato e un buon bastone per salirli.


Non esistono nemmeno le istituzioni: l’unico soggetto considerato “istituzionale” è il medico di guardia. Nel nostro caso la dottoressa Caterina, che da un paesino vicino Milazzo ha deciso di lavorare costantemente ad Alicudi. “Faccio i miei turni di 6 giorni tutti concentrati qui, 24 ore su 24, perché amo questo posto e amo le persone che lo abitano”. È a Caterina che si rivolgono quando ci sono dei diverbi, magari riguardanti confini di terreno, è a lei che le donne chiedono consigli, ma Caterina è ormai membro di questa grande famiglia, perciò può capitare di incontrarla in giro a mangiare un boccone con loro, oppure a passeggiare con gli anziani dell’isola e a scrutare il cielo per capire se domani si esce a buttare le reti oppure no. Caterina è l’unica che non abbandona mai il suo telefono cellulare e non si lascia mai catturare da quel senso di estraniazione proprio del luogo, perché anche se sono quattro gatti – gli abitanti, perché di felini ce ne sono e anche assai – l’emergenza è sempre dietro l’angolo. 

Ad Alicudi o ci vieni e ci torni per sempre o non ci metti più piede. Te lo dicono tutti qui, un po’ amareggiati quando vedono i turisti scappare con l’aliscafo perché delusi che Alicudi non sia mondana come Lipari, Salina, Vulcano, persino Filicudi, talmente vicina che potresti quasi toccarla con il dito. Con loro, i turisti, c’è una sorta di odi et amo, perché sono figli del turismo frettoloso: arrivano, girano l’isola, purtroppo alcuni sporcano e poi vanno via. “Portano soldi, sì, ma pure scompiglio”, ci dice Riccardo, farmacista, arrivato qui con la sua famiglia che ancora portava i calzoncini ed ormai arcudaro adottato e perfettamente integrato nella comunità.
Contenti, seppur senza mai esternare troppo le emozioni, quando comprendono che non sei un turista come gli altri, che hai assimilato lo spirito dell’isola, che dimentichi di guardare l’orologio perché non serve, perché la giornata la puoi scandire tranquillamente in base all’arrivo degli aliscafi, momento “social” dell’isola, in cui tutti, arcudari e non, si ritrovano al porto per salutare chi va via ed accogliere chi arriva, dando loro le necessarie indicazioni per vivere. Lì ci sono gli alimentari, là c’è il bar, la posta è “più su” ma apre solo due volte a settimana. La scuola è “più in alto” e al momento è frequentata da quattro bambini, ma una l’anno prossimo inizierà la prima media e forse andrà via, a Salina. Se vuoi fare un tuffo segui la via centrale, l’unica che dal porto ti conduce alla spiaggia di ciottoli neri, oppure prendi una barca e vai a Bazzina, sulla costa orientale, raggiungibile anche a piedi dopo una faticosa ma affascinante passeggiata, con un panorama da togliere il fiato e perdere la vista nell’immensità del cielo e del mare che sono lì, davanti ai tuoi occhi, senza soluzione di continuità.
Per mangiare c’è il bar Airone; in alta stagione c’è anche un albergo, che a metà settembre però chiude la serranda; oppure si mangia da Silvio, a casa sua. “A casa mia un piatto pronto ce lo trovi sempre, pure se vieni a gennaio”. E che piatto: zuppa di pesce, frittura di totani appena pescati, cucunci (che altro non sono che i frutti dei capperi), uva dolcissima, vino e altri racconti. Come quello del tagliatore di trombe. “Ma chi te le dice tutte queste cose?”, mi chiede sorridente.

Silvio non è mai scocciato, mai. Lui che nel dopoguerra è partito per l’Australia (come tanti altri isolani) e che è tornato ad Alicudi “perché là il pesce non sapeva di niente”. O forse perché altrove sarebbe stato come un pesce fuor d’acqua e non potresti immaginarlo in nessun altro posto se non qui, su questa isola aspra e solare come il suo volto, a raccontarti della preghiera che gli insegnarono da giovane, la notte di Natale, per tagliare la tromba marina quando ti trovi in pericolo in mare. “La sanno tutti i pescatori”, dice, o meglio la sapevano, perché i giovani a queste cose non ci credono più. “E tu ci sei riuscito qualche volta a tagliarla?”, gli chiedo. Mi sorride, non mi risponde.

Poi prende Melania, un’astrofisica campana arrivata ad Alicudi in cerca di un weekend isolato e isolano, prende una corda spessa, da pesca, e lega le estremità ai suoi polsi. Poi prende un’altra corda e fa la stessa cosa con i suoi di polsi, intrecciando i cavi tra loro. “Se ti riesci a liberare, domani te ne vai, sennò rimani qui con me”. Lei osserva i nodi, poi inizia a girare per sbrigliare la matassa, sembra un po’ di giocare ad un Twister molto grossolano, d’altri tempi. Si ride tutti assieme, ma poi alla fine Melania capisce il trucco e si libera. A malincuore. Perché lei, come Giada, come la bresciana, e come me, da Alicudi non ce ne saremmo volute andare via mai più.

Milazzo: Usavano la smart card familiare per diffondere le partite nei loro locali. Sequestri e denunciati in tre (Fonte: Arma)

LEGIONE CARABINIERI “SICILIA”
Comando Provinciale di Messina
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Comunicato stampa del 16 ottobre 2016

Compagnia di MILAZZO

Movida milazzese. Denunciati dai CARABINIERI tre titolari di locali.

Week end da dimenticare per alcuni titolari di esercizi commerciali a Milazzo. I controlli alla movida infatti non hanno interessato solo i giovani avventori ma questa volta hanno riguardato anche alcuni locali.
I controlli dei Carabinieri della Compagnia di Milazzo questa volta non sono stati dedicati alle classiche autorizzazioni di pubblica sicurezza per la somministrazione di cibi e bevande, ma hanno riguardato la possibilità o meno di offrire la possibilità di guardare live le partite di calcio, servizio esclusivo della pay per view.
L’attività ispettiva dell’Arma ha visto in campo anche alcuni ispettori della nota emittente televisiva. I controlli infatti hanno consentito di appurare che presso tre esercizi commerciali, i rispettivi titolari intestatari di un contratto di tipo residenziale/familiare per un uso domestico e non commerciale delle smart card della società televisiva, consentivano l’utilizzo all’interno dei propri locali delle loro smart card, al chiaro scopo di permettere ad un numero imprecisato di persone la fruizione del servizio, senza il consenso dell’esercente l’attività di emissione televisiva.
L’operazione portava al sequestro di 3 Smart card, due decoder e una smart cam.

Per i titolari dei diversi esercizi ovvero una pizzeria, una sala da biliardo e un circolo sportivo si tratta ora di rispondere del reato previsto dalla legge 633 del 1941 che tutela il diritto d’autore. 

Formazione alle Eolie. Federalberghi organizza "Corso di introduzione al vino e approfondimento dei suoi abbinamenti col cibo"

Da oggi, alle Eolie, full immersion di quattro giorni per un’introduzione al vino e un approfondimento dei suoi molteplici abbinamenti col cibo. Si tratta di un’iniziativa organizzata da Federalberghi Isole Eolie attraverso il Fondo EAP Fonarcom. Al corso parteciperanno gratuitamente gli associati a Federalberghi e quanti sono già iscritti al fondo o abbiano già deciso di formalizzarne l’adesione.
Il “Corso di introduzione al vino e approfondimento dei suoi abbinamenti col cibo” permetterà di trattare argomenti quali: il metodo charmat e il metodo champenois, come riconoscere un vino dal suo contenitore, le diverse tipologie di bottiglie, i vitigni autoctoni e alloctoni e gli abbinamenti vino-cibo.
Negli ultimi anni, ha dichiarato Christian Del Bono - presidente di Federalberghi Isole Eolie - diverse nostre strutture hanno investito nell’enogastronomia, rendendola vero e proprio valore aggiunto ed elemento di attrazione dell’offerta. Nelle proposte di menu sempre più attenti e spesso a chilometro zero, l’abbinamento cibo-vino diventa fondamentale per esaltare la cucina dei nostri chef che in alcuni casi sono addirittura stellati.