Foto: INGV Terremoti |
Anche questo evento si inserisce nelle attività dei 25 anni di vita dell’INGV, un periodo di grande crescita per gli studi e il monitoraggio dei maremoti nel mondo durante i quali l’Istituto ha creato da zero il Centro di Allerta Tsunami per il Mediterraneo. Il workshop ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dalle Nazioni Unite ed è stato inserito tra le attività previste per l'Ocean Decade 2021-2030. Il convegno, infatti, apporta un contributo significativo alle sfide n.5 (soluzioni climatiche che si basano sugli oceani), n. 6 (resilienza delle comunità ai rischi oceanici e costieri) e n. 7 (espansione del Sistema globale di osservazione degli oceani) previste dall'Ocean Decade.
Esperti dell’INGV e di alcune Università italiane presentano lo stato dell'arte su quattro temi principali: osservazioni, modellazione, pericolosità e previsioni. In particolare, i ricercatori del Laboratorio di Geofisica Sperimentale dell’Università di Firenze illustrano l’attuale sistema sperimentale di riconoscimento rapido degli tsunami di Stromboli.
Partecipano, inoltre, all’evento anche diversi esperti internazionali del settore, invitati a condividere la loro esperienza e i loro approcci al monitoraggio degli tsunami generati da sorgenti vulcaniche; la loro presenza sarà fondamentale per suggerire nuove direzioni di ricerca inerenti le tematiche del workshop. Stromboli può diventare un laboratorio sperimentale di riferimento per tutti i vulcani attivi marini e costieri a livello mondiale soggetti al rischio tsunami. Oltre al progresso delle conoscenze scientifiche, il workshop ha lo scopo di supportare la protezione civile, la politica e i cittadini nel processo di mitigazione del rischio tsunami.
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