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sabato 25 ottobre 2008

Pianoconte: Immobile sempre più pericolante. Nonostante i rischi tutto tace

Torna a farsi sentire il consigliere Giacomo Biviano sulla necessità di mettere in sicurezza un immobile pericolante, sito a Pianoconte in Via Serro Don Vittorio. Un immobile del quale Eolienews e la Gazzetta del sud si erano interessati nello scorso mese di marzo con eloquenti foto attestanti lo stato di pericolosità, oggi ancora più accentuato.
Su questo immobile il consigliere Biviano, che già il primo aprile scorso era intervenuto, senza ad oggi ottenere alcun riscontro, ha scritto al Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno e per conoscenza al Dirigente del IV Settore Dott. Domenico Russo, al Dirigente del III Settore
Arch. Biagio De Vita, all’Assessore ai Lavori Pubblici Rag. Corrado Giannò, al Prefetto di Messina Dott. Francesco Alecci e alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. Ha anche allegato una elolquente documentazione fotografica.
IL TESTO:
Oggetto: Interrogazione con risposta scritta: messa in sicurezza di immobile pericolante sito a Pianoconte in Via Serro Don Vittorio.
Premesso
Che nella frazione di Pianoconte, adiacente una frequentatissima strada che conduce alla Piazza centrale, vi è situato un vecchio immobile pericolante che è stato già interessato, a seguito della segnalazione di alcuni cittadini allarmati dai continui crolli all’interno della struttura, da un intervento dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto a delimitare l’area e ad eliminare imminenti situazioni di pericolo, oltre a segnalare la questione alle competenti autorità;
Che l’edificio in questione, oltre a confinare con la strada denominata Via Serro Don Vittorio, è posto nelle vicinanze di un’area praticata da numerosi ragazzi, i quali, a volte, spinti dalla curiosità che li contraddistingue, si avventurano all’interno della struttura pericolante;
Che già con nota del 01/04/2008, al quale non ho avuto riscontro, la invitavo, data la gravità della situazione, a predisporre un sopralluogo al fine di accertare lo stato di pericolo e procedere all’emanazione di un’ordinanza con la quale:
impegnare i proprietari ad eseguire le necessarie opere di ripristino, atte ad eliminare lo stato di pericolo entro un determinato periodo, non superiore ai 60 giorni;
richiedere una relazione dettagliata, a firma di un tecnico abilitato, sugli interventi adottati per la messa in sicurezza della struttura.
Che l’attuale normativa prevede e consente al Sindaco, in caso di non adempimento da parte dei proprietari, attraverso un’ ordinanza di somma urgenza, di provvedere d’ufficio alla messa in sicurezza dell’edificio e alla conseguente procedura legale nei confronti degli stessi proprietari per il recupero delle spese sostenute, ai sensi del comma 4, art. 54 del D. Lvo 18 agosto 2000 n.267.
La interrogo per sapere
Se abbia già provveduto, anche a seguito della succitata nota, all’emanazione di un ordinanza con la quale diffidare i proprietari dell’edificio.
Se intende avvalersi, in caso di non adempimento da parte degli stessi proprietari, dello strumento della “somma urgenza” per ripristinare lo stato di sicurezza dei luoghi al fine di eliminare possibili e imminenti situazioni di pericolo
Si richiede risposta scritta.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott.Giacomo Biviano)

La Greca a Bruno: E' tempo di confrontarsi sui collegamenti marittimi, Siremar in particolare

"Situazione Siremar, discussioni ed eventuali determinazioni " è l'oggetto della lettera che il dott. Pino La Greca ha inviato al sindaco di Lipari Mariano Bruno.
IL TESTO:
Signor Sindaco,
nei giorni successivi alla seduta del consiglio comunale del 20 ottobre u.s., dopo aver constatato che buona parte delle osservazioni presentate dai partiti di opposizione sulla delicata problematica degli ex operai del settore pomicifero sono state inserite nell'ordine del giorno votato dal consiglio, ho cercato di individuare quale discussione o quale decisione era scaturita in merito all'altro punto inserito nell'ordine del lavoro e cioè “Trasporti Marittimi – situazione Siremar, discussioni ed eventuali determinazioni”, ma ho dovuto amaramente constatare che nessun risultato ha prodotto la discussione in consiglio per l'evidente carenza di notizie che l'amministrazione non è stata in grado di colmare.
Ritengo che la mancata discussione sia l'ennesima occasione persa per la nostra comunità su un argomento di estrema delicatezza come i collegamenti marittimi, a pochi giorni dalla fine della stagione turistica 2008, resa disastrosa proprio dai problemi legati ai collegamenti.
Appare inquetante, inoltre, l'assoluta carenza di informazioni sulle posizioni della Sua amministrazione in merito alle recenti dichiarazioni provenienti da esponenti nazionali e regionali sul destino della Siremar.
Nel corso del mese di luglio 2008 sono apparse delle dichiarazioni da parte del Ministro Matteoli e da parte dell'assessore al turismo, Bufardeci.
Il Ministro Matteoli ha dichiarato che “il governo è pronto a cedere le quattro società di trasporto regionale del gruppo Tirrenia alle rispettive regioni” di contro l'assessore regionale Bufardeci ha dichiarato che: “non abbiamo dato alcun ok sulla possibilità di rilevare la Siremar, abbiamo dato invece la nostra disponibilità a sederci intorno a un tavolo e valutare le ipotesi di piano industriale, le ipotesi gestionali e avere un quadro complessivo che descriva la situazione della flotta, del personale e dei costi di gestione della Siremar. Con questi dati potremo fare quelle verifiche necessarie che servono al governo per capire che decisioni prendere, anche in considerazione del fatto che una decisione di questo tipo non può essere presa senza comprendere quella che può essere la posizione dell'assemblea regionale siciliana”.
Credo che sia ormai ben nota la posizione del governo regionale che dice “no” al trasferimento a titolo gratuito dalla Tirrenia della società marittima Siremar, la cui flotta opera i collegamenti con le isole minori, primo passo verso la privatizzazione della compagnia di navigazione come prevede il decreto 112 del 25 giugno scorso, firmato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Le stesse dichiarazioni del Dott. Vincenzo Falgares1, direttore del Dipartimento Trasporti della Regione Siciliana, confermano una situazione che dovrebbe preoccupare non solo l'amministrazione di Lipari ma di tutti I comuni insulari nella nostra regionale, riuniti nell'ANCIM isole Minori.
Da alcune dichiarazioni di stampa sappiamo che il ministro Matteoli non intende rinnovare la concessione alla Tirrenia e che al 31 dicembre 2008 scadrà la concessione.
Nella recente legge varata dall'ARS su iniziativa del governo regionale il 14 agosto 2008 nessun riferimento viene fatto alla Siremar.
Dalla lettura di tutto questo nascono spontanee molte domande:
– la Siremar che fine farà?
– Che fine faranno gli equipaggi?
– Che fine faranno I collegamenti da e per la terraferma del nostro arcipelago?
– Si potranno continuare a garantire I collegamenti con le altre isole del nostro comune per consentire ai ragazzi di proseguire gli studi a Lipari?
– Ci sarà forse qualche aiuto dello Stato per far rilevare la società dalla Regione?
Mi auguravo delle risposte in sede di consiglio comunale, quando mancano meno di novanta giorni alla scadenza della convenzione, ma niente.
Di fronte a questo gioco delle parti ancora una volta le nostre isole rischiano di rimanere ulteriormente penalizzate nell'indifferenza di tanti.
Personalmente ricordo quando, giovane studente dell'I.T.C., abbiamo occupato la “Piero della Francesca” per difendere il nostro diritto costituzionale alla mobilità, allo sviluppo e a condizioni di vita normali a quella continuità territoriale che viene continuamente assicurata dai governi regionali e mai pienamente attuata.
Ritengo che, vista l'estrema delicatezza della questione, Lei, quale primo cittadino di Lipari, mettendo da parte, almeno per una volta, ogni volontà di protagonismo, deve trovare il coraggio di confrontarsi e di coinvolgere tutte le forze politiche presenti a Lipari, I sindaci degli altri comuni Eoliani e delle Isole Minori siciliane, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni degli imprenditori per cercare di far pressione da un lato sul governo nazionale e dall'altro sul Presidente Regionale Lombardo, sull'assessore Bufardeci, sull'intera assemblea Regionale, perchè si trovi al più presto una soluzione positiva all'intera questione, in grado di garantire le nostre comunità sul futuro dei collegamenti marittimi.
Lipari 24 ottobre 2008
Distinti Saluti.
Giuseppe La Greca
1 - Dichiara Falgares: “tutte le Regioni, alla conferenza dei presidenti, hanno fatto sapere al governo di non essere d'accordo sul trasferimento delle società in questi termini". "Non si può pensare di trasferire in soli 120 giorni - prosegue il dirigente regionale - società notoriamente in grave crisi finanziaria, operativa e strutturale. Il decreto non è chiaro in più punti, come sull'assetto societario che verrebbe previsto all'indomani della donazione o sulle risorse che verrebbero trasferite".

Legambiente e le antenne: Petizione e scheda istruttoria per impianto di Marina Corta

Riceviamo da Legambiente Lipari e pubblichiamo il testo di una petizione inviata al dott.Mariano Bruno, sindaco di Lipari. Porta la data del 23 ottobre 2008.
IL TESTO:
Antenne killer silenziosi
Il mondo della comunicazione è in continua espansione e con esso il problema della diffusione capillare delle antenne ad emissione di onde elettromagnetiche.
Il businnes delle telecomunicazioni è approdato alle eolie ed intensifica la propria presenza appropriandosi, in carenza di un piano particolareggiato inserito nel Piano Regolatore Generale, delle aree meno contaminate dell’isola: Capistello e Marina Corta, creando un impatto ambientale- almeno nel primo caso - di notevole rilevanza.
Legambiente Lipari ritiene indispensabile prendere una posizione netta di fronte a questo fenomeno, che si avvia sul percorso di una crescita esponenziale. L’intera isola è interessata da un problema insidioso quanto silenzioso, frutto di una scorretta applicazione della legge, a cui si aggiunge l’incuria da parte dell’ amministrazione locale, colpevole di non attuare i piani di delocalizzazione degli impianti e censimenti periodici finalizzati a monitorare il numero di antenne sul territorio, necessari a limitare il pericolo sanitario per gli abitanti delle zone limitrofe.
L’installazione di antenne di telecomunicazione è, sull’isola, in continua espansione anche a causa di una certa ambiguità relativa agli effetti prodotti dalle onde emesse dagli impianti sotto accusa.
Dando pubblicità ai dati scientifici diffusi apprendiamo che:“Le onde elettromagnetiche prodotte da apparati di trasmissione sono nocive per la salute, anche emesse in piccole quantità, poiché già il corpo umano ne produce in misura tollerabile e quindi basta elevare anche di poco l’intensità per causare dei danni all’organismo” .
Si denuncia inoltre le pressioni da parte di alcune compagnie telefoniche su singoli cittadini, indotti ad accettare l’installazione dell’antenna su promessa di un compenso economico, barattando la tutela della propria salute e quella delle persone con abitazioni limitrofe.
Legambiente Lipari si fa promotore di una raccolta firme poiché ritiene che: “ la situazione rientri nella presunta violazione del diritto alla salute del cittadino che lo Stato dovrebbe tutelare come previsto dall’articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana” e ritiene necessaria una decisa campagna di informazione sulla pericolosità sociale delle antenne affiancata da un impegno costante di vigilanza delle autorità deputate al controllo e alla salvaguardia della sicurezza ambientale”.
Chiede inoltre alla S.S.Ill.ma di localizzare aree idonee ed attuare i piani di delocalizzazione degli impianti di telecomunicazioni.
Cordiali saluti
Piero Roux
Seguono 150 firme
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Sempre Legambiente Lipari in data 25 ottobre ha scritto al Dott. Mariano Bruno, Sindaco del Comune di LIPARI, e per conoscenza al Dott. Francesco Alecci, Commissario Protezione Civile
La lettera ha per oggetto: SCHEDA ISTRUTTORIA AUTORIZZAZIONE PROT. N°13039 DEL 10-APRILE-08

IL TESTO:
Gent.mo Signor Sindaco,
da una veloce visura degli atti relativi alla concessione di autorizzazione Edilizia rilasciata dal Comune alla società Telecom - in data 14.08.2008 - per il posizionamento di una nuova stazione radio base per telefonia cellulare con sistema GMS e UMTS, (e scusandoci preventivamente per eventuali inesattezze delle date ritenute a memoria) ci preme portare alla Sua conoscenza alcuni punti che, a nostro parere, avrebbero dovuto indurre codesta Amministrazione a richiedere più approfonditi chiarimenti all’Arpa:
• Al punto 5 della scheda in oggetto, si nota un primo parere sfavorevole dell’Arpa in data 18-01-2007, “poiché ricadente - l’opera - nella zona “A” del Piano di Fabbricazione.
• Successivamente (a pag.3) si evince che il successivo parere favorevole dell’Arpa è consequenziale “al parere favorevole della Soprintendenza” e non sull’analisi degli schemi ed elaborazioni fornite da Telecom, che indicano “una emissione di onde radio rientranti nella norma”. Ed ancora, nel parere sfavorevole dell’Arpa ( Co- mune di Lipari -18 gennaio 2007- prot. n.1176) a pagina 2 si fa riferimento al settore di irraggiamento ( direzione 170° nord) “il progetto non garantisce la compatibilità dell’impianto con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità” (stabiliti uniformemente dalla legge 22febbraio 2001 n°36 e relativi provvedi- menti di attuazione).
Telecom scrive (Comune di Lipari 22.03.2006 – prot. n.11281)
Caratteristiche radioelettriche dell’impianto
• A pag. 2. “L’impianto è costituito da n.2 celle avente rispettivamente n. 2 antenne (una GSM e una UMTS) orientate a 80° nord e 170° nord. Le antenne utilizzate saranno: modello YAGI 2291 (per il sistema GSM) e modello T01381902 (per il sistema UMTS)
Si fa rilevare che l’antenna T01381902 non è il modello utilizzato per le prove, come dichiarato dalla stessa Telecom nei documenti inviati all’Arpa per la verifica tecnica ed acquisiti al V/s protocollo il 13.02.2008 prot. n. 6172.
• A pag. 4/38 leggiamo: “è stato utilizzato il diagramma polare relativo all’antenna K7739489 con caratteristiche analoghe alla T01381902”. Nel seguito della relazione si fa riferimento, unicamente, al modello di antenna T01381902.
• Da pag. 21° pag. 30 notiamo che tutte le misurazioni sono state effettuate con un diagramma polare differente (antenna k7739489) diversa da quella che verrà montata (antenna T01381902).
• A pag. 35/38 troviamo la dichiarazione di conformità, senza alcun accenno alla variazione dei rilevamenti fatti con un antenna che non è quella di progetto.
• A pag.15/51 Telecom dichiara:“non è stato possibile effettuare misure nei punti sensibili in quanto situate in zone non accessibili” ( forse private abitazioni?)
Quest’ultima dichiarazione, insieme a quanto in sunto accennato, avrebbe dovuto allertare Codesta Amministrazione e nell’attesa del nuovo Piano Regolatore Generale, adottare i parametri più restrittivi.
Avant’ieri il problema era il traliccio telefonico posto a Pianoconte in prossimità della proprietà Mandarano (10 metri dalla sua abitazione); ieri erano i due alberi/antenna posizionati a Capitello; oggi l’antenna di Marina Corta.
Facendo notare che a meno di 300 metri della installanda antenna Telecom (in Vico Falco) persiste una cabina di trasformazione della Società Elettrica Liparese, che potrebbe influire all’innalzamento della soglia limite di emissione di onde elettromagnetiche, chiediamo, facendoci portavoce di un centinaio di abitanti, di comunicarci come Codesta Amministrazione intende affrontare i problemi: prima di salvaguardia della salute pubblica e successivamente dell’impatto ambientale.
Cordiali saluti
Legambiente Lipari
Piero Roux
Maurizio Turcarelli

venerdì 24 ottobre 2008

Antenne di Telefonia mobile: Lettera aperta di Lo Cascio all'assessore Giannò

Pietro Lo Cascio "lettera aperta all’Assessore Giannò".
IL TESTO:
Apprendo dalla stampa l’invio di una nota da parte dell’Assessore Giannò sul delicato e grave tema delle antenne di telefonia mobile, che stanno sorgendo con una allarmante rapidità in tutto il territorio comunale, dove lo stesso amministratore esprime preoccupazione per la tutela della salute dei propri concittadini.
Apprezzando la sensibilità dell’assessore e senza eccessive velleità polemiche, devo esprimere tuttavia un certo sgomento di fronte al candore che permea tale nota, soprattutto quando chiede al Sindaco di predisporre iniziative “affinché l’Ente possa costituirsi parte civile” contro lo strapotere delle compagnie telefoniche e dei loro affittuari nel Comune di Lipari. Non comprendo, infatti, se l’assessore inviti l’Ente a costituirsi parte civile contro sè stesso, il che sarebbe – quantomeno – originale.
L’assessore non può ignorare, infatti, che un’ordinanza sindacale emessa qualche anno fa stabiliva il divieto di realizzare nuove antenne telefoniche nel centro storico di Lipari nelle more dell’adozione del Piano Regolatore Generale. Oggi questo strumento è in adozione, e l’unica, semplice cosa che questa amministrazione – o la precedente – avrebbero dovuto fare, dal 2004 ad oggi, sarebbe stata la predisposizione di un “Regolamento Comunale” delle antenne di telefonia mobile, peraltro previsto nelle Norme Tecniche di Attuazione dell’adottando PRG.
Tutto qui, caro assessore. Piuttosto che parti civili, o generiche richieste di autonomie decisionali concesse da “superiori enti provinciali, regionali e nazionali”, in un Paese ormai supino agli interessi delle compagnie telefoniche private e dove si è inventata la scappatoia della “pubblica utilità” per lasciargli mano libera, l’unico modo che avremmo avuto per tutelare i pareri del Comune in materia, sarebbe stato quello di dotarsi di tale Regolamento.
Siamo però ancora in tempo per realizzarlo. Dia prova del suo interessamento, dunque, chiedendo la convocazione della Giunta e del Consiglio Comunale per agire in questa direzione, tralasciando i “distinguo” che – alla luce della prolungata inazione dell’amministrazione della quale Lei è componente – risuonano di una demagogia poco utile alla soluzione del problema.
Cordiali saluti
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale
gruppo “Eolie nel Cuore”

Antenna a Marina Corta. Un quesito dei nostri lettori e la risposta dell'assessore.

A proposito dell'antenna telefonica di Marina Corta diversi lettori ci hanno scritto per porci un quesito che prende spunto sia dalla nota di Piero Roux sia dalla lettera dell'assessore Corrado Giannò che nella sua lettera evidenzia come il comune possa costituirsi parte civile per alcune decisioni.
Il quesito è: Ma non è lo stesso comune che, come cita Piero Roux, ha rilasciato per l'antenna di Marina Corta autorizzazione edilizia in data 14/08/2008 ? Non si poteva bloccarla allora?
Anche se l'autorizzazione edilizia è, ovviamente, una questione burocratica e non amministrativa, giriamo il quesito all'assessore Giannò, certi di ottenere una risposta.
LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE GIANNO'(ore 18.46)
La risposta sul quesito posto da alcuni lettori è già data nella stessa domanda ovvero: allora non si poteva bloccare nulla in quanto la concessione edilizia rilasciata dal Comune è, così come da voi giustamente scritto, normale prassi burocratica o come si dice in gergo atto dovuto. Quindi nulla di Amministrativo.
Cordialmente
Corrado Giannò
Assessore Comune Lipari

Porticello: Piove, detriti pomiciferi, pietre ed altro invadono la strada.

Venti minuti di pioggia e, intorno alle undici di oggi, una vera e propria valanga di detriti pomiciferi e pietre, miste all'acqua piovana, si sono riversate sulla sede stradale di Porticello a Lipari. In particolare, ricoprendolo di fatto, sul ponte ubicato lungo la strada e che sorge un centinaio di metri più in avanti(andando verso Acquacalda) di quello che era l'ingresso della cava Pumex. Il ponte, nella parte centrale, risulta letteralmente coperto dai detriti e solo la fortuna ha voluto non restassero coinvolti nell'accaduto un'auto e un pulman che si trovavano a transitare. Il transito, ovviamente, è interrotto e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il dott. Domenico Russo della Protezione civile comunale e una pala meccanica.
In molti hanno rivissuto una scena verificatasi già quattro anni fà. Quanto accaduto, se mai vi fosse bisogno di ricordarlo, deve fare alzare l'attenzione sulla necessità di procedere al più presto alla messa in sicurezza della cava di pomice abbandonata a se stessa dopo la chiusura da parte della magistratura

Antenne telefoniche: "Il comune si costituisca parte civile per alcune decisioni". Lo afferma l'assessore Giannò

"Collocamento antenne telefoniche sul territorio"è l'oggetto della lettera che l'assessore comunale Corrado Giannò ha inviato al sindaco, al presidente del consiglio comunale e ai capigruppo consiliari del comune di Lipari.
IL TESTO:
Il sottoscritto, nella qualità di amministratore di questo paese ed a tutela della salute dei nostri concittadini, essendo stato interessato in prima persona da numerosissimi isolani preoccupati per la loro salute e quella dei propri figli, per quanto meglio indicato in oggetto, chiede alle SS.LL Ill.me di predisporre tutte quelle iniziative di carattere politico amministrativo, possibilmente indirizzate verso un'unica soluzione, affinché il nostro ente possa costituirsi parte civile avverso talune decisioni e nel contempo sia messo nelle condizioni, dai superiori enti provinciali, regionali e nazionali, di poter esprimere il proprio parere su problematiche che riguardano, come nella circostanza, il territorio amministrato.
Lipari, lì 24/10/2008

La Greca scrive a Bruno: Necessario il piano regolatore generale dei porti e delle rade

Lettera al Dott. Mariano Bruno, Sindaco di Lipari, da parte del dottor Pino La Greca avente per oggetto: "Portualità isola di Lipari".
IL TESTO:
Signor Sindaco,attendo una Sua risposta sulla problematica del Piano Regolatore dei Porti da oltre 90 giorni. Comprendo che Lei sia sommerso dalle emergenze, che peraltro, hanno caratterizzato gli ultimi sei anni della Sua amministrazione, ma, se non ricordo male, nell'incontro del 18 luglio c.a., Lei mi aveva assicurato una Sua pronta risposta con allegate non so quante “carte” a dimostrazione che le mie tesi erano infondate. Di fronte al Suo silenzio mi si profilano due ipotesi: che Lei non abbia carte da inviarmi, oppure che le mie osservazioni siano seriamente fondate e che quindi Lei sia senz'altro in evidente difficoltà per la realizzazione della portualità dell'isola di Lipari. Le rammento che Lei nell'incontro pomeridiano di cui sopra, ha affermato di poter realizzare le opere previste dalla Lipari porti S.p.A., senza dover dotare il nostro Comune del Piano Regolatore dei Porti, menzionando un non meglio specificato Accordo di Programma Quadro ( che però, per quanto di mia conoscenza, non esiste.) Le recenti notizie ed indiscrezioni sia per Marina Corta sia per Sottomonastero rendono sempre più evidente che l'intera problematica della portualità del nostro Comune è tutta da ridisegnare, cancellando di fatto buona parte dello studio di fattibilità approvata dal consiglio comunale nel 2006. Appare evidente, ancora una volta, che, proprio alla luce delle scoperte archeologiche per Sottomonastero e per i problemi connessi ai lavori della messa in sicurezza di Marina Corta, l'intera impostazione del waterfront urbano e l'uso degli specchi acquei protetti, ferme restando le esigenze di carattere operativo e gestionali, devono integrarsi armoniosamente con il PRG adottato dal Comune di Lipari. Ritengo, ancora una volta, di poter affermare che l'unico strumento per intervenire è proprio il Piano Regolatore Generale dei Porti e delle Rade, restituendo al Consiglio Comunale di Lipari ed all'intera comunità eoliana il diritto di parlare, confrontarsi, e programmare il proprio futuro, in armonia con gli strumenti urbanistici già approvati o in corso di definitiva approvazione.

giovedì 23 ottobre 2008

Filicudi: Arrestato marocchino. Non ha ottemperato al decreto di espulsione


Serrati controlli dei carabinieri di Filicudi che hanno effettuato un particolare servizio finalizzato alla ricerca di cittadini extracomunitari irregolari sul territorio nazionale. Nel corso del servizio, durante il quale sono stati effettuati una ventina di controlli, i militari dell’Arma hanno individuato un cittadino marocchino destinatario di un provvedimento di allontanamento, emesso dalla prefettura di Gorizia il 23.07.2006 che lo obbligava a lasciare il territorio italiano entro cinque giorni dalla notifica del provvedimento. M'Ahmed Elmselek , nato in Marocco il 23.06.1979, però non ha ottemperato alla disposizione imposta trattenendosi sul territorio nazionale per oltre due anni, consapevole delle conseguenze cui andava incontro in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine. Per ElmseleK , sono quindi scattate le manette e lo stesso è stato trattenuto presso la camera di sicurezza della locale stazione dei carabinieri in attesa del giudizio direttissimo

Stromboli: Turista tedesco, ritrovato dai carabinieri, ferito, tra gli scogli

Ritrovato dai carabinieri, questa mattina, ferito e seminudo in località "Pinta del Monaco" a Stromboli, un turista tedesco P. G., di 62 anni, di cui non si avevano notizie da ieri mattina e cioè da quando, dopo aver lasciato la moglie, aveva deciso di intraprendere da solo il tragitto tra scogli e dirupi che conducono da Scari sino al borgo di Ginostra. Dopo l'allarme lanciato dalla moglie che non lo ha visto rientrare, i carabinieri, constatato che non era giunto neanche a Ginostra lo hanno cercato per tutta la notte con l'ausilio di una guida vulcanologica. Il turista tedesco, che era privo di torcia e cellulare, è stato trovato all'alba dagli uomini dell'Arma in un dirupo, sanguinante e quasi nudo, dopo che con i vestiti aveva tamponato le ferite che si era procurato. P. G. è stato trasferito dapprima con un gommone alla guardia medica di Stromboli e, successivamente, viste le sue condizioni, con un elicottero del "118" al Policlinico di Messina. Nonostante alcune fratture e le ferite riportate le sue condizioni non sono definite gravi.

Ma tu non ci sei di MEMORIES

Riceviamo e pubblichiamo:
Sei uscita dalla mia vita.
Nel mio cuore, nei miei timpani,
rimane l’eco della tua voce.
Il sole stanco di questo autunno
filtra tra le persiane, riscalda il cuore.
La leggera brezza autunnale
mi riporta l’illusione di te.
Ma tu non ci sei.

La terribile mareggiata del 1981 a Canneto nel ricordo e nel racconto di Massimo Ristuccia

La Mareggiata di Massimo Ristuccia
Nel dicembre del 1981, ci fu una terribile mareggiata, che colpì soprattutto la frazione di Canneto. Quella mattina tanti di noi senza renderci conto di cosa era successo o stava succedendo prendemmo, come sempre, l´autobus per andare a Lipari all´istituto tecnico, ma si capì subito che gli insegnanti, causa il mare agitato, non erano venuti, i pochi del luogo non potevano stare dietro a tutti, intanto giungevano le prime voci dei danni che il mare aveva fatto, così tornai a casa.
La situazione a Canneto era "disastrosa", buona parte del lungo mare era stato spazzato via, in piazza vicino la chiesa si era formato una specie di "lago salato", il piano terra di tante case sul lungo mare era invaso da sabbia sassi, pietre pomice, porte semidistrutte, alcune case più vecchie non erano più sicure, avendo il mare eroso le fondamenta. Raggiungere un capo all´altro del paese era impossibile, la strada o era interrotta o invasa dalla sabbia ed i sassi. Subito dopo si sentirono i primi racconti "drammatici" di chi aveva vissuto quei momenti in prima persona, essendo stato tirato fuori dalla case dai primi soccorritori, magari legati ad una fune di sicurezza in piena mareggiata.
Per me, come credo per i ragazzi della mia generazione fu un´esperienza indimenticabile, c´era un pizzico di curiosità una specie di spirito d´avventura ma presto, vedendo nel frattempo anche gente piangere, si organizzò una macchina di soccorsi spontanea, prima di quelle delle istituzioni o associazioni, ognuno che poteva iniziò subito ad aiutare parenti o amici in vari modi, a ripulire le stanze invase dalla sabbia e dai sassi, dando un momentaneo riparo a quei mobili che si erano "salvati" e che non potevano rimanere in case non più sicure.
Di quel giorno restano delle foto, ma soprattutto il ricordo nella mente di ognuno di noi di un episodio che ci ha fatto maturare, scoprendo valori profondi come la solidarietà.
Negli anni si sono succedute tante "chiacchiere" su come proteggere dal mare questa frazione o altre dell´isola, abbiamo visto da piccoli file di "massi cubici", forse realizzati con materiale scadente, partire dalla riva fino al mare, diventati un luogo di giochi, dove andare a pescare con la canna, tana di pesci, "casa" di ricci, patelle, spazzati via ad ogni mareggiata, fino ad arrivare alla posa sul fondo, non molto distante dalla riva, per quasi tutta la baia del paese, di una specie di "massi di cemento" dalla strana forma detti tetrapodi, sicuramente più efficaci ma ormai insufficienti dopo tanti anni.