IL TESTO:
Apprendo dalla stampa l’invio di una nota da parte dell’Assessore Giannò sul delicato e grave tema delle antenne di telefonia mobile, che stanno sorgendo con una allarmante rapidità in tutto il territorio comunale, dove lo stesso amministratore esprime preoccupazione per la tutela della salute dei propri concittadini.
Apprezzando la sensibilità dell’assessore e senza eccessive velleità polemiche, devo esprimere tuttavia un certo sgomento di fronte al candore che permea tale nota, soprattutto quando chiede al Sindaco di predisporre iniziative “affinché l’Ente possa costituirsi parte civile” contro lo strapotere delle compagnie telefoniche e dei loro affittuari nel Comune di Lipari. Non comprendo, infatti, se l’assessore inviti l’Ente a costituirsi parte civile contro sè stesso, il che sarebbe – quantomeno – originale.
L’assessore non può ignorare, infatti, che un’ordinanza sindacale emessa qualche anno fa stabiliva il divieto di realizzare nuove antenne telefoniche nel centro storico di Lipari nelle more dell’adozione del Piano Regolatore Generale. Oggi questo strumento è in adozione, e l’unica, semplice cosa che questa amministrazione – o la precedente – avrebbero dovuto fare, dal 2004 ad oggi, sarebbe stata la predisposizione di un “Regolamento Comunale” delle antenne di telefonia mobile, peraltro previsto nelle Norme Tecniche di Attuazione dell’adottando PRG.
Tutto qui, caro assessore. Piuttosto che parti civili, o generiche richieste di autonomie decisionali concesse da “superiori enti provinciali, regionali e nazionali”, in un Paese ormai supino agli interessi delle compagnie telefoniche private e dove si è inventata la scappatoia della “pubblica utilità” per lasciargli mano libera, l’unico modo che avremmo avuto per tutelare i pareri del Comune in materia, sarebbe stato quello di dotarsi di tale Regolamento.
Siamo però ancora in tempo per realizzarlo. Dia prova del suo interessamento, dunque, chiedendo la convocazione della Giunta e del Consiglio Comunale per agire in questa direzione, tralasciando i “distinguo” che – alla luce della prolungata inazione dell’amministrazione della quale Lei è componente – risuonano di una demagogia poco utile alla soluzione del problema.
Cordiali saluti
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale
gruppo “Eolie nel Cuore”
Apprendo dalla stampa l’invio di una nota da parte dell’Assessore Giannò sul delicato e grave tema delle antenne di telefonia mobile, che stanno sorgendo con una allarmante rapidità in tutto il territorio comunale, dove lo stesso amministratore esprime preoccupazione per la tutela della salute dei propri concittadini.
Apprezzando la sensibilità dell’assessore e senza eccessive velleità polemiche, devo esprimere tuttavia un certo sgomento di fronte al candore che permea tale nota, soprattutto quando chiede al Sindaco di predisporre iniziative “affinché l’Ente possa costituirsi parte civile” contro lo strapotere delle compagnie telefoniche e dei loro affittuari nel Comune di Lipari. Non comprendo, infatti, se l’assessore inviti l’Ente a costituirsi parte civile contro sè stesso, il che sarebbe – quantomeno – originale.
L’assessore non può ignorare, infatti, che un’ordinanza sindacale emessa qualche anno fa stabiliva il divieto di realizzare nuove antenne telefoniche nel centro storico di Lipari nelle more dell’adozione del Piano Regolatore Generale. Oggi questo strumento è in adozione, e l’unica, semplice cosa che questa amministrazione – o la precedente – avrebbero dovuto fare, dal 2004 ad oggi, sarebbe stata la predisposizione di un “Regolamento Comunale” delle antenne di telefonia mobile, peraltro previsto nelle Norme Tecniche di Attuazione dell’adottando PRG.
Tutto qui, caro assessore. Piuttosto che parti civili, o generiche richieste di autonomie decisionali concesse da “superiori enti provinciali, regionali e nazionali”, in un Paese ormai supino agli interessi delle compagnie telefoniche private e dove si è inventata la scappatoia della “pubblica utilità” per lasciargli mano libera, l’unico modo che avremmo avuto per tutelare i pareri del Comune in materia, sarebbe stato quello di dotarsi di tale Regolamento.
Siamo però ancora in tempo per realizzarlo. Dia prova del suo interessamento, dunque, chiedendo la convocazione della Giunta e del Consiglio Comunale per agire in questa direzione, tralasciando i “distinguo” che – alla luce della prolungata inazione dell’amministrazione della quale Lei è componente – risuonano di una demagogia poco utile alla soluzione del problema.
Cordiali saluti
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale
gruppo “Eolie nel Cuore”