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lunedì 19 gennaio 2009

Lipari: Consiglio sui trasporti in corso. Presenti solo i consiglieri di maggioranza.

E' in corso a Lipari la seduta del consiglio comunale che dovrà produrre un documento da portare oggi pomeriggio a Palermo e domani al tavolo tecnico di Roma. All'apertura dei lavori presenti in aula nove consiglieri comunali, tutti di maggioranza. Come è risaputo, con apposito documento, pubblicato ieri su Eolienews, la minoranza consiliare ha deciso di non partecipare ai lavori.
Da qualche minuto si è conclusa una riunione, che ha fatto seguito ad una momentanea sospensione del consiglio, che ha "affrontato" la mozione che dovrà essere votata così come l'allegata "Proposta di razionalizzazione dei servizi marittimi Siremar nelle Eolie".

domenica 18 gennaio 2009

Arriverderci, amore ciao di PIERO ROUX

Riceviamo da Piero Roux e pubblichiamo:

Cittadini eoliani non sperate di PIERO ROUX

(Piero Roux) “Tirrenia nel caos, Brunetta: è colpa di una cultura tarata ideologicamente”
Questa è la sintesi del pensiero liberista del Governo Berlusconi: privatizzare lo stato e mandare a quel paese i cittadini del Belpaese
Cittadini eoliani non sperate.
I giochi sono già stati fatti. Il sindaco Bruno, con il suo triennale silenzio è colpevole quanto la maggioranza del governo centrale e regionale, che decideranno giorno 20 c.m, del nostro futuro.
Una nuova era si profila per queste martoriate terre, l'emarginazione, la miseria e l'emigrazione.
Agli eoliani non resterà che prendere atto che lo Stato Italiano li ha abbandonati e ringraziare con un sonoro suono vocale: il Presidente del Consiglio Berlusconi ed i vari tirapiedi, Brunetta in testa; il Presidente della Regione Siciliana Lombardo ed il nostro amato Sindaco Mariano Bruno.
Pronto a porgere le proprie scuse a tutti gli attori di questa messinscena, qualora il Governo accettasse gli 11 punti delineati dal documento elaborato dal Comitato Civico e votato all’unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta consiliare del 5 gennaio.
Il cittadino
Piero Roux

Trasporti: La petizione e l'appello di Aimeé Carmoz di Stromboli

Richiesta intensa e urgente di aiuto, vogliono toglierci i collegamenti marittimi con Napoli , che sono vitali per Stromboli, anche d'inverno.
Potete firmare e fare firmare l'ultimo foglio e mandare a me per e-mail carmoz@tiscali.it oppure per fax al numero 090 986386. Aimée Carmoz
Ps Vi prego aggiungere alla firma, nome, cognome e indirizzo leggibili, grazie.
IL DOCUMENTO "STROMBOLI"
Negli ultimi anni gli isolani hanno assistito ad un peggioramento dei servizi di collegamento garantiti dalla Siremar con l'abolizione di 4 delle 6 corse estive da e per Napoli, con disservizi nelle altre linee, dovuti in particolare alla carenza di mezzi idonei ed alla mancanza di adeguata manutenzione degli stessi.
Corriamo ora il rischio concreto della cancellazione di ogni collegamento assicurato dallo stato e attualmente svolto da Siremar ed in particolare della linea Napoli-Isole Eolie che storicamente, fin dall'inizio del Novecento, collega il nostro arcipelago al continente. La comunità eoliana verrebbe così di colpo catapultata ai tempi delle grandi migrazioni del dopoguerra.
Noi, abitanti dell'isola di Stromboli, comune di Lipari,
riunitici in assemblea spontanea il giorno 14 gennaio 2009, ci siamo trovati uniti e d'accordo sulle nostre esigenze e sui nostri bisogni, data la situazione che si prospetta e che ci vedrà ingiustamente e illegalmente penalizzati dai prossimi avvenimenti relativi alle rotte marittime di trasporto.
Le nostre esigenze, vitali e irrinunciabili, sono:
1) la continuità del trasporto marittimo sulla rotta Stromboli - Napoli, garantita due volte a settimana nel periodo autunno-inverno e tre o più volte durante il periodo estivo, assicurata e garantita su base di sovvenzionamento pubblico con mezzi e navigli idonei, collaudati e certificati secondo legge;
2) la continuità ed il potenziamento delle rotte interisole facenti capo a Stromboli, che garantiscano di potersi recare a Lipari e/o Milazzo e tornare nella stessa giornata per potere accedere al diritto allo studio, alla salute, alla continuità territoriale nonchè a tutti servizi pubblici essenziali assenti sull'isola ma fruibili nel nostro comune e provincia;
3) la responsabilizzazione delle amministrazioni comunali, provinciali, regionali e nazionali nell'assicurare i bisogni della popolazione in termini di servizi essenziali.
Determinati dunque all'azione, ci uniamo a tutti gli eoliani e isolani in genere che vogliano vedere riconosciuti i loro bisogni ed esigenze, appoggiando la "mozione sui trasporti marittimi essenziali per le isole Eolie" (promanata dalle amministrazioni comunali di Lipari, Santa Marina Salina, Malfa e Leni e altri interlocutori interessati) in tutte le parti e le azioni che siano volte a tutelare e vedere concretizzate le nostre proposte.
Attenti agli sviluppi e fiduciosi in un esito concreto e positivo dell'incontro al tavolo di concertazione del 20 gennaio 2009 indetto a Roma dal Ministro Matteoli, ci riserviamo il diritto di manifestare con tenacia e determinazione in difesa dei nostri diritti insieme a tutte quelle comunità che condividono la nostra stessa situazione.
Noi eoliani, gente capace nell'arte di sopravvivere, di fronte alla prospettiva di ritrovarci prigionieri in casa nostra, sapremo dimostrare la volontà di vivere e prosperare in queste isole, rifiutandoci di sottometterci alla mancanza di attenzione e sensibilità per le comunità disagiate come le nostre, eppure tanto belle e celebri da essere patrimonio dell'umanità.

Tirrenia: Un miliardo di fondi pubblici spesi per nulla. La Corte dei Conti: privatizzazione a rischio

(da La Stampa) Con il decreto anticrisi il governo finanzia la privatizzazione della Tirrenia con 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011. L’operazione, che rientra nel più ampio quadro della liberalizzazione del cabotaggio in Italia imposta dalla Ue, dovrebbe andare in porto nel 2012. Dovrebbe, perché «sulle prospettive del gruppo permane un clima di incertezza che non giova all’esigenza di definire in tempi rapidi» tale processo. Anzi, tutta la vicenda, compreso il passaggio alle Regioni delle quattro compagnie controllate, che coprono i collegamenti con le isole minori, «si trova in una situazione di stallo che non offre prospettive di possibile soluzione in tempi brevi». A scriverlo è la Corte dei Conti, nella sua relazione sulla gestione finanziaria delle società per gli esercizi dal 2003 al 2007. Un documento che passa ai «raggi X» l’amministrazione dell’eterno Franco Pecorini l’Ad che dal 1984 e 18 governi guida la compagnia pubblica, tra le più grandi d’Europa, controllata al 100% da Fintecnica. E quindi, dal Tesoro. La conclusione? «L’enorme esposizione debitoria, prevalentemente nei confronti degli istituti di credito, oltre a generare notevoli interessi passivi, dimostra scarsa potenzialità dell’impresa a creare risorse finanziarie per garantire nel tempo l’equilibrio di bilancio». Un equilibrio che probabilmente avrebbe già fatto «splash» se il governo non avesse lanciato la ciambella di salvataggio. «Il risultato d’esercizio non può non essere influenzato dai contributi erogati dallo Stato...» riconoscono i giudici contabili. Il personale Alla Corte dei Conti risulta che al 31 dicembre 2003 il totale del personale del gruppo (la capofila Tirrenia, più la non ancora incorporata Adriatica e le quattro controllate regionali) fosse di 3.750 dipendenti. Un esercito che negli anni si è ridotto, sino alle 3.134 unità del 2007, sull’onda degli incentivi all’esodo. E il peso degli stipendi, oneri sociali, Tfr e altri costi relativi è sceso dai 173 milioni del 2003 ai 139,8 del 2007. Le navi Erano 42 nel 2003, 36 nel 2004, 26 alla fine del 2007. Undici navi, annota la Corte dei Conti, «hanno un’età che va dai 13 ai 32 anni». Buona parte della flotta, inoltre, è gravata da ipoteca «a favore di banche, a garanzia dei debiti». I passeggeri Il gruppo, a fronte della lievitazione delle spese e della riduzione dei contributi dello Stato (-26,34% nel 2007) ha dismesso alcune navi, soprattutto le più vecchie, e ha ridotto l’attività nautica: meno collegamenti, meno viaggi (-5,7% nel 2004, -6,8% nel 2005, -6% nel 2007), meno miglia percorse. «Si è ridotto, così, il numero dei passeggeri trasportati, delle auto a seguito e il traffico di automezzi commerciali». I compensi del cda Quelli dei consiglieri d’amministrazione e dei sindaci «sono di importo notevolmente superiore all’importo complessivo stabilito per gli organi della società capogruppo e il loro ammontare si è triplicato nel corso del quinquennio, senza che i documenti di bilancio forniscano alcuna indicazione su tale andamento». Il cumulo dei compensi per i consiglieri d’amministrazione è passato dai 320.287 euro del 2003 ai 973.313 del 2007. Nel frattempo il numero dei dirigenti è passato da 34 a 23. La corsa alle consulenze La compagnia, negli anni in esame, ha conferito numerosi incarichi di consulenza, soprattutto nel campo legale. «La spesa media è fra i 600 e i 400 mila euro». Si è ridotta, però, a 139.531 nel 2007. Gli aiuti di Stato Al gruppo, dal 2003 al 2007, sono stati erogati contributi in conto esercizio per 1,024 miliardi, che «corrispondono in gran parte al corrispettivo per i servizi svolti in convenzione» (265,5 milioni dal 2004 al 2007), alla remunerazione dei capitali investiti e alla compensazione dei minori introiti derivanti dall’applicazione di tariffe agevolate, ad esempio quelle per i residenti nelle isole. «Gestione negativa» La Corte dei Conti dice che «sia sotto il profilo economico e sia patrimoniale»la gestione della Tirrenia Spa «presenta risultati negativi», considerando che «l’utile d’esercizio più cospicuo che si è avuto negli ultimi due esercizi è di 23,135 milioni nel 2006 e di 14,050 nel 2007». I giudici puntano l’indice sugli oneri finanziari che riducono «mediamente del 50% la differenza fra il valore e i costi della produzione». La parte passiva dello stato patrimoniale, infatti, «presenta debiti di 889,606 milioni nel 2006 e di 813,834 nel 2007». Di interessi e commissioni a banche Tirrenia ha versato 32,1 milioni del 2007. Per far fronte a prestiti, è stato ipotecato persino il Palazzo Caravita di Sirignano, la sede generale. La Versailles napoletana dell’Ad Pecorini.

Tirrenia, la flotta nata per il rilancio marcisce in porto

(da La STAMPA) La ruggine. Il nemico del traghetto superveloce Taurus, l’orgoglio della flotta Tirrenia, non sono le onde, perché la sua prua affilata non se le ricorda nemmeno più. Al massimo gli arriva l’eco delle mareggiate che si insinua tra i moli del porto di Genova e fa oscillare la nave di qualche centimetro. Il Taurus è fermo da anni. Entrato in servizio nel 1998, dopo appena qualche stagione di gloria è stato abbandonato in un molo defilato. Una nave nuova condannata a essere mangiata dal salino. A Genova nessuno o quasi si ricorda del Taurus, perso tra traghetti in riparazione e ferrivecchi in demolizione. Una delle centinaia di navi ormeggiate nel porto, città nella città, con una superficie pari quasi a quella dell’altra Genova. Il Taurus doveva diventare il simbolo della Tirrenia moderna che si avviava a nuove sfide e, invece, potrebbe essere il simbolo della crisi della compagnia. E per capire gli errori e le difficoltà della Tirrenia bisogna visitare il Taurus. Ecco l’ingresso pretenzioso che accoglieva i viaggiatori: le scale mobili ferme da anni, la moquette annerita. Entrare non è difficile, «suonare il campanello» c’è scritto, ma chiunque può farsi avanti. All’interno ci si perde nei saloni che per poche stagioni hanno accolto i passeggeri. Ovunque abbandono, puzza di petrolio. Il ponte di comando, che ricorda quello di un aereo, da anni è affacciato sullo stesso orizzonte: il porto. Ogni tanto arriva un tecnico della Tirrenia e si porta via un pezzo. L’equipaggio del Taurus oggi è composto da quattro marinai: passano le giornate aggirandosi per i corridoi vuoti, accendendo i giganteschi motori, provando le luci per un viaggio immobile. Eppure sul sito internet della Tirrenia il Taurus figura tra le unità in servizio: «40 nodi di velocità, 146 metri di lunghezza», ricorda con orgoglio la compagnia. Alle tre gemelle (Aries, Scorpio e Capricorn) è capitata una sorte appena migliore: stanno ormeggiate per dieci mesi l’anno e d’estate vengono riesumate per qualche viaggio. Non è andata meglio allo Scatto e al Guizzo, i due traghetti veloci varati all’inizio degli anni Novanta: uno è già in disarmo. E pensare che queste navi sono costate alla Tirrenia, e quindi al contribuente, circa cinquecento miliardi di lire. Dovevano servire per dare una boccata d’ossigeno alla Fincantieri in crisi e per lanciare un nuovo modo di navigare. «Gioielli della tecnologia, peccato che si bevessero tonnellate di gasolio per fare poche miglia. Bellissimi, ma totalmente antieconomici...», allargano le braccia i marinai che ci hanno navigato. Insomma, una scelta fallimentare. Chissà che fine faranno i traghetti superveloci. Chissà a che cifra saranno svenduti. Secondo Credit Suisse, l’intera flotta Tirrenia non varrebbe più di 650 milioni. Meno dei debiti della società che ora deve essere privatizzata. Già, dopo l’Alitalia tocca alla compagnia di bandiera del mare (in tutto 90 navi). E le similitudini tra le due vicende non finiscono qui: anche Tirrenia vanta una voragine nei suoi conti con 800 milioni di debiti. Non basta: per Tirrenia si rischia di assistere a uno spezzatino con le linee in passivo rifilate alle regioni e quelle più redditizie (con le navi più moderne) vendute ai privati. Nonostante le ripetute sollecitazioni dell’Ue, di certezze sulla privatizzazione non ce ne sono molte. A parte l’interessamento dei privati: da Gianluigi Aponte - napoletano, emigrato in Svizzera, che guida uno dei maggiori gruppi armatoriali del mondo - a Vincenzo Onorato della rivale Moby. Ma che cosa ne sarà dei tremila dipendenti (2.400 naviganti e 600 amministrativi)? «Sarà peggio dell’Alitalia», è convinto Roberto Scotti, segretario Filt Cgil settore marittimo. Aggiunge: «Nel trasporto marittimo non sono previsti ammortizzatori sociali. Non solo: i dipendenti della Tirrenia vengono in gran parte dalla Campania, da zone con gravi problemi occupazionali e sociali». La soluzione? «Forse per garantire l’occupazione bisognerebbe escludere dall’asta gli armatori concorrenti che finirebbero per accorpare e tagliare posti». Ma Scotti pone altri interrogativi: «I privati si prenderanno carico delle linee meno redditizie o dei collegamenti invernali?». Ieri sera sul Genova-Olbia viaggiavano solo 106 passeggeri, sufficienti a coprire meno di un quinto dei 50mila euro di costo della traversata. «Questo - conclude Scotti - è il momento peggiore per vendere. La crisi del settore ha ridotto i prezzi a un decimo di pochi mesi fa, si rischia di svendere, magari facendo un favore a qualcuno». Di sicuro, però, c’è che a timonare Tirrenia verso la privatizzazione sarà Franco Pecorini, l’uomo che forse vanta il record mondiale di permanenza alla guida di una società. Era il 1984 quando salì sul ponte di comando. Da allora non si è mosso, ha resistito a diciotto governi: si diceva che fosse in quota socialista, ma Craxi è passato e Pecorini no. Prodi, pare, si era ripromesso di sostituirlo e non lo fece. Berlusconi, si racconta tra i moli, assicurò un avvicendamento e lo ha riconfermato. Pecorini di certo è stimato in Vaticano: qualcuno racconta dei funerali di papa Wojtyla, con il numero uno della Tirrenia accanto a Bush. E proprio Giovanni Paolo II lo nominò Gentiluomo di Sua Santità.

Lipari: "Valide le multe effettuate dagli ausiliari del traffico" lo dichiara il comandante Russo

Peppe Paino- Gazzetta del sud
Gli effetti della sentenza n° 551 della Cassazione che stabilisce che gli ausiliari non possono fare le multe alle moto e ai motorini in sosta sui marciapiedi ha creato non poche perplessità nell'isola. La Cassazione ha disposto che devono attenersi strettamente al compito di garantire "la funzionalità dei posteggi" e "degli spazi riservati allo stazionamento e alla fermata" dei mezzi pubblici gli ausiliari che dipendono dalle aziende di trasporto urbano e quelli alle dipendenze delle imprese di gestione dei posteggi pubblici a pagamento. «Gli ausiliari del traffico del Comune di Lipari – spiega il dirigente e comandante del Corpo di Polizia municipale, Nico Russo – non sono più Lsu ma impiegati pubblici e dipendenti comunali a tutti gli effetti e come tali anche pubblici ufficiali che avendo svolto un corso interno al Corpo, sono anche abilitati, in base alla legge finanziaria, a elevare contravvenzioni. Per quanto riguarda i ricorsi contro le multe presentate al Giudice di Pace – ha aggiunto il comandante Russo – fino a qualche mese fà non è stato tenuto conto dell'effettivo status di questi dipendenti. Aspetto, questo, chiarito in un incontro tra il sindaco, il sottoscritto e lo stesso giudice di pace. I nostri ausiliari pertanto possono contravvenzionare e tra l'altro, stanno per cambiare qualifica. Presto infatti - ha concluso- diventeranno, Vigili urbani effettivi»-

Consiglio comunale sui trasporti. "Perchè non ci saremo" comunicato stampa dell'opposizione consiliare

Comunicato stampa: ecco perché non parteciperemo al consiglio comunale di lunedì 19 gennaio.
Desideriamo innanzitutto scusarci con la cittadinanza, che ieri(venerdi ndr) si attendeva un gesto di rispetto da parte del consiglio comunale e la possibilità di assistere in forma adeguata al dibattito; possibilità che, nonostante la richiesta del trasferimento dei lavori nella più capiente sala del palacongressi, è stata negata con l’astensione dei consiglieri di maggioranza, che hanno addotto futili motivazioni.
Riguardo al dibattito, rileviamo come – ieri più che mai – le tesi sostenute dal sindaco abbiano rivelato una strategia “istituzionale” tardiva e contraddittoria, e come tale non più credibile. Non comprendiamo come ci si possa dichiarare soddisfatti per i risultati degli incontri che il primo cittadino ha avuto a livello europeo, nazionale e regionale, quando questi non hanno in realtà prodotto alcun elemento tangibile a supporto delle richieste contenute nell’o.d.g. approvato dal consiglio comunale il 5 gennaio scorso.
Un bilancio realistico della situazione non lascia molti argomenti all’ottimismo: il ministro Matteoli, che redarguisce la Siremar ma non ottiene nemmeno il ripristino della linea C2-C6 e il ritorno della m/n “Isola di Stromboli”, promette fondi-tampone che – a dieci giorni di distanza – non ci è dato sapere se e dove verranno reperiti, e in ogni caso si guarda bene dal condividere, anche con un accenno, la nostra tesi sul nodo fondamentale della questione, che è e resta lo scorporo della Siremar dalla Tirrenia; i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana si dimostrano talmente sensibili verso le nostre richieste da votare un o.d.g. che – palesemente e tragicamente – le boicotta, e sposano appieno le istanze del comune di Pantelleria che ha imboccato un’altra strada, quella dei bandi di evidenza pubblica, antitetici al nostro obiettivo del mantenimento delle tratte attraverso una compagnia, sia essa regionale o mista statale e regionale; ma soprattutto, ieri giunge dall’Unione Europea un attendibile e perentorio diniego alle ipotesi di proroga per la Tirrenia e le sue collegate. Dove sono, allora, questi interlocutori bendisposti e attenti ai problemi delle Eolie che il sindaco, ancora ieri sera, ci raccontava di avere incontrato?
E soprattutto, come credere a un passaggio degno di sublime arte oratoria, “ci batteremo per lo scorporo fino alla morte”, mentre qualche istante dopo il suo autore lo svuota di significato aggiungendo che è però necessario mettere a punto un “piano alternativo” per attenuare il disastro che si profila all’orizzonte?
No, noi ci rifiutiamo di condividere queste strategie confuse e improvvisate all’insegna di un poco credibile pragmatismo. La sensazione diffusa è quella di assistere a giochi già fatti e confezionati, a danno dei nostri trasporti marittimi e della possibilità di mantenerli attraverso una compagnia pubblica. Lo si comprende chiaramente nelle dichiarazioni del dirigente regionale Falgares (16/01/09 al TgWeb): “il timer di Bruxelles per fermare Tirrenia è partito già nel 2004 e tutti sapevano che alla fine dell’anno appena trascorso non sarebbe stato possibile fare più nulla. Per Siremar arriverà una breve proroga … ma resta il colpevole ritardo accumulato in questi anni”; lo si legge esplicitamente nel diniego della UE a qualsiasi proroga per la Tirrenia, che si abbatte come una mannaia sui nostri trasporti marittimi solo perché la superficialità del governo centrale, di quello regionale e dell’amministrazione comunale hanno fatto in modo che nessuno pretendesse – a chiare lettere e in tempi ragionevoli – il preventivo scorporo della Siremar. Come è possibile che un sindaco, vicepresidente nazionale e responsabile del settore trasporti dell’ANCIM, non abbia avuto la prontezza di intervenire quando c’era ancora tempo per una soluzione ragionata e pianificata?
Il sindaco invoca oggi l’unità della cittadinanza, mentre la sua maggioranza l’accusa di essersi fatta sobillare e strumentalizzare nella protesta, come se la gente fosse priva della capacità di mobilitarsi autonomamente di fronte a un disastro annunciato, o addirittura come se fosse dotata di poca intelligenza, affermazione che qualcuno – inadeguato a ricoprire il ruolo istituzionale che riveste – si è permesso di esternare ieri, lasciando la cittadinanza pigiata fuori dalle transenne. L’unità della cittadinanza per la difesa dei propri diritti però non si prenota su ordinazione: è un fatto spontaneo, che si cementa per arginare disastri che altri hanno procurato, o colpevolmente sottovalutato.
Non è questo il momento di predisporre piani alternativi, né di votare ulteriori documenti, che equivarrebbero a mostrare segni di debolezza e a sottoscrivere preventivamente la cambiale di una sconfitta. Per noi vale un solo documento, quello proposto da un comitato civico e votato all’unanimità dal consiglio comunale nella seduta del 5 gennaio, dove si chiede con chiarezza lo scorporo della Siremar quale unica, seppur tardiva, via d’uscita da questa tragica situazione. Ciò che non dovesse rispettare tale deliberato nelle sue parti essenziali, rappresenterebbe una sconfitta, una sconfitta che rigettiamo, perché rende sempre meno credibile chi la propone come scappatoia e perché ha precise responsabilità politiche.
Per queste ragioni intendiamo non partecipare al consiglio comunale di lunedì 19 gennaio. Lo facciamo innanzitutto per rispetto della gente, che si attende la prosecuzione di una trattativa lungo la strada stabilita dal deliberato del 5 gennaio, e dei lavoratori della Siremar, che vedono il loro futuro sempre più incerto in un gioco dove sembrano finora prevalere le logiche della privatizzazione e gli interessi di chi ha favorito tale situazione.
I consiglieri comunali di Eolie nel Cuore, Nuovo Giorno e UDC.

sabato 17 gennaio 2009

L'on. Mantini(PD) presenta interrogazione su collegamenti per le Eolie

Riceviamo e pubblichiamo

Ill.mo Segretario Merlino,
come da precedenti accordi con l’On. Pierluigi Mantini, sono a trasmetterLe l’interrogazione, presentata in data odierna dall’On. Mantini, inerente le problematiche delle comunicazioni con le isole minori.
Nel rimanere a Sua disposizione per qualsiasi eventuale in merito, porgo distinti saluti.
Massimiliano Persemoli
Segreteria On. Prof. Pierluigi Mantini
IX COMMISSIONE PERMANENTE
“TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI”
Interrogazione
Al Governo, in persona del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per sapere – premesso che:
la situazione esplosiva nelle isole Eolie, a causa dell’interruzione programmata e in atto dei trasporti, merita un’urgente e responsabile intervento da parte del Governo;
la Tirrenia con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori Italiane in base a specifiche convenzioni scadute il 31.12.2008;
la Finanziaria 2007 (Legge n° 296 del 27/12/2006) art. 1 comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31/12/2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
il comma 999 dell’art 1 della Legge n° 296 del 27/12/2006, prevede nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
l’Unione Europea, che sollecita e sovrintende al processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam, la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche che all’art. 158 ha aggiunto un allegato (numero 30) chiamato "Dichiarazione sulle regioni insulari" nel quale la Conferenza riconosce che queste soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale;
ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
la natura dell’arcipelago eoliano che da qualche tempo hanno avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile caratterizzato, da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
che non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica ma che rimane necessario, un sostegno pubblico a questo servizio decisivo sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo socio-economico dell’arcipelago eoliano;
che il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), è stabilito dall’art. 3 della Costituzione e dal trattato di Amsterdam;
non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica tanto che anche gli operatori privati attualmente presenti sul territorio, nonostante operino su tratte commercialmente appetibili, riescono a garantire il servizio soltanto grazie ad un sostanzioso contributo pubblico, erogato dalla Regione Siciliana;
il collegamento Eolie-Napoli rappresenta da quasi un secolo il sostegno e lo sviluppo socio-economico delle popolazioni dell’intero arcipelago e di alcune comunità che sono cresciute nella consapevolezza di tale collegamento;
attraverso programmi di finanziamento e sviluppo comunitari (488, patti territoriali ecc.), gli imprenditori isolani hanno sostenuto notevoli investimenti per la realizzazione di strutture turistico-ricettive e commerciali che presuppongono il miglioramento dei servizi di collegamento esistenti al momento in cui tali investimenti sono stati pianificati ed attuati;
la disastrosa gestione degli ultimi anni (soprattutto quella relativa agli anni 2007 e 2008) da parte della Siremar che ha portato alla soppressione di diverse linee di aliscafi e navi procurando disagi notevoli a cittadini e visitatori delle Isole Eolie, tra i quali la soppressione parziale, da circa due mesi, delle linee C6 e C2, alcune delle quali rientrano tra quelle previste dal piano della protezione civile per i casi di evacuazione degli abitanti delle isole in caso di rischio sismico legato all’attività vulcanica;
che servizi appaltati, con contratto quinquennale, ai vettori privati N.G.I. e Usticalines sono ad integrazione di quelli erogati dalla Siremar, a supporto dello sviluppo socio-economico e (nel caso della N.G.I.) per poter assicurare il trasporto di carburante e merci pericolose;
che i collegamenti erogati dai vettori privati hanno dimostrato in diverse occasioni di non essere sufficienti ed in grado di garantire i servizi nei termini previsti.
le amministrazioni comunali di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni, con il sostegno di tutte le forze politiche e delle associazioni di categoria, hanno approvato all’unanimità una mozione con cui chiedono:
lo scorporo immediato della società Siremar dalla Tirrenia con il blocco del processo di privatizzazione della stessa Siremar, in quanto la suddetta società garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell’Unione Europea;
che per la Siremar si preveda nel medio e lungo termine una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati;
una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire – unitamente a quelli erogati da Usticalines e N.G.I., attualmente finanziati dalla Regione Siciliana - servizi (vedi allegato 1) adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
l’apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali e i rappresentanti delle forze politiche, associazioni e dei sindacati, che possa valutare e monitorare l’efficienza dei servizi oggetto di convenzione;
lo stanziamento per gli ani 2009, 2010 e 2011 delle somme necessarie a garantire i servizi dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelli già previsti per le annualità 2005 e 2006;
il blocco della dismissione del naviglio ed il rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei e pertanto in grado di ottenere una considerevole riduzione dei costi di gestione;
di considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
che la Regione Siciliana assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate;
il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito degli organici della società Siremar;
IL GOVERNO
quali misure intenda in tal senso assumere con l’urgenza necessaria a scongiurare non solo la grave lesione dei diritti costituzionali dei cittadini delle Eolie e delle isole minori ma anche un grave danno di immagine all’intero Paese e riferisca circa l’orientamento sulla realizzazione del progetto Eliporto sull’isola di Lipari.
Roma, 13 gennaio 2009
On. Pierluigi Mantini

Assegnate dall'AVIS di Lipari le borse di studio 2007/2008

Assegnate dall'AVIS di Lipari le borse di studio istituite dall'associazione per gli studenti eoliani diplomatisi nell'anno scolastico 2007/08.
Tra le studentesse il premio di 500 euro sarà suddiviso tra Jessica Raffaele di Lipari(5^A commerciale) e Anita Zavone di Santa Marina Salina(5^C commerciale) che si sono piazzate exequo al primo posto della graduatoria stilata dal direttivo dell'associazione, presieduta da Giovanni Biviano, nella riunione del 14 gennaio.
Tra gli studenti il premio di 500 euro andrà a Nicolò Villanti di Pianoconte (5^A Liceo scientifico).
La cerimonia si terrà martedì prossimo alle 10,00 nell'aula magna dell'Istituto d'istruzione superiore “Isa Conti” di Lipari, in occasione della “Giornata per la donazione del sangue” inserita di recente nel programma didattico dell'Istituto, nel contesto del progetto “Educazione alla salute”.

Trasporti marittimi: I "puntini sulle i" di Michele Giacomantonio

Comunicato stampa
Al di là dell'ottimismo del Ministro, dell' Assessore regionale, dei nostri amministratori sulla possibilità di una proroga per i nostri trasporti marittimi, ieri sera - durante la seduta del Consiglio Comunale - è giunta la notizia che la UE aveva respinto questa possibilità anche solo per un anno e cioè per il 2009. Così ora i nostri trasporti marittimi potrebbero cessare da un momento all'altro. D'altronde, a pensarci bene, era inevitabile che questo succedesse perchè la proroga era stata richiesta come Tirrenia visto che la Siremar non è mai stata scorporata e continua a fare parte del gruppo. Se le cose stanno così che cosa si può fare ora? Credo che ora, ancora di più, bisogna chiedere ed ottenere lo scorporo della Siremar. Il Governo nazionale renda autonoma la Siremar ( e se ce ne sono le condizioni anche le altre collegate regionali, ritornando alla situazione di qualche lustro fa quando fu fatto il cammino inverso ed incorporate nella Tirrenia) e nelle more - che questo avvenga e che l'Europa prenda in considerazione la nuova situazione - autorizzi la compagnia ad andare avanti in stato di infrazione. D'altronde non è la prima infrazione che l'Italia compie e forse, mai come questa volta, essa è pienamente giustificata dovendo assicurare la continuità territoriale per isole minori periferiche quali quelle siciliane sono. Certo le responsabilità non mancano perchè sono stati persi almeno dieci anni. Da quando cioè fu denunciata la Tirrenia per violazione degli obblighi di concorrenza perchè praticava tratte commerciali avvantaggiandosi con finanziamenti pubblici. Sono stati persi dal Governo centrale, da quello regionale ma anche dai nostri amministratori locali che hanno dormito sonni tranquilli affrontando il problema con una superficialità veramente colpevole. Certo, a questo punto alle richieste avanzate dal Consiglio Comunale - che rimangono tutte in piedi - se ne deve aggiungere un'altra che va rivendicata al tavolo del 20 a Roma ( ma sostenuta anche dalla Regione e quindi anticipata al tavolo regionale a Palermo del 19 gennaio): l'autorizzazione del Governo alla Tirrenia a continuare a garantire il servizio alle isole minori periferiche.
Michele Giacomantonio

Trasporti: I quesiti di La Greca posti, tramite il sindaco, all'assessore Bufardeci e al ministro Matteoli

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DUE NOTE INVIATE DAL DOTT. PINO LA GRECA AL SINDACO DI LIPARI, CONTENENTI QUESITI DA PORRE(IN ORDINE TEMPORALE DI RIUNIONE) ALL'ASSESSORE BUFARDECI E AL MINISTRO MATTEOLI
Al signor sindaco del Comune di Lipari
Oggetto: tre domande per l’assessore Bufardeci
Signor sindaco,
come anticipato in altra nota analoga per alcuni quesiti al Ministro Matteoli, ho seguito ieri sera i lavori del consiglio con molta attenzione, dall’inizio alla fine, ed ascoltato le Sue tante rassicurazioni; tuttavia, in base alla mia esperienza anche di ex amministratore del Comune di Lipari e non potendo porre direttamente le domande al Ministro le giro alcuni quesiti che spero Lei vorrà porre all'assessore Bufardeci.
I sindaci dei Comuni Eoliani, nell'incontro dell'8 gennaio 2009 hanno consegnato all'assessore regionale al turismo, Bufardeci, la mozione sui trasporti marittimi essenziali per le Isole Eolie, approvata all'Unanimità dai quattro consigli comunali dell'Arcipelago. I primi punti del deliberato esprimo un concesso semplice e chiaro, la volontà di scorporare la Siremar dalla Tirrenia, non intendo ritornare sui diversi punti, ormai ben noti a tutti.
La prima domanda per l'assessore è questa:
se il Governo Regionale, analogamente a quanto posto in essere dalla Regione Campania intende procedere alla costituzione di una Compagnia Regionale Marittima assorbendo la Siremar S.p.A.? anche alla luce del recente ordine del giorno votato dall'assemblea regionale che chiede al governo di (…) riconsiderare l'opportunità di richiedere il trasferimento a titolo gratuito del pacchetto azionario della società di navigazione Siremar così come previsto dalla legge n. 133/2008, condizionata al trasferimento delle risorse assegnate annualmente dallo Stato alla società regionale con riferimento ai valori dell'esercizio 2007, oltre all'adeguamento annuale all'indice inflattivo di settore così come previsto dall'art. 20 del decreto legislativo n. 422 del 1997.
La seconda domanda è conseguenziale:
Se il governo regionale non intende costituire la Compagnia Regionale Marittima come richiesto dai consigli comunali dell'arcipelago nella mozione unitaria, come intende procedere e con quali garanzie per le nostre comunità?
La terza domanda è la seguente:
L'articolo 26 del decreto anticrisi prevede uno stanziamento massimo di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011.
dove pensa l'assessore che si possano individuare le risorse aggiuntive, quantificate in 46 milioni di euro per assicurare agli eoliani quanto richiesto dal consiglio comunale nella mozione ai punti 4, 5, 7, e 9?
che ricordo che i suddetti punti chiedevano:
4) una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar S.p.A. che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti e mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
5) la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar S.p.A. sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire, unitamente a quelli erogati dalle società appaltatrici della Regone Siciliana, servizi (vedi allegato 1) “adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane” (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
quindi torno, a ripetere, come e dove, il ministro Matteoli pensa di individuare le risorse aggiuntive?
7) lo stanziamento per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 delle somme necessarie a garantire le linee e le frequenze dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelle poste in essere nelle annualità 2005 e 2006;
di considerare la tratta Milazzo-Eolie-Napoli quale trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con i porti della Sicilia, in quanto il concetto di continuità territoriale non può essere considerato soltanto in termini geografici ma deve contemplare tutti gli aspetti commerciali e socio-economici del territorio dell’arcipelago eoliano.
Resto in attesa di un Suo riscontro.
Lipari, 17 gennaio 2009
Giuseppe La Greca

Al signor sindaco del Comune di Lipari
Oggetto: Cinque domande per il Ministro Matteoli
Signor sindaco,
ho seguito ieri sera i lavori del consiglio con molta attenzione, dall’inizio alla fine, ed ascoltato le Sue tante rassicurazioni; tuttavia, in base alla mia esperienza anche di ex amministratore del Comune di Lipari e non potendo porre direttamente le domande al Ministro le giro alcuni quesiti che spero Lei vorrà porre al Ministro Matteoli.
I sindaci dei Comuni Eoliani, nell'incontro dell'8 gennaio 2009 hanno consegnato al ministro Matteoli ed all'assessore regionale al turismo, Bufardeci, la mozione sui trasporti marittimi essenziali per le Isole Eolie, approvata all'Unanimità dai quattro consigli comunali dell'Arcipelago. I primi punti del deliberato esprimo un concesso semplice e chiaro, la volontà di scorporare la Siremar dalla Tirrenia, ricordiamo per chiarezza:
1) lo scorporo, immediato, della Siremar S.p.A. dalla capogruppo Tirrenia;
il blocco del processo di privatizzazione della Siremar S.p.A. in quanto questa garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell’Unione Europea;
che per la Siremar S.p.A. si preveda nel medio e nel lungo termine una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati;
La prima domanda per il Ministro Matteoli è questa:
come intende il ministro procedere, alla luce dell'articolo 26 “privatizzazione della società Tirrenia” del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, conosciuto come decreto “anticrisi” e per il quale il Governo ha posto il voto di fiducia proprio in questi giorni con autorevoli critiche anche dal Presidente della Camera dei Deputati?
L'articolo 26 nel dettaglio prevede:
1. Al fine di consentire l'attivazione delle procedure di privatizzazione della Società Tirrenia di Navigazione S.p.A. e delle società da questa controllate, e la stipula delle convenzioni ai sensi dell'articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è autorizzata la spesa di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011. Le risorse sono erogate previa verifica da parte della Commissione Europea della compatibilità della convenzione con il regime comunitario ai sensi dell'articolo 1, comma 999, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, pari a 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, si provvede mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, relativa al Fondo per le aree sottoutilizzate, a valere sulla quota destinata alla realizzazione di infrastrutture ai sensi dell'articolo 6-quinquies del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, per un importo, al fine di compensare gli effetti in termini di indebitamento netto, pari a 195 milioni di euro per l'anno 2009, a 130 milioni per l'anno 2010 e a 65 milioni per l'anno 2011.
3. All'articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, in fine, è aggiunto il seguente periodo: «Le disposizioni di cui al presente comma si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2010.»;
b) i commi 3 e 4 sono abrogati.
È naturale, alla luce del fatto che il governo, ha posto la fiducia su di un provvedimento che prevede espressamente la privatizzazione della Tirrenia e delle società da questa controllate chiedere come si intende procedere per lo scorporo e per la successiva costituzione della Compagnia Regionale Marittima così come previsto dalla Regione Campania. Di fronte ad una legge dello Stato chiediamo al Ministro di spiegarci come intende procedere al fine di poter valutare i tempi di realizzazione di quanto si è auspicato questo consiglio comunale.
La seconda domanda per il Ministro Matteoli è questa:
Avendo il decreto “anticrisi” al comma 3) abrogato il comma 3 dell'art. 57 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133 che espressamente prevedeva:
comma 3) Su richiesta delle Regioni interessate, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento, l'intera partecipazione detenuta dalla Società Tirrenia di Navigazione S.p.a. nelle società Caremar - Campania Regionale Marittima S.p.a., Saremar - Sardegna Regionale Marittima S.p.a., Toremar - Toscana Regionale Marittima S.p.a., Siremar - Sicilia Regionale Marittima S.p.a. e' trasferita, a titolo gratuito, rispettivamente alle Regioni Campania, Sardegna, Toscana, Sicilia. Entro il medesimo termine, la Regione Puglia e la Regione Lazio possono richiedere il trasferimento gratuito, a società da loro interamente partecipate, del complesso dei beni, delle attività e delle risorse umane utilizzate rispettivamente dalla Tirrenia di Navigazione S.p.a. e dalla Caremar S.p.a. per l'esercizio dei collegamenti con le Isole Tremiti e con l'arcipelago Pontino.
La domanda che mi pongo e che pongo di conseguenza al ministro è la seguente: se è stata abrogata la possibilità del trasferimento a titolo gratuito alle regione dell'intera partecipazione della Siremar come si procederà per garantire che navi, aliscafi, strutture della Siremar S.p.A. Vengano trasferite a titolo gratuito alla Regione Siciliana ed alla costituenda società regionale di navigazione o se, invece, andranno in vendita insieme al pacchetto della Tirrenia?
la terza domanda per il Ministro Matteoli è questa:
avendo il decreto “anticrisi” al comma 3) abrogato il comma 4 dell'art. 57 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133 che espressamente prevedeva :
comma 4) - In deroga agli articoli 10, 17 e 18 del decreto legislativo n. 422 del 1997 e sussistendo comprovate esigenze economiche sociali, ambientali, anche al fine di assicurare il rispetto del principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini, le Regioni possono affidare, l'esercizio di servizi di cabotaggio a società di capitale da esse interamente partecipate secondo le modalità stabilite dal diritto comunitario.
Domanda:
sussistendo, per le Isole Eolie, le comprovate esigenze economiche, sociali, ambientali, ed al fine di assicurare il rispetto del principio della continuità territoriali e la domanda di mobilità dei cittadini è ancora possibile costituire compagnie regionali marittime per l'esercizio di cabotaggio con capitali da esse interamente partecipate?
La quarta domanda per il Ministro Matteoli è questa:
L'8 gennaio il ministro è stato posto nelle condizioni di conoscere il reale stato delle cose e le richieste pressanti che provenivano dalla nostra comunità attraverso gli autorevoli interventi di tutta una serie di onorevoli del suo stesso partito, del sindaco e del presidente del consiglio di Lipari, perchè non ha bloccato e/o cercato di emendare, modificare, mitigare, le previsioni dell'articolo 26 del decreto anticrisi, almeno nella parte relativa allo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia?
Ricordo a tutti noi che il punto 8 della mozione votata dal consiglio comunale prevede: il blocco della dismissione del naviglio ed il rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei ed in grado quindi anche di ottenere un considerevole contenimento dei costi di gestione.
La quinta domanda per il Ministro Matteoli, investe, contrariamente alle prime, la gestione 2009 della Siremar S.p.A.
Sempre l'articolo 26 del decreto anticrisi prevede uno stanziamento massimo di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011.
dove pensa il ministro di individuare le risorse aggiuntive, quantificate in 46 milioni di euro per assicurare agli eoliani quanto richiesto dal consiglio comunale nella mozione ai punti 4, 5, 7, e 9?
che ricordo che i suddetti punti chiedevano:
4) una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar S.p.A. che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti e mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
5) la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar S.p.A. sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire, unitamente a quelli erogati dalle società appaltatrici della Regone Siciliana, servizi (vedi allegato 1) “adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane” (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
quindi torno, a ripetere, come e dove, il ministro Matteoli pensa di individuare le risorse aggiuntive?
7) lo stanziamento per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 delle somme necessarie a garantire le linee e le frequenze dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelle poste in essere nelle annualità 2005 e 2006;
9) di considerare la tratta Milazzo-Eolie-Napoli quale trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con i porti della Sicilia, in quanto il concetto di continuità territoriale non può essere considerato soltanto in termini geografici ma deve contemplare tutti gli aspetti commerciali e socio-economici del territorio dell’arcipelago eoliano;
Resto in attesa di un Suo cortese riscontro.
Lipari 17 gennaio 2009
Giuseppe La Greca