Di pomeriggio, sorseggiare un
caffè al Chitarra Bar, proprio ad un metro dal mare. Di fronte la Chiesa del
Purgatorio, accanto la salita San Giuseppe, la piazza di Marina Corta, sullo
sfondo il Castello, più avanti la baia di Lipari e il Monte Rosa: cosa ci si
può aspettare di più? Eppure c'è ancora qualcosa in più.
L'odore del caffè si confonde con
il profumo che viene dal mare. Un aroma prima leggero, poi più intenso, sino a
diventare acre. Dapprima sembra l'odore del pesce appena pescato, poi di quello
appena pulito, infine dello stocco essiccato. Sale dal mare, e salendo acquista
sfumature sempre più intense, così forti da stordire i sensi. Un'occhiata verso
via Roma, l'antica via dei bottai, ed ecco un rigagnolo dai riflessi scuri e
fangosi fare capolino da un tombino. Lo zampillo striscia da destra a sinistra,
poi finalmente trova la sua strada e si tuffa verso il mare. I passanti lo
guadano intingendoci le infradito, portandosi via per sempre il ricordo di quel momento.
Intanto, dalla salita San Giuseppe,
un altro filo d'acqua corre verso la via Roma attraversando l'entrata del bar.
Qualcuno dice che è una palla che perde, intendendo con questo una cisterna
stracolma che riversa sulla strada. L'incrocio dei due corsi d'acqua è
suggestivo, tanto da commuovere il titolare del bar, definitivamente vinto da
quello spettacolo.
Poi, tutto ad un tratto, un
rombo. Un motorino passa tra i tavoli e le piante, sfiora la cameriera con in
mano il suo vassoio, quasi urta il cartello che suggerisce gelati dai vari gusti,
granite e frullati, risale verso la chiesa per infine infilarsi dentro un
vicolo. Due turisti seduti ad un tavolo nemmeno lo notano, guardano rapiti il
panorama che si offre di fronte a loro; gli occhi socchiusi, la mascella semi
aperta come quella di Teresina nell'attimo dell'estasi, non riescono a
distogliere lo sguardo dalla Chiesa del Purgatorio. In fondo, questo è ancora
il posto più bello del mondo.
Dei ragazzini avvistano un polpo,
lo inseguono, lo circondano ed infine lo catturano portandolo a riva. Mostrano
fieri la loro preda che agita disperata i tentacoli lottando per un'impossibile
fuga. Uno dei ragazzini osserva che il polpo è ancora troppo piccolo, così lo
rimettono in mare.
Nonostante tutto, c'è ancora
speranza.
Angelo Natoli