In data 08 Novembre 2016 si è conclusa la
prima tappa del Workshop “Between the
wrinkles of an unexpected glacier – Lipari discovering white pumice quarries”
organizzato dal Politecnico di Milano Dipartimento di Architettura e Studi
Urbani DASTU e dalla Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle
Costruzioni AUIC con la collaborazione del Comune di Lipari, mentre i lavori
verranno completati entro Maggio 2017 con la consegna di idee progetto
all’Amministrazione Giorgianni.
I docenti Michele Ugolini, Stefania Varvaro e Rossana Gabaglio, dei Laboratori
di Progettazione degli Interni e Conservazione del Costruito e
di Design and Preservation del Politecnico di Milano nel corso
di laurea magistrale in Progettazione Architettonica, e circa ottanta studenti di cui
oltre cinquanta provenienti da tutto il mondo, hanno lavorato intensamente
per cinque giorni intorno al tema del recupero delle cave di pomice di Lipari:
sopralluoghi, visite e conferenze si sono susseguiti
senza sosta per comprendere e conoscere un territorio, cercare di farlo
proprio, assorbirne le dimensioni, le peculiarità, la matericità, la ricchezza
culturale.
“E' fondamentale che un progetto, a maggior
ragione didattico, debba basarsi su una conoscenza approfondita
dei luoghi in cui si pensa di intervenire - sottolinea il Prof. Michele Ugolini - L'obiettivo
era quello di far avvicinare gli studenti alla straordinaria bellezza
dell'isola: la bellezza della sua straordinaria natura e la bellezza
di una ricchissima storia che l'ha resa crocevia di popoli e civiltà.”
Il tema del recupero delle cave di
pomice è di estremo fascino e ha suscitato grande interesse
negli studenti.
L'intento, attraverso un percorso di
conoscenza teso ad approfondire aspetti multidisciplinari – da quelli
naturalistici, geologici e vulcanologici, a quelli storici, culturali e di
riflessione progettuale – va inteso come necessaria premessa per una
progettazione pienamente consapevole.
Lipari e le sue cave di pomice con la montagna erosa a
fianco del vulcano, i fabbricati vecchi e nuovi, le strutture
produttive abbandonate, rappresentano una realtà complessa che necessitava
un coinvolgimento diretto degli studenti che sono stati chiamati a interrogarsi
su quale possa essere un’ipotesi di riconversione dell'area.
L’approccio didattico è volto a sondare diverse
strategie possibili nell’ambito di un progetto condiviso per
un grande parco geominerario.
All’interno di questo sistema di parco si delineano i temi
della memoria storica legata al lavoro dei cavatori, della natura vulcanica
dell’isola, dell’agricoltura, della riserva marina, del portare a nuova vita le
vecchie affascinanti strutture edilizie che cadono a picco sul mare,
coinvolgendo da 0 a 476 metri tutta l’area compresa tra Canneto ed Acquacalda,
dal mare alla punta di Monte Pilato, dalla bianca leggerezza della pomice,
al nero assoluto dell'ossidiana.
Si costituisce così una trama di progettualità ricca a
cui gli studenti sono invitati a dare risposte. L’idea è di
offrire all’Amministrazione Comunale e alla comunità un
panorama di soluzioni diversificate, compatibili con le esigenze del
territorio ma volte ad indagare aspetti e programmi funzionali diversi.
Gli interventi dei tanti relatori che si sono
susseguiti giornalmente sono stati importanti e preziosi nel
confermare la necessità un progetto multidisciplinare e transcalare. La
necessità di un progetto che metta insieme la piccola scala del singolo
manufatto con la grande scala della cava, della montagna, del cielo e
dell'orizzonte.
Ogni singolo apporto ha condiviso la
necessità di essere parte integrante, ma non univoca, del sistema complesso
delle cave di pomice.
L'Amministrazione Comunale ha reso possibile questo
workshop collaborando fin dall'inizio all'organizzazione in situ e
rendendosi disponibile a delineare un percorso di ricerca sostenibile.
Il Consulente del Sindaco Angelo Sidoti commenta “Da oggi si iniziano ad avere i primi
riscontri positivi relativi al percorso tracciato mesi fa sul tema della
riqualificazione delle cave di pomice. Il supporto degli Atenei, avuto nel
corso dei due Workshop di valenza scientifica e professionale internazionale, è
risultato fondamentale anche grazie all’entusiasmo e alla creatività di giovani
studenti di laurea magistrale e laureandi provenienti da ogni parte del mondo”.
E prosegue “Le idee progettuali sul tema della riconversione saranno sottoposte
ad una valutazione di sostenibilità economica; tale valutazione verrà
effettuata con la collaborazione del Dipartimento di Management di Torino, nel
contesto generale di Piano di Sviluppo Turistico del Territorio”.
Conclude il Sindaco Marco Giorgianni
dichiarando “Ho sempre manifestato grande
interesse per questo progetto, poiché ritengo che sia fondamentale per lo
sviluppo del nostro arcipelago. Le aree di cava, che rappresentano un’area
rilevante del nostro territorio per superficie occupata, devono essere
opportunamente valorizzate mediante l’avvio di iniziative che favoriscano la
crescita della Nostra economia”.