Padre Felice Fenech da Lipari
Figlio di Giuseppe
Fenech di Giovanni e Maria Frontino di Vincenzo nato a Lipari il 21 ottobre 1792, lo stesso giorno della
nascita fu battezzato con il nome di Giuseppe.
La famiglia Fenech
era oriunda di Malta, da dove erano partiti per sfuggire al colera intorno al
1750. il capostipite Francesco, sposò a Lipari la liparota Angela La Greca di
Giacomo e di Eleonora Lo Iacono.
Il piccolo Giuseppe
frequentò, a Lipari, le scuole primarie, distinguendosi per non comune ingegno
e per vivere di fantasia. In quegli anni, nel capoluogo eoliano non vi erano
scuole superiori; vi era soltanto il Seminario vescovile. Vi erano allora a Lipari
due conventi di religiosi: quello dei Frati minori cappuccini, e l’altro dei
Frati Minori osservanti. Il piccolo Fenech, sentendosi attratto dalla vita
cappuccina, ne frequentava il convento, ove venne istruito in vista degli studi
che avrebbe dovuto intraprendere.
Intorno al 1807
iniziò il noviziato nel convento di San Marco d’Alunzio. Ricevuta l’ordinazione
sacerdotale intorno al 1815, fu destinato al convento di Lipari. Qui si preparò
agli studi per l’abilitazione all’insegnamento. Dopo cinque anni di
preparazione culturale e spirituale, superagli gli esami di Lettore, P. Felice
il 3 giugno 1821 fu trasferito a Messina, ove insegnò teologia e filosofia,
impartendo lezioni anche a giovani borghesi.
Nel 1822 fu
designato superiore del convento di Lipari, ove rimase sino all’8 settembre del
1823. Il 4 ottobre 1824 fu trasferito a Messina in funzione di Vicario della
numerosa comunità e come Lettore di Teologia e Filosofia.
Nel 1826 ritorna
nuovamente a Lipari, per insegnare ai chierici e vi rimane per tre anni
consecutivi. Nel 1829 viene trasferito a Gibilmanna per un triennio sempre per
insegnare. Rientro a Lipari nel 1832 per assumere la funzione di Guardiano e
Lettore. Nel 1839 fu nominato guardiano del convento patrio; il nuovo vescovo
di Lipari, mons. Proto Maria Visconte lo nominò Esaminatore sinodale e Primo
consigliere dell’Opera della Propaganda e nel 1840 lo nominò Vicario Generale
di tutta la diocesi. La quasi contemporanea nomina a Ministro provinciale del
cappuccini ed il trasferimento a Messina irritarono fortemente il vescovo di
Lipari che iniziò una politica quasi ostile nei confronti dei cappuccini. Fra
le decisioni più discutibili il divieto ai cappuccini di accompagnare al
cimitero i cadaveri dei bambini! La violenta polemica si chiuse con il
trasferimento di mons. Pronto da Lipari nel 1844. Padre Felice, nello stesso
anno, viene nominato Definitore Generale con il trasferimento a Roma.
Durante questo
primo periodo di dimora in Roma (1844-1847) P. Felice ebbe modo di incontrarsi
con personalità di primo piano, e tra queste ricordiamo il filosofo Antonio Rosmini che, più tardi, in un
momento di lotta e di abbandono, ricevette da P. Fenech ospitalità: e il
liparoto ne subì il carcere.
Nel 1847 diventa
Procuratore Generale dell’Ordine, carica che mantiene sino al 1853.
Nel corso del 1849
ospita nel convento di Sant’Efrem Nuovo, a Napoli, Antonio Rosmini esule da
Gaeta, per ordine della polizia borbonica. Il Rosmini resta nel convento dal 13
marzo al 9 giugno. P. Felice oppone un deciso rifiuto alle pressione della
polizia borbonica che voleva fosse cacciato .
Nel gennaio del
1850, sotto l’accusa di aver scritto un libello contro i Borboni, viene
arrestato, di notte, e tradotto, sotto un’umiliante scorta armata, nelle
carceri di Parete (Napoli). Solo dopo due mesi, riconosciuto innocente, è
liberato. Il libello era stato scritto da alcuni confratelli, che avevano
saputo imitare la grafia del Fenech. Il Ministro di Corte, che aveva appoggiato
gli invidiosi calunniatori e suscitato l’arresto, fu dal Re Ferdinando II
privato del suo ufficio. I confratelli, scoperti, furono condannati in esilio
in Spagna.
Nel 1858 si ritira
definitivamente nel convento di Lipari, accolto in festa da tutto il paese. Ha
66 anni. Numerose sono le opere che il Fenech compie in questi anni, oggetto
delle sue cure particolari sono la chiesa e il convento, rifatti a sue spese.
Il 17 settembre 1866, a 74 anni, P. Fenech muore. Tutta Lipari ne piange la
dipartita e per tre giorni ne visita le spoglie mortali.
Per
approfondimenti: P. Agostino da Giardini, P.
Felice da Lipari, Edizioni Spes, Milazzo, 1967.