CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI
COMUNICATO STAMPA
Il 21 gennaio di dieci anni fa ci lasciava Vincenzo
Consolo, autore tra i più creativi e singolari della letteratura italiana degli
ultimi cinquant’anni.
Era nato a Sant’Agata Militello nel 1933. Nel 1968 si
trasferì a Milano ove operò come autore di articoli e libri. Amava la sua
terra, la Sicilia che rivisitava nei suoi romanzi e nei suoi scritti permeati
da forte umanità e passione civile.
Amava anche le Eolie e Lipari che spesso lo ebbe quale
insigne ospite.
Le isole Eolie le ritroviamo nei tanti suoi scritti
come “le isole dolci di Dio”, “La mia isola è Las Vegas”, “il sorriso
dell’ignoto marinaio…..
Per il Centro Studi Eoliano il Prof. Consolo è stato
un buon padre, fra i primi a credere nel progetto culturale di questa istituzione
che da quarant’anni si adopera per studiare, custodire e diffondere la storia e
la cultura eoliana nel mondo.
Nell’agosto 2010 ne divenne Presidente onorario.
Non possiamo non ricordare il piccolo, prezioso volume
“Costitutum: Lipari e le Eolie” scritto dal Prof. Consolo nel 2006 per le
“Edizioni del Centro Studi Lipari.
In un’epoca in cui è essenziale non perdere le nostre
radici e i nostri valori, dentro di noi rimarranno sempre gli insegnamenti che
attraverso le metafore e il rigore storico dei suoi scritti egli ci ha voluto
trasmettere.
Lipari, 20 gennaio 2022
Ufficio
Stampa – Centro Studi
“…………… con le navi inglesi ferme là
all’orizzonte, da sembrare isole: “come Alicudi e Filicudi”. Arrivavano sulla
nostra spiaggia, i pescatori delle Eolie, sostavano giorni e giorni, dormivano
all’ombra delle barche. Quando udivano il suono metallico delle barre che
calavano là, al passaggio a livello, scattavano e correvano per vedere, gran
meraviglia per loro, il treno che sbuffando lentamente passava”.
“La mia
isola è Las Vegas” - Vincenzo Consolo
Ricordo di Vincenzo Consolo
del Dott. Gianni Iacolino
L’ho incontrato saltuariamente d'Estate, al mattino seduti ai tavoli del bar, sul Corso, gustando una granita caffè con panna. Ci si intratteneva parlando spesso di storia locale e di politica nazionale.
Erano i tempi di Berlusconi, Dell'Utri, Previti, Bossi e camerati vari; non mancavano quindi gli ingredienti per ore di lunghe conversazioni che, però, si interrompevano necessariamente alle 8.30 per i miei impegni di lavoro.
La conversazione con un gigante del pensiero era un appuntamento desiderato ed atteso sempre con la stessa emozione.
Mi conosceva come medico e notavo che, a volte, si rischiava di circoscrivere la discussione sui temi soliti, quando si incontra un medico: salute, acciacchi e malanni vari.
Una mattina, sapendo che mio padre era il professore Iacolino, si allargò all'istante l'orizzonte delle nostre quattro chiacchiere.
E si parlò anche di storia locale.
Erano stati da poco celebrati, iniziativa dell'allora sindaco Giacomantonio, i novecento anni dalla fondazione della Communitas Eoliana (1895 - 1995) e risale a quell'anno la pubblicazione di Giuseppe Iacolino "LA FONDAZIONE DELLA COMMUNITAS EOLIANA AGLI ALBORI DELLA RINASCENZA" Aldo Natoli editore.
Consolo è nato e vissuto per lungo tempo a S. Agata Militello, ai piedi dei Nebrodi, dirimpetto alle Eolie ed a Lipari era legato anche da rapporti famigliari.
Nel corso di quelle piacevoli conversazioni era chiaro e ricorrente il richiamo alla memoria nello sforzo di individuare radici comuni capaci di confortare il sentimento di identità. E lofaceva sempre in modo costruttivo, preferendo un approccio più storico e quindi critico al passato, anzichè curare il culto della sola memoria. Mi parlò spesso di quello spinoso concetto che è l'identità di una comunità, senza però scivolare mai nei luoghi comuni. Rispondeva saggiamente a quella domanda collettiva di radici (erano gli anni della Lega Nord, del Veneto, dei neoborbonici) senza mai cadere nelle semplificazioni che, a volte, l'interlocutore vorrebbe ascoltare.
Paolo Mauri nell'introduzione al volumetto "CONSTITUTUM: LIPARI E LE EOLIE" di Vincenzo Consolo, ed. Centro Studi Lipari, scrive: "Quando guardo Salina nella notte, dall'alto di Quattropani di Lipari, cerco sempre di vedere la nave di Ulisse puntare dritta verso il mare aperto. I luoghi sono sempre mentali e reali. Che i secondi non si azzardino a guastare i primi". E Consolo aggiunge: "La realtà delle isole esisteva [prima del Costitutum] come precisa identità umana, come comunanza di storia, retaggio di memoria".
Sono rimaste impresse nella mia mente quelle parole e quelle gradevoli e stuzzicanti chiacchierate mattutine. Ho letto più volte del suo carattere coriaceo, a volte duro. “Aveva le sue asperità e, quando necessario, attaccava a testa bassa, anche ferocemente" ha detto il suo amico Giuseppe Leone. Forse era l'ora fresca del mattino, forse era il rito della granita, forse era la simpatia reciproca nata da una sporadica frequentazione, forse era l'insieme di tutto questo a renderlo sempre gradevole ed amabile.Lipari, 20 gennaio 2020
Dott. Gianni Iacolino