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lunedì 29 gennaio 2024
Sezione Tribunale di Lipari, emendamento al Milleproroghe che consentirebbe proroga e funzionamento fino al 31.12.2026
La nostra autoconvocazione e l’odg presentato hanno sicuramente dato un impulso maggiore. Nella speranza che domani il Consiglio Comunale possa approvare l’odg presentato dal gruppo minoranza, aperto cmq a qualsiasi proposta e modifica o ad eventuali mozioni proposte anche dai colleghi di maggioranza, rimaniamo fiduciosi che il Parlamento possa votare favorevolmente il suddetto emendamento volto a dare maggiore stabilità al Tribunale di Lipari, nonché un suo concreto funzionamento”.
Ecco il testo dell’ emendamento:
11.24. Morrone, Bordonali, Iezzi, Ravetto, Stefani, Ziello, Loizzo.
Dopo il comma 11, aggiungere i seguenti:
11-bis. All’articolo 10 del decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 14, relativo al temporaneo ripristino di sezioni distaccate insulari, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, le parole: «31 dicembre 2024» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2025»;
b) al comma 2, le parole: «31 dicembre 2024» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2025»;
c) al comma 3, le parole: «31 dicembre 2024» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2025».
11-ter. Il termine di cui all’articolo 10, comma 13, del decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 14, limitatamente alle sezioni distaccate di Ischia, Lipari e Portoferraio, è prorogato al 1° gennaio 2026.
11-quater. Per l’attuazione delle disposizioni di cui ai commi 11-bis e 11-ter è autorizzata la spesa di euro 159.000 per l’anno 2025, cui si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2024, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della giustizia.
Ferro e cemento nei fondali di Marina Corta. Guardia Costiera rimuove 27 tonnellate di rifiuti, liberati 4.800mq di area demaniale marittima (con video)
L’attività in parola, connessa all’articolata attività d'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, a seguito della quale è stato avviato, lo scorso mese di Novembre, il procedimento penale per occupazione di area demaniale senza la prevista concessione demaniale ed al relativo decreto di sequestro dell’intera area di Marina Corta dell’Isola di Lipari, è stata effettuata con l’ausilio di personale tecnico subacqueo del III Nucleo Sub della Guardia Costiera di Messina.
Nel corso delle operazioni, gli operatori subacquei, hanno riportato in superficie blocchi di cemento, comunemente chiamati “corpi morti”, collegati ad una serie di catenarie quali veri e propri sistemi di ormeggio non regolamentari.
Ormeggi quest’ultimi, utilizzati in modo illecito da titolari di Società locali operanti nel settore nautico per lo stazionamento di piccole imbarcazioni, già deferiti alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di abusiva occupazione di demanio marittimo ed inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione.
L’operazione in parola, inquadrata all’interno di una più ampia attività di controllo e vigilanza del territorio, è stata finalizzata alla restituzione alla comunità di 4.800 mq di area demaniale marittima e alla rimozione di ben 27 tonnellate di rifiuti al fine di preservare l’ambiente marino e costiero dell’Arcipelago Eoliano, patrimonio dell’Unesco.
L’Ufficio circondariale marittimo di Lipari intensificherà i controlli in tal senso e rammenta l’importanza del rispetto delle norme ambientali per la tutela dell’ecosistema e la biodiversità.
Auguri di...
Ricordando... Carmela Tindara Sgroi
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento.
Oggi 29 Gennaio: San Costanzo di Perugia
A Perugia, fuori della Porta San Pietro, lungo la strada che scende verso Foligno, si può vedere la chiesa dedicata a San Costanzo, che risale all'epoca romanica. In quella chiesa, e non nella cattedrale, furono venerate le reliquie di San Costanzo, Patrono, con Sant'Ercolano, della città umbra.
Sulla metà del II secolo, Costanzo era un giovane cristiano che già emergeva nella recente ecclesia perugina per il suo zelo e per la sua generosità verso i poveri, unita ad una grande severità verso se stesso. Venne perciò eletto Vescovo molto giovane, quando aveva appena trent'anni. Era però già prudente, saggio nell'apostolato, maturo nella carità, saldo nelI'autorità, e si dimostrò un Vescovo provvidenziale, specialmente negli anni difficili della persecuzione di Marc'Aurelio.
Neanche l'lmperatore saggio e filosofo, infatti, aveva abrogato o mitigato le disposizioni dei suoi predecessori. A norma di queste, chi veniva accusato come cristiano, doveva essere processato, e se era trovato colpevole, cioè se confermava la propria fede rifiutando di sacrificare, doveva essere condannato alla pena capitale.
Non si sa chi denunziò l'attivo e benefico Vescovo di Perugia. Probabilmente, come in molti altri casi, qualcuno sperò di metter le mani sulle ricchezze della Chiesa, avute in consegna dai fedeli e destinate ai poveri. Forse proprio per questo, per strappargli cioè vantaggiose informazioni, il Vescovo Costanzo venne torturato a lungo e crudelmente, insieme con diversi altri compagni di fede. Non mancano le leggende sulla sua Passione, dato che gli studiosi han rintracciato ben quattro distinte vite del Martire, a testimoniarne la popolarità e la suggestione tra i fedeli. E non è escluso che queste leggende abbiano qualche fondamento di verità.
Egli, per esempio, sarebbe stato rinchiuso nel calidarium delle Terme romane, dove i cittadini rispettabili e raffinati facevano il bagno di vapore. Quella volta però il calidarium venne scaldato alla temperatura di un forno, ma San Costanzo uscì incolume dal bagno mortale.
Ebbe la grazia di convertire i suoi guardiani, e poté scappare una prima volta. Chiamato di nuovo in giudizio, venne condannato a camminare sui carboni ardenti. Ma né questo né altri supplizi ebbero potere su di lui. Liberato miracolosamente e arrestato una terza volta ebbe finalmente la testa tagliata con la spada, verso l'anno 178.
Così cadde il primo Patrono di Perugia, uomo virtuoso, cittadino probo, cristiano generoso, Vescovo soccorrevole. Cadde per insegnare al suo popolo, e anche ai persecutori, la vera fede e la legge del Signore, non imposta con la violenza ma attuata con l'amore.
Tratto da:(Piero Bargellini, Mille Santi del giorno, Vallecchi editore, 1977)
domenica 28 gennaio 2024
Calcio: Sconfitta casalinga per il Lipari IC. Nel calcio a 5 nuova battuta d'arresto per il Vulcano
Dopo due pareggi consecutivi torna ad essere sconfitto il Lipari IC. A superare gli eoliani per 2 a 1, tra le mura amiche del Monteleone, la Nuova Peloro: un'occasione sprecata per avvicinare la Real Gescal, anch'essa sconfitta.
Nel campionato di serie D di calcio a 5 il Vulcano è stato superato per 10 a 3 dalla Folgore Milazzo.
La Ludica Lipari, come già riportato, si è imposta sabato per 9 a 3 sul campo della Pro Mende. Grazie alla sconfitta della formazione del Città Pace del Mela, la formazione liparese sale al 2° posto e ha due gare da recuperare.
Riposava il Salina young
Judo: Lillo di Grado e Eughen Varro sono, da oggi, cintura nera 2°DAN
Ad entrambi vanno le nostre congratulazioni
Per la "Giornata della memoria" a Lingua riflessioni e proiezione del film "L'ultimo giorno che siamo stati bambini"
Auguri di...
IL SINDACO GULLO INCONTRA LA POPOLAZIONE E STROMBOLI DICE “NO” ALL’OFFERTA DELLA CASA DI PRODUZIONE DELLA FICTION CHE SCATENO’ IL DEVASTANTE INCENDIO DEL 2022.
“Nessuno di noi può causare un danno e poi far finta di niente” - ha detto il sindaco - “questa è una questione etica e di principio: ognuno si deve assumere le proprie responsabilità.”
La lettera inviata dalla casa di produzione, insieme all’offerta economica, sottolinea la propria “non” responsabilità rispetto all’incendio e nega che il Comune abbia subito alcun danno da quell’incidente.
“Respingo completamente questa interpretazione - ha detto Gullo - il Comune è il vostro rappresentante; il Comune siete voi, e seguiremo questa vicenda insieme, finché non verranno accertate tutte le responsabilità.”
D’accordo tutti gli abitanti di Stromboli che, nel corso dell’assemblea, hanno preso la parola per esprimere il proprio disappunto, e il ricordo di quella notte d’inferno che ha distrutto la montagna e determinato la conseguente alluvione.
I danni effettivi, stimati dai periti incaricati dalla Procura di Barcellona P.G. sono:
- danno ambientale € 587.000
- Costo di estinzione dell’incendio € 109.000
- Mancato incremento vacanziero e minor afflusso di turisti tra i 350.000 e i 780.000 euro
- Danno idrogeologico € 12.620.000
- Devastazione della Foresteria del Centro Operativo Avanzato della Protezione Civile
- Danni alle attrezzature adibite al controllo dell’attività vulcanica
- Danni materiali ad abitazioni e attività commerciali
In definitiva, un incalcolabile danno di immagine per il Comune di Lipari, il cui territorio rientra a pieno titolo nella lista dei Siti Unesco - Patrimonio Mondiale dell’’Umanità. E Stromboli, con le sue peculiari caratteristiche ambientali e naturalistiche, ne è il capofila.
“Senza Stromboli” - ha detto il sindaco - “le Eolie non sarebbero mai state Patrimonio dell’Umanità”.
E ieri, nel corso del confronto/dialogo con la popolazione, la lista dei danni subiti continuava a crescere, insieme alla ferita di ogni singolo isolano.
Apprezzamento e conforto, invece, per la recente decisione della RAI che, in seguito all’interrogazione parlamentare della Senatrice Dafne Musolino, ha deciso di non mandare in onda la fiction. Posizione che apre la possibilità di un dialogo costruttivo con l’ Amministrazione.
La parte successiva dell’incontro è stata dedicata al tema dei rifiuti, con gli interventi dell’architetto Mirko Ficarra, Dirigente del Terzo Settore, e del dott. Giuseppe Zaffino nuovo direttore della SRR, la società che ha la responsabilità diretta del servizio.
Tante le osservazioni dei cittadini, i suggerimenti e le proposte concrete per migliorare il servizio di raccolta che, in questi anni, ha manifestato le sue criticità.
Un tema delicato e importante che impegna il Comune nello smaltimento di una quantità di rifiuti che, partendo da un’organizzazione impostata su una popolazione di 12.000 persone, durante la stagione turistica giunge a dover gestire i rifiuti di una popolazione effettiva di circa 30.000 persone, paragonabile a 2 città come Milazzo, oltre ai residenti. Con costi di gestione che superano di gran lunga quelli coperti dai tributi versati dai cittadini.
“Vediamo di impostare un modello Stromboli - ha detto Gullo - un modello virtuoso che proveremo a definire insieme.”
Il linea con questa intenzione, nel corso del prossimo mese la SRR convocherà la ditta incaricata del servizio per programmare e valutare i necessari aggiustamenti, nei limiti del contratto di appalto esistente, da sottoporre poi alla popolazione nel corso di un successivo incontro pubblico.
Oggi: San Tommaso d'Aquino
Nacque ad Aquino nell'anno 1227 dal conte Landolfo e dalla contessa Teodora, parente di Federico Barbarossa, signori fra i più illustri di quei tempi.
Educato cristianamente fin dalla più tenera età, diede molti segni della sua futura scienza e grandezza.
A cinque anni fu affidato per l'educazione ai monaci benedettini di Montecassino. Vi rimase fino ai quattordici anni, fino a quando cioè i torbidi politici non decisero i genitori a riprenderlo entro le mura del proprio castello. Più tardi fu mandato all'Università di Napoli, ove, sebbene assai giovane, manifestò il suo potente ingegno, acquistandosi fama presso i condiscepoli e stima presso i maestri. Già si concepivano su di lui le più lusinghiere speranze, già i conti d'Aquino ed altri vedevano in lui il futuro campione del foro napoletano o romano, quando egli di colpo fece crollare tutti questi sogni, annunciando la sua decisione di entrare nell'Ordine di S. Domenico.
Da Napoli, per timore della famiglia che gli si opponeva decisamente, fu mandato a Parigi, ma nel viaggio, raggiunto dai fratelli, venne arrestato e ricondotto nel castello paterno di S. Giovanni a Roccasecca. Rimase prigioniero per circa un anno, vincendo tutte le difficoltà e le lusinghe. Per il suo angelico candore ed in premio della sua fortezza contro una grave tentazione, meritò d'essere cinto del cingolo di purezza da due Angeli, così che dopo d'allora mai più ebbe a subire tentazioni contro la bella virtù.
Aiutato dalle sorelle riuscì a fuggire, e tosto rientrò nel convento da cui era stato strappato. All'Università di Parigi studiò filosofia e teologia sotto il celeberrimo S. Alberto Magno e a 25 anni cominciò con somma lode a interpretare filosofi e teologi. Passò indi col suo maestro a Colonia, e qui ricevette la sacra ordinazione. Ritornato a Parigi come insegnante universitario sostenne lotte coi maestri secolari. Chiamato poi alla Corte Pontificia in qualità di teologo della curia romana vi rimase qualche anno, poi tornò a Parigi. È questo il tempo più fecondo del suo insegnamento. Da Parigi entrò in Italia e fu inviato da Gregorio X al Concilio di Lione. Ma nel viaggio mori a Fossanova, il 7 marzo 1274.
Raccolse, sistemò ed espose tutto lo scibile antico, e segnò le vie alle scienze nuove, tanto che non si esita a chiamarlo uno dei più grandi ingegni dell'umanità.
Mirabili ed eccelse furono le sue virtù. Tale e tanta fu la sua umiltà che ricusò l'arcivescovado di Napoli ripetutamente offertogli dal Sommo Pontefice. Il suo confessore ebbe a dire: « Fra Tommaso a 50 anni aveva il candore e la semplicità di un bambino di cinque anni ».
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sabato 27 gennaio 2024
Calcio a 5: Ludica Lipari inarrestabile anche in trasferta (foto e video)
Prosegue inarrestabile la corsa della Ludica Lipari nel campionato di serie D di calcio a 5.
Confermata in appello la condanna all'imprenditore implicato nella morte di Bartolo Todaro
La Corte di Appello di Messina ha rigettato l’appello proposto dall’ex imprenditore edile liparese E. R., avverso la sentenza del tribunale di Barcellona che lo aveva condannato, ritenendolo responsabile del decesso dell’allora quarantenne muratore Bartolo Todaro che perse la vita, il 28 settembre del 2013, a seguito del cedimento di un muro, di un vecchio fabbricato, che si trovava all’interno di un cantiere di proprietà dell’imprenditore, in località Chiesa nuova, nella frazione liparese di Quattropani.
La Corte d’Appello di Messina, nel rigettare l’appello, ha, quindi, confermato la sentenza con la quale l’imprenditore, ritenuto responsabile del reato di omicidio colposo e di violazione delle norme sulla sicurezza nei posti di lavoro, era stato condannato a due anni e nove mesi di reclusione (pena sospesa), oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento del danno, da liquidarsi in separa sede, in favore delle costituite parti civili rappresentate da Cettina Pace, moglie del povero Bartolo Todaro, e dei figli Tiziana e Marino. Parti civili per le quali era stata disposta anche una provvisionale di 75.000 euro cadauno.
La Corte d’Appello adesso, con riferimento all’appello proposto e rigettato, ha anche condannato l’ex imprenditore edile, al pagamento delle spese processuali e di quelle sostenute dalle costituite parti civili.
Il ricorrente è stato difeso dall’avvocato Giovanbattista Freni, le parti civili dall’avvocato Rosario Venuto.
Carnevale Eoliano 2024 : aperte le iscrizioni a gare di ballo per adulti e bambini e alla caccia al tesoro
Sono aperte anche le iscrizioni alla Caccia al Tesoro in programma per l’ 11 febbraio p.v. Minimo 30 partecipanti formati a squadre min. di 4 adulti + 1 bambino. Le iscrizioni si chiuderanno il 6 febbraio . E’ possibile iscriversi contattando esclusivamente tramite Whatsapp il n. 328 185 1118
Auguri di...
Ricordando... Carmelo Lo Surdo
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Oggi è il 27 Gennaio. Santo del giorno: Sant'Angela Merici
Nacque a Desenzano sul lago di Garda, nel 1474. Vigilata dai pii genitori, custodì diligentemente fin dai primi anni il giglio della verginità che propose di serbare intatto per tutta la vita. Aborriva ogni fasto muliebre, fino al punto di sfigurarsi il volto e recidersi la bella chioma, affine di piacere solo al celeste Sposo dei vergini.
Quando la morte le rapì gli amati genitori, fu accolta dallo zio, insieme con un suo fratellino. Quivi visse nel ritiro, nella penitenza, col cilicio e coi flagelli, nella preghiera quotidiana e notturna. Dietro consiglio del suo confessore, abbracciò la regola del terz'ordine francescano, e tornata alla natia Desenzano, il Signore le manifestò quanto voleva da lei.
Un giorno Angela stava pregando con il suo solito fervore, quando vide aprirsi i cieli, e da una lunga scala che dalla terra saliva sopra le nubi, vide scendere e salire Angeli e Vergini, mentre una musica soavissima si spandeva all'intorno. Udì allora una voce che la invitava a fondare una Compagnia di Vergini che lodassero Iddio e portassero anime al suo cuore.
Tenuta in gran concetto di santità, ovunque era chiamata a consolare, a comporre dissidi, a richiamare sulla via della virtù anime perdute.
Affamata del pane degli Angeli, si accostava spesso alla sacra Mensa, con sì infuocato amore da essere spesso rapita fuor dei sensi.
Intraprese poi con somma devozione un viaggio in Terra Santa. Approdata all'isola di Candia, divenne cieca; nel ritorno, alla stessa isola, miracolosamente riebbe la vista, sfuggì ai Saraceni, e da sicuro naufragio.
Desiderosa di venerare il Vicario di Cristo e di lucrare l'indulgenza del Santo Giubileo, venne a Roma e si portò a piedi dal Papa Clemente VII.
Ritornò a Brescia, e qui stabilitasi presso la chiesa di S. Afra, nel centro della città, diede inizio nel 1535 alla nuova congregazione detta delle Orsoline. Le diede una sicura disciplina e regola di vita santa e la pose sotto il patrocinio di S. Orsola. Molte furono le vocazioni, così che in breve tempo le Orsoline si diffusero in Italia ed in tutta Europa, poi oltre oceano. Loro scopo è l'educazione delle giovanette. Chi ne può misurare il bene?
Aveva ormai settant'anni quando cadde inferma; ricca di meriti se ne volò all'amplesso del suo celeste Sposo 1'11 febbraio del 1540.
Il suo corpo rimase esposto per ben trenta giorni, finchè fu tumulato nella stessa chiesa di S. Afra. S'iniziò presso il suo sepolcro una sequela di portentosi miracoli, per cui i fedeli accorsero in folla a glorificarla e ad impetrar grazie. Fu canonizzata da Pio VII nell'anno 1807.
venerdì 26 gennaio 2024
Bollo auto in Sicilia: scadenza slitterà a fine febbraio
Ai Comuni le funzioni di Polizia amministrativa, governo Schifani approva ddl
Nel testo, che si compone di 4 articoli, si specifica che il trasferimento non determinerà oneri aggiuntivi a carico dei Comuni o della stessa Regione, in quanto la portata delle nuove funzioni è assimilabile a quella di procedimenti autorizzativi comunali ordinariamente gestiti con personale già in servizio. E ancora che, i provvedimenti adottati e le segnalazioni ricevute saranno comunque comunicate al prefetto territorialmente competente che avrà potere di sospensione o annullamento per motivate esigenze di pubblica sicurezza.
Il disegno di legge, approvato dalla giunta , nasce dall'esigenza di applicare le forme di semplificazione in materia di autorizzazioni, licenze e concessioni che in Sicilia sono ancora di competenza dell'autorità pubblica statale. Nelle Regioni a statuto ordinario tali funzioni sono state trasferite agli enti locali attraverso un decreto del presidente della Repubblica del 1977. Il testo passerà ora al vaglio dell’Ars e successivamente alla Commissione paritetica prevista dall'articolo 43 dello Statuto.
Auguri di...
Ricordando... Nino Maggio
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Oggi, 26 gennaio: Santi Timoteo e Tito
La memoria di due Vescovi delle primissime generazioni cristiane, ambedue convertiti da San Paolo e suoi collaboratori, è stata abbinata nel nuovo Calendario della Chiesa. Timoteo e Tito non erano israeliti, non appartenevano al Popolo eletto. Ambedue perciò impersonavano il primo grosso problema incontrato dalla Chiesa nascente. Il problema era questo: era lecito entrare nella Chiesa cristiana senza prima passare dalla Sinagoga ebraica? I pagani potevano essere battezzati direttamente, oppure il battesimo doveva essere riserbato soltanto ai circoncisi?
La questione venne affrontata dagli Apostoli, a Gerusalemme, verso l'anno 50, in quello che può esser definito il primo Concilio della Chiesa. La controversia fu vivace, ma San Paolo, per quanto israelita, sostenne le ragioni dei pagani convertiti, e in tal senso convinse anche gli altri Apostoli, e San Pietro, che dette autorità alle decisioni del concilio.
Timoteo era figlio di una donna israelita e di padre gentile, cioè pagano. Egli rappresentava in qualche modo un punto d'incontro e d'intesa tra le due tendenze. Per rispetto al padre, la madre non l'aveva fatto circoncidere. Quando San Paolo giunse in Asia Minore, a Listra, patria di Timoteo, convertì la madre e battezzò il giovane, promettente figlio.
Tito, a sua volta, era proprio uno di quei pagani della Siria che, convertito da San Paolo, era entrato a far parte della Chiesa di Antiochia. Quattordici anni dopo, Paolo lo portò con sé a Gerusalemme, proprio nel momento cruciale della controversia circa il battesimo dei Gentili. L'Apostolo si oppose risolutamente alla circoncisione del cristiano di Antiochia, e Tito divenne così il vivente simbolo del valore universale del Cristianesimo, senza distinzioni di nazionalità, di razza e di cultura.
Diverso fu invece il comportamento di San Paolo nei confronti di Timoteo. Incontrandolo dopo alcuni anni, gli consigliò la circoncisione. Ciò sembrava in contrasto con i principi paolini, ma evidentemente l'Apostolo delle Genti voleva fare di Timoteo un missionario presso gli Ebrei.
Timoteo divenne così uno dei migliori e più assidui collaboratori di Paolo, docile e affettuoso, riflessivo e fedele. E utilissimo collaboratore dell'Apostolo fu anche Tito, eloquente e ispirato, zelante e irreprensibile. Ambedue, Timoteo e Tito, furono latori delle lettere di San Paolo alle varie comunità cristiane. Due lettere dell'Apostolo, importantissime, furono indirizzate proprio a Timoteo; un'altra lettera, anche questa fondamentale, venne indirizzata a Tito, che era restato ad evangelizzare l'isola di Creta, dove divenne Vescovo di Gòrtina, morendovi vecchissimo, verso la fine del primo secolo cristiano.
Timoteo, invece, inviato da Paolo ad organizzare la Chiesa di Efeso, divenne il primo Vescovo, amato e venerato, di quella grande città orientale, dove morì verso l'anno 97. La tradizione lo disse Martire, ucciso a colpi di pietra dai pagani della città, adirati perché il Vescovo cristiano si sarebbe opposto ai Baccanali, durante una festa pagana. Ma nessun documento conferma quest'ultimo capitolo della vita del fedele «figlio spirituale» di Paolo.
giovedì 25 gennaio 2024
Ospedale di Lipari: Attivato il "totem" per il pagamento ticket
Pane Cunzato: Un viaggio sensoriale nelle Eolie a Londra (L'articolo su London One Radio)
Londra (redazione) – Pane Cunzato è un autentico angolo di Sicilia nel cuore di Londra, un ristorante che invita i suoi clienti a un viaggio sensoriale attraverso le meravigliose isole Eolie.
In un’atmosfera che riflette fedelmente l’essenza di queste affascinanti isole siciliane, i clienti potranno degustare i veri piatti tipici della Sicilia. Il piatto principale, e indiscusso protagonista, è il pane cunzato, una prelibatezza culinaria tipica siciliana.
Il pane cunzato offre una varietà di sfumature di ingredienti, colori e sapori che rispecchiano la diversità della cucina siciliana. Tuttavia oltre al celebre pane cunzato, il menu di Pane Cunzato offre una vasta selezione di autentiche pizze italiane, antipasti deliziosi e piatti di pasta con ingredienti freschi e di alta qualità, portando il sapore genuino della Sicilia direttamente al tavolo del cliente.
Pane Cunzato – Pizza and More è molto più di un ristorante italiano a Londra; è un viaggio culinario e sensoriale che porta gli ospiti direttamente nelle pittoresche isole Eolie. Con il suo focus sul pane cunzato e la ricca varietà di sapori autentici, questo locale si distingue come un’oasi di autenticità siciliana nel cuore di Londra.
Nota del direttore di Eolienews - Pane Cunzato - Pizza & More è un locale della famiglia dell'imprenditore liparese Fabrizio Famularo
Caronte&Tourist premia le eccellenze. A 21 neodiplomati del Caio Duilio assegnati borse di studio e imbarchi formativi.
Messina - 25/1/2024 - Sono 21 i neodiplomati dell’Istituto Tecnico Nautico Caio Duilio premiati da Caronte & Tourist nel corso della cerimonia svoltasi stamane presso Palazzo dei Leoni, sede della Città Metropolitana di Messina.
Sono tutti “centisti”, cioè studentesse e studenti diplomatisi nell’anno scolastico 2022/2023 con iI massimo dei voti dopo un excursus scolastico particolarmente brillante.
Alla cerimonia di consegna erano presenti una
piccola delegazione del Gruppo Caronte & Tourist guidata da Tiziano
Minuti, Responsabile delle Risorse Umane e della Comunicazione nonché
alcuni rappresentati del Caio Duilio con la dirigente scolastica, prof.ssa
Daniela Pistorino.
Da tredici anni, in perfetta sinergia con i dirigenti scolastici del Caio Duilio susseguitisi, Caronte & Tourist riconosce e premia le eccellenze, assegnando borse di studio e imbarchi formativi ai più bravi e brillanti tra i neodiplomati.
“Se è vero che lo shipping è attualmente scosso da processi di cambiamento epocali - ha ricordato Tiziano Minuti, HR Manager del Gruppo Caronte & Tourist - è pur vero che questo cambiamento deve camminare sulle gambe delle persone. Sulle gambe di questi ragazzi – per essere più precisi – che devono essere incoraggiati e sostenuti perché possano esprimere le loro potenzialità, possano donare il loro entusiasmo, possano sviluppare le loro idee e i loro progetti. Questi ragazzi rappresentano per le marinerie un vantaggio competitivo. C’è bisogno di professionisti del mare in grado di governare le nuove normative e le innovazioni tecnologiche, che siano attenti ai temi della tutela dell’ambiente e in particolare della risorsa mare. In questo scenario è chiaro che quello con gli istituti nautici è un rapporto destinato a crescere e a rafforzarsi, poiché non si potrà fare a meno di quella fucina di professionalità e di competenze che i nautici rappresentano e delle quali anche noi di Caronte & Tourist avremo sempre più bisogno per affrontare le sfide del futuro. È la tredicesima edizione e nel ringraziare la preside Pistorino per la preziosa partnership, non posso non ricordare l’apporto fondamentale di chi l’ha preceduta, le professoresse Giuseppina Costa e Maria Schirò”.
“Siamo molto orgogliosi - ha detto da parte sua Daniela Pistorino, dirigente scolastico del Caio Duilio - per le borse di studio che il gruppo C&T ha voluto conferire ai nostri ragazzi. Quest'appuntamento, divenuto ormai una splendida tradizione, darà la possibilità ai nostri giovani neodiplomati, forti di un percorso formativo di eccellenza, di affacciarsi sul mondo del lavoro. Il rapporto scuola-impresa - ha proseguito la Pistorino - che si estrinseca concretamente nelle attività di PCTO (alternanza scuola-lavoro) ci permette di attuare una didattica integrata finalizzata a completare ed innalzare il livello formativo dei nostri diplomati. In giornate come queste raccogliamo con soddisfazione i frutti del nostro lavoro quotidiano, certificato dalla crescita esponenziale, anno dopo anno, dei nostri centisti. La nostra scuola ha raggiunto un livello di qualità certificato dal Ministero dell’istruzione e del merito che considera il Caio Duilio uno dei Nautici più importanti di Italia”.
I riconoscimenti, in tutto 21, sono stati assegnati agli studenti degli indirizzi CMN ‐Conduzione del Mezzo Navale, CAIM/CAIE Conduzione di Apparati ed Impianti Marittimi/Elettrici, Logistica e Costruzione del mezzo Navale.
Più in particolare, sono stati premiati con borsa di studio e un imbarco di due mesi su una unità della flotta sociale di C&T gli 11 giovani neodiplomati con lode (sei Capitani, tre Macchinisti e due provenienti dal corso Logistica) il cui curriculum è stato positivamente valutato dalla Commissione appositamente insediata (Maria Rita Bertè, Simone Gatto, Andreea Ghiurutan, Andrea Pitale, Arsenio Vavassori, Simone Bonanno, Luca Mulfari, Valentina Salma, Pietro Fugazzotto, Luigi Mercado, Matteo Barrace)
Altri 10 giovani diplomati nelle specializzazioni
CMN, CAIM/CAIE, Logistica e Costruttori, saranno invece ospitati da Caronte
& Tourist sulle proprie navi per un imbarco formativo anche in questo
caso della durata di due mesi (Serafino Buscieti, Grazia Mazzù, Nazzareno
Salemme, Simona Tavilla, Roberto Donato, Mariano Boemi, Gabriele Marra, Lilla
Schifilliti, Rosario Ciccolo, Alessia Venuti).
Auguri di...
Buon Compleanno a Alessandro Merlino, Giorgio Canni strà, Niccolò Lauricella Cincotta, Filippo Virgona, Tindaro Villani, Antonino Reitano, Maria Catena Marchetta, Cheyenne Santoro, Carolina Russo
Ricordando... Vincenzo Basile, maestro scalpellino eoliano
Riparte la rubrica "Ricordando" dove sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.
La pubblicazione di foto a vostra richiesta, anche per commemorazioni, ricorrenze ecc., potrà, invece, avvenire previo contributo da erogare ad Eolienews.
Per tale tipo di pubblicazioni contattare il 3395798235 (preferibilmente whatsapp)
Oggi: Conversione di San Paolo Apostolo
S. Paolo era ebreo della tribù di Beniamino. Fu circonciso l'ottavo giorno dopo la nascita, e fu chiamato Saulo. Apparteneva, come il padre, alla setta dei farisei: setta la più rigorosa, ma nello stesso tempo la più recalcitrante alla grazia di Dio.
I suoi genitori lo mandarono per tempo a Gerusalemme, alla scuola di Gamaliele, celebre dottore in legge. Sotto questa sapiente guida. Saulo si abituò alla più esatta osservanza della legge mosaica. Questo zelo fu quello appunto che fece di Saulo il persecutore più terribile dei primi seguaci di Gesù.
Lo vediamo nella lapidazione di Stefano custodire le vesti dei lapidatori, non potendo far altro, non avendo l'età prescritta; egli stesso però lapidava nel suo cuore, non solo Stefano, ma tutti i Cristiani, avendo in mente una sola cosa: sradicare dalle fondamenta la
Chiesa di Cristo e propagare in tutto il mondo il Giudaismo.
Con questo zelo quindi non vi è niente da stupire se fu uno dei più fieri, anzi il più terribile ministro della persecuzione che infierì contro i Cristiani di Gerusalemme e ben presto fece scomparire i Cristiani che colà si trovavano; ma non pago di ciò, chiese lettere autorizzative al Sommo Sacerdote, per poter fare strage dei Cristiani rifugiatisi in Damasco. Qui però il Signore l'attendeva: qui la grazia divina doveva mostrare la sua potenza.
Eccolo sulla via di Damasco, accompagnato da arcieri, spirante furore e vendetta. Ma d'improvviso, mentre galoppa, una luce fulgida lo accieca; una forza misteriosa lo sbalza da cavallo ed egli ode una voce dal cielo che gli grida: « Saulo, perchè mi perseguiti? ».
Chi sei tu? risponde Saulo, meravigliato e spaventato ad un tempo.
Ed il Signore a lui:
Io sono quel Gesù che tu perseguiti.
Che vuoi ch'io faccia, o Signore?
chiede Saulo interamente mutato dalla grazia.
Va' in Damasco
gli risponde il Signore colà ti mostrerò la mia volontà.
Saulo si alza, ma essendo cieco, si fa condurre a Damasco, dove rimane tre giorni in rigoroso digiuno e in continua orazione. Al terzo giorno Anania, sacerdote della Chiesa Damascena, per rivelazione di Dio, si porta nel luogo dove si trova Saulo, lo battezza e gli ridona la vista. Da quel momento Paolo è mutato da feroce lupo in docile agnello : la grazia di Dio opera in lui per formare il vaso di elezione, l'Apostolo delle genti.
Paolo, docile ai voleri di Dio, tanto crebbe nell'amore di Gesù, che arrivò a dire: « Chi mi separerà dalla carità del mio Gesù? forse la persecuzione? la fame? i sacrifici o la morte? Ah, no, né la vita, né la morte, né il presente, né il futuro saranno capaci di separarmi da quel Gesù per cui vivo, per cui lavoro e col quale sono crocifisso. Egli sarà la mia corona perché non sono io che vivo ma è Gesù che vive in me ».
mercoledì 24 gennaio 2024
Il cordoglio del dottor Biviano per la dipartita della signora Maria Grazia Mollica in Crosca
Giacomo Biviano
Marina Corta: Al via opera di rimozione dei sistemi d'ormeggio illegali
Oggi: San Francesco di Sales
Fin dai primi anni mostrò spiccata inclinazione al bene, e una grande docilità.
Fece i suoi primi studi ad Annecy, e di qui fu mandato a Parigi. Qui studiò retorica, filosofia e teologia presso i PP. Gesuiti. La sua vita era ritirata : frequentava la chiesa e i Sacramenti: fin d'allora fece il voto di castità.
Compiuti gli studi a Parigi, fu dal padre mandato a Padova per addottorarsi in legge. Quivi Francesco fu esposto a grandi pericoli, cui scampò felicemente con la sua forte volontà e l'aiuto di Dio in cui sempre confidava.
Il padre di Francesco aveva pensato di fare del suo figlio uno dei più stimati gentiluomini della società e gli aveva già ottenuto un posto distinto nel senato di Chambery, mentre gli andava preparando un ricco partito. Francesco invece era chiamato a ben altro, e svelò ogni cosa al suo precettore, incaricandolo di farne consapevole il padre. Molti furono gli ostacoli che i genitori gli opposero, ma vedendolo fermo nel suo proposito acconsentirono alla volontà di Dio.
Fatto Sacerdote, il Vescovo di Ginevra lo delegò a combattere l'eresia di Calvino, che infestava tutto il Chiablese. Il nostro Santo ebbe da faticare e soffrire molto per quegli eretici, e corse pericolo più volte di essere assassinato, ma la sua grande dolcezza, unita ad uno zelo instancabile e ad una pietà esemplare, vinse i più ostinati calvinisti tanto da convertirne, dicono, 72 mila. Morto il vescovo di Ginevra Mons. Granier, Francesco fu eletto a succedergli.
Nel 1610 fondò l'ordine delle Suore della Visitazione, coadiuvato dalla S. Madre di Chantal. Quando sentì di non aver più le forze d'un tempo e che la sua salute deperiva, chiese un aiuto per il governo della diocesi. Nonostante fosse ammalato, salì per l'ultima volta il pulpito di Lione nella vigilia del S. Natale 1622, ma il giorno dopo dovette mettersi a letto, con segni manifesti di apoplessia progressiva. Chiese subito gli ultimi Sacramenti, indi con fervore serafico ripetè alcuni passi della S. Scrittura, finchè il male gli tolse la parola e la vita, la sera del 28 dicembre. Non contava ancora 56 anni d'età, 20 dei quali passati nell'episcopato.
Egli è celebre per la sua incomparabile dolcezza, e per i libri che scrisse, ripieni di unzione divina.