La Corte di Appello di Messina ha rigettato l’appello proposto dall’ex imprenditore edile liparese E. R., avverso la sentenza del tribunale di Barcellona che lo aveva condannato, ritenendolo responsabile del decesso dell’allora quarantenne muratore Bartolo Todaro che perse la vita, il 28 settembre del 2013, a seguito del cedimento di un muro, di un vecchio fabbricato, che si trovava all’interno di un cantiere di proprietà dell’imprenditore, in località Chiesa nuova, nella frazione liparese di Quattropani.
La Corte d’Appello di Messina, nel rigettare l’appello, ha, quindi, confermato la sentenza con la quale l’imprenditore, ritenuto responsabile del reato di omicidio colposo e di violazione delle norme sulla sicurezza nei posti di lavoro, era stato condannato a due anni e nove mesi di reclusione (pena sospesa), oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento del danno, da liquidarsi in separa sede, in favore delle costituite parti civili rappresentate da Cettina Pace, moglie del povero Bartolo Todaro, e dei figli Tiziana e Marino. Parti civili per le quali era stata disposta anche una provvisionale di 75.000 euro cadauno.
La Corte d’Appello adesso, con riferimento all’appello proposto e rigettato, ha anche condannato l’ex imprenditore edile, al pagamento delle spese processuali e di quelle sostenute dalle costituite parti civili.
Il ricorrente è stato difeso dall’avvocato Giovanbattista Freni, le parti civili dall’avvocato Rosario Venuto.
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