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venerdì 2 febbraio 2024
giovedì 1 febbraio 2024
Sportello d'ascolto a Lingua (Salina). Nuova iniziativa della locale sezione ANCR
COMUNICATO
L'ANCR , sezione di Lingua presenta un' altra iniziativa per i cittadini di tutta la nostra isola.
Calcio, Terza categoria: Malfa vittorioso
Vittoria casalinga per tre a zero del Malfa opposto al Pompei. Marcatori: M.Abdenbaoui, G. Re, Kevin j.
Il Malfa sale a quota 15 in classifica ed è in piena zona playoff e con tre gare da recuperare
Udienza straordinaria ed esclusiva di Papa Francesco con gli operatori C.I.R.S.
Auguri di...
Ricordando... Carmela Fonti
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori.Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento.Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto
Oggi 1 febbraio: Santa Brigida d'Irlanda
Brigida dIrlanda è una Badessa, vissuta tra il 400 e il 500, patrona d'Irlanda, dei fabbri, dei figli non riconosciuti, dei pollai.
Figlia di un capo pagano e di una schiava cristiana, portava il nome della dea del fuoco. A sei anni aveva deciso, in cuor suo, di diventare monaca dopo aver sentito predicare San Patrizio. La sua carità faceva arrabbiare suo padre quando donava ai poveri latte, burro e farina. Ma quando regalò la sua spada regale a un lebbroso, la lasciò entrare in convento. Brigida divenne Badessa e fondò l'abbazia di Kildare.
La Croce di Santa Brigida è una croce che si ottiene legando insieme mazzetti di paglia, per questo i quattro i bracci non sono in corrispondenza ma su livelli diversi. La leggenda narra che il capo pagano, suo padre, era morente e i parenti la chiamarono. Brigida gli si sedette accanto e cominciò a consolarlo, prese quindi dal pavimento della paglia e incominciò a intrecciarla a croce. I cattolici irlandesi mettono ogni primo febbraio una croce di Santa Brigida sotto i tetti delle case.
mercoledì 31 gennaio 2024
Governo Schifani designa i direttori generali di Asp, ospedali e policlinici. Cucci all'ASP MESSINA
Il governo Schifani, nel corso della seduta di giunta di questa sera, ha designato, su proposta dell'assessore alla Salute Giovanna Volo, i nuovi manager della sanità siciliana. I nominativi dei direttori generali delle 15 strutture sanitarie regionali e dei 3 policlinici universitari, così come previsto dalla normativa vigente, sono stati scelti dalla rosa dei 49 idonei stilata sulla base delle valutazioni della Commissione di selezione. In attesa del completamento dell'iter con il parere della commissione Affari istituzionali dell'Ars, i designati guideranno già da domani le stesse aziende in qualità di commissari straordinari, ad eccezione di Gaetano Sirna confermato direttore generale del Policlinico di Catania fino a ottobre 2025. Per quanto riguarda, invece, gli ospedali universitari di Palermo e Messina, i vertici sono stati individuati all'interno di una terna di nomi proposta dai rispettivi rettori.
Questi i manager designati a Palermo, Catania e Messina per aziende ospedaliere, Arnas e Irccs e dei Policlinici
Azienda ospedaliera "Villa Sofia-Cervello" Palermo: Roberto Colletti
Tasse auto, sconti della Regione al via dal 5 febbraio, "straccia bollo" sino al primo luglio. Falcone: «Lavoriamo per fisco che agevola cittadini»
È in vigore da ieri il decreto dell'assessore regionale all'Economia Marco Falcone, che disciplina le modalità di accesso allo sconto del 10 per cento sul Bollo auto per gli automobilisti siciliani in regola con i pagamenti. L'agevolazione sarà attiva da lunedì 5 febbraio. Il decreto formalizza anche la proroga dei pagamenti delle tasse automobilistiche in scadenza oggi, 31 gennaio: coloro che hanno già versato il bollo, e non hanno annualità pregresse pendenti, potranno ottenere agli sportelli Aci il rimborso dello sconto del 10 per cento a loro destinato. Chi invece non ha effettuato il pagamento al 31 gennaio, potrà comunque fruire dell'agevolazione e pagare senza sanzioni e interessi entro il 29 febbraio 2024.
Presentato il primo calendario dell'A.N.C.R. di Lingua e dopo un 2023 ricco d'iniziative si guarda al futuro
Auguri di...
Ricordando... Carmela Natoli
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento.
Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto
Oggi 31 gennaio: San Giovanni Bosco
Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 ai Becchi, frazione di Murialdo presso Castelnuovo d'Asti, da una povera famiglia di agricoltori. Sua mamma, Margherita, era una santa donna tutta dedita al lavoro ed ai suoi doveri di cristiana: infondere nei suoi figliuoli il santo timore di Dio. Del babbo non potè gustare il sorriso e la carezza, perchè se ne volò al cielo quando Giovanni era ancora in tenerissima età.
Fin da fanciullo ebbe il dono di attirare a sè le anime dei fanciulli con i suoi giochi di prestigio e con la sua pietà, che gli cattivava l'animo di tutti.
A prezzo di privazioni di ogni genere, in mezzo alle contrarietà degli stessi familiari, riuscì a compiere gli studi ecclesiastici e nel 1 841 fu ordinato sacerdote. Da questo punto comincia la sua missione speciale: « l'educazione dei giovani ».
Lo aveva difatti profondamente colpito il fatto di vedere per le vie di Torino tanti giovanetti malvestiti, male educati, abbandonati, esposti ad ogni pericolo per l'anima e per il corpo, molti già precocemente viziosi e destinati alla galera... Il cuore del giovane sacerdote sanguina: prega e pensa: e la Vergine Benedetta, che lo aveva scelto, gli ispira l'istituzione degli Oratori.
Dopo mille difficoltà e persecuzioni, gli riuscì di comperare a Valdocco (allora fuori Torino) un po' di terreno con una casa ed una tettoia a cui aggiunse una cappella; ebbe così un luogo stabile e sicuro dove poter radunare i suoi « birichini ».
Non aveva un centesimo : unica sua risorsa una fede illimitata nella Divina Provvidenza.
In pochissimo tempo i poveri giovani ricoverati diventarono più numerosi; l'opera cresceva e bisognava pensare al futuro. La benedizione di Dio era visibile. E Don Bosco fonda una nuova congregazione religiosa, la Pia Società di S. Francesco di Sales, detta comunemente dei Salesiani, composta di sacerdoti e laici, che poco alla volta aprirono oratori festivi, collegi per studenti, ospizi per artigiani, scuole diurne e serali, missioni fra gli infedeli in tutte le parti del mondo.
Per le fanciulle delle stesse condizioni, D. Bosco istituì le Suore di Maria Ausiliatrice, le quali, come i Salesiani, sono sparse in tutto il mondo, ed affiancano l'opera dei sacerdoti.
Per il popolo D. Bosco scrisse libretti pieni di sapienza celeste, dal titolo « Letture cattoliche » in contrapposizione a quelle protestanti.
Fino all'ultimo la sua vita fu spesa a vantaggio del prossimo, con sacrificio continuo, eroico. Il Signore lo chiamò a sè il 31 gennaio 1888 e fu canonizzato da Pio XI nella Pasqua del 1934.
martedì 30 gennaio 2024
Il poeta eoliano Cortese a "Ritratti di poesia", uno dei più importanti festival di poesia d'Italia
Il poeta eoliano Davide Cortese ( Lipari, classe 1974. 50 anni il prossimo maggio) è stato invitato a "Ritratti di Poesia", uno dei più importanti festival di Poesia d'Italia, una prestigiosa manifestazione promossa dalla Fondazione Roma, che sarà trasmessa in diretta su Rai Cultura il prossimo 15 marzo.
Il cordoglio del commendator Zagami per la dipartita di Pino Lorizio
L’ho sempre ammirato come collaboratore e come uomo, per me è stato un caro fratello.
Fai buon viaggio Pino.
Bartolo Zagami
Auguri di...
Ricordando... Nino Giunta
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Oggi, 30 gennaio: Santa Martina
Rimasta orfana ancora in tenera età, si dedicò con tutto l'ardore della sua anima giovanile alle opere della cristiana pietà, distribuendo con la massima liberalità le ricchezze che i suoi le avevano lasciato in grande abbondanza. Non ci fu miseria che non soccorresse: nessuno mai bussò invano alla sua porta.
Nei poverelli ella vedeva Gesù stesso, il Maestro Divino che aveva detto: « Quello che avrete fatto al minimo dei vostri fratelli, l'avrete fatto a me ». Siccome la carità cristiana era sconosciuta nel mondo pagano, ben presto si sospettò che Martina fosse seguace di quel Nazareno che veniva a predicare, per mezzo dei suoi Apostoli, una fratellanza universale anche nella stessa Roma.
I nemici del nome cristiano le tennero gli occhi addosso. e accertatisi della cosa, non esitarono ad accusarla come cristiana. Temendo ella quanto le poteva accadere, e che difatti le accadde, d'essere arrestata ed uccisa, distribuì immediatamente tutto quello che ancora le rimaneva ai poveri ed alla Chiesa, per avere in cielo quel tesoro che «i ladri non rubano e la tignola non intacca ». Aveva appena realizzato questo suo disegno che fu accusata e condotta davanti al preside romano. Fu tentata in mille modi, le furono fatte promesse e minacce perché sacrificasse agli dèi dell'impero. Ma la Vergine, forte della fortezza di Cristo, rispose sempre con fermezza che « era cristiana » e che come tale si sarebbe sempre comportata.
Passando il giudice dalle minacce ai fatti, fu battuta colle verghe, scarnificata con uncini di ferro, poi, intrisa di grasso bollente, fu gettata alle belve dell'anfiteatro. Ma le bestie la risparmiarono. Allora fu fatto un grandissimo rogo, e la Vergine vi venne legata sopra: quando il fumo e le fiamme furono esaurite, i carnefici e la folla immensa che assisteva al crudele spettacolo, videro la santa giovane perfettamente illesa in mezzo al braciere, in attitudine di preghiera: il suo Dio l'aveva scampata. Molti della folla e qualcheduno dei suoi stessi carnefici, alla vista di quel prodigio, si convertirono e si dichiararono cristiani. Ma il giudice, più che mai irritato, ordinò che fosse decapitata. La pia fanciulla chinò il capo sotto la spada del carnefice. Allo spettacolo del martirio altri pagani si convertirono alla vera fede, ed ebbero la grazia di udire distintamente una voce superna che chiamava la Vergine alle celesti dolcezze del cielo. Ma i prodigi non erano finiti: un terremoto scosse paurosamente tutta la città, e le statue degli dèi caddero a terra. La Vergine subì il martirio sotto l'imperatore Alessandro Severo, mentre era Sommo Pontefice Urbano I.
Fu sepolta nella chiesa del carcere Mamertino assieme ai martiri Concordio, Epifanio e compagni.
PRATICA. Impariamo da questa santa giovanetta ad essere forti nella fede e a non vergognarci del nome di Cristiani.
PREGHIERA. O Dio, che fra gli altri miracoli di tua potenza, anche al sesso debole hai accordata la vittoria del martirio, per la tua bontà, concedi a noi che celebriamo la festa della beata vergine e martire Martina, di salire a te per mezzo dei suoi esempi.
lunedì 29 gennaio 2024
Giornata della memoria al Centro Studi con lo storico La Greca e gli alunni di una V classe della Primaria
CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI
COMUNICATO STAMPA
Perfettamente riuscita l’iniziativa organizzata con IC
Isole Eolie di Lipari per la commemorazione del Giorno della Memoria che ha
visto, il 27 gennaio 2024, la partecipazione nella sede del Centro Studi
Eoliano degli alunni della V^ classe insieme alle insegnanti: Esmeralda Foti,
Cettina Saltalamacchia e Katia Tindara Valenti.
Cogliamo l’occasione per ringraziare l’assessore Gianni
Iacolino che ha partecipato con grande passione all’evento. Nel suo intervento,
rivolgendosi agli alunni ed ai genitori partecipanti, ha rammentato i motivi
per i quali ricordiamo lo sterminio degli ebrei nel corso della seconda guerra
mondiale per mano dei regimi nazisti e fascisti. Ricordare serve per non dimenticare.
Il Dott. Iacolino, inoltre, ha parlato ai partecipanti dell’esperienza del
padre, il compianto storico Giuseppe Iacolino, internato in Germania, e quella
del perseguitato politico antifascista Giuseppe Persiani.
Lo storico Pino La Greca ha raccontato ai ragazzi
l’esperienza di Lipari; la nostra isola è stata individuata quale campo di
concentramento sin dallo scoppio del secondo conflitto mondiale. Nel corso
degli anni tra il 1941 ed il 1943 il campo di concentramento di Lipari vide
l’internamento di molti ebrei italiani e di tantissimi ebrei dalmati deportati
dalle loro città. Gli ebrei internati via via sono stati spostati verso i campi
collocati sul territorio Italiano e poi destinati ai campi di sterminio nazisti
all’interno del Reich.
Pino ha spiegato ai ragazzi che la partecipazione della
nostra comunità, alla Liberazione, è stata molto attiva, ed ha visto la
partecipazione di alcuni giovani Eoliani alla lotta partigiana di Liberazione
ed ha ricordato che alcuni giovani, 4 di Lipari e 2 di Malfa, sono morti nei
Lager nazisti.
Numerosi gli interventi dei ragazzi, attraverso la lettura di poesie, scritti e domande rivolte allo storico eoliano. I ragazzi hanno dimostrato grande curiosità e altrettanta consapevolezza di quanto si stava discutendo. Una dimostrazione di grande maturità che lascia ben sperare per il nostro futuro.
I ragazzi, infine, hanno realizzato dei disegni per
illustrare il loro punto di vista sulla Giornata della Memoria. Il Centro Studi
si è impegnato ad organizzare una mostra con tutti i disegni sia presso la sede
del Centro Studi sia presso la Chiesa dell’Immacolata.
Il centro studi si augura di poter trasformare l’evento in
una ricorrenza annuale e organizzare la collocazione di una targa all’interno
della città murata che ricordi il passaggio dei tanti Ebrei internati da Lipari
a perenne memoria per le future generazioni.
Lipari, 29 gennaio 2024
Ufficio
Stampa Centro Studi
Sezione Tribunale di Lipari, emendamento al Milleproroghe che consentirebbe proroga e funzionamento fino al 31.12.2026
La nostra autoconvocazione e l’odg presentato hanno sicuramente dato un impulso maggiore. Nella speranza che domani il Consiglio Comunale possa approvare l’odg presentato dal gruppo minoranza, aperto cmq a qualsiasi proposta e modifica o ad eventuali mozioni proposte anche dai colleghi di maggioranza, rimaniamo fiduciosi che il Parlamento possa votare favorevolmente il suddetto emendamento volto a dare maggiore stabilità al Tribunale di Lipari, nonché un suo concreto funzionamento”.
Ecco il testo dell’ emendamento:
11.24. Morrone, Bordonali, Iezzi, Ravetto, Stefani, Ziello, Loizzo.
Dopo il comma 11, aggiungere i seguenti:
11-bis. All’articolo 10 del decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 14, relativo al temporaneo ripristino di sezioni distaccate insulari, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, le parole: «31 dicembre 2024» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2025»;
b) al comma 2, le parole: «31 dicembre 2024» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2025»;
c) al comma 3, le parole: «31 dicembre 2024» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2025».
11-ter. Il termine di cui all’articolo 10, comma 13, del decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 14, limitatamente alle sezioni distaccate di Ischia, Lipari e Portoferraio, è prorogato al 1° gennaio 2026.
11-quater. Per l’attuazione delle disposizioni di cui ai commi 11-bis e 11-ter è autorizzata la spesa di euro 159.000 per l’anno 2025, cui si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2024, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della giustizia.
Ferro e cemento nei fondali di Marina Corta. Guardia Costiera rimuove 27 tonnellate di rifiuti, liberati 4.800mq di area demaniale marittima (con video)
L’attività in parola, connessa all’articolata attività d'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, a seguito della quale è stato avviato, lo scorso mese di Novembre, il procedimento penale per occupazione di area demaniale senza la prevista concessione demaniale ed al relativo decreto di sequestro dell’intera area di Marina Corta dell’Isola di Lipari, è stata effettuata con l’ausilio di personale tecnico subacqueo del III Nucleo Sub della Guardia Costiera di Messina.
Nel corso delle operazioni, gli operatori subacquei, hanno riportato in superficie blocchi di cemento, comunemente chiamati “corpi morti”, collegati ad una serie di catenarie quali veri e propri sistemi di ormeggio non regolamentari.
Ormeggi quest’ultimi, utilizzati in modo illecito da titolari di Società locali operanti nel settore nautico per lo stazionamento di piccole imbarcazioni, già deferiti alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di abusiva occupazione di demanio marittimo ed inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione.
L’operazione in parola, inquadrata all’interno di una più ampia attività di controllo e vigilanza del territorio, è stata finalizzata alla restituzione alla comunità di 4.800 mq di area demaniale marittima e alla rimozione di ben 27 tonnellate di rifiuti al fine di preservare l’ambiente marino e costiero dell’Arcipelago Eoliano, patrimonio dell’Unesco.
L’Ufficio circondariale marittimo di Lipari intensificherà i controlli in tal senso e rammenta l’importanza del rispetto delle norme ambientali per la tutela dell’ecosistema e la biodiversità.
Auguri di...
Ricordando... Carmela Tindara Sgroi
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento.
Oggi 29 Gennaio: San Costanzo di Perugia
A Perugia, fuori della Porta San Pietro, lungo la strada che scende verso Foligno, si può vedere la chiesa dedicata a San Costanzo, che risale all'epoca romanica. In quella chiesa, e non nella cattedrale, furono venerate le reliquie di San Costanzo, Patrono, con Sant'Ercolano, della città umbra.
Sulla metà del II secolo, Costanzo era un giovane cristiano che già emergeva nella recente ecclesia perugina per il suo zelo e per la sua generosità verso i poveri, unita ad una grande severità verso se stesso. Venne perciò eletto Vescovo molto giovane, quando aveva appena trent'anni. Era però già prudente, saggio nell'apostolato, maturo nella carità, saldo nelI'autorità, e si dimostrò un Vescovo provvidenziale, specialmente negli anni difficili della persecuzione di Marc'Aurelio.
Neanche l'lmperatore saggio e filosofo, infatti, aveva abrogato o mitigato le disposizioni dei suoi predecessori. A norma di queste, chi veniva accusato come cristiano, doveva essere processato, e se era trovato colpevole, cioè se confermava la propria fede rifiutando di sacrificare, doveva essere condannato alla pena capitale.
Non si sa chi denunziò l'attivo e benefico Vescovo di Perugia. Probabilmente, come in molti altri casi, qualcuno sperò di metter le mani sulle ricchezze della Chiesa, avute in consegna dai fedeli e destinate ai poveri. Forse proprio per questo, per strappargli cioè vantaggiose informazioni, il Vescovo Costanzo venne torturato a lungo e crudelmente, insieme con diversi altri compagni di fede. Non mancano le leggende sulla sua Passione, dato che gli studiosi han rintracciato ben quattro distinte vite del Martire, a testimoniarne la popolarità e la suggestione tra i fedeli. E non è escluso che queste leggende abbiano qualche fondamento di verità.
Egli, per esempio, sarebbe stato rinchiuso nel calidarium delle Terme romane, dove i cittadini rispettabili e raffinati facevano il bagno di vapore. Quella volta però il calidarium venne scaldato alla temperatura di un forno, ma San Costanzo uscì incolume dal bagno mortale.
Ebbe la grazia di convertire i suoi guardiani, e poté scappare una prima volta. Chiamato di nuovo in giudizio, venne condannato a camminare sui carboni ardenti. Ma né questo né altri supplizi ebbero potere su di lui. Liberato miracolosamente e arrestato una terza volta ebbe finalmente la testa tagliata con la spada, verso l'anno 178.
Così cadde il primo Patrono di Perugia, uomo virtuoso, cittadino probo, cristiano generoso, Vescovo soccorrevole. Cadde per insegnare al suo popolo, e anche ai persecutori, la vera fede e la legge del Signore, non imposta con la violenza ma attuata con l'amore.
Tratto da:(Piero Bargellini, Mille Santi del giorno, Vallecchi editore, 1977)
domenica 28 gennaio 2024
Calcio: Sconfitta casalinga per il Lipari IC. Nel calcio a 5 nuova battuta d'arresto per il Vulcano
Dopo due pareggi consecutivi torna ad essere sconfitto il Lipari IC. A superare gli eoliani per 2 a 1, tra le mura amiche del Monteleone, la Nuova Peloro: un'occasione sprecata per avvicinare la Real Gescal, anch'essa sconfitta.
Nel campionato di serie D di calcio a 5 il Vulcano è stato superato per 10 a 3 dalla Folgore Milazzo.
La Ludica Lipari, come già riportato, si è imposta sabato per 9 a 3 sul campo della Pro Mende. Grazie alla sconfitta della formazione del Città Pace del Mela, la formazione liparese sale al 2° posto e ha due gare da recuperare.
Riposava il Salina young
Judo: Lillo di Grado e Eughen Varro sono, da oggi, cintura nera 2°DAN
Ad entrambi vanno le nostre congratulazioni
Per la "Giornata della memoria" a Lingua riflessioni e proiezione del film "L'ultimo giorno che siamo stati bambini"
Auguri di...
IL SINDACO GULLO INCONTRA LA POPOLAZIONE E STROMBOLI DICE “NO” ALL’OFFERTA DELLA CASA DI PRODUZIONE DELLA FICTION CHE SCATENO’ IL DEVASTANTE INCENDIO DEL 2022.
“Nessuno di noi può causare un danno e poi far finta di niente” - ha detto il sindaco - “questa è una questione etica e di principio: ognuno si deve assumere le proprie responsabilità.”
La lettera inviata dalla casa di produzione, insieme all’offerta economica, sottolinea la propria “non” responsabilità rispetto all’incendio e nega che il Comune abbia subito alcun danno da quell’incidente.
“Respingo completamente questa interpretazione - ha detto Gullo - il Comune è il vostro rappresentante; il Comune siete voi, e seguiremo questa vicenda insieme, finché non verranno accertate tutte le responsabilità.”
D’accordo tutti gli abitanti di Stromboli che, nel corso dell’assemblea, hanno preso la parola per esprimere il proprio disappunto, e il ricordo di quella notte d’inferno che ha distrutto la montagna e determinato la conseguente alluvione.
I danni effettivi, stimati dai periti incaricati dalla Procura di Barcellona P.G. sono:
- danno ambientale € 587.000
- Costo di estinzione dell’incendio € 109.000
- Mancato incremento vacanziero e minor afflusso di turisti tra i 350.000 e i 780.000 euro
- Danno idrogeologico € 12.620.000
- Devastazione della Foresteria del Centro Operativo Avanzato della Protezione Civile
- Danni alle attrezzature adibite al controllo dell’attività vulcanica
- Danni materiali ad abitazioni e attività commerciali
In definitiva, un incalcolabile danno di immagine per il Comune di Lipari, il cui territorio rientra a pieno titolo nella lista dei Siti Unesco - Patrimonio Mondiale dell’’Umanità. E Stromboli, con le sue peculiari caratteristiche ambientali e naturalistiche, ne è il capofila.
“Senza Stromboli” - ha detto il sindaco - “le Eolie non sarebbero mai state Patrimonio dell’Umanità”.
E ieri, nel corso del confronto/dialogo con la popolazione, la lista dei danni subiti continuava a crescere, insieme alla ferita di ogni singolo isolano.
Apprezzamento e conforto, invece, per la recente decisione della RAI che, in seguito all’interrogazione parlamentare della Senatrice Dafne Musolino, ha deciso di non mandare in onda la fiction. Posizione che apre la possibilità di un dialogo costruttivo con l’ Amministrazione.
La parte successiva dell’incontro è stata dedicata al tema dei rifiuti, con gli interventi dell’architetto Mirko Ficarra, Dirigente del Terzo Settore, e del dott. Giuseppe Zaffino nuovo direttore della SRR, la società che ha la responsabilità diretta del servizio.
Tante le osservazioni dei cittadini, i suggerimenti e le proposte concrete per migliorare il servizio di raccolta che, in questi anni, ha manifestato le sue criticità.
Un tema delicato e importante che impegna il Comune nello smaltimento di una quantità di rifiuti che, partendo da un’organizzazione impostata su una popolazione di 12.000 persone, durante la stagione turistica giunge a dover gestire i rifiuti di una popolazione effettiva di circa 30.000 persone, paragonabile a 2 città come Milazzo, oltre ai residenti. Con costi di gestione che superano di gran lunga quelli coperti dai tributi versati dai cittadini.
“Vediamo di impostare un modello Stromboli - ha detto Gullo - un modello virtuoso che proveremo a definire insieme.”
Il linea con questa intenzione, nel corso del prossimo mese la SRR convocherà la ditta incaricata del servizio per programmare e valutare i necessari aggiustamenti, nei limiti del contratto di appalto esistente, da sottoporre poi alla popolazione nel corso di un successivo incontro pubblico.
Oggi: San Tommaso d'Aquino
Nacque ad Aquino nell'anno 1227 dal conte Landolfo e dalla contessa Teodora, parente di Federico Barbarossa, signori fra i più illustri di quei tempi.
Educato cristianamente fin dalla più tenera età, diede molti segni della sua futura scienza e grandezza.
A cinque anni fu affidato per l'educazione ai monaci benedettini di Montecassino. Vi rimase fino ai quattordici anni, fino a quando cioè i torbidi politici non decisero i genitori a riprenderlo entro le mura del proprio castello. Più tardi fu mandato all'Università di Napoli, ove, sebbene assai giovane, manifestò il suo potente ingegno, acquistandosi fama presso i condiscepoli e stima presso i maestri. Già si concepivano su di lui le più lusinghiere speranze, già i conti d'Aquino ed altri vedevano in lui il futuro campione del foro napoletano o romano, quando egli di colpo fece crollare tutti questi sogni, annunciando la sua decisione di entrare nell'Ordine di S. Domenico.
Da Napoli, per timore della famiglia che gli si opponeva decisamente, fu mandato a Parigi, ma nel viaggio, raggiunto dai fratelli, venne arrestato e ricondotto nel castello paterno di S. Giovanni a Roccasecca. Rimase prigioniero per circa un anno, vincendo tutte le difficoltà e le lusinghe. Per il suo angelico candore ed in premio della sua fortezza contro una grave tentazione, meritò d'essere cinto del cingolo di purezza da due Angeli, così che dopo d'allora mai più ebbe a subire tentazioni contro la bella virtù.
Aiutato dalle sorelle riuscì a fuggire, e tosto rientrò nel convento da cui era stato strappato. All'Università di Parigi studiò filosofia e teologia sotto il celeberrimo S. Alberto Magno e a 25 anni cominciò con somma lode a interpretare filosofi e teologi. Passò indi col suo maestro a Colonia, e qui ricevette la sacra ordinazione. Ritornato a Parigi come insegnante universitario sostenne lotte coi maestri secolari. Chiamato poi alla Corte Pontificia in qualità di teologo della curia romana vi rimase qualche anno, poi tornò a Parigi. È questo il tempo più fecondo del suo insegnamento. Da Parigi entrò in Italia e fu inviato da Gregorio X al Concilio di Lione. Ma nel viaggio mori a Fossanova, il 7 marzo 1274.
Raccolse, sistemò ed espose tutto lo scibile antico, e segnò le vie alle scienze nuove, tanto che non si esita a chiamarlo uno dei più grandi ingegni dell'umanità.
Mirabili ed eccelse furono le sue virtù. Tale e tanta fu la sua umiltà che ricusò l'arcivescovado di Napoli ripetutamente offertogli dal Sommo Pontefice. Il suo confessore ebbe a dire: « Fra Tommaso a 50 anni aveva il candore e la semplicità di un bambino di cinque anni ».
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