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mercoledì 19 giugno 2024

Isole minori, sostenibilità ferma al 46%. I dati dal VI rapporto "Isole Sostenibili 2024"

La sostenibilità nelle isole minori è una sfida ancora da vincere. L’indice medio di performance al 46%, che l’Osservatorio Isole Sostenibili di Legambiente e dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA) ha calcolato sulla base dei dati relativi a consumo di suolo, gestione dei rifiuti e della risorsa idrica, sviluppo delle rinnovabili, mobilità e aree naturali protette nelle piccole isole, fotografa il lento progredire della loro transizione ecologica. Il tutto è riassunto nel VI rapporto “Isole Sostenibili 2024”, redatto da Legambiente e CNR-IIA e presentato oggi a Palermo, in cui si offre una panoramica dettagliata sulla performance delle 26 isole minori prese in esame ma anche, novità di quest’anno, una lettura sulla gestione dei rifiuti dal 2019 al 2022 con una produzione salita del 3% nel periodo analizzato.

In termini di indice di sostenibilità, le isole più avanti nel percorso sono Capri e l’isola di Sant’Antioco in Sardegna, rispettivamente al 62% e al 60%. Oltre il 50% si collocano l’isola del Giglio (57%), le isole Tremiti (55%), l’isola sarda di San Pietro (54%) e Ustica al 53%. Al di sotto del 40% le performance di Ischia, isole Eolie e La Maddalena.  L’isola di Salina che, trattata a parte rispetto agli altri territori insulari che formano l’Arcipelago delle Eolie, si presenta con un indice complessivo di sostenibilità sotto al 20%.

Rispetto alla panoramica dei temi ambientali, nel 2022 il valore medio della raccolta differenziata, calcolato sulla base di dati Ispra e relativo ai 33 comuni afferenti alle 26 isole minori analizzate, si attesta al 56%, al di sotto dell’obiettivo europeo del 65%. Secondo i dati Istat relativi al 2018 sul tema della dispersione idrica, la perdita di rete media sulle isole minori è del 40%, mentre per quanto riguarda il tema energetico, i dati GSE del 2021 indicano la necessità di un cambio di passo delle isole minori: le zone insulari non interconnesse raggiungono poco più del target per il solare fotovoltaico indicato nel decreto ministeriale del 2017 sullo sviluppo delle rinnovabili nelle piccole isole. Sul solare termico gli obiettivi fissati dal medesimo DM sono invece molto lontani (la media è il 16,21%). Sul lato della mobilità, i dati ACI 2022 dimostrano che anche nelle isole minori permane una prevalenza di utilizzo dell’auto privata per ogni tipo di spostamento: 63 auto ogni 100 abitanti. 

Per accelerare il passo della sostenibilità nelle isole minori, l’Osservatorio Isole Sostenibili di Legambiente e CNR-IIA propone quattro azioni. 1) Istituzione di una cabina di regia unica presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per dare supporto e indirizzo a chi amministra i territori isolani. 2) Realizzazione di una road map che porti le piccole isole a essere 100% rinnovabili entro il 2050. 3) Promozione di politiche di adattamento alla crisi climatica partendo da un piano di azione per la rigenerazione urbana degli spazi e degli edifici senza altro consumo di suolo e per evitare ulteriori sprechi e perdite di acqua. 4) Coordinamento unico sulla gestione dei fondi del PNRR puntando prioritariamente sull’efficientamento e rafforzamento della gestione dei rifiuti per una migliore qualità del servizio e per ridurre a monte la produzione di scarti, partendo dalle attività commerciali e turistiche.

“Il ‘potenziale’ sostenibile delle isole minori messo in evidenza nella VI edizione del rapporto ha bisogno di una nuova narrazione in grado di trasformare le piccole isole da luoghi di bellezza, di mare pulito e di vacanze estive, in centri culturali, di ricerca e di innovazione, anche in campo ambientale. I diversi attori coinvolti in questo necessario processo di cambiamento devono mettere al centro le isole minori per farne cantieri di sostenibilità, come sta avvenendo in diverse parti di Europa – dichiara Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente. La nuova chiave di lettura dell’Osservatorio Isole Sostenibili suggerisce che anche le criticità rilevate e i ritardi accumulati su vari temi ambientali possono diventare concrete opportunità di sviluppo, partendo innanzitutto dalla condivisione di buone pratiche, su cui puntare per costruire sinergie territoriali che siano riferimento e stimolo al miglioramento”.

“Le Isole minori hanno caratteristiche peculiari che non sempre rappresentano un vantaggio nel percorso verso la sostenibilità, come per esempio i picchi turistici stagionali, per cui esistono impianti sovradimensionati per le effettive necessità degli abitanti durante il resto dell’anno. Nonostante ciò – afferma Francesca Battistelli, tecnologa dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr – molte piccole isole stanno dimostrando di essere protagoniste della transizione ecologica, implementando buone pratiche in tutti i settori analizzati dal Report ‘Isole Sostenibili’ (acqua, suolo, turismo, rifiuti, energia, mobilità). Sicuramente occorre partire dai dati per poter fare delle scelte che vadano nella giusta direzione, dati che a volte sono lacunosi o mancanti. Con il lavoro dell’Osservatorio Isole Sostenibili proviamo a raccoglierli e metterli a confronto, ma soprattutto vogliamo dimostrare che le isole minori sono in molti casi laboratori di sostenibilità e rappresentano il territorio (l’humus) ideale per progetti e innovazioni da replicare poi nelle altre isole più grandi e nel continente, anche attraverso strumenti quali fondi e programmi nazionali ed europei di investimento. Le isole potrebbero sembrare ‘piccole’, ma solo da un punto di vista territoriale. Se inserite in un circuito virtuoso di sostenibilità possono dimostrare, anche unendosi per fare massa critica, di essere ‘grandi’ poli di attrattività e innovazione nella strada verso la transizione ecologica”.

“Le isole minori rappresentano uno dei fulcri della biodiversità nel Mediterraneo – aggiunge Francesco Petracchini, Direttore f.f. del Dipartimento sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr – attualmente questi territori sono sotto attacco a causa degli impatti dei cambiamenti climatici e di un utilizzo non virtuoso che ne penalizza le caratteristiche ambientali. Per districarsi nella complessità della transizione ecologica, percorso non semplice ma l’unico in grado di proteggere i contesti isolani, c’è bisogno di una visione a medio e lungo termine che includa tutti gli attori coinvolti: il mondo delle amministrazioni pubbliche, quello della ricerca e delle istituzioni accademiche, il mondo delle imprese e non per ultimo la popolazione che su quei territori vive e lavora tutto l’anno. Un approccio olistico che favorisca uno sviluppo sostenibile mantenendo come faro la tutela di contesti ambientali così particolari, attraverso soluzioni integrate e progetti avanzati anche di ricerca. Per quanto riguarda il mondo della scienza e della ricerca siamo pronti a fare la nostra parte, mettendo a disposizione delle amministrazioni locali le nostre competenze per supportarle e trovare insieme le soluzioni più adatte per governare questa transizione e affrontare tematiche così importanti quali protezione ambientale e sviluppo sostenibile”.

Focus rifiuti

Quest’anno il report “Isole Sostenibili 2024” dedica un approfondimento al tema della gestione dei rifiuti, analizzando i dati Ispra dal 2019 al 2022. Nel 2022 la produzione di rifiuti ha registrato complessivamente, nelle piccole isole, un +3% rispetto al 2019. Un dato che cela una situazione ancora molto disomogenea: infatti, mentre alcune amministrazioni sono riuscite a ridurre la quantità di rifiuti prodotti – come il comune di Santa Maria Salina (isola di Salina, Sicilia) che segna la migliore performance riducendo del 18% la quantità di rifiuti prodotti nel periodo analizzato – altre mostrano un incremento, come le isole Tremiti, che raggiungono un +219% tra il 2019 e il 2022, Ventotene (+39%) o Lampedusa e Linosa (+31%). Tuttavia, le stesse due realtà insulari citate, Salina e Tremiti, mostrano dati ribaltati sul versante dei rifiuti raccolti in maniera differenziata: le isole Tremiti raggiungono il +396% di rifiuti differenziati (passando dalle 135 tonnellate del 2019 alle 668 tonnellate del 2022), mentre il comune Santa Maria Salina registra un –48% di rifiuti raccolti in maniera differenziata nel corso degli stessi anni, passando da 390 a 202 tonnellate. Altro parametro preso in considerazione è quello relativo alla riduzione delle quantità di rifiuto secco prodotto sempre nell’arco del quadriennio 2019-2022. Le isole Tremiti ritornano tra le performance peggiori con un +109% di produzione di secco residuo nel periodo analizzato, mentre il comune di Porto Azzurro (isola d’Elba) registra tra il 2019 e il 2022 la contrazione più significativa con – 61% di secco prodotto.

Dati su singoli parametri

Le isole minori più virtuose riguardo alla mobilità sono le campane Capri (con 31 auto ogni 100 abitanti) e Procida (46/100). Le più trafficate invece sono le siciliane Pelagie (94 auto ogni 100 abitanti) e Pantelleria (90/100 abitanti), insieme alla toscana Capraia (73/100). Per il capitolo acqua, in particolare sulle perdite di rete, i valori più bassi si registrano a Capri, Isola del Giglio, Pelagie, Tremiti, Procida e Ustica sotto al 20%, mentre percentuali più elevate riguardano Ventotene e La Maddalena. Sul fronte del consumo di suolo, i dati Ispra al 2022 mettono in evidenza un’accelerazione del fenomeno nelle Eolie, con +1,35 ettari di terreno coperto artificialmente nel 2022 rispetto al 2021 e La Maddalena, dove nello stesso periodo si è assistito a un incremento di suolo consumato pari a 0,78 ettari. Sul versante dell’energia, le isole Egadi (142,68%) e Ustica (154,51%) superano l’obiettivo di fotovoltaico installato sulla base delle indicazioni contenute nel DM del 2017 sulle rinnovabili nelle isole minori non interconnesse alla rete elettrica nazionale. Le Egadi, inoltre, rimangono sul podio delle realtà insulari virtuose anche relativamente al solare termico (47%). Considerando i kW di solare fotovoltaico per abitante, le isole interconnesse presentano performance leggermente migliori rispetto alle altre, ma con Capri (0,01 kW/ab) e Ischia (0,06 kW/ab) molto al di sotto della media, mentre nella classifica che riguarda l’energia termica, il Comune di Favignana (0,13 mq/ab) e quello di Lampedusa e Linosa (0,10 mq/ab) sono i più̀ virtuosi in termini di mq per abitante di solare termico installato. Oltre l’80% la raccolta differenziata nei comuni isolani di Carloforte (isola di San Pietro, Sardegna), Favignana (isole Egadi, Sicilia), Sant’Antioco (isola di Sant’Antioco, Sardegna) e Pantelleria (isola di Pantelleria, Sicilia).

Gran Galà del Museo del Calcio di Salina: un mare di emozioni con super ospite Giovanni Galli



 

Festeggiano il compleanno ...

 ....Antonio Giovenco, Fabio Picciolo, Sofia Frasca Zisa, Mary Pennisi, Angelo Andrea Cannistrà, Filomena Groppo, Greys Bonica 


Ricordando Angela Quadara in Libro


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Guardare a distanza

Oggi, 19 giugno: San Romualdo

 

S. Romualdo nacque a Ravenna dalla nobile famiglia degli Onesti: i costumi del casato però non corrispondevano al nome. Il duca Sergio, padre del nostro Santo, uomo irascibile e per nulla religioso, venuto in lite con un parente per il possesso di un podere, lo sfidò a duello. Romualdo sebbene aborrisse lo spargimento di sangue, costretto dal padre, dovette assistere a quell'atto irragionevole che terminò coll'uccisione dell'avversario. A quella vista il suo cuore inorridì e corse a nascondersi nel monastero di Classe presso Ravenna, per riparare, con quaranta giorni di penitenza, l'omicidio commesso dal genitore.
Finita quella quaresima, si sentì mutato; le esortazioni di un frate laico e di due visioni di S. Apollinare, lo decisero a vestire l'abito religioso in quel monastero.

Trascorsi tre anni, abbandonò il paese natio e recatosi in una solitudine vicino a Venezia, si pose sotto la direzione di un celebre eremita chiamato Marino. Dopo vent'anni di tirocinio, Romualdo in compagnia del maestro e di alcuni nobili veneziani, passò in Francia. fermandosi nei dintorni di S. Michele di Cusa.

Colà prese a progredire mirabilmente di virtù in virtù, superando lo stesso Marino, e molti, ammirando il suo tenore di vita, venivano a mettersi sotto la sua guida. Ivi pure dovette sostenere terribili lotte col demonio, che gli dipingeva in mille modi le difficoltà della vita religiosa, la fragilità della nostra debole natura e l'enorme fatica che ci vuole per giungere a piacere davvero al Signore. Il Santo tutto vinse con la mortificazione e la preghiera.

Dalla Francia tornò nuovamente in Italia ed ebbe la consolazione di constatare la conversione del duca suo padre.

Avuto intanto notizia che il suo discepolo Brunone di Querfurt era stato coronato del martirio in Russia, bramando anch'egli di versare il suo sangue per la fede, s'incamminò verso quelle regioni. Ma una grave malattia lo arrestò nell'Ungheria ed egli, scorgendovi un segno della volontà divina, fece ritorno in Italia.

Riprese quindi le fondazioni e le visite ai monasteri. Un giorno ad Arezzo s'incontrò con un conte aretino di nome Maldolo, padrone di una casa e di una magnifica selva che dal suo nome si chiamava CaMaldoli. Il conte, conosciuto chi fosse quel venerando pellegrino, gli manifestò una visione avuta e gli donò casa e selva. Romualdo, giudicando quella località adattissima per i suoi, ridusse la casa ad ospizio e vicino costruì un eremo per i religiosi contemplativi. Diede loro, con qualche modificazione, la regola benedettina e dal nome del luogo li denominò Camaldolesi.

Il santo vegliardo fondò ancora un altro cenobio nella valle di Castu, e vicino a questo si costruì una cella romita per passarvi gli ultimi anni. Quivi, affranto, mori il 19 giugno 1027 a 120 anni. La festa odierna ricorda la traslazione delle sue reliquie nella chiesa di Fabriano.

PRATICA. Imitare S. Romualdo in questo suo bel consiglio: «Presto a letto e presto fuor di letto».

PREGHIERA. Dela! Signore, ci renda accetti l'intercessione del beato abate Romualdo, affinchè quel che non possiamo coi nostri meriti, lo conseguiamo per il suo patrocinio.

Buongiorno... così!


 

martedì 18 giugno 2024

Smarriti a Lipari occhiali da sole graduati

"SMARRITI OCCHIALI DA SOLE GRADUATI"
Ieri sera tra Piazza Mazzini ed il Palazzo Vescovile/Padre Pio sono stati smarriti degli occhiali da sole GRADUATI Ana Hickman con tutta la custodia. Se qualcuno li avesse visti o trovati può contattare il 3397008097.

Leni: Nasce la prima giunta Giardinello. Gli assessori e le deleghe


Il neo sindaco di Leni (Salina) Ireneo Giardinello ha ufficializzato i nomi dei quattro componenti la sua giunta procedendo, nel contempo, alla ripartizione delle deleghe. 

Gaetano Lo Po sarà il vice sindaco e si occuperà di Protezione civile, gestione rifiuti, rete idrica e fognaria, viabilità: il padre Giuseppe fu, per diverse legislature, apprezzato primo cittadino del piccolo Comune. Opere pubbliche, patrimonio, sport ed illuminazione sono le deleghe conferite a Michele Pittorino. Per Giuseppe Scafidi, invece, le deleghe assegnategli sono quelle alla cultura e beni culturali, spettacolo, turismo e artigianato. Cettina Lopes, l’unica donna della giunta Giardinello si occuperà di pari opportunità, servizi sociali ed educativi, pubbliche relazioni. 

Nei prossimi giorni sarà convocata la prima seduta del consiglio comunale, nel corso della quale, oltre alla verifica di eventuali incompatibilità e al giuramento dei dieci consiglieri eletti, si procederà alla nomina del presidente e del vice presidente. 

Ricordiamo che nei banchi del civico consesso lenese, per la maggioranza, costituita dagli eletti nella lista “"Ireneo Giardinello sindaco - Siamo Leni", siederanno Sonia Zampetti, Valerio De Fina, Giuseppe Scafidi, Santina Podetti, Piero Podetti, Fabrizio Saltalamacchia, Lucrezia Galletta. Scafidi che è anche assessore potrebbe cedere il posto al primo dei non eletti. 

Per il gruppo di minoranza Claudio Rugolo, in quanto sindaco secondo classificato, Paola Donato e Maria Rosa Zagami.

 

"Eolie a nuoto: sulla rotta dei delfini". La tappa di Panarea arricchita da incontri con 10 tursiopi

Scrive Monica Blasi di Filicudi Wildlife Conservation su fb:

Un'altra grande impresa si è compiuta per la salvaguardia del mare Eoliano nell'ambito del progetto "Eolie a nuoto: sulla rotta del delfini" tra le attività di disseminazione promosse nell'ambito di Life Delfi
Con questo fantastico gruppo di nuotatori professionisti esperti di nuoto in acque libere abbiamo nuotato intorno all'isola di Panarea per circa 7,7km senza mai fermarci!
È stata dura con la corrente a sfavore in alcuni tratti e la temperatura dell'acqua ancora sotto le medie stagionali ma la fatica è stata ripagata dall'avvistamento di un bel gruppo di 10 #tursiopi proprio 
nelle acque della nuotata!!
Meraviglioso...grazie a tutti per aver abbracciato la nostra causa con tanta passione ed entusiasmo!

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info@filicudiconservation.com

Sanità, best practice nelle isole: nasce un protocollo tra Asp Trapani e Asp Messina. Plauso dell’Assessorato

COMUNICATO
SALINA (18 giu) - Bisogni di salute, consolidamento del turismo sanitario, condivisione di best practice sanitarie, emergenziali, cliniche, assistenziali e organizzative, potenziamento di strumenti in materia di prevenzione e screening, telemedicina e teleconsulto, col fine di uniformare quanto più possibile processi gestionali, aumentando quantità e qualità dell’offerta sanitaria e dei servizi erogati agli abitanti delle isole minori: è pronto un protocollo tra Asp Trapani e Asp Messina che hanno in comune la peculiarità di dirigere un ospedale su un’isola, quello di Pantelleria nel trapanese e quello di Lipari nel messinese. Se n’è parlato a Salina in occasione del focus dedicato alla salute, promosso nell’ambito di Marefestival Premio Troisi, che ogni anno dedica uno spazio ai temi più sensibili che interessano la popolazione eoliana. La bozza dell’accordo è stata illustrata dai vertici delle due aziende sanitarie provinciali al direttore generale dell’Assessorato regionale della Salute Salvatore Iacolino che ha presieduto i diversi panel.

“Le rispettive aziende sanitarie provinciali - ha spiegato il commissario Asp Trapani Ferdinando Croce - condividono le stesse criticità che riguardano i comprensori insulari su cui risulta indispensabile disegnare una sanità su misura, alla luce delle prerogative e delle necessità degli assistiti. Questa è la ragione che ci ha portato a voler condividere idee, progettualità e iniziative e rendere utile e sinergico uno scambio di informazioni e strumenti col fine comune di risolvere eventuali problematiche e far fronte in modo più rispondente alle questioni più volte emerse”.

Il protocollo sarà firmato prossimamente a Palermo e diventerà subito operativo e verrà individuato all’interno di ciascuna azienda un responsabile che avrà il compito di guidare quattro fasi: metodo, analisi del dato, esecuzione e promozione della salute.

“I feedback che raccoglieremo dagli utenti rappresenteranno - ha aggiunto il commissario Asp Messina Giuseppe Cuccì - un efficace supporto alla valorizzazione dei livelli di assistenza garantiti sulle isole e contribuiranno a consolidare un’immagine virtuosa della sanità siciliana anche in questi territori che non devono assolutamente essere penalizzati dall’insularità”.

Coscione "Quale rispetto per gli operatori della raccolta rifiuti?"

Riceviamo da Francesco Coscione e pubblichiamo


"Possiamo mettere le foto trappole, le tagliole, le guardie ambientali, l’FBI e i servizi segreti, non servirà a nulla. Quello che manca completamente, in alcuni cittadini, è l’educazione e l’educazione civica. Non è detto che le due condizioni siano fra loro connesse. In una società che ha la necessità di avere un “nemico”, per giustificare i propri comportamenti scorretti, queste scene vergognose vengono addebitate all’amministrazione di turno. Faccio notare che ci siamo lamentati di questo anche con le passate amministrazioni. Dietro questa tastiera ci sono cittadini che pensano, che si firmano con nome e cognome e non persone indottrinate dal pensiero unico.
Più volte ho visto i dipendenti della ditta incaricata per la raccolta dei rifiuti, raccogliere con le mani spazzatura organica e indifferenziata sparsa per metri (vedi piazzetta dell’ Annunziata). Questi Signori (e lo scrivo in maiuscolo per evidenziare il rispetto che nutro per loro) sono costretti a provvedere al nostro comportamento vergognoso per poter portare a casa il pane! Ogni volta che provochiamo questo pensiamo se dovesse essere nostro padre, nostro fratello o nostro figlio a dover raccogliere quelle cose puzzolenti e marce…Lo faremmo lo stesso?
Ma ormai rispetto e dignità verso gli altri sono una merce rarissima.
Buon lavoro e grazie agli operatori della raccolta e una richiesta: abbiate pazienza, le persone civili comprendiamo il vostro lavoro e facciamo di tutto per alleggerirvelo".
P.S. Io sono responsabile di ciò che dico e che scrivo, non di quello che gli altri vogliono capire o vogliono leggervi.

"Eoliani che non ci sono più" ( 37° video: durata 1 minuto e 10)

Riproponiamo le pubblicazioni di "Eoliani che non si sono più"....dedicate ai nostri concittadini che ci hanno lasciato. 

1) Bartolo Tomarchio ; 2) Umberto Amato ; 3) Angelino Taranto; 4) Giovanna Bonino ; 5) Bartolo Tesoriero ; 6) Bartolo Ziino ; 7) Grazia Merlino ; 8) Guazzino ; 9) Pino Furnari ; 10) Iolanda Di Pietro

Vietati gli ombrelloni delle attività commerciali sul corso?. "Falso " - scrive la giunta Gullo

 COMUNICATO AMMINISTRAZIONE GULLO - Corre veloce la falsa notizia di una nuova regola comunale: “vietati gli ombrelloni delle attività commerciali sul corso”.

Falso!

L’occupazione del suolo pubblico, che tante polemiche continua ancora a suscitare, è disciplinata da una Regolamento approvato con Delibera del Consiglio Comunale n.43 del 31-5-2021. Nessuna nuova regola. Si tratta infatti delle stesse previste 3 anni fa (poi sospese nel periodo covid) e mai più applicate. 

Secondo il Regolamento gli ombrelloni non sono affatto vietati; sono previsti per le attività commerciali che ne fanno richiesta e ottengono autorizzazione all’uso del suolo pubblico e devono avere le stesse dimensioni dell’area che hanno ottenuto in concessione. Molte attività, purtroppo, con i loro ombrelloni occupano uno spazio più grande di quello per il quale sono autorizzate, rischiando di intralciare la pubblica viabilità (regolata dal codice della strada) anche e soprattutto in caso di emergenze (per esempio il passaggio di un’auto ambulanza). Le attività commerciali sono state invitate ad adeguarsi al Regolamento già all’inizio della scorsa stagione. Ma nessuno ha avuto modo di adeguarsi nonostante le relative norme regolamentari risalgano all'Amministrazione Giorgianni.

Vulcano: Dal 20 al 23 giugno la 15^ edizione del “Summer Slam Minibasket”

Appuntamento dal 20 al 23 giugno nello splendido scenario dell’isola di Vulcano per la 15^ edizione del “Summer Slam Minibasket”, il Torneo Minibasket e Basket più rovente dell’estate
dedicato alle categorie Aquilotti - Esordienti - U13M- U14F
"Un weekend pieno di gioco e vacanza - scrive Annalisa Piazza - accolti dall’organizzazione e dallo Staff della ASD Basket Eolie. Saranno con noi le società Raptors Palermo, Icaro Basket Sciacca e Basket Cefalù".

Lipari: Il campo di calcio sarà co - intitolato a Monteleone e Scoglio

Il campo di calcio di Lipari sarà lo “Stadio comunale Franchino Monteleone e Franco Scoglio”. 
Lo ha deliberato, all’unanimità, l’amministrazione comunale liparese, presieduta dal sindaco Riccardo Gullo ” per tramandare la memoria e i valori dei due personaggi eoliani più popolari nel mondo del calcio”. 
L’intitolazione del campo di calcio a Franchino Monteleone, indimenticato giocatore del Centro sportivo Lipari e di altre squadre locali, risale al quattro maggio del 1997. 
Ora con la delibera dell’amministrazione liparese l’impianto, di proprietà comunale, sarà co - intitolato al professor Franco Scoglio, allenatore, tra le altre, delle formazioni di Messina e Genoa (i suoi due grandi amori calcistici) così come della nazionale tunisina. 
Il sindaco di Lipari, Gullo, quindi, nel giro di pochi giorni, mantiene fede all’impegno preso, pubblicamente, in occasione della manifestazione “I bastardi di … Scoglio”, tenutasi in memoria del tecnico, nativo della frazione liparese di Canneto. Evento che ha visti riuniti a Lipari alcuni ex calciatori del Messina, allenati dal tecnico eoliano, i cosiddetti "Bastardi" che, nel maggio del 1986, regalarono alla città il ritorno in serie B, unitamente ad alcuni calciatori del Messina di oggi. 
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Festeggiano il compleanno...

... Gianluca Saltalamacchia, Nando De Vita, Gaetano Merlino, Nico Lombardo, Nino Ficarra, Jessica Sarpi, Lorenzo Castrucci, Leonardo Natoli, Tomas Favaloro, Patrizia Campo, Jessica Di Giuseppe 

Angela Muleta in Lauricella Cincotta


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: A passo di danza

Oggi, 18 giugno: San Gregorio Giovanni Barbarigo

 I milanesi erano soliti ripetere ai bergamaschi, complimentandosi per il loro vescovo: «Noi abbiamo un santo cardinale morto, san Carlo Borromeo, voi avete un vescovo vivo». Vescovo vivo era Gregorio Barbarigo, il quale, tra l'altro, aveva una stima sconfinata di san Carlo. Lo aveva scelto come modello di vita spirituale e come esempio di impegno pastorale quando tentò di realizzare nella propria diocesi le riforme volute dal concilio di Trento.

Gregorio Barbarigo era nato a Venezia nel 1625 da un'antica e nobile famiglia istriana immigrata nella città lagunare. Educato alla scienza e alle virtù da un papà religiosissimo, a ventitré anni seguì il cugino Pietro Duodo a Miinster, come segretario di Alvise Contarini, che era ambasciatore della Serenissima Repubblica al congresso di pace di Westfalia.
In Germania, dove rimase cinque anni, il Barbarigo strinse amicizia con il nunzio papale Fabio Chigi che lo introdusse nell'ascetica di Francesco di Sales e l'avviò nello studio del latino e delle scienze religiose. Fu ancora il Chigi a consigliare il giovane Barbarigo, una volta tornato a Venezia, a laurearsi in diritto canonico in vista di un suo possibile impiego a Roma. Il Barbarigo lo ascoltò e si iscrisse all'università di Padova, dalla quale uscì dottore il 25 settembre 1655. Nel frattempo aveva maturato la vocazione al sacerdozio. Due mesi dopo l'ordinazione, si stabiliva a Roma, chiamatovi da Alessandro VII, l'amico Chigi diventato papa. Nella capitale Gregorio dimorò in una casa accogliente, stracolma di libri, che egli intendeva trasformare in una «locanda di letterati». Intanto su Roma si abbatteva la peste e il giovane prete Barbarigo venne incaricato di organizzare i soccorsi nel popolare rione di Trastevere. «Avevo una paura al principio, che mi sentivo morire», scriveva al padre. Ma poi si buttò con passione e sprezzo del pericolo a eseguire la sua missione, che era di «dar ordini perché vengano le carrette [...] a levar li morti e li ammalati, portar il sussidio alle case serrate [...] e veder se hanno bisogno di niente».
Cessata la peste, il Barbarigo venne nominato vescovo di Bergamo. Raggiunse la città lombarda portando con sé lo stretto necessario e, dei tanti libri, solo la biografia di san Carlo Borromeo. Prima di prendere possesso della diocesi inviò ai fedeli e al clero una lettera pastorale nella quale diceva: «Il distintivo del buon pastore è la carità». E alla più genuina carità improntò il suo ministero, riordinando la diocesi, eliminando abusi, restaurando la disciplina nel clero e nei monasteri, curando l'educazione catechistica e la preparazione dei futuri sacerdoti. Aveva progettato un grande seminario, ma non poté realizzarlo perché nel frattempo venne eletto cardinale e destinato alla diocesi di Padova. Nella città del Santo giunse in forma privata, osteggiato dal capitolo della cattedrale che temeva il suo rigore morale e la sua decisa volontà di riforma. A Padova Gregorio fu pastore esemplare e infaticabile. Visitò più volte le trecentoventi parrocchie della diocesi, stimolando il processo della riforma del clero e organizzando scuole di catechismo per fanciulli e adulti. Suo fiore all'occhiello, il seminario: lo collocò in un vecchio convento acquistato con la vendita di tutta l'argenteria della curia.
Per l'aggiornamento del clero radunò alcuni importanti sinodi. Il grande vescovo, nei due conclavi ai quali partecipò, rischiò di venire eletto papa, tant'era la stima di cui godeva. Alla sua morte, avvenuta il 18 giugno 1697, durante una visita pastorale, nella sola città di Padova c'erano quarantadue scuole di dottrina cristiana, e trecentoquattordici scuole nell'intera diocesi. Fu incluso nell'albo dei santi, da Giovanni XXIII, nel 1960.

Sicilia ad Assisi, Regione e Chiesa insieme per offrire l'olio sulla tomba di San Francesco

 

La Sicilia è la regione scelta per il 2024 per offrire l’olio che alimenta la lampada votiva che arde giorno e notte ad Assisi, sulla tomba di San Francesco, patrono d’Italia. L'evento, che si ripete ogni anno con la partecipazione di una diversa regione in occasione della festa del 4 ottobre, coinvolge l'intera popolazione siciliana, con le sue istituzioni civili e religiose. 

I particolari dell'iniziativa sono stati presentati ieri mattina al Palazzo d'Orléans, a Palermo, dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, dal presidente della Conferenza episcopale siciliana monsignor Antonino Raspanti, dal custode del Sacro Convento di San Francesco in Assisi, fra Marco Moroni OfmConv, dal custode della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola fra Massimo Travascio Ofm, dal sindaco di Assisi Stefania Proietti, dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Presenti anche i referenti delle diciotto diocesi di Sicilia e i rappresentanti degli assessorati regionali dell'Agricoltura (dirigente generale Dario Cartabellotta), dei Beni culturali (assessore Francesco Paolo Scarpinato e dirigente generale Mario La Rocca) e del Turismo (dirigente generale Maria Concetta Antinoro) coinvolti nell'iniziativa, oltre alla Presidenza. Durante la presentazione, è stato proiettato un videomessaggio di saluto del vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino.


Nell'occasione è stato anche svelato il logo che contrassegnerà tutti gli eventi in grado di attirare migliaia di pellegrini, realizzato dalla Regione Siciliana. Le Chiese dell'Isola doneranno mille litri di olio (60 per ogni diocesi) per alimentare la lampada di Assisi; la quantità eccedente rimarrà a disposizione delle Caritas diocesane. Il dono che la Presidenza della Regione Siciliana ha deciso di offrire per l'occasione è la salvaguardia di due importanti opere d'arte di Assisi: 20 mila euro vengono destinati al restauro del dipinto a olio su tela, con cornice lignea policroma, raffigurante “L'apparizione di San Giuseppe a San Bonaventura”, del XVIII secolo, nella Basilica di San Francesco, e di un altro olio su tela raffigurante “La Madonna sui luoghi della Passione”, del XVII secolo, attribuito a Piergirolamo Crispolti. La Presidenza della Regione sta finanziando anche le 25 lampade in ceramica che stanno attraversando parrocchie e comunità delle diocesi dell'Isola, la stampa di 300 mila immaginette con l'effige di San Francesco e di 4 mila libretti delle celebrazioni del 3 e del 4 ottobre, circa 3 mila kit del pellegrino per tutti coloro che dalla Sicilia raggiungeranno Assisi in quei giorni. Tre di queste lampade, al termine della conferenza stampa, sono state donate dal vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, in rappresentanza della Cesi, ai tre ospiti provenienti da Assisi.


La manifestazione “Custodi di bellezza accendiamo la speranza” coinvolgerà l'intera Isola ad Assisi, a ventuno anni di distanza dall'ultima partecipazione, nel 2003. Un programma ricchissimo di appuntamenti. Nel pomeriggio del 3 ottobre, previsti alle 16,30 il saluto del sindaco di Assisi e del presidente della Regione Umbria alla delegazione della Regione Siciliana e alle 18 la celebrazione dei primi vespri nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.

Il 4 ottobre, festa del Patrono d'Italia, incontro tra le autorità al Palazzo municipale di Assisi alle 8,30, poi una processione fino alla Basilica di San Francesco, chiesa superiore, dove il presidente della Cesi, alle 10, presiederà la solenne celebrazione eucaristica, alla presenza di tutte le autorità e dei pellegrini, e dove il sindaco della città capoluogo della Regione invitata, quindi Palermo, accenderà la lampada votiva dei Comuni d'Italia. Alle 11,30, dalla Loggia del Sacro convento, nella piazza inferiore, il saluto del Ministro generale dell'ordine dei Frati minori conventuali, il messaggio del presidente della Regione Siciliana, il messaggio di un membro del governo italiano e di altre autorità. La celebrazione della messa e i messaggi istituzionali saranno trasmessi in diretta televisiva su Rai Uno.


«L'offerta dell'olio è un gesto simbolico che va oltre il dono materiale - afferma il presidente della Regione, Renato Schifani - rappresentando la devozione, l'impegno e la volontà di mantenere vivi i valori di pace, fraternità e solidarietà. La Sicilia ha un profondo legame storico e spirituale con San Francesco, la cui vita dedicata ai più deboli ci ricorda l'importanza di vivere in armonia con gli altri e con la natura, proprio come ha fatto un grande nostro conterraneo guidato da questo spirito francescano, fratel Biagio Conte, fondatore della Missione di Speranza e Carità, scomparso l'anno scorso. L'essenza francescana è radicata nelle nostre tradizioni, note per ospitalità e generosità. L'olio, prodotto della terra siciliana, simboleggia pace e prosperità, frutto del lavoro appassionato della sua gente. Essere presenti alla cerimonia ad Assisi a ottobre è un invito alla collaborazione per un futuro migliore, ispirato dai principi di giustizia, amore e solidarietà che San Francesco ci ha insegnato. Un evento che per la nostra Isola rappresenta anche una “vetrina” nazionale nel segno della pace e della convivenza tra i popoli. Per lasciare un segno indelebile, abbiamo già finanziato il restauro dei due dipinti, dimostrando così il nostro impegno nella tutela del patrimonio artistico e nella promozione dei valori universali di rispetto e collaborazione».


«Le celebrazioni che da tanti anni si svolgono ad Assisi sono di valore squisitamente religioso e spirituale - afferma monsignor Antonino Raspanti, presidente della Cesi - essendo San Francesco, come affermato da numerosi pontefici e da papa Francesco in modo particolare, figura di straordinaria grandezza e santità, persona che, forse più di tanti altri, ci rimanda l'immagine piena e a tutto tondo di Gesù Cristo crocifisso e risorto. Francesco d'Assisi ci rimanda anche l'immagine dell'amore misericordioso di Dio, che abbraccia l'intero creato amandolo fino in fondo, offrendo se stesso per questo grande amore. Questi valori straordinari sono stati riconosciuti da secoli e ancora oggi anche in ambito civile. È per questa ragione che ci si reca ogni anno in pellegrinaggio, e lo facciamo anche quest'anno con grande gioia e con un pizzico di orgoglio insieme al governo della Regione Siciliana, ai sindaci, come atto dell'intera nazione che offre l'olio per la lampada votiva di Francesco, patrono d'Italia».


«La Sicilia, da sempre crocevia - luogo di incontro e di frontiera - di culture e tradizioni, di religioni e fedi, di lingue e nazioni, è terra di accoglienza e di integrazione - sottolinea fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di San Francesco in Assisi - Una storia complessa, dai valori condivisi e dagli atteggiamenti radicati nel cuore delle persone che l’hanno plasmata e hanno fatto sì che essa sia ciò che è veramente: un caleidoscopio di differenze convogliate in un’identità che è bellezza. Auspico che questo pellegrinaggio sia davvero un dono reciproco in cui chi arriva e chi accoglie sappia imparare dai doni degli altri, affinché diventiamo e siamo sempre più comunità in cui le differenze non sono ostacoli alla collaborazione, ma al contrario la materia prima del nostro impegno per il bene comune, che deve essere anzitutto un’opportunità di crescita per chi è escluso o in via di esclusione. Questo pellegrinaggio ad Assisi sia un cammino di crescita per tutti noi nella solidarietà, in uno stile di trasparenza, giustizia e custodia della Casa comune».


«Nell’anno in cui si celebrano gli 800 anni dell’impressione delle Stimmate di San Francesco - aggiunge fra Massimo Travascio, custode della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola - è ancora più significativo farsi pellegrini ad Assisi per chiedere che dalle ferite nostre e dell’umanità intera venga una vita nuova di riconciliazione e di pace. Pellegrini ad Assisi nel desiderio di una conversione personale come premessa e condizione per ogni passo di solidarietà, di giustizia e di pace. Pellegrini per affidarsi al Poverello, affinché sostenga la nostra speranza e quella del mondo; per far riecheggiare nei cuori le parole di consolazione e di benedizione di San Francesco e il suo appello alla centralità del santo Vangelo. Pellegrini per affidarsi all’amore paterno di Dio, nel desiderio di recuperare l’armonia con il creato e riconoscere in esso la casa comune. Pellegrini, infine, per cogliere l’appello di Papa Francesco in vista dell’anno giubilare 2025: “Dobbiamo (…) fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto”. Un futuro da accogliere e costruire come pellegrini di speranza».


«Con grande emozione la Città di Assisi accoglie quest’anno la Regione Siciliana alle celebrazioni in onore di San Francesco, patrono d’Italia, e al dono dell’olio che alimenterà la lampada davanti alla tomba del santo – dichiara il sindaco di Assisi, Stefania Proietti - Ogni anno, il 4 ottobre, si ripete un evento straordinario a testimonianza dei profondi messaggi francescani, come la pace e il dialogo, che sono universali e particolarmente sentiti in questo momento storico. Oggi più che mai abbiamo bisogno di coltivare il sentimento della non violenza, di impegnarci perché le guerre, le troppe guerre che insanguinano il mondo, si fermino. Il legame che unisce la Città Serafica alla terra sicula è robusto, la Sicilia porterà la fierezza della propria storia e delle proprie radici, della propria cultura e delle proprie tradizioni e ad Assisi troverà una “casa” aperta per rinsaldare il patrimonio ineguagliabile di valori che ci accomuna».


«Sarà per me una forte emozione poter accendere, il prossimo 4 ottobre, la lampada votiva sulla tomba di San Francesco, ad Assisi - dice il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla - In quell’occasione avrò l’onore e la responsabilità di rappresentare tutti i colleghi sindaci d’Italia in un momento solenne e intenso. Sono, inoltre, lieto che questo evento cada anche nell’anno del quattrocentesimo delle celebrazioni di Santa Rosalia, Patrona di Palermo, che con San Francesco condivide idealmente un percorso di vita e spirituale molto simile».


Buongiorno... così!


 

lunedì 17 giugno 2024

Regione, nominato dalla giunta il nuovo dirigente generale del dipartimento Acqua e rifiuti

La giunta regionale ha approvato oggi, su proposta dell'assessore regionale all'Energia e ai servizi di pubblica utilità Roberto Di Mauro, la nomina di Arturo Vallone a dirigente generale del dipartimento regionale dell'Acqua e dei rifiuti.

La scelta è avvenuta al termine di una selezione con avviso pubblico, alla quale hanno partecipato oltre quaranta candidati.

Vallone, originario di Francavilla di Sicilia nel Messinese, commercialista, ha 50 anni e dal 2017 ricopre l'incarico di dirigente a tempo indeterminato settore ambiente della Srr Area Metropolitana di Messina (Società di regolamentazione del servizio di gestione rifiuti). Precedentemente, dal 2003 al 2017, è stato direttore generale settore ambiente dell'Ato Me 4 spa. Tra il 2022 e il 2023, è stato anche componente del tavolo tecnico permanente del settore Ambiente-rifiuti del dipartimento regionale Acqua e rifiuti.

Il museo Bernabò Brea di Lipari festeggia i 70 anni (L'ANSA da Lipari)

Ansa, Lipari 17 giugno -
A luglio il Museo archeologico regionale eoliano "Luigi Bernabò Brea" di Lipari festeggia il settantesimo anniversario dalla sua apertura al pubblico, avvenuta nell’estate del 1954. Per commemorare questo traguardo, il museo, ubicato all'interno dello storico Castello di Lipari, ospiterà eventi e convegni dal 4 al 6 luglio. Il museo fu inaugurato grazie agli sforzi dell'archeologo Luigi Bernabò Brea che, dopo la dismissione del campo di confino situato sul castello, durante il regime fascista, iniziò le ricerche archeologiche che portarono alla creazione di questa istituzione culturale, visitata ogni anno da migliaia di turisti.

L’inaugurazione della mostra “1942-1954 verso il Museo”, prevista per il 4 luglio, offrirà ai visitatori una panoramica delle ricerche e delle scoperte archeologiche che hanno segnato la nascita del museo.

Il convegno di due giorni, che inizierà sempre il 4 luglio, mira a esplorare la trasformazione del Castello di Lipari da luogo di prigionia a fulcro di attività culturali, enfatizzandone l’importanza non solo come custode di tesori archeologici, ma anche come custode della memoria storica dell’area.

Il culmine degli eventi sarà sabato 6 luglio con il "XIII incontro annuale di Preistoria e protostoria", organizzato dall’Istituto Italiano di preistoria e protostoria. Quest’anno, il focus sarà sui “Musei di preistoria. Esperienze a confronto”. (ANSA)

Collegamenti con le Isole minori. Del Bono (Federalberghi): "Nel panel al Marefestival di Salina, l'Assessore Aricò non risponde nel merito"

Nel corso del panel “Trasporti, insularità e portualità” tenutosi al Marefestival di Salina, nel suo racconto su quanto fatto dal governo e in particolare dal suo Assessorato (mobilità e alle infrastrutture), l’Onorevole Alessandro Aricò non risponde purtroppo nel merito delle principali richieste provenienti dal territorio sul tema dei collegamenti marittimi. Sono queste le considerazioni del presidente di Federalberghi Isole Minori Sicilia, Christian Del Bono, a margine dell’incontro al quale ha partecipato e dove ha avuto modo, assieme ai sindaci presenti, di reiterare una serie di istanze ormai da tempo sul tavolo della Regione.

Questa la sua dichiarazione: “Ringrazio gli organizzatori e in particolare Massimiliano Cavaleri per l’importante momento di confronto perché ho avuto l’occasione di ricordare come tanto i sindaci delle isole minori quanto oltre 40 associazioni abbiano a più riprese, formulato precise istanze. Tra queste, possiamo sintetizzare: la convocazione di un tavolo tecnico permanente nell’ambito del quale confrontarsi per migliorare i servizi esistenti; l’istituzione di un sistema attivo di monitoraggio; la revisione dell’attuale impianto degli abbonamenti; la necessità di creare i presupposti - anche in sede nazionale – per compensare l’insufficienza di risorse economiche sulla convenzione ministeriale che ormai da due anni ha portato a un insostenibile aumento delle tariffe e a una riduzione dei collegamenti”.

Rimane, infine, sul tavolo la complicata problematica inerente alla “traballante” convenzione regionale sui servizi integrativi a mezzo navi, sottoscritta a fine maggio tra la Regione e SNS e già in scadenza a settembre 2024.

Progetto PCTO: Gli studenti scoprono la geologia e la vulcanologia delle Eolie

Si è concluso il progetto di formazione “PCTO” (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), rivolto alle classi dell’Istituto di Istruzione Superiore G.B. Impallomeni e curato dal personale della Sede operativa di Milazzo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione di Palermo.
Il progetto, intitolato “Il percorso geo-vulcanologico, tra i vulcani ed i minerali del nostro territorio”, ha avuto inizio a marzo 2024. Durante il percorso formativo, gli studenti hanno esplorato il mondo della geologia e della vulcanologia, con un'attenzione particolare alle attività di monitoraggio e ricerca dell'INGV sui vulcani attivi delle Isole Eolie: Vulcano, Stromboli e Panarea.
Le attività didattiche hanno combinato lezioni frontali con esperienze sul campo. Gli studenti hanno partecipato a escursioni presso l’Area Marina Protetta di Capo Milazzo e l’Isola di Vulcano, dove hanno potuto osservare direttamente i fenomeni geologici discussi in aula. A Capo Milazzo hanno invece ripercorso la storia geologica del promontorio, caratterizzato da attività tettonica e variazioni del livello del mare, testimoniata dalle rocce e dai resti fossili.
Particolarmente coinvolgente è stata l'escursione all’Isola di Vulcano, che ha incluso la scalata al Cratere de La Fossa. Qui gli studenti hanno potuto osservare da vicino le fumarole ad alta temperatura e le tracce dell’ultima eruzione risalente a oltre un secolo fa. Hanno anche partecipato attivamente a misurazioni delle concentrazioni di gas al suolo nella Baia di Levante e al campionamento dei gas per analisi di laboratorio presso la Sede INGV di Palermo.
Il progetto si è concluso con una presentazione finale nell’Auditorium dell’Istituto. Gli studenti, suddivisi in gruppi, hanno condiviso i report finali delle attività svolte a Capo Milazzo e Vulcano. Ogni gruppo ha presentato ai compagni, ai docenti e al personale INGV le proprie esperienze, sottolineando gli aspetti scientifici più significativi e offrendo riflessioni sull’esperienza formativa.
Questa iniziativa rientra nelle attività di “Terza Missione” dell'INGV, che mirano a diffondere la cultura scientifica e ad aumentare la conoscenza dei fenomeni naturali, contribuendo alla mitigazione e riduzione dei rischi associati.

Un momento dell'escursione al cratere La Fossa di Vulcano

Carabinieri Compagnia di Milazzo: Tradito dal forte odore di hashish, giovane pusher, irregolare sul territorio italiano, arrestato mentre tenta di fuggire dalla finestra.

 


Legione Carabinieri Sicilia

Comando Provinciale di Messina

Comunicato stampa 

Carabinieri Compagnia di Milazzo


 

Oltre 100 grammi di hashish, sono stati sequestrati dai Carabinieri della Compagnia di Milazzo che, nei giorni scorsi, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato, in flagranza di reato, un 22enne cittadino straniero, privo del permesso di soggiorno sul territorio italiano.

L’arresto ed il sequestro della droga sono stati eseguiti da una pattuglia di militari della Sezione Radiomobile Squadra Motociclisti, impegnata a Milazzo in un servizio di controllo del territorio, mirato anche alla prevenzione e al contrasto di reati in materia di stupefacenti.

Mentre si trovavano all’interno di una palazzina per eseguire una notifica, i Carabinieri sono stati attirati da un forte odore di droga provenire da uno degli appartamenti. A tale evidenza, militari dell’Arma hanno deciso di fare irruzione all’interno dell’abitazione, laddove hanno trovato tre cittadini extracomunitari, tra cui il 22enne, bloccato proprio nell’attimo in cui tentava di fuggire dalla finestra.

All’esito di una perquisizione domiciliare, nell’armadio della camera da letto in uso all’indagato, in promiscuità tra i vestiti, i militari hanno trovato e sequestrato oltre 100 grammi di hashish, in parte già suddivisa in dosi pronte per la cessione, un bilancino di precisione intriso di sostanza stupefacente e del materiale utilizzato verosimilmente per il confezionamento della droga. Inoltre, dalle verifiche effettuate nell’immediatezza, il 22enne straniero e un coinquilino sono risultati anche privi del permesso di soggiorno sul territorio italiano.

Condotto in caserma in stato di arresto, il giovane pusher si trova ora ristretto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La droga sequestrata è stata inviata presso il R.I.S. Carabinieri di Messina per le relative analisi di laboratorio. 

Il museo "Bernabò Brea" celebra i 70 anni dall'apertura al pubblico. Le iniziative


Il Museo Archeologico Regionale Eoliano “Luigi Bernabò Brea”, uno degli istituti museali più ricchi e significativi del Mediterraneo, festeggia un importante anniversario che non poteva passare inosservato. Nel 2024 ricadono infatti 70 anni dall’apertura al pubblico, avvenuta nell’estate del 1954 con la prima esposizione nell’antico Palazzo vescovile sito sull’altura dell’Acropoli.

La storia di questo museo, visitato ogni anno da appassionati, studiosi e migliaia di turisti, è strettamente legata alla ricerca archeologica nel territorio eoliano, ma in particolare a un luogo specifico: il Castello di Lipari, già di per sé un sito di grande fascino e rilevanza paesaggistica. Già nel 1942 Luigi Bernabò Brea, nuovo Soprintendente archeologo della Sicilia Orientale trasferito alla fine del 1941 da Genova a Siracusa, aveva intuito le potenzialità archeologiche delle Isole Eolie; a seguire, nel 1950, una volta liberato il Castello di Lipari dal terribile campo di confino, egli poteva finalmente avviare le fruttuose ricerche e raccoglierne i risultati nel Museo, che sarebbe stato destinato a costituire un caposaldo nella ricostruzione delle più antiche vicende preistoriche e protostoriche del Mediterraneo.

Per celebrare la ricorrenza, Giovedì 4 luglio, a Lipari, nel padiglione ex ostello alle ore 12,00 verrà inaugurata la mostra “1942-1954 verso il Museo” curata da Maria Clara Martinelli, Maria Bernabò Brea e Luana La Fauci, dedicata alla storia del Museo, sulla base dei documenti e della ricca corrispondenza conservata nell’Archivio storico. Verranno esposti i primi reperti acquisiti e tra questi il n. 1.

La mostra sarà permanente e visitabile con il biglietto di ingresso al museo, da lunedì a sabato ore 9,00 19,00 e la domenica ore 9,00-13,00.

In parallelo, nella sala Conferenze dell’ex chiesa Santa Caterina, si svolgeranno i lavori del Convegno “Raccontare il museo di Lipari a Settant’anni dall’apertura al pubblico” nel corso del quale si traccerà la storia del percorso formativo della prestigiosa istituzione museale, in cui andava via via prendendo forma l’appassionante progetto culturale eoliano di Luigi Bernabò Brea, in una visione da subito condivisa con gli abitanti delle isole, che lo hanno sempre supportato, offrendo appassionate e fondamentali collaborazioni. Il Convegno, che si terrà a latere della mostra, vuole essere proprio un omaggio al museo di Lipari e ai principali collaboratori che hanno contribuito in vario modo alla sua realizzazione.

I saluti delle Autorità della Regione Siciliana saranno esposti dall’Assessore dei beni culturali e dell’identità siciliana e dal Direttore del Dipartimento dei dei beni culturali e dell’identità siciliana; dai Sindaci dei Comuni delle Isole Eolie; dall’Arcivescovo di Messina, Patti e Santa Lucia del Mela; da Mirella Vinci Soprintendente di Messina. A seguire Rosario Vilardo, direttore del Parco Archeologico delle Isole Eolie, del quale oggi il museo è la sede principale, e l’archeologa Maria Clara Martinelli illustreranno i nuovi progetti espositivi realizzati e in corso di realizzazione per far sì che l’istituzione mantenga sempre il suo ruolo dinamico; lo storico Giuseppe La Greca racconterà lo stato dei luoghi del Castello prima del 1950; Maria Bernabò Brea, già direttrice del Museo Nazionale Archeologico di Parma, insieme a Madeleine Cavalier, studiosa che ha condiviso con Luigi Bernabò Brea la creazione del museo e le ricerche nelle Eolie, ricorderanno alcuni dei momenti più importanti della lunga e faticosa strada percorsa; Annunziata Ollà, archeologa della Soprintendenza di Messina, si occuperà della collaborazione scientifica per la tutela di questo particolare territorio; Gabriella Tigano, direttrice del Parco Archeologico di Giardini Naxos e Taormina, racconterà i primi passi della ricerca a Milazzo, i cui risultati sono esposti in due sale del Museo di Lipari; Monica Miari, funzionario del Ministero della Cultura e già presidente dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria di Firenze, descriverà il rapporto tra Paolo Graziosi, fondatore dell’Istituto, e Luigi Bernabò Brea; Caterina Greco, già direttrice del Museo Archeologico Antonino Salinas di Palermo, presenterà l’importante Museo siciliano; Massimo Cultraro, dirigente archeologo del CNR-Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale e docente dell’Università degli Studi di Palermo, confronterà il museo di Lipari con quello di Lemnos, anch’esso dovuto all’iniziativa di Luigi Bernabò Brea; e poi Andrea Cardarelli, docente dell’Università La Sapienza di Roma, oggi Presidente dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria di Firenze, darà voce a quella che è la più importante stratigrafia preistorica scoperta in un sito archeologico; Isabella Matelli, docente dell’Università La Cattolica di Milano, discuterà della collezione di maschere teatrali di Lipari, ritenuta unica nel mondo classico; infine l’attore Christian Poggioni terrà una lezione - spettacolo nella quale interpreterà Prometeo.

L’occasione dell’anniversario 70anni del Museo Archeologico Eoliano “Luigi Bernabò Brea” non poteva non stimolare una riflessione sui percorsi della museografia negli istituti che espongono collezioni preistoriche, per un primo bilancio di come il racconto della Preistoria e della Protostoria si sia trasformato nel tempo e con quali obiettivi, strumenti e risultati. La giornata di sabato 6 luglio, nella sala didattica e nella biblioteca del fondo Bernabò Brea-Cavalier, vedrà impegnati numerosi studiosi nel XIII Incontro Annuale di Preistoria e Protostoria promosso dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria sul tema “Musei di Preistoria. Esperienze a confronto”. Saranno oggetto di dibattito e confronto le esperienze nel settore di diversi referenti museali italiani e autori di significative esperienze europee.

I contributi saranno pubblicati in un volume digitale Anteprima, disponibile sui siti web www.iipp.it e https://parchiarcheologici.regione.sicilia.it/isole-eolie


Concluderà l’omaggio al Museo uno spettacolo teatrale, il 28 luglio, nell’area archeologica del Castello di Lipari, organizzato con la gentile collaborazione dell’associazione culturale I.Dee, su Cassandra, una delle figure femminili più complesse, rappresentate nei miti che ruotano intorno alla guerra di Troia. Allo spettacolo sarà collegato, all’interno del percorso del museo, l’allestimento artistico di Renata Conti per la maschera teatrale di Cassandra, esposta nella sala XXIII del Museo, dedicata da Luigi Bernabò Brea alla eccezionale collezione di antiche maschere e statuette di argomento teatrale

Sanità in Sicilia, nominati i nuovi manager: verifica annuale degli obiettivi su liste d'attesa. Schifani: «Garantire ai pazienti tempestività di accesso alle cure»

Via libera del Governo al conferimento degli incarichi di direttore generale delle Aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale. Approvato pure il nuovo schema di contratto dei manager che prevede, per volere del presidente della Regione Renato Schifani, obiettivi specifici e concreti specialmente sulla riduzione delle liste d’attesa, con un monitoraggio trimestrale e una verifica annuale del raggiungimento degli stessi, a pena di decadenza automatica dei direttori generali anche dopo il primo anno dall’insediamento.


«Dare una nuova stabilità alla sanità pubblica regionale e abbattere le liste di attesa - dice Schifani - sono due dei principali impegni assunti dal mio governo sin dal suo insediamento e stiamo lavorando concretamente in questa direzione. Introdurre, tra gli obiettivi dei nuovi manager, il pieno rispetto del Piano regionale approvato dalla giunta nel luglio dell’anno scorso, pena la revoca dell’incarico, servirà a garantire ai pazienti tempestività di accesso alle cure. Trovo sacrosanto che i dirigenti che hanno responsabilità vengano sottoposti alle necessarie verifiche dei loro obiettivi. È nostra intenzione dare ai cittadini risposte qualificate e rapide ai loro bisogni di salute».


La giunta, su proposta dell'assessore alla Salute Giovanna Volo, ha confermato nei ruoli i già commissari straordinari, ad eccezione di quello dell'Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio. La continuità gestionale sarà assicurata dal direttore sanitario dell'Azienda provinciale etnea, così come previsto dalla legge. Successivamente, si procederà alla nomina dell’organo ordinario dell'Asp di Catania.


Questi i nomi e le destinazioni dei nuovi direttori generali designati nelle aziende sanitarie provinciali: Daniela Faraoni all'Asp di Palermo, Giuseppe Cuccì all'Asp di Messina, Giuseppe Capodieci all'Asp di Agrigento, Salvatore Lucio Ficarra all'Asp di Caltanissetta, Mario Carmelo Zappia all'Asp di Enna, Giuseppe Drago all'Asp di Ragusa, Alessandro Caltagirone all'Asp di Siracusa, Ferdinando Croce all'Asp di Trapani.


Questi, invece, i manager delle aziende ospedaliere: a Palermo, Walter Messina all'Arnas "Civico" e Roberto Colletti agli Ospedali riuniti "Villa Sofia-Cervello"; a Catania, Giuseppe Giammanco all'Arnas "Garibaldi" e Salvatore Emanuele Giuffrida al "Cannizzaro"; a Messina, Catena Di Blasi al "Papardo". Nei policlinici: Maria Grazia Furnari a Palermo e Giorgio Giulio Santonocito a Messina. In precedenza, erano già stati nominati Gaetano Sirna al Policlinico di Catania e Maurizio Letterio Lanza all'Irccs "Bonino Pulejo" di Messina.


Entro 15 giorni dalla firma dei contratti, i nuovi manager dovranno procedere alla nomina dei direttori sanitari e amministrativi, già selezionati dalla Regione.


In merito al nuovo schema di contratto, è previsto che, entro trenta giorni dall'insediamento, i direttori generali predispongano un apposito piano operativo di governo e di recupero delle liste d’attesa che dovrà essere approvato dall’assessorato della Salute. Tra le novità, anche il necessario conseguimento del cento per cento delle azioni previste dal cronoprogramma del Piano operativo regionale (Por) della Missione 6 - Salute del Pnrr.

Politiche sociali, erogati circa 18 milioni di euro per i disabili gravissimi

Quasi 18 milioni di euro per il pagamento del beneficio economico in favore dei disabili gravissimi per il mese di maggio 2024. L'assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha infatti impegnato la somma di 17.809.663 euro, a valere sul Fondo regionale per la disabilità.

«Attraverso la puntuale erogazione mensile dei contributi - dice l'assessore Nuccia Albano - garantiamo a queste persone e ai loro nuclei familiari la continuità degli interventi e dell'assistenza. Le famiglie possono così più serenamente affrontare la situazione estremamente problematica che vivono giornalmente».

Le risorse, come sempre, saranno destinati a tutte le Asp dell'Isola sulla base della comunicazione del numero delle persone affette da disabilità gravissima. I soggetti censiti al mese di maggio risultano oltre 14mila.

Festeggiano il compleanno...

... Nuccio Bonarrigo, Luigi Del Pozzo, Nino Terrano, Patrizia Castelli, Melania Lo Schiavo, Antonella Mondello, Alessandra Andaloro. 

Ricordando... Angela Merlino


 Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Insegnando si impara

Oggi, 17 giugno: San Ranieri di Pisa


Ricco mercante, in grado di leggere il latino, entrò in relazione con una asceta di Pisa, si convertì e decise di abbandonare la vita mondana.
La vita di Ranieri ebbe una profonda trasformazione negli anni della giovinezza, nel 1140 andò in pellegrinaggio in Terra Santa, dove visse per tredici anni divenendo eremita. 
Nel 1153 ritornò a Pisa, preceduto da una fama di santità. Dopo un soggiorno di un anno presso il monastero di Sant'Andrea in Kinzica, si installò a San Vito, dove rimase sino alla morte. Si dedicò all'apostolato e alla predicazione. Il corpo venne sepolto in una cappella della cattedrale di Pisa. 
Il culto ebbe una grande fortuna a livello locale, e a partire dal XIII secolo divenne patrono della città. Ogni anno viene ricordato con una caratteristica luminara, secondo una tradizione che per alcuni avrebbe origine nell'anno stesso della morte del santo.
Non è provato che sia stato canonizzato da Alessandro III, ma il culto liturgico fu approvato nel XVII secolo e compare nel Martirologio romano. La sua vita scritta subito dopo la sua scomparsa dal canonico pisano Benincasa, che era stato suo confidente e consigliere.
Molte sono le leggende su Ranieri e vivono non solo legate alle sue gesta da vivo. Da tempo immemore i pisani si tramandano la tradizione riguardante una burrasca di san Ranieri, secondo la quale ogni anno il santo metterebbe alla prova i propri concittadini scatenando la pioggia sulle loro teste

Buongiorno... così!


 

domenica 16 giugno 2024

Pellegrinaggio della lampada di San Francesco D'Assisi: Arriva a Lipari , domani 17 giugno


 

Sicilia ad Assisi, domani a Palazzo d'Orléans conferenza di presentazione dell'offerta dell'olio per San Francesco

Nel 2024 sarà la Sicilia ad offrire l’olio per alimentare la lampada votiva che arde giorno e notte ad Assisi, sulla tomba di San Francesco, patrono d’Italia. L'evento che si ripete ogni anno con l'offerta dell'olio da parte di una regione italiana, sarà presentato domani 17 giugno alle 10,30 nella Sala Alessi di Palazzo d'Orléans. La Regione Siciliana e la Conferenza episcopale siciliana illustreranno i dettagli della manifestazione dal tema “Custodi di bellezza accendiamo la speranza” che nei giorni 3 e 4 ottobre coinvolgerà l'intera Isola ad Assisi, a ventuno anni di distanza dall'ultima partecipazione, nel 2003, all'evento ricco di iniziative e in grado di attirare migliaia di pellegrini. Sarà anche svelato il logo che contrassegnerà la manifestazione, realizzato dalla Regione.

Panarea: Lavori di manutenzione straordinaria sulle stradelle

Sarà l'impresa Green Panarea ad effettuare lavori di manutenzione straordinaria strade sull’isola di Panarea. Per tale finalità è stata impegnata la somma di €. 5.390,00 comprensiva di IVA al 10%. 

La determina porta la firma del Responsabile di posizione organizzativa Carmelo Antonino Meduri

A Salina l'annuncio dell'assessore regionale Aricò: "Porto di Malfa ormai pronto, 20 milioni per completarlo"

SALINA (ME) 16 giu - "La Regione ha stanziato oltre 20 milioni per completare la diga foranea del nuovo porto di Malfa, che ormai è completo al 90%. Ciò consentirà di ospitare già dalla prossima stagione oltre 130 imbarcazioni": l'annuncio dell'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Aricò, ospite del focus su portualità, trasporti, infrastrutture in Sicilia e in particolare alle isole Eolie, organizzato in occasione del Marefestival Salina Premio Troisi. Aricò ha anche fatto un sopralluogo nel cantiere del porto: "Avremo la possibilità di fare attraccare anche la nave cisterna di sbieco - ha spiegato l'assessore - al fine di salvaguardare la posidonia marina, che ogni due giorni è vittima dei forti ancoraggi dovuti all'arrivo di questa nave indispensabile per fornire l'acqua a Salina, dunque il porto sarà sia una preziosa infrastruttura per l'arcipelago eoliano sia una mission ambientalista".
All'incontro hanno preso parte l'on. Eliana Longi, componente della Commissione trasporti della Camera, il presidente dell’autorità portuale della Sicilia, Francesco Di Sarcina, la segretaria generale della Camera di commercio Paola Sabella; il presidente di Federalberghi Eolie Christian Del Bono, il vicesindaco di Malfa Giuseppe Siracusano e il sindaco di Santa Marina Salina Domenico Arabia.
Sollecitati dal giornalista Mario Primo Cavaleri, che ha moderato l’incontro, amministratori e politici hanno spaziato sulle varie criticità, sugli interventi realizzati e in itinere, sui programmi di medio termine che dovrebbero concretizzarsi per assicurare una più efficiente mobilità nell’Isola grazie anche alle risorse messe in campo dal Pnrr. I sindaci eoliani hanno evidenziato la necessità di collegamenti più efficienti e soprattutto il costo dei trasporti che ha subito un netto aumento, penalizzando il turismo. Problemi legati a un insieme di fattori che l’assessore Aricò ha ricordato, in parte superati con l’intervento regionale volto a calmierare i prezzi di alcune corse aliscafi che hanno registrato una scontistica del 30%. Sulla viabilità provinciale in genere, le cose dovrebbero migliorare a breve con una serie di progetti avviati, fra i tanti anche sulla Palermo- Agrigento e sulla nuova intervalliva che collegherà il versante tirrenico a quello ionico attraversando l’Alcantara. Sulla portualità, il presidente Di Sarcina ha sottolineato l’importanza di ricondurre a sistema l’insieme dei porti, concentrando la governance per ottenere una migliore efficienza.

"Eoliani che non ci sono più" ( 36° video: durata 1 minuto e 15)

Riproponiamo le pubblicazioni di "Eoliani che non si sono più"....dedicate ai nostri concittadini che ci hanno lasciato. 

Nel video fotografico di oggi:1) Angelo Di Giovanni; 2) Gervasia Pollo ved. Maniaci; 3) Iachino Puglisi; 4) Umberto La China; 5) Umberto Re; 6) Onofrio Mirabito; 7) Antonia Li Donni ved. Pagliaro; 8)Antonino Acquaro; 9) Margherita Battaglini; 10) Bartolo Barile; 11) Giovanni Grammauta; 12) Emanuele Falconieri; 13) Maria Cafarella; 14) Antonietta Rando; 15) Giuseppe Taranto   

Comune di Lipari: Convocata conferenza capigruppo per nomina componenti commissioni consiliari

Convocata, per martedì alle 15 e 30, dal presidente del consiglio comunale di Lipari, Antonino Russo, la conferenza dei capigruppo consiliari per procedere alla nomina dei componenti delle tre commissioni consiliari permanenti, istituite con delibera consiliare dello scorso 25 maggio

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Tenere o scartare

Festeggiano il compleanno...

 ... Nour Samidi, Simona Zaia, Gianna Sidoti, Nancy Natoli, Alessio Profilio, Gabriele Murabito, Katia Merlino, Elisa Favaloro 


LA PAROLA: Commento al Vangelo di domenica 16 giugno 2024

Oggi, 16 giugno: Santi Quirico e Giulitta

Quirico e Giulitta, furono martiri del IV secolo un piccolo bambino, di circa tre anni, e sua madre, una matrona di stirpe regale, di Iconio (Konya) in Licaonia, regione centrale dell'attuale Turchia.

Allo scoppio violento della persecuzione di Diocleziano di diffondeva la caccia ai cristiani, voluta dal governatore Domiziano, Giulitta, rimasta vedova e pensando verosimilmente alla salvezza del suo bambino più che a sè stessa, lasciò la sua città e i suoi averi, per scendere insieme con due ancelle verso Seleucia, nell'Isauria.

Anche qui, il governatore romano, Alessandro, mostrava di eseguire, con ferocia gli ordini di persecuzione degli editti imperiali. Giulitta ritenne quindi prudente proseguire per Tarso, nella Cilicia. Ma subito la condotta e gli atteggiamenti di Giulitta furono notati e presto e venne così denunciata come cristiana.

Proprio in quegli stessi giorni il governatore dell'Isauria, Alessandro, aveva ricevuto l'incarico speciale di recarsi a Tarso, per fare eseguire anche colà gli editti imperiali per cause sconosciute.

Giulitta, la cui reputazione era già nota ad Alessandro, venne per suo ordine raggiunta e tratta in arresto. Ella, non volendo separarsi dal suo bambino, si lasciò tradurre davanti all'implacabile governatore, tenendosi in braccio il piccolo Quirico. Alla vista dei gendarmi le ancelle se ne fuggirono spaventate osservando da lontano la sorte della povera Giuditta.

Alessandro interrogò a lungo la donna ma ne ottiene una sola risposta: 'Io sono cristiana'. Le venne così imposto di sacrificare agli Dei ma Giulitta si rifiuta. Alessandro ne fu talmente irritato, che, le fece strappar dalle braccia il figliuolo e la mise alla tortura.

Narra la tradizione che il tenero Quirico, sentendo la madre che in mezzo ai tormenti gridava 'Io sono cristiana', ripeteva anch'egli: 'Io sono cristiano'.

Nel frattempo, il governatore Alessandro, fatto togliere il fanciullo alla madre, lo teneva sulle sue ginocchia. Ma, per quanti sforzi facesse il governatore per distogliere gli occhi del fanciullo dal guardar la madre, il piccolo continuava a tenere gli occhi rivolti verso di lei ed a gridare 'Io sono cristiano'.

Alessandro, attratto anche dall'avvenenza del fanciullo, gli faceva carezze e se lo accostò per baciarlo; ma il fanciullo lo respingeva ripetutamente e assecondando i movimenti naturali e propri della sua età, si sforzava di sottrarglisi.

Finché il preside, adirato e fuori di sé, per un impeto di brutalità, prese per un piede il piccolo Quirico, e, dall'alto della gradinata marmorea su cui stava il suo seggio, lo scagliò furente al suolo, dinanzi agli occhi della madre.

Urtando sui gradini del tribunale, la vittima innocente si sfracellò il capo, e tutto il pavimento all'intorno fu bagnato del suo sangue. La madre, Giulitta, pure impietrita dal dolore, davanti al frutto del suo amore sfracellato per terra sui gradini dello spietato governatore, ferma nella fede e resa per grazia divina superiore, riuscì, davanti a quello straziante e raccapricciante spettacolo, a ringraziare tra le lacrime il Signore per aver preso l'anima del figlio nella gloria del Paradiso.

Poi anch'essa, scorticata e coperta di pece bollente, fu condannata alla decapitazione e il suo corpo fu gettato fuori città con quello del suo figliolo.

L'indomani le due ancelle, rilevarono i due corpi durante la notte e li seppellirono. Quando, con l'impero di Costantino, giunse anche per i Cristiani la pace e la sicurezza, una delle ancelle, che era sopravvissuta, poté indicare ai fedeli di Tarso il luogo dove erano state raccolte le spoglie del piccolo Quirico e di Giulitta ed ebbe così inizio, con l'affermarsi della popolarità della loro storia, la tenera devozione per i due Santi Martiri.

Buongiorno e buona domenica... così!