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martedì 24 settembre 2024
Successo a Salina per la Compagnia "La valigia dell'attore" nel musical "Across the Beatles" di Bentivenga e Di Tonno.
(di Carmelina Mannuccia) Applausi e standing ovation per questo musical tenutosi, domenica sera, nello scenario fantastico della piazza di Santa Marina Salina "ACROSS THE BEATLES scritto e diretto da Ugo Bentivegna e Gio' Di Tonno.
Gli artisti sono della compagnia “La valigia dell ‘attore“ e lo spettacolo e' ambientato nell'America degli anni 70, in piena guerra del Vietnam …un rincorrersi di situazioni e storie esilaranti ma piene di significato come è nello stile del regista Ugo Bentivegna , il quale ha scritto e diretto il tutto con un artista come Gio ‘ Di Tonno, che per impegni precedentemente presi non è potuto intervenire alla serata
Bravi bravissimi tutti, una grande rivelazione, non per noi , Roberto Vetrano, il quale oltre ad avere una voce stupenda è un vero attore con molte potenzialità, bella e altrettanto brava e simpatica Beatrice Piscopo , Voce da soprano quella di Caterina Palazzolo, facente parte anche del gruppo “le sister” che con al comando la prof. Livia cintioli hanno fatto ballare e divertirsi coinvolgendo il pubblico nella cornice del salotto dell’isola, Malfa lo scorso agosto .
Ballerini che sembrano volare in una leggiadria coinvolgente che il pubblico ha molto apprezzato!!! Complimenti a Giorgio Anna Maria e Serenella. Cantanti dalla voce melodiosa ed attori bravi, precisi e divertenti! Emozionanti i due protagonisti Lucy e Jude interpretati da Walter e Aurora.
Si divertente e di gran qualità per tutti!!!
Con gli altri interpreti, non conosco il loro nome, si è già instaurato fra noi un rapporto di comunione di interessi
Si, il teatro acchiappa al momento emozioni e sensazioni proprio perché vero e sempre diverso
Poi ci siamo noi e spero che il gruppo si allarghi con volti ed anime nuove da scoprire attraverso una disciplina, quella del teatro, che ti entra nel cuore e regala momenti bellissimi da trasmettere agli altri
Mi piace molto concludere con il detto: eravate come noi, saremo come voi
Una abbraccio a tutti, proprio ta tutti anche anche a coloro di cui non ricordo il nome ma il loro viso e la loro simpatia ha fatto sì che le due realtà si incontrassero
Brava Simona ferruggia è un bacio particolare alla nostra / loro insegnante Livia
Buona fortuna ragazzi e buona fortuna a noi!!!
Merda merda merda🙋♀️🧡👏👏👏👏
AirmaxItalia fornisce la connessione gratuita ai plessi scolastici dell’I.C. Lipari S. Lucia
COMUNICATO - L’anno scolastico è appena iniziato e l’I.C. “Lipari S. Lucia” è pronto a cogliere la sfida di una scuola sempre più al passo con i tempi e sempre più inclusiva. Intercettando le risorse provenienti dalle linee di investimento del PNRR e dai bandi regionali destinati alle scuole, l’Istituto si pone obiettivi sempre più ambiziosi nel fornire ai propri studenti tutti gli strumenti necessari per creare ambienti di apprendimento innovativi e digitali.
Il supporto della tecnologia è imprescindibile per una didattica innovativa che faccia uso delle attrezzature digitali a supporto della didattica e degli alunni. Tutto ciò è reso possibile grazie all’assistenza di AirmaxItalia che ha fornito, oltre alla linea di centralino e telefoni voip alla segreteria scolastica, anche il servizio di connessione wifi gratuita a tutti i plessi del nostro Comprensivo ( Santa Lucia, Pianoconte, Quattropani, Canneto e Vulcano).
Un doveroso ringraziamento va al gestore AirmaxItalia
e ai suoi operatori che offrono alla comunità scolastica la connessione ad
Internet gratuita, un servizio indispensabile per favorire e potenziare le
opportunità di apprendimento.
La Dirigente Scolastica
Dr.ssa Anna Bonarrigo
Stromboli, 24 settembre: strade invase da pietre e fango (video di Fabio Famularo Strombolibri)
Buon Compleanno a...
... Loredana Scoglio, Rosanna Mandarano, Marco Arnone, Cristian Nicchia, Giuseppe Saltalamacchia, Simona Acquaro, Adriana Mandarano, Giuliano Pavone
Oggi, 24 settembre: Madonna della Mercede
Il primo agosto del 1218, festa di San Pietro in Vincoli, il fondatore dei Mercedari Pietro Nolasco ebbe una visione della Santissima Vergine, la quale si fece conoscere come la Mercede ossia Misericordia e lo esortò a fondare un Ordine religioso avente come fine principale quello di riscattare i cristiani finiti in schiavitù.
Pietro Nolasco creò così l'Ordine dei Mercedari, che fu fondato nella Cattedrale di Barcellona con l'appoggio del re Giacomo il Conquistatore ed il consenso di San Raimondo di Peñafort.
La devozione alla Madonna della Mercede si diffuse presto in Catalogna, poi in tutta la Spagna, ed infine in Francia ed in Italia. Con la scoperta dell'America il culto vi si diffuse largamente. Il Perù è attualmente il paese di tutta l'America che riunisce una maggior quantità di devoti.
MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione della beata Vergine Maria detta della Mercede, Fondatrice sotto tale nome dell'Ordine per la redenzione degli schiavi. La sua Apparizione si commemora il dieci Agosto.
Per la tragica morte di Lorenza Famularo ci sono 4 rinvii a giudizio
Dal punto di vista tecnico adesso qualcosa è cambiato perché a quanto pare il numero degli indagati si è ridotto da sette a quattro.
Ad ottobre del 2023 dopo l’avocazione il sostituto pg Costa siglò una richiesta d’incidente probatorio e di perizia sui fatti al gip di Barcellona, e contestualmente inviò sette informazioni di garanzia ad altrettanti indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, individuando una serie di responsabilità legate al caso concreto e poi alla gestione globale della sanità alle Eolie. Poi il gip di Barcellona decise la riapertura delle indagini, che sono poi arrivate a conclusione.
Adesso il magistrato della Procura generale messinese ha formalizzato una richiesta di rinvio a giudizio al gip di Barcellona Giuseppe Caristia, che ha fissato la prima udienza preliminare di trattazione per il prossimo 12 dicembre.
Nell’atto di fissazione dell’udienza preliminare compaiono quattro nomi. Si tratta - le qualifiche si riferiscono all’epoca dei fatti, ovvero all’agosto del 2020 -, del paramedico in servizio all’ospedale di Lipari Antonino Casilli; dei medici di guardia di Lipari Antonino Giuseppe Cannata e Concetta Angelica Sequenzia (entrambi visitarono in tempi diversi la Famularo); del radiologo dell’ospedale di Lipari Giovanni Noto (fu interpellato telefonicamente dai familiari).
Il tema di fondo secondo l’accusa è per tutti una sottovalutazione del caso e la mancata prescrizione di esami più approfonditi. Il che portò al decesso per arresto cardiorespiratorio secondario a tromboembolia massiva (embolia polmonare). R
Parte offese sono i familiari rappresentati dagli avvocati Nunzio Rosso e Vincenzo La Cava.
I sanitari sono assistiti dagli avvocati Pinuccio Calabrò , Paolo Starvaggi, Rosario Venuto, Ferdinando Amata e Denise Zullo.
lunedì 23 settembre 2024
Ricordando...Vittorio Cullotta
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento
Sant'Anna (Lipari): Al via lavori di riqualificazione della zona da domani al 30/11/2024: Istituiti divieti
Ecco cosa prevede l'ordinanza a firma del comandante della Polizia municipale, Francesco Cataliotti
PARCHEGGIO SANT’ANNA di Via Giuseppe Franza
DIVIETO DI SOSTA con rimozione coatta nella parte terminale lato Sud per mt.20 circa
E’ consentita la sosta nella restante parte del parcheggio, con entrata e uscita dal varco lato Nord, usando la massima prudenza.
VIA GIUSEPPE FRANZA (tratto compreso tra via Dante e ingresso lato Nord Parcheggio Sant’Anna)
DIVIETO DI SOSTA con rimozione coatta (Figura II 74 Art.120 + Modello II 6/m Art.83).
Vengono confermati, al momento, i due stalli di sosta per disabili personalizzati, istituiti rispettivamente con Ordinanza N.16/2008 e Ordinanza N. 180/2024.
Oggi, 23 settembre: San Pio da Pietrelcina
Francesco Forgione (così si chiamava padre Pio prima di indossare il saio francescano) era nato il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, piccolo paese di contadini e pastori della provincia di Benevento. I genitori, ambedue analfabeti, pur sudando sui campi, non riuscivano a sfamare la copiosa nidiata che avevano messo al mondo (sette figli). Tanto che papà Orazio un giorno si imbarcò per l'America sperando in una sorte migliore. Gli andò bene, lavoratore instancabile e avveduto, riuscì a mettere insieme una discreta fortuna.
Alla famiglia intanto badò mamma Maria Giuseppa. Forte e ricca di fede, aveva una predilezione per il piccolo Francesco, perché era il più gracile, spesso in preda a misteriose e violente febbri, e dotato di una fine sensibilità religiosa che lo portava a ricercare luoghi solitari per dedicarsi alla preghiera. E si chiedeva, mamma Maria, che cosa avrebbe potuto fare da grande quel suo figliolo così gracile. Risolse lui stesso il problema. Indicando con la mano il frate cappuccino venuto per la questua, disse: «Voglio farmi frate, come fra Camillo».
Nel 1903, indossando il saio francescano nel convento dei cappuccini di Morone, iniziava il cammino di preparazione alla vita religiosa e sacerdotale che si concluse il 10 agosto 1910. E non fu un cammino facile: le misteriose malattie che lo avevano tormentato a casa, continuarono con assalti di una virulenza tale da far temere che non sarebbe mai giunto vivo all'ordinazione, tant'è vero che, non appena ebbe l'età minima richiesta dal diritto canonico, fu consacrato sacerdote.
Con gli sgargianti paramenti sacri addosso pareva ancora più debole ed emaciato, tanto che i superiori ebbero compassione di lui e, anziché inserirlo subito nell'attività pastorale, lo mandarono a Pietrelcina, sperando che l'aria di casa gli avrebbe fatto tornare un po' di forze; qui invece il giovane frate imboccava dritto la strada di quel calvario che percorrerà per tutta la vita.
Il 5 agosto 1918 gli apparve un misterioso personaggio che gli trafisse il cuore con un dardo infuocato, mentre il 20 settembre riceveva le stimmate, inizialmente invisibili. «Ero in coro - ha raccontato lui stesso - dopo la celebrazione della santa messa, allorché venni sorpreso da un riposo simile a un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni nonché le stesse facoltà dell'anima si trovarono in una quiete indescrivibile. Vi subentrò subito una grande pace. E mentre tutto questo si andava operando, vidi innanzi un misterioso Personaggio, simile a quello visto il 5 agosto, che si differenziava solamente in questo: aveva le mani, i piedi e il costato che grondavano sangue. La sua vista mi atterrì. Mi sentii morire e sarei morto se il Signore non fosse intervenuto a sostenere il cuore che sentivo sbalzare dal petto. Il Personaggio si ritirò e io mi avvidi che mani, piedi e costato erano trasformati e grondavano sangue».
Un fatto mistico accompagnato da dolore fisico acuto e lacerante. Ma sopportabile. Più profondo e più lacerante fu il dolore provocato invece dai giudizi, dai sospetti e dalle condanne che gli vennero da istituzioni ecclesiastiche, da confratelli e da ambienti scientifici per i quali le ferite del frate del Gargano erano frutto di isterismo.
Scienziati di ogni tipo, inviati da organismi religiosi e dallo stesso Vaticano, si accanirono per dimostrare che i fenomeni attribuitigli non avevano alcuna origine soprannaturale. E riuscirono a convincere il Sant'Uffizio, promotore di una delle inchieste più clamorose durante il pontificato di Pio XI, che si trattava di fenomeni isterici. E gli arcigni monsignori del Vaticano nel 1923, con un apposito decreto, vietavano al frate di Pietrelcina di dire la messa in pubblico e di confessare i fedeli. Un'atroce tortura, durata una decina d'anni, che padre Pio visse in silenzio, senza protestare, rifugiandosi nella preghiera e nella penitenza.
La gente, che non aveva mai messo in dubbio l'origine soprannaturale di quelle misteriose piaghe, quando cessò l'ostracismo, riprese a salire la mulattiera che conduceva al convento per ascoltare la messa celebrata dal frate delle stimmate.
Padre Pio definiva la messa «il mistero tremendo». Ed era per lui un momento di grande emozione spirituale: il volto trasfigurato, gli occhi luminosissimi, il corpo rapito oltre il tempo e lo spazio. Ma anche per quanti la seguivano era un momento di rara tensione e, dopo la messa, facevano la coda davanti al suo confessionale per accedere al sacramento del perdono e per chiedergli di intercedere per loro presso Dio. E c'era chi se ne andava deluso o irritato, e chi interiormente trasformato. Molte le conversioni anche di personaggi notissimi al grande _pubblico che verso il frate stigmatizzato nutrirono sempre profonda riconoscenza e devozione. Padre Pio, uomo di grande carità e umiltà, aveva anche il dono di leggere nei cuori, «sentiva» se chi lo avvicinava era sincero o ambiguo; per questo con alcuni era buono e con altri spicciativo o addirittura burbero. Invitava tutti comunque a pregare sempre, a essere in continuo contatto con il Signore.
Nel 1940, mentre il mondo era alle prese con il terribile dramma della guerra, nascevano su suo invito i «Gruppi di preghiera», un'istituzione che presto si diffuse proficuamente in tutto il mondo. «La preghiera aveva detto ai suoi confratelli è la chiave dei tesori di Dio, è l'arma del combattimento e della vittoria in ogni lotta per il bene e contro il male».
Nel medesimo anno, spinto da un grande amore per il prossimo, soprattutto per quanti erano afflitti dalla malattia, metteva in moto un movimento di carità e di solidarietà per poter realizzare una struttura ospedaliera a servizio dei malati poveri. L'idea si concretizzava nel 1956 con l'inaugurazione della Casa sollievo della sofferenza, destinata a diventare uno degli ospedali meglio attrezzati del Meridione, nel quale lavorano luminari della medicina e dove tutti sono invitati a vedere nel malato e nel povero il volto stesso di Gesù.
Tra i tanti doni di cui era dotato, padre Pio ebbe anche quello di prevedere il tempo della sua morte. Un giorno, ed eravamo nel 1918 quando aveva appena ricevute le stimmate, disse a uno che frequentava il convento: «Coraggio: abbiamo ancora cinquant'anni davanti». E cinquant'anni dopo, 1968, mentre con i devoti si accingeva a commemorare il mezzo secolo dall'evento, padre Pio avvicinò quel fedele e con un filo di voce gli sussurrò: «Cinquant'anni sono passati».
La domenica 20 settembre si fece gran festa, padre Pio celebrò messa e poi si affacciò a benedire i pellegrini che erano accorsi in gran numero. Fu l'ultima volta che lo videro vivo, perché la notte del 23, dopo aver recitato per intero il rosario, moriva.
La gente lo venerò come un santo, prima ancora che la chiesa si esprimesse in tal senso. Il convento e la chiesa dove celebrava messa sono diventati ben presto meta di incessanti pellegrinaggi e luogo di preghiera, di carità e di conversione. Il cammino verso gli altari, però, fu più tortuoso. Coloro che lo avevano avversato in vita, anche per motivi poco nobili (leggi: l'uso delle tante offerte che la gente inviava per le sue iniziative di carità), misero molti pali tra le ruote.
Ma alla fine la verità sulla sua santità ha avuto il sopravvento. Padre Pio, che definiva se stesso «un frate che prega», è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II, che nutriva per lui grande devozione, il 2 maggio del 2000, e due anni dopo, il 16 giugno 2002 lo stesso Pontefice in piazza San Pietro, lo proclamò Santo e ne stabilì la memoria liturgica per il 23 settembre, "giorno della sua nascita al cielo".
Il luglio 2004 fu inaugurata la nuova grande chiesa a S. Giovanni Rotondo progettata dal celebre architetto Renzo Piano.
PRATICA. Riflettiamo sulle parole di San Pio, (ASN, 15): "La vita non è che una perpetua reazione contro se stessi e non si schiude in bellezza, che a prezzo del dolore. Tenete sempre compagnia a Gesù nel Getsemani ed egli saprà confortarvi nelle ore angosciose che verranno".
PREGHIERA. O Dio, per la tua misericordia e per i meriti di questo tuo grande santo, concedi anche a noi una fede capace di scorgere nei poveri e nei sofferenti il volto di Gesù. Insegna anche a noi l'umiltà del cuore, perché in tuo nome, scopriamo la gioia di perdonare i nostri nemici.
domenica 22 settembre 2024
Quarant'anni dall'istituzione della R.N.O. di Salina. Presentata la nuova guida naturalistica. Città Metropolitana di Messina ribadisce impegno per tutela patrimonio naturale.
A rappresentare la Città Metropolitana di Messina è stato il Direttore Generale Salvo Puccio, che ha sottolineato l'importanza di questo significativo traguardo per la tutela del patrimonio naturalistico locale.
"Quarant'anni fa, con l'istituzione di questa Riserva, si è intrapreso un percorso di tutela ambientale che oggi ci permette di ammirare e preservare un ecosistema unico nel suo genere. La nuova guida è un tassello fondamentale per promuovere una conoscenza approfondita e una fruizione consapevole di questo straordinario territorio", ha dichiarato Puccio.
Un momento di confronto e condivisione fortemente voluto dal Sindaco della Città Metropolitana di Messina, Federico Basile, che, pur non potendo essere presente a causa di impegni istituzionali precedentemente assunti, ha voluto ribadire, attraverso l'intervento del Direttore Generale, l'impegno della Città Metropolitana nella tutela della Riserva e nella valorizzazione del territorio.
L'evento ha visto la partecipazione di numerose autorità locali e regionali, tra cui i sindaci dei Comuni di Salina e il Sindaco di Lipari, testimoniando la forte sinergia tra le istituzioni nella promozione e salvaguardia dell'isola.
Nel corso della serata, gli autori della guida – il biologo Pietro Lo Cascio, il geologo Palmiro Mannino e l'archeologa Luana La Fauci– hanno illustrato le peculiarità naturalistiche, geologiche e archeologiche della Riserva.
La guida, edita da Giuseppe Calafati, rappresenta un'opera completa e aggiornata, pensata per essere accessibile a tutti e per valorizzare le straordinarie ricchezze dell'isola.
Tra i relatori, Francesco Picciotto, Dirigente delle Aree Naturali Protette della Regione Siciliana, ha sottolineato l'importanza della conservazione della biodiversità siciliana attraverso progetti di sviluppo sostenibile.
Il professor Alessandro Crisafulli, docente di botanica presso l'Università degli Studi di Messina, ha condiviso la sua vasta esperienza nello studio della flora locale e della biodiversità eoliana. Anna Giordano, naturalista di fama internazionale, ha offerto una panoramica sulle sfide della protezione della fauna migratoria.
Sono inoltre intervenute le dirigenti scolastiche Mirella Fanti dell'Istituto Comprensivo "Isole Eolie" e Alessandra Minniti del Liceo "E. Ainis" di Messina, entrambe impegnate nell'educazione ambientale delle giovani generazioni. Domenica Lucchesi, Presidente della Sezione di Messina dell'ANISN, ha portato il suo contributo in merito all'educazione scientifica nelle scuole.
Giovanni Lentini, Dirigente della VI Direzione Ambiente della Città Metropolitana di Messina, ha dichiarato:
"La celebrazione dei 40 anni della Riserva non è solo un momento commemorativo, ma un'occasione per rinnovare il nostro impegno verso la tutela ambientale. La collaborazione tra enti locali, comunità scientifica e cittadini è fondamentale per affrontare le sfide future e garantire uno sviluppo sostenibile dell'isola."
Durante l'evento, sono stati assegnati alcuni riconoscimenti.
Il dott. Lentini ha voluto riconoscere l'impegno profuso dal Direttore della Riserva, Maria Letizia Molino, e da Salvatore Galletta, Ufficio Piani Gestione e Tutela Aree Protette della Città Metropolitana di Messina, consegnando loro una targa.
Encomi speciali sono stati invece assegnati alle guardie della Riserva Naturale, in riconoscimento del loro prezioso lavoro di vigilanza e tutela del territorio.
Il Direttore della Riserva, Maria Letizia Molino, ha espresso profonda gratitudine verso il corpo di vigilanza:
E' deceduto Gaetano Basile, avveduto imprenditore e presidente onorario del Lipari IC
Nato negli anni ’30, ha vissuto le difficoltà della guerra, la rinascita italiana degli anni ’60 e affrontato con entusiasmo la sfida del cambiamento, ripetendo sempre che “le aziende sane sono quelle capaci di evolvere e diversificare”.
Basile era presidente onorario e grande sostenitore del Lipari IC, al quale ha affidato l'ulivo secolare da lui fatto impiantare nella rotonda ex Esso di Lipari.
Basile con il presidente Tesoriero alla presentazione di mister Di Bartola (anno 2019) |
Grande uomo, grande persona e grandissimo interista ⚫️🔵"
Buon compleanno a...
Oggi, 22 settembre: San Maurizio e compagni
Giunti nella Valesia presso Agauno, l'imperatore ordinò una sosta, durante la quale dispose che tutti i soldati assistessero ai sacrifici e giurassero di far strage di tutti i Cristiani.
S. Maurizio ed i suoi legionari si rifiutarono, disposti a morire anzichè offendere Dio. Massimiano allora ordinò che la legione fosse decimata; e udendo che gli altri erano rimasti fermi nel loro proposito, ne ordinò una seconda. Ma quegli eroi intrepidi, invidiando la morte dei loro compagni su cui era caduta la sorte, mandarono all'imperatore questa protesta: « Signore, noi siamo vostri soldati, ma nello stesso tempo servi di Dio e gloriandoci di questo, ne facciamo una spontanea confessione. A voi dobbiamo il servizio militare, a Dio l'innocenza; da voi riceviamo lo stipendio, da Dio abbiamo ricevuto la vita. Non possiamo dunque ubbidirvi offendendo Dio, Creatore e Padrone nostro e vostro, ancorchè ricusiate di riconoscerlo per tale. Vi offriamo le nostre persone contro qualsivoglia nemico, ma non contro innocenti. Voi ci comandate di perseguitare i Cristiani; eccoci qui: noi siamo cristiani e confessiamo Iddio Padre, autore di tutte le cose, e Gesù Cristo, suo Figliuolo. Abbiamo le armi in mano, ma non faremo resistenza, perchè amiamo più morire innocenti, che vivere colpevoli ».
Questa protesta inferocì Massimiano, che comandò ad un'altra legione di circondare la Tebea, e di uccidere tutti quelli che persistevano a confessare il nome di Gesù. Quei prodi, volendo, avrebbero certamente potuto difendersi con le armi, e il cielo stesso sarebbe forse venuto in loro aiuto, ma essi preferirono dare la vita per Gesù Cristo, ed in breve tempo furono tutti trucidati!
Ad Agaunum, in Raetia, l'attuale Saint Maurice-en-Valais, sorse il più antico luogo di culto dedicato a San Maurizio: Territorialis Abbatia S. Mauritii Agaunensis, l'abbazia svizzera del cantone vallese.
Qui è da cercare il punto focale del futuro culto vivissimo dedicato a San Maurizio nelle Alpi e altrove, che fece di San Maurizio dapprima il patrono del Sacro Romano Impero, poi, entrato il Vallese occidentale nei possedimenti dei Savoia, il culto dei martiri fu legato strettamente alla loro dinastia Fu istituto lOrdine Cavalleresco di San Maurizio, unito in seguito con quello di San Lazzaro. Le reliquie di San Maurizio furono traslate a Torino e ora custodite nella cappella della Sindone.
PRATICA. Preferiamo, ad imitazione della Legione Tebea, la morte al peccato.
PREGHIERA. Concedi, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che ci rallegri la festiva solennità dei tuoi santi martiri, Maurizio e suoi compagni, affinché appoggiandoci alle loro preghiere, abbiamo a gloriarci del loro natalizio.
sabato 21 settembre 2024
Eoliani e amici delle Eolie che non ci sono più (85° puntata, deceduti da luglio ad agosto 2024) (video di 2 minuti e 20 sec.)
In questo video: Giovanni Portelli, Pierpaolo Cincotta, Elio Zanca, Fabio Merlino, Michele Giacomantonio, Giacomo Li Donni in Finocchiaro detto Giacomino, Concetta Puglisi ved. Natoli, Grazia Anna China in Saporita, Mario Vincenzo Famularo, Massimo Sidoti, Mihai Botez, Olga Anna Maria Giorgio, Antonia D'Ambra ved. Manfrenunzi, Pietrino Benenati, Attilio Famularo, Pina Berzi, Bartolo Reitano, Rita Filomena Camporeale ved. Torre
Buon compleanno a...
Oggi, 21 settembre: San Matteo
Mirabile generosità! Matteo aveva un ufficio che gli assicurava una certa agiatezza. Ma questa pronta rinuncia ai beni per seguire Gesù gli meritò una tale abbondanza di grazia da raggiungere le più alte cime della perfezione cristiana. S. Matteo ebbe in seguito la fortuna di ospitare in casa sua il Salvatore, onde i Farisei si scandalizzarono moltissimo, perché Gesù mangiava coi pubblicani e coi peccatori. Ma conosciamo la solenne risposta di Gesù: « Non son venuto per i sani, ma per i malati ».
Ricevuto lo Spirito Santo nella Pentecóste, predicò il Vangelo nella Giudea e nelle contrade vicine e poco dopo la dispersione degli Apostoli per il 'mondo, scrisse il Vangelo destinato ai Giudei.
S. Matteo, siccome scriveva per i suoi connazionali, volle dimostrare che Gesù Crocifisso era il Messia aspettato, il Redentore d'Israele profetato dalle Scritture. Ad ogni passo infatti si trova l'espressione: « Come è stato scritto da Isaia profeta, dai profeti », ecc. ecc.; e minuziosamente prova come le profezie e le promesse dell'Antico Testamento si siano compiute in Gesù Cristo.
Predicò poi il Vangelo nell'Africa, in Etiopia, e si sa per testimonianza di Clemente Alessandrino, che praticava l'esercizio della contemplazione e conduceva vita austerissima, non mangiando altro che erbe, radici e frutta selvatica.
Fu trucidato da una squadra di feroci pagani, mentre celebrava il santo sacrificio. Le sue reliquie furono trasportate dopo trecento anni in Bretagna, e di qui nella sontuosissima cattedrale a lui dedicata nella città di Salerno.
Come gli altri Evangelisti, anche S. Matteo è figurato dai quattro misteriosi animali descritti dal profeta Ezechiele, e nell'Apocalisse da S. Giovanni. È comune sentenza dei Ss. Padri della Chiesa che l'animale che aveva la figura quasi d'uomo raffigura S. Matteo, il quale appunto comincia il Vangelo colla generazione temporale di Gesù.
PRATICA. Ad onore di S. Matteo leggiamo oggi un tratto di Vangelo.
PREGHIERA. Ci vengano in aiuto, o Signore, le preghiere del tuo beato apostolo ed evangelista Matteo, affinché ciò che non ottengono le nostre forze, ci sia donato per sua intercessione.
venerdì 20 settembre 2024
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Mare e Laghi Sicuri 2024: Bilancio della Guardia Costiera. Nelle Eolie una delle operazioni più importanti
COMUNICATO
Si è conclusa lo
scorso 15 settembre l'operazione "Mare e Laghi Sicuri", la
tradizionale campagna di prevenzione e sicurezza condotta dalle Capitanerie di
Porto - Guardia costiera ormai da oltre 30 anni nella stagione estiva, sia in
mare che a terra, lungo le coste del Paese.
Oggi la Guardia
Costiera di Catania ha voluto tracciarne il bilancio a bordo di una delle unità
navali maggiori del Corpo delle Capitanerie di Porto - Nave “L. DATTILO” CP 940,
ormeggiata presso il sorgitore etneo.
Salvaguardia della
vita umana in mare, vigilanza sul regolare svolgimento delle attività
ricreative/commerciali e tutela dell'ecosistema marino sono state le parole
d'ordine che hanno caratterizzato la fase operativa coordinata nella Sicilia
orientale dalla Direzione Marittima di Catania.
Grande attenzione è
stata posta agli apprestamenti di salvataggio previsti dalle ordinanze che,
attraverso il dialogo con le Amministrazioni locali, ha portato ad aumentare il
numero di spiagge libere regionali presidiate dagli assistenti bagnanti.
L'incremento dei
controlli in mare non ha ovviamente condizionato l'attività di vigilanza
quotidianamente posta in essere nei porti ove, nel periodo estivo, sono
notevolmente cresciuti i volumi di traffico, soprattutto di unità passeggeri nei
collegamenti con le Isole Eolie.
L'attività ha visto quotidianamente
impegnati e pronti a intervenire - in
caso di emergenze in mare – oltre 95 donne e uomini del Corpo delle
Capitanerie di porto, oltre 21 mezzi navali e mezzi aerei della Guardia
Costiera dislocati lungo i 650 km di coste di giurisdizione della Sicilia
orientale comprese le isole Eolie, le Aree Marine Protette “Isola dei Ciclopi, “Plemmirio”
e “Capo Milazzo”.
Di seguito
alcuni dei principali dati dell’operazione Mare e Laghi Sicuri 2024, che
raccontano l’importante sforzo operativo messo in campo dalla Guardia Costiera
durante l’estate:
·
90 persone
soccorse;
·
35 unità
navali soccorse;
·
oltre 12.000 controlli
effettuati a mare e a terra;
·
909 sanzioni
amministrative;
·
58 notizie di
reato;
·
11.000 mq, tra
spiagge e tratti di mare abusivamente occupati, restituiti alla libera
fruizione.
In
particolare, si evidenzia che i dati complessivi mostrano una situazione in
linea con quella del 2023 e non solo. Per quanto riguarda gli incendi e le
collisioni tra unità da diporto – due tra le cause più critiche e rilevanti per
la sicurezza in mare – si registra un andamento in diminuzione rispetto al
2023, un segnale positivo sia in termini di condizioni di sicurezza in mare,
sia per quanto concerne la condotta responsabile dei diportisti.
Fondamentale
anche l’attività informativa e preventiva condotta dalle donne e dagli uomini
della Guardia Costiera, finalizzata a sensibilizzare l’utenza sui principi di
prudenza, consapevolezza e responsabilità, che svolge un ruolo cruciale nella
promozione della sicurezza marittima.
Una “mission” - quest’ultima - che rimane al
centro degli obiettivi dal Corpo delle Capitanerie di porto.
In particolare, si
evidenziano alcuni soccorsi significativi effettuate nel mese di agosto:
-
La sala operativa della Capitaneria di Porto di
Catania nel pomeriggio del 18 agosto, intorno alle ore 15, ha ricevuto un
segnale di emergenza "Mayday" via radio da parte di una barca a vela
in navigazione da Siracusa a Catania. La richiesta di soccorso riferiva della
necessità di una urgente evacuazione medica, a causa di un ferito presente a
bordo dell'imbarcazione, vittima di una caduta accidentale che richiedeva un
immediato intervento sanitario. È stata subito inviata in zona l'unità SAR M/V
CP 888 ed il battello veloce GC B169, unitamente alle moto d’acqua della
Polizia di Stato, che hanno rapidamente raggiunto l'imbarcazione a circa 6
miglia a sud del porto di Catania. Una volta giunti in prossimità dell’unità i
militari della Guardia Costiera procedevano al trasbordo del ferito sui mezzi
di soccorso per poi dirigere verso gli ormeggi della banchina della Capitaneria
di Porto di Catania. Qui era già presente il personale sanitario del 118,
allertato dalla sala operativa. Lo sfortunato passeggero veniva quindi affidato
alle cure dei sanitari, a conclusione del rapido ed efficace intervento.
-
Nell’arcipelago eoliano invece nel pomeriggio del
28/08/2024 la dipendente MV CP 322 prestava soccorso ad un’imbarcazione a vela
con a bordo 2 persone a est dell’isola di Alicudi. Tale imbarcazione, che non
governava, era stata trascinata a largo a causa di un violento ed improvviso
temporale e pertanto il tempestivo intervento dell’unità SAR ha consentito la
messa in salvo dei passeggeri. A termine di tale evento, l’unità CP 322 è stata
dirottata presso la località Pollara dell’isola di Salina dove, insieme al
battello pneumatico GC A05, hanno prestato assistenza alle operazioni di
recupero, da parte dell’elicottero “NEMO” della Guardia Costiera proveniente dalla
base aerea di Catania, di n. 2 (due) persone intrappolate su uno scoglio a
largo dell’isola di Salina a causa delle condimeteo marine particolarmente
avverse (mare 4/5 e vento con raffiche oltre 40 nodi).
-
La Guardia Costiera è
un'organizzazione che opera ogni
giorno al fianco dei diportisti, degli addetti ai lavori e degli appassionati
del settore.
Quest’estate l'attività operativa in mare è stata intensa per garantire la sicurezza dei diportisti e le diverse operazioni di soccorso ed evacuazione medica effettuate, talune anche in aree di difficile accessibilità ed in condizioni meteo marine particolarmente avverse, portate a buon fine grazie alla perizia marinaresca e alla capacità di impiego delle risorse disponibili e dei militari del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia costiera.
Pianoconte: Domani serata danzante per i festeggiamenti della Santa Croce
Una strada di Stromboli per l'indimenticabile Aimée Carmoz (di Janni, pres. Italia Nostra Sicilia)
Aimée ha vissuto intensamente, sino alla soglia dei novant’anni, nella sua “isola niura”, piena di luce e di bellezza. Il luogo dove aveva scelto di vivere, di abitare dopo una vacanza, nel 1972. E aveva deciso di viverci per sempre. Un luogo dell’anima. Assoluto. A Stromboli, nelle Isole Eolie, ma non solo, è stata protagonista di tante battaglie a tutela dell’ambiente e del paesaggio. Sempre ricca di passione e speranza, Di leggerezza e ironia. Lei guardava il mondo, la sua isola con occhi gentili e infinito stupore. Quanta grazia nella sua vita. Quanta dedizione, cura. E impegno. Queste parole scriveva Aimée nell’estate del 2008: «La pace, sì, e l’innocenza … e questo venticello fresco intorno all’anima mia, in quest’inferno che divampa intorno a noi».
A distanza di cinque anni dalla sua scomparsa, viene proposta, dai tanti che hanno conosciuto e amato Aimée Carmoz, l’intitolazione di una strada a Stromboli, quella lungo il Cimitero dell’Isola. E viene chiesto, al Sindaco e alla Prefettura, che si riducano i tempi per l’intitolazione della strada, per chiaro merito e pubblica riconoscibilità delle lotte e delle azioni che hanno reso migliore l’Isola di Stromboli e forgiato diverse generazioni di strombolani che a lei si sono ispirate. Insieme a Zero Waste Sicilia promuovono la raccolta firme, per il doveroso riconoscimento, la Scuola In Mezzo Al Mare – Stromboli, tra le prime associazioni fondate da Aimée e grazie alla quale Asilo e Biblioteca Comunale (ora a lei intitolata) non sono più un miraggio; l’associazione rappresentata da @Chiara Metelli (architetta, designer, creativa e artigiana) mette a disposizione la sede; analoga disponibilità della Pro Loco Amo Stromboli APS: in rappresentanza dell’associazione la storica Ida Fazio; in molteplice rappresentanza l’amica e inseparabile complice Jerry Moleti, co-fondatrice con Aimée di ogni circolo o presidio ambientalista possibile (WWF, Legambiente, Italia Nostra Stromboli, Pro Stromboli, Zero Waste Sicilia); lo scrittore Enzo Moreno che ricorda una delle lotte memorabili per le compostiere sull’Isola. Non poteva mancare Vincenzo Cusolito, che promuove, in rete, la raccolta firme: amico – impresario – sostenitore di alcune delle sfide più importanti come il riconoscimento dell’Isola quale Patrimonio UNESCO e con lui Cristian Del Bono, tra i fondatori con Aimée Carmoz del Bio-Distretto delle Eolie.
Tutti sostengono, rinnovano l’impegno finalizzato all’intitolazione, ad Aimée, di una strada a Stromboli, insieme ad un nutrito e determinato parterre di amiche e amici ed estimatori, tra i quali proprio il ristoratore de “La Lampara”, che ospitava i compleanni della nostra “signora dei gatti” che non solo di gatti si occupava. E dunque, non poteva non sostenere, caldeggiare questa sacrosanta proposta di intitolazione di una strada di Stromboli ad Aimée Pierrette Carmoz, anche Italia Nostra, considerato l’affetto, la stima e la riconoscenza che ci legano a questa grande, indimenticabile persona.
Prof. Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia
Filicudi: Recuperata anfora "greco - italica". Stava per essere trafugata
Grazie ad una operazione condotta dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, in coordinamento con il Comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale di Palermo e il Nucleo Carabinieri subacquei di Messina, è stata recuperata un’anfora proveniente dal relitto “F” della secca di Capo Graziano a Filicudi, nelle Isole Eolie.
Il reperto si trovava a una profondità di 50 metri, spostato dalla sua posizione originaria, pronto per essere trafugato. Si tratta di un’anfora del tipo conosciuto come “greco-italica” (III secolo a.C.), proveniente dal relitto situato a pochi metri dal luogo di ritrovamento del reperto.
Il reperto è stato trasferito dai militari al museo archeologico eoliano di Lipari.
Buon Compleanno a...
Ambiente, FADs mettono a rischio ecosistema del mare eoliano. L'allarme di Filicudi Wildlife Conservation. L'ANSA da Lipari
I FADs, che costituiscono pericolo anche per la navigazione, sono attrezzi da pesca ancorati sul fondale e tenuti a galla da plastica e bidoni ai quali è attaccata una foglia di palma che, generando una zona d'ombra, attrae la lampuga ma anche diverse specie ittiche allo stadio giovanile. Si usano in associazione con il cianciolo, una rete a circuizione che cattura in modo non selettivo tutto quello che c'è sotto i FADs.
A lanciare l'allarme è l'associazione Filicudi Wildlife Conservation che chiede venga fermata questa pratica illegale di pesca, praticata nell'arcipelago, in larga prevalenza da pescatori che giungono dalla costa siculo - calabra.
"I materiali plastici, di cui sono composti i FADs - afferma l'associazione, che a Filicudi gestisce anche un "ospedale" per le tartarughe marine - si degradano lentamente nell'ambiente, trasformandosi in microplastiche che entrano nella catena alimentare con conseguenze non ancora conosciute. Inoltre i FADs abbandonati o persi dai pescatori diventano trappole mortali per tartarughe, uccelli marini e altri animali che restano impigliati.
Per l'occasione Filicudi Wildlife Conservation rilancia la petizione (sino ad ora sono state raccolte 7.000 firme) per l'istituzione dell'Area marina protetta delle Eolie (Ansa)