Cerca nel blog
martedì 19 marzo 2019
"Riapre" lo Stromboli, via libera alle escursioni ad alta quota.
Via
libera alla scalata dello Stromboli sino ad alta quota.
Lo ha deciso, con
propria ordinanza, previo parere della Protezione civile nazionale e regionale,
il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni.
Per gli escursionisti è obbligatorio
accedere alla parte sommitale del vulcano, pena sanzioni, con l’ausilio delle
autorizzate guide vulcanologiche e/o alpine.
Lo stop alle escursioni, a quote
superiori ai 400 metri, risaliva allo scorso 4 gennaio quando l’intensa
attività esplosiva del vulcano eoliano, con i potenziali rischi a questa
collegata, aveva indotto la Protezione civile a richiedere l’emissione
dell’ordinanza limitativa. In quell’occasione era stato anche innalzato il
livello di allerta, tornato adesso ai parametri di sempre.
Bando Periferie, illustrate dai responsabili della Cassa Depositi e Prestiti le modalità di accesso al finanziamento per i Comuni beneficiari degli interventi di riqualificazione urbana
Si è svolto stamane a Palazzo dei Leoni, alla presenza del Sindaco metropolitano, Cateno De Luca, l'incontro con i rappresentanti della Cassa Depositi e Prestiti, Leandro Lo Presti e Antonio Mancini, e dei Comuni beneficiari degli interventi inseriti nel programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.
Il confronto odierno ha visto la presenza dei rappresentanti di 24 Comuni sui 37 complessivamente beneficiari ed è stato finalizzato all'acquisizione di tutte le informazioni utili per le municipalità che intendano richiedere il prestito flessibile che la Cassa Depositi e Prestiti mette loro a disposizione.
Lo Presti e Mancini hanno approfondito tutti gli aspetti tecnici del prodotto finanziario in maniera tale che gli enti in graduatoria possano predisporre la documentazione necessaria alla richiesta del prestito, in considerazione della modifica della convenzione, predisposta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e già sottoscritta dalla Città Metropolitana di Messina, che ha modificato le modalità di erogazione del finanziamento complessivo che ammonta a 39.930.000 euro.
In particolare, la revisione della convenzione ha eliminato la possibilità di richiedere l'anticipazione del 20% per cui i Comuni che dovranno porre in essere la documentazione per i bandi di gara, per cui gli enti locali dovranno anticipare l'intero importo concesso dal Bando Periferie e, qualora non dovessero avere la necessaria copertura finanziaria nel proprio bilancio, potranno aderire al prestito in maniera tale che possano essere in grado di appaltare i lavori.
Le somme saranno rendicontate dalla Città Metropolitana di Messina (soggetto attuatore del Bando Periferie che si occupa del monitoraggio), con cadenza semestrale, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e, successivamente sarà il Ministero dell'Economia e delle Finanze che erogherà a rimborso le somme anticipate dai Comuni.
Il confronto odierno ha visto la presenza dei rappresentanti di 24 Comuni sui 37 complessivamente beneficiari ed è stato finalizzato all'acquisizione di tutte le informazioni utili per le municipalità che intendano richiedere il prestito flessibile che la Cassa Depositi e Prestiti mette loro a disposizione.
Lo Presti e Mancini hanno approfondito tutti gli aspetti tecnici del prodotto finanziario in maniera tale che gli enti in graduatoria possano predisporre la documentazione necessaria alla richiesta del prestito, in considerazione della modifica della convenzione, predisposta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e già sottoscritta dalla Città Metropolitana di Messina, che ha modificato le modalità di erogazione del finanziamento complessivo che ammonta a 39.930.000 euro.
In particolare, la revisione della convenzione ha eliminato la possibilità di richiedere l'anticipazione del 20% per cui i Comuni che dovranno porre in essere la documentazione per i bandi di gara, per cui gli enti locali dovranno anticipare l'intero importo concesso dal Bando Periferie e, qualora non dovessero avere la necessaria copertura finanziaria nel proprio bilancio, potranno aderire al prestito in maniera tale che possano essere in grado di appaltare i lavori.
Le somme saranno rendicontate dalla Città Metropolitana di Messina (soggetto attuatore del Bando Periferie che si occupa del monitoraggio), con cadenza semestrale, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e, successivamente sarà il Ministero dell'Economia e delle Finanze che erogherà a rimborso le somme anticipate dai Comuni.
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi.
Buon Compleanno a Maria Corrado, Caterina Aliberti, Cristian Ruggiero, Marco Zavone, Monica Natoli, Vanessa Taranto, Giuseppe Gisabella, Massimo Pellegrino, Dario Sarpi.
lunedì 18 marzo 2019
SANITÀ IN SICILIA. Si attendono i decreti per i nuovi manager. Dovrebbe essere una questione di una quindicina di giorni.
Dopo che la giunta regionale ha deliberato le nomine nelle strutture ospedaliere e nelle Asp siciliane si è in attesa dei decreti e della notifica ai diretti interessati. Se tutto va per il verso giusto,l'iter si dovrebbe concludere in una quindicina di giorni.
All'ASP di Messina ci sarà Paolo La Paglia, attuale commissario.
All' azienda ospedaliera Papardo di Messina, il dottor Mario Paino, attuale commissario.
All’Azienda ospedaliera per l’emergenza "Cannizzaro" di Catania viene destinato Salvatore Emanuele Giuffrida.
Walter Messina sarà all’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello.
All’Arnas Garibaldi di Catania arriva Fabrizio De Nicola.
Roberto Colletti diventa direttore generale ARNAS civico Benfratelli di Cristina Palermo.
All’Asp di Trapani arriva Fabio Damiani, a quella di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra.
All’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, Daniela Faraoni alla direzione generale.
A Enna alla direzione generale dell’Asp ci sarà Francesco Iudica. Maurizio Letterio Lanza all’Azienda sanitaria provinciale di Catania.
Alla direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta approda Alessandro Caltagirone. Infine, all’Asp di Agrigento il nuovo direttore generale è Giorgio Giulio Santonocito.
All'ASP di Messina ci sarà Paolo La Paglia, attuale commissario.
All' azienda ospedaliera Papardo di Messina, il dottor Mario Paino, attuale commissario.
All’Azienda ospedaliera per l’emergenza "Cannizzaro" di Catania viene destinato Salvatore Emanuele Giuffrida.
Walter Messina sarà all’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello.
All’Arnas Garibaldi di Catania arriva Fabrizio De Nicola.
Roberto Colletti diventa direttore generale ARNAS civico Benfratelli di Cristina Palermo.
All’Asp di Trapani arriva Fabio Damiani, a quella di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra.
All’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, Daniela Faraoni alla direzione generale.
A Enna alla direzione generale dell’Asp ci sarà Francesco Iudica. Maurizio Letterio Lanza all’Azienda sanitaria provinciale di Catania.
Alla direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta approda Alessandro Caltagirone. Infine, all’Asp di Agrigento il nuovo direttore generale è Giorgio Giulio Santonocito.
Calcio a 5 - Serie D - Meligunis sconfitto nello scontro diretto. Pro Mende l'aggancia in vetta.
Fonte: Tuttocampo.it
Ricordiamo che la formazione prima classificata accede direttamente in C2. Dal 2° al 4° posto si disputeranno i playoff.
Il prossimo turno vede impegnato il Meligunis in casa contro la Vigor Itala, attualmente terza in classifica.
Ricordiamo che la formazione prima classificata accede direttamente in C2. Dal 2° al 4° posto si disputeranno i playoff.
Il prossimo turno vede impegnato il Meligunis in casa contro la Vigor Itala, attualmente terza in classifica.
Uno studio della Stazione Zoologica Anton Dohrn, commissionato da Aeolian Islands Preservation Fund e Blue Marine Foundation, sulle implicazioni ambientali che il progetto del porto di Rinella può comportare.
Comunicato stampa
L’Aeolian Islands Preservation Fund e Blue Marine Foundation pubblicano la studio commissionato alla Stazione Zoologica Anton Dohrn finalizzato al monitoraggio a lungo termine dello stato di salute delle praterie di posidonia a Salina, invitando a riflettere sulle implicazioni ambientali che il progetto del porto di Rinella può comportare”.
La Direttiva Habitat 92/43/CEE ha sancito l’importanza a livello europeo del mantenimento della biodiversità nel territorio comunitario, richiamando l’attenzione sugli habitat naturali più vulnerabili e sul numero crescente di specie selvatiche gravemente minacciate. L'UE ha costituito una rete ecologica europea di siti, denominata “Rete Natura 2000”, che costituisce la struttura fondamentale della politica di conservazione comunitaria della biodiversità e dei suoi ambienti naturali. La biodiversità degli ecosistemi è strettamente interconnessa all'habitat in cui essa si sviluppa. Pertanto, la compromissione di tali ambienti comporta il rischio di estinzione di alcune specie che vi abitano.
Nel mare delle Eolie sono presenti ben rappresentati 4 ambienti prioritari descritti dalla Direttiva Habitat 92/43. All'interno di tali habitat, è di fondamentale importanza garantire che le attività umane siano svolte in maniera sostenibile per non intaccare i delicati equilibri dei sistemi naturali.
Dal punto di vista ambientale, l'area dove verrebbe costruita la futura darsena di Rinella è occupata da ampi fondali di “prateria di Posidonia” (posidonieto), uno dei più rigogliosi posidonieti dell’isola di Salina per estensione e naturalità, che ospita piante dall’età stimata di oltre 100 anni. Esso rappresenta uno dei 4 habitat definiti dalla Direttiva Habitat, riconosciuto come Habitat 1120.
La presenza di formazioni di Posidonia oceanica con ampiezza tale da configurarsi quale habitat è confermata, nel 2009, dal Piano di Gestione dei Siti Natura 2000 delle Eolie, attualmente nelle disponibilità della Regione, che lo ha approvato rendendolo strumento di legge.
La Posidonia oceanica è distribuita attorno all’intero periplo dell’isola di Salina. Questo habitat svolge importantissime funzioni per la salute degli ambienti costieri:
· la produzione di ossigeno, sia in mare (utilizzato dagli organismi marini per respirare) sia nell’aria (utilizzato dall’uomo).
· il riciclo dei nutrienti, fondamentale sia per la rete alimentare sia per la trasparenza dell’acqua.
· la protezione della costa dal fenomeno dell’erosione, che incalza in varie aree delle isole eoliane.
· la protezione di popolazioni di varie specie ittiche, con effetti importanti sull’economia della piccola pesca costiera.
· l’accumulo di grandi quantità di anidride carbonica all’interno delle piante, contrastandone la sua diffusione nel mare e nell’atmosfera e contribuendo a tamponare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Se volessimo dare un valore economico ai servizi qui descritti prodotti da questo habitat, calcoli recenti hanno stimato che ogni ettaro di prateria di Posidonia oceanica può fornire servizi ecosistemici con valori che vanno oltre il milione e mezzo di euro all’anno (il valore medio di altre piante marine ammonta a solo 25,000 euro/ettaro/anno).
Dal 2015, nelle Isole Eolie operano attivamente due Fondazioni, l’Aeolian Islands Preservation Fund e la Blue Marine Foundation. Queste due organizzazioni operano sull’intero territorio insulare per promuovere la salvaguardia del patrimonio naturalistico terrestre e marino, in stretta sinergia con le realtà locali, tra cui la piccola pesca artigianale, le scuole, le associazioni locali, i municipi e la Guardia Costiera.
Avendo a cuore la tutela dell’ambiente naturale e lo sviluppo di un turismo sostenibile, nell’estate del 2018 le Fondazioni hanno incaricato la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli di effettuare un monitoraggio sullo stato di salute dell’habitat Posidonia lungo le coste dell’isola di Salina.
La Stazione Zoologica Anton Dohrn è il più antico istituto di ricerca in biologia marina al mondo, e vanta scienziati con riconosciuto credito nazionale e internazionale, rappresentando oggi una delle voci più autorevoli nello studio degli ecosistemi costieri del Mediterraneo, con particolare riguardo alle praterie di Posidonia.
Il primo intervento, effettuato da un team coordinato dal Dott. Procaccini, direttore del Dipartimento di Ecologia Marina della Stazione Zoologica, ha messo in luce che “le coste dell’isola di Salina presentano estese praterie, in parte impattate dall’azione dell’uomo, quali gli ancoraggi delle imbarcazioni durante il periodo estivo. Lo scopo del progetto è individuare una serie di punti sui quali effettuare un monitoraggio a lungo termine, in modo da valutare lo stato di salute delle praterie di Posidonia nel tempo. Per ogni punto monitorato attorno all’isola, la Stazione Zoologica ha valutato la densità (ovvero quanto è fitta la popolazione) e il ricoprimento (quanta superficie del fondale è ricoperta dalla Posidonia). Per contro, studi recenti effettuati dall’ISPRA, incaricato dal Ministero dell’Ambiente, si sono concentrati sul grado di estensione delle praterie lungo la fascia costiera di tutte le isole dell’arcipelago”.
Il monitoraggio della Stazione Zoologica ha evidenziato come “la prateria presente nella baia di Rinella sia una di quelle in maggiore salute, un vero polmone verde sotto il livello del mare. In vista del nuovo porto previsto dal Comune di Leni, se da un lato è possibile stimare la quantità di prateria impattata direttamente dal progetto, non sono facilmente prevedibili gli effetti indiretti che tale opera edilizia può causare nel tempo, con possibili impatti sulla prateria molto maggiori di quelli attesi”.
Anche le complesse opere di reimpianto/trapianto della Posidonia previste appaiono discutibili. “Studi recenti hanno evidenziato come la riforestazione attraverso il trapianto di nuovi ciuffi o di germogli, sia una misura di compensazione da effettuarsi in aree non disturbate, e non in aree in cui la presenza di opere costiere potrebbe modificare le condizioni naturali. Inoltre, stando alle più recenti tecniche d’intervento, la percentuale di successo delle opere di trapianto è ancora molto bassa, e richiede tempi molto lunghi prima che si ristabilisca una vera prateria, senza contare che i costi sono molto elevati, con valori che arrivano fino a 3 milioni di euro per ettaro”. Inoltre, il manuale ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sulla “Conservazione e gestione della naturalità negli ecosistemi marino-costieri, il trapianto delle praterie di Posidonia Oceanica”, a pagina 21 recita testualmente: “… da un lato è doveroso sottolineare come oggi esista concretamente il rischio che le operazioni di compensazione si risolvano esclusivamente in un alibi da esibire nei confronti dell’opinione pubblica in quanto “…omissis… non esiste una compensazione reale a un danno e la distruzione di una prateria di P. oceanica è un fenomeno irreversibile, perché il biotopo è stato definitivamente distrutto.” (Boudouresque et al., 2006). E continua “…la necessità di una valutazione delle procedure più idonee da adottare caso per caso deriva non solo dalla complessità che caratterizza tali procedure, ma anche dalla constatazione dell’elevato numero d’insuccessi documentati in letteratura. Nel Mediterraneo, ad esempio, a più di 25 anni dal primo intervento di trapianto di talee di P. oceanica non si è costituita una vera prateria.” (Boudouresque et al., 2000).
Nel 2007 si è parlato di portualità a Lipari e l'UNESCO è intervenuto sollecitando ulteriori analisi e approfondimenti, esprimendo non poche perplessità sul progetto. Infatti, leggendo il Piano di Gestione del Sito UNESCO Isole Eolie, non è presente alcuna indicazione favorevole all'ampliamento delle strutture portuali fisse a servizio del diporto. Alla luce di ciò, in accordo con i pareri scientifici, sarebbe auspicabile riconsiderare le motivazioni addotte dalla Commissione VAS dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia per il rilascio del parere favorevole, che sembrano mettere in secondo piano le implicazioni negative di carattere normativo che l’opera contiene.
In conclusione, e alla luce di vari pareri contrastanti quali ad esempio quello di Legambiente, la Fondazione UNESCO Sicilia, Marevivo e l'Associazione BCSicilia, nonché l’interrogazione parlamentare dell’On. Muroni che evidenzia il rischio di cancellazione dell’arcipelago dalla World Heritage List, appare necessario comprendere meglio il grado di consapevolezza del reale impatto ambientale prodotto da tale opera e riflettere sulle implicazioni ambientali che tale progetto può comportare.
L’Aeolian Islands Preservation Fund e Blue Marine Foundation pubblicano la studio commissionato alla Stazione Zoologica Anton Dohrn finalizzato al monitoraggio a lungo termine dello stato di salute delle praterie di posidonia a Salina, invitando a riflettere sulle implicazioni ambientali che il progetto del porto di Rinella può comportare”.
La Direttiva Habitat 92/43/CEE ha sancito l’importanza a livello europeo del mantenimento della biodiversità nel territorio comunitario, richiamando l’attenzione sugli habitat naturali più vulnerabili e sul numero crescente di specie selvatiche gravemente minacciate. L'UE ha costituito una rete ecologica europea di siti, denominata “Rete Natura 2000”, che costituisce la struttura fondamentale della politica di conservazione comunitaria della biodiversità e dei suoi ambienti naturali. La biodiversità degli ecosistemi è strettamente interconnessa all'habitat in cui essa si sviluppa. Pertanto, la compromissione di tali ambienti comporta il rischio di estinzione di alcune specie che vi abitano.
Nel mare delle Eolie sono presenti ben rappresentati 4 ambienti prioritari descritti dalla Direttiva Habitat 92/43. All'interno di tali habitat, è di fondamentale importanza garantire che le attività umane siano svolte in maniera sostenibile per non intaccare i delicati equilibri dei sistemi naturali.
Dal punto di vista ambientale, l'area dove verrebbe costruita la futura darsena di Rinella è occupata da ampi fondali di “prateria di Posidonia” (posidonieto), uno dei più rigogliosi posidonieti dell’isola di Salina per estensione e naturalità, che ospita piante dall’età stimata di oltre 100 anni. Esso rappresenta uno dei 4 habitat definiti dalla Direttiva Habitat, riconosciuto come Habitat 1120.
La presenza di formazioni di Posidonia oceanica con ampiezza tale da configurarsi quale habitat è confermata, nel 2009, dal Piano di Gestione dei Siti Natura 2000 delle Eolie, attualmente nelle disponibilità della Regione, che lo ha approvato rendendolo strumento di legge.
La Posidonia oceanica è distribuita attorno all’intero periplo dell’isola di Salina. Questo habitat svolge importantissime funzioni per la salute degli ambienti costieri:
· la produzione di ossigeno, sia in mare (utilizzato dagli organismi marini per respirare) sia nell’aria (utilizzato dall’uomo).
· il riciclo dei nutrienti, fondamentale sia per la rete alimentare sia per la trasparenza dell’acqua.
· la protezione della costa dal fenomeno dell’erosione, che incalza in varie aree delle isole eoliane.
· la protezione di popolazioni di varie specie ittiche, con effetti importanti sull’economia della piccola pesca costiera.
· l’accumulo di grandi quantità di anidride carbonica all’interno delle piante, contrastandone la sua diffusione nel mare e nell’atmosfera e contribuendo a tamponare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Se volessimo dare un valore economico ai servizi qui descritti prodotti da questo habitat, calcoli recenti hanno stimato che ogni ettaro di prateria di Posidonia oceanica può fornire servizi ecosistemici con valori che vanno oltre il milione e mezzo di euro all’anno (il valore medio di altre piante marine ammonta a solo 25,000 euro/ettaro/anno).
Dal 2015, nelle Isole Eolie operano attivamente due Fondazioni, l’Aeolian Islands Preservation Fund e la Blue Marine Foundation. Queste due organizzazioni operano sull’intero territorio insulare per promuovere la salvaguardia del patrimonio naturalistico terrestre e marino, in stretta sinergia con le realtà locali, tra cui la piccola pesca artigianale, le scuole, le associazioni locali, i municipi e la Guardia Costiera.
Avendo a cuore la tutela dell’ambiente naturale e lo sviluppo di un turismo sostenibile, nell’estate del 2018 le Fondazioni hanno incaricato la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli di effettuare un monitoraggio sullo stato di salute dell’habitat Posidonia lungo le coste dell’isola di Salina.
La Stazione Zoologica Anton Dohrn è il più antico istituto di ricerca in biologia marina al mondo, e vanta scienziati con riconosciuto credito nazionale e internazionale, rappresentando oggi una delle voci più autorevoli nello studio degli ecosistemi costieri del Mediterraneo, con particolare riguardo alle praterie di Posidonia.
Il primo intervento, effettuato da un team coordinato dal Dott. Procaccini, direttore del Dipartimento di Ecologia Marina della Stazione Zoologica, ha messo in luce che “le coste dell’isola di Salina presentano estese praterie, in parte impattate dall’azione dell’uomo, quali gli ancoraggi delle imbarcazioni durante il periodo estivo. Lo scopo del progetto è individuare una serie di punti sui quali effettuare un monitoraggio a lungo termine, in modo da valutare lo stato di salute delle praterie di Posidonia nel tempo. Per ogni punto monitorato attorno all’isola, la Stazione Zoologica ha valutato la densità (ovvero quanto è fitta la popolazione) e il ricoprimento (quanta superficie del fondale è ricoperta dalla Posidonia). Per contro, studi recenti effettuati dall’ISPRA, incaricato dal Ministero dell’Ambiente, si sono concentrati sul grado di estensione delle praterie lungo la fascia costiera di tutte le isole dell’arcipelago”.
Il monitoraggio della Stazione Zoologica ha evidenziato come “la prateria presente nella baia di Rinella sia una di quelle in maggiore salute, un vero polmone verde sotto il livello del mare. In vista del nuovo porto previsto dal Comune di Leni, se da un lato è possibile stimare la quantità di prateria impattata direttamente dal progetto, non sono facilmente prevedibili gli effetti indiretti che tale opera edilizia può causare nel tempo, con possibili impatti sulla prateria molto maggiori di quelli attesi”.
Anche le complesse opere di reimpianto/trapianto della Posidonia previste appaiono discutibili. “Studi recenti hanno evidenziato come la riforestazione attraverso il trapianto di nuovi ciuffi o di germogli, sia una misura di compensazione da effettuarsi in aree non disturbate, e non in aree in cui la presenza di opere costiere potrebbe modificare le condizioni naturali. Inoltre, stando alle più recenti tecniche d’intervento, la percentuale di successo delle opere di trapianto è ancora molto bassa, e richiede tempi molto lunghi prima che si ristabilisca una vera prateria, senza contare che i costi sono molto elevati, con valori che arrivano fino a 3 milioni di euro per ettaro”. Inoltre, il manuale ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sulla “Conservazione e gestione della naturalità negli ecosistemi marino-costieri, il trapianto delle praterie di Posidonia Oceanica”, a pagina 21 recita testualmente: “… da un lato è doveroso sottolineare come oggi esista concretamente il rischio che le operazioni di compensazione si risolvano esclusivamente in un alibi da esibire nei confronti dell’opinione pubblica in quanto “…omissis… non esiste una compensazione reale a un danno e la distruzione di una prateria di P. oceanica è un fenomeno irreversibile, perché il biotopo è stato definitivamente distrutto.” (Boudouresque et al., 2006). E continua “…la necessità di una valutazione delle procedure più idonee da adottare caso per caso deriva non solo dalla complessità che caratterizza tali procedure, ma anche dalla constatazione dell’elevato numero d’insuccessi documentati in letteratura. Nel Mediterraneo, ad esempio, a più di 25 anni dal primo intervento di trapianto di talee di P. oceanica non si è costituita una vera prateria.” (Boudouresque et al., 2000).
Nel 2007 si è parlato di portualità a Lipari e l'UNESCO è intervenuto sollecitando ulteriori analisi e approfondimenti, esprimendo non poche perplessità sul progetto. Infatti, leggendo il Piano di Gestione del Sito UNESCO Isole Eolie, non è presente alcuna indicazione favorevole all'ampliamento delle strutture portuali fisse a servizio del diporto. Alla luce di ciò, in accordo con i pareri scientifici, sarebbe auspicabile riconsiderare le motivazioni addotte dalla Commissione VAS dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia per il rilascio del parere favorevole, che sembrano mettere in secondo piano le implicazioni negative di carattere normativo che l’opera contiene.
In conclusione, e alla luce di vari pareri contrastanti quali ad esempio quello di Legambiente, la Fondazione UNESCO Sicilia, Marevivo e l'Associazione BCSicilia, nonché l’interrogazione parlamentare dell’On. Muroni che evidenzia il rischio di cancellazione dell’arcipelago dalla World Heritage List, appare necessario comprendere meglio il grado di consapevolezza del reale impatto ambientale prodotto da tale opera e riflettere sulle implicazioni ambientali che tale progetto può comportare.
Nella foto: Prateria di posidonia a Rinella.
REGIONE: PROTEZIONE CIVILE, CONSEGNATI I CONTAINER PER LE EMERGENZE
Prendono il nome di container, ma in realtà sono delle vere e proprie piattaforme strategiche con attrezzature sofisticate e all’avanguardia, destinate a centri funzionali in casi di terremoti, alluvioni, incendi o altre emergenze. La Protezione civile regionale ne ha consegnati 14 ai vigili del fuoco, non prima di avere effettuato corsi di formazione, teorici e pratici, a beneficio degli addetti chiamati a gestirli per attività di ricerca e soccorso.
«Completiamo in questo modo - commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - la distribuzione su tutto il territorio di queste strutture mobili in grado di supportare l’azione degli operatori per interventi che richiedono l’ausilio di tecnologia avanzata. La difesa del territorio e l’incolumità dei suoi abitanti esigono il massimo sforzo e l’impiego degli strumenti più idonei».
I 14 container Usar (Urban search and rescue) verranno destinati ai 9 comandi provinciali dei vigili del fuoco, alla colonna mobile della Protezione civile, e alle isole di Pantelleria, Lipari, Ustica e Lampedusa. Altre strutture della stessa tipologia sono già presenti a Linosa, Stromboli, Salina, Panarea, Favignana, Levanzo, Marettimo, Filicudi, Alicudi e Vulcano e possono essere trasportate o usate per deposito di materiali perché rispondono alle migliori performance di comodità e rapidità nelle operazioni di logistica.
L’attività di formazione svolta dal personale della Protezione civile regionale, guidata da Calogero Foti, si è tenuta presso la sede del Servizio rischio sismico e vulcanico di Nicolosi, in provincia di Catania, in collaborazione con istruttori statunitensi e olandesi.
«Completiamo in questo modo - commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - la distribuzione su tutto il territorio di queste strutture mobili in grado di supportare l’azione degli operatori per interventi che richiedono l’ausilio di tecnologia avanzata. La difesa del territorio e l’incolumità dei suoi abitanti esigono il massimo sforzo e l’impiego degli strumenti più idonei».
I 14 container Usar (Urban search and rescue) verranno destinati ai 9 comandi provinciali dei vigili del fuoco, alla colonna mobile della Protezione civile, e alle isole di Pantelleria, Lipari, Ustica e Lampedusa. Altre strutture della stessa tipologia sono già presenti a Linosa, Stromboli, Salina, Panarea, Favignana, Levanzo, Marettimo, Filicudi, Alicudi e Vulcano e possono essere trasportate o usate per deposito di materiali perché rispondono alle migliori performance di comodità e rapidità nelle operazioni di logistica.
L’attività di formazione svolta dal personale della Protezione civile regionale, guidata da Calogero Foti, si è tenuta presso la sede del Servizio rischio sismico e vulcanico di Nicolosi, in provincia di Catania, in collaborazione con istruttori statunitensi e olandesi.
Il no di Legambiente del Tirreno al sito di stoccaggio e trasferenza rifiuti di Ginostra.
LEGAMBIENTE DEL TIRRENO - NUCLEO DI GINOSTRA
COMUNICATO:
Legambiente del Tirreno – nucleo di Ginostra dice no all’attuale sito di stoccaggio e trasferenza dei rifiuti di Ginostra e auspica una soluzione diversa e condivisa. “ Una situazione che non è tollerabile neanchè un giorno di più”.
Con l’arrivo della stagione turistica torna alla ribalta prepotentemente l’annosa e mai risolta questione della raccolta e dello stoccaggio in ambito portuale dei rifiuti di Ginostra.
L’attuale sistema adottato crea inquinamento ambientale e deturpa lo splendido scenario naturalistico della minuscola frazione ai piedi dello Stromboli, patrimonio mondiale dell’umanità.
Più volte la scellerata scelta di posizionare i rifiuti del borgo, in attesa di essere trasferiti, in ambito portuale ha portato a veri e propri disastri ambientali; l’ultimo dei quali proprio un anno fa, il 21 Marzo 2018, quando una violenta mareggiata trascinò oltre 100 sacchi in mare.
Legambiente del Tirreno – nucleo di Ginostra dice no all’attuale sito di stoccaggio e trasferenza dei rifiuti di Ginostra che non è tollerabile neanche un giorno di più e auspica che le autorità competenti possano adottare urgentemente una soluzione diversa che rispetti la natura dei luoghi e avviare la raccolta differenziata.
Ginostra, 17/03/2019
LEGAMBIENTE DEL TIRRENO
NUCLEO DI GINOSTRA
Il coordinatore
Gianluca Giuffrè
COMUNICATO:
Legambiente del Tirreno – nucleo di Ginostra dice no all’attuale sito di stoccaggio e trasferenza dei rifiuti di Ginostra e auspica una soluzione diversa e condivisa. “ Una situazione che non è tollerabile neanchè un giorno di più”.
Con l’arrivo della stagione turistica torna alla ribalta prepotentemente l’annosa e mai risolta questione della raccolta e dello stoccaggio in ambito portuale dei rifiuti di Ginostra.
L’attuale sistema adottato crea inquinamento ambientale e deturpa lo splendido scenario naturalistico della minuscola frazione ai piedi dello Stromboli, patrimonio mondiale dell’umanità.
Più volte la scellerata scelta di posizionare i rifiuti del borgo, in attesa di essere trasferiti, in ambito portuale ha portato a veri e propri disastri ambientali; l’ultimo dei quali proprio un anno fa, il 21 Marzo 2018, quando una violenta mareggiata trascinò oltre 100 sacchi in mare.
Legambiente del Tirreno – nucleo di Ginostra dice no all’attuale sito di stoccaggio e trasferenza dei rifiuti di Ginostra che non è tollerabile neanche un giorno di più e auspica che le autorità competenti possano adottare urgentemente una soluzione diversa che rispetti la natura dei luoghi e avviare la raccolta differenziata.
Ginostra, 17/03/2019
LEGAMBIENTE DEL TIRRENO
NUCLEO DI GINOSTRA
Il coordinatore
Gianluca Giuffrè
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi.
Buon Compleanno a Giusy Saltalamacchia, Giuseppina Bonanno, Gianni Gemellaro, Patrizia Lopes, Michela Morelli, Antonella Basile, Silvia Lucci, Giovanni Merlino.
Il cordoglio per il decesso dell'avvocato Carnevale.
Il Presidente del Consiglio Comunale e l’intero civico consesso esprimono sentimenti di profondo cordoglio per la scomparsa dell’Avv. Emanuele Carnevale. Più volte Sindaco del Comune di Lipari, nonché Assessore e Consigliere Comunale, ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo del nostro territorio attraverso atti e azioni miranti al soddisfacimento del bene comune, fondamento imprescindibile del proprio agire politico e sociale.
DOTT. GIACOMO BIVIANO (Pres. consiglio comunale Lipari)
E' deceduto l'avvocato Emanuele Carnevale.
Pochi giorni dopo il decesso della moglie Wilma, ci lascia anche l'avvocato Emanuele Carnevale.
Aveva 77 anni.
Professionista serio, è stato anche sindaco di Lipari (18 giugno 1983-1 giugno 1984; 16 febbraio-1987-30 gennaio 1988; 27 novembre 1993-20 dicembre 1993) nonchè assessore e consigliere comunale dello stesso Comune.
Impegnato anche nello sport, è stato presidente e dirigente del CS Lipari.
Ai familiari le condoglianze di Eolienews.
Aveva 77 anni.
Professionista serio, è stato anche sindaco di Lipari (18 giugno 1983-1 giugno 1984; 16 febbraio-1987-30 gennaio 1988; 27 novembre 1993-20 dicembre 1993) nonchè assessore e consigliere comunale dello stesso Comune.
Impegnato anche nello sport, è stato presidente e dirigente del CS Lipari.
Ai familiari le condoglianze di Eolienews.
Accadde oggi alle Eolie. 18 Giugno 2011 : Torna dopo trent'anni la festa di San Calogero a Pianoconte.
Il video citato nel pezzo è visibile a questo link https://eolienews.blogspot.com/2011/06/torna-dopo-trentanni-la-festa-di-s.html
Siglato accordo di collaborazione tra INGV e ENAC
Il Presidente dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), Nicola Zaccheo, e il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Carlo Doglioni, hanno sottoscritto un Accordo quadro tra i due Enti.
Al fine di definire le modalità di gestione dell’intesa e le attività di comune interesse, tale Accordo prevede l’istituzione di un Comitato di Cooperazione cui parteciperanno il Direttore Generale INGV Maria Siclari e tre rappresentanti dell’Istituto e, per ENAC, altrettanti rappresentanti con il Vice Direttore Generale Alessandro Cardi. Oggetto dell’Accordo, lo scambio di conoscenze tecniche e scientifiche e la collaborazione nei settori strategici delle ceneri vulcaniche dello Space Weather e dell’utilizzo sperimentale di droni per gli scopi di ricerca e monitoraggio sismico, vulcanico e ambientale.
Viene così formalizzata la collaborazione istituzionale tra i due Enti già posta in essere fin dal 2006, finalizzata al mantenimento e al miglioramento degli standard di sicurezza della navigazione aerea nazionale ed internazionale attraverso il costante monitoraggio dell’attività dei vulcani italiani, la puntuale informazione per gli stakeholders aeronautici e l’applicazione delle procedure di contingenza per l’erogazione dei servizi di navigazione aerea sugli aeroporti italiani prossimali ai vulcani attivi, in aderenza a quanto previsto dagli standard normativi nazionali ed internazionali.
In particolare sarà assicurato il supporto dell’INGV, con i suoi due Osservatori vulcanologici nazionali accreditati presso l’Organizzazione dell’Aviazione Civile Internazionale (ICAO – International Civil Aviation Organization), per le attività di competenza dell’ENAC relative alle esercitazioni ICAO VOLCEX. Tali esercitazioni riguardano l’osservazione e la previsione della dispersione delle nubi di cenere vulcanica, per l’applicazione delle procedure previste dall’EUR NAT Volcanic Ash Contingency Plan.
Inoltre, in linea con le recenti determinazioni ICAO sull’obbligo di fornire i prodotti e i servizi di Space Weather per l’assistenza alla navigazione aerea internazionale, l’Accordo comprende le attività svolte dall’INGV, anche nell’ambito del Consorzio Europeo PECASUS, per l'osservazione dei fenomeni che avvengono nella ionosfera e nella magnetosfera e la previsione dei fenomeni di Space Weather.
Al fine di definire le modalità di gestione dell’intesa e le attività di comune interesse, tale Accordo prevede l’istituzione di un Comitato di Cooperazione cui parteciperanno il Direttore Generale INGV Maria Siclari e tre rappresentanti dell’Istituto e, per ENAC, altrettanti rappresentanti con il Vice Direttore Generale Alessandro Cardi. Oggetto dell’Accordo, lo scambio di conoscenze tecniche e scientifiche e la collaborazione nei settori strategici delle ceneri vulcaniche dello Space Weather e dell’utilizzo sperimentale di droni per gli scopi di ricerca e monitoraggio sismico, vulcanico e ambientale.
Viene così formalizzata la collaborazione istituzionale tra i due Enti già posta in essere fin dal 2006, finalizzata al mantenimento e al miglioramento degli standard di sicurezza della navigazione aerea nazionale ed internazionale attraverso il costante monitoraggio dell’attività dei vulcani italiani, la puntuale informazione per gli stakeholders aeronautici e l’applicazione delle procedure di contingenza per l’erogazione dei servizi di navigazione aerea sugli aeroporti italiani prossimali ai vulcani attivi, in aderenza a quanto previsto dagli standard normativi nazionali ed internazionali.
In particolare sarà assicurato il supporto dell’INGV, con i suoi due Osservatori vulcanologici nazionali accreditati presso l’Organizzazione dell’Aviazione Civile Internazionale (ICAO – International Civil Aviation Organization), per le attività di competenza dell’ENAC relative alle esercitazioni ICAO VOLCEX. Tali esercitazioni riguardano l’osservazione e la previsione della dispersione delle nubi di cenere vulcanica, per l’applicazione delle procedure previste dall’EUR NAT Volcanic Ash Contingency Plan.
Inoltre, in linea con le recenti determinazioni ICAO sull’obbligo di fornire i prodotti e i servizi di Space Weather per l’assistenza alla navigazione aerea internazionale, l’Accordo comprende le attività svolte dall’INGV, anche nell’ambito del Consorzio Europeo PECASUS, per l'osservazione dei fenomeni che avvengono nella ionosfera e nella magnetosfera e la previsione dei fenomeni di Space Weather.
Roma, tre appuntamenti per il poeta - scrittore Cortese.
Tre importanti appuntamenti per il poeta eoliano Davide Cortese. Il 21 marzo per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia, l’autore di Lipari leggerà dei suoi testi a Palazzo Merulana, a Roma, per la rassegna Esquilino Poesia, a cura di Angelo De Florio. Il 22 marzo Cortese sarà alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma a leggere versi in dialetto eoliano tratti dal suo libro “VIENTU” per il reading “ALTRE LINGUE – ACHILLE SERRAO Incontro di poeti nelle lingue e nei dialetti d’Italia”, organizzato da Manuel Cohen e Vincenzo Luciani della rivista Periferie.
Infine, il 23 marzo il poeta e scrittore eoliano omaggerà Lawrence Ferlinghetti, il leggendario poeta della beat generation. Con il reading “HAPPY BIRTHDAY AND LONG LIVE LAWRENCE-LORENZO!” il curatore Marco Palladini celebrerà il ragguardevole compleanno del grande poeta americano (100 anni). Davide Cortese leggerà tre testi di Ferlinghetti presso il Centro Culturale “La Camera Verde”.
Infine, il 23 marzo il poeta e scrittore eoliano omaggerà Lawrence Ferlinghetti, il leggendario poeta della beat generation. Con il reading “HAPPY BIRTHDAY AND LONG LIVE LAWRENCE-LORENZO!” il curatore Marco Palladini celebrerà il ragguardevole compleanno del grande poeta americano (100 anni). Davide Cortese leggerà tre testi di Ferlinghetti presso il Centro Culturale “La Camera Verde”.
domenica 17 marzo 2019
Premio “Storie di Alternanza”: un mese di tempo per presentare le domande.
(comunicato) Venerdì 12 aprile è il termine ultimo per partecipare alla nuova sessione del Premio “Storie di Alternanza”, promosso dalla Camera di commercio e dalla sua Azienda speciale servizi alle imprese in collaborazione con Unioncamere, e rivolto agli Istituti scolastici secondari di secondo grado, statali e paritari.
Possono prendere parte all’iniziativa gli studenti dei Licei e degli Istituti tecnici e professionali che sono stati coinvolti, a partire dall’entrata in vigore della legge sulla “Buona scuola”, la n. 107 del 13 luglio 2015, in percorsi di Alternanza scuola lavoro.
Per iscriversi, è sufficiente collegarsi al sito www.storiedialternanza.it, effettuare la registrazione al portale, fatta dal dirigente scolastico o da un suo delegato, e procedere all’inserimento di uno o più progetti.
Per ulteriori dettagli, consultare il bando sul sito www.me.camcom.it, nell’apposita sezione “Alternanza scuola lavoro”.
Possono prendere parte all’iniziativa gli studenti dei Licei e degli Istituti tecnici e professionali che sono stati coinvolti, a partire dall’entrata in vigore della legge sulla “Buona scuola”, la n. 107 del 13 luglio 2015, in percorsi di Alternanza scuola lavoro.
Per iscriversi, è sufficiente collegarsi al sito www.storiedialternanza.it, effettuare la registrazione al portale, fatta dal dirigente scolastico o da un suo delegato, e procedere all’inserimento di uno o più progetti.
Per ulteriori dettagli, consultare il bando sul sito www.me.camcom.it, nell’apposita sezione “Alternanza scuola lavoro”.
La risposta di un balneare eoliano comune alle parole di Briatore sui canoni (Fonte: MondoBalneare.com)
Caro Stella, mi scuserà se le do del qualunquista, ma è quello che penso leggendo il suo articolo sui lidi in Italia». Comincia così la lettera aperta di Dario Famularo, titolare di uno stabilimento balneare nelle Isole Eolie (il testo integrale è in calce all'articolo), in risposta al discusso articolo * pubblicato due giorni fa dal Corriere della Sera in cui Flavio Briatore, intervistato da Gian Antonio Stella, afferma che «i canoni delle concessioni balneari andrebbero almeno triplicati».
Lettera aperta di Dario Famularo, presidente dell'Associazione Balneari Isole Eolie e associato di Assobalneari-Confindustria
Sono sicuro che il dott. Gian Antonio Stella non leggerà mai questa mia nota, ma voglio illudermi che lo faccia. Che possa dedicarmi qualche minuto del suo tempo.
Caro Stella, mi scuserà se le do del qualunquista, ma è quello che penso leggendo il suo articolo sui lidi in Italia. Inizio in modo aggressivo? Sono fuori luogo? Ho esagerato? Probabile, ma generalizzare non è per niente generoso nei confronti di coloro (me per primo) che gestiscono una piccola attività su un lembo di spiaggia, come facciamo noi alle Eolie. Non tutti i calciatori guadagnato quanto Cristiano Ronaldo e non tutti i giornalisti guadagnano quanto lei.
Ritengo non interessante per lei sapere come la penso e non credo la gratifichi sapere quale degli aspetti che ha evidenziato nel suo articolo io condivida. Voglio però che lei sappia cosa vuol dire gestire un’attività qui nelle nostre isole. Non voglio annoiare nessuno e non voglio in alcun modo prendere le distanze da colleghi (scusate se considero collega Briatore) che hanno la fortuna di vivere in contesti completamente all’opposto dei piccolissimi lidi come i nostri, ma noi facciamo enormi sacrifici in termini logistici, noi portiano avanti le nostre attività offrendo servizi altrimenti inesistenti, e se oggi le isole Eolie si fregiano della famigerata Bandiera blu, il merito è anche di noi balneari eoliani.
Tornando all’articolo, vorrei chiarire al dott. Stella che le piccole aziende del comprensorio eoliano lavorano appena quattro mesi l’anno (quando il tempo lo permette), dando in questo breve periodo una breve prospettiva di lavoro ai nostri ragazzi altrimenti disoccupati. Le nostre concessione hanno un’estensione massima che varia da 500 a 750 metri quadrati, pagando non meno di 5.000 euro di canone e 2.000 euro di Tari. Non abbiamo ristoranti ma solo un’offerta di panini preconfezionati, non abbiamo discoteche ma solo impianti impolverati dalla pomice, da noi per due comunissimi lettini e un semplice ombrellone si pagano in media 15 euro.
Caro dott. Stella, in Italia non ci sono solo Twiga. In Italia esistono micro realtà e tra queste esistono le spiagge delle isole Eolie, e pazienza se noi viviamo, come viene scritto nel suo articolo, con “il turismo da ciabatte”. In ogni caso viviamo.
L’aumento dei canoni che lei auspica ci costringerebbe a chiudere e la Bolkestein avvantaggerebbe i colossi della balneazione. Distruggerebbe quello che di buono le nostre piccole aziende hanno fatto fino a oggi, mantenendo il giusto equilibrio anche a livello ambientale con modestissime strutture posizionate sui litorali, nel rispetto del nostro territorio e delle sue peculiarità. Fonte: MondoBalneare.com
Cosa aveva scritto Gian Antonio Stella
Lettera aperta di Dario Famularo, presidente dell'Associazione Balneari Isole Eolie e associato di Assobalneari-Confindustria
Sono sicuro che il dott. Gian Antonio Stella non leggerà mai questa mia nota, ma voglio illudermi che lo faccia. Che possa dedicarmi qualche minuto del suo tempo.
Caro Stella, mi scuserà se le do del qualunquista, ma è quello che penso leggendo il suo articolo sui lidi in Italia. Inizio in modo aggressivo? Sono fuori luogo? Ho esagerato? Probabile, ma generalizzare non è per niente generoso nei confronti di coloro (me per primo) che gestiscono una piccola attività su un lembo di spiaggia, come facciamo noi alle Eolie. Non tutti i calciatori guadagnato quanto Cristiano Ronaldo e non tutti i giornalisti guadagnano quanto lei.
Ritengo non interessante per lei sapere come la penso e non credo la gratifichi sapere quale degli aspetti che ha evidenziato nel suo articolo io condivida. Voglio però che lei sappia cosa vuol dire gestire un’attività qui nelle nostre isole. Non voglio annoiare nessuno e non voglio in alcun modo prendere le distanze da colleghi (scusate se considero collega Briatore) che hanno la fortuna di vivere in contesti completamente all’opposto dei piccolissimi lidi come i nostri, ma noi facciamo enormi sacrifici in termini logistici, noi portiano avanti le nostre attività offrendo servizi altrimenti inesistenti, e se oggi le isole Eolie si fregiano della famigerata Bandiera blu, il merito è anche di noi balneari eoliani.
Tornando all’articolo, vorrei chiarire al dott. Stella che le piccole aziende del comprensorio eoliano lavorano appena quattro mesi l’anno (quando il tempo lo permette), dando in questo breve periodo una breve prospettiva di lavoro ai nostri ragazzi altrimenti disoccupati. Le nostre concessione hanno un’estensione massima che varia da 500 a 750 metri quadrati, pagando non meno di 5.000 euro di canone e 2.000 euro di Tari. Non abbiamo ristoranti ma solo un’offerta di panini preconfezionati, non abbiamo discoteche ma solo impianti impolverati dalla pomice, da noi per due comunissimi lettini e un semplice ombrellone si pagano in media 15 euro.
Caro dott. Stella, in Italia non ci sono solo Twiga. In Italia esistono micro realtà e tra queste esistono le spiagge delle isole Eolie, e pazienza se noi viviamo, come viene scritto nel suo articolo, con “il turismo da ciabatte”. In ogni caso viviamo.
L’aumento dei canoni che lei auspica ci costringerebbe a chiudere e la Bolkestein avvantaggerebbe i colossi della balneazione. Distruggerebbe quello che di buono le nostre piccole aziende hanno fatto fino a oggi, mantenendo il giusto equilibrio anche a livello ambientale con modestissime strutture posizionate sui litorali, nel rispetto del nostro territorio e delle sue peculiarità. Fonte: MondoBalneare.com
Cosa aveva scritto Gian Antonio Stella
Stupendi tendaggi, stupendi divani, stupendi lettini e teli da mare: ma se lo Stato incassa di concessione mensile per il «Twiga» di Flavio Briatore quanto costa una sola giornata (e mezzo) d’affitto di un solo «Presidential Gazebo» sulla spiaggia non è un po’ poco? Dirà lui: offrire il lusso è un lusso. Costa. Giusto. Anche l’area di Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta, però, dovrebbe costare. O no?
L’abbronzatissimo imprenditore dai mocassini rossi, in realtà, non è il bersaglio esclusivo delle denunce di Angelo Bonelli, coordinatore dei Verdi. Anzi. È solo il caso simbolo, per i prezzi altissimi del suo stabilimento balneare (di cui è socia Daniela Santanchè), di una stortura contro la quale gli ambientalisti danno battaglia da anni. Vale a dire la riluttanza dei governi italiani a applicare davvero la «direttiva Bolkestein», la legge europea del 2006 che in nome della concorrenza prevede tra l’altro la messa a gara delle concessioni balneari. Legge recepita obtorto collo (con proroga allegata) dall’ultimo governo Berlusconi nel 2010 ma contestatissima (e se i grandi gruppi spazzassero via i titolari dei «bagni» storici?) non solo in Italia ma anche, ad esempio, in Francia e in Spagna. E così divisiva da esser poi parzialmente rinnegata dallo stesso Frits Bolkestein, ex commissario interno Ue («La direttiva che porta il mio nome non è applicabile ai balneari perché le concessioni non rientrano nei servizi») ma ribadita nel luglio 2016 da una sentenza della Corte di giustizia Ue: «Il diritto dell’Unione osta a che le concessioni per l’esercizio delle attività turistico-ricreative nelle aree demaniali marittime e lacustri siano prorogate in modo automatico in assenza di qualsiasi procedura di selezione dei potenziali candidati».
Una sentenza subìta a malincuore dai francesi, che dopo molte proteste si sono rassegnati ad applicarla. Ma non dai governi Renzi e Gentiloni (proroga al 2020) e men che meno da quello gialloverde che, indifferente al verdetto europeo e alle previsioni del ministro del Turismo Gian Marco Centinaio («al 99,9% andremo in infrazione comunitaria») ha donato ai vecchi concessionari-elettori una maxi proroga di 15 anni fino al 2034. Anzi, ha detto, «personalmente ne avrei concessi 30». Fino al 2049. E la concorrenza? Uffa…
Ed è lì che il coordinatore dei Verdi ha deciso di andare ad approfondire qualche caso simbolo per controllare le contraddizioni più vistose tra la legge e i lamenti. Punto di partenza, ovvio, gli stabilimenti più cari. Che stanno, dice un’inchiesta Codacons del 2017, all’Argentario, a Forte dei Marmi, a Lerici ma più ancora al «Romazzino» di Porto Cervo (400 euro al giorno un ombrellone e due lettini), all’Excelsior di Venezia («capanna in zona centrale 410 euro al giorno») e, in testa a tutti, al Twiga di Marina di Pietrasanta. Dove, riporta l’Ansa, Briatore ha introdotto i «Presidential Gazebo, strutture dotate di televisione e musica, due letti marocchini, tavolo centrale, quattro lettini, il cui costo di noleggio giornaliero ad agosto è pari a 1.000 euro».
Tanti. Ma si sa come la pensa Briatore: «Il turismo delle ciabatte non dà niente al territorio né basta a trasformare un Paese o una regione in una destinazione appetibile. Il turismo di lusso porta soldi che fanno il bene di chi vive e lavora lì. Se volete alzare l’asticella, bene. Altrimenti tenetevi i turisti in sacco a pelo che fanno pipì per strada». I numeri, scrive Carlo Festa sul Sole24Ore, gli darebbero ragione: «Il Billionaire di Dubai genera ben 18,1 milioni di giro d’affari e 5,7 milioni di margine operativo lordo. Seguito dal Twiga di Montecarlo con 11 milioni di fatturato e 3,9 milioni di Ebitda (con una redditività del 35%). Il Sumosan Twiga di Londra 8 milioni di giro d’affari e oltre 2 milioni di Mol. C’è poi il Cipriani, sempre di Montecarlo, con 7,7 milioni di fatturato e quasi 3 milioni di margine operativo lordo. Il Beefbar di Dubai vale invece circa 7 milioni di fatturato e 2 di Mol». Il Twiga di Forte dei Marmi meno, ma comunque fa «4 milioni di fatturato e 1 di Ebitda». Cioè di margine operativo lordo.
Va da sé che gli investimenti, in questi casi, sono alti. Sulla professionalità del personale, sulla scelta degli arredi, sulla qualità e la gestione dei prodotti: se ti arrivano dei milionari russi che ordinano 250 mila euro di «Armand de Brignac» da 500 euro a bottiglia per cantare tutti insieme l’inno russo, com’è successo al Twiga di Montecarlo, o lo champagne ce l’hai lì pronto o addio. Ma se i russi non passano le bottiglie restano lì. In magazzino.
A farla corta: il rischio di impresa c’è e Briatore fa il suo mestiere. Quel Twiga Beach Club col ristorante e le tende e la «disco» e i divani e tutto per tutti i lussi, però, non può esser fatto all’Idroscalo: deve stare lì. Dov’è il turismo storico d’élite. Perché dunque per le concessioni di quei 5.834 metri quadri della «spiaggia più sognata d’Italia» (copyright Twiga) lo Stato (cioè i cittadini) dovrebbe prendere solo 17.619 euro l’anno tra «superficie scoperta», «coperta facile da rimuovere» e «cabine», pari a una media per i tre settori di tre euro e tre cent a metro all’anno? Se il fatturato è di quattro milioni l’anno può pesare l’affitto dell’area solo un 227esimo?
Briatore, Santanché e soci, del resto, sanno che il valore di quel «Bagno» è ben altro. Tant’è che a lungo avrebbero preso in subaffitto a cifre stratosferiche la gestione dell’area dalla «Gardenia di Galeotti Giuseppe & C» alla quale il rinnovo della concessione era costato nel 2005 4.322 euro l’anno. Briciole. Finché nell’ottobre scorso, a dispetto delle polemiche sulla grande pagoda abusiva piantata sulla battigia e accanitamente difesa dalla Santanchè contro Giorgio Mottola di «Report», i soci si sono decisi. E han comprato con la «Mammamia Srl» il ramo d’azienda «afferente l’esercizio di attività di discoteca e stabilimento balneare con annessi bar e punti ristoro», cioè il Twiga, per 3.900.000 euro. Ma come: tutti quei soldi un anno prima della scadenza della proroga targata Pd? Dopo che Parigi aveva già messo a gara le spiagge francesi e comuni come Ramatuelle (cui appartiene la mitica Pampelonne) avevano già fissato con un decreto controfirmato dal prefetto le nuove tariffe demaniali per le proprie 21 concessioni pari a 225.057 l’una (fate voi i confronti) di sola quota fissa? E se quelle teste matte dei grillini si fossero imputate sul rispetto delle leggi e delle sentenze europee? Macché: il fiuto del vecchio corsaro del lusso aveva già annusato come andava a finire...(corriere.it)
La formazione dell' Interclub Lipari "padrona" del derby. La promozione in 2° categoria è ora a 3 punti.
Netta vittoria (3 a 0) dell'Interclub Lipari nel derby con il Malfa, disputato stamane a Quattropani.
A segno Omar Dadi (2) e Lillo Munafò, quest'ultimo alla settima marcatura stagionale e capo - cannoniere della squadra.
Con questa vittoria la formazione del presidente Andrea Tesoriero rafforza la prima posizione in classifica.
A questo punto,la promozione diretta in Seconda categoria è a soli tre punti.
Un traguardo prestigioso che la compagine liparese si appresta a centrare al suo primo anno di attività.
A segno Omar Dadi (2) e Lillo Munafò, quest'ultimo alla settima marcatura stagionale e capo - cannoniere della squadra.
Con questa vittoria la formazione del presidente Andrea Tesoriero rafforza la prima posizione in classifica.
A questo punto,la promozione diretta in Seconda categoria è a soli tre punti.
Un traguardo prestigioso che la compagine liparese si appresta a centrare al suo primo anno di attività.
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi.
Buon Compleanno a Luisa Favaloro, Antonio Mollica, Angela Scafidi, Tati Sala, Sonia Piaggio, Luciana Ziino, Patrizia Aliberti, Giuseppe Ziino, Gaetano Natoli, Christian Caprara, Laura Niosi, Lorena Biviano, Antonio Russo.
Detti e proverbi. Siciliani ed eoliani (51° puntata)
Io’ sugnu petra minuta, ma siervu sempri pi la gran muragghia.
Io sono una piccola pietra. ma servo sempre per la grande muraglia. (Le cose seppur piccole sono sempre utili)
sabato 16 marzo 2019
Calcio a 5 - Serie C2 - Ludica superata in trasferta. Mercoledì nel recupero con il Montalbano urgono i tre punti.
Sconfitta quest'oggi (13 a 5) per la Ludica Lipari sul campo del S. Nicolò ad Acicatena.
A segno per i liparesi Puglisi F.(3), Li Donni, Bucca.
Mercoledì nel recupero casalingo, che si giocherà alle 15 al Freeland, urge battere il Montalbano per allontanare la zona calda della classifica.
A segno per i liparesi Puglisi F.(3), Li Donni, Bucca.
Mercoledì nel recupero casalingo, che si giocherà alle 15 al Freeland, urge battere il Montalbano per allontanare la zona calda della classifica.
FRIDAY FOR FUTURE. Il comunicato dei Giovani Democratici di Messina e della Federazione degli Studenti
(Comunicato) Non poteva restare inascoltato l’appello della giovane Greta Thunberg che da quasi un anno è impegnata in una campagna per difendere l’ambiente e quindi il nostro futuro.
La sua voce è stata un monito per risvegliare le coscienze. La sua voce è diventata la bandiera di chi ogni giorno si impegna contro l’inquinamento, lo scioglimento dei poli, la distruzione delle foreste.
Il messaggio di Greta è stato così forte da mobilitare milioni di giovani in tutto il mondo che sono scesi nelle piazze per un mondo migliore, con la speranza che la politica si impegni nella tutela dell’ambiente.
Il 15 marzo in oltre 2 mila piazze di tutto il mondo i giovani hanno dato vita all’evento “Friday for Future” dimostrando quanto sia sentita la preoccupazione sul futuro della Terra ed hanno rilanciato un sogno che sembrava accantonato da chi pensa di ritornare al carbone o continuare ad investire sul nucleare.
Il messaggio di noi giovani è stata una boccata d’aria fresca che dovremo portare avanti perché non resti solo un bel giorno, ma diventi un impegno quotidiano di sensibilizzazione e rinnovamento delle politiche a favore dello sviluppo ma pensando a tutelare il nostro futuro.
Il nostro pianeta è in pericolo, il nostro futuro è in pericolo. Tocca a noi costruire un futuro migliore, non dimenticando che proprio la salvaguardia del paesaggio rappresenta una delle ricchezze più importanti di Messina e della nostra Sicilia, che molto spesso però dimentichiamo, abbandoniamo o distruggiamo perché non si vuole investire nella sua difesa, nella sua valorizzazione.
Massimo Parisi
Segr. Fed. Prov. Giovani Democratici di Messina
Antonio Sebastiano Restifo
Coordinatore della Federazione degli Studenti
La sua voce è stata un monito per risvegliare le coscienze. La sua voce è diventata la bandiera di chi ogni giorno si impegna contro l’inquinamento, lo scioglimento dei poli, la distruzione delle foreste.
Il messaggio di Greta è stato così forte da mobilitare milioni di giovani in tutto il mondo che sono scesi nelle piazze per un mondo migliore, con la speranza che la politica si impegni nella tutela dell’ambiente.
Il 15 marzo in oltre 2 mila piazze di tutto il mondo i giovani hanno dato vita all’evento “Friday for Future” dimostrando quanto sia sentita la preoccupazione sul futuro della Terra ed hanno rilanciato un sogno che sembrava accantonato da chi pensa di ritornare al carbone o continuare ad investire sul nucleare.
Il messaggio di noi giovani è stata una boccata d’aria fresca che dovremo portare avanti perché non resti solo un bel giorno, ma diventi un impegno quotidiano di sensibilizzazione e rinnovamento delle politiche a favore dello sviluppo ma pensando a tutelare il nostro futuro.
Il nostro pianeta è in pericolo, il nostro futuro è in pericolo. Tocca a noi costruire un futuro migliore, non dimenticando che proprio la salvaguardia del paesaggio rappresenta una delle ricchezze più importanti di Messina e della nostra Sicilia, che molto spesso però dimentichiamo, abbandoniamo o distruggiamo perché non si vuole investire nella sua difesa, nella sua valorizzazione.
Massimo Parisi
Segr. Fed. Prov. Giovani Democratici di Messina
Antonio Sebastiano Restifo
Coordinatore della Federazione degli Studenti
A Canneto, mostra fotografica "Canneto storica"
Esposizione di foto storiche, paesaggi e personaggi.
''Perchè il passato è come una lampada posta all'ingresso del futuro''. Cit. De Lamennais
Archivio fotografico di Claudio Merlino.
Organizzato da Christian Lampo, Domenico Palamara e Giovanni Giardina.
''Perchè il passato è come una lampada posta all'ingresso del futuro''. Cit. De Lamennais
Archivio fotografico di Claudio Merlino.
Organizzato da Christian Lampo, Domenico Palamara e Giovanni Giardina.
Eolie, tre scosse di terremoto in quattro minuti.
Sciame sismico alle Eolie con ben tre scosse nell'arco di quattro minuti.
Tutte hanno avuto l'ipocentro in mare e in prossimità dell'isola di Vulcano.
La prima di magnitudo 2.9 è stata registrata a dieci chilometri di profondità e si è verificata alle 10.59.01.
La seconda, diciassette secondi dopo, ha avuto una magnitudo di 2.2 e si è verificata a due chilometri di profondità.
La terza, di magnitudo 2.1, è stata registrata alle 11.03 ad una profondità di nove chilometri .
Non si sono registrati danni a persone e/o cose.
Aggiornamento - una quarta scossa di magnitudo 1.3 è stata registrata alle 11 e 48 a 11 km. di profondità
La seconda, diciassette secondi dopo, ha avuto una magnitudo di 2.2 e si è verificata a due chilometri di profondità.
La terza, di magnitudo 2.1, è stata registrata alle 11.03 ad una profondità di nove chilometri .
Non si sono registrati danni a persone e/o cose.
Aggiornamento - una quarta scossa di magnitudo 1.3 è stata registrata alle 11 e 48 a 11 km. di profondità
N.B. la foto si riferisce all'evento sismico delle 11 e 3 minuti
ENPA alle Eolie. Ieri, giornata ricca di gioia ed emozioni e si guarda avanti con fiducia e consapevolezza
(di Eleonora Zagami, presidente ENPA - Sezione ISOLE EOLIE) Ieri per la nostra sezione ENPA è stata una giornata ricca di gioia ed emozioni, la visita della Presidente Nazionale Carla Rocchi, in occasione del corso” guardie zoofile”, insieme al Dott.Marco Bravi e il Dott. Antonio Pirillo.
L’apprezzamento espresso per il lavoro svolto in degenza, accolti da Zeus , giovane doberman, e le splendide Annalisa , Sofia e Angela, volontarie super attive impegnate ogni giorno tra catture, accudimento e adozioni, è stata per tutti noi, una conferma .
A tal proposito dopo la pubblicazione-appello di ENPA per Zeus abbiamo ricevuto, nel giro di poche ore, richieste di adozione da varie regioni e valuteremo la più idonea.
Abbiamo continuato il giro recandoci al giardino “ i gatti felici di Lipari” fiore all’occhiello dell’associazione ,dove Norma, ed il suo team Massimo e Mery hanno mostrato una splendida realtà conosciuta anche fuori dall’isola .
La nostra sezione sta crescendo, e si è arricchita di tre nuove delegazioni, Santa Marina Salina, Malfa e Vulcano. Volontari e tesserati aumentano ogni anno, segno palese di una crescente sensibilità verso il mondo animale.
Il progetto avviato con ENPA, prevede il coinvolgimento dell’intero arcipelago eoliano, facendo base a Lipari con il completamento del ricovero sanitario, che permetterà a veterinari convenzionati di operare , microchippare e sterilizzare in giornate prestabilite.
Sarà possibile , in accordo con il Comune, pianificare una serie di interventi finalizzati al contenimento del randagismo, come il progetto pilota “ meticcio di famiglia” già adottato con successo a Trapani ed altre zone della Sicilia, che prevede un aiuto economico da parte di Enpa e del comune per tutti gli adottanti che non possono sostenere per intero la spesa di sterilizzazione di cani o gatti.
Al corso, di formazione Nucleo Guardie Zoofile , hanno preso parte buona parte di volontari ENPA e cittadini che vogliono impegnarsi per la tutela degli animali e dell’ambiente.
Ringraziamo Carla Rocchi e Enpa Nazionale per il sostegno prodigato quotidianamente, una famiglia di cui siamo orgogliosi far parte.
L’apprezzamento espresso per il lavoro svolto in degenza, accolti da Zeus , giovane doberman, e le splendide Annalisa , Sofia e Angela, volontarie super attive impegnate ogni giorno tra catture, accudimento e adozioni, è stata per tutti noi, una conferma .
A tal proposito dopo la pubblicazione-appello di ENPA per Zeus abbiamo ricevuto, nel giro di poche ore, richieste di adozione da varie regioni e valuteremo la più idonea.
Abbiamo continuato il giro recandoci al giardino “ i gatti felici di Lipari” fiore all’occhiello dell’associazione ,dove Norma, ed il suo team Massimo e Mery hanno mostrato una splendida realtà conosciuta anche fuori dall’isola .
La nostra sezione sta crescendo, e si è arricchita di tre nuove delegazioni, Santa Marina Salina, Malfa e Vulcano. Volontari e tesserati aumentano ogni anno, segno palese di una crescente sensibilità verso il mondo animale.
Il progetto avviato con ENPA, prevede il coinvolgimento dell’intero arcipelago eoliano, facendo base a Lipari con il completamento del ricovero sanitario, che permetterà a veterinari convenzionati di operare , microchippare e sterilizzare in giornate prestabilite.
Sarà possibile , in accordo con il Comune, pianificare una serie di interventi finalizzati al contenimento del randagismo, come il progetto pilota “ meticcio di famiglia” già adottato con successo a Trapani ed altre zone della Sicilia, che prevede un aiuto economico da parte di Enpa e del comune per tutti gli adottanti che non possono sostenere per intero la spesa di sterilizzazione di cani o gatti.
Al corso, di formazione Nucleo Guardie Zoofile , hanno preso parte buona parte di volontari ENPA e cittadini che vogliono impegnarsi per la tutela degli animali e dell’ambiente.
Ringraziamo Carla Rocchi e Enpa Nazionale per il sostegno prodigato quotidianamente, una famiglia di cui siamo orgogliosi far parte.
Portualità. Interrogazione urgente dei consiglieri del Vento Eoliano.
Al Sig. Sindaco del Comune di Lipari Rag. Marco Giorgianni
Prot. II - 2019
Oggetto:
: Interrogazione consiliare urgente su
messa in sicurezza ed operatività degli approdi delle isole minori
dell’arcipelago eoliano - si richiede risposta scritta .
Considerati
gli avvenimenti che in questo inverno hanno interessato gli approdi delle Isole
minori del nostro arcipelago.
Visto
che ormai da anni gli abitanti eoliani lamentano la fatiscenza delle strutture
portuali che necessitano di urgenti
ed improcrastinabili interventi di manutenzione e messa in sicurezza .
Considerato
che ad oggi quasi tutti gli approdi insistenti nell’arcipelago attendono
l’inizio e/o il completamento dei lavori di messa in sicurezza .
A
Filicudi, occorre completare i lavori di messa in sicurezza dell’approdo
principale , ormai fermi da anni malgrado le prestigiose passerelle; e lo scalo
alternativo di Pecorini risulta operativo nuovamente soltanto da qualche
settimana, stante i danni subito nel novembre scorso.
Ad
Alicudi , malgrado l’esposto di alcuni cittadini e la data di consegna lavori
prevista per il luglio 2017, sul molo ancora
è insistente un ‘area di cantiere a cielo aperto , dunque occorre procedere con l’immediata
bonifica dei luoghi.
Ginostra
ancora attende l’inizio dei lavori di messa in sicurezza e miglioramento
tecnico dell’approdo di Protezione Civile.
A
Stromboli, da tempo immemore si attende il completamento dei lavori del molo di
Ficogrande così da renderlo operativo e funzionale.
A
Vulcano si continua ad operare in regime di emergenza con il porto delle navi
adattato all’ormeggio degli aliscafi e l’ex pontile degli aliscafi ancora del
tutto divelto e danneggiato. L’ approdo di emergenza (Protezione Civile) di
Vulcano Gelso risulta in grave stato di
abbandono, con diverse grate divelte e spesso senza illuminazione, e quello di Vulcano Porto Ponente oggetto di
ordinanza interdittiva. Dunque necessitano un intervento urgente per
ripristinare e garantire la loro efficienza in caso di bisogno.
Considerato
che la scarsa funzionalità degli approdi limita fortemente il normale svolgimento
della vita quotidiana degli eoliani che vedono continuamente leso il proprio diritto alla mobilità
Con la presente
Si
chiede
-
di riferire in maniera dettagliata circa lo
stato dei lavori di messa in sicurezza
del molo di Filicudi Porto ;
-
di sollecitare l’immediata bonifica e sgombero dei luoghi
ricadenti nell’area portuale di Alicudi ;
-
quando avranno inizio i lavori di messa in
sicurezza del pontile di protezione civile
di Ginostra , se tutti i pareri necessari alla realizzazione dell’opera sono stati
concessi ed acquisiti (in particolar modo la VIA) e se si è già provveduto agli
atti propedeutici al fine di indire relativa gara d’appalto;
-
quali interventi sono previsti , se previsti , per l’Isola di Stromboli e di
Vulcano.
-
quali interventi sono previsti per l’ Isola di Lipari, in particolare riferimento al molo di attracco degli aliscafi
Inoltre si chiede di provvedere con urgenza
alla messa insicurezza delle grate in ferro insistenti sul piccolo molo della
frazione di Canneto, divelte e precarie a causa della recente mareggiata che ha
colpito la frazione.
Ribadendo
quanto sia fondamentale per gli abitanti
delle Isole Minori potere usufruire di
porti con funzionalità ottimale , si attende
cortese riscontro entro trenta giorni dalla predetta . Cordialmente
Avv.
Annarita Gugliotta
Avv.
Francesco Rizzo
Rag
. Franco Muscarà
(Consiglieri
Comunali del “Vento Eoliano con Rizzo Sindaco)
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi.
Buon Compleanno ad Agata Crivelli, Letizia Albanese, Giusy Schibeci, Lucrezia Ristuccia, Vanessa Reitano, Patrizia Sottani, Rocco Patanè, Daniele Lorizio
Detti e proverbi. Siciliani ed eoliani (50° puntata)
Cu parla assa’ ‘un’e’ cridutu, ‘un passa tiempu, veni alluntanatu .
Chi parla tanto, non è creduto e non passa tempo, viene allontanato.
Pesca illegale e vendita illegale. CP eleva verbali per circa 17 mila euro e sequestra 40 kg di pesce
(Comunicato) Nei giorni scorsi, nell’ambito di una operazione complessa di vigilanza pesca disposta dalla Direzione marittima di Catania, è proseguita l’attività di controllo da parte degli uomini della Guardia Costiera di Milazzo per prevenire e reprimere illeciti in materia di pesca marittima e commercializzazione di prodotto ittico. I controlli si sono svolti presso i punti di sbarco del pescato, a bordo delle unità da pesca, presso rivendite al dettaglio di prodotti ittici.
Durante l’attività sono stati riscontrati numerosi illeciti: presso due locali di ristorazione è stata accertata la somministrazione di prodotto ittico in assenza della prevista documentazione attestante la provenienza. I responsabili sono stati sanzionati con verbali amministrativi. Detto prodotto è stato dichiarato dal servizio veterinario dell’Asp competente non idoneo al consumo umano e pertanto avviato alla distruzione.
Inoltre una pescheria è stata sanzionata per avere immesso sul mercato prodotto ittico in assenza delle informazioni obbligatorie previste per la corretta tracciabilità dei prodotti in tutte le fasi della commercializzazione, anche in questo caso al responsabile è stato contestato un illecito amministrativo.
Durante i controlli a terra sono stati sanzionati anche due venditori ambulanti per avere commercializzato prodotto ittico in assenza della documentazione idonea alla tracciabilità del prodotto medesimo ed in carenza dell’autorizzazione sanitaria, anche in questo caso il prodotto è stato sequestrato.
Infine, a seguito delle opportune verifiche incrociate sulle piattaforme informatiche in uso al personale della Guardia Costiera, un’altra sanzione è stata elevata a carico di un commerciante che non ha correttamente inserito i documenti relativi alla tracciabilità del prodotto ittico nell’apposito portale ministeriale.
La dipendente motovedetta CP 544 nell’ambito della stessa operazione, ha accertato l’irregolare assunzione di marittimi su una unità da pesca senza la regolare annotazione sui documenti di bordo, la stessa ha altresì accertato l’utilizzo da parte di diportisti di attrezzi non consentiti e non opportunamente segnalati, procedendo alle relative contestazioni ed al sequestro degli stessi (n° 3 nasse, n° 1 FAD). Infine la vedetta ha contestato ad un diportista la mancanza di documenti di bordo ed ha provveduto a deferire all’autorità giudiziaria il conduttore di una barca da pesca per violazioni di leggi e regolamenti che disciplinano la sicurezza della navigazione.
Nel complesso sono stati elevati verbali amministrativi per un ammontare di circa 17.000 euro e sequestrati circa Kg 40 di prodotto ittico.
L’attività di controllo e vigilanza a cura della Guardia Costiera di Milazzo continuerà su tutto il territorio di competenza per verificare il rispetto della politica comune della pesca anche in merito all’osservanza delle norme inerenti gli attrezzi di pesca utilizzati, la tracciabilità/rintracciabilità del prodotto ittico in tutte le fasi della commercializzazione, a tutela delle risorse ittiche, dell’ambiente marino ed a garanzia della sicurezza alimentare del consumatore.
Durante l’attività sono stati riscontrati numerosi illeciti: presso due locali di ristorazione è stata accertata la somministrazione di prodotto ittico in assenza della prevista documentazione attestante la provenienza. I responsabili sono stati sanzionati con verbali amministrativi. Detto prodotto è stato dichiarato dal servizio veterinario dell’Asp competente non idoneo al consumo umano e pertanto avviato alla distruzione.
Inoltre una pescheria è stata sanzionata per avere immesso sul mercato prodotto ittico in assenza delle informazioni obbligatorie previste per la corretta tracciabilità dei prodotti in tutte le fasi della commercializzazione, anche in questo caso al responsabile è stato contestato un illecito amministrativo.
Durante i controlli a terra sono stati sanzionati anche due venditori ambulanti per avere commercializzato prodotto ittico in assenza della documentazione idonea alla tracciabilità del prodotto medesimo ed in carenza dell’autorizzazione sanitaria, anche in questo caso il prodotto è stato sequestrato.
Infine, a seguito delle opportune verifiche incrociate sulle piattaforme informatiche in uso al personale della Guardia Costiera, un’altra sanzione è stata elevata a carico di un commerciante che non ha correttamente inserito i documenti relativi alla tracciabilità del prodotto ittico nell’apposito portale ministeriale.
La dipendente motovedetta CP 544 nell’ambito della stessa operazione, ha accertato l’irregolare assunzione di marittimi su una unità da pesca senza la regolare annotazione sui documenti di bordo, la stessa ha altresì accertato l’utilizzo da parte di diportisti di attrezzi non consentiti e non opportunamente segnalati, procedendo alle relative contestazioni ed al sequestro degli stessi (n° 3 nasse, n° 1 FAD). Infine la vedetta ha contestato ad un diportista la mancanza di documenti di bordo ed ha provveduto a deferire all’autorità giudiziaria il conduttore di una barca da pesca per violazioni di leggi e regolamenti che disciplinano la sicurezza della navigazione.
Nel complesso sono stati elevati verbali amministrativi per un ammontare di circa 17.000 euro e sequestrati circa Kg 40 di prodotto ittico.
L’attività di controllo e vigilanza a cura della Guardia Costiera di Milazzo continuerà su tutto il territorio di competenza per verificare il rispetto della politica comune della pesca anche in merito all’osservanza delle norme inerenti gli attrezzi di pesca utilizzati, la tracciabilità/rintracciabilità del prodotto ittico in tutte le fasi della commercializzazione, a tutela delle risorse ittiche, dell’ambiente marino ed a garanzia della sicurezza alimentare del consumatore.
Iscriviti a:
Post (Atom)