La nota del dottor Subba
Ribadisco che in sede di verifica trimestrale degli equilibri finanziari abbiamo registrato uno squilibrio correlato ai limiti/obiettivi imposti dal patto di stabilità interno, squilibrio connesso alla circostanza che il rispetto dei limiti del 2014 è stato basato anche sulle entrate da ti.4', che dovevano derivare in buona quantità dai trasferimenti regionali per investimenti anno 2013 (l'entrata doveva rilevare positivamente ai fini del rispetto del patto e l'uscita non doveva rilevare negativamente perchè rientrava nei limiti garantiti dal patto di stabilità verticale incentivato regionale).
Per potere introitare le somme connesse a trasferimenti regionali per investimenti anno 2013 (dove si opera con buoni di prelevamento) è necessario allegare alla richiesta di accredito il mandato di pagamento connesso alla spesa sostenuta e se i settori e servizi competenti non riescono a perfezionare le liquidazioni l'ente non riuscirà ad introitare quanto necessario per il rispetto del patto.
Ribadisco che quello che si sta verificando è esattamente l'opposto di quanto sarebbe necessario, ovvero i settori e servizi competenti stanno utilizzando gli spazi concessi dalla Regione nell'ambito del patto verticale, pari ad un milione e 390 mila euro, per pagare le spese in conto capitale ma non spese che automaticamente determinano entrate (come ad esempio i trasferimenti regionali per investimenti anno 2013) creando uno scompenso nell'ambito di come si era previsto di operare per rispettare i vincoli del patto per il 2014. Ribadisco che questo settore non può impedire che si concretizzino pagamenti in conto capitale nell'ambito dei limiti imposti dal patto, perchè se non dovessimo raggiungere la soglia comunicata dalla Regione incorreremmo nelle sanzioni previste dallo stesso accordo, ma ha il dovere di segnalare l'anomalia affinchè si possano trovare per tempo adeguate soluzioni, imponendo di operare in un modo anzichè in un altro.
Evidenzio oggi che i tagli di trasferimenti statali che ormai per noi sono "prelievi" visto che non ci danno piu' nulla e attingono ai fondi della nostra Imu e nostra Tasi si sono incrementati in modo esponenziali aggravando ancor di piu' la situazione del nostro bilancio e del nostro patto di stabilità. Le misure alternative da adottare rispetto a pagamenti esclusivamente nell'ambito dei sopra citati fondi connessi ad investimenti regionali 2013 sono:
1) contrazione della spesa corrente (cosa quasi impossibile visti gli stanziamenti dell'annualità 2014 del bilancio 2013/2015);
2) incremento delle entrate correnti da non impegnare (si dovrebbe aumentare la pressione fiscale/tributaria):
3) incremento di entrate da t.4 ovvero incasso di oneri d'urbanizzazione, alienazione di beni immobili e trasferimenti per investimenti (le somme andrebbero introitate e non spese).
Rappresento per l'ennesima volta che per avere certezza di rispetto del patto di stabilità sarebbe necessario incrementare l'aliquota Imu ordinaria attualmente in vigore o l'aliquota tasi in atto prevista dalla legge e per fare ciò è necessario che il sindaco o l'assessore al bilancio dispongano con immediatezza al servizio tributi la predisposizione dei relativi atti per la successiva approvazione da parte del consiglio comunale dell'ente, approvazione che si deve concretizzare entro il termine del 30 settembre 2014. Se non si procederà ad incremento della pressione fiscale/tributaria un eventuale rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità sarebbe ancorato a delle remote eventualità ovvero che si introitino ulteriori somme dal ti.4 rispetto alla previsioni attuali (finanziamenti di investimenti, alienazione di immobili e incassi da oneri di urbanizzazione) e che la Regione ci eroghi integralmente il contributo investimenti previsto per l'anno 2014, senza prescrizioni di sorta (nel caso in cui si verificassero tali eventualità le somme sarebbero introitate, parteciperebbero al raggiungimento dell'obiettivo di rispetto del patto di stabilità e rimarrebbero non utilizzabili, cosi' come tutte quelle che abbiamo conservato a residui, fino a quando non ci verranno concessi adeguati "spazi finanziari".
Resto in attesa di decisioni e conseguenti determinazioni dell'organo politico che ribadisco devono essere imposte ai settori e servzi competenti per materia per quanto riguarda l'aspetto della gestione delle spese in conto capitale e comunicate al servizio tributi (con immediatezza in considerazione della scadenza del 30 settembre) per quanto riguarda l'aspetto della modifica e delle aliquote in vigore relative a tributi locali.
Dottor Francesco Subba
Le "riflessioni" di Angelo Sidoti
Caro Direttore, dalla lettura degli articoli pubblicati sui giornali on line avente per oggetto “Tasse & Tributi”, traspare una certa discordanza tra le dichiarazioni rese da rappresentanti di governo e quelle pronunciate da dirigenti del nostro Ente.
Gradirei, pertanto, che fosse chiarita dall’amministrazione questa frase riportata nella lettera del Ragioniere Generale:
“Rappresento per l’ennesima volta che per avere certezza di rispetto del patto di stabilità sarebbe necessario incrementare l’aliquota IMU ordinaria attualmente in vigore o l’aliquota Tasi in atto prevista dalla legge e per fare ciò è necessario che il Sindaco o l’Assessore al Bilancio dispongano con immediatezza al servizio tributi la predisposizione dei relativi atti (…….)”
Altra dichiarazione riportata nel testo della lettura del Dr. Subba:
“Se non si procederà ad incremento della pressione fiscale/tributaria un eventuale rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità sarebbe ancorato a delle remote eventualità (……)”
Per intenderci si parla di:
- Necessità di incremento IMU ordinaria o Aliquota Tasi. Stiamo parlando di aumentare le tasse o sbaglio?
- Incremento della pressione fiscale e tributaria. Idem aumento tasse?
- Un eventuale rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità. Questo “eventuale” nasconde il possibile rischio di mancato rispetto dei limiti?
- Patto di stabilità ancorato a delle remote eventualità. Queste “remote eventualità” nascondono quali rischi?
Ma soprattutto, qual è l’importo dello squilibrio finanziario riscontrato in fase di verifica trimestrale?
Angelo Sidoti
Angelo Sidoti