Gentile Direttore,
le chiedo ancora una volta ospitalità
nel Suo notiziario perché sono stato informato della divulgazione di
notizie relative ai tassi di assenza del personale dell’ente e, in
particolare, ai tassi di assenza del Dirigente del settore (il
sottoscritto) e del Servizio Ragioneria e Finanze (da me diretto) che
risulterebbero i più elevati nel periodo 01/01 – 31/08/2013.
Considerato che sia il sottoscritto che
i dipendenti del Servizio Ragioneria e Finanze sono quasi mai assenti
mi sono incuriosito e sono andato a verificare i dati che sono i
seguenti:
Servizio Ragioneria e Finanze.
Gennaio - percentuale di assenza:
1,52%
Febbraio - percentuale di assenza:
4,17%
Marzo - percentuale di assenza: 3,17%
Aprile - percentuale di assenza:
13,33%
Maggio - percentuale di assenza:
16,67%
Giugno - percentuale di assenza:
21,67%
Luglio - percentuale di assenza:
11,59%
Agosto - percentuale di assenza:
40,15%
La media delle sopra citate percentuali
(somma di tutte le cifre e divisione per 8) è 14,% e non 31% ed è
un ottimo dato visto che già viene definito “non elevatissimo”
il 19% dell’intero Comune.
Faccio presente, inoltre, che le
percentuali più alte che vengono sopra riportate sono in gran parte
connesse ad assenze per malattia (vere malattie) e non a “riposi
vari” che i dipendenti del Servizio Ragioneria, purtroppo, non si
possono permettere.
Dirigente del settore:
Gennaio - percentuale di assenza:
0,00%
Febbraio - percentuale di assenza:
0,00%
Marzo - percentuale di assenza: 0,00%
Aprile - percentuale di assenza:
40,00% - mi sono permesso di fruire di 8 giorni di ferie su 20
lavorativi
Maggio - percentuale di assenza: 4,76%
- mi sono permesso di fruire di 1 giorno di assenza su 21 lavorativi
per particolari Motivi familiari (ho portato
mia figlia a Milazzo dall’oculista)
Giugno - percentuale di assenza: 0,00%
Luglio - percentuale di assenza:
78,00% - congedo parentale/ferie
Agosto - percentuale di assenza:
50,00% - congedo parentale/ferie
Se si analizza il dato del primo
semestre il Dirigente del settore ha una media di assenze del 7,46% e
visto che viene definito “non elevatissimo” il 19,00% di media
del Comune lascio ai lettori ogni commento.
Andiamo ai giorni di assenza dei mesi
di luglio e agosto e, visto che per questo mio periodo di assenza si
è tanto parlato, scritto e commentato, ipotizzando anche chissà
quale contrasto con l’amministrazione (cosa che non esiste
minimamente visto che il rapporto è di piena sintonia e
collaborazione, ognuno ovviamente con il pieno esercizio del proprio
ruolo), penso sia giusto chiarire di cosa si è trattato, anche per
sgomberare il campo da ogni possibile equivoco:
con nota del 24/06/2013, data che
consentiva all’amministrazione di avere in pratica lo stesso
preavviso previsto dalle norme in vigore per il congedo parentale,
comunicavo che per urgenti e inderogabili motivi familiari e
personali avevo bisogno di assentarmi dal servizio per i successivi
mesi dell’anno 2013 e facevo presente che era mia intenzione fruire
del periodo di astensione facoltativa/congedo parentale che è
contemplato dalle norme in vigore (Testo Unico n. 151/2001, Legge
53/2000, art. 2120 del codice civile, vigenti norme contrattuali),
ma, considerato che per indifferibili esigenze di servizio, e in
ultimo anche per la prolungata assenza per malattia del Dirigente del
1° settore, di cui sono il sostituto, avevo maturato un numero
spropositato di giorni di ferie arretrate, che devono essere fruite
perché costituzionalmente garantite ed irrinunciabili (a dicembre
2013 maturavo 201 giorni che corrispondono alle ferie di circa 7
anni) facevo presente che a partire dall’ 8 luglio 2013 avrei
fruito di n. 125 giorni di ferie arretrate (erano i giorni che
servivano per un periodo di assenza pari a quello dell’ipotesi di
astensione facoltativa). Con la stessa nota ho evidenziato che la
sopra citata fruizione di ferie piuttosto che di congedo parentale
avrebbe consentito di ottenere diversi risultati ovvero avrebbe
permesso al sottoscritto di potersi assentare per il periodo
necessario per risolvere i propri problemi familiari e avrebbe
permesso sia al sottoscritto che all’ente di smaltire l’enorme
carico di ferie arretrate non fruite.
Con la stessa nota ho fatto presente
che il periodo di ferie o astensione sopra evidenziato, che in prima
analisi poteva sembrare spropositato, avrebbe determinato una mia
assenza temporalmente pari a quella recente (per malattia) del Dott.
Famularo e considerato che l’ente in quella circostanza non ha
patito particolari problemi organizzativi ho rappresentato che
ritenevo che lo stesso si sarebbe verificato con l’assenza del
sottoscritto.
Ho ricordato, in proposito, che il
Dott. Famularo è in possesso degli stessi miei titoli di studio e
requisiti professionali e che, pertanto, lo stesso poteva
tranquillamente farsi carico del ruolo di Responsabile del Settore
Finanziario così come io, durante la sua assenza, mi sono fatto
carico del ruolo di Dirigente del Settore Istituzionale.
Ho rappresentato, inoltre, che al
rientro in servizio avrei avuto ancora altri 76 giorni di ferie
arretrate che avrei dovuto smaltire, unitamente ai 32 giorni che
maturano annualmente, alla media di 75 giorni all’anno circa, per
fare in modo da azzerare il mio credito al momento del pensionamento
del sopra citato Dirigente del 1° settore (se non si smaltiscono le
ferie arretrate ora che c’è il sostituto come si potranno smaltire
quando il sostituto non ci sarà più…???).
Il 19 Agosto, così come avvenuto tante
altre volte in passato (conservo gelosamente le disposizioni dei vari
Sindaci), sono stato richiamato in servizio per “esigenze d’ufficio
urgenti connesse all’approvazione del Conto Consuntivo 2012 e altre
esigenze connesse a regole di finanza pubblica”, per le quali il
Sindaco ha ritenuto che la mia presenza fosse necessaria. Devo dire
che prima di richiamarmi in servizio e considerato che l’assenza
era legata a problematiche personali e familiari il Sindaco mi ha
convocato, mi ha spiegato le motivazioni dell’amministrazione e mi
ha chiesto collaborazione (avrei potuto facilmente continuare ad
assentarmi comunicando la fruizione dell’astensione facoltativa che
per legge non mi può essere negata).
E’ appena il caso di sottolineare che
durante il periodo di assenza ho garantito assistenza ai miei uffici
e all’amministrazione con cadenza praticamente giornaliera,
rientrando anche in servizio per la firma di atti urgenti, e senza
chiedere che la fruizione di quei giorni di permesso (nei quali di
fatto ho svolto attività per conto dell’ente) non venisse
calcolata come giorni di ferie effettivamente fruite.
Prima di scrivere e di commentare
bisognerebbe intanto fare attenzione che i propri calcoli siano
corretti e, soprattutto, informarsi su fatti e circostanze, anche al
fine di non rendere informazioni fuorvianti che possono danneggiare
l’immagine e la professionalità di chi lavora seriamente (ci sono
tanti ambiti del pubblico impiego nei quali si può intervenire ma il
Servizio Ragioneria del Comune di Lipari non è tra questi).
Ringrazio Lei e i Suoi lettori per
l’attenzione che mi avete dedicato.
Francesco Subba – Dirigente Settore
Economia e Finanze del Comune di Lipari