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lunedì 2 aprile 2012
Comune e bilancio . Le "ricette" del dottor Paino
Riceviamo dal dottor Mario Paino e pubblichiamo:
Con sempre crescente frequenza noto una pericolosa tendenza a fare da Cassandra sulle disastrose condizioni economiche del comune di Lipari, prevedibile preludio a un generalizzato aumento di tasse che a quel punto diventerebbero accettate e condivise. Poiché sono stato costretto nelle mia esperienza politica ad occuparmi di tale problema e avendo per ben cinque anni resistito, nella qualità di presidente del Consiglio Comunale dal 2001 al 2007, a tutte le infinite pressioni provenienti da più parti che mi “invitavano” ad aumentare le tasse, cosa che non ho voluto fare ( e sono ancora oggi felice di essere riuscito, con grosse difficoltà, a mantenere l’unico impegno che avevo assunto allora con i miei concittadini elettori) desidero brevemente esporre il mio contributo alla faccenda pur precisando che non conoscendo l’attuale situazione economica del comune, potrei fare affermazioni non aderenti alla nuova realtà. Sinteticamente il problema di aumentare le tasse è un falso problema di tutte le comunità. Il problema vero è l’equilibrio delle spese e delle entrate che deve essere mantenuto con i meccanismi più virtuosi possibili che agiscano sui due versanti, riqualificando la spese e riducendola a quella indispensabile anche a costo di sacrifici “ politico- clientelari” e riqualificando le entrate anche attraverso un’opera di risanamento e riorganizzazione dei servizi, alcuni dei quali ( rifiuti, acqua, energia elettrica, edilizia, imposte) hanno delle ricadute sia sul versante delle entrate che su quello della spesa. Solo attraverso una dettagliata analisi ( tecnica) di tutti questi meccanismi e dall’impatto ( analisi politica) di tali meccanismi sulla vita di una comunità si può valutare su quale versante agire e su quali rimedi di quel versante. L’analisi finale deve farla la politica e non i tecnici perché è la politica che deve decidere ( ad esempio) se sia più utile e/o più possibile acquistare arredi negli uffici o far funzionare un asilo nido o realizzare entrambi gli interventi e con quali risorse. La consapevolezza deve essere quella di sempre; cioè che se il “voltante” di una macchina è l’economia , il “ motore” deve essere l’”oggettività”, senza questa consapevolezza nessuna società può progredire. Alla luce di tali considerazioni devo purtroppo affermare che le logiche dominanti purtroppo richiedono di accedere invece ad una economia “ drogata”, dove si chiede “ sempre” e “ comunque” ai cittadini ogni anno e ad ogni bilancio di aumentare le tasse, perché la situazione è drammatica, salvo poi a dire l’anno successivo che i soldi non sono bastati e che ci vogliono nuove tasse perché siamo al collasso, al dissesto, bla bla bla e così via all’infinito.
Questa logica è improponibile e ci vuole qualcuno che dia un segnale forte di discontinuità, come quello che ha dato quel Consiglio Comunale ( sia di maggioranza che di minoranza) che dal 2001 al 2007 ha avuto il coraggio di resistere alle pressioni e non aumentare le tasse. Voglio ricordare a chi non se ne fosse accorto che ancora oggi a Lipari ( e chi vive nel sociale lo sa) c’è parecchia gente che chiede soldi, ci sono molte attività che non riescono a pagare le tasse, ci sono molte famiglie che ( a dispetto di pignoramenti e sequestri) non riescono a pagare le imposte e spesso neanche i beni di prima necessità. Noi non siamo un comune diverso dagli altri, non è vero che abbiamo un problema di liquidità diverso dagli altri, noi riscuotiamo l’Ici e i tributi quando li riscuotono gli altri comuni, noi paghiamo gli stipendi quando li pagano gli altri comuni, attingiamo alle anticipazioni di tesoreria come gli altri comuni. Siamo un comune come gli altri e dobbiamo avere questa consapevolezza. Dobbiamo sempre più improntare l’azione amministrativa alla teoria delle quattro R ( regole, responsabilità, rigore, risultati ). Il dubbio, invece, è quello che si voglia evitare di accedere a meccanismi virtuosi ma che richiedono maggior lavoro e maggiore impegno, per andare sempre sull’accertato come è documentato dalla protervia con cui alcune amministrazioni propongono l’addizionale Irpef, tassa fortemente e doppiamente iniqua, sia perché grava su chi dichiara , sia perché non influisce su chi evade.
Ho voluto brevemente esporre queste considerazioni, che provengono dal profondo del cuore, perché leggendo i nostri blog i cittadini si potrebbero sentire smarriti di fronte ad una comunità che nel vivo di un confronto politico essenziale per la nostra collettività sembrerebbe ricevere il messaggio che l’unico obiettivo che si propone il comune per il prossimo futuro sia come rastrellare soldi a chi già paga, invece di sviluppare ipotesi di crescita globale, rappresentando una realtà particolare anche dal punto di vista economico di bilancio, quando le isole invece sono realtà particolari ma per ben altri aspetti ( trasporti, servizi).
Mario Paino
Con sempre crescente frequenza noto una pericolosa tendenza a fare da Cassandra sulle disastrose condizioni economiche del comune di Lipari, prevedibile preludio a un generalizzato aumento di tasse che a quel punto diventerebbero accettate e condivise. Poiché sono stato costretto nelle mia esperienza politica ad occuparmi di tale problema e avendo per ben cinque anni resistito, nella qualità di presidente del Consiglio Comunale dal 2001 al 2007, a tutte le infinite pressioni provenienti da più parti che mi “invitavano” ad aumentare le tasse, cosa che non ho voluto fare ( e sono ancora oggi felice di essere riuscito, con grosse difficoltà, a mantenere l’unico impegno che avevo assunto allora con i miei concittadini elettori) desidero brevemente esporre il mio contributo alla faccenda pur precisando che non conoscendo l’attuale situazione economica del comune, potrei fare affermazioni non aderenti alla nuova realtà. Sinteticamente il problema di aumentare le tasse è un falso problema di tutte le comunità. Il problema vero è l’equilibrio delle spese e delle entrate che deve essere mantenuto con i meccanismi più virtuosi possibili che agiscano sui due versanti, riqualificando la spese e riducendola a quella indispensabile anche a costo di sacrifici “ politico- clientelari” e riqualificando le entrate anche attraverso un’opera di risanamento e riorganizzazione dei servizi, alcuni dei quali ( rifiuti, acqua, energia elettrica, edilizia, imposte) hanno delle ricadute sia sul versante delle entrate che su quello della spesa. Solo attraverso una dettagliata analisi ( tecnica) di tutti questi meccanismi e dall’impatto ( analisi politica) di tali meccanismi sulla vita di una comunità si può valutare su quale versante agire e su quali rimedi di quel versante. L’analisi finale deve farla la politica e non i tecnici perché è la politica che deve decidere ( ad esempio) se sia più utile e/o più possibile acquistare arredi negli uffici o far funzionare un asilo nido o realizzare entrambi gli interventi e con quali risorse. La consapevolezza deve essere quella di sempre; cioè che se il “voltante” di una macchina è l’economia , il “ motore” deve essere l’”oggettività”, senza questa consapevolezza nessuna società può progredire. Alla luce di tali considerazioni devo purtroppo affermare che le logiche dominanti purtroppo richiedono di accedere invece ad una economia “ drogata”, dove si chiede “ sempre” e “ comunque” ai cittadini ogni anno e ad ogni bilancio di aumentare le tasse, perché la situazione è drammatica, salvo poi a dire l’anno successivo che i soldi non sono bastati e che ci vogliono nuove tasse perché siamo al collasso, al dissesto, bla bla bla e così via all’infinito.
Questa logica è improponibile e ci vuole qualcuno che dia un segnale forte di discontinuità, come quello che ha dato quel Consiglio Comunale ( sia di maggioranza che di minoranza) che dal 2001 al 2007 ha avuto il coraggio di resistere alle pressioni e non aumentare le tasse. Voglio ricordare a chi non se ne fosse accorto che ancora oggi a Lipari ( e chi vive nel sociale lo sa) c’è parecchia gente che chiede soldi, ci sono molte attività che non riescono a pagare le tasse, ci sono molte famiglie che ( a dispetto di pignoramenti e sequestri) non riescono a pagare le imposte e spesso neanche i beni di prima necessità. Noi non siamo un comune diverso dagli altri, non è vero che abbiamo un problema di liquidità diverso dagli altri, noi riscuotiamo l’Ici e i tributi quando li riscuotono gli altri comuni, noi paghiamo gli stipendi quando li pagano gli altri comuni, attingiamo alle anticipazioni di tesoreria come gli altri comuni. Siamo un comune come gli altri e dobbiamo avere questa consapevolezza. Dobbiamo sempre più improntare l’azione amministrativa alla teoria delle quattro R ( regole, responsabilità, rigore, risultati ). Il dubbio, invece, è quello che si voglia evitare di accedere a meccanismi virtuosi ma che richiedono maggior lavoro e maggiore impegno, per andare sempre sull’accertato come è documentato dalla protervia con cui alcune amministrazioni propongono l’addizionale Irpef, tassa fortemente e doppiamente iniqua, sia perché grava su chi dichiara , sia perché non influisce su chi evade.
Ho voluto brevemente esporre queste considerazioni, che provengono dal profondo del cuore, perché leggendo i nostri blog i cittadini si potrebbero sentire smarriti di fronte ad una comunità che nel vivo di un confronto politico essenziale per la nostra collettività sembrerebbe ricevere il messaggio che l’unico obiettivo che si propone il comune per il prossimo futuro sia come rastrellare soldi a chi già paga, invece di sviluppare ipotesi di crescita globale, rappresentando una realtà particolare anche dal punto di vista economico di bilancio, quando le isole invece sono realtà particolari ma per ben altri aspetti ( trasporti, servizi).
Mario Paino
La settimana Santa (di Agostina Natoli)
La Settimana Santa
Le domeniche di Quaresima sono cinque, la sesta in cui ha inizio la Settimana Santa, si chiama Domenica delle Palme e della Passione del Signore. La preghiera della Settimana Santa riflette i giorni santi che ci conducono al centro, alla sorgente e al punto culminante di tutto l’anno liturgico e della vita cristiana: il Mistero Pasquale di Gesù Cristo.
La Settimana Santa o “Grande Settimana”, come la chiamava nel quarto secolo Egeria, è la settimana che precede la Pasqua ed è la più importante dell’anno. In essa seguiamo Gesù dal suo ingresso a Gerusalemme, la domenica delle Palme, fino alla sua morte e sepoltura.
Anche la comunità di Canneto ha rievocato il memento dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme, che prepara il cristiano a vivere i giorni della Passione e morte del Cristo crocifisso, giorni fondamentali per il credente, in attesa della Risurrezione pasquale.
Mons. Gennaro Divola in presenza di Padre Mario hanno benedetto palme e ramoscelli d’ulivo portati dai numerosi fedeli, che alla fine della celebrazione hanno condotto alle proprie case quale simbolo di pace, la cerimonia ha dato ufficialmente il via ai riti della Settimana Santa.
Subito dopo la benedizione, la processione si è snodata per un breve tratto di strada e si è conclusa all’interno della Basilica. La cerimonia è proseguita con la celebrazione della S. Messa caratterizzata dal ricordo del trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palme.
La preghiera che di seguito si riporta, trae la sua origine dalla Settimana Santa, ci offre l’occasione di riflettere sulle nostre miserie, ci fa rivivere i momenti fondamentali della nostra redenzione, ma soprattutto ci fa capire quant’è grande la potenza della croce.
Simu arrivati a lu Lùnedi Santu lu Màrtidi è ghiurnata di lamientu, lu Mièrcuri Maria si metti ‘n chiantu. lu ‘Jòvedi Matri mia sicunnu e sienzi vi cummigghiati sutt’on niuru mantu. Lu Vènniri Matri mia ‘n cruci mi mettinu , ca pi’ li piccatura patu tantu. Lu Sabbatu Figghiu mia fori e stienti. Duminica gloria nte cieli a Diu cu suoni e canti! | Siamo arrivati al Lunedì Santo il Martedì è giornata di lamenti, il Mercoledì Maria inizia a piangere. Giovedì, Madre mia, secondo i sentimenti vi coprite sotto un luttuoso manto. Il Venerdì Madre mia in croce mi mettono, che per i peccatori patisco tanto. Il Sabato Figlio mio dolori e sofferenze. Domenica Gloria nei cieli a Dio con suoni e canti. |
domenica 1 aprile 2012
Tre scosse di terremoto
Roma, 1 apr. (Adnkronos) - Tre scosse di terremoto sono state registrate nelle ultime ore nel Messinese, tra la costa siciliana settentrionale e le Isole Eolie. Ne da' notizia il sito dell'Ingv, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La prima alle 2.57 della notte scorsa, magnitudo 2.9, la seconda alle 3.38 magnitudo 2.1, entrambe sulla costa nord della Sicilia. La terza e' stata registrata al largo delle Isole Eolie alle 7.38 di questa mattina, con magnitudo 3.2.
Pasqua a Marinacorta
Come ogni anno, a Marinacorta, si svolge una delle processioni più belle delle nostre isole: la processione di Pasqua..
In una cornice di festa, di suoni, di colori si congiungono le due processioni provenienti dai due accessi alla Piazza.
Gesù risorto e la Vergine Madre, avvolta prima in un manto nero, si incontrano e, tra un volo di colombe, le note della banda e lo scoppiettio dei fuochi pirotecnici, gli intervenuti si scambiano gli auguri.
Nell'attesa dell'incontro ai bambini, da parte della Associazione SS. Cosma e Damiano, vengono distribuiti degli ovetti colorati ripieni di cioccolato.
Quest'anno, la sera di Pasqua, tra i sottoscrittori per la Chiesetta delle Anime del Purgatorio verranno estratti i biglietti vincenti per l'assegnazione dei due premi in palio: Un acquerello di Armando Saltalamacchia e un Uovo di pasqua di cioccolato del peso di Kg. 5,5 (con sorpresa).
Nella ristrutturanda Sacrestia della Chiesetta, gli intervenuti potranno visionare una mostra di opere dell'artista Aurora Varvaro rappresentanti la Via Crucis, oltre ad una rassegna fotografica della Processione delle Varette e della Processione di Pasqua.
Marina Corta e la guerra dei poveri (di Luca Chiofalo)
All' alba di una stagione estiva che si presenta con più ombre che luci,
aggrava il clima di sfiducia che serpeggia tra gli operatori commerciali della piazza Ugo Sant'Onofrio il problema insoluto della riqualificazione della zona, mai realmente avviato.
Pur rischiando di essere giudicato "Cicero pro domo sua", vorrei affrontare, conoscendone bene la storia, l'annosa e tragicomica questione "MARINA CORTA".
La storia di questa incantevole piazza si perde nella notte dei tempi; è certo che ha sempre rappresentato il cuore pulsante della vita liparota, seconda pittoresca casa per diverse generazioni.
Imponente ed accogliente allo stesso tempo, non ha nulla da invidiare a ben più celebri piazze isolane (vedi Capri) ed è sempre stata indissolubilmente legata al carattere più genuino e popolare delle genti eoliane. Luogo di lavoro per decine di famiglie, che intorno a MARINA CORTA hanno consumato la propria esistenza ed investito sul futuro dei propri figli, affronta oggi una profonda crisi d'identità e d'attrattiva, causata dallo scellerato (a posteriori) disegno di trasferire altrove lo scalo per gli aliscafi senza prevedere alternative di sostegno all'economia commerciale della zona, a quel tempo la più florida del paese .
Quando fu proposto, confesso di aver considerato (ingenuamente) lo spostamento come l'opportunità di fare finalmente della piazza il nostro salotto buono, liberandola dai mezzi a motore e aprendo, sul modello di Portofino, al turismo diportistico di qualità. Mai previsione si rivelò più sbagliata! A distanza di più di un lustro tutto è fermo all'anno zero, anzi inesorabilmente si assiste al progressivo degrado della condizione della piazza e delle prospettive economiche della zona.
Parcheggio per otto mesi l'anno e campo di calcetto per ragazzi nei restanti quattro, MARINA CORTA annaspa nell'indifferenza colpevole anche di chi ci vive e lavora. Nessun intervento sull'arredo urbano, scarsa promozione (molti turisti neanche la visitano) e l'assoluta mancanza di un progetto organico di riqualificazione sono il mix micidiale che rende incerto, se non drammatico, il futuro di un centinaio di attività commerciali, nella maggior parte dei casi esistenti da decenni.
Anche in questa, come in molte altre vicende eoliane, si sono manifestati tutti i "vizi" della politica locale: approssimazione, fedeltà alla logica clientelare e scarsa lungimiranza.
Nei fatti, dopo la vittoria alle amministrative del 2001, il sindaco Bruno e i suoi sodali ("curioso" scorrerne i nomi) decisero che la fetta più grossa del flusso turistico eoliano dovesse lasciare MARINA CORTA ed essere trasferita verso zone sulle quali la loro influenza poteva essere maggiore, anche in previsione dei grossi "affari" in ambito portuale di cui oggi si discute. Di lì a poco, con grandi forzature, l'intenzione si concretizzò.
Pur riconoscendo la necessità obiettiva di riorganizzare logisticamente gli spostamenti via mare da e per Lipari e quindi la concentrazione dei mezzi commerciali in un unico scalo, non convince comunque il metodo nè la sostanza degli interventi effettuati:
Sottomonastero appare il set di un film dell'orrore, con inferriate, sostegni e sopraelevate (pagate a caro prezzo) che spuntano dappertutto, in spregio alla sicurezza e al buonsenso; MARINA CORTA, come detto, langue invece ai margini dell'interesse dei nostri serafici amministratori, dando corpo alla spiacevole sensazione che l'operazione non sia stata realizzata nell'interesse collettivo.
Definisco serafici i nostri amministratori perchè invece di affrontare alacremente e in maniera incisiva i problemi di cui sopra, hanno, con la "calma dei forti", permesso, in maniera irresponsabile, che si scatenasse una guerra tra categorie di lavoro e quartieri in nome della portualità contesa; pescatori contro commercianti, commercianti contro tassisti, persino "quelli di MARINA CORTA" contro "quelli di "Sottomonastero", in un delirio crescente privo di motivazioni logiche e materiali. Forse le intenzioni erano buone, ma i risultati sono questi: una maggiore precarietà degli attracchi, una piazza che il mondo ci invidia resa, incredibilmente, zona periferica e l'acuirsi della tensione tra operatori commerciali.
Voglio, in ultimo, ricordare che i porti, come le piazze e i servizi, sono patrimonio di tutti e ciascuno deve sentire l'obbligo morale di chiederne la cura e il migliore funzionamento possibile a chi di dovere. Quando ciò non avviene si è perso evidentemente l'orizzonte verso il quale guardare, che deve essere un progetto di sviluppo omogeneo e condiviso.
Perchè perseverando in questa guerra dei poveri rischiamo davvero di farci male...
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
.
Santa Messa di Pasqua al Monteleone. Domani
Domani alle ore 15:00, presso lo Stadio Franchino Monteleone, in prossimità dell’edicola votiva, verrà officiata la Santa Messa per i piccoli e grandi calciatori della Ludica Lipari in occasione della Pasqua. Chiunque volesse, potrà unirsi liberamente al momento di preghiera, voluto dalla Società e dal Direttore Spirituale Don Lio Raffaele.
Troppo spesso i campi di calcio si trasformano in teatri di violenza, dove la bestemmia trova libero sfogo; troppo spesso, tutto ciò passa sotto i nostri occhi con indifferenza ed abitudine. E’ necessario che le strutture sportive si trasformino in luogo di profusione di valori civili e di vita, dove il rispetto per il prossimo sia alla base di una giusta crescita sociale.
“Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro
appartiene il regno di Dio… “(Mc 10, 14-16);
Cogliamo l’occasione per rivolgere alla cittadinanza i nostri Auguri per una Santa Pasqua.
Spareggi calcio a 5 (Risultati) con breve video di Ludica-Veneto
Blue stars - Vulcano = 3 - 5 ; Ludica Lipari - Venetico = 8 - 4 ; Salina - Real Milazzo = 6 - 0 ; Valle del mela - Pellegrino = 8- 3
Un breve video di Ludica - Venetico
Un breve video di Ludica - Venetico
La Domenica delle Palme a Lipari e Canneto (foto)
Le foto di Lipari sono di Mihaela Cristea, di Canneto di Salvatore Sarpi
TRA UN'ORA CIRCA VI PROPORREMO IL VIDEO DELLA PROCESSIONE DELLE PALME SUL LUNGOMARE E SINO ALLA BASILICA
TRA UN'ORA CIRCA VI PROPORREMO IL VIDEO DELLA PROCESSIONE DELLE PALME SUL LUNGOMARE E SINO ALLA BASILICA
Auguri a.....
Auguri a Mary Cantatore da Roberto Foti
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo.
L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno.Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo.
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