I CANDIDATI – Sono cinque i candidati in campo per la corsa a Palazzo d’Orleans: Giancarlo Cancelleri, Giuseppe Fava, Roberto La Rosa, Fabrizio Micari e Nello Musumeci. Non parteciperà, infatti, alla competizione elettorale, il governatore uscente, Rosario Crocetta, che ha annunciato il ritiro della sua candidatura. Dopo aver scatenato le polemiche di diverse aree del Pd, per la scelta di presentarsi con il suo movimento ‘Riparte Sicilia’, un errore nella presentazione della candidatura lo ha messo fuori dai giochi e il Tar ha bocciato il ricorso in merito alla sua esclusione.
Giancarlo Cancelleri, 42 anni, è il candidato del Movimento 5 Stelle. Deputato regionale, è stato scelto con il metodo delle primarie online sulla piattaforma Rousseau, nelle quali ha incassato 4.350 voti. A inizio settembre, però, il risultato delle ‘Regionarie’ è stato sospeso dal Tribunale di Palermo per l’esclusione considerata “ingiustificata” di Mauro Giulivi, candidato all’assemblea regionale. Il tribunale ha accolto il suo ricorso in via cautelativa e il Movimento ha deciso di non ripetere le votazioni. Per Cancelleri, originario di Caltanissetta, è la seconda candidatura a governatore della regione: nel 2012 prese 368mila preferenze, arrivando terzo nella gara elettorale. Originario di Caltanissetta, Cancelleri ha lavorato in una ditta metalmeccanica, prima di intraprendere la sua attività politica. È uno dei fondatori di ‘Scorta Civica’, un comitato nato a sostegno dei magistrati minacciati dalla mafia. Ad appoggiare in modo molto partecipato la candidatura di Cancelleri, i leader nazionali del M5S, in particolare Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio che si sono recati più volte, quest’estate, in Sicilia. Anche Beppe Grillo si è speso per la campagna elettorale, soprattutto nell’ultimo periodo.
Nello Musumeci, 62 anni, nato in provincia di Catania, è il candidato del centrodestra unito. È la terza volta che si candida a governatore della Sicilia: nel 2012 ha ottenuto 521mila preferenze, arrivando secondo dietro Rosario Crocetta. È sostenuto da Forza Italia (in particolar modo dal coordinatore regionale Gianfranco Miccichè); Noi con Salvini; Fratelli d’Italia; Udc; dalle liste “Popolari e Autonomisti” e “#Diventeràbellissima”, nome ispirato a una celebre frase di Paolo Borsellino, rivolta alla Sicilia.
Fabrizio Micari, 54 anni, è il candidato del centrosinistra. Dal 2015 è rettore dell’Università di Palermo, carica da cui si è messo in congedo per intraprendere la campagna elettorale. Micari è sostenuto dal Partito democratico, da Alternativa popolare di Angelino Alfano, e dalle liste ‘Sicilia Futura’ e ‘Micari Presidente’. La sua candidatura è stata fortemente sostenuta dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ed è frutto di una elaborata mediazione che è riuscita a replicare in Sicilia le larghe intese governative.
Claudio Fava, 60 anni, è il candidato dell’area di sinistra che ha scelto di non allearsi con il Partito Democratico. È deputato e, dal 28 febbraio 2017, fa parte del gruppo parlamentare Articolo 1-Mdp. E’ vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia. La lista che lo sostiene è “Claudio Fava presidente – Cento Passi per la Sicilia” ed è appoggiata da Articolo 1-Mdp, Sinistra Italiana, Possibile e i Verdi. Catanese, laureato in giurisprudenza, il candidato della sinistra è figlio del giornalista Pippo Fava, ucciso dalla mafia nel 1984.
La lista dei candidati si chiude con il sicilianista Roberto La Rosa, 61 anni, candidato di ‘Siciliani Liberi’, movimento indipendentista siciliano.
QUANDO SI VOTA – Si vota solo domenica 5 novembre. I seggi saranno aperti dalle 8 alle 22. Le operazioni di scrutinio inizieranno alle 8 di lunedì 6 novembre. Non sono previsti ballottaggi: vince chi prende più voti. I cittadini aventi diritto al voto dovranno portare con sé al seggio un documento d’identità e la tessera elettorale.
COME SI VOTA – Nei seggi l’elettore riceverà una scheda gialla, suddivisa in rettangoli, ognuno corrispondente a una lista provinciale. La scheda contiene il contrassegno di ciascuna lista che concorre nell’ambito provinciale, affiancato da una riga riservata all’eventuale indicazione della preferenza per un candidato alla carica di deputato regionale appartenente alla lista. A destra, infine, è riportato il nome del candidato alla carica di presidente della Regione, affiancato dal relativo contrassegno. Si dovrà barrare con una “X” la lista provinciale prescelta. Poi bisognerà mettere un’altra ‘X’ sul nome del candidato alla presidenza della Regione. Infine, chi volesse esprimere la preferenza per un candidato deputato all’assemblea regionale, dovrà scrivere il suo nome e cognome nell’apposita riga. Alla competizione elettorale è ammesso il voto disgiunto: è dunque possibile votare per un candidato alla presidenza e per una lista provinciale a lui non collegata. Nel caso in cui l’elettore dovesse indicare solo la preferenza per lista provinciale, invece, il voto andrà automaticamente al candidato della lista regionale.
L’ASSEGNAZIONE DEI SEGGI – Nel 2013 l’assemblea regionale ha deciso la riduzione dei seggi da 90 a 70. Di questi, 62 sono designati con metodo proporzionale su base provinciale, con liste collegate a una lista regionale per la quale è prevista una soglia di sbarramento del 5 per cento. Saranno 16 i deputati eletti nella provincia di Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna. Dei restanti otto seggi, uno spetta al governatore eletto, sei fanno parte della lista regionale del candidato presidente, una sorta di lista bloccata che funziona da premio di maggioranza per il vincitore delle elezioni, il cosiddetto ‘listino del presidente’. Il seggio restante, infine, è destinato al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze.
CHI VOTA – Sono circa 4 milioni e 600mila i siciliani aventi diritto di voto chiamati alle urne domenica 5 novembre.
Nello Musumeci, 62 anni, nato in provincia di Catania, è il candidato del centrodestra unito. È la terza volta che si candida a governatore della Sicilia: nel 2012 ha ottenuto 521mila preferenze, arrivando secondo dietro Rosario Crocetta. È sostenuto da Forza Italia (in particolar modo dal coordinatore regionale Gianfranco Miccichè); Noi con Salvini; Fratelli d’Italia; Udc; dalle liste “Popolari e Autonomisti” e “#Diventeràbellissima”, nome ispirato a una celebre frase di Paolo Borsellino, rivolta alla Sicilia.
Fabrizio Micari, 54 anni, è il candidato del centrosinistra. Dal 2015 è rettore dell’Università di Palermo, carica da cui si è messo in congedo per intraprendere la campagna elettorale. Micari è sostenuto dal Partito democratico, da Alternativa popolare di Angelino Alfano, e dalle liste ‘Sicilia Futura’ e ‘Micari Presidente’. La sua candidatura è stata fortemente sostenuta dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ed è frutto di una elaborata mediazione che è riuscita a replicare in Sicilia le larghe intese governative.
Claudio Fava, 60 anni, è il candidato dell’area di sinistra che ha scelto di non allearsi con il Partito Democratico. È deputato e, dal 28 febbraio 2017, fa parte del gruppo parlamentare Articolo 1-Mdp. E’ vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia. La lista che lo sostiene è “Claudio Fava presidente – Cento Passi per la Sicilia” ed è appoggiata da Articolo 1-Mdp, Sinistra Italiana, Possibile e i Verdi. Catanese, laureato in giurisprudenza, il candidato della sinistra è figlio del giornalista Pippo Fava, ucciso dalla mafia nel 1984.
La lista dei candidati si chiude con il sicilianista Roberto La Rosa, 61 anni, candidato di ‘Siciliani Liberi’, movimento indipendentista siciliano.
QUANDO SI VOTA – Si vota solo domenica 5 novembre. I seggi saranno aperti dalle 8 alle 22. Le operazioni di scrutinio inizieranno alle 8 di lunedì 6 novembre. Non sono previsti ballottaggi: vince chi prende più voti. I cittadini aventi diritto al voto dovranno portare con sé al seggio un documento d’identità e la tessera elettorale.
COME SI VOTA – Nei seggi l’elettore riceverà una scheda gialla, suddivisa in rettangoli, ognuno corrispondente a una lista provinciale. La scheda contiene il contrassegno di ciascuna lista che concorre nell’ambito provinciale, affiancato da una riga riservata all’eventuale indicazione della preferenza per un candidato alla carica di deputato regionale appartenente alla lista. A destra, infine, è riportato il nome del candidato alla carica di presidente della Regione, affiancato dal relativo contrassegno. Si dovrà barrare con una “X” la lista provinciale prescelta. Poi bisognerà mettere un’altra ‘X’ sul nome del candidato alla presidenza della Regione. Infine, chi volesse esprimere la preferenza per un candidato deputato all’assemblea regionale, dovrà scrivere il suo nome e cognome nell’apposita riga. Alla competizione elettorale è ammesso il voto disgiunto: è dunque possibile votare per un candidato alla presidenza e per una lista provinciale a lui non collegata. Nel caso in cui l’elettore dovesse indicare solo la preferenza per lista provinciale, invece, il voto andrà automaticamente al candidato della lista regionale.
L’ASSEGNAZIONE DEI SEGGI – Nel 2013 l’assemblea regionale ha deciso la riduzione dei seggi da 90 a 70. Di questi, 62 sono designati con metodo proporzionale su base provinciale, con liste collegate a una lista regionale per la quale è prevista una soglia di sbarramento del 5 per cento. Saranno 16 i deputati eletti nella provincia di Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna. Dei restanti otto seggi, uno spetta al governatore eletto, sei fanno parte della lista regionale del candidato presidente, una sorta di lista bloccata che funziona da premio di maggioranza per il vincitore delle elezioni, il cosiddetto ‘listino del presidente’. Il seggio restante, infine, è destinato al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze.
CHI VOTA – Sono circa 4 milioni e 600mila i siciliani aventi diritto di voto chiamati alle urne domenica 5 novembre.