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martedì 31 marzo 2020

Riflessioni (di Laura Natoli)

Oggi, sulla scorta dell’esempio delle mie figlie, impegnate (seppur in maniera ancora poco efficiente)nella didattica a distanza, anch’io ho svolto un tema: il buonsenso.

Il buonsenso è la capacità naturale di giudicare correttamente le situazioni, soprattutto dal punto di vista pratico, quindi razionale.

Ovviamente occorre distinguere il buonsenso dal senso comune, cioè l’opinione (spesso erronea) della maggioranza.
(“il buonsenso c’era, ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune.” A. Manzoni)

Ognuno di noi acquisisce dalla famiglia, dalla scuola, dalle persone che ci influenzano, dall’esperienza, una sorta di “libro della vita “, un libro che contiene le regole che il singolo sente di dover applicare nella quotidianità.
Ma non basta avere un buon libro della vita, bisogna anche saperlo utilizzare. Ciò spiega come persone anche poco colte, con un libro della vita dedotto solo dall’esperienza, possano (a volte) sapersi muovere meglio nella realtà di persone che hanno molta cultura, hanno letto tantissimo, ma poi non sanno applicare le regole della vita perché non sanno passare dal generale ( le regole) al particolare ( la fattispecie, il caso particolare e quotidiano).



Al tempo del coronavirus, 

saper leggere i dati e saper applicare le regole nella vita quotidiana, facendo le scelte più opportune, è principalmente una questione di buon senso!
Laura Natoli

Acqua a perdere...almeno da stamattina...ed in modo consistente a Zinzolo (video)


Bandiere a mezz'asta e minuto di silenzio anche a Santa Marina Salina

Bandiere a mezz'asta al Comune di Lipari. E alle 12 un minuto di silenzio. Il Comune di Lipari ha aderito all’iniziativa dell’ANCI,


Distribuzione idrica a Filicudi. Operaio licenziato dalla Belmar invoca l'aiuto del sindaco. "La decisione - scrive - mette in difficoltà la mia famiglia"

Questa la nota che il signor Cannistrà ha inviato al sindaco di Lipari:
Buongiorno signor sindaco, sono Cannistrà Francesco, prima dipendente Geomar, oggi dipendente della ditta Belmar.
Ho ricevuto questa mattina una telefonata dal titolare della ditta ricordandomi che oggi mi scade il contratto di assunzione e che non può rinnovare per mancanza di fondi, poiché gli hanno chiuso i cantieri edili. Mi ha detto pure che hanno fatto una proroga, per i tempi di chiusura. 

Adesso io non capisco e quindi mi chiedo, visto che io è da tanto tempo che faccio questo servizio e ho i giusti requisiti, non ho recato nessun danno all'azienda e comunque sono passato con la Belmar dopo una telefonata fatta dal signor Bellino. 
Visto anche il periodo fortemente critico per la pandemia che c'è e che il presidente del consiglio ha detto di non fare licenziamenti, mi chiedo del perché dopo tutto questo devo essere LICENZIATO e cosa c'entrano i cantieri edili con l'acquedotto. 
Penso che se una azienda si prende un impegno di gestire un servizio è consapevole delle proprie capacità economiche e deve essere in condizione di poter andare avanti come ha fatto in tutti questi anni la Geomar. 
In questo brutto momento mette in difficoltà me e la mia famiglia. Aggiungo che, già da qualche giorno, mandava qua un ragazzo da Lipari per farsi spiegare come funzionava la distribuzione a Filicudi, anche lui ex dipendente Geomar e che comunque è stato assunto una settimana circa dopo di me. 
Mi affido a lei per una soluzione, grazie
Francesco Cannistrà

Noi eoliani...indesiderati a casa nostra (di Valentina Marino)

Riceviamo e pubblichiamo: 
Sarebbe bello poter iniziare questo racconto con un “c’era una volta” oppure con un “accadde un giorno”. Invece no. Quello che scrivo è tutto qui, in questo tempo, in questo presente che pesa come un macigno. 
Se dovessi dare un colore a questo momento sceglierei sicuramente il nero e il verde. Il primo per rappresentare quel “buio” che ormai da qualche tempo ammanta la comunità di Lipari e di cui io faccio parte, e il secondo ( il verde) per esprimere l’atteggiamento bilioso dei miei compaesani.
È vero, ai tempi del Coronavirus, tutto è diventato più difficile; siamo divorati dalle preoccupazioni, guardiamo con tenerezza i nostri figli, nipoti e ci chiediamo a quale futuro li stiamo consegnando. Sarebbe logico, tuttavia, sentirci tutti più vicini, uniti nel combattere questo “nemico” comune che non conosce confini. Eppure, quello che è accaduto a me e alla mia famiglia, ha tutto un altro “sapore”.
“Siamo eoliani, precisamente di Lipari”. Questa è la frase che, instancabilmente e fieramente, abbiamo ripetuto di più negli ultimi due anni, nel nostro piccolo ristorante nel centro di Londra. Una parete intera abbiamo dedicato alle Eolie. E a tutti i clienti che rimanevano incantati dalla bellezza di quei luoghi rappresentati in quelle foto, Fabrizio e io, con lo sguardo trasognato, raccontavamo della magia delle isole Eolie, di queste sette sorelle, patrimonio dell’umanità, dove il tempo sembra essersi fermato.
Il precipitare degli eventi ci ha costretto a chiudere l’attività. Abbiamo iniziato a guardare con crescente preoccupazione la nostra permanenza a Londra. Tutte le sere ascoltavamo le angoscianti dichiarazioni dell’eccentrico Primo ministro inglese che, candidamente, ammetteva che il sistema sanitario inglese non avrebbe saputo e potuto curare tutti. Così, una sera di marzo, in preda alla paura, soprattutto per i nostri due bimbi, abbiamo deciso di “tornare a casa”. Sì, perché per noi questa isola è anche casa nostra. 
Tramite l’ambasciata abbiamo organizzato il nostro viaggio di rientro, così come previsto dal Ministero degli Esteri. Il 25 marzo, con un volo Alitalia, siamo giunti a Roma, dove in un aeroporto semi deserto e dall’atmosfera rarefatta, abbiamo effettuato i nostri primi controlli. Nonostante il momento, eravamo felici, ci sentivamo più al sicuro, iniziavamo a respirare “ aria di casa”: la nostra lingua ritrovata, lo sguardo compassionevole degli uomini della Polizia di stato che, con grande calore , non hanno esitato a darci il loro Benvenuto.
Ma la sorpresa più amara doveva ancora arrivare. E ce l’ha riservata il pregiatissimo sindaco di Lipari.
Aduso a prendere decisioni di pancia, decide ( misconoscendo quanto prevede il ministero degli Esteri) che Lipari non può accoglierci. A suo dire, mancano i requisiti che consentono di fare rientro sull’isola. Vani sono i tentativi di spiegargli che ne abbiamo tutti i diritti, stante le dovute precauzioni e procedure che sappiamo di dover mettere in atto.
Ma niente. E’ una guerra personale la sua. Quella stessa che fomenta tutti i giorni nella sua “ horribili” diretta dove, invece di infondere sicurezza , serenità, fomenta le paure dei suoi concittadini che ormai, preda anche loro di istinti primordiali, vomitano quotidianamente sui social i peggiori improperi. Ma si sa, il pesce puzza dalla testa, e quella del comune di Lipari è senza speranza.
Così il nostro primo cittadino, dal momento del nostro paventato arrivo a Lipari inizia a snocciolare tutta la sua pochezza: vieta all’agenzia marittima a Milazzo ( servizio regionale e NON comunale) di emettere i biglietti.  Decidiamo di chiamare i carabinieri. A quel punto ci fanno partire. Non contento, con orgoglio  e sorriso beffardo, durante un’intervista rilasciata ad un giornale locale afferma di averci denunciato all’autorita’ giudiziaria ( ancora non abbiamo capito per cosa!)  e minaccia di prendere ulteriori duri provvedimenti in futuro. Poveretto, pensiamo noi, prima o poi se ne farà una ragione. 
Verrà il giorno in cui potrà iniziare a prendere lezioni, non di buonsenso per carità! Ma di come si amministra un paese. Forse potrebbe farsi aiutare dal suo collega di Salina che, a differenza sua, con estrema mitezza e umanità, così come previsto per legge (!) ha accolto un suo concittadino che si trovava nelle nostre stesse condizioni. 
Non è mai troppo tardi per imparare a stare al mondo.
Valentina Marino

NDD - In osservanza della legge sulla stampa, analogo spazio viene messo a disposizione del sindaco, qualora volesse replicare. 

Stromboli: Dalla notte scorsa, consistente trabocco lavico che raggiunge il mare.

Dalla scorsa notte, nuovo trabocco lavico, questa volta di una certa consistenza, dallo Stromboli. La lava, unitamente, a blocchi incandescenti e ad altro materiale franoso, percorre la Sciara del fuoco e raggiunge il mare da dove si solleva una densa colonna di fumo (vedi foto).
 Un sorvolo è stato effettuato dai vulcanologi con un elicottero militare.

Il COMUNICATO DELL'OSSERVATORIO ETNEO DELL'INGV
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che, a partire dalle ore 23:40 UTC circa del 30 marzo 2020, si osserva un trabocco lavico dalla terrazza craterica che ha raggiunto la linea di costa alle ore 01:50 circa UTC del 31 marzo.
In concomitanza della fenomenologia vulcanica si osserva un segnale sismico associabile ad eventi franosi dovuti al rotolamento di blocchi incandescenti lungo la Sciara del Fuoco.


COMUNICATO LABORATORIO DI GEOFISICA SPERIMENTALE 
Si comunica che alle ore 01:16 UTC la rete di monitoraggio geofisico del Laboratorio di Geofisica Sperimentale #LGS del Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Firenze ha registrato un trabocco lavico che è velocemente arrivato sulla linea di costa.
II trabocco è stato accompagnato a partire dalle ore 23:31 UTC fino alle 05:00 UTC da almeno 23 eventi franosi di rotolamento (tipo “rockfalls”) delle quali 10 tra le 01:15 e le 04:00 UTC di forte energia e legati al crollo di porzioni del bordo craterico del settore NE.
L’inizio del trabocco effusivo è segnato dall’aumento del tremore sismico che ha raggiunto valori MOLTO ALTI alle ore 01:50 UTC.
Dalle ore 04:00 UTC il tremore si è riportato su valori medi ma mostra una leggera tendenza all’aumento.
La profondità della sorgente sismica VLP è molto superficiale ed ha raggiunto i valori pre-eruttivi del 2014 suggerendo la progressiva risalita della colonna magmatica. Questo è consistente anche con i bassi valori del rapporto C/S registrato nelle ultime settimane.
L'attiva effusiva è accompagnata da una deflazione del suolo di 0.6 microradianti iniziata alle 01:50 UTC e che ora sembra essersi stabilizzata indicando che la fase effusiva tuttora in corso è al momento in diminuzione.
Continua l’attività esplosiva al cratere di NE che è ormai da giorni su valori molto ALTI.

"La Natura delle Isole Eolie" da oggi seminari online indetti da "Blue Marine Foundation" ed "Aeolian Islands Preservation Fund"

Siamo felici di condividere il calendario dei seminari online al quale abbiamo lavorato insieme a Blue Marine Foundation, coinvolgendo alcuni importanti gruppi di ricerca, per portare in casa vostra le Isole Eolie e qualche informazione sulla natura unica che le caratterizza.
I seminari saranno in lingua italiana, eccetto quello di Oceana che sarà in inglese.
Saranno trasmessi online sul canale youtube di Aeolian Islands Preservation Fund.
https://www.youtube.com/channel/UC6xaqWKgaZRupqtYtpi9LTQ
We are happy to share the calendar of the online seminars we have worked on, together with Blue Marine Foundation, involving some important research groups, to bring the Aeolian Islands into your home and some information on the unique nature of the archipelago.
The seminars will be conducted in Italian, except for the one by Oceana that will be in English.
They will be live streaming on the youtube channel of the Aeolian Islands Preservation Fund.
https://www.youtube.com/channel/UC6xaqWKgaZRupqtYtpi9LTQ

Papa Francesco. Messa a Santa Marta del 31 marzo

La Chiesa festeggia San Beniamino.

Santa Balbina. un'altra delle delicate fanciulle nella storia della santità femminile, festeggiata oggi, abbiamo accennato ieri, parlando di suo padre Quirino, il Tribuno giustiziato sotto Adriano Imperatore, per aver mancato alla sua consegna di soldato e per aver preferito la conversione cristiana.

Con il padre, fu decapitata anche la fanciulla, trepida fidanzata di Gesù, e sul suo corpo sorse poi, nel quinto secolo, la chiesetta a lei dedicata e che ancora si può vedere, a Roma, vicino ai grandi ruderi delle Terme di Caracalla, presso ai pini della Passeggiata Archeologica.

Oggi è anche la sua festa, ma noi parleremo di un altro Santo del giorno: San Beniamino, unico di questo nome, vissuto in Persia verso il 400. Anche il Re persiano Isdeberge, adoratore del fuoco e del sole, perseguitava i Cristiani, e il diacono Beniamino fu da lui tenuto in carcere per due anni. Doveva essere un personaggio importante, anzi addirittura popolare, perché l'ambasciatore dell'Imperatore romano TPodosio, che negoziava un trattato di pace con il Re persiano, pose tra te condizioni anche quella di liberare l'illustre prigioniero.

Il Re Isdeberge, a sua volta, fece una controproposta: avrebbe liberato il diacono Beniamino se questi si fosse impegnato a cessare del tutto la sua opera di apostolato tra i persiani; e in questo senso parlò al prigioniero.

Vale la pena di riportare la risposta dell'intrepido cristiano, come ci è pervenuta dai Martirologi: « Non posso chiudere agli uomini le fonti della Grazia del mio Dio, — disse Beniamino. — Finché sarà in mio potere, illuminerò coloro che sono ciechi, mostrando loro la luce della verità. Non farlo, sarebbe incorrere nei castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti del loro padrone ».

Si riferiva alla parabola evangelica del padrone che dà ai suoi servi i talenti d'oro, e al suo ritorno punisce quei servi che, oziosi e timorosi, li hanno nascosti, per paura di perderli, invece di metterli a frutto e di commerciarli fra gli uomini.

E in queste parole precise e decise, egli tracciava la linea di condotta di ogni cristiano, che non è solo depositario e custode dell'oro della verità, ma deve metterlo a frutto, donarlo al prossimo, insegnando e illuminando.

Fu liberato, malgrado queste sue ferme parole, per la pressione dell'ambasciatore romano; ma il fervente apostolo non perse tempo nei timori, e, come aveva dichiarato, riprese subito a istruire e a battezzare gli adoratori del fuoco.

Il Re persiano, libero dalla parola data, poté così di nuovo catturarlo, e gl'impose di rinnegare la fede, sacrificando al simulacro del sole.

I Romani, come si sa, giustiziavano i condannati, secondo l'uso militare, decapitandoli con la spada. Era, per quei tempi, una forma di esecuzione abbastanza civile, e non priva di guerresca nobiltà. I persiani, invece, come molti altri popoli orientali, escogitavano di volta in volta atroci supplizi con i quali finivano i loro prigionieri.

E di raffinata atrocità fu anche il supplizio riserbato a San Beniamino, che ebbe il corpo trapassato da spilloni. Il Santo lo accettò e lo preferì coraggiosamente ai castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti della verità.

Buongiorno Eolie. Buongiorno dalle Eolie #alleeoliesivincedacasa

lunedì 30 marzo 2020

Tg webEolie del 30 marzo a cura della redazione di Eolienews direttore Salvatore Sarpi.

Domani un minuto di silenzio e bandiere a mezz'asta in tutti i Comuni.


COMUNICATO STAMPA

Il Comune di Lipari aderisce all’iniziativa dell’ANCI, lanciata dal presidente della Provincia di Bergamo, Gianfranco Gafforelli, per ricordare le vittime del coronavirus, “per onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari, per abbracciarci idealmente tutti, per essere di sostegno l’uno all’altro”.
Per questo motivo domani 31 marzo, al Palazzo Municipale saranno esposte bandiere a mezz’asta e alle ore 12:00 si osserverà un minuto di silenzio in segno di lutto e solidarietà.
Invitiamo tutti i cittadini a partecipare a questa iniziativa simbolica ma carica di significato, rispettando, ciascuno nella propria abitazione, il minuto di raccoglimento.

                                                              L’Amministrazione Comunale

Regione Sicilia: I casi di Coronavirus al 30 marzo, provincia per provincia

Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 17 di oggi (lunedì 30 marzo), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 86 (1 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 63 (19, 3, 4); Catania, 405 (142, 16, 27); Enna, 183 (120, 1, 11); Messina, 280 (128, 8, 17); Palermo, 229 (81, 17, 7); Ragusa, 30 (8, 3, 2); Siracusa, 62 (34, 21, 6); Trapani, 70 (26, 0, 1).

Nb. in rosso i deceduti

Coronavirus, la situazione in Sicilia al 30 marzo: 1.408 attuali positivi ,71 guariti e 76 deceduti.

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (lunedì 30 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 14.758.
Di questi sono risultati positivi 1.555 (+95 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.408 persone (+78).
Sono ricoverati 559 pazienti (+37 rispetto a ieri), di cui 75 in terapia intensiva (+4), mentre 849 (+41) sono in isolamento domiciliare, 71 guariti (+6) e 76 deceduti (+11).
Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

E' deceduta la signora Maria La Greca ved. Coluccio.

Le onoranze funebri sono a cura della ditta Alfa e Omega di Lipari.
Eolienews partecipa al dolore dei suoi cari e porge sentite condoglianze

PEDAGOGIA DELLE EMERGENZE COVID-19

Oltre duecento educatori professionali socio-pedagogici e pedagogisti hanno aderito all’appello lanciato dall’Apei, Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani, per rispondere alle nuove esigenze educative delle famiglie dovute all’emergenza Coronavirus.
Sostegno pedagogico alle famiglie in difficoltà a causa della chiusura delle scuole, attuato da Pedagogisti ed Educatori professionali socio-pedagogici, quali professionisti che operano in ambito educativo, formativo e pedagogico, nelle varie fasi della vita in una prospettiva di crescita personale e sociale.
Le attività proposte sono:
Consulenza pedagogica
Consulenza educativa
Racconti e letture di fiabe e racconti per bambini
Attività di gioco e animazione educativa per bambini
Supporto scolastico per fasce di età
Attività educative per gli anziani
Conduzione di gruppi di narrazione Apei
Nel documento PEDAGOGIA DELLE EMERGENZE COVID19 è possibile approfondire i dettagli della proposta Apei.
Partecipare alle attività è molto semplice: nel sito dell'Associazione è disponibile un elenco di Educatori Professionali Socio Pedagogici e di Pedagogisti, dove sono riportate tutte le indicazioni del professionista, la tipologia di intervento offerto, i giorni e l’ora di disponibilità.
"La chiusura delle scuole, le restrizioni della libertà personale, il distanziamento sociale sono parte essenziale di questa emergenza, che prima di tutto è sanitaria, ma sappiamo bene essere anche educativa" - afferma Samuele Amendola, presidente regionale Apei Sicilia - "Il servizio di Pedagogia delle Emergenze interviene proprio su questa particolare emergenza. La chiusura delle scuole e la sospensione delle attività lavorative hanno determinato uno stravolgimento della vita delle famiglie, modificando ritmi, abitudini, sconvolgendo gli equilibri, stravolgendo il mondo dei bambini e degli adolescenti, ridisegnando le attività dei genitori e con conseguenze anche per gli insegnanti" - e continua - "Occorre che i professionisti dell'educazione, in collaborazione con gli insegnanti e con le varie agenzie del territorio, adesso più che mai, svolgano il loro ruolo di sentinelle attente ai bisogni educativi di tutti, e di micce capaci di innescare le risorse pedagogiche di ciascuno e generare trasformazione, in questo caso anche restituendo "normalità" alle relazioni educative".

Buon Compleanno!

Auguri a Elio Benenati, Denis Costanzo, Laura Principato, Lucia Cappadona, Mimmo Guerrini, Brian Tesoriero, Vittorio Lo Schiavo, Paolo Gemellaro, Sonia Coppolina

Sussidi economici ai cittadini meno abbienti. Alle Eolie arriveranno 127.780,974 euro

A individuare i destinatari degli aiuti saranno, da quanto si capisce dall'ordinanza, i servizi sociali, dando priorità ai nuclei familiari che già non beneficiano di forme di sostegno economico (es. reddito di cittadinanza) 
Questi i fondi destinati ai comuni eoliani 
Leni : 5.565,5
Lipari:  108.800,57
Malfa: 7.414,87
Santa Marina Salina: 6.000, 034 (N.B. Qui è chiaro che si tratta di un errore in quanto viene considerata una popolazione di 884 abitanti)

CON L’AIUTO DI TUTTI POSSIAMO FARCELA “ BANCO DELLA SOLIDARIETA’ “

 IL COMUNE DI LIPARI E LA CARITAS DI LIPARI
In considerazione dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus COVID-19, tenuto conto delle criticità d’ordine economico e sociale correlate, con l’obiettivo di sostenere i bisogni essenziali , in alternativa a forme di sostegno economico che potrebbero essere utilizzati in modo improprio, per cittadini che si trovano in difficoltà economiche, concorrendo al miglioramento della qualità della vita, attraverso servizi tesi al superamento dello stato di disagio e di bisogno, ha attivato, in collaborazione e a cura della Caritas di Lipari, l'iniziativa di erogazione di buoni spesa per l'acquisto di generi alimentari e di prima necessità, in favore di individui e nuclei familiari in particolari condizioni di disagio economico.
Gli esercenti di attività del settore “alimentare” e di “generi di prima necessità” operanti nel Comune di Lipari, che hanno aderito all’iniziativa per l’accettazione di Buoni Spesa per l'acquisto di alimenti e/o beni di prima necessità sono indicati nell’elenco di seguito riportato:
  • SUPERMERCATO D’ANIERI BARTOLO ( PUNTI VENDITA DI LIPARI E CANNETO)
  • SUPERMERCATO SPESAMIA ( PUNTI VENDITA DI CANNETO, PIANOCONTE E LIPARI )
  • FRUTTA PIU’
  • FARMACIA INTERNAZIONALE
  • FARMACIA MORSILLO
  • SAPURI D’AMURI
  • ALFA & OMEGA
  • LA BOTTEGA DEL MARANO (STROMBOLI)
  • SUPERMERCATO TRI.DIAL ( VULCANO )
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
Le attività che hanno aderito all’iniziativa, promossa dal Comune di Lipari, posizioneranno presso i Punti vendita sopraelencati un contenitore dove ogni cittadino potrà fare delle donazioni.
L’importo ricavato, attraverso la summenzionata raccolta di donazioni da parte della propria clientela, sarà giornalmente comunicato alla Caritas per la conseguente emissione dei buoni spesa da utilizzare sempre nell’attività presso cui è stata fatta la donazione.
Si informa che i cittadini, che volessero beneficiare di tale opportunità, da LUNEDI’ 30 MARZO 2020, potranno contattare direttamente la Caritas di Lipari al numero telefonico 3384685978, che verificherà per le vie brevi, al fine del rilascio dei Buoni spesa, le condizioni di necessità del richiedente.
I buoni spesa legittimeranno il loro possessore all'acquisto di alimenti e beni di prima necessità quali pane, pasta, carne, olio, sale, zucchero, frutta, verdura, prodotti essenziali per l'igiene personale e l'alloggio quali sapone, dentifricio, carta igienica, shampoo, detersivo per piatti e pavimenti... nonché prodotti per la prima infanzia quali latte, omogeneizzati, pannolini etc.. e, in generale, beni essenziali, presso gli esercizi aderenti all’iniziativa.
Il buono spesa non dà diritto all’acquisto di bevande alcoliche, preparati di rosticceria, alta pasticceria e di tutti gli altri prodotti non destinati agli usi sopraindicati (es. prodotti di bellezza, vestiario, alimenti e prodotti per animali, elettrodomestici, telefoni cellullari, ricariche telefoniche, oggettistica,...).
Si invitano tutti i cittadini a partecipare alle donazioni, nel modo sopra descritto.
L’Amministrazione comunale contestualmente sta attivando le iniziative più utili per incrementare la disponibilità di risorse necessarie a soddisfare un maggior numero di beneficiari.

Lipari, prorogata area pedonale nel centro urbano.

La giunta municipale ha prorogato sino al 30 aprile l'area pedonale nel centro urbano di Lipari.
Di conseguenza i mezzi potranno transitare solo dalle 6,00 alle 17,00

Dentro il Covid Hospital del Policlinico di Messina: “Pronti ad affrontare il picco”. L’intervista ad Antonio Giovanni Versace

(fonte:  insanitas) di Maria Grazia Elfio

L’intervista ad Antonio Giovanni Versace responsabile organizzativo Covid Hospital del Policlinico universitario Gaetano Martino di Messina

Policlinico Gaetano Martino di Messina, è qui il “quartier generale” della battaglia contro il Covid 19 per tutta la provincia di Messina. Grazie all’impegno del direttore generale Giuseppe Laganga e del Magnifico rettore di Messina Salvatore Cuzzocrea, è la struttura di riferimento per tutti gli ospedali Covid di Messina e Provincia. 70 posti letto nel padiglione H ed altri 20 posti letto si stanno attrezzando nel padiglione E. Un’enorme “macchina da guerra per farsi trovare pronti all’appuntamento con il picco dei contagi. “Non si prenderà nemmeno in considerazione l’ipotesi circolata a livello nazionale nei giorni scorsi, secondo cui si dovrebbe decidere chi salvare e chi no” scrive in una nota il dg Giuseppe Laganga.

Il responsabile organizzativo del Covid Hospital di Messina è Antonio Giovanni Versace, specialista in medicina emergenza- urgenza (anche presidente SIMEU regionale Sicilia). Al covid hospital afferiscono le uoc dei professori Giuseppe Nunnari e Gaetano Caramori, rispettivamente ordinari di Malattie Infettive e di Malattie dell’Apparato respiratorio (Pneumologia) dell’Ateneo messinese. Insanitas ha intervistato Antonio Giovanni Versace…

Come procedono le cose?

Stiamo facendo il massimo. Ad oggi riusciamo a gestire la situazione. In atto abbiamo 68 posti letto occupati su 70 e stiamo procedendo ad allestirne altri 20 posti al padiglione E. In rianimazione in atto su 23 posti letto abbiamo 6 pazienti covid, di cui 3 in isolamento a pressione negativa. Mentre nel reparto di Malattie Infettive il numero delle stanze a pressione negativa si è elevato a 3. Abbiamo anche allestito il triage infettivologico separato e percorsi radiologici separati per evitare contaminazioni dentro l’ospedale.

Dopo la circolare con cui il manager Laganga faceva appello a tutto il personale medico strutturato per la copertura dei turni covid si è comunque dovuto attingere ai giovani medici…

Si; i giovani medici rappresentano il cuore operativo: hanno risposto con tempestività all’appello dell’azienda, perché gli strutturati non erano sufficienti a coprire la turistica del Covid Hospital. Così rettore e direttore generale hanno contrattualizzato neospecialisti e specializzandi del quarto e del quinto anno. Giovani entusiasti che hanno riversato in queste ore passione e abnegazione e così stiamo potendo gestire questa grave emergenza. A loro va un grazie speciale.

Catapultati in un’altra realtà, ma il policlinico continua a garantire le urgenze chirurgiche…

Assolutamente sì. L’organizzazione è fondamentale in questi casi: noi già da gennaio scorso, grazie all’aderenza immediata della direzione alle norme ministeriali e regionali di recepimento, avevamo programmato posti covid, declinando tutti i reparti alla media e, soprattutto, alta intensità di cura. Certo molto dipende anche dall’abnegazione personale e dagli strumenti e dai dispositivi di protezione individuale (DPI), ad ora sufficienti, ma che cominciamo a scarseggiare.

Avete preso in carico anche dei 25 pazienti arrivati dal focolaio IRCCS Bonino Pulejo: opera non facile per la loro complessità clinica

Questo è stato un banco di prova importante, soprattutto per i nostri infermieri per la particolare assistenza che tali pazienti richiedono: noi stiamo facendo il massimo e in poco tempo. Facciamo appello alle persone, affinché comprendano sforzi immensi e, soprattutto utilizzino responsabilmente i servizi a cui hanno ancora accesso e, in modo particolare si attengano ai decreti contenitivi, e seguano le indicazioni previste.

Gli orari della sua giornata di lavoro?

Non esiste più un orario: io personalmente arrivo alle 9 del mattino e vado via alle 23. Ma come me ciò vale anche per il “crisis team” ( Antonino Levita – direttore sanitario – Giacomo Nicocia, Consolato Malara; Paolo Panagia; Giuseppe Cannavò; Rosanna Intelisano; Leo Placanica; Elvira Amata, con la collaborazione del direttore del dipartimento di medicina interna prof. Giovanni Squadrito).

Il rettore Cuzzocrea ha manifestato una sensibilità particolare…

Si perché addirittura in deroga ci ha permesso di avvalerci anche degli specializzandi del primo, secondo e terzo anno. Sia chiaro sempre sotto la supervisione degli strutturati.

Attenzione anche sulle reti tempo- dipendenti (Infarto e stroke): punto delicato ai tempi Covid…

Si oltre naturalmente a mantenerle per i pazienti non Covid, abbiamo attrezzato sempre al padiglione H, la stanza Stroke (Ictus ) Covid e quella IMA (Infarto Miocardico Acuto)/Covid e, inoltre, è stata attrezzata una stanza per il paziente covid nefropatico che ha necessità di dialisi.

Cosa significa trovarsi in trincea?

Impegno fisico straordinario e psicologico particolare, con il timore che ti puoi infettare. Significa anche vivere isolati (chi può almeno) dalle proprie famiglie.

Gli infermieri grandi eroi, ma anche qui è importante far funzionare l’organizzazione e un plauso va alla dott. Mariella Caruso che li coordina…

Assolutamente. Senza di loro non sarebbe stato possibile tutto questo.

Sovraccarichi anche per le procedure di vestizione e svestizione…

Certo. Perché richiedono particolare attenzione, complessità, tempo e, soprattutto, stare vestiti con i dispositivi è molto pesante. Le procedure sono senz’altro un carico ulteriore: un esempio per tutti i soli infermieri necessitano di 5/6 cambi per gestire questi malati: immaginate tempi e incombenze.

I pazienti restano ricoverati fino alla doppia negativizzazione del tampone…

Esatto. In media 14 giorni. E’ un carico enorme. Molti di essi sono soli, anziani. Altri hanno famiglie e non sempre si riesce a far capire, purtroppo, che le regole attuali impongono lontananza fisica ed emotiva. In questi momenti vedi tutta la fragilità umana.

Mi permetta la domanda brutale: la fragilità ti avvicina sempre all’altro o spesso ti allontana ?

Dottoressa ciascuno reagisce intimamente alle cose in base a ciò che è dentro anche. Certamente si tratta di un’esperienza che stravolge. Non tutti riescono a sopportare con equilibrio una massiva situazione di emergenza dove tempi e procedure cambiano. E come si risponde a così tanto dolore insieme è un’esperienza intima che passa anche da quello che sei. Perché questa è una questione di psiche individuale, di forza interiore e di sentimenti ed emozioni personali. Posso dirle che io non cambiato dentro e risceglierei di fare il medico. Certamente avere alle spalle una lunga esperienza in ambito emergenziale mi è stato di aiuto.

Dall’inizio dell’emergenza sono complessivamente 11 i pazienti deceduti al G. Martino, ma oggi c’è un compleanno importante che è il segno di una speranza…

Sì: ha compiuto 100 anni una degente originaria di Capizzi che era ospitata presso la “Casa dell’Incanto” altro focolaio che abbiamo gestito. Una felicità immensa. Il personale del padiglione H, attraverso i tablet donati da un’azienda, e messi a diposizione dei pazienti ha organizzato una video chiamata, affinché la signora ricevesse auguri da figli e nipotini: un’emozione che rappresenta il simbolo emblematico della nostra battaglia contro questa pandemia. In queste ore, inoltre, si è registrata la prima guarigione da covid 19 presso il padiglione H: una signora di 62 anni che, però, risultando affetta da altre patologie non può ancora essere dimessa.

Un saluto dalle Eolie a tutto il mondo (video)

Accadde alle Eolie: 30 marzo 2014

La Santa Messa del 30 marzo con Papa Francesco da Santa Marta

Sorriso e spontaneità dei bimbi: Collage fotografico - musicale di Eolienews con le foto che ci avete inviato (durata 5 minuti)

Con questo collage fotografico - musicale mettiamo insieme tutte le foto che ci avete inviato. Un "viaggio", nel sorriso e nella spontaneità dei nostri bimbi. Un "viaggio" che, se volete potrà continuare attraverso altri invii di disegni e foto dei vostri bimbi (non importa se di alcuni abbiamo già pubblicato qualcosa, l'importante è che non sia lo stesso materiale). Eolienews c'è anche perchè in un momento come questo " il sorriso e la spontaneità dei bimbi è un motivo in più per combattere e vincere". Da qui l'appello "Bimbi non fermatevi, siete la nostra gioia, l'oasi che ci regala un sorriso". Le modalità per l'invio sono sempre le stesse whatsapp (3395798235) o messenger del nostro direttore.

La Chiesa festeggia oggi il Beato Amedeo di Savoia.

Amedeo nacque a Thonon nel 1435, figlio del duca Ludovico I di Savoia e di Anna di Lusignano, e nipote dell'antipapa Felice V. Già da bambino fu promesso a Iolanda, figlia di Carlo VII di Francia. Crebbe diventando un bel ragazzo, purtroppo soggetto a crisi epilettiche, che egli accettò come una correzione all'inevitabile adulazione da parte dei cortigiani di suo padre e come un'opportunità per essere a più stretto contatto con Dio. La Messa quotidiana e la preghiera erano la sua fonte di forza.

Amedeo si sposò nel 1452, e la coppia si ritirò nella relativamente quieta provincia di Brescia, territorio che gli era stato assegnato oltre al governatorato del Piemonte. Questa scelta tuttavia contrariò talmente il fratello Filippo nei suoi confronti che quasi si preparò ad attaccare Amedeo, se loro padre non lo avesse arrestato.

Alla morte del genitore Amedeo fece subito rilasciare il fratello e gli organizzò un matrimonio con Margherita, figlia di Carlo, duca di Borgogna, lasciandogli anche i territori bresciani e conquistandosi così il suo affetto.

Amedeo venne provocato anche dalla famiglia degli Sforza di Milano. Quando il duca Francesco Sforza morì, il figlio Giangaleazzo, che si trovava in Francia, tentò di passare in incognito per la Savoia per tornare in Italia e fu arrestato.

Nonostante Amedeo lo avesse fatto subito rilasciare, fornendogli anche una scorta, Giangaleazzo non si mostrò riconoscente e addirittura arrivò a rompere con insolenza l'alleanza che suo padre aveva stilata con Amedeo. Era chiaro che Giangaleazzo desiderava solo arrivare alle armi, ma Amedeo trovò un'altra soluzione: gli diede in sposa la sorella Bona. Egli intervenne senza esitazioni quando si trattò di difendere il cristianesimo dalla minaccia turca, raccogliendo un esercito per la difesa del Peloponneso. Fu uno dei primi a rispondere all'invito di Pio II perché si tenesse un'assemblea di principi per affrontare il problema e per raccogliere uomini, armi e denaro.

La sua prima preoccupazione, tuttavia, era per i poveri: quando un ambasciatore si vantò delle mute di cani e delle razze differenti che il suo padrone aveva, il duca lo condusse su una terrazza fuori dal palazzo, dove ai tavoli predisposti venivano sfamati i poveri della città: «Queste sono le mie mute e i miei cani da caccia. È con l'aiuto di questa povera gente che inseguo la virtù e vado a caccia del regno dei cieli».

L'ambasciatore gli chiese quanti di loro pensava fossero impostori, approfittatori e ipocriti, e Amedeo rispose: «Non li giudico troppo severamente per non essere giudicato severamente da Dio». Nonostante la grande generosità, non ebbe mai problemi economici e grazie a un'attenta amministrazione riuscì anche a saldare i debiti contratti dai suoi predecessori.

La sua vita era estremamente austera: lontano dal concedersi qualsiasi privilegio nonostante la sua salute delicata, fece credere piuttosto di dovere digiunare per questo motivo. Con l'aumentare della sua debolezza, passò l'amministrazione del ducato alla moglie Iolanda (1469), ma i suoi sudditi si ribellarono ed egli stesso venne imprigionato fino a che il cognato, Luigi XI di Francia, non ottenne il suo rilascio. Quando si rese conto di essere prossimo alla morte affidò i figli alla moglie e pronunciò le ultime raccomandazioni alla presenza loro e dei suoi ministri: «Siate retti. Amate i poveri e Dio vi garantirà la pace».

Morì il 30 marzo 1472 e fu beatificato nel 1677.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Vercelli, beato Amedeo IX, duca di Savoia, che, durante il proprio governo, favorì in ogni modo la pace e sostenne incessantemente con i mezzi materiali e con l’impegno personale le cause dei poveri, delle vedove e degli orfani.

domenica 29 marzo 2020

Tg webEolie flash "Covid" a cura della redazione giornalistica di Eolienews. Si visualizza cliccando sull'immagine.

Papa Francesco: La Santa Messa a Casa Santa Marta

Coronavirus: l’aggiornamento del 29 marzo in Sicilia, 1.330 attuali positivi, 65 guariti, 65 deceduti.

Coronavirus: l’aggiornamento del 29 marzo in Sicilia, 1.330 attuali positivi, 65 guariti, 65 deceduti.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 13.814.
Di questi sono risultati positivi 1.460 (+101 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.330 persone (+88 rispetto a ieri).

Sono ricoverati 522 pazienti (+10 rispetto a ieri), di cui 71 in terapia intensiva (uguale), mentre 808 (+67) sono in isolamento domiciliare, 65 guariti (+5 rispetto a ieri) e 65 deceduti (+8 rispetto a ieri).

Buon Compleanno!

Auguri a Sergio Acquaro, Maria Rosa Merlo, Giovanni Lauria, Andrea Licari, Dario Forestiere, Giovanni Paino, Felicia Zaia, Isabella Foti, Vincenzo Basile, Luca Lo Presti 

Ospedale, vanno ripristinate le Unità cancellate. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud.


Coronavirus: attività produttive, Regione differisce scadenze Po Fesr.

Via libera dal governo Musumeci al differimento dei termini di scadenza per la realizzazione, rendicontazione e monitoraggio dei progetti finanziati con Fondi europei. Il provvedimento è destinato alle imprese siciliane che hanno aderito agli avvisi emanati dal dipartimento delle Attività produttive e relativi al Po Fesr 2014/2020 per gli obiettivi Tematici 1 e 3.
«Si tratta - spiega l’assessore Mimmo Turano - di un intervento doveroso chiesto a gran voce dalle imprese che stanno oggi affrontando numerose difficoltà determinate dagli effetti eccezionali e imprevisti dell’emergenza sanitaria».
A seguito della decisione della giunta regionale vengono dunque sospesi fino al 31 luglio i termini di scadenza e viene, inoltre, prorogata la validità di tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi.
«E’ chiaro - aggiunge Turano - che se la Commissione Europea dovesse fissare nuovi termini per la chiusura delle operazioni sul ciclo di programmazione 2014/2020 gli stessi verrebbero estesi a favore di tutti i beneficiari».
Il governo Musumeci sta lavorando anche a un pacchetto di misure, compatibili con gli orientamenti europei e nazionali, per convogliare risorse comunitarie non vincolate sui servizi sanitari e in altri settori, a cominciare dagli aiuti alle micro, piccole e medie imprese. L’obiettivo è riuscire a mettere in campo risorse per aiutare le imprese a far fronte a carenze di liquidità, per risarcire le aziende dai danni determinati dalla prolungata chiusura e per garantire anche il posto di lavoro e il salario dei lavoratori colpiti.

Le precisazioni della famiglia Famularo, rientrata da Londra: "Evitare di commentare se non si sa".

Riceviamo da Fabrizio Famularo e pubblichiamo:
A seguito del mio rientro da Londra con la mia famiglia, si sono scatenate un po’ di polemiche sui social. Non è mia abitudine partecipare, solitamente, a queste diatribe sterili e inutili su Facebook. Ma, dato il momento delicato, vorrei precisare quanto segue:
1. Siamo tornati a Lipari giorno 27 marzo e stiamo tutti bene.
2. Il nostro rientro è avvenuto con voli Alitalia organizzati dalla Farnesina.
3. Una volta giunti in Italia, abbiamo esibito alla polizia di Stato la nostra documentazione, che si è dimostrata in linea con le procedure richieste dal ministero degli Esteri.
4. Ho organizzato il mio viaggio di rientro a Lipari sin dallo scorso 17 marzo, informando l’Ambasciata, la regione Sicilia e il comune di Lipari.
5. Il giorno del nostro rientro a Lipari, abbiamo viaggiato con altri isolani che, come noi, rientravano da Londra, diretti a Salina, con la medesima procedura.
6. È un momento difficile per tutti. Cerchiamo, prima di esprimere giudizi, condanne, di informarci su cosa prevede la legge ( il che oggi è molto facile attraverso internet). Evitiamo di commentare se non sappiamo.
7. Chiaramente c’è molto nervosismo, ma il nostro riferimento deve sempre rimanere la legge e le istituzioni che la fanno eseguire.
8. In conclusione , auguro a tutti di superare questo momento così difficile, cercando il più possibile di stare uniti. Solo così riusciremo a vincere questa battaglia.
Fabrizio Famularo

Papa Francesco - Angelus del 29 marzo

Stromboli: Si è fermato trabocco lavico. Persiste normale attività dalle aree crateriche.

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che le reti di monitoraggio hanno registrato alle ore 06:49 (04:49 UTC), il rientro dei parametri alla normale attività. l'analisi dei dati registrati dalle telecamere di sorveglianza ha consentito di osservare che, nel corso della notte, il trabocco lavico dall'area nord della terrazza craterica descritto nei comunicati precedenti non è stato più ulteriormente alimentato e può ritenersi concluso. 
Persiste una normale attività stromboliana da entrambe le aree crateriche.
 L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative associate.

Il commento al Vangelo di oggi a cura di Don Fabio Cattafi. Per visualizzare il video cliccare sull'immagine

Accadde alle Eolie: 29 marzo 2014


Sorriso e spontaneità dei bimbi: un motivo in più per combattere e vincere (XXXXVII° pubblicazione). Bimbi non fermatevi, siete la nostra gioia, l'oasi che ci regala un sorriso.


Evelyn, Sofia e Alessia 
Siamo praticamente giunti all'ultima foto da pubblicare, tra quelle che ci avete inviato. Un "viaggio", nel sorriso e nella spontaneità dei nostri bimbi, che tocca oggi la XXXXVII° pubblicazione. 
Un viaggio che, se volete potrà continuare attraverso altri invii di disegni e foto dei vostri bimbi (non importa se di alcuni abbiamo già pubblicato qualcosa, l'importante è che non sia lo stesso materiale).
Eolienews c'è anche perchè in un momento come questo " il sorriso e la spontaneità dei bimbi è un motivo in più per combattere e vincere". Da qui l'appello "Bimbi non fermatevi, siete la nostra gioia, l'oasi che ci regala un sorriso".
Le modalità per l'invio sono sempre le stesse whatsapp (3395798235) o messenger del nostro direttore. 

Santa Messa da San Pietro (live)

Santo del giorno: Beato Bertoldo.

Sul Monte Carmelo in Palestina, arrivò il Bertoldo un cavaliere francese che si consacrò alla vita religiosa, fu ammesso tra i fratelli che professavano la vita religiosa in quella montagna, e venne eletto priore istruendo la comunità all'adorazione della Madre di Dio. (1188 dC)

San Bertoldo del Monte Carmelo, il cui vero nome era Bartolomeo Avogadro, nacque a Limoges (sud della Francia). Andò in Terra Santa come un crociato e rimase in Antiochia per difenderla dagli attacchi dei Saraceni. Durante questo periodo conobbe un povero mendicante e si avvicinò ben presto al mondo dei poveri. Avogadro fu colui che fece tanto bene e da quel giorno la fiducia dei poveri gli fu sempre grata. Un giorno ebbe una visione che gli mostrò alcuni angeli che portavano in cielo sulle loro ali un gran numero di confratelli, che i saraceni avevano ucciso con le loro scimitarre

Lo scrittore ebreo Beniamino di Tudela, nel 1163, riferisce della presenza di una comunità religiosa sul Monte Carmelo, particolarmente devota al profeta Elia e alla Madonna. Bertoldo costituì una piccola comunità di seguaci, con il quale edificò una piccola cappella dedicata alla Beata Vergine del Monte Carmelo. A tutt'oggi l'Ordine dei Carmelitani conferma le proprie radici provenienti da quel gruppo.

Nel 1185 il monaco greco Foca visitò la comunità del Monte Carmelo e scrisse che vi aveva incontrato un monaco latino di nome Bertoldo proveniente dalla Calabria.

Bertoldo guidò la comunità per 45 anni e sembra essere rimasto lì fino al momento della sua morte, avvenuta intorno al 1195. Fu un priore molto attento a guidare la comunità più con l'esempio che con le parole. Manifestò sempre un culto particolare per la Beata Vergine Maria, della quale invocava sempre l'intercessione per la protezione dei carmelitani. Infatti era sempre particolarmente preoccupato per il futuro dei cristiani in Terrasanta, sempre in lotta fra di loro e divisi.

MARTIROLOGIO ROMANO. Sul monte Carmelo in Palestina, beato Bertoldo, che, soldato, fu ammesso tra i fratelli che su questo monte avevano abbracciato la vita monastica e, in seguito, eletto priore, affidò la pia comunità alla Madre di Dio.