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mercoledì 13 novembre 2024

Santo del giorno : Sant'Omobono di Cremona

Dopo il Mille, e per più di 4 secoli, l'Italia tornò ad essere nel mondo guida di civiltà e modello di benessere. Si ebbe infatti la rottura del sistema feudale, chiuso e accentrato, nel quale l'unico mestiere era quello delle armi, e le popolazioni erano costrette in servitù. E fu una vera, anche se lenta, rivoluzione, affidata, più che alle armi, all'opera di abili artigiani e di mercanti intraprendenti, efficacemente appoggiati dalla Chiesa.

Il lavoro dei campi, riscattato, dette maggior frutto, e le città rette in liberi Comuni prosperarono per nuove e redditizie attività. Le zone di scambio si allargarono da città a città, da regione a regione, da nazione a nazione, diffondendo i prodotti che la crescente ricchezza richiedeva in crescente quantità. E gli artigiani italiani si dettero a conciar le pelli, a sbalzare il rame, a batter l'argento, a cesellare l'oro, a soffiare il vetro, a tinger le stoffe, a fucinar le armi. Soprattutto, a filare e tessere panni di seta e più che altro di lana, che i mercanti, lungo le rinnovate strade, dai ripristinati porti, commerciavano in tutti i paesi del mondo. 

La figura di Sant'Omobono, mercante di Cremona, per quanto Santo umile e commerciante modesto, diventa così l'espressione caratteristica, anzi ideale, di un'intera società, che rese l'Italia ricca di mezzi, di opere, di gloria, di arte e — come sempre accade — di frutti spirituali e tesori di santità. 

Nella seconda metà del XII secolo, anche Cremona, come tutte le città d'Italia, era un alveare di fervida attività. Per le viuzze medievali, accanto agli arcigni palazzi della vecchia nobiltà, ogni porta che non fosse una bottega artigiana, era il fondaco di un mercante o il « banco » di un banchiere. 

Uno di questi fondaci cremonesi apparteneva ad un mercante buono anche nel nome: Omobono. Un piccolo commerciante, che non avrebbe potuto rivaleggiare, per esempio, con il suo ricco contemporaneo Pietro Bernardone, padre di San Francesco, che da Assisi trafficava grosse partite di lana acquistata sui mercati di Francia, e detta perciò « francesca ». 

Omobono era un mercante scrupolosissimo, come se ne trovano pochi — dicono i maligni. — E la mercatura, che faceva ricca l'Italia, rendeva bene anche al mercante cremonese, nonostante la sua specchiata onestà negli affari; anzi, proprio per questa sua onestà. Egli rispettava gli Statuti delle Corporazioni cittadine, osservava le leggi civili, ma soprattutto seguiva quella legge della coscienza che la Chiesa insegnava — e insegna ancora — non solo ad Omobono e non solo a Cremona, ma a tutti i cristiani di tutto il mondo.

I proventi della mercatura, non dovevano però servire soltanto ad aumentare la ricchezza di Omobono. Dovevano soddisfare un altro insegnamento della religione cristiana, ancora più alto: quello della carità. Carità materiale, nell'assistenza generosa dei poveri e dei bisognosi; e carità spirituale verso gli afflitti, i tribolati, gl'ignoranti, i dubbiosi. Privo di figli, Omobono aveva una moglie, onesta e virtuosa sì, ma non al punto di approvare l'inesauribile generosità del marito e di non rimpiangere tutto ciò di cui egli si privava. Cosicché uno dei meriti di sant'Omobono fu quello di persuadere anche la moglie alla carità evangelica da lui praticata. 

Né aspettava, per recarsi in chiesa, di esser libero dai suoi affari. Anzi, si dedicava al lavoro solo quando era libero dalle pratiche di cristiana pietà. E un giorno del 1197, mentre era alla Messa, in ginocchio davanti all'altare, giunto al « Gloria in Excelsis », allargò le braccia e le richiuse come in un abbraccio. Al Vangelo, non fu veduto rialzarsi. Se ne era andato così, in pace e in silenzio, verso la gloria dei Cieli. 

Allora, solo allora, i cittadini di Cremona, gli artigiani indaffarati, i mercanti preoccupati, si resero conto che era vissuto tra di loro, nel fondaco oscuro e modesto, un vero Santo, un Santo di nuovo tipo. E con professionale decisione e rapidità, presentarono al Papa la causa di canonizzazione. 

Così, appena due anni dopo, nel 1199, Omobono era Santo, le sue reliquie riposte nel Duomo di Cremona, centro di devozione e di prodigi. Egli è invocato come protettore dei mercanti, subito dopo il grande figlio di Pietro Bernardone, mercante di lana francesca. E i sarti l'hanno preso come loro Patrono, non perché Sant'Omobono fosse sarto, ma perché visse in mezzo alle pezze di panno, nel fondaco dove esercitò la mercatura e al tempo stesso la santità.

Buongiorno...così!


 

martedì 12 novembre 2024

”La “Ferdinando Morace” pronta per la navigazione. Stamane la presentazione


COMUNICATO STAMPA

Lipari, 12 novembre 2024 – Si è tenuta questa mattina la presentazione della  “Ferdinando Morace”. La nuova nave ibrida entrerà in linea giovedì 14 novembre nella tratta che collegherà Milazzo alle Isole Eolie.

L’incontro ha visto la presenza di autorità e istituzioni. Per la Liberty Lines presenti invece, il presidente della compagnia Andrea Maralla,  il Direttore Nunzio Formica, Carlo Cotella, amministratore delegato e l’ingegnere Ferdinando Morace, direttore tecnico della Liberty Lines da cui la nave prende il nome.

 L’imbarcazione è la quarta unità della serie di 9 navi ibride veloci che saranno consegnate entro la prima metà del 2026, capaci di navigare in modalità totalmente elettrica ad una velocità di 10 nodi per circa 30 minuti in prossimità della costa e successivamente ricaricare le batterie durante la navigazione in mare aperto quando grazie alla alimentazione proveniente dai motori termici, raggiunge velocità superiori ai 30 nodi.

 “Siamo molto orgogliosi di aver presentato stamattina la nuova nave ibrida ad istituzioni e autorità in rappresentanza di cittadini e turisti che utilizzeranno l’imbarcazione in questa tratta” – ha dichiarato il presidente della Liberty Lines Andrea Maralla – “Abbiamo voluto quest’incontro come occasione per rinsaldare il legame tra la nostra compagnia e il territorio, che da domani potrà usufruire di un mezzo all’avanguardia e rispettoso dell’ambiente”.

 “La nuova nave ibrida “Ferdinando Morace” risponde perfettamente alle linee guida che la Liberty Lines si è data da tempo – ha aggiunto l’a.d. Carlo Cotella -  Essere competitivi, anzi, precursori, nella realizzazione di navi che viaggiano anche in modalità elettrica e avere chiara come linea guida la salvaguardia del territorio, sono dei fattori essenziali per il futuro della nostra azienda, non trascurando le esigenze dei passeggeri e dei pendolari che potranno viaggiare su mezzi che rappresentano l’eccellenza del settore”

Stromboli ancora ferita dalla pioggia. Gli abitanti di Ginostra: si rischia la vita. Dalla Gazzetta del sud del 12 novembre 2024


Accadde il 12 novembre 2008: La statua di Padre Pio arriva nella Chiesa al pozzo (Lipari)

Una foto dei torrenti che incombono su Ginostra

 

"Eoliani che non ci sono più" ( Riproposizione 15° video - durata 4 minuti circa)

1) Bartola Schibeci; 2) Giuseppe Maiorana, 3) Concettina Pantò in Zaia; 4) Alfonsino Aiello; 5) Pino Mandarano; 6) Dario Subba; 7) Pietro Caprara; 8) Antonio Barbera; 9) Arturo "Bartolino" Turcarelli; 10) Pippo Guerrera e Caterina Capone; 11) Mario Natoli; 12) Tindara Costanzo; 13) Franco Zaia; 14) ? La Rosa; 15) Giuseppina Natoli; 16) Caterina Biviano; 17) Elena Virgona; 18) Gaetanina Raffaele, 19) Gaetano Saltalamacchia, 20) Angelino Sardella; 21) Iole Denaro; 22) Margherita Virgona; 23) Marisa Natoli; 24) Olimpia Marraffa; 25) Mina De Salvo; 26) Massimo Mezzapica; 27) Michele La Torre; 28) Natale Famà; 29) ? Lo Surdo; 30) Domenico Quinti; 31) Rosa Caruso; 32) Rosa Palino; 33) Francesco Bonfante; 34) Sandra Casali, 35) Santoro Biviano; 36) Sarino Pergolizzi; 37) Sandro Casali; 38) Simone Giardina; 39) Stefana Mazza, 40) Stefano Oliva; 41) Tisbe Franzoglio; 42) Salvatore (Turi) Profilio; 43) Valentino Amato; 44) Salvatore (Totò) D'Alia; 45) ?;    

Beni culturali, siti archeologici subacquei anche per i non vedenti. Scarpinato: «Rendere il mare accessibile a tutti è una priorità»

I siti archeologici sommersi della Sicilia saranno accessibili anche ai subacquei non vedenti. Lo prevede l’accordo siglato tra la Soprintendenza del Mare e l'associazione pugliese "Albatros Progetto Paolo Pinto". Il progetto, che si svilupperà nei prossimi tre anni, contempla numerose iniziative per lo sviluppo di un’accessibilità completa e indipendente dei siti.

«L’adeguamento degli itinerari archeologici subacquei, creati dalla Soprintendenza del Mare nei fondali siciliani, anche per le persone con disabilità visiva è una delle nostre priorità – dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato -. È in cantiere anche un progetto per formare istruttori e guide presso i centri di immersione siciliani, in modo da favorire questo particolare settore turistico. Una realtà già esistente in altre parti d’Italia e che la Sicilia vuole accogliere adeguando parte dei suoi percorsi culturali, sia nella tipologia di fruizione sia con la partecipazione attiva di guide adeguatamente formate».

L’associazione "Albatros Progetto Paolo Pinto" vanta un'esperienza ventennale nel campo delle immersioni per subacquei non vedenti e ha progettato e standardizzato la didattica Asbi, fondata sull’autonomia consapevole e sulla conoscenza dell’ambiente marino. Il metodo elaborato da Manrico Volpi, trainer dell’associazione, è utilizzato dagli istruttori durante le immersioni e si avvale di sussidi e supporti come un riconoscitore che permette di individuare 114 specie subacquee endemiche e numerose tipologie di reperti archeologici.

«Sarà l’occasione per standardizzare alcune delle procedure già sperimentate in alcune esperienze effettuate nei fondali pugliesi e nel lago di Bolsena – dice il Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici -. Per la fruizione degli itinerari sommersi siciliani è in programma la realizzazione della stampa in 3D di modelli dei siti subacquei, da utilizzare nel corso dei briefing pre-immersione al fine di consentire ai subacquei non vedenti di toccare con mano i reperti che troveranno sott’acqua».

In una foto come incombono i torrenti sull'abitato di Stromboli


 

Tanti auguri!

Buon compleanno a Nunzio Nunnari, Rosaria Taranto, Marina Zagami, Giovanni Agnosto, Luana Saltalamacchia, Aurelia Famularo, Angelo Casano, Sabrina Stella, Elisa Giovenco, Mimma Gallo, Sonia Sarpi, Alessia Donato, Giovanni Martella, Angelo Iacono, Carmelo Roux, Grazia De Pasquale, Cristiana Salanitro   


E' arrivata a Lipari per la presentazione la nuova nave di Liberty Lines, Ferdinando Morace

A causa delle avverse condizioni meteo è approdata a Punta Scaliddi

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu



Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Dare o donare

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Il "mitico" S. Lucia.

Grazie ad Enzino Sampieri, calciatore del glorioso C.S. Lipari, pubblichiamo due foto del mitico comunale "S. Lucia" di Lipari. Il campo sorgeva nell'area dove oggi sorge il megaparcheggio.
Da notare l'area circostante il campo sportivo completamente diversa da come si presenta oggi. Non erano state ancora realizzate, tra l'altro, le palazzine  che adesso si trovano ai margini della strada.
Le immagini (sbiadite dal tempo) si riferiscono ad una gara interna del Centro Sportivo Lipari.

Santo del giorno : San Giosafat Kuncewycz

Il divin Maestro disse che il buon pastore dà la vita per le sue pecorelle: e noi oggi ne vediamo un'illustre conferma in S. Giosafatte, vescovo di Polvez e martire.
Nato a Vladimir in Polonia dalla nobile e cattolica famiglia Kuncewizio, mentre fanciullo ascoltava la madre parlare della passione di Cristo, un dardo partì dal costato del Crocifisso e andò a ferirgli il cuore. Infiammato di amor di Dio e desideroso di perfezione, entrò nell'ordine di S. Basilio, di cui a venti anni professò la regola. Andava a piedi nudi nonostante l'eccessivo rigore dell'inverno in Polonia, non mangiava mai carne, non prendeva mai vino se non per ubbidienza; mortificò le sue membra con un asprissimo cilicio fino alla morte. Per questo meritò di custodire illibato il giglio della purezza che ancor fanciullo aveva consacrato alla Vergine delle Vergini: Maria SS.
In pochi anni di vita religiosa la fama della sua virtù e della sua dottrina crebbe talmente, che, sebbene giovane, fu eletto abate del monastero di Vilna, e poscia fu designato dal popolo come degno di reggere la sede arcivescovile di Polvez.
Innalzato a questa onerosa dignità, senza cambiare nulla del tenore della vita precedente, non pensò che al culto divino e alla salvezza delle pecorelle affidategli. Energico difensore della unità e verità cattolica, si adoperò con tutte le forze per ricondurre alla sede di Pietro eretici e scismatici. Non cessò mai di difendere il Papa e la pienezza della sua autorità dalle ingiurie impudentissime e dagli errori degli empi. Fu il più zelante promotore dell'unione della Chiesa Greca con la Latina. Erogò tutte le sue rendite nella costruzione di templi, conventi ed altre opere pie: e fu tanta la sua liberalità verso i poveri, che non avendo un giorno più nulla per soccorrere una vedova, impegnò il suo pallio episcopale.
I Progressi della fede cattolica eccitarono l'odio di certi scismatici ostinati, i quali ordirono una congiura per assassinare l'atleta di Cristo.
Recatosi il Santo a Vitebsk per la visita pastorale, i cospiratori invasero il palazzo vescovile, ferendo e massacrando quanti incontrarono.
Allora il pastore mitissimo si fece spontaneamente incontro a quei lupi, e rivolgendo loro la parola: « Figliuoli, disse, perchè maltrattate i miei familiari? Se avete qualcosa contro di me, eccomi ». E quelli, precipitandosi su di lui, lo colpirono con bastonate ed uccisolo, lo gettarono nel fiume. Era il 12 Novembre 1623: contava 43 anni. Il suo corpo segnalato da una luce meravigliosa fu tratto dal fondo del fiume ed esposto alla venerazione dei fedeli.
I primi a sperimentarne l'efficacia protettiva furono i suoi stessi assassini che, condannati quasi tutti alla decapitazione, abiurarono lo scisma e si pentirono del loro misfatto.
Pio IX il 29 giugno 1877 l'ascrisse solennemente nell'albo dei Santi, e Leone XIII ne estese il culto a tutta la Chiesa cattolica.


PRATICA. Oggi compiamo bene le pratiche di pietà. 

PREGHIERA. Signore, suscita nella tua Chiesa lo spirito onde il tuo beato martire e vescovo Giosafatte fu ripieno fino a dare la vita per le pecorelle, affinchè per sua intercessione, animati e fortificati anche noi nel medesimo spirito, non temiamo di sacrificarci peri fratelli. 

Buongiorno così!


 

E' deceduto Rosario Giordano

b
Le onoranze funebri sono a cura della ditta 
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

lunedì 11 novembre 2024

STROMBOLI E GINOSTRA: INTERVENTI IMMEDIATI PER MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO. SI E' CONCLUSA RIUNIONE DI COORDINAMENTO

COMUNICATO -  Si è appena conclusa, in videoconferenza, una riunione di coordinamento urgente voluta e convocata dal Sindaco Gullo con tutti gli enti coinvolti nella gestione del territorio e dell’emergenza in corso a Stromboli e Ginostra in conseguenza degli eventi alluvionali del 18, 19, 20 ottobre e successivi.

I vertici di tutte le istituzioni (Presidenza della Regione, Commissario per l’emergenza, Prefettura, Protezione Civile Regionale e Provinciale, Autorità di Bacino Regionale e Provinciale, Dipartimento Sviluppo Rurale Regionale e Provinciale, Genio Civile, Invitalia, Carabinieri di Stromboli, ecc.) si sono riuniti per decidere gli interventi di somma urgenza da effettuare immediatamente a protezione degli abitati delle due frazioni, duramente colpite in questo periodo dagli eventi alluvionali ravvicinati.

Come rilevato da tutti i partecipanti, l’osservazione dei fenomeni delle ultime settimane indica modificazione nel sistema idrogeologico dell’isola cha andranno prese in considerazione per meglio finalizzare gli interventi necessari. 

Tutti i partecipanti hanno convenuto sulla necessità di introdurre ulteriori interventi di messa in sicurezza dei torrenti (quasi tutti ormai pieni) che hanno manifestato particolari criticità, avendo ottenuto dal Capo di Gabinetto del Presidente della Regione la disponibilità a reperire le ulteriori risorse necessarie, in quanto quelle messe a disposizione del Commissario, ing. Duilio Alongi, sono state tutte impegnate.

In merito, le decisioni condivise, urgenti e indifferibili, sono le seguenti:

- Immediata stima dei costi e progettazione degli interventi nelle aste torrentizie interessate dai fenomeni alluvionali, già in via di stesura, che consentiranno di mitigare il rischio alluvionale sempre più evidente. Per questi interventi sia l’Autorità di Bacino che il Genio Civile si sono impegnati e sono attualmente a lavoro, e domani si avrà la loro programmazione degli interventi necessari ad aumentare la sicurezza e la resilienza delle aste torrentizie interessate. Oltre alla pulizia delle strade, quindi, si provvederà allo svuotamento dei torrenti e alla realizzazione di opere per il contenimento del deflusso dei detriti.

- Contestuale e immediato affidamento dei lavori da effettuare a una o più ditte, continuando a fornire informazione alla popolazione sulle previsioni meteo e le norme di comportamento per il rischio idrogeologico conseguenti.

- Allo stesso tempo, e per ciò che concerne gli appalti per le opere strutturali definitive su tutti i torrenti di Stromboli, previsti a seguito dell’alluvione del 2022, e affidate per le procedure di affidamento a Invitalia, con la quale era stata già programmata una video conferenza per il prossimo giovedì, sono stati auspicati accorgimenti per lo snellimento delle già menzionate procedure stante la loro natura di somma urgenza. Gli stessi interventi, inoltre, dovranno essere adattati alle mutate condizioni del territorio e all’aumentata portata del trasporto di detriti solidi a valle. 

Per quanto riguarda la richiesta di dichiarazione dell’emergenza nazionale, si stima che la Giunta Regionale potrebbe approvarla il prossimo mercoledì (13 c.m.) per poi trasmetterla al Dipartimento della Protezione Civile nazionale per la relativa istruttoria e la sua sottoposizione al Consiglio dei Ministri. La sua approvazione renderà possibile una progettazione di interventi strutturali più completa anche per Ginostra, che non rientrava nell’emergenza del 2022.

Giovedì 14 novembre interruzione energia elettrica a Porticello

Cosa sta succedendo a Stromboli?

In questi giorni, più che mai, la comunità degli abitanti di Stromboli e quanti amano l’isola sono preoccupati. Una pioggia di media intensità potrebbe creare danni irreversibili. Da due anni si aspettano degli interventi per scongiurare il peggio, ma niente si è mosso. Andiamo per ordine.

Il 25 maggio 2022 un incendio, probabilmente causato dalle riprese per una fiction della Rai, ha distrutto 240 ettari di macchia mediterranea, lasciando la montagna scoperta. Il 12 agosto dello stesso anno sono iniziati i guai: senza vegetazione, le piogge estive hanno fatto scendere in paese fango e detriti.

Da allora non è stato fatto alcun intervento significativo per consolidare la montagna e né alcuna piantumazione. Gli interventi - di manutenzione e messa in sicurezza dei torrenti non sono stati fatti

Sono stati stanziati dal ministero della Protezione Civile, fondi per la messa in sicurezza dei torrenti  ma anche se queste opere fossero eseguite domani non basterebbero a risolvere una situazione che ad ogni pioggia diventa sempre più grave e pericolosa per gli abitanti con precipitazione anche di massi enormi.

Il problema che sembra non riguardare solo i torrenti è serio. Il materiale eroso e portato giù non è solo fango. Ora il pericolo è aumentato in maniera esponenziale e bisogna agire subito, prima che accada qualche tragedia.

Gli episodi di fango e allagamenti sono ormai all’ordine di ogni pioggia, di qualunque intensità. Le piogge del 19 e 20 ottobre scorso hanno nuovamente generato nell’isola colate detritiche, franamenti e esondazioni delle linee di impluvio, coinvolgendo anche la frazione di Ginostra, che era finora rimasta indenne

La cittadinanza, che si sente ormai abbandonata, si sta mobilitando. La Pro Loco si sta facendo portavoce con invio di  PEC alle istituzioni.

Al momento sono in corso i primi interventi di somma urgenza per ripulire le strade ed il letto di due torrenti. La pulizia di terreni e case private è completamente a carico dei proprietari. Ma è necessario garantire l’esecuzione di interventi urgenti a protezione degli abitati delle due frazioni dell’isola.

Chiediamo di dare voce a questa grave situazione.

Qui alcune foto dell'alluvione del 19 ottobre 2024

https://drive.google.com/drive/folders/1gmt6fXWfvLG_-UGIltWIbLiktRkcALQz

I ringraziamenti della famiglia Maiorana

FINCANTIERI: TAGLIO LAMIERA PER IL NUOVO TRAGHETTO DELLA REGIONE SICILIANA

Trieste/Palermo, 11 novembre 2024 – Si è svolta, oggi, presso il cantiere di Palermo la cerimonia di taglio lamiera del nuovo traghetto che Fincantieri sta costruendo per la Regione Siciliana. All’evento hanno partecipato Biagio Mazzotta, Presidente di Fincantieri, Luigi Matarazzo, Direttore Generale della Divisione Navi Mercantili del Gruppo, e Marcello Giordano, Direttore del cantiere, che hanno accolto l’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, On. Alessandro Aricò, presente alla cerimonia su delega del Presidente della Regione Siciliana, Sen. Renato Schifani.

L'unità, che servirà le tratte tra la Sicilia e le isole di Lampedusa, Linosa e Pantelleria, sarà interamente costruita nel cantiere palermitano con consegna prevista per il 2026. L’avvio dei lavori arriva dopo la sottoscrizione del contratto tra la Regione Sicilia e Fincantieri avvenuta nel 2023, per un importo a base d’asta di quasi 120 milioni di euro. Il contratto include anche l’opzione per un secondo traghetto.


Con questo progetto, nato con l’obiettivo di potenziare i collegamenti con le isole minori della Sicilia, la Regione Siciliana sarà la prima in Italia ad essere totalmente proprietaria di un’unità di questo tipo.

Il nuovo traghetto, un Ropax Classe A, si distingue per le sue caratteristiche tecnologiche avanzate, specialmente in tema di sostenibilità ambientale. Con una lunghezza di circa 140 metri e una stazza lorda di circa 14.500 tonnellate, la nave potrà trasportare fino a 1.000 passeggeri e 200 automobili, raggiungendo una velocità massima di 19 nodi. La propulsione sarà assicurata da un motore dual fuel, ovvero alimentato a diesel e gas naturale liquefatto (LNG), il combustibile marino più ecologico al momento disponibile su larga scala. L’unità disporrà anche di un impianto fotovoltaico che, in combinazione con un gruppo batterie, permetterà la permanenza in porto a emissioni zero per circa quattro ore.

“La cerimonia di oggi segna l'avvio di un progetto di rilevanza strategica, che conferma il ruolo centrale dello stabilimento di Palermo” - ha dichiarato Biagio Mazzotta, Presidente di Fincantieri. “L’operazione testimonia la nostra capacità di coniugare l'eccellenza industriale con lo sviluppo del territorio, elemento che è parte fondamentale del nostro DNA. Con questo progetto, infatti, puntiamo sulle tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale che rispondono alle esigenze della transizione energetica per il trasporto marittimo del futuro. Siamo orgogliosi che la nuova unità venga costruita per intero nel cantiere di Palermo che, grazie alle sue maestranze altamente specializzate, coniuga tradizione e innovazione”.

“Oggi celebriamo un momento significativo per la Sicilia con l’inizio dei lavori per la costruzione del nuovo traghetto regionale, un'opera simbolo di progresso e attenzione alle esigenze della nostra comunità” – ha commentato Sen. Renato Schifani, Presidente della Regione Siciliana. “Questa nave rappresenta un impegno concreto per rafforzare i collegamenti e migliorare la qualità della vita dei cittadini delle isole minori, garantendo trasporti moderni, sicuri e rispettosi dell’ambiente. Siamo orgogliosi che Fincantieri, leader mondiale della navalmeccanica, costruisca interamente questa nave nel cantiere di Palermo, valorizzando le competenze locali e generando opportunità di lavoro per il nostro territorio. Con la sua realizzazione, saremo la prima Regione in Italia a possedere un traghetto di proprietà esclusiva, confermando il nostro impegno nel valorizzare e innovare il sistema di trasporti regionale”.

L’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, On. Alessandro Aricò, ha affermato: “Il governo Schifani è ancora una volta protagonista, siamo stati la prima Regione in Italia ad attivare i fondi del Pnrr sull'acquisto dei mezzi navali e oggi siamo in Fincantieri, dove assistiamo all'avvio dei lavori di questo imponente mezzo navale, il primo traghetto made in Sicily, realizzato interamente nello stabilimento di Palermo. Stiamo creando un indotto importante, con una commessa che vale quasi 120 milioni e prevediamo di esercitare il diritto di opzione per l'acquisizione di una seconda nave”.

I ringraziamenti delle famiglie Giardina e Raffaele

 

Tanti auguri!

Buon compleanno a Giuseppe Pino La Greca, Giuseppe Velardita, Domenico Gotta, Ada Conti, Gabriele De Luca, Giuseppe Spanò, Ada Zavone, Mery Longo, Elio Sciacchitano, Sandra Podetti, Carola Tesoriero, Anny Dai





Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Le parole di Gesù

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Federico Gallo e Nino Maggio


Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Dare o donare

Ginostra: Notte al buio tra il fango e la paura. "Giuffrè: Intervenga direttamente lo Stato"

Piove 10 minuti e fango e detriti precipitano dalla montagna invadendo nuovamente Ginostra , il minuscolo villaggio alle pendici dello Stromboli, facendo saltare anche l’energia elettrica. Una notte di terrore per gli isolani che chiusi in casa hanno pregato affinché le loro abitazioni e le loro stesse vite venissero risparmiate dalla furia dei torrenti in piena. Sono bastati 10 minuti di pioggia, nella tarda serata di ieri, per far ripiombare l’isola nella paura e nel caos. Lo storico approdo del Pertuso risulta totalmente insabbiato ed inoperabile, i cavi elettrici sono stati nuovamente tranciati e gran parte del villaggio è senza luce da ieri sera. Strade invase da fango e detriti cosi come alcune abitazioni. Occorre intervenire immediatamente, non si può più aspettare.
Dallo scorso agosto la situazione e ben chiara a tutti ma nessuno ancora ha fatto niente se non un’opera di pulizia delle strade. Bisogna passare i cavi elettrici, in corrispondenza dei valloni, su dei pali. E’ inutile ricucire i cavi e continuare a lasciarli sui letti dei torrenti. Per salvare le case si deve intervenire a valle creando dei muri, lungo gli argini dei torrenti, che possano far confluire le acque verso il mare e non verso il centro abitato. Per fare tutto ciò bastano pochi giorni e non anni. Successivamente si deve intervenire a monte con delle opere di protezione. A Stromboli, dall’altro lato dell’isola, dal 2022 ad oggi ancora non si è riusciti a realizzare le opere necessarie alla salvaguardia del villaggio nonostante milioni di euro finanziati mentre ad Ischia in pochi mesi si è intervenuti. Stromboli e Ginostra sono patrimonio dell’umanità (UNESCO) è si deve intervenire subito, non si può più aspettare. La tragedia è dietro l’angolo e non vogliamo che ci siano morti e processi ma fatti concreti. Inoltre, è bene ricordarlo, siamo sotto un vulcano attivo e in caso di eruzioni improvvise quasi tutte le vie di fuga risultano, al momento, ostruite. Crediamo, a questo punto, se si vuole salvare Ginostra e Stromboli, che la questione debba essere trattata direttamente dal Governo Nazionale ed in tempi brevissimi. Lo Stato oggi è chiamato a proteggere i suoi cittadini.

Comitato Per Ginostra

Il coordinatore

Gianluca Giuffrè



Acquistati terreni, saranno ampliati i cimiteri di Vulcano ed Acquacalda

 Saranno, finalmente, ampliati i cimiteri comunali di Vulcano piano e della piccola frazione di Acquacalda a Lipari, giunti, ormai, al limite della capienza. Sono stati, infatti, stipulati dal Comune di Lipari i contratti per l’acquisto di due terreni nei quali sarà realizzato l’ampliamento. I terreni sono stati acquistati per euro 17.169.50 (Vulcano, metri quadrati 1493) pari e per euro 16.055,00 (Acquacalda – metri quadrati 1690).

Santo del giorno: San Martino

Uno dei più illustri ornamenti della Chiesa nel secolo 'v fu certamente S. Martino, vescovo di Tours e fondatore del monachismo in Francia. 

Nato nel 316 in Sibaria, città della Pannonia, l'odierna Ungheria, da genitori nobili ma pagani, ancor bambino si trasferì a Pavia, ove conobbe la religione cristiana. A 10 anni all'insaputa dei genitori si fece catecumeno, e prese a frequentare le assemblee cristiane. Appena dodicenne deliberò di ritirarsi nel deserto; essendo però figlio d'un tribuno, dovette presto seguire il padre nella cavalleria e per tre anni militare sotto gli imperatori Costanzo e Giuliano. 

Umile e caritatevole, aveva per attendente uno schiavo, al quale però egli puliva i calzari e che trattava come fratello. Un giorno nel rigore dell'inverno era in marcia per Amiens, incontrò un povero seminudo: sprovvisto di denaro, tagliò colla spada metà del suo mantello e lo copri. La notte seguente, Gesù, in sembianza di povero, gli apparve e mostrandogli il mantello disse: « Martino ancor catecumeno m'ha coperto con questo mantello ». Allora bramoso di militare solo più sotto la bandiera di Cristo, chiese e ottenne dall'imperatore stesso l'esenzione dalle armi. 

Si portò a Poitiers presso il vescovo S. Ilario da cui fu istruito, battezzato e in seguito ordinato sacerdote. Visitò ancora una volta i genitori per convertirli; poi, fatto ritorno presso il maestro, in breve divenne la gloria delle Gallie e della Chiesa. 

Desideroso di vita austera e raccolta, si ritirò dapprima in una solitudine montana, poi eresse la celebre e tuttora esistente abbazia di Marmontier (la più antica della Francia) ove fu per parecchi anni pddre di oltre 80 monaci. Però i suoi numerosissimi miracoli, le sue eccelse virtù e profezie lo resero così famoso, che, appena vacante la sede di Tours, per unanime consenso del popolo fu eletto vescovo di quella città. La vita di San Martino fu compendiata in questo epigramma: "Soldato per forza, vescovo per dovere, monaco per scelta". 

Il nuovo Pastore non cambiò appunto tenore di vita, ma raccoltosi a meditare i gravi doveri che assumeva, si diede con sollecitudine ad eseguirli. Sedò contese, stabilì la pace tra i popoli, fu il padre dei poveri e più che tutto zelantissimo nel dissipare ogni resto di idolatria dalla sua diocesi e dalle Gallie. 

Formidabile lottatore, instancabile missionario, grandissimo vescovo. sempre vicino ai bisognosi, ai poveri. ai perseguitati. Disprezzato dai nobili, irriso dai fatui, malvisto anche da una parte del clero, che trovava scomodo un vescovo troppo esigente, resse la diocesi di Tours per 27 anni. in mezzo a contrasti e persecuzioni. 

Tormentato con querele e false accuse da un suo prete di nome Brizio. diceva: "Se Cristo ha sopportato Giuda, perché non dovrei sopportare Brzio?" Stremato di forze, malato, pregava: "Signore, se sono ancora necessario al tuo popolo, non mi rifiuto di soffrire. Altrimenti, venga la morte". 

Morte di San Martino


Nell'anno 397 udì che a Candate (Candes-Saint-Martin) era sorto un grave scisma: benchè ottantenne, si portò colà, convocò clero e popolo e ricompose gli animi nella pace. Ma stando per tornare alla sua sede, fu assalito da febbri mortali. Volle essere adagiato sulla nuda terra e cosparso di cenere, per morire, come sempre aveva vissuto, da penitente. 

Il volto del santo rimase nella morte splendente come se fosse avvolto da una luce di gloria e da molti fu udito un coro di angeli cantare intorno alla sua salma. Alle sue esequie si riunirono gli abitanti di Poitou e di Tours e così cominciarono ad altercare. Dicevano gli uni: " È un monaco della nostra città e noi ne vogliamo il corpo". E gli altri di rimando: "Dio ve l'ha tolto per darlo a noi". La notte seguente, mentre gli abitanti di Poitou dormivano, gli abitanti di Tours si impadronirono del corpo di Martino, lo gettarono da una finestra su di un battello e lo portarono seguendo il corso della Loira fino a Tours con gran gioia e venerazione. 

Fu così sepolto a Tours, ove gli fu dedicata la cattedrale e dove egli compi innumerevoli miracoli. Gli Ugonotti violarono quelle sacre spoglie, e dopo averle bruciate, ne dispersero le ceneri. 

PRATICA. — Facciamo qualche atto di carità verso il prossimo. 

PREGHIERA. — O Dio, che vedi che noi non possiamo sussistere per nostra virtù, concedi, propizio, per intercessione del tuo beato confessore e vescovo Martino, che siamo difesi contro ogni avversità. 

Approfondimento

Tutti gli alunni delle scuole leggono sul loro libro di lettura l'episodio di San Martino, che, cavalcando avvolto nel suo mantello di guardia imperiale, incontra un povero, tremante al primo brivido dell'autunno. A quella vista, il generoso cavaliere sguaina la spada e fa due pezzi del suo mantello, donandone la metà al povero. La notte, in sogno, vede Gesù avvolto in quel mezzo mantello, che gli sorride riconoscente. Tutti i contadini, poi, alzando gli occhi al cielo, dove, tra strappi di nuvole, il sole si fa ancora sentire tiepido e dolce, ricorderanno l'antico proverbio 

L'estate di San Martino
dura tre giorni e un pochino.


In Piemonte, il giorno di San Martino era, almeno una volta, dedicato agli sgomberi. E "fare San Martino", significava mutare d'alloggio. Pare infatti che Vittorio Emanuele II, prima della battaglia di San Martino, dicesse, in piemontese, ai suoi soldati: "Coraggio figlioli, altrimenti gli austriaci ci faranno fare San Martino". Voleva dire: " Ci faranno sgombrare dalle nostre posizioni". 

E di paesi col nome di San Martino, oltre quello della battaglia, ce ne sono, in Italia, a centinaia. In Francia sono addirittura migliaia. Non parliamo delle chiese a lui intitolate e dei monasteri che portano il suo nome. Forse nessun nome di santo ha avuto nel medioevo tanta diffusione, e anche nell'arte non si contano i San Martino a cavallo, con la spada sguainata, che dividono il bel mantello di guardia imperiale. 

E questo forse perché, molto prima di San Francesco, quel gesto indicava il dovere che i cristiani hanno verso i poveri, nei quali è la figura dello stesso Gesù. Ma la storia di San Martino non si ferma a quel gesto notissimo. La storia di San Martino è molto più lunga e complessa. Ed è storia, non leggenda. 

La sua fama di santità era tale che fu il primo e per molto tempo l'unico Patrono della Francia. Ciò spiega la straordinaria diffusione del suo culto e del suo nome, mentre la sua figura sembrava ringiovanire, e da vescovo logorato e perseguitato ritornava, nella fantasia popolare, il giovane cavaliere, che in un giorno di primo novembre, divideva il proprio mantello con un povero, rabbrividente, come una foglia ingiallita, al primo vento autunnale. P. B. 


Il beato Severino, vescovo di Colonia, la mattina in cui San Martino venne a morte, aggirandosi secondo il solito nella chiesa dopo il mattutino, udì gli angeli cantare in cielo. Chiamò l'arcidiacono e gli domandò se non udisse niente: quegli rispose che non udiva nulla; allora il vescovo lo esortò a concentrare tutta la sua. attenzione.. Ma per quanto l'arcidiacono tendesse il collo, drizzasse le orecchie, si alzasse sulla punta di piedi appoggiandosi al bastone, non riusciva a sentire niente. Infine il vescovo pregò per lui e allora cominciò a udire il suono delle angeliche voci. E il vescovo: "Il signore mio, Martino, se ne è andato da questo mondo e gli angioli stanno portandolo in cielo. I demoni volevano trattenerlo ma se ne sono dovuti andare coperti di confusione perché non hanno trovato in lui alcunché di impuro". L'arcidiacono annotò il giorno e l'ora in cui il suddetto fatto era avvenuto e trovò poi. che corrispondeva al giorno e all'ora in cui Martino era morto. 

Anche il monaco Severo, che scrisse poi la vita di San Martino, essendosi addormentato dopo il mattutino, vide il santo biancovestito, col volto fiammeggiante e gli occhi simili a stelle. Lo vide anche salire al cielo dopo averlo benedetto. Subito dopo apprese che in quella notte il beato Martino era morto. 

In quello stesso giorno Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, mentre celebrava la Messa si addormentò fra la Profezia e l'Epistola. Poiché nessuno osava svegliarlo, il Santo rimase addormentato per due o tre ore. Infine i diaconi lo scossero dicendo: "Il tempo passa e il popolo è stanco di aspettare; signor nostro comanda che il chierico legga l'Epistola". E Ambrab "il fratello mio Martino è morto e io ho assistito ai suoi funerali, voi mi avete impedito di recitare le ultime preghiere!" 

Narra il maestro Giovanni Beleth che i re di Francia usano portare in battaglia il mantello di San Martino, Sessant'anni dopo la morte del Santo, il beato Perpetuo volle costruire una magnifica chiesa in onore di San Martino e trasportarvi il sacro corpo. Ma invano il clero e Perpetuo stesso rimasero per tre giorni in preghiera e in digiuno: in nessun modo la bara poteva essere rimossa. Quando già stavano per rinunciare all'impresa gli apparve un bellissimo vecchio e gli disse: «Cosa aspettate? Non vedete che il beato Martino è pronto ad aiutarvi?" Infatti il Santo li aiutò con una mano e la bara fu sollevata con estrema facilità e deposta là dove ora è venerata. Questa traslazione avvenne nel mese di luglio. 

C'erano a quel tempo due amici di cui l'uno era cieco, l'altro paralitico. Il cieco portava il paralitico e il paralitico insegnava la via al cieco. In tal modo chiedevano l'elemosina e si procuravano abbondantemente il necessario per vivere. Essendo venuti a sapere che molti infermi avevano trovato la salute sulla tomba del beato Martino e che il corpo del santo era portato in processione nella chiesa nuova, cominciarono a temere che la processione passasse dinanzi alla casa in cui si trovavano e che il Santo li risanasse. Infatti non volevano riacquistare la salute per non perdere il guadagno delle elemosine. Per la qual cosa si nascosero in una strada per cui pensavano che la processione non dovesse passare. Ma ecco che mentre camminavano, si imbatterono nel corpo del Santo e subito si trovarono, contro la loro volontà, risanati; di che molto si rattristarono. Così il Signore a volte accorda i suoi benefici anche a chi non li desidera. Così scrive Ambrogio del beato Martino: "San Martino distrusse i templi dell'errore, inalzò i vessilli della pietà; resuscitò i morti; scacciò i demoni dai corpi degli ossessi; risanò molti infermi e tanto grande fu la sua perfezione da essere ritenuto degno di vestire Cristo nella persona di un povero...". (* Dalla Leggenda Aurea). 

fonte:Le Grandi Religioni 

L'estate di San Martino

L'estate di San Martino è un periodo dove venivano rinnovati i contratti agricoli, tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo abbinato alle prime castagne. Questa tradizione è celebrata anche in una famosa poesia di Giosuè Carducci, San Martino:


La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.


L'Estate di San Martino è legata alla leggenda del Santo, che divise in due un mantello per coprire un povero mendicante nudo e freddoloso. Il Signore "ricompensò" il Santo inviando un clima mite e temperato quando oramai esso volgeva al freddo dell'Inverno incipiente.


Buongiorno...così!

Ginostra senza energia elettrica...ma era prevedibile

 Come già riportato ieri sera, il piccolo borgo di Ginostra è di nuovo senza energia elettrica. Dopo la pioggia, infatti, sono scesi, di nuovo fango e pietre (vedi foto in basso) che hanno investito il "blocco elettrico" (foto a lato) lasciato nel bel mezzo del torrente, quando come sollecitato dagli abitanti, sarebbe stato logico ed opportuno innalzarlo al di sopra della "quota torrente". Insomma un blackout ampiamente previsto e che, tanto per cambiare, crea ulteriori disagi ad una comunità martoriata. 




domenica 10 novembre 2024

Ginostra di nuovo al buio

 Una pioggia, sembrerebbe neanche troppo intensa, e a Ginostra è blackout elettrico. Sarebbero anche scese nuove colate di fango e pietre. 

All'ospedale di Lipari sono iniziati i lavori. Dalla Gazzetta del sud del 10 novembre 2024

La Ludica Lipari under 15 sconfitta per uno a zero dal Cutropia a Milazzo


 

La Protezione civile su Stromboli: "Dichiarare l'emergenza nazionale". Dalla Gazzetta del sud del 10 novembre 2024


 

Calcio: Lipari vittorioso in trasferta. Sconfitte per Malfa e Vulcano

Prima vittoria in trasferta della stagione 2024/25 per il Lipari IC che si è  imposto per 3 a 2 sul campo della  Folgore Milazzo. Marcatori: D. Pellegrino (2), Emma.

Il Lipari sale a quota 8 in classifica

In Terza Categoria Malfa superato in casa per 2 a 0 dal Garden Club Messina.  

Nel campionato di Serie di calcio a 5 il Vulcano è stato battuto in casa per 13 a 4 dalla Pozzogottese


Al Milan il 3° Memorial "Saglimbeni" riservato ai Pulcini (foto e video)

Il Milan superando per 5 a 4 il Napoli si è aggiudicato la finalissima del 3° Memorial "Pippo Saglimbeni", quest'anno dedicato alla categoria Pulcini

La premiazione a Pianoconte, in Piazza Santa Croce, nel contesto della "Sagra del vino e del pane"





Territorio, Savarino: «In variazioni di bilancio approvate due norme in aiuto a enti gestori riserve naturali e ai Comuni»

Boccata di ossigeno per gli enti gestori delle riserve e delle aree naturali siciliane. Approvata dall'Ars, su richiesta dell'assessore regionale al Territorio e all'ambiente, Giusi Savarino, la variazione di bilancio che amplia i fondi per queste strutture a copertura di un mancato pagamento di cinque anni fa, per un totale di oltre un milione di euro. 
«Grazie al voto dell'Assemblea regionale, che ha accolto la mia richiesta e che ringrazio per la fattiva collaborazione - afferma l'assessore Savarino - il governo Schifani ha sanato un debito risalente al 2019 che riguardava i trasferimenti regionali agli enti gestori delle riserve e aree naturali, che all'epoca dei fatti non avevano ricevuto la seconda tranche di finanziamento regionale per le spese di impianto e gestione. La copertura della spesa per il 2019 ammonta a 673 mila euro e si aggiunge ad altri 600 mila euro stanziati come quota per l'anno corrente, risorse che consentiranno agli enti di superare i disagi e le difficoltà derivanti dal mancato trasferimento, così da mettere in ordine i conti per la gestione delle strutture e i pagamenti del personale assunto per la vigilanza dei parchi e delle riserve».
Soddisfazione è stata espressa dall'assessore Savarino anche in ordine al voto favorevole dell'Assemblea sull'ampliamento della platea dei Comuni siciliani ammessi al contributo per la redazione dei Piani urbanistici generali (Pug), che sostituiscono i vecchi Piani regolatori generali (Prg). 
«Questa misura va incontro alle esigenze degli enti locali per contribuire alla crescita delle comunità, secondo le nuove regole dettate dalla riforma urbanistica - continua Savarino - Grazie all'incremento delle risorse pari a 675 mila euro, sarà possibile scorrere ulteriormente la graduatoria dei Comuni che hanno fatto richiesta di contributo per la redazione e la revisione dei Piani urbanistici generali, che dovranno essere elaborati in linea con quelle che sono le indicazioni fornite dal Ptr, il Piano territoriale regionale che dà una visione coerente all'organizzazione del territorio su base regionale». E conclude: «Fra i risultati ottenuti oggi mi preme sottolineare anche l'incremento delle risorse destinate alla Protezione civile per affrontare l'emergenza siccità e i danni provocati dagli eventi calamitosi causati dalle forti piogge che hanno colpito alcune località siciliane».

LA PAROLA - COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 10 NOVEMBRE 2024

Grave situazione di rischio idrogeologico manifestazione il 14 novembre a Stromboli

COMUNICATO

Giovedì 14 novembre alle 10 la popolazione delle frazioni di Stromboli e Ginostra ha deciso di manifestare a fronte della grave situazione di rischio idrogeologico e di pericolo incombente per l'incolumità degli abitanti per chiedere :

- la presenza della protezione civile nazionale o personale qualificato e mezzi idonei sull’isola per tutto il periodo invernale.

- la dichiarazione di emergenza nazionale

- chiarimenti al Sindaco, nella sua qualità di Responsabile della Protezione Civile Locale, circa le iniziative per affrontare con immediatezza la situazione ed il sostegno alla popolazione ( sgombero detriti alluvionali nelle abitazioni ed attività)

L'alluvione del 12 agosto 2022, verosimilmente conseguenza dell'incendio del maggio precedente, ha determinato importanti modifiche del territorio e una progressiva fragilità della montagna.

Sia nella frazione di Stromboli che in quella di Ginostra, la situazione è in peggioramento e ormai esiste un conclamato rischio per l'incolumità della popolazione se non si interviene con urgenza. Ad ogni pioggia anche di media intensità, vengono portati a valle fiumi di fango, detriti e materiale roccioso, anche di notevoli dimensioni. Oltre al danno materiale e ai costi correlati alla rimozione dei materiali alluvionali, spesso ad opera dei soli volontari o danneggiati, si aggiunge una temporanea paralisi della viabilità, ed in qualche caso alla rete elettrica e alle telecomunicazioni. Nella popolazione, dai bambini ai più adulti, si è creato un grave stato di ansia, paura e incertezza.

Rispetto alla prima alluvione del ‘22, la situazione della montagna è in continuo mutamento. Sarebbe necessario procedere ad una verifica sui versanti della montagna effettuando esaustivi sopralluoghi da monte a valle, da parte di tecnici qualificati (Ingegneri idraulici /strutturisti e geologi), senza escludere chi sul posto conosce molto bene da tempo la montagna. Appare evidente che si possano ipotizzare situazioni di instabilità (fronti di smottamenti, frane, rocce instabili, etc.), che rendono necessaria e urgente la predisposizione di misure di messa in sicurezza dei centri abitati.

Si tratta di una situazione estremamente complessa in cui occorrerebbero tempi rapidi di intervento, un coordinamento tra i vari enti e istituzioni responsabili (comune, protezione civile, autorità di bacino, genio civile), mezzi e risorse adeguati. I tempi della natura sono diversi da quelli della burocrazia. Gli interventi finora attuati sono stati lenti e inadeguati, manca una comunicazione chiara e approfondita sulla situazione attuale e sulle soluzioni ipotizzate (rischio di cura senza diagnosi) nonostante le continue richieste da parte della popolazione, tra l'altro nessun ristoro è stato liquidato ai danneggiati del 2022

Appuntamento in Piazza San Vincenzo ore 10

Il comitato organizzatore

Tanti auguri!

Buon compleanno a Sonia Benenati, Maria M. Favorito, Bernadetta D'Ambra, Angelina D'Ambra, Paola Bruno, Maria Gullo Di Giovanni, Davide Favaloro, Davide Cincotta, Roberto Fichera

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu. Una formazione del CS Lipari



In basso da sx a dx: Barrica, Rossano, Santino Salmieri, Bernardino Finocchiaro, Presti - In alto da sx a dx: Pergolizzi, Puleo, Caruso, Marturano, Li Castro, Gallo

Angolo lettura ...e iniziative a Lingua

 L'ANCR ,sez di Lingua , comunica che il salone sarà aperto ogni giorno, dalle 17:00 alle 19:30.

Nei nostri pomeriggi invernali avremo la possibilità di stare insieme, usufruire di giochi vari, programmare il nostro Natale.
Sarà attivo, inoltre , un piccolo "angolo lettura" con la possibilità di prendere in prestito libri.
Venite a trovarci, ritroviamo il piacere ,giovani e meno giovani, di condividere momenti di Vita.
Noi ci saremo!

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Situazione che non abbiamo scelto

Santo del giorno: San Leone Magno

San Leone Magno


S. Leone visse nella prima metà del fortunoso secolo v, che vide il dissolvimento e lo sfacelo finale dell'impero dei Cesari, e gli effetti meravigliosi del Pontificato cattolico, che trasformò ed avviò l'Europa in quei secoli di ferro alla civiltà cristiana.

Nato in Toscana, ma educato nella città eterna, rivelò fin da principio un ingegno non comune, ingegno che applicava con tutto il vigore della sua verginale giovinezza alla scienza sacra.

Per l'alta dottrina che ben presto raggiunse e per il suo zelo, fu caro al Papa S. Celestino I, che lo creò arcidiacono: fu stimato dal popolo e dai dotti, tanto che il celebre Cassiano gli dedicò i suoi libri sull'incarnazione, chiamandolo « decoro e splendore della Chiesa Romana e del sacro ministero ».

Ma Iddio lo riserbava a cose più grandi. Nell'anno 440, trovandosi Leone in Francia, ove s'era recato per dirimere una enntesa mori S. Sisto III. ed il clero concorde lo elesse Papa. Reduce dalle Gallie, umile e fidente in Dio, abbracciò la sublime e ardua missione, che esercitò in modo sì mirabile da meritarsi il titolo di « Grande ».

Esplicò la sua attività in tutti i campi dello zelo: attese instancabilmente all'istruzione del popolo e alla santificazione del clero che formarono le sue maggiori preoccupazioni. Nel frattempo, col concorso di ricche e pie persone costruì molte chiese.

Fu il martello degli eretici : combattè i Manichei, ma soprattutto smascherò l'eresia di Eutiche, il quale, adulterando il mistero adorabile dell'Incarnazione del Verbo, scuoteva i fondamenti della religione cristiana. E nel Concilio di Calcedonia, dove per ordine suo si erano radunati ben 630 Vescovi, l'eresia di Eutiche e nuovamente quella di Nestorio furono confutate e condannate, principalmente coll'esposizione della lettera che egli aveva inviato a S. Flaviano, capolavoro e monumento dell'antichità cristiana sul dogma dell'Incarnazione.

Leone si prese pure la cura materiale dell'Italia e di Roma, e quando l'imperatore e l'esercito, impotenti a frenare le orde sitibonde del Flagello di Dio, Attila, fuggivano impauriti, il santo Pontefice, fidente nell'aiuto di Dio, si recò sulle rive del Mincio e fece retrocedere il fiero conquistatore. Poco dopo risparmiò pure Roma dalla totale distruzione minacciata dal vandalo Generico.

Questa forza morale per cui Leone s'imponeva perfino agli imperatori più crudeli, era l'effetto della sua umiltà, della sua carità e della sua dolcezza, che lo facevano amare e rispettare non solo dal popolo, ma dai principi e dagli imperatori, dai barbari e persino dagli stessi eretici.

Dopo un pontificato glorioso di ben 21 anni, nel 461 andava a ricevere il premio da quel Dio che aveva tanto amato e glorificato. Fu scrittore profondo tanto che la Chiesa lo dichiarò Dottore. Anzi san Leone è debitore d'una gran parte della gloria che sempre godè nella Chiesa alle sue 69 omelie e 173 lettere, monumenti autentici della sua pietà e del suo ingegno.

PRATICA. — Cerchiamo, nella nostra vita quotidiana, di imitare l'amabilità di questo Santo. 

PREGHIERA. — Deh! Signore esaudisci le nostre preghiere che t'indirizziamo nella solennità del tuo beato confessore e Pontefice Leone e per intercessione dei meriti di lui, che tí servì sì degnamente, assolvici da tutti i peccati.

Buongiorno e buona domenica...così!