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giovedì 21 novembre 2024

Acquacalda per l'ennesima volta in ginocchio. Per le foto e il video grazie a Giovanna Giuffrè



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Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Donare la vita, donare l'amore

Oggi: Presentazione della Beata Vergine Maria

Maria aveva raggiunta l'età di tre anni, ed i suoi genitori, secondo la promessa fatta, la portarono al tempio onde consacrarla al Signore. 

Possiamo immaginare il loro dolore nel doversi separare da Colei che per tanto tempo avevano aspettato, per cui tanto avevano sospirato e pregato, e che formava l'unica consolazione e l'unico conforto della loro vecchiaia. Ma la fedeltà al voto doveva trionfare sull'amor naturale, ed essi si disposero al grande sacrifizio. 

Maria invece, sebbene piccolina, appena seppe che doveva recarsi al tempio, ben volentieri acconsentì, per consacrarsi interamente al Signore e dimorare in mezzo alle vergini votate al ministero del tempio. 

Consolata da questo pensiero, Maria insisté presso i genitori, affinché venisse sollecitata la partenza verso il monte santo, su cui si ergeva superbo e magnifico il tempio di Gerusalemme. E l'ora giunse: Maria si avviò verso la grande città. 

Appena scorse da lontano il luogo della sua dimora innalzò i suoi occhi al cielo, ed adorò Colui che doveva incarnarsi nel suo seno. 

Il Sommo Sacerdote all'apparire di quella fanciulla rimase estasiato. Quel volto più divino che umano, quegli occhi limpidi e affascinanti, quelle labbra socchiuse ad un sorriso, davano alla fanciulla un'espressione angelica. Il Sacerdote quasi non osava toccarla e solo alle preghiere dei genitori si decise a prendere la fanciulla e ad offrirla al Signore, Dio d'Israele. 

E così Maria, docile alla voce celeste, dimentica del popolo e della casa paterna, offrì al suo Divino Sposo il sacrificio più puro, più gradito e più perfetto che abbia mai ricevuto la Divina Maestà dopo il sacrificio della croce. 

Intanto la Vergine, ritirata fra quelle mura, dava esempi sublimi di umiltà e modestia: sempre sorridente e gentile con le sue compagne, non faceva mai nulla che le potesse disgustare. La sua anima, sempre assorta in Dio, si intratteneva in lunghe orazioni e veglie, e non sapeva distaccarsi dalla contemplazione del suo Diletto. 

Studiava molto le Sacre Scritture, imparò a tessere la seta e le altre stoffe per preparare gli abiti ai sacerdoti e gli, indumenti per il tempio. 

E così Maria, qual viola nascosta, trascorse circa undici anni nel ritiro. 

Buongiorno...così!


 

Incidente mortale a Messina: muore Eliseo Scarcella, notissimo maestro di arti marziali

Un incidente mortale si è verificato ieri sera nella zona sud di Messina, sulla statale 114 al bivio di Santa Lucia sopra Contesse. Un violentissimo impatto tra due mezzi, un'auto e una moto, in via Giorgio La Pira, in cui ad avere la peggio è stato il centauro, Eliseo Scarcella, notissimo maestro di arti marziali, uno sportivo molto conosciuto ed apprezzato in città. Scarcella lavorava anche per l'Università di Messina ed era direttore tecnico della palestra di Palazzo Mariani. Un gigante buono a cui tutti volevano bene, prima alla Cittadella Universitaria e poi anche al Policlinico Universitario dove aveva una borsa di studio.

L’arrivo dei soccorsi, la corsa disperata in ambulanza verso il pronto soccorso del Policlinico, non è servita a strapparlo alla morte. L’uomo è deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale nonostante i tentativi dei medici di salvarlo. Sul luogo sono arrivati gli agenti della sezione Infortunistica della polizia municipale coordinati dall'ispettore Giovanni Arizzi per raccogliere i primi rilievi che dovranno contribuire a chiarire la dinamica dello scontro. Sul posto anche il comandante del corpo Giovanni Giardina. Nel frattempo dell’incidente è stata avvisata la sostituta procuratrice Annamaria Arena, magistrato di turno.

mercoledì 20 novembre 2024

Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza: Il municipio di Lipari si colora di blu

Milazzo: Turisti precipitano col parapendio sull'ex discoteca "Le Cupole": muore il padre, la figlia è grave

A causa del forte vento, due persone, padre e figlia, residenti a Bolzano, nella tarda mattinata di oggi, sono precipitati col parapendio su un’impalcatura dell’ex discoteca “Le Cupole”. I due feriti sono turisti arrivati in Sicilia dal Trentino Alto Adige. Sono stati soccorsi da una squadra dei vigili del fuoco, proveniente dal Distaccamento di Milazzo. Dopo averli assicurati nelle barelle, sono stati trasportati in luogo sicuro e affidati al personale medico arrivato sul posto con due ambulanze per le prime cure. Il padre è stato trasportato all'ospedale di Milazzo con un ambulanza mentre per la figlia, viste le gravi lesioni sul corpo, si è optato per elisoccorso del 118 per ricoverarla al policlinico di Messina.

Il padre, Marcus Florian, 57 anni di Bolzano, è morto nel pomeriggio per arresto cardiaco. Si trovava in vacanza a Milazzo con un gruppo di amici. La figlia di 30 anni, anch’essa coinvolta nell’incidente avvenuto intorno alle 13,30 è stata trasferita con l’elisoccorso al Policlinico di Messina dopo essere stata intubata.

La ragazza si trova in prognosi riservata e con molta probabilità dovrà subire un'operazione per le fratture riportate. Il suo quadro è, comunque, molto instabile.

"Pescando" nell'archivio di Eolienews - Canneto (17.02 15) Video fotografico del mare in tempesta e del lungomare sommerso

 

Giornata Mondiale dell'Infanzia : Assessore Roccella incontra le classi terze della scuola secondaria del plesso di Lipari.

Dalla Gazzetta del sud del 20 novembre 2018

Economia, approvato il Rendiconto 2023. Schifani: «Ripianato disavanzo per 3,1 miliardi, risultato storico per la Regione»

Via libera del governo regionale al Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2023. Il documento contabile, presentato in conferenza stampa a Palazzo d'Orléans dal presidente della Regione, Renato Schifani, dall'assessore all'Economia Alessandro Dagnino e dal ragioniere generale Ignazio Tozzo, certifica una riduzione delle passività per oltre 3,1 miliardi di euro, a fronte dei 435 milioni previsti, superando così di gran lunga quanto inserito nel bilancio di previsione. Il documento finanziario fotografa anche una crescita degli investimenti del 44%, con più di 2,6 miliardi di euro erogati. Numeri più che positivi dovuti, in particolare, alle maggiori entrate, pari a 1,7 miliardi, registrate in Sicilia grazie alla crescita economica, all'aumento del cofinanziamento statale sulla spesa sanitaria (200 milioni in più nel 2022 e 300 milioni nel 2023), e ai risparmi di circa 1,2 miliardi dovuti al contenimento della spesa delle società partecipate e degli enti controllati, ai risparmi sulle locazioni passive, sul funzionamento degli uffici, sulle spese per l'energia elettrica per circa 200 milioni, e alla rinegoziazione di 2,1 miliardi di mutui del Mef con Cassa depositi e prestiti.

«Si tratta di un record senza precedenti - commenta il presidente della Regione, Renato Schifani - che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all'Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo, riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo, con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto».

«Con un disavanzo finale di 897 milioni di euro - aggiunge l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino - siamo ormai vicini alla realizzazione di un ulteriore obiettivo estremamente ambizioso: passare dal deficit al surplus. Si apre un nuovo capitolo nella storia della Regione che consentirà la realizzazione di forti investimenti per lo sviluppo della nostra terra. Ringrazio gli uffici del mio assessorato per avere lavorato alacremente e in particolare i due dirigenti generali, Ignazio Tozzo e Silvio Cuffaro, che hanno permesso la realizzazione dei risultati che oggi vengono sanciti nel documento finanziario. Continueremo su questo percorso per rendere stabile e migliorare ulteriormente il risultato, coniugando rigore e sviluppo, e siamo fiduciosi che il risultato raggiunto potrà contribuire alla più celere definizione del contenzioso con la Corte dei conti, che costituisce una priorità del governo».

Il Rendiconto generale sancisce anche un forte incremento della liquidità, con il fondo cassa che raddoppia in due anni da 4 miliardi a un totale di quasi 8 miliardi di euro. Alla riduzione del disavanzo hanno contribuito sia le maggiori entrate, derivanti dall’aumento del Pil oltre le stime, sia le politiche di bilancio di contenimento della spesa e di amministrazione delle passività. Il disavanzo da ripianare è stato pertanto ridotto da 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. Dopo l'approvazione in giunta avvenuta oggi, il Rendiconto generale sarà trasmesso adesso alla Corte dei conti per ottenere la parificazione.

Tanti auguri!

Buon compleanno a Antonio Maniàci, Davide Di Losa, Alessia Ziino, Patrizia La Gteca, Angela Vitale, Morgana Scaramozzino


C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Vecchie glorie, emozioni in campo (17.03.19)due video)

Rivederli in campo, anche se "appesantiti" dal tempo e dagli anni che passano, è stata una forte emozione. Un "tuffo" nel passato quando la bandiera rosso- blù del CS Lipari garriva, prorompente al Vecchio Comunale, al "Monteleone", così come in tutti i campi di Sicilia. E l'emozione, per chi come scrive ha vissuto una buona parte delle pagine del CS Lipari, oggi  è cominciata all'esterno del "Monteleone" dove, come non accadeva ormai da tanti ma tanti anni, vi era una interminabile fila di auto posteggiate. E' vero un grande amore non si scorda mai: è il CS Lipari, di ogni epoca, lo è...a pieno titolo  

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Creativi

Santo del giorno : Santo Edmondo

Protettore di:diocesi cattolica dell'Anglia orientale, sovrani, vittime di tortura
Simbolo della resistenza anglosassone agli invasori danesi, E. trovò una morte atroce sotto le loro torture. Venne immediatamente venerato come santo. Curiosamente, si conoscono bene solo poche cose sul suo conto, ma una rilettura delle sue biografie permette di chiarirne, se non la personalità, almeno le circostanze del martirio che egli soffrì. Le origini, in particolare, restano leggendarie. Sarebbe disceso da una famiglia di Sassoni continentali, presso cui il re Offa di Mcrcia si sarebbe fermato recandosi in pellegrinaggio in Terra Santa; colpito dalle qualità del giovane E., lo avrebbe adottato come successore. Offa morì nel corso del viaggio; E. avrebbe ricevuto allora il suo anello e sarebbe ritornato in Inghilterra per prendere possesso del regno. Sarebbe stato incoronato re il 25 dicembre 855.
Discostandosi dalla leggenda alcuni storici individuano nel duca (eaìdorman) Ealhere, viceré dell'est del Kent, suo padre; sua madre sarebbe allora Eadgyth, figlia di re Egberto del Wcssex e sorella di Ethelstan, viceré dell'EstAnglia. E. sarebbe nato a Norbury, vicino a Croydon (Surrey).

La Cronaca anglosassone riferisce che nell'851 Ethelstan ed Ealhere inflissero ai Danesi una dura sconfitta a Sandwich (Kent), e in seguito il primo sarebbe partito in pellegrinaggio e avrebbe scelto il nipote come erede. Nell'853 Ealhere fu ucciso mentre lottava contro i Danesi ed Ethelstan, poiché E. non faceva ritorno, sarebbe stato consacrato re dal vescovo Umberto d'Elmham. 1.e origini di E. restano infatti oscure, la sua attività come rc un mistero, e niente di più si conosce sul suo Conto eccetto ciò che ne dicono le Cronache anglosassoni e Asser nella sua Vita Affirdi regis. Occorre anche precisare che quest'ultimo, autore dell'opera intorno all'893, fece molto uso della cronaca detta "di Parker", la più antica delle cronache scritte in anticoinglese, e redatta Poco prima dell'890. La cronaca di Parker ascrive all'anno 870 i seguenti fatti: "Quest'inverno, il re E. combatté contro di loro, e i Danesi ebbero la vittoria, e uccisero il re, e conquistarono tutto il paese". Al che Asser risponde: "E. re dell'EstAnglia, lottò ferocemente contro questa armata, ma venne ucciso assieme a un gran numero di suoi uomini, e i Vichinghi se ne rallegrarono trionfalmente; il nemico era il comandante del campo di battaglia ed essi [i Vichinghi) sottomisero tutta la provincia alla propria autorità". Con ogni certezza, Asser non fa che parafrasare la Cronaca di Parker, essa stessa assai succinta. Ma, partendo dalle aggiunte alla Cronaca di Peterborough e di sei altre Cronache anglosassoni, si potrebbe stabilire il testo seguente: "In quell'anno, l'armata [danese] attraversò la Mercia sino all'EstAnglia, e si acquartierò per l'inverno a Thedford. E lo stesso inverno, il re 14,. I i combatté, e i L)anesi ne uscirono vincitori, e uccisero il re [e il suo corpo riposa sepolto a Bury Saint Ed m unds], e conquistarono tutto il paese. [I loro capi erano lvarr e Ubba. E distrussero tutti i monasteri dove andarono. Nello stesso periodo, vinsero a Peterborough, la incendiarono e la distrussero, uccisero l'abate e i monaci, e insieme chiunque vi trovassero...]".

Il martirio di re Edmondo
Secondo la Cronaca anglosassone e la Vita Alfirdi di Asser, E. non fu dunque martirizzato, ma morì combattendo i Danesi. Iiittavia viene proclamato martire da Abbone di Fleury. Quale credito gli si può accordare? Un accenno alle condizioni in cui Abbone redasse la sua biografia del re dell'EstAnglia non sarà inutile: il vescovo Osvaldo di Worcester aveva findato intorno al 969, con l'aiuto del duca Ethelstan di EstAnglia, l'abbazia di Ramsey; siccome egli cercava di rafforzarvi l'insegnamento impartito ai monaci, fece venire da SaintBenoitsurLoire il monaco Abbone, che trascorse due anni (985987) come professore presso l'abbazia. Dunstano, all'epoca assai attempato — morì nel 988 —, lasciava poco Canterbury, e fu proprio là che Abbone andò a visitarlo. I due uomini strinsero amicizia e Abbone dedicò al suo maggiore un triplo acrostico, autentico esercizio di stile eseguito però a detrimento del contenuto. Per il resto le loro relazioni sono nelle mani di Abbone in persona: mentre si trovava presso Dunstano in compagnia del vescovo di Rochester, dell'abate di Malmesbury e d'altri monaci, l'arcivescovo raccontò una storia che aveva ascoltato quand'era giovane alla corte di re Ethelstan (924939), dalla bocca di un uomo molto attempato, che era stato il portainsegne di E. durante l'ultimo anno della sua vita (869870): questa storia costituisce la Vita sancti Edmundi, che Abbone cominciò a scrivere così come Dunstano l'aveva narrata. Evidentemente, E. allora era già oggetto di culto e la storia reale del re martire poteva essere stata alterata da abbellimenti; inoltre i tre ricordi successivi —quello del portainsegne, quello di Dunstano e infine quello di Abbone — hanno necessariamente deformato gli avvenimenti, con lo scordare dettagli, o forse intere parti, per esagerarne altri.

Pur tuttavia, la posi° di Abbone merita un'attenzione maggiore di quella ricevuta. Per riassumere il suo proposito, all'epoca in cui il danese Ivarr invase l'EstAnglia, E. si trovava nel maniero di Hellesdon (Norfolk), vicino alla omonima foresta. Quanto a Ivarr, egli soggiornava in una città vicina di cui aveva massacrato senza pietà gli abitanti. Fece poi giustiziare lutti gli uomini della zona passibili di portare il loro sostegno a E.; ma questi rifiutò di sottomettersi e, fatto prigioniero, venne anch'egli selvaggiamente giustiziato. Per alcuni anni il suo corpo rimase sepolto in una cappella innalzata a Hellesdon, e in seguito fu trasferito a Bui.), Saint Edmunds. Il principale punto di divergenza fra le cronache contemporanee e il racconto di Abbone consiste nel modo in cui E. trovò la morte: per le une combattendo, per l'altro giustiziato. Per definizione, una cronaca è concisa e si accontenta di registrare le promozioni, le battaglie, i decessi; il come e il perché esorbitano dai propositi. Al contrario, il racconto di Abbone pullula di dettagli che sicuramente non sono stati inventati e che, confrontati con fonti indipendenti — e in particolare scandinave —, risultano perfettamente coerenti.

Cosi, quando Ivarr sbarca in EstAnglia non ha assolutamente l'intenzione di uccidere il re; intende acquartierarsi per l'inverno e chiede a E. "di dividere con lui [i suoi] antichi tesori, e il suo oatrinsonio, e di regnare in avvenire sotto di lui". Una tale contrattazione era già stata proposta nell'867 a re Egbetto di Northumbria, e più tardi, nell'874, lo sarà nuovamente a re Ceolwulf di Mercia: l'uno e l'altro accettarono, E. rifiutò. Ciò significava spezzare l'evidente superiorità militare dei Danesi, ma E. pensava che un re cristiano non potesse sottomettersi a un pagano. Il negoziato tra Ivarr ed E. si giocò dunque solo su una questione religiosa: il re dell'EstAnglia si sarebbe sottomesso solo se Ivarr avesse accettato di convertirsi al cristianesimo. Alfredo e Guthrum negoziarono più tardi (878) in termini simili, ma se Guthrum accettò la contrattazione, Ivarr la rifiutò. Ordinò dunque che si catturasse E.; picchiato, legato a un albero e trafitto da frecce, venne infine decapitato. Beninteso, una parte del racconto di Ahhone é qui nettamente influenzata dal martirio di S. Sebastiano. Abbone descrive dettagliatamente le mutilazioni patite da E.; e in questo caso si e lontani aai martirio sunito per mano del capo d'una corte pretoriani nella. Roma del IV secolo, bensì davanti a un sacrificio rituale scandinavo: "Le sue costole messe a nudo da numerosi tagli, come se fosse stato sottoposto alla tortura del cavalletto o fosse stato fatto a brandelli da artigli selvaggi...". La descrizione è sufficientemente esplicita da suggerire che E. fu sottoposto al terribile rituale delI'"aquila sanguinante", che prima di lui avevano subito in Northumbria i re Ella e Halfdan, e che consisteva nell'aprire il dorso della vittima per trinciargli le costole e cavargli i polmoni. La descrizione di queste torture si trova ripetutamente nelle saghe, ma non esiste né all'interno delle cronache ilé dei racconti anglosassoni. Abbone non può dunque che ripetere ciò che ha sentito; e c'è motivo di pensare che sia credibile. Secondo Abbone, E. venne infine decapitato e la sua testa portata in mezzo ai rovi della foresta di Hellesdon, affinché il corpo, mutilato, non potesse trovar riposo. I suoi compagni andarono a cercare il corpo, poi si misero a cercare la testa; e poiché essa chiamava supplicando, la ritrovarono nel fitto del bosco.


Il culto di Sant'Edmondo
E da notare che E. fu venerato a partire dalla fine del IX secolo; venne allora emesso un penny commemorativo, fatto che tende a mostrare come egli fosse oggetto di un vero e proprio culto da parte di coloro che lo conobbero. Che re Alfredo del Wessex, nella sua lotta contro i Danesi abbia intravisto tutto il profitto che poteva trarre dalla morte di E., è facilmente concepibile. Ma non si può forse ammettere anche una reale venerazione da parte delle persone vicine e dei fedeli del re martire? Alfredo non fece che riprendere per proprio conto un movimento nato spontaneamente fra i sudditi di E. È giocoforza ammettere a priori, anche senza sapere niente di lui, che il re martire aveva notevoli qualità. Quando le circostanze lo permisero, le reliquie furono trasferite da Hellesdon al maniero reale di Bedricesworth (Bury Saint Edmunds), dove la popolazione della provincia costruì una grande chiesa. La traslazione avvenne prima o durante l'episcopato di Theodred di Londra (926951); questi e il duca Elfgaro fecero testamento in favore del nuovo santuario (942951 circa). I g fonti più tarde forniscono date più precoci per la traslazione.


Ermanno amanuense di Bury, autore del Liber de Miraculis sancti Edmundi, intorno al 1095 localizza la sua prima sepoltura a Sutton, vicino al luogo in cui E. fu martirizzato, e fa risalire la sua traslazione al regno di Ethclsran (924939). Una fonte del XIV secolo (Oxford, Bodleian Library, ms. Bodlcy 248) la colloca intorno al 900, durante il regno di Alfredo (che morì ncll'899!); il Registro di Curtley infine la situa nel 903. Nel suo testamento, il vescovo Theodred di Londra (926951/953 circa) donava i propri "domini di Nowton, Horningsheath, Ickworth e Whepstead alla chiesa di Sant'E.”; se quest'atto è importante in quanto costituiva un'apprezzabile entrata per la futura abbazia di Bury Saint Edmunds, l'insieme del testamento non é da meno, poiché mostra che l'EstAnglia non era sempre controllata dal potere centrale anglosassone, e che la provincia ecclesiastica era semplicemente ricongiunta alla diocesi di Londra; fu dunque il vescovo di Londra a ricevere la missione di recuperare la provincia manu militari, compito che adempì appropriandosi d'un impressionante numero di domini con l'aiuto del duca Elfgar, suocero di re E. del Wessex. Elfgar fece anche lui testamento in favore della "fondazione di santl. a Bedericesworth", intorno al 951. È dunque certo che nella prima metà del X secolo un collegio di chierici fù posto a Bury Saint Edmunds a guardia delle reliquie del santo e per assicurare l'officio divino. Tuttavia, intorno alla fine del secolo il vescovo d' Hmham, poco soddisfatto della condotta dei chierici, affidò la guardia della tomba del Santo al monaco Ethelwine, che per sicurezza si ritirò per tre anni a Londra con le sue reliquie.

Venerdì 22 novembre: Interruzione elettrica in località Mendolita

Buongiorno...così!


 

martedì 19 novembre 2024

Obiettivo: una ricettività sempre più sostenibile. Dalla Gazzetta del sud del 19 novembre 2024


 

Federmar Cisal su vertenza Caronte&Tourist isole minori: Inviteremo marittimi ad astenersi da lavoro straordinario prima di partire

COMUNICATO - In data 18 novembre 2024, in sede aziendale, si sono incontrati e la Caronte & Tourist Isole Minori S.p.A. e le segreterie regionale e provinciale di FEDERMAR CISAL, a seguito della comunicazione che la Società ha inviato a tutte le O0OSS lo scorso 31/10/2024 sull'argomento “provvedimenti urgenti”.

I rappresentanti di CTIM hanno meglio esplicitato le ragioni economiche e organizzative che hanno condotto all’intenzione di adottare percorsi di efficientamento e di recupero di produttività, non solo nell’ambito della gestione del personale, al fine di recuperare risorse da reinvestire anche sulle risorse umane.

La FEDERMAR ha ribadito la propria contrarietà a quanto proposto dalla società e al congelamento degli accordi già sottoscritti in merito alla stabilizzazione dei lavoratori, le regole d’ingaggio e d’imbarco, la turnistica. La società ha minato in modo unilaterale la struttura portante della contrattazione integrativa.
La FEDERMAR ha ribadito la propria netta contrarietà a quanto proposto dalla società, riservandosi ogni azione a tutela del personale marittimo.in particolare dichiarano- Sebastiano Previti e Clara Crocè - che non è intenzione della Federmar proclamare lo sciopero che nei servizi essenziali ha poca efficacia ma inviteremo i marittimi ad astenersi dall’eseguire le prestazioni di lavoro straordinario prima di partire. Ciò avrà conseguenze sui turni giornalieri per qualsiasi nave senza prestazioni di lavoro straordinario non potrebbe garantire la partenza, i marittimi effettuano orari di lavoro di 14 ore, giornalieri al limite delle disposizioni della 271, senza avere la possibilità del pasto caldo. In queste ore valuteremo quali siano gli strumenti efficaci per contrastare le decisioni aziendali che colpiscono la dignità e le condizioni di lavoro dei marittimi.

"Pescando" nell'archivio di Eolienews - Lipari: I marosi invadono ed allagano il porto di Sottomonastero (17/02/2015)

 

Tanti auguri!

Buon compleanno a Marco Merlino, Lillo Centorrino, Francesco Cafarella, Francesco Marotta, Ludovico Rejtano, Giorgia Longo, Sharon Ziino, Aneta Chowaniec

Stromboli: Comune di Lipari commissario delegato alluvione. Ordinanza di Protezione civile dopo passaggio a fase ordinaria emergenza alluvionale

 Con ordinanza di Protezione Civile, emessa oggi, viene  individuato il  Comune di Lipari quale amministrazione competente alla prosecuzione, in via ordinaria, con funzione di commissario delegato, dell’emergenza alluvionale a Stromboli.  

Come si legge nell’ordinanza, “il sindaco del Comune di Lipari é individuato quale soggetto responsabile delle iniziative finalizzate al completamento degli interventi integralmente finanziati e contenuti nei piani degli interventi e nelle eventuali rimodulazioni degli stessi, già formalmente approvati dal Dipartimento della protezione civile alla data di adozione della presente ordinanza”. In poche parole, si dovrebbe così superare la situazione di stallo, venutasi a creare dopo che il 30 agosto scorso era cessato il biennio di “stato d’emergenza" deliberato dal Consiglio dei ministri del 1° settembre 2022. 

Nel frattempo, come apprendiamo dal sindaco Riccardo Gullo, le gare di appalto per la messa in sicurezza dei 14 torrenti di Stromboli, finanziati per un importo di circa 12 milioni di euro e affidate ad Invitalia, sono in dirittura di arrivo e lo stesso primo cittadino ha chiesto le deroghe necessarie al loro completamento.

Gestione emergenza idrogeologica a Stromboli. Interrogazione dei consiglieri di minoranza

Lipari, 19/11/2024

Al Signor Sindaco del Comune di Lipari

E p.c.

Al Presidente del Consiglio Comunale

Oggetto: Interrogazione consiliare sulla gestione dell’emergenza idrogeologica a Stromboli

I sottoscritti consiglieri comunali
Premesso che:
Nel comunicato diffuso dalla Pro Loco "Amo Stromboli" in data 19/11/2024, si evidenziano numerose criticità nella gestione dell’emergenza idrogeologica in corso sull’isola di Stromboli;
In particolare, il comunicato sottolinea:

 L’insufficienza e la lacunosità dei comunicati emessi dall’Amministrazione Comunale (7, 9, 10 e 11 novembre) circa lo stato tecnico e istituzionale degli interventi in corso;

 Il ritardo nel comunicare alla cittadinanza che il Sindaco, dal 30 agosto scorso, è decaduto dal ruolo di Commissario per l’Emergenza, con conseguenti interrogativi sull’effettiva proroga dello stato d’emergenza deliberata dal CdM il 28 agosto 2023;

 La mancata erogazione dei ristori previsti per i residenti, nonostante la semplicità della procedura e la limitata entità delle somme da distribuire;

 I ritardi nella conclusione delle procedure necessarie per l’affidamento a Invitalia della progettazione e realizzazione degli interventi per la messa in sicurezza dei torrenti, come evidenziato da uno studio della Pro Loco;

 L’utilizzo di rappresentazioni grafiche obsolete e antecedenti agli eventi catastrofici più recenti per pianificare gli interventi necessari, come indicato nel comunicato dell’11 novembre;

Considerato che:

La gestione dell’emergenza idrogeologica da parte dell’Amministrazione Comunale appare caratterizzata da ritardi, mancanza di chiarezza e insufficiente trasparenza, causando crescenti preoccupazioni tra la popolazione residente e tra gli attori impegnati sul territorio;
È necessario fornire risposte concrete e tempestive per garantire la sicurezza dell’isola e il supporto dovuto ai cittadini colpiti dall’emergenza;
Si chiede al Signor Sindaco di fornire chiarimenti sui seguenti punti:

1. Perché la cittadinanza è stata informata solo il 7 novembre della decadenza del ruolo di Commissario per l’Emergenza, e quali azioni sono state intraprese per assicurare la continuità nella gestione dell’emergenza?
2. Per quale motivo i ristori dovuti ai residenti non sono ancora stati erogati e quali misure concrete si stanno adottando per risolvere questa situazione?
3. Quali sono le cause dei ritardi nella procedura di affidamento a Invitalia per la messa in sicurezza dei torrenti, e quali azioni si prevede di intraprendere per recuperare il tempo perduto?
4. Per quale motivo sono state utilizzate rappresentazioni grafiche obsolete, come riportato dalla Pro Loco "Amo Stromboli", e quali documenti tecnici aggiornati sono attualmente disponibili per pianificare gli interventi?
5. Quali passi si intendono compiere per garantire maggiore trasparenza e tempestività nelle comunicazioni e negli interventi relativi all’emergenza?
Si richiede altresì che la risposta venga fornita in forma scritta con l’allegazione di eventuale documentazione tecnica e amministrativa a supporto delle risposte fornite.
Confidando nella massima trasparenza e celerità nella gestione della questione, si resta in attesa di un riscontro.
Distinti saluti,

I Consiglieri Comunali
Cristina Dante, Gaetano Orto, Raffaele Rifici, Adolfo Sabatini, Giorgia Santamaria

Gestione del territorio nuovo grido d'allarme dei tecnici eoliani

Nuovo grido d' allarme dei tecnici eoliani guidati dal geometra Gaetano Barca. Il professionista, che più volte, assieme all' associazione che presiede, ha posto l'accento sulle difficoltà gestionali del territorio, ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Renato Schifani e all' Assessora regionale al Territorio e all'Ambiente Giuseppa Savarino.

L' associazione, che già alcuni mesi fa aveva chiesto invano l'apertura di un tavolo permanente sui problemi delle Eolie, invita la Regione a "rivedere le attuali modalità di gestione del territorio, per garantire una tutela reale e la valorizzazione delle bellezze delle isole Eolie ma soprattutto la tutela dell'essere umano oggi relegato in fondo alla scala delle priorità". "Negli ultimi anni- si legge nella lettera- abbiamo assistito ai risultati di questa gestione vincolistica: l'incapacità degli enti di gestire il territorio che ha portato a conseguenze devastanti". 
Barca poi spiega: "Come noi tecnici professionisti ci preoccupiamo della tutela della natura ma rifiutiamo un tipo di protezione che nasconda pratiche speculative e che minacci la vita e la dignità di chi abita questi luoghi".

Quindi un accenno al paradosso Stromboli dove i vincoli non hanno salvato l'isola dai disastri: "Il 6 novembre del 2024 l'isola di Stromboli- scrive Barca- insieme alla frazione di Ginostra ha subìto l’ennesimo disastro. Da due anni è in ginocchio mentre attendiamo invano che vengano attuate procedure da parte di chi dovrebbe prendersi cura sia della natura che della comunità. I tempi sembrano influenzati da speculazioni economiche piuttosto che dalla necessità di effettuare interventi tempestivi e utili"

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: la formazione che vinse il campionato di Prima categoria (1985 - 86).

In alto, da sx: Nello D'Auria, Bartolo Natoli, Tonino Tripi, Gaetano Bisazza, Giovanni Cincotta, Giovanni Saltalamacchia, Lorenzo Capuano, Natalino Barrica, Carmelo Marino.
In basso da sx: Lillo Bottari, Angelino Puglisi, Franco Li Castro, Salvatore Cristiano, Maurizio Fichera, Giovanni Lo Schiavo, Salvatore Borgia (all.), Giacomo Torino e Santi Cataliotti. 
Si tratta della formazione che conquistò la Promozione, vincendo il campionato di Prima categoria (1985 - 86), dopo diversi anni di "purgatorio" in quella categoria. Presidente il compianto Tanino Taranto. 

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Avere una famiglia

Santo del giorno: Santa Matilde di Hackeborn


Matilde di Hackeborn fu una monaca dell'abbazia di Helfta, la sua esperienza mistica venne raccolta nel Liber Gratiae specialis. Fu una confidente di una promessa della Madonna.


Matilde nacque tra il 1240 e il 1241 nel castello di Helfta, presso Eisleben, in Sassonia. Apparteneva a una delle famiglie più nobili e potenti della Turingia. A sette anni si recò, insieme alla madre, a far visita alla sorella Gertrude, allora badessa del monastero benedettino di Rodersdorf in Svizzera. Rimase così innamorata del chiostro che i genitori acconsentirono alla sua richiesta di rimanervi come educanda. La sua vocazione crebbe e la giovane decise di divenire suora.

Nel 1258 il monastero fu trasferito ad Helfta in Germania. Qui Matilde si distinse per pietà, umiltà, fervore. Passava il suo tempo tra preghiera, lettura e lavoro manuale. Fu maestra delle educande e consigliera spirituale delle monache, oltre che maestra di musica e di canto e per questa sua qualità sembra che lo stesso Dante si sia ispirato a lei per la figura di Matelda nel Purgatorio. (ebbe il titolo di domna cantrix e, per la sua splendida voce, il Signore, nelle sue rivelazioni, la avrebbe definita «Il mio usignolo»).

Nel 1261 giunse ad Helfta una bambina di cinque anni di nome Gertrude, probabilmente orfana. La giovane, affidata alle cure di Matilde, si rivelò presto di personalità carismatica e di profonda intelligenza e resterà nella storia con il nome di santa Gertrude la Grande o di Helfta. A lei Matilde confessò le proprie visioni mistiche. Da queste confidenze nascerà uno dei libri più noti della mistica medievale: il "Libro della Grazia speciale" (Liber Gratiae specialis).

Nel 1271, anche l'anziana beghina Matilde di Magdeburgo venne accolta nella comunità di Helfta, ove trascorse in serenità gli anni finali della sua vita, lontano da calunnie e persecuzioni. Negli ultimi decenni del XIII secolo, si respirava un clima particolare nel monastero di Helfta, proprio per la presenza di monache eccezionali, autrici di opere mistiche di altissimo profilo: oltre a Matilde di Hackeborn, Gertrude di Helfta - a cui sono attribuite due opere: Legatus divinae pietatis ("Il messaggero della divina misericordia") e Exercitia Spiritualia Septem ("Esercizi spirituali") - e infine Matilde di Magdeburgo, autrice di Das flie

Matilde muore nel monastero di Helfta nel 1298.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Helfta nella Sassonia in Germania, santa Mectilde, vergine, che fu donna di squisita dottrina e umiltà, illuminata dal dono divino della contemplazione mistica.

DEVOZIONE DELLE TRE AVE MARIA


Santa Matilde

Maria, Madre di Gesù e Madre mia, difendimi dal Maligno in vita e nell'ora della morte,

- per il Potere che ti ha concesso l'Eterno Padre:

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

- per la Sapienza che ti ha concesso il divin Figlio:

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

- per l'Amore che ti ha concesso lo Spirito Santo:


Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

Buongiorno...così!


 

Emergenza idrogeologica a Stromboli : Pro Loco chiede trasparenza sugli interventi

 COMUNICATO

Gli ultimi comunicati diffusi sui mezzi di informazione, sulla pagina social di Rinascita Eoliana, sulla bacheca whatsapp Informazioni Stromboli da parte dell’amministrazione comunale (7, 9, 10, 11 novembre) hanno dato una rappresentazione insufficiente e lacunosa dello stato tecnico e istituzionale degli interventi in corso relativi alla grave emergenza idrogeologica in corso sull’isola.

 

      Solo il 7 novembre è stato comunicato alla cittadinanza che il sindaco dal 30 agosto c.a. era decaduto dallo status di Commissario essendo scaduto il biennio di Stato d’Emergenza deliberato dal CdM del 1 settembre 2022 (addirittura in un comunicato si legge prorogato con Deliberazione del 28 agosto 2023. Ma come è possibile prorogare in data antecedente? Soliti pasticci)

      Non è stata data alcuna spiegazione (né si è fatto alcun cenno) al fatto che i ristori dovuti ai residenti, malgrado la limitata entità e la semplicità della procedura, non sono stati mai erogati.

      Non sono state spiegate le ragioni dei tempi lunghi impiegati dall’amministrazione comunale per portare a compimento i passaggi che hanno determinato l'affidamento ad Invitalia  delle procedure di progettazione e realizzazione della messa in sicurezza dei torrenti . Tali ritardi  erano stati a suo tempo evidenziati da uno studio analitico della procedura, realizzato e diffuso dalla Pro Loco Amo Stromboli, che aveva chiesto  chiarimenti in merito.

      Infine, è preoccupante l’inadeguatezza di alcuni aspetti tecnici, come l’uso, per analizzare lo stato delle cose e le necessità di intervento, di rappresentazioni grafiche datate e, peggio ancora, antecedenti a incendio e alluvioni, ovvero quelle realizzate dopo il primo dei parossismi del 2019, come risulta dalla data impressa sulle immagini diffuse unitamente al comunicato dell’11 novembre.(non è dato di sapere se sono state utilizzate quelle o ci sono rappresentazioni grafiche aggiornate)

Per queste ragioni, le nostre preoccupazioni  non diminuiscono ed aumentano sempre di più , si rende necessario, per l'ennesima volta, esigere trasparenza e tempestività negli interventi e nelle relative comunicazioni.

La Presidente della Pro Loco Amo Stromboli APS

Rosa Oliva

lunedì 18 novembre 2024

Canneto 1949: Calcio "in piazza"

 

"Pescando" nell'archivio di Eolienews, 18 novembre 2016: Monsignor Papa con i sacerdoti eoliani per chiusura Porta Santa

 

"Eoliani che non ci sono più" ( Riproposizione 16° video - durata 4 minuti circa)

Copertina: Pino Alessi; 1) Bartolo Saltalamacchia; 2) Bartolo Profilio; 3) Francesca Russo; 4) Olimpia Marraffa; 5) Giovanni Sarpi; 6) Vincenzo Fonti; 7) ?; 8)Giuseppe Ottanà; 9) Antonino Saltalamacchia; 10) Anna Maria Giuffrè; 11) Stefano Cincotta; 12) Gino Favorito; 13) Concetta Coluccio; 14) ?; 15) Felice Sidoti; 16) Giovanna Longo; 17) Rosina Spanò; 18) ?; 19) Nunziata Lo Ricco; 20) ?, Sandro Casali, Tano Russo, Filippo Virgona, ?; 21) ? Coppola, Domenico Iacono e Antonino Natoli; 22) Stefano Cincotta; 23) Jolanda Villani; 24) Andrea Merlino; 25) Giuseppa Vadalà; 26) Giuseppina Trimboli; 27) Gina Trimboli; 28) Margherita Virgona; 29) ? Coniugi Mangano; 30) Nino Sindoni; 31) Valentino Abbate; 32) Ernesto Acquaro; 33) Pietro Agrip; 34) Alessandro; 35) Pino Alessi; 36) Antonino Allegrino; 37) Valentino Amato; 38) Antonio Fulgione; 39) Aurora Antonucci; 40) Lucia Basile; 41) Pino Basile; 42) Antonino Bianchi; 43) Antonino Biviano; 44) Caterina Aliberti; 45) Caterina Biviano

"Pescando" nel nostro archivio. Venerdì Santo del 2015 a Lipari: La Processione delle "varette"

Il video è stato girato da Bartolo Ballato

Tanti auguri!

Buon compleanno a Luciano Vivacqua, Giuliana Paterniti Bardi, Veronica Acquaro, Luigi Barrica,  Lorenzo Italiano, Pietro Morsillo, Marcello D'Amico, Diego Giunta, Fabio Riolo, Roberto Munafò, Antonietta Turcarola, Celeste Manicotto, Giacomo Saporita, Lucio Natoli, Cristiana Natoli  


C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Una delle formazioni della gestione Lo Re. Grazie a Giovanni Aricò per questo ritaglio di giornale

Da sx in alto: Biondo, D'Auria, Accetta, Biviano, Salmieri (Pancho), Germanà
Accosciati da sx:  Aricò, Fiorino, Bottari, Torino, Cristiano.

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Innamoramento

Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo

Come l'anniversario della dedicazione del tempio di Gerusalemme era giorno solenne presso gli Ebrei, cosi i cristiani celebrano la consacrazione delle loro chiese. 

Tra questi luoghi sacri che gli Apostoli di Cristo resero celebri e che i cristiani venerano, il primo fu sempre la Confessione o tomba di S. Pietro. 

Si dice che l'illustre Principe degli Apostoli fosse sepolto, subito dopo la morte, nel luogo stesso del martirio, sul colle Vaticano. S. Paolo, decapitato alle Acque Salvie, venne deposto lungo la via Ostiense, fuori le mura di Roma e precisamente ove ora sorge l'attuale e grandiosa basilica in suo onore. 

Il pio imperatore Costantino, dopo aver fatto costruire la prima chiesa in Laterano, ne fece fabbricare sette altre a Roma ed un numero maggiore in Italia. La prima delle sette chiese romane, situata sul Colle Vaticano, fu dedicata a S. Pietro; la seconda la fece sorgere lungo la via Ostiense, poco distante dal luogo del martirio di S. Paolo e a lui fu dedicata. 

Dopo oltre 11 secoli, l'antica basilica vaticana minacciava di cadere, quando sotto il pontificato di Giulio II nel 1506 fu riedificata secondo l'attuale grandioso disegno e nuovamente consacrata da Papa Urbano VIII il 18 novembre del 1626. I più grandi artisti del tempo, quali Bramante, Raffaello, Michelangelo e Bemini, vi lavorarono. Sotto i suoi altari si conservano le reliquie di un gran numero di Papi martiri e di santi; ma le più preziose sono quelle di S. Pietro, poste sotto un magnifico altare detto della Confessione, su cui solo il Romano Pontefice può celebrare la S. Messa. 

La ricchissima basilica di S. Paolo, che il 18 luglio 1823 fu distrutta da un incendio, venne riedificata anche essa con nuovo splendore e riconsacrata con grandissima pompa dal Pontefice Pio IX il 10 dicembre 1854 tra immenso stuolo di cardinali e vescovi convenuti da tutto l'orbe cristiano a Roma per la proclamazione del dogma dell'Immacolata. 

Oggi dunque, come 15 secoli addietro, ricordando gli anniversari della consacrazione di queste due basiliche, veneriamo in esse le gloriose spoglie dei Principi degli Apostoli, anche oggi, come allora, meta di continui pellegrinaggi. 

PRATICA. La chiesa è la casa del Signore, è luogo di preghiera e perciò merita rispetto e devozione. 

PREGHIERA. Ti preghiamo, Dio onnipotente, che in questi luoghi da noi dedicati al tuo nome, tu porga orecchio misericordioso a quanti ti invocano. 

Buongiorno...così!


 

domenica 17 novembre 2024

Calcio eoliano: Sconfitto il Lipari, pari per il Malfa. Nel calcio a 5 sconfitto il Vulcano

 Battuta d'arresto casalinga per il Lipari IC superato quest'oggi per 2 a 0 dal Comprensorio del Tindari. 

In Terza categoria pari del Malfa per uno a uno sul campo del Roccavaldina

Sconfitta casalinga per 5 a 14 del Vulcano contro la Folgore Milazzo nel campionato di serie D di calcio a 5. 

Si è alzato il livello dello scontro tra sindacati e Caronte&Tourist. Dalla Gazzetta del sud del 17 novembre 2024

"Pescando" nell'archivio di Eolienews, 18 novembre 2011: La delegazione eoliana in Australia


17 Novembre - Giornata mondiale della PREMATURITA': Si illumina di viola la chiesetta di S. Maria della Neve a Marina corta (Lipari).

Nuove nomine di Monsignor Accolla. Riguardano anche le chiese di Panarea, Stromboli e Ginostra


Si rende noto che S.E. l’Arcivescovo ha provveduto alle seguenti nomine:

• sac. Francesco BROCCIO, Parroco della Parrocchia di Sant’Onofrio in Casalvecchio Siculo, Parroco della Parrocchia di Santa Maria Assunta in Savoca, Amministratore parrocchiale della Parrocchia di Santa Maria della Lettera in Misitano – Casalvecchio Siculo, Amministratore parrocchiale della Parrocchia di San Sebastiano in Mitta – Casalvecchio Siculo, Rettore della Chiesa ex conventuale di San Francesco d’Assisi in Savoca, Rettore della Chiesa ex conventuale dei SS. Pietro e Paolo in Casalvecchio Siculo, Rettore della Chiesa ex conventuale della SS. Annunziata in Casalvecchio Siculo e Rettore della Chiesa ex conventuale di San Girolamo (San Teodoro) in Casalvecchio Siculo;

• sac. Agostino GIACALONE, Parroco della Parrocchia dei Santi Rosalia e Francesco di Paola in Rina – Savoca;

• sac. Salvatore PULEO, Parroco della Parrocchia di Santa Maria La Scala e San Biagio in Altolia e Molino – Messina;

• sac. Sergio TRIFILETTI, Parroco della Parrocchia di Santa Maria Assunta e Santi Rocco e Gaetano in Rometta, Rettore della Chiesa ex conventuale di San Leone in Rometta e Rettore della Chiesa ex conventuale dell’Immacolata in Rometta;

• sac. Alessandro MALAPONTE, Amministratore parrocchiale della Parrocchia di San Francesco d’Assisi in Basicò e Amministratore parrocchiale della Parrocchia di Santa Barbara in Santa Barbara – Montalbano Elicona;

sac. Emile NSENGIYUMVA, Amministratore parrocchiale della Parrocchia di San Pietro in Panarea – Lipari, Amministratore parrocchiale della Parrocchia di San Vincenzo Ferreri in Stromboli – Lipari, Amministratore parrocchiale della Parrocchia di San Bartolomeo in Stromboli – Lipari e Amministratore parrocchiale della Parrocchia di San Vincenzo Ferreri in Ginostra di Stromboli – Lipari;

• sac. Giuseppe MIRABITO, Legale Rappresentante della Parrocchia di San Pietro in Panarea – Lipari, della Parrocchia di San Vincenzo Ferreri in Stromboli – Lipari, della Parrocchia di San Bartolomeo in Stromboli – Lipari e della Parrocchia di San Vincenzo Ferreri in Ginostra di Stromboli – Lipari;


• sac. Mefin FRANCIS, Vicario parrocchiale della Parrocchia di Sant’Onofrio in Casalvecchio Siculo;

• sac. Richard KASHINDI, Vicario parrocchiale della Parrocchia San Vincenzo Ferreri in Stromboli – Lipari;



• sac. Gianfranco CENTORRINO, Assistente ecclesiastico della Confraternita di Santa Lucia all’Uccellatore di Messina

"Pescando" nell'archivio di Eolienews. Agosto 1957. Il Corso V.E. invaso dalle acque

Tanti auguri!

Annie Dai, Angela Beninati, Lucia Cava, Stefania Perin, Alberto Biviano

Al via il nuovo anno accademico con l'associazione "La valigia dell'attore da Palermo a Salina"


COMUNICATO

 Ed eccoci qui, con più grinta ed euforici ad affrontare un altro anno Accademico con “l’Associazione la Valigia dell’attore da Palermo a Salina”….

La parola euforia non descrive tutto il turbinio di emozioni che questa Arte riesce a trasmetterti , quindi ancora una volta uniti, perché è solo con l'unione e la condivisione che si vince!!!

Si vince l'pocrisia, le maschere vanno giù tutte, per dar luogo ad un rapporto diretto col proprio io , uno splendido modo per conoscere e per conoscerci ……


ED IL FINE NON È LO SPETTACOLO (anche ), ma il  percorso pieno di prove ed ancora prove e si rafforzano i legami e alla fine davvero formiamo un unico cuore con la speranza di farvi divertire e perché no?

Riflettere

Ringraziamo tantissimo l’amministrazione del Comune di Santa Marina Salina con al comando il sindaco Domenico Arabia e la sua giunta e consiglio comunale che ci ha visti nascere ed incoraggia dal primo anno la nostra iniziativa 

Ringraziamo tantissimo anche il comune di Malfa con il Sindaco Clara Rametta e tutta la giunta ed il consiglio comunale che ci ha riconosciuto come un bel contributo alla crescita culturale e sociologia , dandoci molta fiducia ed entusiasmo e poi la gente comune, quella che se ti vede in strada ti fa i complimenti e ti dice che L hai emozionata!!!

Questo è il miglior tributo che possiamo avere, divertirci e fare divertire riflettendoci!!!!

Che dire? Noi non vediamo l' ora e per chi avesse anche solo curiosità invitiamo alla prima giornata di studio, così da vedere in prima persona come si svolge ed iniziare il proprio personale percorso 

Stay tuned

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Chiedere aiuto e responsabilità

Lipari ha festeggiato ieri San Bartolomeo nel ricordo dello scampato terremoto del 16 novembre 1894


Le foto dal profilo fb di Don Giuseppe Mirabito

Giorgio Cusolito con Za’ Tarina rilancia la malvasia di Stromboli e ottiene il primo riconoscimento

Ha l'odore della meraviglia di Stromboli,  il gusto delle tradizioni, il colore degli occhi stupendi di Za’ Tarina. Non poteva che essere femmina la Malvasia da Za’ Tarina. 

Una femmina che con forte tenacia e determinazione ha tirato su figli  e nipoti, lasciando di sé un ricordo indelebile. Non era strombolana di nascita, ma per amore del suo uomo lo è diventata. Il marito era Domenico Tesoriero, o Minicu u Pustieru,  e lei Caterina Doddo, a Za’ Tarina a Pustera. Domenico, ferito di guerra, faceva il postino a Stromboli, ma passò il lavoro a lei per le sue precarie condizioni di salute - all’epoca si poteva fare - e in seguito, dopo tanti anni di sofferenza, morì di cancrena. Erano anni duri, e Tarina rimase sola poiché i suoi figli erano già emigrati in Australia.  Decise quindi di raggiungerli insieme all'ultima di loro, Eugenia, che era rimasta con lei,  la mamma di Vincenzo Cusolito e nonna di Giorgio.

Giorgio è quello che ha raccolto e rilanciato la tradizione dell'isola, un seguace del nonno Salvatore che produceva la Malvasia strombolana, nettare davvero degli Dei. Passo dopo passo ecco i primi risultati e soddisfazioni, il primo premio di riconoscimento a un  giovane di  28 anni. 

Non ci addentremo sulle caratteristiche organolettiche della Malvasia Za’ Tarina, già sapientemente illustrate dagli esperti. A noi basta la soddisfazione che condividiamo con Giorgio, con i suoi genitori Vincenzo e Simona e con tutta la famiglia  per avere ottenuto il premio di riconoscimento “Sole 2025 Veronelli”. Auspichiamo un positivo proseguimento per la sua attività che sancisce l'inizio di un brillante percorso per lui e la nostra splendida isola. Un ottimo segnale per la giovane imprenditoria di Stromboli e per la diffusione dei prodotti strombolani autentici e di qualità. Forza Giorgio, siamo tutti con te!                          

La Presidente della Pro Loco Amo Stromboli APS                

 Rosa Oliva

IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE



LA PAROLA - Commento al Vangelo di domenica 17 novembre 2024

Santo del giorno : Sant'Elisabetta d 'Ungheria

Non si può dire che una volta perdessero tempo nello sposare le figliole, se Andrea II d'Ungheria, cugino dell'imperatore di Germania, fidanzò la sua Elisabetta a soli 4 anni! Aveva ragione quello scrittore, che protestava contro certi genitori troppo previdenti, dicendo: «Le maritano nella culla!" 

È vero che il fidanzato, Luigi, dei duchi di Turingia, non aveva molto di più: 11 anni. Si sposarono quando Luigi ne aveva 20 ed Elisabetta 14. E fu un matrimonio felice. «Se io amo tanto una creatura mortale" diceva Elisabetta alla serva Isentrude «quanto dovrei amare di più il Signore, immortale e padrone di tutti!" 

Ella amava teneramente Luigi, e Luigi amava lei, per la sua bellezza, la sua gentilezza e la sua grazia. Non ch'ella si rendesse • seducente con mondani accorgimenti. Tutt'altro. Tra le gentildonne della Turingia, ornate e superbe, la duchessa era quasi disprezzata per la sua semplicità nel vestire e per la sua modestia nel vivere. Niente trine, niente maniche larghe, niente guanti, niente corone in testa'. Un velo nero era tutto il suo ornamento. E in chiesa, sotto quel velo nero, la duchessa quindicenne era sempre in preghiera. 

Nel castello di Wartburg, poi, non sì distingueva quasi di tra le serve, sempre in faccende, quasi mai in ricevimenti. D'altra parte, la giovanissima duchessa avrebbe avuto poco tempo per le distrazioni mondane. A 15 anni aveva avuto il suo primo figlio; a 17 una figlia; a 20 un'altra figlia, ed era già vedova da 20 giorni!

Il dolce e affettuoso connubio era durato poco, non offuscato da incomprensioni, anche se qualche volta il marito trovava eccessiva la devozione della moglie. Elisabetta, per esempio, si faceva svegliare di notte, all'insaputa del marito, per pregare, inginocchiata al lato del letto coniugale. Isentrude, incaricata di ciò, tirava i piedi della signora. Ma una notte, nell'oscurità, tirò quelli del duca, che venne così a sapere dell'abitudine ascetica della moglie. "Anche quando il marito viveva" dichiarò poi la serva "ella era come una religiosa: umile e caritatevole, tutta dedita alla preghiera". E aggiunse: "Compiva tutte le opere di carità nella più grande gioia dell'anima e senza mai mutar di volto". 

Giovane, bella, ilare e pia. Ecco la duchessa Elisabetta a 20 anni, con un marito che l'adorava e tra serve che l'ammiravano. Ma nell'estate del 1227 Luigi parte per la Crociata, mentre Elisabetta attende il terzo figlio. Dopo tre mesi, al castello giunge un messaggero abbrunato. 11 duca è morto in Italia. "Morto!" grida Elisabetta "e con lui è morto ogni mio bene nel mondo». 

La fedele Isentrude, nella sua genuina testimonianza, insiste sul reciproco affetto dei due sposi, e noi con lei vi insistiamo volentieri, per dimostrare che la pietà divina non opprime né sopprime l'affetto umano. "Si amavano" dice Isentrude "d'un amore meraviglioso, e s'incoraggiavano dolcemente, l'uno con l'altra, nel lodare e servire Dio". 

Appena vedova, si scatenano contro Elisabetta le cupidigie dei fratelli di suo marito, che forse non l'avevano mai sopportata. Viene scacciata dal castello di Wartburg; le sono tolti figlioli, per i quali ella rinunzia all'eredità. 

Ora è povera. Si veste di bigio, come le Terziarie francescane, e si dedica tutta alle opere dì misericordia. Uno zio vorrebbe che si risposasse. Dopo tutto non ha che vent'anni! Ella risponde nello spirito e dietro l'esempio di San Francesco, la cui fama ha già in vaso il mondo. Risponde curando i lebbrosi e i tignosi, e mettendosi sotto la direzione spirituale di un religioso terribilmente esigente, che per ogni piccola ammenda le infligge la flagellazione. 

Ed ella accetta ogni umiliazione, pensando alle rose, che quando sono sommerse dall'acqua sembrano morire, ma, passata la piena, si raddrizzano più belle e fiorenti di prima. 

Per quattro anni fa vita di estrema penitenza e di intensa carità, non mangiando, non dormendo, dando tutto ai poveri, accorrendo al capezzale degli ammalati, componendo i morti più abbandonati e repugnanti. E tutto questo, dai 20 anni ai 24. Nel fiore, non della vita, ma della giovinezza. Nell'età più bella e più cara: da 20 a 24 anni. 

Non meraviglia se, sulla sua tomba. sbocciarono subito i miracoli, e se Gregorio IX, a soli quattro anni dalla morte, la proclamò degna degli altari. I francescani poi, la presero come Patrona del Terz'Ordine, insieme con San Luigi di Francia. Un re e una figlia di re, nell'abito grigio delle allodole di Santa Maria degli Angioli! 

fonte:Le Grandi Religioni

Buongiorno e buona domenica...così!