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venerdì 29 novembre 2024

Oggi: San Saturnino di Tolosa

Fra i primi apostoli che il Papa S. Fabiano mandò ad evangelizzare le Gallie vi fu S. Saturnino il quale pose la sua sede a Tolosa e la illustrò con un fecondo apostolato di bene ed infine col suo martirio. 

Lo storico Venanzio, che scrisse gli atti del suo martirio, ci dice che solo a prezzo di enormi fatiche riuscì a convertire un gran numero di idolatri ed a fondare chiese. 

Aveva il santo Vescovo eretta una chiesa vicino al Campidoglio di Tolosa, ed ogni mattina vi si recava per celebrare i Divini Misteri. Ma nel breve tragitto doveva passare dinanzi ad un gran tempio pagano, ed al suo passaggio gli oracoli non davano alcun responso per timore dell'uomo di Dio. I capi pagani si chiesero a vicenda da che cosa poteva dipendere quello strano silenzio. 

Quand'ecco un pagano raccontò loro che era sorta in città una setta che voleva la distruzione degli dèi ed il cui capo era Saturnino, quegli stesso che tutte le mattine si vedeva passare dinanzi al loro tempio. Allora tutti ad una voce incolparono il santo Vescovo del silenzio dell'idolo, e, invece di riconoscere ragionevolmente che nulla valevano gli dèi se avevano paura di un uomo, deliberarono di toglierlo dal mondo. Gli addetti al tempio pertanto una mattina lo attesero ne' pressi del Campidoglio e avvistatolo lo assalirono e lo trascinarono nel tempio. 

— Ecco — dissero al popolo — il nemico del nostro culto, il capo di quella religione che vuole distrutti i nostri templi, che deride i nostri dèi e che impedisce i loro responsi. Vendichiamo l'oltraggio fatto a noi ed ai nostri dèi : o sacrificherà riconoscendoli per veri, o espierà il delitto con la morte. — Ciò detto gli intimarono di inginocchiarsi davanti agli idoli. 

— Non è possibile — rispose il Santo — che possa fare quanto mi chiedete, poiché i vostri dèi non sono che demoni, i quali attraverso il sacrificio degli animali, vogliono il sacrificio delle anime vostre. E come posso io temere coloro che tremano alla presenza di un solo cristiano? 

Una tal ragionevole risposta irritò al sommo quegli idolatri che decisero di farlo perire. 

Si trovava presso il tempio un toro pronto per il sacrificio, e i carnefici stabilirono di legare il Santo alla coda di quell'animale. e farlo trascinare per la città affinchè la vista dell'orribile supplizio intimorisse i suoi seguaci, così da indurli a ritornare al culto pagano. 

Legate le mani ed i piedi del Santo, lo assicurarono alla coda della bestia. Il furioso animale si mise a correre a precipizio per le vie della città, riducendo a brandelli il corpo del Santo, che col suo sangue imporporò quelle vie tante volte percorse predicando la divina parola.

San Francesco


Infine le sacre spoglie del Martire furono prese e gettate fuori della città, per essere preda degli uccelli. Ma due pie donne le raccolsero furtivamente e le seppellirono in luogo sicuro. Il suo martirio avvenne nel 250 sotto l'impero di Decio. 

Buongiorno...così!


 

Da oggi a San Giuseppe il novenario per l'Immacolata Concezione


 

STROMBOLI E GINOSTRA - RIUNIONE DI PROTEZIONE CIVILE A MESSINA E SI LAVORA PER LO STATO DI EMERGENZA NAZIONALE

 Mentre, proprio in queste ore, sono in corso a Stromboli i rilievi dell’Università di Firenze per mappare lo stato delle colate detritiche sulla sommità del vulcano, oggi a Messina si è svolta una riunione tecnica presso la sede della Protezione Civile Regionale.

L’incontro, che ha visto la partecipazione di tutti gli enti competenti sul territorio, è servito per fare il punto sulle azioni intraprese, su quelle urgenti da realizzare al più presto; e per definire i prossimi passi necessari per il riconoscimento dello Stato di emergenza nazionale che consentirà di ottenere le risorse necessarie per il superamento del dissesto idrogeologico in corso.

- Per quanto riguarda Stromboli, nell’ambito dello stato di Crisi regionale (conseguente agli eventi alluvionali del 18/19 ottobre), si tratta di realizzare opere urgenti che potranno mitigare il rischio e permetteranno agli abitanti dell’isola di affrontare con più serenità i mesi che ci separano dagli interventi strutturali su tutti i torrenti, finanziati nell’ambito dell’emergenza del 2022. A tal proposito, conclusa la gara d’appalto di Invitalia, proprio ieri è stata affidata la progettazione esecutiva delle opere. Le società incaricate dovranno produrre la progettazione entro 60 giorni, mentre tra pochi giorni si conosceranno le imprese esecutrici dei lavori.

- Per quanto riguarda Ginostra, non interessata dall’ evento alluvionale del 2022, si tratta di costruire un Piano degli Interventi strutturali ad hoc a partire dall’importo stimato di circa 7 milioni di euro proposto dal Sindaco nella richiesta dello stato di crisi e di emergenza nazionale. Nel frattempo, come per Stromboli, sono stati pianificati interventi mirati e urgenti nell’ambito dello stato di crisi regionale.

Il piano definito e concordato oggi dal Sindaco, insieme alla Protezione Civile regionale, al Genio Civile, all’Autorità di Bacino e al Dipartimento dello Sviluppo Rurale, che prevede anche interventi di ingegneria naturalistica e sui sentieri di Stromboli, si basa su 3 punti essenziali:

1. Stato di crisi regionale (deliberato dopo gli eventi del 18/19 ottobre): in seguito ai primi interventi di ripristino della viabilità e dei servizi, si tratta ora di integrare con altri lavori diretti dell’Autorità di Bacino a Stromboli, e del Genio Civile a Ginostra. 

2. Richiesta dello stato di emergenza nazionale, avviata dal Sindaco Gullo subito dopo gli ultimi eventi, deliberata dalla Regione, che è in corso di valutazione da parte del Governo nazionale. A tal fine, oltre al confronto operativo di oggi, saranno effettuati sopralluoghi congiunti da parte di tutti gli enti competenti. Il Sindaco Gullo ha insistito sulla necessità di realizzare interventi più a monte, come anche rappresentato in precedenza dal Capo della Protezione Civile Regionale Salvo Cocina, necessari per fronteggiare le mutate condizioni morfologiche del territorio.

3. Emergenza alluvione 2022 Stromboli. Il Piano degli Interventi Strutturali proposto dal Sindaco come Commissario straordinario, approvato per un importo di circa 16 milioni di euro, è in corso di realizzazione da parte del Comune dopo il passaggio alla fase “ordinaria”. Oltre agli interventi sui torrenti, precedentemente esposti, il Piano comprende: 

- Intervento di ripristino della viabilità danneggiata dall'alluvione del 12 agosto 2022 delle Vie: Bivio di Piscità (Via Riposto - Via Avv. Domenico Cincotta), Via soldato Giuseppe Cincotta, Vico Rinella e Vico Venezia; Strada Vicinale San Bartolo (Contrada San Bartolo); Strada carrabile Cimitero: Strada comunale Vallonazzo Sopra Lena (Scari). Per tali interventi sono state indette le conferenze di servizi per l’acquisizione dei pareri sul progetto esecutivo. Si è a conoscenza che la Valutazione d’Incidenza Ambientale, richiesta attraverso il Portale Valutazioni Ambientali della Regione Siciliana, è stata esitata favorevolmente dall’apposta C.S.A. - Commissione Specialistica per le Autorizzazioni Ambientali – e si rimane in attesa del relativo provvedimento finale.

- Ripristino della viabilità di accesso alla ZAE di P.ta Labronzo: intervento autorizzato con nota del DPC del 15 maggio 2024 la cui progettazione è stata affidata all’Autorità di Bacino,

- Adeguamento delle aree di attesa Campo di Calcio e Piazza San Vincenzo: intervento autorizzato con nota del DPC del 15 maggio 2024 la cui progettazione è in corso di redazione da parte dell’Ufficio Comunale di Protezione Civile

- Manutenzione straordinaria della piattaforma di accosto aliscafi lato sud del molo di Scari: intervento realizzato

- Manutenzione ordinaria della piattaforma di accosto aliscafi lato nord del molo di Scari e livellamento fondali: intervento realizzato

giovedì 28 novembre 2024

Barcellona PG, prima udienza stamane davanti al GUP per il rogo sull’Isola di Stromboli. La Regione si costituirà parte civile

Fonte: www.amnotizie.it
Rinviata al 16 dicembre e 30 gennaio 2025 l’udienza preliminare relativa al procedimento penale che riguarda l’incendio divampato durante le riprese di una fiction RAI sulla protezione civile “Sempre al tuo fianco”, il 25 maggio 2022 e proseguito il giorno successivo, devastando l’isola di Stromboli, con danni incalcolabili all’ecosistema dell’Isola.

Questa mattina, nella prima seduta fissata dal GUP Giuseppe Caristia, si sono trattate alcune questioni preliminari. Una ventina le costituzioni di parte civile, tra cui quella del comune di Lipari, diverse associazioni, tra le quali Codacons, Adusbef, Noi ambiente, Fare ambiente, Legambiente e alcuni privati.

Il giudice deciderà il 16 dicembre se accogliere eventuali eccezioni delle difese sulle costituzioni di parte civile e quindi stabilirne l’esclusione dal processo.

La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata da Giuseppe Verzera, lo ricordiamo aveva chiesto il rinvio a giudizio per 4 persone fisiche e 2 società con l’accusa di disastro ambientale colposo: i professionisti nel settore degli effetti speciali per il cinema Roberto Ricci 68 anni ed Elio Terribili 63 anni insieme alla società Best Sfx srls, leader nel settore, ma anche il produttore romano 63enne Matteo Levi, del 40enne partenopeo Luca Palmentieri e la società romana 11 Marzo Films srl.

Gli ultimi tre avevano chiesto il patteggiamento in accordo con la Procura, rigettato lo scorso 9 ottobre dal GUP Giuseppe Sidoti che aveva ritenuto la proposta di condanna non congrua rispetto alla gravità dei fatti e ai danni causati all’ambiente dell’isola di Stromboli e così le loro posizioni sono state riunite a quelle degli altri tre indagati. E proprio su una migliore specificazione dei danni causati dal rogo il PM, ha anticipato oggi una modifica/integrazione dei capi di imputazione già formulati.

A sorpresa spunta anche la citazione di un altro soggetto chiamato in causa quale responsabile civile, preannunciata oggi e che verrà depositata nell’udienza del 16 dicembre, ma del quale non è stata resa nota l’identità. Al 30 gennaio, invece, sono state rinviate tutte le altre questioni preliminari. Difficile stabilire se in quella data verrà anche definito il rinvio a giudizio vero e proprio, stante la complessità del procedimento e il numero e parti coinvolte. Senza dimenticare la possibilità, ancora aperta, di chiedere un definizione con eventuale rito abbreviato.

La Regione siciliana si è costituita parte civile nei procedimenti penali per il disastro ambientale a Stromboli per il rogo del 25 maggio del 2022, in corso al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina.

Lo ha deciso la giunta Schifani nella riunione di questo pomeriggio a Palazzo d'Orléans e la richiesta è stata presentata già dall'assessorato del Territorio e dell'ambiente e dal dipartimento della Protezione civile della Presidenza della Regione.
    L'incendio si era sviluppato in località San Vincenzo, al di fuori del centro abitato, in una zona di vegetazione spontanea dove si stavano svolgendo le riprese di una fiction televisiva.

Lipari, viaggio nel tempo nella vita dei "confinati". Dalla Gazzetta del sud del 28 novembre 2024


 

Pescando dal nostro archivio

"Il sole che tramonta dentro lo Stromboli"

Enti locali, Messina: «Dalla Regione 37 milioni per sostenere i Comuni in difficoltà finanziaria»

Trentasette milioni di euro per sostenere i Comuni siciliani in difficoltà finanziaria. Sono le risorse previste in cinque decreti emanati dall’assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Messina, destinati ai piani di riequilibrio finanziario degli Enti locali. Una misura che in questo modo dà attuazione alla legge regionale 25 del 2024.

«Si tratta di interventi in favore dei Comuni siciliani in condizione di sofferenza, in procedura di riequilibrio o di dissesto – evidenzia l’assessore Messina - che per la prima volta sono stati adottati dalla Regione. Con la legge approvata lo scorso agosto abbiamo voluto aiutare gli Enti locali che, a causa dell’evidente difficoltà economica, rischiano di compromettere le loro attività e, quindi, la stabilità sociale. Con i contributi puntiamo a favorire la fuoriuscita dal dissesto, garantendo contemporaneamente l’erogazione di servizi essenziali e la gestione delle attività di ordinaria amministrazione».

In particolare, un primo provvedimento di 12,5 milioni di euro è destinato a 56 Comuni, con popolazione fino a 25 mila abitanti, in dissesto finanziario alla data del 30 settembre 2024 e a quelli che hanno chiuso il dissesto successivamente al 31 dicembre 2022.
Altri 2,5 milioni di euro sono destinati ai Comuni di Palermo e Messina, per assicurare la sostenibilità dei piani di riequilibrio finanziario pluriennale deliberati dai rispettivi Consigli comunali, e al Comune di Catania per il completamento del quinquennio del bilancio stabilmente riequilibrato.

Un decreto da 11,5 milioni di euro assegna risorse a 23 Comuni, per la copertura delle passività inserite nei piani di riequilibrio finanziario pluriennale, con una suddivisione basata sul numero degli abitanti. A quelli con popolazione fino a 15 mila abitanti, che nell’anno 2021 sono stati destinatari di un contributo statale a valere sul Fondo nazionale previsto dalla legge 106/2021, vanno 2 milioni di euro per compensare la mancata assegnazione da parte dello Stato delle previsioni relative all’esercizio 2024. Infine, 8,5 milioni di euro sono stati assegnati ai Comuni di Serradifalco (Cl), Linguaglossa e Militello in Val di Catania (Ct), Librizzi, Patti, Villafranca Tirrena (Me) e Campobello di Mazara (Tp) per la copertura delle passività nei rispettivi piani di riequilibrio finanziario pluriennale e che avevano richiesto il ricorso al fondo di rotazione.

Da domani, ogni giovedì e venerdì "Piccolo Laboratorio artistico" a San Giuseppe


 

Da Ginostra nuovo appello di Lo Schiavo: Da quasi tre settimane senza telefonia fissa, nonostante i solleciti


 

Casa di comunità: Il consiglio ribadisce il no alla localizzazione a San Giorgio

Il consiglio comunale di Lipari, riunitosi oggi, ha ribadito la “Contrarietà alla localizzazione della “Casa di comunità” nell’area di San Giorgio in Lipari”, approvando il documento specifico posto all’ordine del giorno e riaffermando, così come è stato ribadito in aula da diversi consiglieri e dal presidente del civico consesso, Antonino Russo, quelle che sono le prerogative del consiglio comunale in materia urbanistica. 
A votare favorevolmente a tale contrarietà sono stati otto consiglieri (5 del gruppo di minoranza, il presidente del consiglio comunale e due dei fuoriusciti da Rinascita eoliana); voto contrario è stato espresso, invece, dai sette consiglieri di Rinascita eoliana. 
Come era prevedibile si è aperto un nuovo capitolo di una “telenevola” della quale, sicuramente, è ancora lontana da scrivere la parola fine. 
L’argomento “Casa di comunità” è tornato in consiglio comunale, che già in altra seduta aveva bocciato la proposta di deroga urbanistica per la realizzazione della struttura in quell’area, dopo che l’amministrazione comunale, che si è sempre espressa a favore di San Giorgio, aveva annunciato, domenica scorsa, che la “Casa di comunità” si sarebbe fatta nel sito originariamente individuato dall’ASP, ovvero nei terreni di località San Giorgio. Questo perché – aveva spiegato l’amministrazione Gullo - “ in seguito al sopralluogo effettuato a Lipari, il 5 novembre dall’ingegner Massimiliano Maisano, in qualità di referente unico del PNRR, il direttore generale dell’Asp Messina Giuseppe Cuccì, ha informato di aver acquisito il parere legale dal quale si evince che il vincolo di inedificabilità, entro i 150 metri dalla battigia, relativo alla realizzazione della Casa di Comunità tipo HUB di Lipari nell’area inizialmente individuata, è stato superato, grazie al parere favorevole espresso dalla Sovrintendenza, che ha confermato la conformità dell’intervento alle normative vigenti”. 
Decisione che, come anticipato, non è stata gradita dalla maggioranza dei consiglieri comunali che si sono ritenuti esautorati da una prerogativa propria del consiglio. Tra l’altro nel corso della riunione è emerso che la stessa area era già destinata alla realizzazione di un parcheggio per l’ospedale.
Per la cronaca il consiglio ha bocciato il Piano finanziario del servizio rifiuti per il 2024 e il previsionale 2025-2026 e approvato  le modifiche al Regolamento tipo edilizio unico e a quello COSAP

Tanti auguri!

Buon compleanno a Roberto Beninati, Salvatore Occhino, Francesca Latino,  Cecilia Cifelli, Bambi Franceschi, Samuele Lauricella Cincotta, Katya Pollino, Enzo Gruosso, Rosita Taranto, Alessandro Maiuri, Antonio Taccogni, Daniela Fortuna, Tiziana Lauricella Cincotta, Giuseppe Fonti  



C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu : Una formazione

In alto da sx a dx: Pergolizzi, Puleo, Caruso, Marturano, Li Castro, Gallo
In basso da sx a dx: Barrica, Rossano, Salmieri, Finocchiaro, Presti

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Priorità

Oggi: San Giacomo della Marca

S. Giacomo della Marca nacque. a Montemprandone, provincia di Ascoli Piceno, da poveri genitori. Studiò in varie città delle Marche e dell'Umbria e fu maestro di scuola.
A vent'anni, preso dalla bellezza dell'ideale francescano, abbandonò il mondo ed entrò in religione. Il suo primo maestro fu S. Bernardino da Siena. E di tanto padre il nostro Giacomo (al secolo Domenico) sarà degno figlio. Come lui predicatore, lo imitò nello zelo e nella santità.
La sua vita, dal lato umano, è un romanzo d'avventure. Girò l'Europa e specialmente l'Italia, l'Ungheria, l'Austria, la Boemia e in alcuni paesi fondò pure dei conventi. Ovunque predicò e combattè eresie, sempre obbediente alla volontà del Pontefice, che lo spostava da una regione all'altra. Ma il suo principale campo di lotta fu l'Italia, dove combattè la setta dei « Fraticelli », predicò quaresime, illustrò concili e congressi con la sua presenza e l'airtorità della sua parola.
All'Aquila, dove era andato per venerare il suo amato maestro S. Bernardino, pregando nel nome di Gesù, ottenne sulla pubblica piazza una sessantina di miracoli. Rimase nascosto per ordine del Vescovo, il quale temeva gli eccessi della folla entusiasta. Andato a Napoli vi morì poco dopo, il 18 novembre 1476.
Per più di trent'anni girò per città e villaggi a predicare, mangiando solo un tozzo di pane, poche fave e qualche cipolla che portava sempre con sè nella bisaccia. S. Bernardino gli raccomandava spesso di nutrirsi e lo esortava a mangiare un poco di minestra, ma lui non se ne dava per inteso e continuava a digiunare ogni giorno. Dormiva pochissimo: un paio d'ore per sera e si levava sempre quando gli altri andavano a riposare. Per dieci anni portò il cilicio sulla nuda carne e ogni notte si batteva con la disciplina.
Durante tutta la sua vita di religioso osservò la castità in modo perfetto, tuttavia fu tormentato per ben trent'anni da forti tentazioni, dalle quali lo liberò la Vergine di Loreto.
Nelle sue molte peregrinazioni fu imprigionato varie volte, assalito e malmenato dagli eretici, ma non desistette mai dai suoi propositi; mai mostrò rancore verso i suoi nemici; sempre li perdonò, pur combattendo strenuamente i loro errori.
Nella vecchiaia fu travagliato da molti mali e acciacchi, tanto che per sei volte gli venne amministrata l'Estrema Unzione. Ma tutto sopportò con rassegnazione e quasi con gioia, per imitare Gesù anche sul Calvario. Edificava sempre chi lo assisteva con la sua umiltà e preghiera.
Nell'ultima malattia, sentendo ormai la morte vicina, chiese i sacramenti e si spense nel nome di Gesù invocando dai presenti il perdono dei suoi falli.
Fu beatificato da Urbano VIII nel 1624 e canonizzato nel 1726 da Benedetto XIII.

Buongiorno...così!


 

mercoledì 27 novembre 2024

Venerdì sciopero generale nei trasporti i servizi minimi garantiti da Caronte&Tourist

In previsione dello sciopero generale contro la Manovra di Bilancio proclamato da CGIL e UIL e dalle federazioni di categoria Filt Cgil e UilTrasporti per la giornata di venerdì 29 novembre, il Gruppo Caronte & Tourist ha predisposto lo schema dei servizi minimi da assicurare nello Stretto di Messina e da e per le isole minori individuando navi e lavoratori comandati.

Nello specifico, Caronte & Tourist comunica che nelle quattro ore di sciopero (dalle 9,00 alle 13,00) sarà in servizio nello Stretto almeno una nave tra Rada San Francesco e Villa San Giovanni (con partenze ogni ora e venti minuti) e una nave ogni ora tra Tremestieri e Villa San Giovanni (per un totale di quattro corse A/R).

Per quanto concerne invece le isole minori, saranno in servizio tre navi da e per le Eolie; due navi da e per le Egadi e due navi da e per le Pelagie.


Nelle ore dello sciopero, a garanzia delle esigenze di sicurezza di lavoratori e passeggeri e per assicurare il corretto svolgimento delle operazioni commerciali, nei piazzali d’imbarco e nelle biglietterie la logistica è stata riorganizzata.

Ulteriori informazioni saranno disponibili online sul sito del Gruppo Caronte & Tourist (carontetourist.it). Messaggi informativi saranno trasmessi a bordo delle navi in servizio.

La "Casa di comunità" approvata chiesti gli atti. Dalla Gazzetta del sud del 27 novembre 2024


 

Stromboli, Gullo spronato in merito ai tempi di opere e ristori. Dalla Gazzetta del sud del 27 novembre 2024

 

"Eoliani che non ci sono più" ( Riproposizione 17° video: durata 4 minuti circa)

In questo video: 1) Antonino Bonfante; 2) Mina De Salvo; 3) Nando Corrado; 4) Sarino Centorrino; 5) Gaetano Giambò; 6) Gaetano D'Ambra; 7) Aldo Favaloro;8)Sandro Casali; 9) Franco Campisi; 10) Pino Cafarella; 11) Bartolo Casella; 12) Franco Campisi; 13) Umberto Saltalamacchia e Maria Miranda; 14) Santoro Biviano; 15) Domenico Casamento; 16) Saverio Camporeale; 17) Rosetta Broccio; 18) Felice Cappadona; 19) Antonietta Caracciolo; 20) Rosa Caruso; 21) Francesco Casamento; 22) Girolamo Caleca; 23) Onofrio Casamento; 24) Casserà Giuseppe; 25) Angelina China; 26) Assunta Cincotta; 27) Angelino Cincotta; 28) ? Nunziata Gallo; 29) Attilio Conti; 30) Gaetano Cortese; 31) Leandro Cortese; 32) Bartola Costanzo; 33) Stella Di Maggio; 34) Lucia D'Albora; 35) Stefanino Cincotta; 36) Natale Famà; 37) Marcello D'Albora; 38) Iole Denaro; 39) Franca Di Giovanni; 40) Bartolo Di Stefano; 41) Don Bruno Maiorana; 42) Bartolo Errico; 43) Annetta Falanga; 44) Domenico Faralla

Corruzione, assolti l'ex governatore Rosario Crocetta e l’armatore Ettore Morace

I giudici della terza sezione del tribunale di Palermo hanno assolto l'ex governatore siciliano Rosario Crocetta dall'accusa di corruzione. Assolti anche l'armatore Ettore Morace e l'ex collaboratore di Crocetta Massimo Finocchiaro. Per l'ex presidente della Regione era stata chiesta una condanna a sette anni di carcere, mentre per Morace e Finocchiaro erano stati sollecitati sei anni e sei mesi ciascuno. Secondo la ricostruzione dell'accusa la Regione, col suo governatore dell'epoca, avrebbe "cucito" un bando su misura, in cambio di tangenti, che avrebbe consentito alla compagnia Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines, di mantenere il monopolio nei collegamenti marittimi con le isole minori.

Sempre con lo stesso fine sarebbe, poi, arrivata, si ipotizzò, una proroga del servizio nel 2017 in cambio di un contributo elettorale di 5 mila euro con cui Morace finanziò il movimento politico dell'ex presidente della Regione "Riparte Sicilia".

Dice l’avvocato Vincenzo Lo Re, legale di Crocetta: “E’ una sentenza che ripaga le sofferenze di una persona onesta”.

“Siamo lieti che il tribunale sia pervenuto alla determinazione che sin dall’inizio avevamo prospettato”, commenta l’avvocato Giovanni Di Benedetto, che ha assistito l’armatore Morace assieme al collega Marco Siragusa. Prosciolta anche la Liberty, assistita dagli avvocati Giovanni Rizzuti e Renato Canonico. Finocciaro era difeso dagli avvocati Marcello Montalbano e Nunzio Rosso.

Tanti Auguri!

Buon compleanno a Rita Raffiti, Cettina Pace, Dominga Monte, Ginevra Pantasilea Amerighi, Isabella Li Donni, Maria Ferrarese, Lilli Zangara, Marco Lo Schiavo, Sebastiano Blanco, Roberto Foti, Francesca C. Russo, Isabella Maria Scarpaci, Antonio Giorgi   


Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Spartito

 


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C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: "Ferro regge...Centorrino illumina...Gravina fulmina"

Centorrino
Gravina e Ferro


Oggi, spulciando nell'archivio, guardando le foto del glorioso CS Lipari, per cercarne, mi è ritornato in mente uno "striscione", un inno, che esaltava le doti di tre bandiere rossoblù, esposto al Comunale di Santa Lucia e che, credo, sia rimasto nel cuore di coloro che, come me, erano allora ragazzi. Che nostalgia!
"Ferro regge...Centorrino illumina...Gravina fulmina"

Oggi: Madonna della Medaglia Miracolosa

La Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa dal 1894 si festeggia, al termine d'una novena, il 27 novembre alle ore 17, ovvero, come recita la supplica «proprio nel giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia». La novena perpetua di norma si tiene ogni sabato, o almeno al 27 di ogni mese, con la recita integrale del rosario: tre corone, almeno fino all'introduzione dei misteri luminosi, voluti da Giovanni Paolo II nel 2002, poiché i 15 misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi corrisponderebbero ai 15 anelli che la Madonna portava durante l'apparizione a suor Labouré.

La Madonna apparve a Santa Caterina Labourè presso la Rue du Bac a Parigi il 27 novembre del 1830 vestita di un abito di seta bianca e teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro: «O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi» Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera M sormontata da una croce e, sotto, due cuori: quello di Gesù circondato dalla corona di spine, l’altro di Maria trafitto da una spada.

La Vergine pronunciò le seguenti parole: "Fate coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia... ".

Riguardo i raggi che provengono dalle mani di Maria, la Vergine stessa rispose:

"Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle persone che me le domandano".

Pertanto è bene portare la medaglia e pregare la Madonna, chiedendo grazie soprattutto spirituali!

La Vergine Maria le disse: "Desidero che in questi giorni preghiate in modo particolare per la salvezza delle anime. Oggi è il giorno della Medaglia Miracolosa e desidero che preghiate in particolare per la salvezza di tutti coloro che portano la Medaglia. Desidero che la diffondiate e la portiate perché si salvi un gran numero di anime, ma in particolare desidero che preghiate".

Parigi era allora devastata da un’epidemia di colera. Dopo qualche resistenza, la medaglia fu realizzata da un orafo del posto e furono tante le guarigioni e le grazie di conversione che in pochissimi anni fu necessario coniarne milioni di copie.






GLI ATTRIBUTI

LA GIACULATORIA

Dal latino giaculatoria « preghiera che si lancia verso il cielo » derivazione da iaculari « lanciare », è una preghiera breve che può essere recitata mentalmente o a fior di labbra durante le più normali occupazioni.
francese: O MARIE CONCUE SANS PECHÉ , PRIEZ POUR NOUS QUI AVONS RECOURS A VOUS.
italiano: O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO PREGATE PER NOI CHE RICORRIAMO A VOI.
latino: REGINA SINE LABE ORIGINALI CONCEPTA ORA PRO NOBIS

La preghiera si apre sottolineando il dogma dell’immacolata concezione della Santa Vergine, proclamato da papa Pio IX nel 1854, nel quale viene definita la stupenda verità di fede che pone la Madre di Dio al vertice della creazione. Ella fu infatti preservata dal peccato originale fin dall’istante del suo concepimento, per i meriti di Nostro Signore.

La preghiera si chiude con una richiesta di intercessione, si chiede a Maria di pregare per noi. Questo perché Maria è la Madre di Gesù che è Dio, e Dio è obbediente alla Madre e perché Maria è Madre di tutti i credenti, infatti è Madre della Chiesa che è il Corpo mistico di Cristo diffuso nel tempo e nello spazio.

POSA DELL' IMMACOLATA

Nel contemplare la posa di Maria raffigurata nella medaglia, notiamo un atteggiamento di accoglienza e invito, il capo inclinato verso il basso, le braccia perpendicolari al corpo e leggermente aperte, le mani con i palmi rivolti verso l’osservante, sono chiari segni di benevolenza e protezione.

IL GLOBO

Il globo dove Maria poggia i suoi piedi, è un richiamo alla donna vestita di sole dell’apocalisse. È anche figura del mondo cosmico(universo), e della terra con tutti gli uomini. Ci ricorda che Maria è la Regina del Cielo e della terra. Regina perché la sua santità sfiora la divinità, è infatti più vicina la terra al Cielo di quanto non lo sia il più grande tra gli angeli, potenze e potestà celesti a Maria.

IL SERPENTE

La raffigurazione del serpente schiacciato sotto i suoi piedi rimanda direttamente al libro della Genesi « Io metterò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe, questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno.»

I RAGGI DALLE MANI

I raggi dalle mani raffigurano le sovrabbondanti grazie di cui Lei dispone, essendo la Piena di Grazia (vangelo di Luca 1.26-38) ne è la dispensatrice. Dio ama servirsi di cause seconde e vuole che ci serviamo di Lei per arrivare a Lui, così come Lui si è servito di Lei per arrivare a noi. Il modo per ricevere le grazie è quello di chiederle. Maria vuole che gliele chiediamo, perché vuole concedercele.

LA DATA 1830

La data è importante perché segna la presenza della Madre di Dio nelle vicende umane come mai era accaduto prima nella storia della Chiesa. Quella di rue du bac del 1830, è la prima di una serie di importanti apparizioni dell’epoca moderna riconosciute dalla Chiesa, La Salette 1843, Lourdes 1858, Fatima 1917...

LE DODICI STELLE

Le dodici stelle rappresentano i dodici apostoli del Signore, di cui i dodici patriarchi delle dodici tribù di Israele sono figura nell’antico testamento, ricordandoci che la Chiesa Cattolica è la nuova Israele.

L'INTRECCIO DELLA CROCE E DELLA EMME


L'intreccio della croce e della emme ci ricorda che l’attaccamento alla Vergine necessario per godere di una autentica connessione personale a Gesù e ci mette al riparo da correnti di pensiero fintamente cattoliche, che emergono qua e là nel corso della storia annacquando la sana dottrina cristiana e trasformandola per taluni in vaghi ideologismi. Inoltre ci invita a contemplare la piena partecipazione della Vergine alla Redenzione attuata dal Figlio «stabat mater dolorosa iuxta crucem lacrimosa», e per questo la invochiamo con il titolo di Corredentrice.

IL SACRO CUORE DI GESU

Il Sacro Cuore di Gesù rappresentato nella medaglia, avvolto dalla corona di spine, ci invita a contemplare, adorandolo, il muscolo, centro e motore dell’apparato circolatorio di Nostro Signore Gesù Cristo, questo per evidenziarci l’ineffabile bellezza del progetto eterno di salvezza e redenzione.

IL SACRO CUORE DI MARIA

Il Sacro Cuore di Maria è trafitto da una spada, come le fu profetizzato da Simeone nel giorno della presentazione al tempio. Analogamente al dolore di Gesù, non vi è dolore, e non vi sarà mai dolore sperimentabile nelle vicende umane, paragonabile a quello della Santa Vergine.

SUPPLICA ALLA MADONNA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA





Da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità.

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.

Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.

Tu che hai promesso, proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi.

Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.

Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia. Salve Regina

Buongiorno...così!


 

martedì 26 novembre 2024

Vertenza Caronte&Tourist isole minori, l'ad incontra Federmar Cisal e delegazione di marittimi ma la situazione resta difficile

(Comunicato) Si è tenuta oggi la protesta indetta dalla Federmar CISAL contro le decisioni assunte dalla società che penalizzano i marittimi sia dal punto di vista economico che giuridico (stabilizzazione del rapporto di lavoro, turni, sulle modalità di sbarco che impedisce al marittimo di percepire la disoccupazione, fruizione dei riposi durante l’imbarco) . La FEDERMAR ha ribadito che non consentirà alla CARONTE &Tourist di mettere in atto azioni che possano diminuire i salari dei lavoratori e peggiorare le condizioni lavorative degli stessi.

L’Amministratore delegato della Caronte, Ing. FRANZA , ha detto senza mezzi termini di non avere nessuna intenzione di fare marcia indietro rispetto ai provvedimenti adottati dalla società e comunicati alle OO.SS.

Il problema e’ di natura economica: la società non è in grado di sopportare il costo della gestione del personale che negli ultimi tempi è aumentato del 40%, anche a causa degli aumenti contrattuali, derivanti dal rinnovo del contratto nazionale nella misura del 12%, a fronte di una convenzione stipulata con il Ministero dei Trasporti che e’ ancora ferma ai costi 2016.

LA FEDERMAR CISAL ha ribadito che il rinnovo contrattuale, avvenuto dopo 7 anni non ha recuperato l’inflazione che ha colpito i salari dei lavoratori. Non può sfuggire ai vertici della società che nel 2023 conta un fatturato di 244 milioni di euro, che i salari dei lavoratori italiani sono i più bassi d’ Europa, mentre il costo della vita incalza ogni giorno di piu’ . Il rinnovo contrattuale è pur vero che ha una percentuale del 12% ma è altrettanto vero che non consente di recuperare il vertiginoso aumento dei prezzi laddove si considera che per un un litro d’olio ogni famiglia deve spendere 12 euro- hanno dichiarato Clara Croce’ e Sebastiano Previti- rispettivamente Segretario Regionale Cisal Sicilia e Sebastiano Previti- responsabile territoriale .

Chiediamo la convocazione di tutte le OO.SS. per rivedere le modalità la convenzione di imbarco, in quanto non è accettabile la modalità di impiego del personale che nello specifico non consente di usufruire dei riposi durante l’imbarco come da contratto di secondo livello. Eliminazione della chiusura anticipata dei contratti in essere con la dicitura consensuale, in quanto non consente al lavoratore l’accesso alla disoccupazione. I problemi della chiusura delle cucine, della autoproduzione, la mancata stabilizzazione dei marittimi.

Appare strano che il 20 di ottobre 2024, la società dopo avere provveduto a siglare un accordo con le OO.SS. per stabilizzare i marittimi secondo un organigramma- continuano Crocè e Previti- un mese dopo, in modo unilaterale, abbia assunto la decisione del congelamento le stesse. adducendo la crisi economica della società.

L’Ing FRANZA ha preso atto della richiesta della FEDERMAR ed ha assicurato una convocazione a breve delle OO.SS.

La FEDERMAR – hanno continuato Croce’ e Previti – pur apprezzando la nuova convocazione finalizzata alla risoluzione di alcune problematiche tecniche si rivolgerà agli organi di governo se le risposte non dovessero essere risolutive per proclamare lo stato di crisi della Società Caronte &Tourist isole minori e per chiedere il tavolo di confronto al Ministero dei trasporti e al governo Regionale. La continuità territoriale-hanno concluso- non deve essere garantita abbassando i diritti e le restrizioni dei lavoratori marittimi.

"Salina isola blu", studenti e custodi. Dalla Gazzetta del sud del 26 novembre 2024


 

Caronte&Tourist, sale la tensione. Dalla Gazzetta del sud del 26 novembre 2024

 

Consiglio comunale del 25 novembre. Il disappunto di Gesuele Fonti e le sue riflessioni

In merito ai lavori del Consiglio Comunale di Lipari, tenutosi ieri - 25 Novembre 2024-,
intervengo per manifestare tutto il mio disappunto da cittadino e da esponente di Forza Italia per il modo in cui sono stati condotti i lavori del Consiglio Comunale e per la palese leggerezza dimostrata nella trattazione degli argomenti all'ordine del giorno.
Una seduta di Consiglio Comunale vivacizzata, come spesso accade, da una animosità che non si addice ai membri di un autorevolissimo organo istituzionale, un organo collegiale ed elettivo con funzioni di indirizzo politico-amministrativo.
Solo imbarazzo e vergogna.
All'ordine del giorno della suddetta seduta solo 3 mozioni, due delle quali sono state ritirate - dunque rinviate -, per una palese violazione del regolamento del Consiglio Comunale, in quanto inserite dal Presidente del Consiglio all'ordine del giorno della seduta nonostante non fossero trascorsi dalla presentazione, così come prevede il regolamento, i 5 giorni liberi dall'adunanza.
Tra queste anche la mozione, al primo punto all'o.d.g. "Mozione per la realizzazione della Casa di Comunità a Lipari - 22/11/2024 prot. 44338.", presentata dai cinque consiglieri di Siamo Eolie e con la quale si chiede la realizzazione della Casa di Comunità negli spazi non utilizzati dell'ospedale di Lipari.
Pensate un po'!!
I cinque dell'opposizione chiedono la realizzazione della Casa di Comunità dentro l'ospedale, nei locali al momento liberi, dove noi cittadini vorremmo venissero ripristinati, al più presto, taluni reparti e servizi ospedalieri essenziali.
Un problema solo in parte superato.
Perché?
Perché la Casa di Comunità si farà in Contrada San Giorgio. Infatti, il Direttore Generale dell' ASP di Messina ha comunicato che la Casa di Comunità sarà realizzata nel sito indicato in precedenza, a seguito del parere acquisito dopo l'ok della Sopritendenza di Messina che avrebbe dato il via libera all'opera nonostante il vincolo di inedificabilità entro i 150 metri dalla battigia.
Il dado è tratto.
Oppure No ? Staremo a vedere.
In merito alla realizzazione di una Casa di Comunità a Lipari manifesto tutte le mie perplessità.
Alcuni giorni addietro, anche il consigliere Gaetano Saltalamacchia, capogruppo di Forza Italia, ha ritenuto necessario intervenire con un post su facebook in merito a questo argomento.
Un tema che da oltre tre mesi è motivo di scontro politico nel nostro paese. Ahimè.
E lo ha fatto per confermare ancora una volta, date le circostanze e la confusione alimentata da più parti, quale fosse la sua posizione e quella del nostro partito a Lipari in merito alla realizzazione di una Casa di Comunità.
Lo ha fatto molto bene !!
Permettermi di fare però alcune brevi considerazioni come pure di riprendere alcuni contenuti, che ritengo essenziali, prima di entrare nel merito della proposta dei consiglieri dell'opposizione e di esprimere la mia opinione rispetto alla Casa di Comunità nonché sulla gestione del confronto relativamente all'argomento
Le Case di Comunità - o Case della Comunità - sono luoghi (fisici) alle quali i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria.
Non sono ospedali !!
Le Case di Comunità sono, per la recente riforma, il primo elemento di contatto tra il cittadino e il sistema sanitario pubblico. Esse comprendono un punto di accoglienza e di orientamento, ma vogliono essere soprattutto il luogo in cui il cittadino trova risposte alle sue esigenze sanitarie o sociosanitarie, con particolare attenzione per i soggetti "fragili" e i "pazienti cronici".
Non sono servizi ospedalieri !!
Non sono reparti!!
Non hanno le funzioni del pronto soccorso!!
Si tratta di nuove strutture che mirano a potenziare solo l’assistenza sanitaria territoriale, con il grave handicap che dentro, come già emerso in questi ultimi mesi, c'è poco personale sanitario - prevalentemente infermieri e POCHISSIMI MEDICI -.
La nostra posizione in merito alla creazione di una qualunque struttura sanitaria che non sia subordinata alla riqualificazione dell'ospedale di Lipari è chiara.
Lo è da tempo grazie ai significativi ed incisivi interventi del consigliere Gaetano Saltalamacchia che, nel Consiglio Comunale del 29 luglio, ha chiarito come fosse prioritario un rinvio della seduta sulla richiesta di deroga urbanistica per dare spazio al necessario confronto con i vertici delle Istituzioni sanitarie. Una richiesta avanzata con decisione e per ottenere le necessarie rassicurazioni in merito al potenziamento dei servizi ospedalieri.
Noi continueremo a parlare di punto nascita.
Continueremo a rivendicare la riapertura dei reparti che ci sono stati strappati per una "razionalizzazione" della spesa pubblica che ha ridimensionato i piccoli ospedali a vantaggio dei più grandi e meglio collocati.
Perché per me, per noi, un ospedale perfettamente funzionante è una priorità ed equivale alla condizione fondamentale per sostenere ogni ulteriore struttura di tipo sanitario.
La Casa di Comunità, considerate le finalità, può funzionare solo dove c'è un ospedale dotato di personale sanitario e di attrezzature.
E li dove c'è un ospedale che funziona perfettamente - NON È IL NOSTRO CASO - la Casa di Comunità non può che essere un valore aggiunto.
La richiesta avanzata da alcuni consiglieri comunali, durante la seduta di ieri - 25 novembre - , a quanto pare un'altra "mozione", con la quale si chiede la convocazione di un Consiglio Comunale urgente sull'ospedale di Lipari non poteva non essere condivisa e sottoscritta da Forza Italia.
Di fatto, tale richiesta è identica a quella avanzata dal Consigliere Saltalamacchia nel Consiglio Comunale del 29 luglio, convocato però per discutere la richiesta di deroga urbanistica per la realizzazione della Casa di Comunità in Contrada San Giorgio.
Serve dire, però, che si tratta di un ripiego tardivo, in quanto la Casa di Comunità sarà realizzata comunque e in contrada San Giorgio.
La confusione generata sul tema in questi ultimi mesi, NON DA NOI, è un pessimo segnale verso la nostra comunità che chiede, da tempo, rassicarazioni sul ripristino della piena funzionalità dell'ospedale di Lipari.
Pertanto, la richiesta è condivisibile sul piano formale ma inutile nella sostanza, per gli effetti che di fatto non può avere.
I consiglieri che hanno scritto la "mozione" avrebbero dovuto invece cogliere l'intenzione del consigliere Gaetano Saltalamacchia quando, nel Consiglio del 29 luglio, propose il rinvio del punto richiedendo un urgente confronto con i vertici dell'ASP di Messina.
Si sarebbe di certo evitata la confusione a cui abbiamo assistito e, probabilmente, ci si sarebbe potuti ritagliare il giusto spazio per il necessario confronto.
Chiarisco ancora meglio la mia posizione se non fosse già abbastanza chiara.
Per me, per molti di noi, la Casa di Comunità può essere valore aggiunto solo in presenza di un ospedale perfettamente funzionante, diversamente è un qualcosa che non aggiunge nulla dal punto di vista sanitario a quello che già esiste.
Le attuali condizioni del presidio ospedaliero di Lipari nonché la perdurante carenza di personale sanitario - soprattutto medici - hanno generato nella popolazione eoliana il convincimento - direi assolutamente fondato - che si voglia a tutti i costi ed ulteriormente contenere i servizi ospedalieri a favore di servizi di assistenza territoriale.
La funzione delle Casa di Comunità mal si concilia con la carenza di personale sanitario ospedaliero che, peraltro, andrebbe condiviso.
La mozione dell'opposizione per la realizzazione della Casa di Comunità negli spazi non utilizzati dell'ospedale è una richiesta che va decisamente contro gli interessi della nostra comunità, della collettività.
Una proposta che ad ogni modo non avrà seguito anche per le determinazioni dell'Asp di Messina.
Ma devo dirlo. È inqualificabile, vergognosa e indecente, la schizofrenia di certi comportamenti - la condotta di chi cambia idea all'occorrenza -, indotta di certo da ragioni che nulla hanno a che vedere con il paese e il diritto sacrosanto della nostra comunità di pretendere un ospedale perfettamente funzionante.
Difenderò sempre con forza il nostro diritto di riempire con medici, con apparecchiature sanitarie ed arredi ospedalieri quegli spazi vuoti e non utilizzati dell'ospedale di Lipari, dove altri avrebbero voluto invece - SOLO PER RIPICCA -, la Casa di Comunità.
A Lipari, chi dovrebbe avere a cuore il destino dell'ospedale, per fortuna non tutti, si impegna e si consuma - ahimè - in prove di forza assolutamente inutili, nonostante le conseguenze devastanti di talune scelte, mentre a Roma la Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità, presieduta dall'On. Tommaso Calderone, ha pronta una prima proposta di legge per eliminare gli svantaggi dell'insularità. E la Salute è un tema centrale.
Prendo atto, naturalmente, delle determinazioni in merito alla realizzazione della Casa di Comunità a Lipari, pur non condividendo la realizzazione dell'opera in assenza delle richieste rassicarazioni sul ripristino della piena funzionalità dell'ospedale di Lipari.
Rassicurazioni che non credo arriveranno neanche in occasione del prossimo Consiglio Comunale sull'ospedale, richiesto con urgenza nella seduta di ieri, 25 novembre.
Perché?
Perché si è consumata - è la mia opinione - solo l'ennesima farsa tragicomica.
Gesuele Fonti

Si presenta al Gattopardo il secondo volume di Federico Lo Schiavo

“Il Centro Studi Eoliano è lieto di invitarvi alla presentazione del secondo volume di ‘Sono rimasta sola con la mia immaginazione’ di Federico Lo Schiavo. L’evento si terrà il 3 dicembre 2024 alle ore 18:00 presso il Gattopardo Park Hotel. 
Oltre all’incontro con l’autore, saranno presenti la professoressa Carmelita Merlino e la professoressa Sabrina Stella per una presentazione approfondita del libro. L’ingresso è libero e aperto a tutti gli appassionati di lettura.”

"Casa di comunità": Pensavate fosse finita? Dopodomani in consiglio la "Contrarietà alla localizzazione nell’area di San Giorgio". La "telenovela" continua

Non c’è pace per la “Casa di comunità” delle isole Eolie. Il presidente del consiglio comunale di Lipari, Antonino Russo dopo aver annunciato, durante la scorsa seduta del civico consesso liparese, di essere intenzionato a rivolgersi al Tar, contro quella che è stata la sua preannunciata approvazione, ha inserito, nel già previsto consiglio comunale di dopodomani, con i motivi dell'urgenza “Contrarietà alla localizzazione della “Casa di comunità” nell’area di San Giorgio in Lipari e riaffermazione delle prerogative del consiglio comunale” pervenuta il 26/11/2024 prot. 44622




Violenza sulle donne: La professoressa Maffei ci trascrive un episodio di violenza rilevato più di dieci anni fa in una piccola isola del nostro arcipelago ma che rimanda direttamente alla contemporaneità.

 (di  Macrina Marilena Maffei)

Nella Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne voglio fare conoscere agli eoliani una storia accaduta circa settanta anni fa in un’isola periferica dell’arcipelago,  in un ambiente contadino povero dove i bambini non potevano andare a scuola e dovevano lavorare. Un frammento di vita vissuta che ci mostra la trama di un vivere quotidiano di una famiglia dove una donna e i suoi sette bambini non dovevano soltanto combattere la miseria ma anche sottostare al volere del capofamiglia, un uomo prepotente e violento cui non c’era possibilità di sottrarsi. Un racconto che ci trasporta, con gli scontati distinguo, nel vivo dell’attualità perché le chiavi di lettura sono sempre le stesse: violenza domestica e patriarcato. Nel 2010, durante una mia ricerca sul campo nelle isole, uno di quei sette protagonisti ha voluto raccontarmi un episodio dolorosamente rimasto nella sua memoria di adulto. Una volta sua madre si salvò solo per l’intervento deciso di un’altra donna, una passante, le cui urla, le minacce e uno stratagemma riuscirono a fermare la violenza dell’uomo. Un episodio che ha comunque segnato la sua vita e quella dei suoi fratelli ma che tutti noi non dovremmo dimenticare in quanto s’ inserisce in una storia molto più ampia del nostro Paese, “senza né come e né quando”.


Il racconto

A mari nnu autri quando eravamo carusi andavamo a [fare il] bagno e andavamo ammucciuni di me patri perché me patri un ci mannava, no! Un ci mannava. Iddu s’annava a coricare e nnu autri scappavamo pe’ u mari. Eravamo carusi! E venivamo a corsa, mancavamo un’ora, un’ora e menza e a cursa ’nchianavamu. […] Mamma mia! Lontano, lontano era prima che eravamo a mari. Nnu autri che eravamo cumu u vientu, eravamo cumu i corvi, ci gettavamo a tutta corsa […] e correvamo, correvamo per andare a mari.

Non vi faceva andare? No, non ci faceva andare no! E poi con la notte nnu autri andavamo a […lavorare] cu u lustru i luna e noi altri zappavamo cu u lustru i luna e ci scambiavamo cu gli autri compagni. ’Na sira andavamo noi cu iddi  e ’na sira venivano iddi da nnu autri [e lavoravamo] sino a giorno, e poi di giorno andavamo a mari e stavamo sino alle deci e menza - unnici e ci raccoglimu [a casa]. E quando andavamo a casa a volte abbuscavamu puru corpa. Puru corpa abbuscavamu da me patri, iddu era… stuortu, hai voglia! Stuortu, mancu a lli cani. Era superbiu, dava corpa inutili senza che ci facevamo nenti, noi travagliavamu […] e pure corpa dava. Era stuortu. […] Io a scuola non ci andai mai, me patri [non voleva], tutti quanti analfabeti simu, eravamo sette.
A mamma era […] buona, buona come a mia e delle volte iddu ci dava corpa senza né come né quando, sì! Nnu autri facevamo l’orzo e andavamo a pestare a C…, perché avevamo la terra a C… e così quando mettevamo a robba: orzo, grano o quello che era lo portavamo a C. e poi lo dovevamo pestare. E pestato bene poi u spartivamo [con il padrone] e a parte nostra la ’nchianavamu sopra e a parte sua ci restava ddà. Ora ’na vota mentre [la mamma] ’nchianava [con il sacco sulle spalle, lungo la strada] per P. le dice:

“Maria, posa. - a mamma mia si chiamava Maria e iddu si chiamava Vartulu - Maria, posa. Posa ora che t’arranciu iò”.  Dice idda: “Vartulu che è? Perché devo posare?” “Posa, Maria!”

Idda posò [il sacco], iddu posò pure. Acchiappò e carricava corpa. Ma corpa spaventosi! Corpa!
E c’era una che passò per P. , ch’era […] che abitava a P.

“Eh figghiu i buttana! Che ti fa chista poveretta? Lassala staaari! Ora chiamu i carabbinieri. Uarda unni sunnu! Ecco, ecco! Stanno arrivando. Preeestu, ‘nchianate! Che sta ’mmazzannu a mugliere a corpa”.
E accusì a lassò ma si nno l’ammazzava. E senza né come e né quando.

Isola, 2010. Narratore: M., contadino, nato nella seconda metà degli anni Trenta.

"Viaggio" nei "Luoghi del confino politico" a Lipari con lo storico La Greca e gli studenti del Conti (video)

 Interessante iniziativa stamane a Lipari con gli studenti dell'Istituto "Isa Conti" di Lipari, accompagnati da Cicerone d'eccezione, quale lo storico Giuseppe la Greca, hanno percorso, partendo da Marina Corta, i luoghi simbolo del confino politico a Lipari, dove di recente sono state posizionate delle mattonelle, con un QR code, che, scansionate con un telefonino, raccontano la storia di quel luogo e dell'esperienza degli antifascisti che l'hanno frequentato o ci hanno vissuto. Noi abbiamo ripercorso insieme a La Greca, agli studenti e ai docenti le prime tre tappe: 

Tanti auguri!

Buon Compleanno a Ezio Roncaglia, Sabrina Fallatti, Marco Giardina, Antonio Rizzo, Mario Manganaro, Riccardo Morales, Rita Costanzo, Giuseppe Andrea Cafarella, Eleonora Palamara   



C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Tributo al C.S. Lipari (Video fotografico di Peppe Cirino)

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Fai la valigia

Oggi: San Leonardo da Porto Maurizio

Questo mistico fiore della numerosa famiglia dei seguaci di S. Francesco d'Assisi ebbe i natali a Portomaurizio, cittadina della Liguria, il 20 dicembre 1676.

I genitori, cristiani di specchiata virtù, l'educarono secondo le massime del Vangelo, ed il fanciullo corrispose fedelmente alle loro cure.

Per la sua svegliata intelligenza, ancora bambino, fu chiamato a Roma da uno zio paterno, perché potesse attendere allo studio con maggior frutto. Ammesso nelle scuole dei Gesuiti, fu tanto il profitto intellettuale e morale di Leonardo, che in breve fu il modello di tutti i suoi condiscepoli.

Durante i corsi di studio, si sentì inclinato alla vita religiosa e manifestò il suo desiderio di lasciare il mondo, ma lo zio si mostrò contrario, e poichò il nipote insisteva lo cacciò' di casa ricolmandolo di ingiurie. Il Signore però benedisse i suoi desideri e poco dopo potè entrare in un convento di Padri Francescani. Compì con singolare fervore l'anno di noviziato, terminato il quale emise la professione religiosa. Ordinato sacerdote, si diede al ministero della predicazione manifestando il suo zelo apostolico in modo tutto particolare nelle Missioni tenute al popolo. Le sue parole producevano nelle anime i più salutari effetti. Numerosissime furono le Missioni da lui predicate, ed è per questo che per 44 anni continui lo vediamo correre in ogni parte d'Italia. Il Lazio, la città di Roma, la Toscana, l'Emilia, le Marche, la Campania, la Corsica, furono i principali campi del suo apostolato. Dovunque conduceva a Dio i peccatori, confermava i buoni nella retta via, eccitava i ferventi alla santità.

I Novissimi e particolarmente la Passione del Divin Salvatore erano i suoi argomenti prediletti. A Roma, tutte le persone più ragguardevoli accorrevano ad ascoltarlo, e più di una volta furono presenti alle sue prediche oltre venti cardinali e lo stesso Sommo Pontefice Benedetto XIV.

A lui si deve la grande diffusione della pratica della Via Crucis che egli istituì in bén 572 luoghi.

Digiunava ogni sabato, faceva ogni giorno particolari pratiche di pietà in onore di Maria, non celebrava mai la S. Messa senza cilicio, camminava sempre scalzo e visse sempre nella più stretta povertà.

Mentre predicava le Missioni nelle montagne del Bolognese nel 1751, ebbe ordine dal Papa di ritornare a Roma prima della fine di novembre. Ubbidiente come sempre, benchè malaticcio, il 15 del mese si mise in viaggio e giunse a Roma la mattina del 25, ma era moribondo. Dopo poche ore volava in cielo. Benedetto XIV all'annuncio della sua morte, esclamò: «Abbiamo perduto molto, ma abbiamo acquistato un protettore in cielo ».

Fu canonizzato da Pio IX il 29 giugno 1867, e Pio XI il 17 marzo 1923 lo proclamava patrono delle Missioni popolari.

Buongiorno...così!