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mercoledì 18 dicembre 2024

"Il grande bluff del sindaco Gullo". Minoranza all'attacco dopo le affermazioni del sindaco a Canneto


COMUNICATO STAMPA

Durante l’intervento del Sindaco Gullo, domenica scorsa a Canneto, è emerso un quadro chiaro: per il Sindaco, le responsabilità ricadono sempre sugli altri – la minoranza, i consiglieri, i cittadini o la politica passata. La realtà, però, è un’altra.

Partiamo da un nodo centrale: il bilancio di previsione 2024-2026. Questo doveva essere approvato un anno fa, non negli ultimi 15 giorni, come il Sindaco cerca di far credere. È opportuno ricordare anche le parole dell’Assessore Iacolino, che ad aprile aveva assicurato che il bilancio sarebbe stato approvato entro maggio. Probabilmente si riferiva a maggio 2025. È inaccettabile, oggi, attribuire alla minoranza la responsabilità della mancata approvazione del bilancio, soprattutto considerando che documenti propedeutici, come il PEF rifiuti, non sono stati approvati perché la maggioranza del Sindaco Gullo, ormai inesistente, non è più in grado di sostenere piani finanziari scellerati e fuori tempo massimo.

La verità è semplice: se l’amministrazione fosse stata efficiente, non avrebbe avuto bisogno di utilizzare 1.800.000 euro della tassa di sbarco per coprire i costi della spazzatura, esplosi a causa di una gestione finanziaria incapace e inefficiente. Una somma mai vista prima in queste proporzioni, che viene oggi utilizzata per tappare i buchi di una gestione fallimentare. È ironico, poi, che lo stesso Gullo criticava le precedenti amministrazioni per un utilizzo ben più limitato di tali fondi, salvo oggi battere ogni record. Ora, però, racconta che il Comune di Lipari è troppo “complesso”, ridimensionando le doti messianiche che si era autoattribuito in campagna elettorale e cercando di giustificare promesse e menzogne. "Il grande bluff", così potremmo definire il tutto. Se dopo oltre un anno dalla scadenza dei termini ordinari non si riesce ad approvare il bilancio, costringendo dirigenti e funzionari a produrre atti di dubbia regolarità contabile, il Sindaco dovrebbe trarne le dovute conclusioni.

Gullo parla di grandi risultati, ma i fatti raccontano altro. I bilanci precedenti, quelli del 2022 e 2023, sono stati approvati solo grazie ai finanziamenti ereditati dalla precedente amministrazione e al lavoro dell’ex vicesindaco Orto. In due anni e mezzo, il Sindaco non è riuscito a replicare quel risultato, nonostante tutto il tempo a disposizione. Di chi sarebbe la colpa, stavolta? Si rimoduli il PEF rifiuti, lo si renda sostenibile e votabile, e forse anche i consiglieri della sua stessa maggioranza – ormai dissidenti – potrebbero tornare a sostenerlo. Pretendere che l’opposizione approvi a scatola chiusa un piano insostenibile è una grave mancanza di rispetto verso il Consiglio e la comunità.

E che dire del piano finanziario idrico? È scomparso, un “fantasma” accompagnato da voci inquietanti. Anche in questo caso, le responsabilità sono della minoranza? O dobbiamo aspettarci nuovi alibi?

Passiamo al campo sportivo. Anche qui, il Sindaco racconta solo una parte della verità. I lavori per la messa in sicurezza erano stati avviati prima del suo mandato, con interventi che avevano permesso lo svolgimento delle partite in condizioni di sicurezza. Nessuno, prima d’ora, si era mai sognato di inviare lettere di sfratto ai gestori. Le amministrazioni precedenti si erano assunte le proprie responsabilità pur di non compromettere l’attività delle società sportive, che svolgono un lavoro fondamentale con i giovani del territorio. Gullo, invece, non ha avuto il coraggio di fare lo stesso, preferendo scaricare ogni responsabilità sui dirigenti. Solo dopo la pressione dell’opinione pubblica, il Sindaco ha annunciato che il campo sarà concesso gratuitamente. Ma il campo non è suo, è dei cittadini di Lipari. La sua gestione e valorizzazione spetta al Consiglio comunale, non a lui.

Il fallimento più grande, però, resta la sanità. Mentre l’ospedale di Lipari è crollato ai minimi storici, si parla di “case di comunità”. I cittadini non hanno bisogno di stanze nuove, ma di medici e operatori sanitari. Progetti sulla carta non servono a nulla se non c’è chi garantisca i servizi. Il Sindaco si vanta di aver ricevuto rassicurazioni dall’assessore Volo, ma la verità è un’altra: cosa poteva essere tolto di più, visto che l’ospedale è già stato svuotato sotto il suo mandato? La sanità si difende con i fatti, non con i comizi. La comunità continua a pagare un prezzo altissimo, mentre il Sindaco è rimasto immobile.

Infine, un’osservazione doverosa sulla retorica della “legalità”. Il Sindaco Gullo spesso parla di “privati contro pubblico”, alimentando sospetti e accuse infondate nei confronti della comunità. Se è a conoscenza di atti illeciti, li denunci nelle sedi opportune. In caso contrario, smetta di screditare i cittadini per coprire i fallimenti della sua amministrazione. Piuttosto, chiarisca la regolarità di alcune determine di spesa e atti adottati in violazione delle norme contabili, durante la gestione provvisoria.

E sulla politica giovanile? Durante la campagna elettorale, il Sindaco prometteva azioni concrete per trattenere i giovani sull’isola. Dopo due anni e mezzo, non è stato fatto nulla. La temporanea concessione della “sala delle lettere” non può essere considerata una soluzione. La realtà è un’isola sempre più depressa, vuota, senza opportunità per i giovani.

Concludendo, Sindaco Gullo: meno proclami, più fatti. Se non è in grado di amministrare, ne prenda atto con responsabilità. I cittadini hanno bisogno di risposte concrete: come pensa di governare senza maggioranza, come intende risanare il bilancio e come affronterà le reali emergenze del territorio. Amministrare significa assumersi delle responsabilità, e lei, finora, ha dimostrato di non saperlo fare.

F.to Gaetano Orto

F.to Cristina Dante

F.to Adolfo Sabatini

F.to Raffaele Ridici

F.to Giorgia Santamaria

Santo del giorno: San Graziano

Nell'Historia Francorum la famosa opera di Gregorio di Tours, racconta che nell'anno 250 furono inviati da Roma sette vescovi per evangelizzare la Gallia, fra questi vi era Graziano. 
Graziano si fermò nella Gallia lugdunense e predicò la fede cristiana a Tours per circa cinquant'anni, fondando la diocesi di Tours. Inizialmente incontrò una grande ostilità da parte degli abitanti di Tours, tanto da essere costretto a celebrare i riti nelle catacombe. Quando morì fu sepolto in un cimitero cristiano nelle vicinanze di Tours. Gregorio riferisce: "in ipsius vici cimiterio, qui erat christianorum".
Un secolo dopo, San Martino, che fu il terzo vescovo di Tours, traslò le sue spoglie nella chiesa, costruita dal secondo vescovo san Lidorio, sulla quale venne poi costruita la cattedrale di Tours, inizialmente dedicata a san Maurizio e dal 1357 dedicata a Gaziano e soprannominata "La Gatianne".


Foto o video del tuo presepe/albero su Eolienews: Il video del Presepe della parrocchia San Bartolomeo (Lingua)

Ideato e realizzato da Giacomino Costa con l' aiuto dei fratelli e, questo anno, di Ignazio Follone per la realizzazione del laghetto.

Il vostro presepe /albero di Natale (se volete) in foto o in video su Eolienews. Inviate le foto (max 3) o il video (max 3 minuti) o su whatsapp 3395798235 o alla mail ssarpi59.ss@gmail.com entro il 23 dicembre. L'invito è sia per i privati che associazioni, scuole, parrocchie ecc. Scrivere il nome di chi invia.








Buongiorno...così!


 

martedì 17 dicembre 2024

Caporalato, la Uil elogia Procura e Carabinieri. Dalla Gazzetta del sud del 17 dicembre 2024


 

Calcio a 5, giovanili/giovanissimi: Ludica Lipari ancora vittoria


Ancora una vittoria per il team della Ludica Lipari che si è imposto per 5 a 3 sul campo del San Pier Niceto. 

A segno: Saltalamacchia (3), Coluccio e Mollica



I ringraziamenti della famiglia Cordaro


 

Stromboli: Dodici immobili in "zona rossa" in caso di allerta meteo

Sono dodici gli immobili dell’isola di Stromboli, in una specie di “zona rossa”, tra questi una struttura alberghiera, dai quali dovranno essere allontanati gli occupanti, in occasione delle varie allerte meteo diramate dal Centro Funzionale Decentrato-Idro della Regione Siciliana e dal Servizio di Protezione Civile del Comune di Lipari. Lo ha stabilito, con propria ordinanza, emessa l’altro ieri, il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo. Gli immobili, come si evince dall’ordinanza, sono stati individuati, a seguito di apposita relazione del Servizio di Protezione civile comunale, come strutture, particolarmente, soggette a rischio in caso di esondazioni: l’allontanamento degli occupanti è funzionale alla salvaguardia della pubblica incolumità. Al responsabile dell’Ufficio di Protezione Civile comunale viene demandato il compito di provvedere, in caso di pericolo e per tutta la durata dello stato d’allerta, a disporre le azioni necessarie in ordine all’ospitalità degli abitanti per i quali gli immobili, oggetto di sgombero, rappresentino l’abitazione principale abituale e continuativa. Tale misura dovrà essere mantenuta fino alla realizzazione di quegli interventi di mitigazione del rischio idraulico necessari a ripristinare le condizioni di sicurezza e, quindi, fino a quando non siano state verificate le condizioni di sicurezza da parte del Servizio di Protezione Civile comunale

Foto o video del tuo presepe/albero su Eolienews: Le foto e il video dell'albero di Antonella Sciacchitano



Il vostro presepe /albero di Natale (se volete) in foto o in video su Eolienews. Inviate le foto (max 3) o il video (max 3 minuti) o su whatsapp 3395798235 o alla mail ssarpi59.ss@gmail.com entro il 23 dicembre. L'invito è sia per i privati che associazioni, scuole, parrocchie ecc. Scrivere il nome di chi invia.

Tanti auguri!

Buon compleanno a Silvia Sarpi, Silvia Ziino, Maria Alessi Salvaggio, Giovanni Locantro, Bartola Muleta, Tiziana Natoli, Luana Mandarano, Giusy Biviano, Sabina Zaia, Chiara La Greca, Simona Faralla, Maria Nunziatina Caliò, Carmine Santoro


Ritrovata chiave

Questa chiave è stata ritrovata al parcheggio Cappuccini a Lipari. Chi l'ha smarrita contatti il 339 586 3211

Arriva la “Pietro Mondello”, gemella della “Elio” che entrerà in servizio nello Stretto di Messina. Caronte & Tourist: “Unità modernissima che rappresenta lo stato dell’arte dell’ingegneria navale e un ulteriore passo avanti lungo la strada della sostenibilità ambientale”.

Ha lasciato nei giorni scorsi i cantieri navali Sefine di Yalova, in Turchia, ed è già in viaggio verso la Sicilia la “Pietro Mondello”, il nuovo traghetto voluto da Caronte & Tourist per qualificare e potenziare il collegamento tra le due sponde dello Stretto.

 

La nuova unità sarà presentata alla città, alle Autorità e alla stampa venerdì 20 dicembre prossimo venturo, nel corso di una breve cerimonia che si svolgerà, con inizio alle ore 11presso il Molo Norimberga del porto storico di Messina.

 

La “Pietro Mondello” porta il nome del padre dell’attuale Presidente del Gruppo Caronte & Tourist, Cavaliere del Lavoro Olga Mondello Franza, imprenditore assai noto che tra le altre cose nel 1966 fu cofondatore, con l'ingegner Giuseppe Franza, della Tourist Ferry Boat.

 

La nuova nave, che è strutturalmente gemella della “Elio”, come questa, è dotata di motori con alimentazione bifuel (gasolio più LNG) ma con in più un pacco batterie che assicura la propulsione elettrica in entrata e in uscita dai porti e consente di tenere i motori termici spenti durante le soste in banchina.

 

Per vedere la nuova nave in partenza dal porto di Yalova, visita il sito carontetourist.it oppure clicca qui: VIDEO.

"Pescando" nel nostro archivio. Lipari, calcio a 5 al femminile (9° parte)

Pianoconte addobbata per Natale grazie a Fonti & company



Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Come vivi l'Avvento

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Gara degli ottavi di Coppa Sicilia 83- 84

Oggi : San Giovanni de Matha

Questo provenzale di Faucon, dove nasce nel 1154, docente di teologia all'università di Parigi, si fa prete tardi, sui quarant'anni. Poi lascia la cattedra, perché un "segno gli ha rivelato la sua vera missione": dedicarsi al riscatto degli schiavi cristiani in Africa. La pirateria mediterranea, negli assalti in mare e nelle scorrerie a terra, rastrella gente giovane e va a venderla sui mercati nordafricani. Giovanni de Matha si ritira per riflettere a Cerfroid, una campagna solitaria a settanta chilometri da Parigi, dove spiega l'idea a quattro eremiti, che l'accettano di colpo. In tre anni nasce la struttura. Ossia l'Ordine della Santissima Trinità (abito bianco con croce rossa e azzurra sul petto, cappa e cappuccio neri). Si basa su comunità piccole e agili, con regola austera e niente ambizioni estetiche per le chiese e i riti. L'elemosina raccolta da appositi collettori va per un terzo al mantenimento dei monaci, per un terzo all'assistenza di malati e pellegrini, e per un terzo al riscatto degli schiavi. Ottenuta l'approvazione del papa Innocenzo 111, nel 1199 parte la prima spedizione per il Marocco. I trinitari (così li chiamano) visitano mercati, prigioni, luoghi di lavoro, trattano con autorità i padroni, e liberano con regolare scrittura di riscatto i duecento schivi; un notaio registra tutto, e così si farà sempre. I marsigliesi si commuovono vedendo sbarcare quei duecento, con Giovanni de Matha che li accompagna alla cattedrale cantando il salmo In exitu Israél de Aegypto. Il problema degli schiavi è all'ordine del giorno: con una missione analoga nel 1218 san Pietro Nolasco fonderà a Barcellona i mercedari.
Nel 1209 l'Ordine avrà trenta case, e seicento verso il 1250, soprattutto in Francia e Spagna. Agli ex schiavi malati o senza famiglia dà accoglienza nei suoi ospizi. Tra il 1199 e il 1207 il fondatore si lancia in un attivismo frenetico, per aumentare i centri di accoglienza, trovare denaro da ricchi e da poveri, moltiplicare le spedizioni di riscatto. Papa Innocenzo gli dona a Roma la chiesa abbaziale di San Tommaso in Formis sul Celio, dove Giovanni crea un altro ospizio. E qui muore il 17 dicembre 1213. Nel 1665 due frati trinitari tolgono il suo corpo dalla chiesa (il convento ha cambiato proprietà) e lo portano a Madrid.
L'Ordine soccombe poi alle soppressioni regie e rivoluzionarie del SetteOttocento, ma rinasce nel XIX secolo, con case impegnate in Europa e in America nelle missioni, assistenza ospedaliera e ministero. Manca una storia completa dei riscatti: il religioso che vi lavorava, padre Domenico dell'Assunta, fu ucciso nella guerra civile spagnola (1936) e il materiale andò perduto. Ricordiamo tuttavia un nome: quello di Miguel de Cervantes, futuro autore di Don Chisciotte. Catturato da un pirata albanese e venduto sul mercato di Algeri nel 1575, sarà liberato cinque anni dopo dal trinitario spagnolo fra Juan Gil.

Il 22 dicembre a Vulcano "I Cantastrittu"


 

Foto o video del tuo presepe/albero su Eolienews: L'albero di Nuccia Lorizio

Buongiorno...così!


 

lunedì 16 dicembre 2024

Un abete nel cuore di Lipari dedicato al cuore delle donne. Dalla Gazzetta del sud del 16 dicembre 2024

Lipari centro raccolta profughi (1946 - 1950). L'ultimo saggio dello storico La Greca su Humanities

L’ultimo saggio dello storico Pino La Greca, pubblicato sulla rivista Humanities dell’Università degli studi di Messina, ripercorre gli anni di attivazione di un “Centro raccolta profughi” all’interno della città murata di Lipari.

L’8 dicembre 1946, sotto la direzione del commissario aggiunto di PS Girolamo Laquaniti il campo di Lipari entrava in funzione con una capacità di 450 posti.

Laquaniti aveva provveduto ai lavori nel corso del due mesi precedenti. L'area del castello fu dotata di sei torri ubicate sul perimetro delle mura, a vista l’una dall’altra, e di una settima nel punto strategico da cui poter osservare l’intero perimetro (Le torri sono state tutte smantellate nel corso dei primi anni cinquanta).

Conclusi i lavori per la sistemazione di due muri di sbarramento interni, delle garitte, di due porte di sicurezza e del filo spinato, la città murata, garantiva condizioni di assoluta sicurezza.

L’istituzione del campo suscitò le proteste vibranti del Consiglio Comunale e della Giunta Palamara, con esposti ed ordini del giorno (buona parte sottoscritti, come primo firmatario, dal consigliere Leonida Bongiorno).

Nel corso del 1947 il campo ospitava 380 persone. 99 Croati 99; 42 tra Serbi e Sloveni; 57 Tedeschi; 21 Ungheresi; 19 Polacchi; 16 Albanesi; 9 Georgiani; 6 Francesi; 2 Americani; 7Romeni, 4 Bulgari; 2 Turchi; 4 Apolidi; 4 Spagnoli; 3 Cecoslovacchi; 6 Eritrei; 12 Greci; 145 russi; 14 Ucraini; poi Siriani, Indiani, Ebrei, etc..

Tutti erano per lo più rifugiati politici internati perché sprovvisti del documento di identificazione.

La Greca ripercorre gli anni tra il 1947 ed il 1950 raccontando le vicende degli internati, in alcuni casi ripercorrendo le vicende umane di alcuni ospiti: Ede Csazsar, un ungherese; Victor Pirogov, un russo; e quella particolarmente intrigante di Isaac Fegman, un colonnello russo, al centro di un caso giornalistico, ed accusato, nell’aprile del 1948, di aver tentato di organizzare un colpo di stato comunista per impadronirsi di Lipari.

La notizia era pubblicata dal «“Daily American», (un quotidiano finanziato dai servizi segreti americani, pubblicato a Roma): «Communists’Plot To Seize Lipari is Claimed By Police» (Un complotto comunista per impadronirsi di Lipari svelato dalla polizia).

La notizia era pubblicata nella medesima giornata anche dalla Gazzetta Sera di Torino, con il titolo: « Complotto Comunista scoperto a Lipari. (…)

Nel corso del mese di agosto del 1949 era il giornalista Max David che visitava Lipari e in due articoli pubblicati dalla Gazzetta del Popolo (5 e 12 agosto ‘49) racconta dei profughi internati nella nostra isola.

L’ultima testimonianza di un visitatore sul centro di raccolta profughi è quella di Denis Clark che racconta di criminali di guerra nazisti e francesi “nascosti” a Lipari.

Alla fine del 1949, sollecitate dalle vivaci proteste della popolazione locale che aveva sempre dimostrato ostilità a che l’isola fosse adibita a sede di ospiti indesiderabili, il Governo decideva di chiudere il centro raccolta di Lipari.

Nel 1950 tutti i rimanenti ospiti furono trasferiti in terraferma.

Era la prima volta che, la popolazione, guidata dal Consiglio Comunale e dal Sindaco, aveva ottenuto quanto richiesto…..

Il saggio è scaricabile gratuitamente dal sito dell’Università degli studi di Messina.

Sedici dicembre 2016: Esercitazione interforze a Lipari


 

"Esploriamo le Eolie". L'interessante iniziativa del Gal Tirreno Eolie. La spiega Matteo Salin di Eolnet che l'ha realizzata

Si amplia l'offerta interattiva per "esplorare" le Eolie dal punto di vista storico, artistico e monumentale. Quest'ultima iniziativa rientra tra le iniziative del Gal Tirreno Eolie " Azione del PAL 1.2 - Misura 19 - Sottomisura 19.2 - Operazione 6.4 Ambito 1 - Az.1.2  Turismo sostenibile "Sostegno per la creazione o sviluppo di imprese extra agricole nei settori del commercio, artigianale, turistico, dei servizi e dell'innovazione tecnologica".

Ai  5 schermi interattivi, già montati a Lipari nella Cattedrale, nelle chiese dell'Immacolata, dell'Addolorata, del Pozzo e dell'Annunziata, si sono aggiunti quelli installati nella chiesa di Sant'Antonio, di San Pietro e di San Giuseppe.  

Ne abbiamo parlato con Matteo Salin di Eolnet

Tanti auguri!

Buon compleanno a Giuseppina Rapisarda, Irene Fusco, Angela Utano, Ursola Barile, Giovanni Minutoli, Giuseppe Maniscalco, Giulia Merlino, Adele Barbuto, Aurora Biviano, Francesco Mazzeo, Maria Spanò, Francesca Di Nicolò, Adil Aboulouafa 




Rogo sul set della fiction a Stromboli, al via l'udienza preliminare: ecco le parti civili ammesse

Si è tenuta stamane l'udienza preliminare stamani a Barcellona Pozzo di Gotto per il disastro ambientale a Stromboli, causato dall’incendio che il 25 e 26 maggio del 2022, durante le riprese della fiction con Ambra Angiolini “Sempre al tuo fianco”, dedicata alla Protezione Civile, ha mandato in fumo la maggior parte della vegetazione dell'isola.  e andata in onda su Rai 1.

Come si ricorderà sono sei gli imputati, quattro persone fisiche e due società: Matteo Levi, di Roma e Luca Palmentieri, di Napoli, esponenti della produzione cinematografica e della società «11 marzo Film srl, Roberto Ricci, Elio Terribili, di Roma e le società «11 Marzo Films srl» e la «Best Sfx srls», di Roma.

Levi, Palmenteri e la società 11 Marzo Films srl avevano chiesto il patteggiamento che però è stato respinto perché il giudice Giuseppe Sidoti, ha ritenuto “non congrua” la pena concordata dai due imputati (due anni e tre mesi di reclusione per gli imputati e una multa di 350.000 euro per la società) così come non congruo era apparso l’importo di 800.000 euro


Una ventina erano state le richieste di costituzione di parte civile. Sono state ammesse solo le parti pubbliche (Ministero dell’Ambiente, assessorato del Territorio e dell'Ambiente e del Dipartimento della Protezione civile della Presidenza della Regione, Comune di Lipari) e i privati cittadini che hanno subito danni dagli effetti dell'incendio. Escluse tutte le associazioni sulla base del presupposto che non hanno dimostrato la legittimazione attiva e il danno.

L'udienza è stata rinviata al 30 gennaio per la discussione e non è escluso che gli imputati ripropongano la richiesta di patteggiamento.

Foto o video del tuo presepe/albero su Eolienews. Video alberi di Santiago e Chanel De Mariano

Il vostro presepe /albero di Natale (se volete) in foto o in video su Eolienews. Inviate le foto (max 3) o il video (max 3 minuti) o su whatsapp 3395798235 o alla mail ssarpi59.ss@gmail.com entro il 23 dicembre. L'invito è sia per i privati che associazioni, scuole, parrocchie ecc. Scrivere il nome di chi invia.


 

"Pescando" nel nostro archivio. Lipari, calcio a 5 al femminile (8° parte)


 

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu (anno 1958 - 59)

Cracolici,Umberto Mirabito,Pino Caputo,Nino Iacono,Umberto De Fina,Gianni Merlino ? Pino Alessi,Silvio Corrieri,Felicino Monte, Pasquale Monte (presidente) e Spartaco Persiani

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Imparare ad essere amici

Parcheggi a Milazzo: il consigliere Saltamacchia scrive a Gullo." Si interessi per estensione tariffa agevolata agli eoliani"

 Lipari - Forza Italia 

Lettera al sindaco Gullo: nuove idee per risolvere un annoso problema, che complica la quotidianità dei pendolari e degli abitanti delle Isole Eolie in transito dal Porto di Milazzo.

Al Sindaco del Comune di Lipari 

Dott. Riccardo Gullo

Egregio sindaco Gullo, innanzitutto, spero che i tantissimi impegni istituzionali ed amministrativi Le diano il tempo per poter leggere questo breve contributo e attenzionare, nel modo che riterrà più opportuno, quanto di seguito Le rappresento in qualità di consigliere comunale, nell'interesse esclusivo dei miei concittadini. Intervengo, infatti, per sollecitare la definizione di soluzioni a un problema che condiziona ormai da tempo, con non pochi disagi, la routine degli eoliani che per ragioni diverse, di salute e di lavoro soprattutto, sono costretti a muoversi verso la terraferma con regolarità.

Nelle città italiane il problema della carenza di parcheggi è una questione sempre più pressante. E anche nella città di Milazzo, come in altre aree urbane della nostra provincia, il numero di parcheggi è insufficiente rispetto alla quantità di veicoli. Ciò comporta disagi non solo per i residenti della Città del Capo bensì anche per i liparoti e i pendolari in transito da Milazzo per le Eolie, che per necessità diverse sono costretti a disporre sulla terraferma di una autovettura. 

Inoltre, nelle città con alta attrattiva turistica, come per Milazzo, specialmente nei picchi di stagione, si aggrava il problema della carenza di parcheggi a danno soprattutto di chi si muove per lavoro e di chi è costretto a viaggiare per sottoporsi a trattamenti medici.

Il porto principale che collega la terraferma alle Isole Eolie è quello di Milazzo. Anche per questo motivo lo scalo mamertino è definitivo "la porta aperta verso le Eolie", assicurando giornalmente collegamenti mediante aliscafi e traghetti da e verso le isole.

I due moli sono però collocati di fronte alla città e il severo divieto di parcheggio libero in prossimità delle aree di scalo, nonché nelle vie principali del centro città, crea non poche difficoltà agli eoliani in transito giornalmente.

È evidente che chi viaggia per lavoro o per ricevere cure con regolarità non può affrontare giornalmente le tariffe applicate per la sosta a ore né tantomeno beneficiare della sosta limitata, dovendo rientrare alle isole.

Negli anni, si è consolidata tra la città del Capo e il nostro territorio una armonia di interessi che richiede una ulteriore pianificazione di interventi volti a garantire taluni servizi essenziali agli abitanti dell'arcipelago; iniziamo individuando uno spazio per la sosta a tariffa agevolata delle autovetture dei residenti del Comune di Lipari.

La vita di noi eoliani è ormai proiettata verso l'esterno, per l'accesso a servizi che nelle isole mancano e per rispondere a esigenze diverse e di carattere personale. Ed è utile dire che la città di Milazzo trae vantaggio dal pendolarismo da e verso le Eolie, dal contributo sostanziale alla sua economia.

La mobilità territoriale per ragioni di studio e di lavoro interessa ormai una percentuale significativa della nostra popolazione e serve dunque interfacciarsi con i comuni vicini per

pensare e razionalizzare, nell'ottica di una collaborazione che non è mai mancata, soluzioni che rispondono in modo concreto alle esigenze degli abitanti del nostro arcipelago.

Una politica comprensoriale è fondamentale per raggiungere risultati importanti e nel rispetto di reciproci interessi.

La sosta nel parcheggio di Piazza XXV Aprile a Milazzo è, da tempo, possibile a tariffa agevolata e con abbonamento mensile. Attualmente, a beneficiare di abbonamenti mensili a tariffa agevolata sono solo alcune categorie.

Il sottoscritto consigliere comunale ritiene, pertanto, utile suggerire alla Signora Sua di farsi parte attiva, di avviare la necessaria interlocuzione con l'Amministrazione milazzese, e chiedere al Sindaco di Milazzo una estensione degli abbonamenti mensili a tariffa agevolata, già previsti per determinate categorie, anche ai residenti del Comune di Lipari.

Sono certo che questa iniziativa porterebbe benefici alle comunità insulari, contribuendo inoltre a decongestionare il traffico nel centro abitato di Milazzo, soprattutto nelle ore diurne, gravato anche del continuo viavai di pendolari e abitanti dell'arcipelago eoliano.

Il Consigliere comunale 

Gaetano Saltalamacchia

Oggi : Sant'Adelaide

«È dovere dei ricchi usare misericordia verso i poveri». Ripeteva spesso questa massima, e soprattutto si sforzava di tradurla in pratica Adelaide di Borgogna, moglie di Ottone I e imperatrice. 

Nata nel 931, fin da bambina Adelaide si trovò ad essere una importante pedina della politica europea. Donna di elevate doti intellettuali, dimostrò innata capacità politica e grande pietà cristiana. Sposò a sedici anni Lotario Il di Provenza, ma ben presto restò vedova. 

Berengario di Ivrea, l'uomo forte del regno d'Italia, la vuole moglie di suo figlio, ma ella rifiuta decisamente e viene tenuta in ostaggio in un castello su le rive del lago di Garda. Riesce a fuggire, forse con l'aiuto di Ottone I, che vuole estendere la sua influenza sull'Italia. I due si sposarono a Pavia il giorno di Natale del 951. 

Il matrimonio consolidò il potere del sovrano sassone che nel 962 fu incoronato imperatore. Al suo fianco Adelaide non fu certo inerte. Partecipa attivamente agli affari di Statc ed è generosa verso le mete di pellegrinaggi. Favorisce la riforma cluniacense nelle abbazie imperiali e, come scrivono i contemporanei, è una regina «litteratissima». 

Alla morte del marito nel 973 si ritira a Vienne presso suo fratello, ma presto la sua presenza è nuovamente richiesta a corte corre tutrice del nipote, Ottone III, ancora minorenne. Per diversi anni Adelaide resse l'impero con rara saggezza, avvalendosi dei consigli di Sant'Adalberto di Magdeburgo, Maiolo e Odilone di Ciuny. Ritiratasi infine nel monastero di Selz, in Alsazia, morì santamente il 16 dicembre 999. La sua vita fu scritta da Sant'Odilone di Cluny.

Per la rubrica "Inviateci foto e/o video del vostro presepe/albero": L'albero e il presepe di Luigi Profilio

Il vostro presepe /albero di Natale (se volete) in foto o in video su Eolienews. Inviate le foto (max 3) o il video (max 3 minuti) o su whatsapp 3395798235 o alla mail ssarpi59.ss@gmail.com entro il 23 dicembre. L'invito è sia per i privati che associazioni, scuole, parrocchie ecc. Scrivere il nome di chi invia.

Queste le prime due foto che ci sono giunte da Luigi Profilio che ringraziamo:


Buongiorno...così!


 

domenica 15 dicembre 2024

Calcio: Vincono Lipari IC e Malfa. Nel calcio a 5 sconfitto il Vulcano

 Ottima prestazione della Ludica Lipari che, nell'odierna giornata del campionato di Prima categoria ha superato l'Or.Sa per 3 a 1 (Marcatori: A. Greco, M. Tripi, M. Puglisi) 

In Terza categoria Malfa corsaro sul campo dell'Arci Grazia. Si è imposto per 4 a 0 Marcatori: M. Taranto, F. Marchetta, T. Favaloro, G. La Mancusa)

In Serie D di calcio a cinque il Monforte ha battuto il Vulcano per 4 a 1


Verso l'Ati, Torre lascerà la segreteria comunale. Dalla Gazzetta ddel sud del 15 dicembre 2024


 

Avviciniamo al S. Natale "Cantando e Pregando" insieme al coro Overture. Appuntamento il 21 dicembre nella Basilica di Canneto

E' deceduta Angela Taranto in Stagno

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

Panarea: La Uil plaude al lavoro della Procura di Barcellona e punta il dito sul lavoro nero ed irregolare nelle Eolie.

COMUNICATO STAMPA
“La Uil da lungo tempo denuncia la fortissima presenza di lavoro nero ed irregolare nelle isole Eolie. Un esempio su tutti: registriamo cicliche dimissioni con numeri enormi e fuori da ogni parametro “fisiologico” dei già esigui lavoratori regolari di quel territorio. Dimissioni alle quali fanno seguito vertenze che evidenziano la totale assenza di qualsivoglia rapporto di lavoro regolare poiché il lavoro nero regna segna sovrano con percentuali spaventose ed inaccettabili. Pertanto, esprimiamo profonda soddisfazione e un sentimento di sincera gratitudine in merito alla brillante operazione giudiziaria condotta dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto guidata dal dott. Giuseppe Verzera che, a seguito delle puntuali indagini condotte dagli encomiabili Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina e del Nucleo Operativo Gruppo Tutela Lavoro di Palermo, ha portato all’emissione di una corposa ordinanza di misura cautelare del Gip di Barcellona P.G. contro un imprenditore edile di Lipari che, secondo le accuse della Magistratura, avrebbe sfruttato e ridotto in schiavitù un gruppo di almeno sette lavoratori marocchini, i quali sarebbero stati costretti a lavorare sette giorni su sette, oltre dodici ore al giorno e, addirittura, obbligati a vivere in condizioni di assoluto degrado dentro alcuni container. Tutto ciò sarebbe avvenuto in un quadro di totale mancanza di rispetto delle fondamentali norme contrattuali e, anzi, calpestando i basilari diritti riguardo i riposi, le ferie e, ancora, con una paga pari a circa 5,70 euro l’ora. Quindi, una situazione raccapricciante ed indegna che, come detto, conferma pedissequamente le nostre reiterate denunce sulle condizioni lavorative che vivono una moltitudine di lavoratori della nostra provincia. Condizioni che specie nelle maestranze extra-comunitarie si trasformano in vera e propria schiavitù” lo hanno affermato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario Feneal Uil Tirrenica Messina-Palermo.

“Uno degli aspetti più odiosi di questa vicenda, che fra l’altro ha consentito l’avvio della robusta attività investigativa da parte dei Carabinieri, riguarda il comportamento dell’imprenditore in questione, il quale, a seguito di un serissimo incidente sul lavoro occorso ad uno dei lavoratori-schiavi, ebbe il barbaro coraggio di abbandonarlo in mezzo alla strada senza prestargli alcun soccorso, nonostante le gravi condizioni sanitarie dello stesso. Una vicenda che evidenzia un cinismo sconfinato e una disumanità inaudita. Purtroppo, quanto avvenuto è la punta di un iceberg di forte illegalità che contraddistingue il comparto dell’edilizia poiché il caporalato e il lavoro nero, l’elusione e il dumping contrattuale rappresentano le inevitabili conseguenze di un sistema privo di controlli che produce un esercito di lavoratori fantasma: incolpevoli operai che per il bisogno e la sopravvivenza sono costretti a subire angherie e soprusi fuori da ogni misura. Pertanto, nel ringraziare la Procura della Repubblica di Barcellona P.G. e i Carabinieri per quanto fatto, come Uil auspichiamo che si prosegua con una forte azione di repressione per colpire con sempre maggior vigore un vergognoso sistema che in nome del profitto si caratterizza scientemente per sfruttare e calpestare i diritti dei lavoratori, nonché per umiliare la dignità delle persone e per schiavizzare i lavoratori.” hanno così concluso Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo.

Messina, 15 dicembre 2024    

Tanti auguri!

Buon compleanno a Emanuela Angelini, Stefania Bertè, Giancarlo Alfieri, Marco Greco, Luca Gentile, Ester Briguglio, Nancy Biviano, Graziella Mancuso, Anna Maria Mondello, Vincenzo Paino, Sonia Monte, Massimiliano Cincotta, Ahmed Haggui, Giordano Lumia, Giardina G, Gabiitaa 


Lipari: Modifiche all'orario dell'area pedonale nelle festività natalizie

Nel periodo 21 dicembre - 6 gennaio viene istituita, con apposita ordinanza del comandante della  P.M. Francesco Cataliotti, una Zona Area Pedonale nella Via Vittorio Emanuele di Lipari, nella fascia oraria 13:00 – 06:00 del giorno successivo (dei giorni feriali) nel tratto compreso tra l’ingresso della Via Vittorio Emanuele (senso di marcia) e l’incrocio con la Via Ten. Mariano Amendola (altezza Ristorante Il Galeone).

Istituita, inoltre, nella Via Maurolico di Lipari, di una zona denominata AREA PEDONALE dalle ore 13:00 alle ore 06:00 per tutte le categorie di veicoli.

L’istituzione di una Zona Area Pedonale, nelle vie sopra indicate nella fascia oraria 0/24 nei giorni festivi.

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: La povertà del non amare


Il vostro presepe /albero di Natale (se volete) in foto o in video su Eolienews. Inviate le foto (max 3) o il video (max 3 minuti) o su whatsapp 3395798235 o alla mail ssarpi59.ss@gmail.com
entro il 23 dicembre. L'invito è sia per i privati che per associazioni, scuole, parrocchie ecc. Scrivere il nome di chi invia

"Pescando" nel nostro archivio. Lipari, calcio a 5 al femminile (7° parte)

LA PAROLA - Commento al Vangelo di domenica 15 DICEMBRE 2024

Oggi: Santa Virginia Centurione Bracelli

Virginia Centurione nacque a Genova da Giorgio Centurione e Lelia Spinola il 2 aprile 1587. Il padre avrebbe poi ricoperto la carica di Doge Biennale. All'età di quindici anni Virginia venne data in sposa a Gaspare Braeelli dal quale ebbe due figlie Lelia e Isabella. La nostra rimasta vedova nel 1607 all'età di vent'anni, dopo aver deciso di non passare a seconde nozze si ritirò con le due figlie a casa della suocera, Maddalena Lomellini. La scelta di dedicarsi all'attività caritativa e poi ad una forma di vita religiosa non è in Virginia un dato spiegabile solo attraverso il suo cammino spirituale; si tratta della corrispondenza ad un elemento della cultura genovese del tempo. 

Dopo la presenza di Caterina Fieschi Adorno la scelta della vedovanza come stile di vita dedito alla pietà ed alla carità divenne a Genova una prassi comune nel richiamo alla figura della Fieschi. Vittoria de Fornari Strata che esercitò un profondo influsso sulla Centurione, avrebbe seguito lo stesso percorso fondando poi le monache «turchine»; l'agiografia locale, specie nella sua tradizione manoscritta, ci ha lasciato esempi di questo tipo fino al secolo XVIII. Ci troviamo pertanto di fronte alla rispondenza delle scelte individuali ad un modello divenuto riferimento sociale. All'insegna di una carità familiare ebbe inizio quindi l'attività della Centurione Bracelli che si diede al recupero e alla protezione delle ragazze orfane o in pericolo di essere avviate alla prostituzione. La questione si poneva in maniera urgente perché la situazione di crescente crisi economica assediava dall'interno le strutture della repubblica aristocratica. 

Con l'invasione piemontese del 1625 quello che era stato un flusso migratorio dalle campagne e dalle riviere verso la capitale divenne un'urgenza improrogabile, aggravata dal fatto che in una città portuale come Genova la situazione della prostituzione si caricava di una particolare urgenza. È in quest'epoca che prende forma su iniziativa della Centurione l'attività delle Cento Dame; si trattava di un' istituzione che si basava sull'aiuto economico dato da dame del patriziato genovese alle donne povere e in difficoltà. Questa realtà si veniva a trovare in concorrenza con altre strutture sia pubbliche che private della Genova del tempo: l'Ufficio dei Poveri, il Magistrato di Misericordia e le Dame di Misericordia, otto nobildonne quest'ultime, che si dividevano l'assistenza di altrettante zone della città con particolare attenzione per le fanciulle in pericolo. Con la Centurione si assiste ad una privatizzazione e familiarizzazione della carità in un ambiente, quello genovese, nel quale lo stato aveva strutture proprie e i privati si inserivano in forme di assistenza o già collaudate o che si sarebbero istituzionalizzate successivamente. Nel 1630, nel momento in cui i disordini interni (una serie di congiure dal 1627 al 1629) e la crisi economica mettevano in pericolo la stessa sopravvivenza della repubblica, la Centurione si dedicò con attività al sostegno delle donne povere. La sua azione, che si pone sotto il segno di una forte identificazione femminile, superava le strutture medioevali sopravvissute fino a metà cinquecento, come ad esempio le Maddalenine, monasterireclusori finalizzati a rieducare le ex prostitute ed altre forma di marginalità femminile. 

È nel 1631 che veniva dalla nostra preso in affitto un convento in località Monte Calvario. La struttura che raccoglieva donne e ragazze raccolte dalla Centurione venne presto sdoppiata in una seconda casa, dello S. Santo, che avrebbe accolto le più «ricuperabili» nella val Bisagno, fuori dalla città. In queste strutture le ricoverate conducevano una vita semimonastica con obbedienza, povertà, un abito uniforme, senza però emettere voti. Chi voleva poteva andarsene a patto che avesse un recapito e una fonte di sostentamento. Con un editto del 13 dicembre 1635 il Senato della repubblica di Genova riconosceva le due strutture come una sola opera di pubblica utilità. Nel 1641 aveva luogo il trasferimento delle assistite, arrivate ormai al numero di trecento, nella casa di Carignano dove sarebbe continuata l'opera.

Nel 1632 l'Ufficio dei Poveri aveva affidato, come da lei richiesto, a Virginia la cura del Lazzaretto di Genova che, se all'epoca non aveva più una funzione direttamente collegata alla lebbra, rimaneva con i suoi seicento internati un elemento basilare delle strategie di controllo e di assistenza della repubblica. Da un lato i conservatori che recuperavano le donne e le ragazze, dall'altra il Lazzaretto costituiscono due momenti portanti dell'opera della Centurione con la coesistenza di selettività sessuale e internamento di massa. La Centurione avrebbe esercitato una forte influenza sulle costituzioni riformate del Lazzaretto riorganizzandolo dal punto di vista dell'ascesi e del lavoro, insistendo in particolare sulla separazione delle età e dei sessi dei ricoverati. È qui da rilevare come sia proprio con la morte della Centurione che il Magistrato di Sanità deciderà lo sgombero del Lazzaretto, primo passo verso la costruzione dell'Albergo dei Poveri. 

L'attività della Centurione per il suo interesse sociale venne posta sotto la protezione della repubblica, in particolare, quando nel 1641 Virginia venne colpita da una grave malattia i protettori dell'istituto presero definitivamente in mano le redini dell'attività dell'opera del Rifugio, come era stata chiamata dalla fondatrice. A fianco di Virginia si trovò così a collaborare Emanuele Brignole, membro dell'Ufficio dei Poveri che divenuto anche protettore dell'opera poté, nella sua duplice veste, coordinarla con le altre attività caritative cittadine. La situazione della Genova della prima metà del seicento era segnata da un reticolo di conflitti: quelli interni al patriziato tra nobili vecchi e nuovi, le ripetute congiure contro l'assetto stesso repubblicano dello stato, le pressioni militari sabaude. Tutto ciò poneva l'antica repubblica in una situazione di stallo conflittuale. Con l'elezione all'episcopato di Stefano Durazzo si ebbe un'epoca di duro scontro tra chiesa e senato, significativo in una città che non aveva mostrato una specifica insofferenza verso l'autorità ecclesiastica. 

Quando nel 1642 il senato tolse il contributo governativo al seminario, Virginia Centurione si prodigò in un'opera di pacificazione tra cattedra episcopale e autorità civile; la sua situazione di nobile, figlia di doge, la metteva in una posizione di privilegio per essere ascoltata. Una riconciliazione tra il Durazzo e il senato si ebbe tra il 1645 e il 1648, poi i conflitti ripresero. Nella sua opera di riforma il Dura7zo aveva trovato forti ostacoli non solo nello stato ma nel clero che mal sopportava le sue richieste di denaro; è in questo quadro che si iscrive l'azione della Centurione nel sostegno alla riforma della chiesa oltre che nell'assistenza alla povertà. Va qui segnalato l'impegno per favorire la diffusione della celebrazione delle Quarantore che Virginia sostenne attivamente. È da rilevare peraltro che fu il Durazzo ad erigere canonicamente la compagnia a questa devozione consacrata. Questa pratica di pietà, del resto, è attestata a Genova già nel 1496 ed ebbe fin dal cinquecento un forte sviluppo. 

Un dato interessante è che sarebbe stato proprio Emanuele Brignole, protettore dell'opera della Centurione, a sviluppare a partire dal 1655-1656 la costruzione dell'Albergo dei Poveri, gigantesca struttura AssistenziaLeReclusiva che nell'intento di radunare e recuperare tutti i diseredati della città si poneva su di una linea di compimento e alternativa rispetto alle realizzazioni settoriali della Centurione. L'ideologia centralizzatrice del Brignole, apparsa già nel suo protettorato dell'opera del Rifugio, si sviluppava nell'Albergo dei Poveri che realizzava in una sola struttura quella segregazione educativa, rivolta con particolare attenzione ai fanciulli e alle donne, tentata in strutture meno totalizzanti da Virginia Centurione Bracelli. 

L'azione della Centurione si può qui iscrivere in una fase di passaggio dalla carità privata come scelta scaturita da relazioni familiari (vedovanza, utilizzo della casa della suocera come rifugio per ragazze sbandate) all'assistenza come magnificenza patrizia.

Buongiorno e buona domenica...così!