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mercoledì 25 dicembre 2024

Tanti auguri!

Buon compleanno a Fana Salmieri, Massimiliano Di Losa, Enza Famularo, Peppe Favaloro, Giusy D'Auria, Sabrina Mandina

Oggi è il Natale del Signore

 Oggi si apre il cielo, si squarciano le nubi e appare l'Emmanuele, Dio con noi. L'Eterno Padre l'aveva promesso, lo vaticinarono i profeti e per quattromila anni lo sospirarono i giusti. La venuta di Gesù avvenne come ci narra il Vangelo:


« Essendo uscito in quei giorni un editto di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero, anche gli Ebrei dovettero andare nella loro città di origine per dare il loro nome. Giuseppe, essendo della regale stirpe di Davide, si recò con Maria in Betlemme, sua città nativa; essi erano poveri, non trovarono chi li accogliesse e furono costretti a riparare in una capanna. Quivi Maria diede alla luce e strinse al seno il divin Figlio, l'avvolse in poveri pannolini e l'adorò ».

S. Giuseppe condivideva i sentimenti di Maria.

Il Figlio di Dio si era fatto uomo per salvare gli uomini e la sua nascita umile, povera, oscura fu illustrata da tali miracoli che bastarono a farlo conoscere da chiunque avesse il cuore retto. Ecco che un Angelo discese dal cielo ad annunziare la venuta del Redentore non ai re, non ai ricchi, nè ai grandi della terra, ma ad alcuni poveri pastori, i quali ebbero la felice sorte e la grazia di adorare per primi il Dio fatto uomo.

I pastori passavano la notte nella campagna vicino a Betlemme alla guardia dei lori greggi quando l'Angelo del Signore apparve loro dicendo: « Non temete, ecco vi reco un annunzio che sarà per tutto il popolo di grande allegrezza: oggi nella città di David è nato il Salvatore, che è Cristo, il Signore. Ed ecco il contrassegno dal quale lo riconoscerete: troverete un bambino avvolto in fasce, giacente in una mangiatoia ».
E subito si unirono all'Angelo altri Angeli che lodavano il Signore dicendo: « Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà ».

Quando poi gli Angeli sparirono in cielo, i pastori presero a dire fra loro: « Andiamo a Betlemme a vedere quanto è accaduto riguardo a quello che il Signore ci ha manifestato ». Andarono e trovarono Maria, Giuseppe e il Bambino giacente nella mangiatoia. E vedendolo si persuasero di quanto era stato detto di quel Bambino, e se ne tornarono quindi alle loro abitazioni lodando e benedicendo Iddio per tutto quello che avevano visto.

PRATICA. Accostiamoci a Gesù Bambino coll'anima monda: oggi facciamo una buona confessione e una fervorosa comunione.

PREGHIERA. Dio, che hai rischiarato questa notte sacratissima coi fulgori di Colui che è la vera luce, deh! fa' che dopo averne conosciuto in terra la luce misteriosa ne godiamo la presenza nel cielo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nell'anno cinquemilacentonovantanove dalla creazione del mondo, quando nel principio Iddio creò il cielo e la terra; dal diluvio, l'anno duemilanovecentocinquantasette; dalla nascita di Àbramo, l'anno duemilaquindici; da Mosè e dalla uscita del popolo d'Israele dall'Egitto, l'anno millecinquecentodieci; dalla consacrazione del Re David, l'anno milletrentadue; nella Settimana sessantesimaquinta, secondo la profezia di Daniéle; nell'Olimpiade centesimanovantesimaquarta; l'anno settecentocinquantadue dalla fondazione di Roma; l'anno quarantesimosecondo dell'Impero di Ottaviano Augusto, stando tutto il mondo in pace, nella sesta età del mondo, Gesù Cristo, eterno Dio e Figlio dell'eterno Padre, volendo santificare il mondo colla sua piissima venuta, concepito di Spirito Santo, e decorsi nove mesi dopo la sua concezione, in Betlémme di Giuda nacque da Maria Vergine fatto uomo. Natività di nostro Signore Gesù Cristo secondo la carne.


CANZONCINA A GESÙ BAMBINO



Natale del Signore
autore: Caravaggio anno 1600
titolo Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi

Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo. (2 v.)
O Bambino - mio divino,
io ti vedo qui tremar: o Dio beato!
Ah, quanto ti costò l'avermi amato! (2 v.)

A te, che sei del mondo il Creatore,
mancano panni e fuoco, o mio Signore. (2 v.)
Caro eletto - pargoletto.
quanto questa povertà - Più m'innamora,
giacché ti fece amor povero ancora. (2 v.)

Tu lasci del tuo Padre il divin seno,
per venire a penar su questo fieno. (2 v.)
Dolce amore del mio cuore,
dove amore ti trasportò? - O Gesù mio,
perché tanto patir? Per amor mio! (2 v.)

Ma se fu tuo voler il tuo patire,
perché vuoi pianger poi, perché vagire? (2 v.)
mio Gesù, t'intendo sì!
Ah, mio Signore!
Tu piangi non per duol, ma per amore. (2 v.)

Tu piangi per vederti da me ingrato,
dopo sì grande amor, sì poco amato!
O diletto - del mio petto,
Se già un tempo fu così, or te sol bramo
Caro non pianger più, ch'io t'amo, io t'amo. (2 v.)

Tu dormi, o Gesù mio, ma intanto il cuore
non dorme, no, ma veglia a tutte l'ore
Deh! Mio bello e puro Agnello
a che pensi? Dimmi tu. O amore immenso,
un dì morir per te, rispondi, io penso. (2 v.)

Dunque a morire per me, tu pensi, o Dio:
ed altro, fuor di te, amar poss'io?
O Maria, speranza mia,
se poc'amo il tuo Gesù, non ti sdegnare
amalo tu per me, s'io non so amare! (2 v.)




Buongiorno e Buon Natale!!!


 

martedì 24 dicembre 2024

Video augurale di Buone Feste dalla Ludica Lipari

Le Eolie tornano a fare i conti con il mare in tempesta e il forte vento. Dalla Gazzetta del sud di oggi, 24 dicembre 2014


 

"Alla mia Comunità". Il messaggio di Carolina Barnao alla Comunità strombolana!

 (di Carolina Barnao) Che siamo credenti o meno, Natale è la festa dell’anno in cui sentiamo più forte il legame con la famiglia, gli amici, le persone care, la “comunità”. Un tempo prezioso per ciascuno di noi in cui, vicini alla fine di un anno a e all’inizio di quello nuovo, riflettiamo su quanto accaduto e programmiamo buoni propositi e intenzioni per il futuro. 

Per questo, con voi oggi voglio condividere il mio Natale: è stato un anno duro per la nostra comunità, tra emergenze, preoccupazioni, e ricerca di soluzioni, ognuno di noi (a suo modo) ha dato il proprio contributo. Spesso la tensione è diventata insostenibile e, almeno per quanto mi riguarda, anche la frustrazione di non poter soddisfare le esigenze di tutti. 

Ma una cosa per me è chiara: l’interesse collettivo, il bene comune, la “pace” sociale, sono l’unico motore di ogni parola, azione, attività, impegno che ha caratterizzato il mio anno, qualunque sia la veste o il ruolo che mi sia ritrovata a ricoprire.

Così, mentre mi preparo a festeggiare il Natale con la mia famiglia, non posso non pensare a ciascuno di voi, alle preoccupazioni che condividiamo e alla strada che c’è ancora da fare per “sistemare” la nostra casa: Stromboli. Gli eventi di questi anni ci impongono di rivalutare il nostro rapporto con la dirompente natura che ci ospita.

Mi auguro di percorrere questa strada “insieme” a questa comunità.

E auguro a tutti voi di trascorrere un Natale sereno, con la ferma convinzione che l’isola con il suo vulcano ritroveranno il proprio equilibrio, e tutti noi insieme a loro. 

Con grande fiducia nel nuovo anno che ci aspetta e con sincero affetto

Carolina

Dalla Gazzetta del sud del 24 dicembre 2018


 


Tanti auguri!

Buon compleanno a Francesca Natoli, Samantha Caponetto, Natalino Imbruglia, Elio Maria Conti, Simone Lauria, Serena Orlando, Paula Andreea Uries 


Trionfo per "Lipari e le sue tradizioni: l’olio, dal giardino alla tavola". Il cortometraggio del C.I.R.S. di Lipari premiato al Ciak Scuola Film Fest a Messina



Con grande soddisfazione, il cortometraggio “Lipari e le sue tradizioni: l’olio, dal giardino alla tavola”, realizzato dai ragazzi della seconda e terza classe del C.I.R.S. di Lipari, ha ricevuto il premio per il miglior cortometraggio sul tema dell’identità, della storia, cultura e tradizioni al Ciak Scuola Film Fest a Messina, con la partecipazione speciale di Michele Placido per la cerimonia di premiazione.

Il cortometraggio si distingue per la capacità di intrecciare immagini evocative e una narrazione appassionata, trasmettendo l'importanza di una tradizione secolare: la produzione dell'olio di oliva. Attraverso un'accurata regia, il cortometraggio esalta il paesaggio di Lipari, con i suoi uliveti e le colline che si stagliano come custodi di una memoria collettiva, e accompagna lo spettatore in un viaggio tra passato e presente.

Il progetto ha rappresentato un’esperienza formativa straordinaria per i giovani studenti del C.I.R.S.. Grazie alla disponibilità della famiglia Cortese, che ha condiviso con loro conoscenze e racconti tramandati di generazione in generazione, i ragazzi hanno potuto approfondire le antiche tecniche legate alla produzione dell’olio. Dopo questa fase di studio, hanno scritto la sceneggiatura, inscenato le riprese e curato ogni dettaglio della produzione.

Con il supporto della professoressa Andrea Marino e del professore Emiliano Cipicchia, i ragazzi hanno gestito autonomamente le riprese, composto la musica originale e montato il video, dimostrando grande creatività e capacità organizzativa. Il risultato è un cortometraggio che non solo celebra le tradizioni eoliane, ma porta un messaggio universale sull’importanza di preservare le proprie radici culturali.

Il riconoscimento come miglior cortometraggio realizzato è un motivo di grande orgoglio per tutta la comunità di Lipari. Questo premio non solo valorizza il talento delle nuove generazioni, ma sottolinea anche il potere delle storie locali di affascinare e ispirare un pubblico più ampio.

Il Festival, che ha preso il via il 16 dicembre e si è concluso il 20, rappresenta un punto di incontro tra scuole di ogni ordine e grado e il territorio, ospitando istituzioni, enti pubblici e privati, e professionisti del settore cinematografico. Nato con l’obiettivo di educare e sensibilizzare le nuove generazioni, il Ciak Scuola Film Fest invita gli studenti a riflettere su temi di grande attualità, come la sostenibilità ambientale, la sicurezza stradale, la lotta al bullismo, l’inclusione sociale, la legalità, il contrasto alla violenza di genere ed altri.

Un ringraziamento speciale va ai giovani autori, ai loro docenti, alla famiglia Cortese e alla Pro Loco Isole Eolie - Lipari per il loro contributo prezioso. La Pro Loco Isole Eolie - Lipari ha supportato attivamente il progetto che risponde agli obiettivi di valorizzazione delle realtà e delle potenzialità culturali, storiche ed enogastronomiche del territorio.

Questo risultato è una testimonianza del talento, dell'energia e della creatività dei giovani, che, assorbendo i valori delle tradizioni, riescono a farle proprie, valorizzarle e raccontarle con passione, preservandole nel tempo.

C.I.R.S. Lipari

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I "ragazzi del muretto" illuminano il Natale di Canneto


I "ragazzi del muretto" danno un segnale di Natale anche a Canneto. Iil gruppo è formato da Pierino Zaia, Angelo La Torre, Nuccio Paino e da altri dieci amici. 

Si ringraziano Livio Munafò del supermercato, Ugo Bertè della pizzeria Vulcanica che con il loro piccolo contributo hanno permesso l'acquisto delle luminarie, il Sindaco per le autorizzazioni e la Società elettrica

 

Cantori popolari come da tradizione in visita a cittadini con problemi di salute. Il 26 presepe vivente

COMUNICATO
Nelle migliori tradizioni dei Cantori Popolari in uno spirito di solidarietà, come ci ha insegnato il nostro mentore Nino Alessandro, ieri alcuni membri del gruppo si sono recati a fare visita a casa di persone con problemi di salute per portare un messaggio di amicizia, vicinanza e solidarietà, in quello spirito natalizio che deve essere dentro i nostri cuori sempre, ma soprattutto in questo periodo dell’anno in maniera particolare. 
Nella stessa serata la funzione della novena a Canneto è stata aperta con l’accoglienza dei fedeli dalla fisarmonica e dalla zampogna. 
Continueremo con queste visite anche dopo il 26.

Il 27 Dicembre ci recheremo in ospedale a trovare gli ammalati degenti per portare anche a loro lo spirito natalizio e la nostra vicinanza, nessuno è solo. Certo non riusciremo ad andare da tutti, ma siamo vicini a tutti.


Intanto vi diamo il prossimo appuntamento giorno 26 per il presepe al Parco Diana alle ore 17:30.

Auguriamo a tutti Buone Feste


Oggi: San Delfino di Bordeaux

É il primo vescovo di Bordeaux attestato con sicurezza. Sotto il suo episcopato, che si situa negli ultimi venti anni del IV secolo, la cristianizzazione della diocesi sembrava aver superato una fase decisiva, se si dà credito alle testimonianze archeologiche.

Ma il testimone più eloquente del suo apostolato resta Paolino, il futuro vescovo di Noia, che egli battezzò poco prima del 489 e che lo considerò sempre il suo padre spirituale, al punto di intrattenere con lui una corrispondenza regolare parzialmente conservata (purtroppo le lettere di D. sono andate perdute).

Delfino acquistò un prestigio largamente superiore ai confini aquitani per il suo ruolo nelle controversie religiose del tempo: partecipò infatti al concilio di Saragozza che nel 380 condannò le dottrine di Priscilliano e dei suoi discepoli.

Poiché l'eresia aveva trovato molti sostenitori a Bordeaux e nella regione, egli stesso presiedette nel 384 un concilio nella sua città che depose uno dei principali capi del movimento, il vescovo Istanzo (Priscilliano avrebbe subito un'identica sorte se non avesse preferito appellarsi all'imperatore Massimo decisione che gli sarebbe stata fatale)

MARTIROLOGIO ROMANO. A Bordeaux in Aquitania, in Francia, san Delfino, vescovo, che fu unito a san Paolino da Nola da intima familiarità e si adoperò strenuamente per combattere l'eresia priscillianista.

Buongiorno...così!


 

lunedì 23 dicembre 2024

Eolie, torna il trasporto. Tempi lunghi a Ginostra. Dalla Gazzetta del sud del 23 dicembre 2024


 

Accadde alle Eolie, il 24 dicembre 2008: Una croce splende sul Natale degli eoliano


 

Concorso per il reclutamento di 65 allievi ufficiali nell'Arma


 

L'analisi di Giuffrè (FdI) di un "anno sconfortante"

Tanti auguri!

Buon compleanno a Federica Addamo, Gianni Virgona, Lio Raffaele, Paolo Domenico Maria Chicco, Eryka Fazio, Rosario Messina, Jacques Michaut Paterno- Angela Puglisi, Maria Rosa Boerci, Vittorio Opessi, Genny Martelli, Salvatore La Greca, Diletta Russo



Buon Natale e Felice anno nuovo ai lettori, agli inserzionisti e agli eoliani in tutto il mondo


 

"Pescando" nel nostro archivio. Lipari, calcio a 5 al femminile (12° parte)

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Settembre 1958

L'articolo si ingrandisce cliccandoci sopra
 

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Speranza è canto

Oggi : San Giovanni da Kety (Canzio)

S. Giovanni Canzio nacque l'anno 1397 nel villaggio di Kety della diocesi di Cracovia, da piissimi genitori. Grazie alle loro cure trascorse nell'innocenza la sua giovinezza. Compiuti i primi studi, passò a quelli filosofici e teologici nell'Università di Cracovia, dove fu insignito dei gradi di dottore e di professore. Durante l'insegnamento, non solo illuminò la mente dei suoi discepoli con una dottrina pura, ma riempi i loro cuori della più sincera pietà. Ordinato sacerdote, all'ardore dello studio aggiunse una cura più sollecita per la sua perfezione. Dopo aver atteso ancora alcuni anni all'insegnamento, fu chiamato al ministero pastorale nella parrocchia di Itkusi. Questo ufficio, imponendogli nuovi obblighi, fece risplendere in lui nuove virtù. Vero pastore di anime, adempì con zelo edificante e con somma cura i doveri del sacro ministero. Severo con sè e indulgente verso gli altri, era il padre del suo gregge: tutti erano certi di trovare in lui un tenero amico. un consolatore nelle loro pene. Fu allora che egli divenne oggetto di ammirazione per la sua grande prodigalità verso i poverelli. 

Una domenica mattina, recandosi in chiesa, trovò un povero disteso sulla neve, quasi nudo ed intirizzito dal freddo. Egli lo coprì col suo mantello e lo condusse alla sua casa, dove lo fece sedere alla sua mensa.

Più tardi fu richiamato all'insegnamento, ed impiegava tutto il tempo che gli rimaneva libero nella preghiera e nel beneficare il prossimo. 

Lo commoveva il ricordo della passione di Nostro Signore e talvolta passava la notte nella contemplazione di questo mistero. Per scolpirla maggiormente nel suo cuore, intraprese un pellegrinaggio in Terra Santa. Quattro volte si recò a Roma per visitare le tombe dei santi Apostoli. In uno di quei viaggi incappò nei ladri che Io spogliarono di quanto possedeva. Gli chiesero poi se non avesse più altro e rispose di no. Ma continuando il cammino, accortosi che gli rimanevano alcune monete, corse loro dietro e le consegnò. Quelli ne rimasero talmente stupiti, che non solo ricusarono di riceverle, ma restituirono tutto quanto gli avevano preso. 

Le veglie, i digiuni e le mortificazioni lo portarono ad un alto grado di perfezione, e l'anima sua, adorna di molti meriti, volò al bacio del Signore il 24 dicembre 1473. Aveva 70 anni. Molti miracoli furono operati per sua intercessione ed il Papa Clemente XIII, il 16 luglio 1767, lo innalzò agli onori degli altari. 

PRATICA. La santità ed a sapere sono le basi di ogni fecondo apostolato e la sorgente di grandi meriti per l'anima nostra. Preghiamo S. Giovanni Canzio che ci ottenga da Dio amore al sapere e alla santità. 

PREGHIERA. Concedici, o Signore onnipotente, che, ad esempio di S. Giovanni confessore, progredendo nella scienza dei Santi e praticando la misericordia verso gli altri, conseguiamo, per i suoi meriti, il tuo perdono. 

Buongiorno...così!


 

domenica 22 dicembre 2024

Sibilla prolunga corsa sino a S.M. Salina. Il grazie del sindaco e del presidente del consiglio comunale

Il Sindaco e Il Presidente del Consiglio, a nome di tutto il Consiglio Comunale del Comune di Santa Marina Salina ringraziano ufficialmente il Comandante e l’equipaggio della Nave Sibilla e la compagnia Caronte&Tourist per aver accolto la richiesta dell’Amministrazione e prolungato la corsa delle ore 17.15 da Milazzo per S.Marina Salina.

Ciò ha dato la possibilità a molti residenti di rientrare sulla propria isola in vista delle festività natalizie.

L’Amministrazione Comunale

Eolie, il macigno dei costi per i docenti pendolari. Dalla Gazzetta del sud del 22 dicembre 2024

Spezzato il muraglione dell'approdo di Ginostra. Dalla Gazzetta del sud del 22 dicembre 2024

Accadde alle Eolie, ventidue dicembre 2019 la tremenda mareggiata che distrusse il lungomare di Acquacalda


 

In ricordo del prof. Hans Pichler (1931-2024) di: De Rosa R., Branca S.F., Manni M., Musumeci D.

Il 14 maggio 2024, dopo una lunga carriera si è spento a Mössingen, il prof. Hans Pichler. Nato nel 1931 a Oberhohenelbe, nei Monti dei Giganti (Repubblica Ceca), studiò geologia presso l’Università Ludwig-Maximilians di Monaco, dove nel 1957 conseguì il dottorato con una tesi sul gruppo vulcanico del porfido quarzoso di Bolzano, della Val d'Adige. Fino al 1960 è stato assistente di ricerca presso l'Istituto di Geologia Generale e Applicata dell'Università di Monaco e successivamente presso il Paläontologische Institut der Universität Zürich, e presso gli Istituti di Mineralogia delle Università di Colonia e di Tubinga. 

Dal 1973-1996 è stato docente di Mineralogia, Scienza delle Rocce e Vulcanologia all’Università di Tubinga. Pichler iniziò nel 1961 la sua carriera accademica come borsista NATO presso il nascente Istituto Vulcanologico di Catania, sotto la direzione dell’illustre vulcanologo Alfred Rittmann. Qui, a contatto coi vulcani, maturò una nuova grande passione. 

Tra il 1970 ed il 1989 scrisse cinque volumi per la collana Guide Geologiche pubblicata da Borntraeger Verlag, sulle regioni vulcaniche italiane. Alle Eolie dedicò il terzo volume: Italienische Vulkan-Gebiete: Lipari, Vulcano, Stromboli, Tyrrhenisches Meer. 

Si deve all’impegno profuso nel periodo 1961-1965, la prima dettagliata descrizione della storia vulcanica di Lipari (1980) e la stesura della carta geologica dell’isola pubblicata dall’IIV-CNR (1976), riferimento per numerosi studiosi negli anni a venire. 

Nell’ottobre 2011 ad Ischia ricevette un attestato di benemerenza per le sue opere. 

Oltre alle ricerche svolte in Italia, Pichler studiò i vulcani delle Ande in Ecuador, Colombia e Bolivia, il vulcano di Santorini nell'Egeo ed ied i vulcani delle Filippine e di Giava. 

Nel 2001 Hans Pichler è stato nominato membro a pieno titolo della sezione scienze naturali dell'accademia tedesca delle Scienze e delle Arti dei Sudeti (Sudetendeutsche Akademie der Wissenschaften und Künste). È stato membro della New York Academy of Science, Mitglied, e dell'Academie Royale des Sciences, des Lettres et des Beaux-Arts del Belgio. Tutti coloro che lo hanno conosciuto ricordano Hans Pichler come uno scienziato della terra entusiasta e impegnato. 

La maggior parte di noi non ha conosciuto personalmente Hans Pichler, ma crediamo sia doveroso da parte dell’AIV ricordare la figura dell’illustre mineralista, petrologo, vulcanologo e uomo di ampia cultura, che ha contribuito in modo significativo alla conoscenza dei vulcani italiani. 

Sitografia: https://de.wikipedia.org/wiki/Hans_Pichler_(Mineraloge) https://www.hohenelbe.de/hohenelbe/2024/06/25/in-memoriam-prof-dr-hans-pichler/ https://news.ischia.it/usi-e-costumi/animali-e-natura/1294-benemerenza-per-il-prof-dott-hanspichler https://www.sudetendeutsche-akademie.eu/NW/Pichler.php

Tanti auguri!

Buon compleanno a Maurizio Fichera, Mariagrazia Bonica, Francesco Merlino, Vincenzo Profilio, Rita Ziino, Rosalba Beninati, Rosalba Mandarano, Rosa Famularo, Giovanni Villa, Jenny Russo, Nancy Sidoti, Anna Della Chiesa, Ada Saccavino, Carmelo Isgrò   
 

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Speranza è incontro

Ginostra: Massi "scalfiti" e il rischio rollo

 

Resta difficile la situazione di Ginostra dove l’approdo aliscafi, dopo che i marosi hanno scagliato due ampie parti del muraglione sui respingenti, resta inoperabile. 

Stamattina un tentativo di frantumarli, con un piccolo escavatore, e rimuoverli, è stato fatto da parte degli operai della ditta Fra.Ma. che nel borgo sta operando a seguito dell’emergenza alluvione: ma è stato chiaro, da subito, che per una reale frantumazione delle due mastodontiche strutture occorrerebbero attrezzature ben più possenti che a Ginostra nessuno possiede. 

Il servizio comunale di Protezione civile assicura che, appena le condizioni meteo, lo consentiranno porterà su Ginostra mezzi idonei per la rimozione dei blocchi. 

Non è detto, comunque, che la "frantumazione" risolva la situazione poiché occorre comprendere cosa la mareggiata ha depositato sui fondali e che potrebbe essere da ostacolo all’approdo dei mezzi veloci. 

Come è ben evidente siamo di fronte ad una situazione che rischia di protrarsi a lungo, al punto che si paventa il riutilizzo del famoso “rollo”: un utilizzo che non appare certo facile considerando la strutturazione dei nuovi mezzi veloci, non dotati di “scaletta” come i vecchi aliscafi.

Per la cronaca stamane arriverà la nave, mentre la corsa in aliscafo, coma da canale Telegram, è stata omessa

E' deceduta Maria Biviano

Le onoranze funebri sono a cura della ditta 
Alfa&Omega di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

C.S. Lipari...una storia a tinte rosso blu: Ex calciatori del Lipari in visita al museo del calcio di Nino Donia

Nei giorni scorsi alcuni ex giocatori del Lipari sono stati in visita al Museo del calcio di Nino Donia, portando in dono una maglia rosso - blu e gagliardetti.

Nei giorni a seguire pubblicheremo le singole foto. 










In questa foto da sx: Pippo De Salvo, Giovannello Aricò, Giovannino Camuglia, Nino Donia (patron del museo), Rocco de Luca, Gaetano La Versa e Gaetano Accetta

LA PAROLA - Commento al Vangelo di domenica 22 DICEMBRE 2024

Oggi: Santa Francesca Saverio Cabrini

Nella luminosa mattinata del 15 luglio 1850 uno stuolo di colombe apparve nel cielo di S. Angelo Lodigiano, piccolo paese dell'ubertosa pianura lombarda, volteggiò sulla casa dei coniugi Cabrini e si posò sul tetto e sui davanzali delle finestre; poco dopo in quella medesima casa nasceva una graziosa bimba, gracile e malaticcia, cui fu posto il nome di Francesca. Fin da piccola ricevette una sana educazione. 

Giungevano ogni tanto dei fascicoli sulle opere che i missionari svolgevano nel mondo; Francesca ne sentiva la lettura fatta dal padre, e ne era così affascinata, che fin dall'infanzia si vide in lei ciò che sarebbe stato l'ideale della sua vita: farsi Missionaria. La piccina cominciò a studiare sotto la guida della sorella maggiore, dalla quale apprendeva gli insegnamenti della dottrina cristiana. 

A undici anni emise il voto di castità e cominciò ad imporsi delle discipline e mortificazioni. Andò poi in collegio, secondo il volere dei genitori, e a 18 anni ne uscì con il diploma di maestra. Ma ella si sentiva chiamata alla vita religiosa e ben due volte aveva già chiesto di potersi far suora, e due volte era stata respinta per motivi di salute. A vent'anni Francesca perdette in breve tempo il padre e la madre. Fu così che accettò di andare a Codogno per dirigere un Istituto di carità. Qui potè avverarsi il suo sogno: il 19 settembre 1877, a 27 anni, pronunciò con alcune compagne i santi voti e divenne Superiora dello stesso Istituto. 

Ma poco dopo, per complicazioni causate dallo squilibrio mentale dell'ex-superiora, l'Istituto venne sciolto e il Vescovo incaricò Suor Francesca di fondarne uno nuovo, che il mese dopo ricevette l'approvazione diocesana col nome di Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore. Francesca aveva allora trent'anni, era sempre debole e malaticcia, senza molta istruzione, senza appoggi, senza risorse finanziarie. 

Innanzitutto ella pensò che l'Istituto dovesse avere una funzione educativa : accogliere ed istruire le giovanette. Comincia ora per Francesca una nuova vita di stenti e di sacrifici. Dopo Codogno apre altre Case a Milano, a Roma, e in altre parti d'Italia. 

Ma il suo sogno rimaneva sempre quello di partire per le missioni e per questo rivolse a Leone XIII la domanda per essere inviata in Cina. 

« Ma perché in Oriente? — le rispose il grande Papa — Vi sono altri luoghi dove è necessaria la nostra azione. Vi è per esempio, l'America. Migliaia e migliaia di emigrati italiani vivono negli Stati Uniti. Sono in quel vasto paese da poco tempo e non ne conoscono la lingua, i costumi. Avrebbero bisogno di scuole, educandati, orfanotrofi ». E Madre Cabrini obbediente partì con lo stesso slancio che l'aveva sempre animata, e lì fondò orfanotrofi ed ospedali a vantaggio specialmente degli emigrati italiani. D'ora in poi Madre Cabrini farà la spola fra l'America e l'Europa per fondare nuove Case o per visitare quelle già fondate. 

Dagli Stati Uniti passa al Nicaragua, poi nell'Argentina, nel Perù, nel Cile, ovunque fondando orfanotrofi e ospedali. Poi passa in Spagna, in Francia, in Inghilterra e di nuovo in Italia, dove ha la consolazione di vedere approvata definitivamente la sua opera dalla Chiesa. D'ora in poi Madre Cabrini resterà sempre in America tra i suoi emigrati e in mezzo a questi morirà il 22 dicembre 1917. 

PRATICA. Un giorno chiesero a Madre Cabrini dove attingesse la forza per fare tutto quello che faceva e lei rispose: nella preghiera. Se vogliamo far prosperare le nostre opere di apostolato e le opere di bene, irroriamole colla preeghiera, soprattutto con la grande preghiera della carità e dell'amore verso il prossimo. 

PREGHIERA. O Dio, per intercessione di S. Francesca Cabrini, dàcci, te ne preghiamo, quella grande carità e quel grande amore verso il prossimo che fu il segreto della Santa di cui oggi celebriamo la festa.

Buongiorno e buona domenica...così!