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giovedì 6 giugno 2019

Dirti che mi manchi da morire....


Music Awards 2019 all'Arena di Verona. Alberto Urso "strega" tutti con "Accanto a te" ed è standing ovation.

Liberty Lines corsa straordinaria per Lipari/Panarea/Ginostra/Stromboli

liberty ban
(Comunicato) L’Assessore ai Trasporti del Comune di Lipari, Dott. Davide Merenda, comunica che, su richiesta dell’Amministrazione, è stata accordata dal Dipartimento Regionale delle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, una corsa straordinaria dei mezzi veloci Liberty Lines, per oggi, 6 giugno, con partenza da Milazzo alle ore 15:30 per Lipari/Panarea/Ginostra/Stromboli/Milazzo.

Auguri di...

... Buon Compleanno a Laura Cipicchia, Catena Cappadona, Kasia Laszczak, Loredana Rando, Rocco Papandrea, Francesco Biancheri, Davide Guarino, Maurizio Famularo, Chiara Cipicchia, Giulia Profilio, Riccardo Utano, Cinzia Costanzo, Roberto Cacace, Anna Rosa Polo, Caterina Taranto, Alessandro Lepore

Ricordando...Simone Carpintieri, a tre anni dalla sua scomparsa.

Per ricordare gli eoliani che non ci sono più, con foto tratte dal nostro archivio

REGIONE: MUSUMECI INCONTRA VERTICI PARTITO RIVOLUZIONE ANIMALISTA

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha ricevuto a Palazzo d’Orleans una delegazione del partito “Rivoluzione animalista”, guidata dal segretario nazionale Gabriella Caramanica e dal vice Claudio Marrone. Nel corso dell’incontro, al quale era presente anche l’assessore alla Salute Ruggero Razza, è stato affrontato il tema relativo al randagismo nell’Isola.
I due esponenti della neo formazione politica, nata nello scorso settembre, hanno sottolineato come da parte della quasi totalità dei 390 Comuni dell’Isola ci sia scarsa attenzione - a differenza delle Regioni del Nord - per risolvere il fenomeno, chiedendo, quindi, un intervento del governatore.
«Fin dal nostro insediamento - ha detto Musumeci - ci siamo occupati dell’argomento ascoltando, come mai era avvenuto in passato, tutte le associazioni animaliste ed elaborando le nuove Linee guide contro il randagismo. A sei mesi dall’entrata in vigore di queste disposizioni, è giunto il momento di fare una verifica per comprendere ciò che funziona e quello che va cambiato. A breve, l’assessore Razza convocherà una nuova riunione, alla quale sarà invitata anche “Rivoluzione animalista”, che potrà, quindi, avanzare le proprie proposte in merito».

Oggi è il 6 Giugno. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno

I colori dell'alba di Giugno a Lipari 
(foto Antonio Iacullo)

IL SANTO DEL GIORNO:
S. Norberto nacque a Xanten, città della Francia, nel 1086 da una illustre e ricca famiglia. 

Fin da giovinetto si diede agli studi con splendidi successi, per cui fu bene accolto alle corti dei principi e in quella dello stesso imperatore Enrico. 

E qui, più che altrove, diede prova della sua nobiltà e della sua erudizione. 
Norberto però in questa prima sua gioventù sprecò i preziosi talenti ricevuti da Dio conducendo una vita comoda, amante delle vanità e delle lodi. 
Ma la grazia di Dio non tardò a smuovere il suo cuore e a fargli comprendere che tutto è vanità. 
Un giorno mentre viaggiava, elegantemente vestito, sul suo cavallo, lo colse un temporale. Rifugiatosi sotto una pianta, poco mancò che un fulmine non lo incenerisse. La terra si aperse sotto i piedi del cavallo ed egli fu buttato a terra svenuto. 
Rinvenuto, si ricordò della sua triste vita condotta fino allora e, come già S. Paolo, rivolse al Signore le parole: « Che vuoi che io faccia? ». — « Fuggi il male e fa' il bene, cerca la pace e seguila finché non la trovi ». 
Queste parole le sentì nel profondo del cuore. Era la voce di Dio che ancora una volta lo chiamava, ed egli l'ascoltò e mutò vita per sempre.
Abbandonata la corte, si ritirò nel monastero di Sigeberto vicino a Colonia, e dopo conveniente preparazione fu ordinato sacerdote dall'Arcivescovo di quella città. 
In seguito fu eletto canonico e in questo nuovo ufficio avrebbe voluto correggere molti abusi, ma trovò ostacoli nella rilassatezza dei tempi, per cui, rinunziato al canonicato, camminando a piedi scalzi, e mendicando il cibo, andava annunziando ovunque la buona novella, finchè si ritirò nel silenzio di Premonstrato. Ma non fu solo. Quaranta ecclesiastici e molti secolari si unirono a lui per vivere nella penitenza e ne la preghiera. S. Norberto pensò allora ad una regola di vita comune e adottò quella di S. Agostino, e nel Natale del 1121 fecero la professione solenne. Così era fondata la Congregazione dei Canonici Regolari Premostratensi. 
Nel viaggio che fece a Roma per l'approvazione della regola, passò a Spira ove il clero e il popolo era no radunati per l'elezione del nuovo arcivescovo. Saputo l'arrivo del Santo, egli stesso fu eletto all'alta dignità. « Ecco il nostro padre, ecco il nostro pastore, si gridava dappertutto. Voce di popolo, voce di Dio: e S. Norberto dovette accettare e cercò di soddisfar a questo nuovo onere guadagnando tutti a Gesù Cristo
Non pochi però si opposero al suo ardente zelo attentarono anche alla sua vita. Egli perdonò e sopportò tutto; e alla fine colla sua pazienza vinse anche quegli animi ribelli, conducendoli all'ovile di Gesù Cristo.
Nel 1131 assistette al concilio che si tenne a Reim e molto s'affaticò per estinguere lo scisma dell'antipapa Anacleto; nello stesso tempo visitò molte province della Germania portando ovunque la sua parola di padre e di pastore. 
Una malattia che l'assalì gravemente, lo tenne per 4 mesi a letto ed il 6 giugno 1134 spirò nel bacio del Signore. 

mercoledì 5 giugno 2019

E' deceduto a Lipari, Francesco Iacono (il falegname). Aveva 83 anni.

 Le onoranze funebri sono a cura della ditta Alfa e Omega di Lipari
Ai familiari le condoglianze delle famiglie Sarpi e Favaloro.

Reti e corpi morti in mare. Operazioni di bonifica. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 05.06.19

Disinfestazione da zanzare domani a Vulcano.

ASP Messina, tutti i Pronto Soccorsi Ospedalieri saranno dotati di Video Sorveglianza

Proseguendo nel percorso di messa in sicurezza dei presidi dell'ASP di Messina e facendo seguito al Decreto Assessoriale 1584/2018 "Linee di indirizzo per la gestione del sovraffollamento dei pronto soccorso", voluto dall'Assessore Regionale per la Salute Ruggero Razza, saranno installate telecamere di video sorveglianza nei pronto soccorsi degli ospedali di Milazzo, Barcellona, Patti, S.Agata M.llo, Lipari e Mistretta, essendo il pronto soccorso di Taormina già completo di video sorveglianza.
"Doteremo di telecamere le parti esterne di pertinenza dei P.S., le sale di aspetto, e l'area interna con esclusione della sala visite - dice il Direttore Generale Paolo La Paglia - completando tutto l'iter procedurale entro novanta giorni; installeremo anche in tutti i P.S. aziendali televisori con supporto a parete per la ricezione dei canali in chiaro  nelle sale di attesa".
Il Direttore Generale ha inoltre dato mandato all'Ufficio Provveditorato di acquistare per ognuno dei sette P.S. dell'ASP di Messina nuove scrivanie e sedie per il personale sanitario che si occupa del "Triage dei pazienti" e dieci nuove panche da quattro posti per le sale di attesa, che si aggiungono al Wi-Fi già funzionante, per l'accoglienza e il decoro degli utenti.

REGIONE: PESCA, ARS APPROVA RIFORMA PRESENTATA DA GOVERNO MUSUMECI

«Dopo quasi vent'anni dotiamo la Sicilia di una legge sulla pesca moderna, articolata, attenta alla marineria e alle attività sportive, sensibile alle esigenze ambientali e adatta a rilanciare un settore produttivo purtroppo trascurato nel passato. Ringrazio tutti i gruppi parlamentari per il lavoro svolto in un clima di grande responsabilità".
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci esprime così la propria soddisfazione per l'approvazione all'unanimità a Sala d'Ercole del disegno di legge “Norme per la salvaguardia della cultura e delle identità marine e per la promozione dell’economia del mare. Disciplina della Pesca Mediterranea in Sicilia”. Un testo composto da 42 articoli suddivisi in 9 capi che è stato presentato dal governo regionale.
La legge, di fatto, va a normare le diverse attività legate all’economia del mare e all’indotto che intorno ad esso ruota con l’obiettivo di modernizzare, innovare e valorizzare le attività degli imprenditori ittici, favorendo la pesca turismo, l'ittiturismo e la vendita diretta. Ma non solo: la nuova normativa ha tra le proprie finalità lo sviluppo delle infrastrutture di filiera come i mercati del pescatore, i mercati ittici, i porti e i luoghi di sbarco, da realizzare attraverso la costituzione di una "Rete di Coordinamento dei comuni marinari siciliani”, preservando il patrimonio culturale di borghi marinari, tonnare fisse, barche da pesca tradizionali come le feluche, e il sostegno delle relazioni e della cooperazione transfrontaliera mediterranea. Ampio spazio è dedicato anche alla sostenibilità ambientale e ai Piani di Gestione, ovvero a tutte quelle norme che disciplinano come e dove i pescatori possono svolgere la propria attività, la tipologia degli attrezzi da pesca nonché i periodi nei quali è concessa. E', inoltre, prevista l’istituzione del “Registro delle identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari”, che sarà tenuto dal dipartimento regionale della Pesca Mediterranea e avrà l’obiettivo di identificare, documentare e classificare i saperi e le conoscenze marinare al fine di salvaguardarle dal rischio estinzione.
Tra le novità introdotte, anche “Le Strade e le Rotte del Tonno rosso”, itinerari turistici che coinvolgeranno, tra l'altro, musei del mare e aree marine protette. Spiccano, poi, alcune iniziative come l’intitolazione dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo a Giovanni Tumbiolo, soprannominato “Ministro del Mediterraneo” e ideatore del Cluster della Pesca, per la sua straordinaria capacità di relazione, intermediazione e diplomazia tra la Sicilia e i Paesi del Mediterraneo mentre tra le norme più significative va segnalata, senz'altro, quella che introduce un “fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura”, destinato ai familiari alle imprese di pesca e alle aziende di acquacoltura, colpite da naufragi e danni, legati al maltempo e alle avversità meteo marine.
«Si tratta di una norma che esce ulteriormente arricchita dal passaggio parlamentare con un articolo che è stato oggetto di particolare attenzione e approfondimento nelle fasi preliminare all’arrivo in parlamento - afferma l’assessore per la Pesca Mediterranea, Edy Bandiera -. Con questa ulteriore norma, infatti, consentiamo alle imprese di pesca e alle aziende del settore di potere ripartire dopo accadimenti che di fatto ne ostacolerebbero ogni opportunità».

Panarea, Inaugurazione dei lavori di restauro conservativo del tetto e della facciata della Chiesa San Pietro Apostolo


Si è tenuta stamattina a Panarea, alla presenza di Mons. Giovanni Accolla e delle autorità civili e militari, l'inaugurazione dei lavori di restauro conservativo del tetto e della facciata della Chiesa San Pietro Apostolo.
A margine dell'inaugurazione un "colossale" rinfresco offerto dalle attività panarellesi.



Le foto sono tratte dalla pagina fb del parroco Giovanni Longo

Milazzo, Esercitazione antinquinamento ed antincendio “Ciclope 2019”

(Comunicato) Nella giornata di ieri la Capitaneria di porto - Guardia Costiera di Milazzo ha coordinato una esercitazione complessa antinquinamento e antincendio che si è svolta nella rada di Milazzo, in area prospicente la locale raffineria.
L’esercitazione ha avuto inizio alle 10:00 ed ha visto impegnato un importante dispositivo di uomini e mezzi di vari enti/organizzazioni dello Stato e di privati a vario titolo interessati dall’emergenza.
È stata simulata una collisione tra una nave destinata al trasporto passeggeri in uscita dal Porto di Milazzo con la Motocisterna Meloria che ha causato l’apertura di una falla con conseguente sversamento in mare di un ingente quantitativo di idrocarburi ed un incendio grave a bordo della stessa unità.
Non appena l’informazione è pervenuta alla Sala Operativa della Capitaneria di porto - Guardia Costiera di Milazzo, è immediatamente iniziata l’attività di gestione dell’emergenza concretizzatasi nel coordinamento delle operazioni di antinquinamento, lotta antincendio a bordo della nave ed operazioni di ricerca e soccorso di eventuali naufraghi.
Nello specifico la Sala Operativa ha immediatamente disposto l’intervento di una squadra dei VV. FF. di Milazzo, trasferiti in area delle operazioni con la vedetta della Guardia Costiera CP 875, e di un rimorchiatore per l’attività di estinzione dell’incendio a bordo della nave.
Sono stati, altresì, impegnati tre battelli disinquinanti della società “Mare pulito” che hanno provveduto a stendere le panne galleggianti al fine di contenere il prodotto disperso in mare ed evitare che raggiungesse la costa.
Per l’attività di ricerca e soccorso sono stati impegnati il battello GC A 64, la motovedetta CP 875 della Guardia Costiera, quest’ultima impiegata anche in una evacuazione medica di un membro dell’equipaggio interessato da una frattura ad una gamba, inoltre, la motovedetta V 2072 GDF, è stata impegnata in attività di polizia marittima nell’area interessata dall’emergenza.
L’attività esercitativa ha avuto come scopo principale quello di testare la preparazione del personale e l’adeguatezza dei mezzi e delle procedure predisposte per fronteggiare tali tipi di emergenza, con particolare riferimento al piano di pronto intervento locale antinquinamento, adottato dal Capo del compartimento marittimo di Milazzo e le procedure operative per la gestione delle situazioni di emergenza sanitaria in mare.
Nel suo complesso l’operazione ha avuto esito soddisfacente palesando, peraltro, un buon livello di collaborazione sinergica tra tutti gli attori istituzionali e privati coinvolti.
Milazzo, 05.06.2019

Alunni delle sette isole in festa per la kermesse finale di "Delfini guardiani". Consegnati attestati e distintivo.



Evento finale stamane al castello di Lipari per il progetto "Delfini Guardiani delle Eolie", edizione anno scolastico 2018/19, realizzato da Marevivo in collaborazione con gli istituti scolastici isolani. Grande l'entusiasmo e la partecipazione dei bambini dei Comprensivi Lipari e Lipari1, provenienti da tutte e sette le isole dell'arcipelago. Gli alunni, con i loro lavori, esposti per l'occasione, hanno voluto affermare il loro deciso no alla plastica e chiesto, ai più grandi, amministratori in testa, di tutelare l'ambiente, il delicato ecosistema eoliano e le specie marine. Nel corso dell’evento – al quale sono hanno partecipato i rappresentanti delle amministrazioni e istituzioni locali – gli alunni hanno ricevuto l’attestato e il distintivo di “Delfino Guardiano”.

Un eroe della lotta al nazismo: il liparese Vito De Vita (di Michele Giacomantonio)

      

L'1 giugno 2019, grazie all'Associazione culturale Nostros, forse moltissimi liparesi hanno realizzato di avere vissuto tanti anni a fianco di un autentico eroe della resistenza al nazismo senza saperlo ma conoscendo il prof. Vito De Vita come uno stimato professore che aveva datto la guerra e la prigionia , era tornato a Lipari, si era sposato ed aveva messo al mondo cinque figli. Io stesso, pur essendo le nostre famiglie molto vicini avevo di lui questa limitata conoscenza. Forse, a mia parziale discolpa, perchè dai 10 anni ai 50 ero rimasto fuori di Lipari e vi tornavo solo per le vacanze estive. Per questo quando scrissi il libro "A egregie cose" non parlai di lui, Certo era uno stimato professore ma non potevo parlare di tutti i professori ed i professionisti avrei dovuto scrivere una enciclopedia. Ma di un eroe si. Un eroe che non aveva temuto di sacrificare la propria vita per protestare contro una grave ingiustizia verso 21 suoi compagni desisgnati dai nazisti alla decimazione. Un eroe, se mi è lecito parele un parallelo, sullo stesso piano di Massimiliano Kolper che offrì la propria vita in cambio di quella di un padre di famiglia e dorse soprattutto per questo la Chiesa lo ha fatto santo.
Il convegno di Lipari ha avuto momenti culturali e momenti celebrativi. Qui pubblicheremo la relazione centrale della Professoressa Elvira Casaceli e l'appassionata testimonianza di Michele Montagano, l'unico superstite dei 44 eroi che, pur avendo più di 90 anni, ha voluto partecipare di persona all'evento e alcune fotografie della manifestazione a cominciare dalla targa ricordo che ho pubblicato in apertura a fianco ad una foto di Vito De Vita di quegli anni.

   
   
Sopra il Tavolo della Presidenza del Comvegno con al centro Michele Montagamo; sotto la sala del Convegno.

IL PROF. VITO DE VITA, UN EROE AD UNTERLUSS !

della Professoressa Elvira Casaceli
 Che cosa intendiamo per storia contemporanea? La risposta non è ancora oggi semplice ed accettata da tutti, in Francia ,per esempio, si va consolidando quella che i francesi chiamano “storia molto contemporanea” praticamente identificata con lo studio del Ventesimo secolo e a sua volta distinta in due sottoinsiemi: la storia del tempo presente e la storia dell’immediato. L’ambito cronologico della prima sarebbe racchiuso  in quel periodo per il quale vi sono ancora testimoni viventi, mentre per la seconda ci si dovrebbe riferire agli ultimissimi anni appena trascorsi, a una storia che può essere “costruita nel momento in cui accade”(L.Wirth) e riferendosi alla storia del tempo presente René Rémond afferma:”E’ storia contemporanea in senso proprio ogni sequenza del passato della quale sopravvivono attori o testimoni..: fintanto che vive tra noi un uomo o una donna che ha vissuto un momento del passato, questo momento fa parte del contemporaneo”. In questa prospettiva,  l’evento che stiamo vivendo oggi  ha una valenza straordinaria per riflettere sul Novecento e sulla fase più drammatica di quel secolo, cioè il trentennio tra il 1915 e il 1945, infatti è presente tra noi, un testimone, Michele  Montàgano ed è lui a rendere spiritualmente presenti tutti i 44 eroi di Unterluss e  oggi, in modo particolare il prof. Vito de Vita. Questo momento di memoria assume un significato profondo e straordinario anche  perché sappiamo tutti molto bene  che oggi, in un mondo globale siamo posti di fronte all’impossibilità materiale di un archivio mondiale: i documenti conservati presso gli Archivi nazionali di Washington ( i più ricchi del mondo) custodiscono pezzi importanti di tutte le storie nazionali. anche della nostra.. ma non bastano ad affrontare la complessità del Novecento, cioè una serie di eventi concomitanti e complessi come mai era accaduto nella storia dell’Umanità ..basta ricordarne alcuni: il crollo del sistema economico e monetario internazionale con la ridefinizione degli equilibri geopolitici mondiali, l’ascesa della potenza americana; la disfatta dello Stato liberale in Germania e in Italia e la  sua crisi in altri paesi; le due guerre mondiali; il confronto tra democrazia e totalitarismo, l’apparizione del nucleare; l’organizzazione scientifica del lavoro e la razionalizzazione produttiva; la subordinazione delle élite intellettuali alla macchina propagandistica delle comunicazioni di massa; la dissoluzione di tutti i valori sociali, politici e culturali ereditati dall’Ottocento.
Oggi noi vogliamo fare Memoria, consapevoli che la Memoria storica non è solo testimonianza del passato ma insegna anche la fecondità del sacrificio e celebra il trionfo della spiritualità in quanto pone attenzione alle vite di Uomini e Donne, superando una improbabile e forse insignificante addizione di avvenimenti…..Fare Memoria storica , ricordare la Storia, raccontare la storia è come mettere in ordine in un raccolto, costruire un enorme granaio, un Bene comune per tutti…un patrimonio prezioso per l’attuale , durissimo inverno dello spirito.
E cominciamo il nostro racconto in quella che , come dicevo prima , gli storici francesi chiamano Storia del tempo presente: c’è un anno preciso ed è il 1943, a Gennaio le truppe dell’Asse avevano perso tutta la Libia e si trovavano arroccate in Tunisia, assalite a ovest anche dagli Americani sbarcati l’8 Novembre 1942 in Algeria e Marocco. Italiani e Tedeschi riuscirono a resistere in Tunisia fino al 13 Maggio 1943,giorno in cui dovettero arrendersi: per gli Alleati, da quella posizione, le porte della Sicilia e dell’Italia erano ormai spalancate. Le sconfitte dell’Asse fecero emergere in tutta la sua drammatica realtà l’inadeguatezza italiana a sostenere uno sforzo bellico prolungato. A partire dagli inizi del 1943, esponenti di casa Savoia,  le massime autorità militari e alcuni membri del governo fascista cominciarono a fare pressione sul re, Vittorio Emanuele III, perché portasse fuori dalla guerra un paese ormai stremato. A rendere più urgente questa decisione contribuivano anche segnali politici interni: nel marzo 1943 gli operai delle più grandi fabbriche di Torino, Milano e Genova( duecentomila operai) entrarono in sciopero, bloccando la produzione bellica…le loro rivendicazioni erano salariali.. ma era la prima volta , dopo vent’anni di fascismo, che una lotta operaia di così grande portata riusciva ad affermarsi. A livello politico per Mussolini  fu una sconfitta rovinosa….anche i tedeschi cominciarono a preoccuparsi per un possibile crollo del loro alleato e cominciarono , in un clima di reciproco sospetto, ad elaborare piani per l’occupazione dell’Italia e dei Balcani, proprio per fronteggiare l’eventualità di un ritiro italiano dalla guerra. Tra la fine del 1942  e l’inizio del 1943 l’Italia viene sconfitta in Africa e in Russia…  due sconfitte determinanti,..nmentre diventa sempre più evidente la tragedia dei civili con i bombardamenti a Torino , a Milano, dove duemila tonnellate di bombe trasformarono la città in un enorme incendio…  ma anche Genova, Foggia e Roma…  Nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943 gli anglo-americani sbarcano in Sicilia, la conquistano e la situazione precipita: l’incontro tra Mussolini ed Hitler a Feltre non ebbe gli effetti desiderati, anzi i tedeschi manifestarono la loro ferma intenzione di assumere il totale controllo militare del fronte italiano per farne una linea avanzata di difesa dei confini della Germania… di fronte a questa possibilità Vittorio Emanuele III, per non essere coinvolto nella imminente rovina del regime, decise, al termine di una riunione del Gran consiglio fascista dove  era stato votato un ordine di sfiducia nei confronti del duce, di destituire Mussolini e di arrestarlo.
Il re scelse come nuovo capo del governo il vecchio maresciallo d’Italia Pietro Badoglio. Il meccanismo che doveva portare l’Italia fuori dalla guerra si era ormai messo in moto: il 3 Settembre veniva firmato a Cassibile  l’armistizio con gli Anglo-americani: l’8 Settembre alle 19. 42 , tramite la radio, Badoglio annuncia ufficialmente che è stato chiesto l’armistizio e ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare.
 Inizia così una ulteriore tragedia che è tutta italiana e che ha segnato e segna ancora la nostra storia.. infatti cosa suscita la  laconica e in qualche modo contraddittoria comunicazione di Badoglio in milioni di italiani stremati dai bombardamenti, dalla fame, dalla povertà? Ma quello che è più grave che cosa accadrà a circa due milioni di giovani o giovanissimi militari dislocati, in Italia, nei Balcani, nella Francia meridionale ? Militari tra cui vi era il sottotenente Vito De Vita uno dei tanti ,tantissimi giovani a cui viene improvvisamente comunicato un armistizio che in realtà non chiude la guerra ma sostituisce un nemico con un altro…  Ancora oggi parlare dell’8 Settembre è difficile per gli storici …basti pensare che, durante la guerra, in nessun paese c’è stato un 8 settembre simile a quello italiano con lo sfascio dello Stato, dell’esercito.. Tutto accaduto nel giro di poche ore e.. con la gravissima  latitanza del governo..!!
 Il risultato fu il caos e lo sbandamento dell’esercito e mentre le truppe italiane ricevevano ordini generici e contraddittori, i nazisti applicavano il piano Alarico che prevedeva l’occupazione dell’Italia e l’annientamento delle forze armate, .. il sottotenente De Vita sarà catturato a Pola il 13 settembre del 1943 ed immediatamente trasportato con il carro merci nel campo di concentramento di Brema. Le truppe italiane intanto prive di una guida si comportano in modo diverso: in Abruzzo la divisione “Legnano” si sciolse subito, in altre aree ( Potenza, Alto Adige, Napoli, Milano)lo sbandamento  fu grave, altrove invece i presidi più forti si opposero con le armi: a Gorizia, a Cuneo, a Trieste, a Savona, a La Spezia, a Viterbo si combattè  fino a quando la sproporzione di forze impose la resa. Il risultato fu 650.000 soldati e ufficiali catturati e portati dai tedeschi nei campi di prigionia. Il 9 settembre il Comando Supremo tedesco emanò una direttiva sul trattamento dei soldati italiani che se si rifiutavano di combattere a fianco dei tedeschi ..: dovevano essere disarmati e considerati prigionieri di guerra, ma soltanto cinque giorni dopo, per ordine di Hitler, i prigionieri di guerra italiani vennero denominati INTERNATI MILITARI ITALIANI, Hitler in prima persona decise di escludere i prigionieri di guerra dallo status giuridico previsto dalla Convenzione di Ginevra che permetteva ispezioni della Croce Rossa internazionale e la tutela di uno Stato neutrale..
Comincia così il calvario degli internati militari italiani, i 716.000 deportati che saranno definiti gli “schiavi di Hitler”, manodopera a basso costo, destinati a morire per fame, stenti, malattie..  tra questi  il sottotenente De Vita   che nel momento cruciale della scelta se unirsi alle forze tedesche o scegliere l’internamento nei campi di prigionia,  scelse insieme alla maggioranza dell’esercito italiano di dire No!
 Scrive Parodi : fu uno straordinario referendum popolare contro il nazifascismo.. una  Resistenza consapevole, senza armi , pagata con la vita.. ed Alessandro Natta aggiunge: tra gli INTERNATI MILITARI ITALIANI,  soldati e ufficiali, che continuamente venivano chiamati dai Tedeschi “traditori”, nacque un dibattito appassionato, un confronto aperto che condannava decisamente il fascismo, su tutta la linea , sia come ideologia sia come soluzione politica. Chiusi nei campi di concentramento, spogliati della divisa, affamati , umiliati, ogni giorno costretti ad affrontare situazioni che nulla hanno di umano.. i militari italiani hanno saputo dimostrare dignità, coraggio umano e una eroica resistenza.
 Primo Levi a proposito del campo di concentramento nazista sostiene : “il sistema nazista è un unicum, sia come mole sia come qualità…in nessun altro luogo e tempo si è assistito a un fenomeno così imprevisto e così complesso, mai tante vite umane sono state spente in così breve tempo e con una così lucida combinazione di ingegno tecnologico, di fanatismo e di crudeltà”
Nel diario del prof. De Vita  c’è una pagina di altissima prosa su cosa diventava” il male di vivere” nel campo di concentramento: ”il sole sempre malato, il cielo plumbeo, pesante , caliginoso, anche in pieno giorno incuteva un senso di scoramento e di terrore che si acuiva ancor più guardando, attraverso i vetri rotti ed affumicati delle baracche, il reticolato di filo spinato disposto in triplice linea e le torrette con le mitraglie… i soliti giorni grigi ed umidi, fatti di ore tutte spaventosamente uguali…si vive in uno stato di apatia e di incoscienza, dovuto alla crescente debolezza fisica, alla continua e sistematica denutrizione, al tremendo vuoto spirituale per la mancanza di notizie dei nostri cari,.. al passato sempre dolorosamente presente su cui si ritornava ad ogni occasione…realtà tragica questa che si rispecchiava in quegli atti di automi, in quegli atteggiamenti da ebeti e da allucinati, in quelle ore passate, distesi sul pagliericcio, in  uno stato di torpore, in una foschia grigia della mente che invadeva l’animo e lo intristiva, facendo vedere le cose fasciate di lutto.. quasi che per noi non ci fosse più la speranza di un domani”
Gli INTERNATI MILITARI ITALIANI affrontano cinque fasi: la prima è quella dello spostamento in condizioni disumane, su carri merci,  e una volta giunti in GERMANIA per gli ufficiali le destinazioni erano gli Oflag e per i soldati gli Stalag; la secondafase, dal dicembre ‘ 43 a metà gennaio’ 44, è quella della vita nel lager.. con la continua pressione psicologica ad opera di delegazioni di ufficiali repubblichini che, con inviti pressanti, volevano spingere gli irriducibili ad optare e a collaborare con i tedeschi; la terza fase, da gennaio a luglio 1944, è  la fase dell’attesa,  che consente agli INTERNATI MILITARI ITALIANI spazi per nutrire la mente, l’orgoglio, l’anima e nasceranno attività di studio , iniziative culturali; la quarta fase ha una data: il 20 Luglio 1944 quando arriva un nuovo tradimento da parte di Mussolini che, per interessi personali, firma un accordo con Hitler e gli INTERNATI MILITARI ITALIANI vengono smilitarizzati e trasformati in lavoratori civili.
Mussolini in realtà cede consapevolmente alla Germania una massa di schiavi da sfruttare senza limiti, fino alla loro morte. Si delinea così un nuovo dramma: gli INTERNATI MILITARI ITALIANI si sentono e sono militari, fedeli ad un giuramento fatto,.. per i tedeschi diventano civili che hanno perduto il loro status di militari.  Per i tedeschi bisognava ora convincere tutti a cedere ed accettare lo stato di civilizzazione ed andare a servire il governo nazista,.. si usa così un metodo già assodato: si stabilisce un progressivo e continuo peggioramento della vita nei lager, si riducono le razioni alimentari, si aumentano il numero delle conte, cioè ore sotto la neve e il gelo, si ricorre a pene fisiche sempre più dure..  ma la determinazione degli irriducibili INTERNATI MILITARI ITALIANI  è granitica: Guareschi la riassume nella famosissima frase: ”Non muoio neanche se mi ammazzano”.!!!
La quinta fase è quella della metà dicembre del 1944, quando la maggioranza degli internati italiani sono concentrati a WIETZENDORF per essere sotto stretta sorveglianza… per capire meglio la situazione che sono costretti a vivere  ascoltiamo le parole scritte nel diario dal prof. De Vita: “ Non erano solo i colpi di frustra.. quelli , pazienza, si sopportavano facendo forza su noi stessi….era più straziante il tormento dell’anima, l’umiliazione scottante, quel continuo annichilimento della nostra dignità di uomini, il tremendo e cinico annullamento della nostra personalità, della nostra umanità…da quel momento siamo stati cose importune, non da uccidere, ma da distruggere con un tormentoso stillicidio spirituale, torturando la carne e macerando lo spirito, in una tremenda , spasmodica agonia..” .. non ci sono altre parole da aggiungere per capire quale eroismo hanno dimostrato i 44 eroi di UNTERLUSS…. Tutti appartenenti ai 214 ufficiali italiani mandati  il 17 febbraio del 1945 a lavorare a DEDELSTORF per ripristinare un campo di aviazione.. la reazione degli Internati Militari Italiani è immediata: scrivono una protesta facendo riferimento all’articolo 27 della Convenzione di Ginevra e ribadiscono di essere militari che mantengono fede al giuramento e chiedono di essere rimandati in un campo di concentramento per prigionieri di guerra.
 Per 5 giorni ogni mattina arriva la chiamata al lavoro ma gli ufficiali incrociano le braccia.. nessuno di loro poteva immaginare la risposta della Gestapo che arrivò ben presto:.. il 24 febbraio, una adunata improvvisa .. i 214 non hanno neanche il tempo di prendere i loro effetti personali ed escono mezzi nudi o coperti di cenci, molti sono scalzi, è scattata la reazione tedesca ed è implacabile.. : un colonnello della Gestapo con un interprete, un genovese che aveva optato di collaborare, urla che il governo tedesco respinge ogni richiesta e condanna chi ha avuto l’ardire di rifiutare l’obbligo del lavoro e ordina una decimazione dimostrativa: tra i 214 ufficiali  saranno scelti 21 per la fucilazione. Immediatamente il colonello della Gestapo passa in rassegna il gruppo  e alza il braccio per 21 volte davanti ai prescelti che vengono messi da parte mentre agli altri viene ordinato di tornare nelle baracche ma prima a tutti viene gridato: “Guardate bene in faccia questi vostri compagni perché non li vedrete mai più”!
 E’ bastato un attimo e senza dire una parola 35 ufficiali si fanno avanti   e dichiarano che si offrono al posto dei 21…tra questi eroi  Vito De Vita e Michele Montagano che oggi abbiamo l’onore di avere qui con noi. I tedeschi sono esterrefatti ..non sanno come gestire una situazione del tutto inaspettata.. ma accettano lo scambio.. ed accade un altro fatto imprevisto.. dal gruppo dei 21 si staccano 9 detenuti  e chiedono di unirsi ai 35….alla fine i volontari, gli eroi sono 44.
 Aspetteranno in un cortile , al freddo, per 6 ore, sanno che devono essere fucilati, il terrore è negli occhi di tutti.. alle 16.30 arriva nel cortile un trattore con un rimorchio, i 44 vengono caricati sul carro , li segue una scorta armata, escono dal campo senza nessuna comunicazione,,,, nessuno parla ma i 44 eroi sono convinti che sarebbero stati fucilati ed abbandonati nel bosco….un’ora di viaggio, poi all’improvviso compare il reticolato di un nuovo lager.. è l’inferno di UNTERLUSS, un campo di rieducazione al lavoro ma con una finalità di sterminio.
 Scrive Luzi: “ vedemmo ancora esseri viventi, viventi perché ancora respiravano, ma erano resti umani ridotte a larve, erano ossa rivestite da pelle aggrinzita e invecchiata per le sofferenze subite e per la mancanza di alimento” scrive il sottotenente De Vita  nel suo diario : “ ho fatto , abbiamo fatto tutti i mestieri: lo scaricatore di porto, l’imbianchino, lo sterratore, il carbonaio, il minatore, il giardiniere, lo spazzino, il servo, lo sguattero, il mendicante, la bestia da soma…  abbiamo quotidianamente schiacciato da 500 a 1000  pidocchi.. si trovavano a gruppi perfino nelle unghie delle mani, nei buchi dei bottoni, dentro i piccoli anelli delle catenine…
Abbiamo buscato manate, schiaffi, spintoni, calci, pugni, bastonate con randelli, tubi di gomma, pezzi di ferro, corde, martelli, calci di fucile…”
  Sono parole essenziali, precise, inequivocabili ….per 6 settimane i 44 eroi vivranno indicibili pene, obbligati al lavoro coatto, ma nessuno di loro pentito della scelta compiuta.. prima che finisse la quinta settimana due dei 44 moriranno, al termine della settima settimana tutti i reduci saranno ricoverati in ospedali alleati tra grandi sofferenze, tre moriranno, altri, come il prof De Vita, dovranno combattere con una febbre altissima ed un gravissimo deperimento organico.
Il ritorno in Italia degli eroi di UNTERLUSS, sarà tra l’estate del 1945 e il 1946.
Quali parole avrebbe scelto il prof. De Vita per concludere questo momento di Memoria? Mi sono interrogata a lungo..perchè sapevo che non ero capace di trovare parole.. quelle giuste… quelle capaci di rispettare  il lungo silenzio  del prof. DeVita… il pudore con cui ha portato il peso di tanto dolore…..Poi ho capito che sarebbe stato proprio il prof. De Vita a consegnarci l’ultimo messaggio…. Quelle del suo diario…ascoltiamolo:
“  A volte mi sembra un sogno.. ma quando la  notte mi sveglio di soprassalto con forti brividi, al solo rievocare qualche episodio, allora sì, dico e penso che è stata vera quella triste tragedia così dolorosamente vissuta.
Adesso sono contento, .. perché dopo tale esperienza vedo molte cose nella loro giusta visuale, ne scorgo molte altre che prima non mi sognavo neppure.
La vita è un gran dono Divino, ma è soprattutto un dovere. Nulla di grande mi aspetto da me stesso, nulla affatto dagli altri.
 Vorrei acquistare un po’ di fiducia soprattutto negli altri e credere nella bontà umana…, togliermi dall’anima provata questo velo di tristezza e vivere la mia vita spensierato, tranquillamente felice, e soprattutto compreso.
Ho la coscienza tranquilla perché ho compiuto il mio dovere.. sarei felice se potessi aver collaborato con il mio piccolo sacrificio al rinnovamento della nostra Patria Santa e Martoriata.”

La testimonianza di Michele Montagamo

Resistenza ad oltranza   (per leggere la testimonianza cliccare sul link a sinistra)

Sopra, Michele Montagamo mentre legge la sua testimonianza. Sotto con la moglie e due liparesi con il berretto dell'arma in cui hanno fatto il militare.

La biografia di Vito De Vita

 Vito De Vita nasce a Messina nel 1920, secondo di sette figli di una famiglia modesta. Il padre Biagio è un piccolo artigiano mentre la madre Letteria Nicosia è casalinga. Si diploma al Liceo Classico presso i Salesiani, iscrivendosi successivamente in Lettere Classiche all'Università di Catania. Interrompe gli studi a seguito della chiamata alle armi e frequenta la scuola A.U.C. dell'Aquila diventando Sottotenente di Complemento di Fanteria. Viene assegnato come prima nomina al 74simo Reggimento Fanteria in servizio presso la caserma "N. Sauro" di Pola dove il 13.09.1943 viene fatto prigioniero dalle truppe tedesche e deportato in Germania nei campi di concentramento di Brema-Bremenvorde, Benjaminovo (Varsavia), Wietzendorf, Kreis-Soltau Hannover. Viene rimpatriato in Italia nel Luglio 1945 laureandosi il 30 novembre dello stesso anno. Nel 1946 comincia ad insegnare a Lipari dove si sposa nel 1949 con Laura De Luca anch'essa insegnante dalla cui unione nascono 5 figli. Inizia la sua attività presso la scuola media, insegna nel contempo in un istituto magistrale parificato di cui diventa preside finendo la sua carriera all'Istituto tecnico commerciale, improntando la sua missione di docente con rigore, ma con massima umanità. Partecipa attivamente alla vita politica e sociale dell'isola diventando punto di riferimento della cultura locale, viene nominato presidente dell'E.C.A. (Ente Comunale Assistenza), scrive poesie, partecipa a convegni e conferenze. Convinto Europeista lascia in eredità ai figli, ai 10 nipoti e a generazioni di alunni i valori di integrità, onestà e tolleranza. Muore a Lipari il 16 dicembre 2007 all'età di 87 anni..
Una foto degli anni 50 con il prof. De Vita in una foto scolastica seduto fra il preside Megna e Leonida Bongiorno e attorniato da un gruppo di alunni.

L'Associazione culturale NOSTROS

L’associazione Culturale NOSTOS (Viaggio) è un centro permanente di vita associativa a carattere volontario, democratico e antifascista. Il termine “viaggio” indica uno spostamento da un preciso luogo di partenza ad un altrettanto preciso punto di arrivo. “Nostos”, il corrispondente greco di “viaggio”, origina la parola “nostalgia”, quindi dolore, mancanza; infatti esso non va inteso soltanto come un qualcosa di concreto e realistico, ma anche in senso simbolico di desiderio, tensione di conoscenza e di ricerca.
L’associazione è impegnata:
– A promuovere la cultura e la crescita individuale degli/delle associati/e tramite mezzi audiovisivi, mostre d’arte, letture collettive, convegni a tema, film ecc.
– a promuovere l’affermazione dei diritti individuali e collettivi dei/delle cittadini/e, a promuovere la creazione di una nuova e radicata cultura della partecipazione, a promuovere la affermazione della democrazia partecipata, per questo l’associazione si riserva la facoltà di avvalersi dell’iniziativa popolare per la presentazione di proposte, di utilizzare tutti gli strumenti idonei a stimolare e valorizzare la partecipazione dei/delle cittadini/e alle diverse forme possibili di iniziativa e proposte; a promuovere e gestire per il perseguimento dei propri fini tutte le forme di economia sociale ritenute utili e necessarie; a promuovere l’affermazione dei Diritti dell’Uomo ed un equo rapporto tra i popoli ;
– a creare gli strumenti per la piena attuazione di una società a misura d’uomo mediante la diffusione della cultura di genere;
– a promuovere i diritti del/della cittadino/a che vive condizioni di disagio, a rimuovere le condizioni ambientali che determinano condizioni di disagio.
– a promuovere occasioni di crescita dei/delle soci/e anche attraverso la progettazione di percorsi formativi e di programmi di formazione professionale come previsti dalla normativa vigente in materia;
– a promuovere occasioni di confronto e scambio di esperienze tramite la realizzazione di progetti e programmi promossi dalla Unione Europea, dallo Stato e da tutte le forme di decentramento delle istituzioni nazionali, europee ed internazionali;
– a promuovere i diritti del/della cittadino/a minore, per la piena affermazione del diritto al gioco, alle attività ludiche e motorie, alla scolarizzazione, contro ogni forma di sfruttamento e di violenza, a promuove la piena applicazione della Carta dei Diritti del Minore sancita dalle Nazioni Unite;
– a promuovere il superamento di ogni forma di discriminazione, intolleranza, fanatismo, xenofobia, fascismo, censura, razzismo; ad operare per il pieno rispetto dei diritti delle minoranze, per il riconoscimento e la valorizzazione di ogni diversità, sia etnica, che religiosa che sessuale;
– a promuovere la cultura della pace, della non violenza e della cooperazione fra tutti i popoli, per la riduzione di ogni tipo di armamento e per soluzioni non violente dei conflitti;
– a promuovere la valorizzazione della risorsa ambiente, contro la cultura dello spreco, contro la distruzione del pianeta, per la piena applicazione di tutte le convenzioni internazionali in materia di tutela ambientale;
– ad operare per la valorizzazione e tutela dei beni artistici, architettonici, storici, urbanistici ed ambientali;
– a promuovere la qualificazione della produzione e del consumo nel campo culturale, ricreativo e sportivo.
L’associazione fa proprio il contributo umano e sociale di ogni persona quale soggetto unico ed irripetibile, con le proprie convinzioni politiche e religiose, identità sessuale, cittadinanza, appartenenza etnica, età e professione.

Il Centro Studi eoliano dedicherà una serata evento a Massimo Troisi.


CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI

 COMUNICATO STAMPA: 25 ANNI DALLA MORTE DI MASSIMO TROISI

Venticinque anni fa ci lasciava Massimo Troisi, attore e regista tra i piu' amati e compianti. Dai successi televisivi col trio della Smorfia a quelli cinematografici di "Ricomincio da tre", "Non ci resta che piangere" fino a "Il postino", le sue battute in un napoletano inconfondibile sono rimaste sulla bocca di tutti, così come  il suo sorriso è sempre impresso nel cuore del pubblico italiano e internazionale. Anche se il cuore di Troisi ha smesso battere dopo la fine delle riprese de "Il postino" di Michael Radford, l'attore, interprete di un pescatore che si presta a fare il portalettere e si lascia incantare dalle poesie e metafore di Neruda, continua a emozionare e a suscitare ricordi soprattutto nei tanti eoliani che lo hanno conosciuto durante le riprese del film.
Le isole Eolie, luogo scelto per girare "Il postino" film cult che ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, non dimenticano Troisi e il Centro Studi che da oltre trent'anni promuove il territorio celebrando anche il grande cinema ha reso omaggio all'attore con la pubblicazione del volume "La favola del Postino" che ripercorre e ricostruisce con foto, testimonanze e ricordi il personaggio, l'attore ma anche la personalità e l'umanità di Troisi.
Nell'ambito delle manifestazioni della stagione estiva il Centro Studi dedicherà una serata evento in ricordo di Troisi. 
Tra le novità in calendario anche la pubblicazione del libro "Il Faro e la Marea" di Enzo Decaro che porterà a Lipari l'attore che insieme a Lello Arena ha composto il trio delle Smorfia e offrirà un'ennesima occasione di ricordare l'amico Massimo.

                                       Ufficio Stampa Centro Studi

Auguri di...

.. Buon Compleanno a Cinzia Peluso, Tiziana De Luca, Giusy Casale, Giancarlo Petrusa, Jihanna Helmenson, Tiziana Barbagallo, Marica Monsoni, Francesco Nania, Giulia Scoglio.

Ricordando...Tisbe Franzoglio

Per ricordare gli eoliani che non ci sono più, con foto tratte dal nostro archivio.

Immergersi per un domani sostenibile. In corso iniziativa ambientale alle Eolie.

Healthy Seas ritorna alle Eolie con il progetto “Immergersi per un domani sostenibile”. 
Per celebrare la “Giornata mondiale degli oceani”, l’associazione internazionale, unitamente a Ghost Fishing, Aeolian Islands Preservation Fund e Blue Marine Foundation, sino al prossimo 8 giugno, riproporrà l’ iniziativa ambientale che riguarda il recupero delle reti fantasma che giacciono sui fondali. 
L’intervento, questa volta, viene effettuato in alto mare. Previsti anche la pulizia dei fondali del porto di Marina Corta e un programma educativo interattivo che vedrà coinvolte le scuole locali. L'obiettivo a lungo termine del progetto è facilitare il processo di creazione di un'area marina protetta nell'arcipelago eoliano, contribuendo a sensibilizzare la comunità locale sull’importanza della tutela dell'ambiente marino. 
Nell'ottobre del 2018, la stessa squadra ha recuperato con successo oltre 4 tonnellate di reti da pesca fantasma a Lipari e nelle isole circostanti. Durante quella missione, i subacquei volontari di Ghost Fishing recuperarono dai fondali una gigantesca rete da pesca, di oltre 2 tonnellate, persa più di 10 anni fa durante una tempesta e che, nonostante fosse abbandonata, continuava ad intrappolare i pesci. Le reti da pesca raccolte saranno ripulite e spedite ad Aquafil per essere trasformate, insieme ad altri rifiuti, in nylon rigenerato ECONYL®, materiale infinitamente riciclabile utilizzato per creare nuovi prodotti, come calze, costumi da bagno o tappeti.

Il gruppo senior del Cai Erba in gita alle Isole Eolie (da erbanotizie.com)







ERBA – Sono tornati sabato gli 80 senior del Cai Erba partiti per il bellissimo trekking durato 8 giorni alle isole Eolie. Il gruppo è partito da Salina per poi andare a Vulcano fino al gran cratere, poi l’escursione a Lipari.
Gli escursionisti hanno visitato anche Panarea, Alicudi e Filicudi ma il meglio è stato sicuramente il trekking allo Stromboli, terminato al buio su una terrazza naturale da dove hanno potuto ammirare la Sciara del Fuoco con forti esplosioni.

martedì 4 giugno 2019

Panarea. Dopo il completamento dei lavori nella chiesa di San Pietro, domani l'inaugurazione.

Completati i lavori alla chiesa di San Pietro Apostolo a Panarea
Domani si terrà la cerimonia d'inaugurazione

Il ruolo dell'Arma, studenti entusiasti. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 04.06.19


Lo Stromboli preso d'assalto. Ticket d'accesso dal 1° Luglio. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 04.06.19

Il Sindaco metropolitano De Luca si barrica a Palazzo dei Leoni e inizia lo sciopero della fame. Da lunedì la sede della Città Metropolitana resterà chiusa ad oltranza

Si è svolta stamane, a Palazzo dei Leoni, la conferenza stampa del Sindaco metropolitano Cateno De Luca.
Nel corso dell'incontro con i giornalisti il Sindaco Cateno de Luca ha illustrato la situazione finanziaria delle ex Province alla luce della discussione, in atto in queste ore in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, dove è stata previsto lo stanziamento di 140 milioni sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) a fronte dei 350 milioni necessari ad evitare il dissesto finanziario delle ex Province siciliane.
Si tratta di una somma nettamente insufficiente a ripianare il deficit dei nove enti siciliani e addirittura, così come specificato dallo stesso Sindaco metropolitano, solo 100 milioni saranno destinati alle ex Province.
Nel testo in discussione, inoltre, non si prevede la definizione dei bilanci degli anni pregressi e si autorizza una programmazione finanziaria annuale, scelta che impedirà alle Città Metropolitane e ai Liberi Consorzi di poter effettuare investimenti strategici che si articolano su più bilanci annuali.
“Non possiamo accettare la decretazione istituzionale del fallimento di tutte le ex Province siciliane – ha dichiarato il Sindaco metropolitano Cateno De Luca – e spero che in queste ore qualcuno si ravveda e di conseguenza si modifichi il testo in discussione. Abbiamo dimostrato in tutte le sedi che, per evitare il dissesto di tutti i nove Enti, servono 350 milioni prelevabili dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione; d'altronde la Sicilia ha avuto assegnati ben 2 miliardi e 300 milioni sul FSC e, allo stato attuale, ha speso solo 100 milioni di questa ingente somma. Comprendo la difficoltà dell'Assessore Armao nel certificare il totale fallimento del sistema Sicilia ma a questo punto credo che, per come sono state condotte le trattative nell'ambito dell'accordo Stato-Regione Siciliana, le sue dimissioni siano un atto dovuto. Al Presidente Musumeci chiedo di affrontare con una diversa prospettiva la grave situazione finanziaria delle ex Province, sulla base dell'imbarazzo manifestato il 15 maggio scorso quando, nel corso dell'incontro con la delegazione dei Sindaci, ha compreso che quell'accordo non avrebbe consentito di sbloccare la situazione di default degli Enti di Area vasta. Anzichè discutere sullo slittamento o sull'anticipazione delle elezione degli organi degli enti sarebbe il caso di inserire all'ordine del giorno il testo, già presentato, per individuare le risorse per salvare il sistema delle ex Province siciliane. Non possiamo continuare in questi termini e quello odierno è il gesto estremo, prima dell'avvio delle procedure di dissesto. L'intento è quello di lanciare un monito forte al Parlamento siciliano e nazionale affinché si eviti questo delitto irreversibile perché, dichiarato il dissesto della Città Metropolitana di Messina, salteranno quasi 400 milioni di investimenti, i precari non potranno essere salvati e, ovviamente, i servizi salteranno definitivamente. Abbiamo numerose procedure di investimento bloccate, basti pensare al Cuppari, al Don Orione e alla Panoramica dello Stretto, ben 7 milioni di gare anche aggiudicate. Consentire di approvare soltanto il bilancio del 2019, in deroga al principio di programmazione triennale, non consente di poter riavviare queste gare perché sono lavori che riguardano due o tre anni contabili. Tutto questo è stato spiegato ad Armao in quella discussione ma, non avendo mai amministrato neppure un condominio, ad oggi non si rende conto di cosa significhi rispettare il cronoprogramma degli interventi per opere pubbliche che, in questo caso, non potrebbero essere nuovamente appaltate con la conseguenza che si andranno a perdere risorse ingenti per il territorio. Stamattina ho avuto contezza dell'emendamento 38030, che sarà discusso tra poche ore, ed ho appreso che, mentre noi ancora aspettavamo di essere riconvocati per discutere con il Ministro, già la Regione Siciliana aveva concluso l'intesa con lo Stato a far data dal 15 maggio scorso. È ovvio che mi sento preso in giro e sono mortificato per cui questo atto rappresenta l'ultimo monito; ho già firmato la nota che sarà inviata ai Revisori dei Conti che dovranno redigere la relazione per l'avvio della procedura di dissesto perché né io né i dirigenti possiamo continuare a subire questa situazione”.
I responsabili del settore tecnico e di quello finanziario, rispettivamente il dott. Francesco Roccaforte e il dott. Massimo Ranieri, hanno analizzato la situazione finanziaria della Città Metropolitana di Messina fornendo dati incontrovertibili.
“La paralisi amministrativa che costringe l'Ente ad operare in regime di gestione provvisoria, - hanno dichiarato i responsabili Roccaforte e Ranieri – impedisce l'attivazione delle procedure di appalto e di esecuzione degli interventi da programmare o già definiti, nell'ambito del Masterplan e di altri programmi a valenza regionale e nazionale. Si rischia di perdere o di veder bloccati investimenti pari, nell'immediato, a circa 44.500.000 di euro ed a medio termine a circa 132.000.000 di euro nel settore delle strade provinciali e dell'edilizia scolastica. In queste condizioni le attività in corso nei settori dell'edilizia scolastica e della viabilità, e quelle portate avanti durante il 2018, con la redazione di oltre 60 progetti cantierabili e con lo svolgimento di circa 50 procedure di gara d'appalto, risultano praticamente vanificate”.
Al termine della conferenza stampa il Sindaco Metropolitano Cateno De Luca ha annunciato che da subito procederà a barricarsi nella stanza della Presidenza, attuando lo sciopero della fame ad oltranza, e ha dichiarato che da lunedì 10 giugno, se non dovessero giungere notizie positive, procederà alla chiusura di Palazzo dei Leoni.

Lipari. Domani kermesse finale di Delfini Guardiani.

Domani, alle 10,00 all'anfiteatro teatro del castello di Lipari appuntamento finale del progetto “DELFINI GUARDIANI DELLE ISOLE EOLIE” di Marevivo.
Nel corso della manifestazione gli alunni degli Istituti Comprensivi Lipari e Lipari1 e delle isole di Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Stromboli, Alicudi e Filicudi, riceveranno l’attestato e il distintivo di “Delfino Guardiano”.

25 anni fa moriva Troisi: MareFestival Salina lo celebra dall'11 al 14 luglio con Maria Grazia Cucinotta.


MESSINA (4 giu) - Il 4 giugno di venticinque anni fa moriva uno degli attori e registi più amati del cinema italiano: Massimo Troisi, il cui indimenticabile ricordo è legato soprattutto all'isola di Salina dove girò l'ultimo capolavoro "Il Postino", candidato a quattro premi Oscar e vincitore di una statuetta per la colonna sonora. MareFestival ogni anno ricorda lo straordinario artista originario di San Giorgio a Cremano (NA) con la consegna di un riconoscimento istituito sette anni fa insieme con la madrina della manifestazione Maria Grazia Cucinotta, interprete della pellicola che le cambiò la vita e le diede il successo internazionale. Ogni anno l'attrice torna al Festival, dopo che nel 2012 inaugurò la prima strada di Salina intitolata a Troisi, il porticciolo turistico dove attraccano gli aliscafi, impreziosito da una scultura di Antonello Arena, donata dalla manifestazione all'isola.
L'VIII edizione della kermesse diretta dal giornalista Massimiliano Cavaleri e organizzata da Patrizia Casale e Francesco Cappello dell'associazione culturale Prima Sicilia, si svolgerà da giovedì 11 a domenica 14 luglio nell'isola eoliana. Quattro giorni di proiezioni di lungometraggi, corti e documentari in anteprima, incontri e interviste con personaggi dello spettacolo, esibizioni live, spazio ai talenti emergenti e alla moda legata al grande schermo nelle serate presentate dalle giornaliste Nadia La Malfa e Marika Micalizzi nella piazza principale di Santa Marina Salina, comune guidato dal sindaco Domenico Arabia e dall'assessore al Turismo Linda Sidoti, che fin dal primo anno ha patrocinato l'appuntamento, ormai tra i più attesi del calendario delle Eolie.
In questi anni hanno ricevuto il Premio Troisi numerosi artisti tra cui: Matt Dillon, Sergio Castellitto, Serena Autieri, Giorgio Pasotti, Valeria Solarino, Edoardo Leo, Sabrina Impacciatore, Margaret Mazzantini, Sabina Guzzanti, Giovanni Veronesi, Massimo Dapporto, Fausto Brizzi, Roberto Lipari, I Soldi Spicci, i Jalisse, Gigliola Cinquetti, Nicolas Vaporidis, Lucia Sardo, Tony Sperandeo, Sandra Milo, Catena Fiorello, Roberto Andò, Ezio Greggio, Enzo Decaro, Barbora Bobulova, Ninni Bruschetta, Donatella Finocchiaro, Anna Galiena, Maurizio Costanzo, Anna Marchesini, Alessandro Haber e tanti altri...
Non solo cinema: da un po' di anni l'evento accoglie artisti musicali, scrittori e presentazioni di libri e momenti dedicati alle eccellenze in ambito sportivo. L'edizione del 2019 inoltre è gemellata con il Club Panathlon Messina, che riunisce atleti ed esperti sportivi, e la Rassegna cinematografica internazionale SportFilmFestival, il più antico festival di cinema e sport al mondo che giunge alla 40esima edizione il prossimo dicembre a Palermo: il vincitore ritirerà nel 2020 il Premio Troisi di Salina.
Il programma dettagliato di MareFestival 2019 sarà illustrato in una serata di presentazione - conferenza stampa giovedì 27 giugno (ore 19) al Circolo Tennis e Vela di Messina: verranno annunciati ospiti, contenuti, partner e sostenitori.

Studenti del Comprensivo Lipari a lezione di legalità con l'Arma.

Come già riportato i ragazzi del Comprensivo Lipari, accompagnati dalle loro insegnanti, ieri hanno incontrato, in caserma a Lipari, gli uomini dell'Arma.
Le foto: