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giovedì 2 ottobre 2014

I risultati dell'operazione "Il Padrino" posta in essere dai carabinieri del Compagnia di Milazzo. Alle indagini hanno preso parte anche i carabinieri di Salina

COMUNICATO STAMPA DEL 2 OTTOBRE 2014
Nella mattinata odierna, in diverse località della fascia tirrenica della provincia di Messina e in Villa San Giovanni (R.C.), i Carabinieri della Compagnia di Milazzo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 6 indagati per associazione mafiosa, estorsione, rapina, furto in abitazione, incendio boschivo, porto e detenzione illegale di armi e munizionamento ed altri delitti aggravati dalle finalità mafiose.
I provvedimenti scaturiscono da un’attività investigativa nata a seguito di un atto intimidatorio subito da un esercizio commerciale di “barbiere”, ai danni del quale furono esplosi alcuni colpi di pistola che danneggiarono una saracinesca nel novembre del 2011. 
Le indagini, iniziate nel novembre 2011 e concluse nell’ottobre 2013,  condotte in sinergia dai Carabinieri delle Stazioni di Rometta, San Pier Niceto, Roccavaldina, Monforte San Giorgio, Salina e del Nucleo Operativo di Milazzo hanno permesso di disarticolare un nuovo clan emergente che tentava di prendere il controllo della fascia tirrenica a ridosso di Messina e in particolare dei territori di Rometta, Spadafora, Villafranca e Saponara. Nel tentativo di “appropriarsi” del controllo del territorio i sodali pianificavano ed eseguivano diversi atti intimidatori, esplodendo colpi d’arma da fuoco alle saracinesche di esercizi commerciali, bruciando diverse autovetture o zone boschive, minacciando di morte, in alcuni casi, personalmente la vittima. Il gruppo criminale non disdegnava di perpetrare talvolta anche furti in abitazione e rapine. Una rapina ai danni di una anziana donna in particolare è stata connotata da particolare violenza. In questo caso la vittima è stata imbavagliata, legata e percossa prima di essere derubata. L’organizzazione criminale, che i sodali spesso chiamano “Famiglia”, benché ancora emergente, presentava già le caratteristiche tipiche di una struttura gerarchica tipicamente mafiosa. A capo di questo nuovo sodalizio c’era Santamaria Francesco, classe 1971 di Rometta, pregiudicato, che gli appartenenti al clan usavano chiamare il “padrino”. Al Santamaria, infatti, viene riconosciuta dagli altri membri una “carismatica” autorità, mediante la quale, in più occasioni, riporta “l’ordine” mettendo fine a faide interne ed esterne al gruppo criminale. “Il Padrino” si comporta come tale, convocando riunioni degli appartenenti, nel corso delle quali da ordini e disposizioni sia di natura “operativa” (attentati, danneggiamenti) sia di natura “strategica”(organizzare e pagare la difesa legale di uno dei membri arrestati).
L’autorità intimidatoria diretta ed indiretta del Santamaria è dimostrata anche dal fatto che egli pretenda e ottenga dai commercianti della zona prestazioni gratuite, sia per se e per i suoi familiari, che per tutti i sodali. Gli altri membri della “consorteria” : Smedile Domenico, classe1967, di Spadafora, pregiudicato, Mavilia Sergio, classe 1986 di Rometta ma di fatto domiciliato in Villafranca Tirrena, pregiudicato, Talarico Tindaro, classe 1976 di Spadafora, pregiudicato, Corrado Pasquale, classe 1976 di Augusta di fatto domiciliato in Villa San Giovanni, pregiudicato, operavano di massima su disposizione del “Padrino”, commettendo diversi reati di natura intimidatoria e predatoria, con il secondo fine di mettersi in mostra agli occhi del loro capo. Gli spari contro le saracinesche, gli incendi di autovetture e altri reati rappresentano spesso “avvertimenti” o “ripicche” per comportamenti reputati “sbagliati”, in una dinamica di acquisizione del controllo del territorio. Nell’organizzazione esistevano anche compiti specifici, ad esempio il Talarico si occupava di detenere e nascondere le armi da fuoco. Quest’ultimo, infatti, in data 9 giugno 2012 veniva tratto in arresto dai Carabinieri poiché trovato in possesso di due pistole cal. 7,65 di cui una con matricola abrasa e diverse munizioni. Sebbene dalle indagini non sia emerso in maniera diretta, si desume che l’organizzazione sia stata operativa anche nel settore delle estorsioni, che avrebbero rappresentato un’importante fonte di approvvigionamento economico. Benché non sia stato possibile accertare l’esistenza di un preciso collegamento con la mafia barcellonese, non mancano i contatti tra i elementi di spicco. In particolare, in un episodio sintomatico, il Santamaria, per il tramite di Smedile riceve un “imbasciata” da parte di Foti Salvatore, figlio di Foti Carmelo Vito, personalità di spicco dell’area barcellonese. Un approfondimento meritano gli incendi boschivi divampati negli anni scorsi nel Comune di Rometta. Attraverso complesse attività di indagine è stato possibile raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del Mavilia. Quest’ultimo, che più volte si proclamava piromane, è stato l’autore di diversi incendi boschivi di ampie dimensioni, tra i quali uno verificatosi il 17 maggio del 2008 in località Umbro di Rometta, che si estese a tal punto da lambire l’abitato delle frazioni di Sant’Andrea e Sottocastello, distruggendo più di 60 ettari di macchia mediterranea.
Nell’operazione di oggi è stata tratta in arresto anche Fassi Elvira, classe 1993, di Villafranca Tirrena, fidanzata del Mavilia, a fianco del quale, ha commesso alcuni incendi e perpetrato alcuni furti. Nonostante la ragazza, sotto la guida e l’influenza del Mavilia, è risultata essere avvezza al crimine, non è stata considerata organica al clan. Per lei sono stati disposti gli arresti domiciliari con “obbligo di braccialetto elettronico”.
L’elenco degli arrestati:
1.                 Santamaria Francesco, classe 1971 di Rometta, pregiudicato, promotore del clan  e noto come il “padrino” per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso in porto abusivo di armi da fuoco, danneggiamento, in carcere.
2.                 Smedile Domenico, classe 1967, di Spadafora, pregiudicato, per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso in porto abusivo di armi da fuoco, danneggiamento e rapina, in carcere.
3.                 Mavilia Sergio, classe 1986 di Rometta ma di fatto domiciliato in Villafranca Tirrena, pregiudicato, per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso in porto abusivo di armi da fuoco, danneggiamento, incendio boschivo e furto in abitazione, in carcere.
4.                 Talarico Tindaro, classe 1976 di  Spadafora, pregiudicato, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, già agli arresti domiciliari per reati non connessi, in carcere.
5.                 Corrado Pasquale, di Augusta classe 1976, di fatto domiciliato in Villa San Giovanni, pregiudicato, per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso in porto abusivo di armi da fuoco, furto, gia’ sottoposto all’obbligo di firma per reati non connessi, in carcere.

6.                 Fassi Elvira, classe 1993, di Villafranca Tirrena, per i reati di incendio e furto, agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Catamarano su uno scoglio a Salina. Soccorsi da Delemare, Circomare e da un privato. Passeggeri incolumi

Disavventura, a lieto fine, per dei diportisti inglesi nel mare di Salina. 
Con il loro catamarano sono finiti su uno scoglio. Lanciato l'allarme sono intervenuti gli uomini di Delemare Salina, al comando di Capo Marco Miuccio, e la motovedetta del Circomare Lipari al comando di Capo Fabio La Porta. 
E' anche intervenuta l'imbarcazione "Corvo" di Angelo Portelli che ha trainato il catamarano sino al porto di Santa Marina Salina (vedi foto).
I diportisti non hanno riportato alcun danno. 

Il Sindaco di Lipari blocca la trattativa per gli ex Pumex, Fp Cgil sul piede di guerra (notizia pubblicata su tempostretto e da noi ripresa)

La Fp Cgil segnala che a fermare l’ormai quasi certa ricollocazione degli ex Pumex presso attività di competenza dell’Assessorato ai Beni Culturali sia stata l’opposizione dell’Amministrazione del Comune eoliano. Crocé e Fucile: “Atteggiamento irresponsabile”.

La vertenza Pumex rischia di rimanere al palo. Proprio nel momento in cui sembrava finalmente vicina la soluzione per gli ex lavoratori delle cave di Pomice di Lipari, la trattativa si è bloccata e a quanto pare per le obiezioni sollevate dal Sindaco di Lipari.
A segnalare per l’ennesima volta la questione è la Fp Cgil, costretta ancora una volta a intervenire sulla piega che sta prendendo la vertenza ex Pumex. Dopo gli sforzi profusi per una soluzione definitiva della vertenza, gli incontri in Prefettura e l’intervento dell’assessore regionale ai beni culturali, Giusy Furnari, il sindacato è venuto a conoscenza che lo scorso lunedì, durante un incontro tecnico tra l’assessore alle autonomia locali Valenti, l’assessore Furnari e i dirigenti tecnici dei due assessorati, è stata valutata l’ipotesi di utilizzare i lavoratori ex Pumex per attività presso l’Assessorato ai Beni Culturali, in particolare per il Museo di Lipari. Inizialmente questa sistemazione sarebbe coperta economicamente dalle risorse del progetto già finanziato dalla Regione Sicilia e, successivamente, con un’ipotesi di inserimento dei lavoratori nel bacino del precariato siciliano. A quanto pare però il sindaco non è d’accordo e la trattativa si è arenata. 

“Riteniamo la situazione fortemente preoccupante – scrivono la segretaria generale Clara Crocè e il segretario provinciale, Francesco Fucile – frutto di scelte che niente hanno a che vedere con il futuro dei lavoratori. Abbiamo per anni tentato di far riconoscere alla Regione Sicilia l’onere della ricollocazione funzionale dei lavoratori Pumex, per precisi impegni assunti in sede Unesco, e quando pare essere sul punto di aver individuato un percorso virtuoso si oppongono ostacoli per non ben chiare prese di posizione del Comune di Lipari. Rammentiamo a tutti – continuano i sindacalisti – che si tratta di lavoratori che non percepiscono retribuzioni da oltre otto mesi e che sono stati utilizzati senza nessuna copertura previdenziale da oltre quattro anni. La situazione è drammatica e si impongono scelte chiare ed inequivocabili che vedano al centro i lavoratori e non certi interessi poco chiari delle Pubbliche amministrazioni”.

Il Sindacato incontrerà a breve i lavoratori e si riserva di proclamare lo stato di agitazione richiedendo l’intervento della Regione Sicilia e del prefetto per una definitiva soluzione della vertenza. 

NOTA DEL DIRETTORE DI EOLIENEWS - Le dichiarazioni del sindacato riferite alla posizione assunta dal sindaco di Lipari, e riprese in questo articolo, sono davvero pesanti. 
Questo direttore, nel pubblicare questo articolo di tempostretto.it, ritiene che quanto evidenziato dal sindacato non può essere la posizione del sindaco Marco Giogianni che altro non può volere che il "benessere" per questi ex lavoratori della pomice. Penso, e ne sono fermamente convinto, che alla base ci sia quantomeno un equivoco.
Sarebbe bene, comunque, che il primo cittadino chiarisse agli ex Pumex (in primis) e alla stampa cosa è realmente accaduto

Manca il numero legale. Slitta a domani il consiglio comunale di Lipari

Manca il numero legale, in entrambe le chiamate, al consiglio comunale di Lipari, convocato per stamani alle ore 9 e 30. Se ne riparlerà domani

E' nato David, figlio di Cosmin e Mihaela Pisleag

E' venuto alla luce a Milazzo
David 
Il bimbo è figlio di Cosmin e Mihaela Pisleag.
Al bimbo e ai genitori gli auguri della cugina Mihaela Gabriela Cristea

Auguri anche da Eolienews

Raffineria di Milazzo. Le foto di Antonio Favaloro scattate ieri pomeriggio nelle immediatezze del serbatoio

In ricordo di Giulio China, l'antiquario

Un caro ricordo per l' antiquario eoliano China Giulio per il suo primo anno in cielo.

In corso operazione "Il Padrino" da parte dei carabinieri della Compagnia di Milazzo

LEGIONE CARABINIERI SICILIA
Comando Provinciale di Messina
________
OPERAZIONE “IL PADRINO

È IN CORSO NELLA PROVINCIA DI MESSINA UN’OPERAZIONE DEI CARABINIERI DELLA COMPAGNIA DI MILAZZO PER L’ESECUZIONE DI UN’ ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE EMESSA DAL G.I.P. DEL LOCALE TRIBUNALE, SU RICHIESTA AVANZATA DALLA LOCALE DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA, NEI CONFRONTI DI 6 PERSONE(5 IN CARCERE ED 1 AI DOMICILIARI), INDAGATE PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA, ESTORSIONE, RAPINA, FURTO IN ABITAZIONE, INCENDIO BOSCHIVO, DETENZIONE ILLEGALE DI ARMI ED ALTRI DELITTI AGGRAVATI DALLE MODALITA’ MAFIOSE.
LE COMPLESSE INDAGINI HANNO PERMESSO DI DISARTICOLARE UN NUOVO ED EMERGENTE CLAN MAFIOSO CHE, ATTRAVERSO DIVERSI ATTI INTIMIDATORI, RAPINE E FURTI, TENTAVA DI IMPORRE IL PROPRIO PREDOMINIO NELLA FASCIA TIRRENICA A RIDOSSO DI MESSINA.

I PARTICOLARI DELL’OPERAZIONE SARANNO RESI NOTI NEL CORSO DI UNA CONFERENZA STAMPA CHE SARA’ TENUTA PRESSO IL COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI  ALLE ORE 11,30 ODIERNE.

mercoledì 1 ottobre 2014

Marco Manni: "Rete 4G-LTE crea problemi a Canneto" . Oltre ad illustrare la problematica propone: "Chi produce elettrosmog paghi di più"

Maggiorazione dell’IMU e  dei tributi locali a chi produce inquinamento elettromagnetico , affittando il proprio tetto alle compagnie telefoniche (MARCO MANNI)
Lettera aperta al Gestore TIM e all’amministrazione Comunale di Lipari
Gli abitanti di Canneto centro si mobilitano a causa delle interferenze nella ricezione tv indotte dalla stazione radio base di TIM. Continue segnalazioni  sono state inviate al Gestore TIM-Telecom Italia, e, vista la mancata risposta a breve alla RAI e  al Comune di Lipari,  a causa dei disagi provocati dalla stazione radio base (SRB)  di Canneto centro dopo  l’ ennesima installazione in data 10/9/2014 del nuovo sistema 4G-LTE finalizzato all’ultra internet sui telefonini. La mancata adozione da parte delle amministrazioni passate e presenti  di un “piano delle antenne” che individui  località per località siti idonei alle radiotrasmissioni, espone dunque  i cittadini alle seguenti gravi problematiche, che per la complessità affronteremo un po’ per volta:
  1. Interferenze radioelettriche che ostacolano la ricezione TV e quindi il diritto all’informazione.
  2. Mancata tutela salute umana
  3. Svalutazione delle proprietà vicine ai ripetitori
In questa occasione parliamo del punto 1: Le Interferenze
Quest’ aspetto scuote maggiormente le coscienze  per  il disagio evidente  che cagiona e che costringe i concittadini della zona a  mettere mano al proprio portafoglio, per svelare  il misterioso fenomeno che ha portato nel raggio di alcune centinaia di metri dal centro piazza di Canneto, all’oscuramento dei canali tv dal 11/9/2014. Il fenomeno, in realtà prevedibile,  è in espansione dal momento in cui le nuove installazioni 4G-LTE per raggiungere connessioni cellulari fino a 40Mb/s, occupano  l’alta banda televisiva a partire dal canale 60 ( e dal ch 57 dal 2016)ora sottratti appunto alla ricezione TV,  nell’ambito della riassegnazione delle frequenze stabilita dallo stato. E’  ovvio che tali frequenze che fino all’anno scorso trasmettevano programmi tv, oggi vengano captate dalle stesse antenne televisive, determinando “mancanza di segnale” negli schermi dei televisori  più prossimi alla sorgente di disturbo, o nella migliore delle ipotesi ricezione affetta da alto tasso di errori che determina immagini intermittenti. A Canneto centro  è  stato appurato strumentalmente  che nell’intorno della SRB la potenza dei segnali 4G e GSM ( quelli ricevuti dalle antenne tv) emessa dall’antenna TIM supera  di gran lunga i 25 dBm ( corrispondenti a 316,23 mW cioè a 1V/m stabiliti dal DM 22/1/2013) rispetto ai segnali televisivi (un forte segnale del DTT è di 1 dBm) , scarto  invece indispensabile  al buon funzionamento degli impianti di ricezione.
I segnali passivamente captati da un’ antenna UHF a 20 m dal ripetitore(propria abitazione) si attestano invece attorno ai: 30 dBm = 1000 mW/ 377 = 2.7 V/m .
Valore che supera quasi del triplo il livello di immunità radiolettrica prescritto dalla norma EN50083-2 aggiornata il 21 gigno 2013 ( cioè 1V/m).
Attenzione , nessun superamento però del limite fissato dalla legge, che fissa il valore delle emissioni al tetto  di 6V/m (riscontrati a pochi metri dall’ antenna cellulare)  livello che come abbiamo visto nostro malgrado impedisce il funzionamento dei televisori , ma che purtroppo non da rassicurazioni sugli effetti a lungo termine sull’organismo, dovuti proprio ad  esposizioni costanti EM.
Pur essendo noto che le nuove installazioni di impianti di ricezione tv, devono prevedere idonea  schermatura  contro le frequenze superiori agli 800MHz con spese a carico dell’utente, al contrario secondo il DM 22/1/2013 gli operatori telefonici dovrebbero  farsi carico totalmente della spesa a favore degli utenti già dotati di impianto di ricezione DTT . Ciò  fino al 31/12/2016. Purtroppo nessuna verifica e nessun intervento sono  stati  effettuati  da parte di TIM contestualmente, né successivamente all’installazione del 10/9/2014 di Canneto ( ma il problema investe ogni nuova installazione LTE dei gestori telefonici), ma aspetto ancor più grave né TIM né  nessun altro operatore sembra aver predisposto adeguato  servizio di segnalazione guasti da interferenze  4G-LTE. Questa carenza non risparmia la RAI ben pronta a gennaio ad incassare il canone. O per lo meno tali contatti  non sono in evidenza  se a distanza di oltre 20 giorni non siamo stati ascoltati.  Le uniche segnalazioni contemplate  nei sistemi automatici e con operatore, di Telecom Tim riguardano guasti e servizi delle linee telefoniche fisse e mobili. Non agli impianti TV dei sfortunati  cittadini che, come il sottoscritto, si son visti installare nelle vicinanze simili ripetitori da 20W. Quindi nessuna possibilità di segnalare, con garanzia di intervento da parte del gestore,  il danno subito dalle loro emissioni a RF.
Considerata la vastità della materia, ci riproponiamo di affrontare gli ulteriori spetti  in una prossima occasione.
Rimango personalmente e gratuitamente a disposizione per ogni ulteriore delucidazione tecnica facendomi promotore di una raccolta firme per contrastare il fenomeno delle immissioni in zona Marina Garibaldi di Canneto.  Invito nel contempo  l’amministrazione a voler considerare di  applicare ai gestori telefonici i massimi oneri di concessione e  le massime aliquote  tributarie possibili a chi ospita sui propri tetti simili fonti di elettrosmog, con notevole vantaggio per le proprie tasche e solo spese e rischi di salute per i vicini che ne subiscono gli effetti .
marcomanni@alice.it Cellulare 333 5960410

“Corsi d’oro”. Nuovi sequestri eseguiti dalla Guardia di Finanza di Messina per 5 milioni di euro

gazzettadelsud.it
Scattano i sequestri nella seconda tranche dell’operazione Corsi d’Oro. La Guardia di Finanza di Messina ha eseguito, su disposizione del gip Giovanni De Marco, sequestri di beni per circa 5 milioni di euro. Un altro durissimo colpo inferto dalla Procura ai 18 indagati, fra cui quattro società, dell’inchiesta che da oltre un anno sta scandagliando il mondo della formazione professionale messinese. Il provvedimento, che porta la data del 22 settembre scorso, è un’appendice del filone che il 17 marzo scorso portò all’arresto di quattro fedelissimi dell’on Francantonio Genovese ed alla richiesta d’arresto per lo stesso deputato del PD poi autorizzata dal parlamento nel maggio scorso.
E tuttora Genovese si trova ai domiciliari nella sua abitazione di Torre Faro anche se sul suo capo pende la decisione dei giudici del riesame che hanno accolto la tesi della procura secondo la quale il parlamentare non andava scarcerato. Per ora rimane a casa in attesa della decisione della Cassazione. Con il nuovo provvedimento del giudice per le indagini preliminare, richiesto dall’aggiunto Ardita e dai sostituti Monaco, Todaro e Carchietti, la Guardia di Finanza ha sequestrato a Genovese beni per 650.000 euro. In precedenza gli erano stati già sequestrati beni per 66,000 euro. Alla moglie Chiara Schirò sono stati messi sotto chiave invece beni per 108 mila euro. Il sequestro per l’ex consigliere comunale del PD e presidente dell’Aram Elio Sauta il sequestro ammonta a 677.000 euro.
Fra i beni finiti sotto la lente d’ingrandimento della magistratura alcuni appartamenti in via Consolare Pompea e via Della Zecca. Ma l’elenco è ancora lungo: Al deputato regionale del PD Franco Rinaldi sono stati sequestrati beni per 75.000 euro, stesso importo alla cognata Giovanna Schirò, all’ex assessore comunale Melino Capone l’ammontare dei beni sequestrati è di 49.000 euro, al fratello Natale 47.000, al commercialista Stefano Galletti, 268.000 euro, a Natale Lo Presti, 642.000 euro ed alla moglie Giuseppina Pozzi, 343.000 euro.
E ci sono poi quattro società, la Calaservice, la centro servizi 2000, la Napi Service e la Sicilia Service alle quali sono stati sequestrati complessivamente beni per oltre un milione di euro. Si tratta di sequestri per equivalente, ovvero pari alle somme che sarebbero state guadagnate illecitamente, finalizzati alla confisca. Ma sono già pronte le richieste di riesame. Già nelle prossime ore saranno depositate le prime quelle avanzate degli avvocati Bonny Candido ed Elena Florio che in questo procedimento assistono Giuseppina Pozzi, natale Lo Presti e la Napi Service.

Gasolio acquistato a prezzo agevolato e messo in vendita. La Guardia di Finanza denuncia un pescatore di Stromboli.

Il gasolio a prezzo agevolato invece che nel peschereccio finiva nei bidoni per poi essere rivenduto. La guardia di finanza di Lipari ha denunciato un pescatore di Stromboli, C.A., che aveva prelevato dal distributore ben 900 litri di carburante. Oltre ad essere denunciato alla Procura della Repubblica di Barcellona, nei confronti del pescatore è scattato anche il sequestro del gasolio. (ANSA).

Scuola calcio iscrizioni al via. I corsi prenderanno il via il 3 ottobre


PD Stromboli replica ad essere De Luca

Comunicato
Oggetto: note alle osservazioni dell’assessore De Luca 
L’assessore nella sua comunicazione a mezzo blog cita il nostro disappunto per aver preso visione dei contenuti definitivi del piano solo il giorno prima della presentazione in Consiglio, espresso nel ns. comunicato del 22 settembre. 
L’assessore afferma in premessa di non voler polemizzare, ma pone tra virgolette il “dimenticato” nel rivolgersi ad una larga platea di interlocutori, istituzionali e non e come “strumentali” le osservazioni avanzate.
Forse abbiamo mal interpretato, ma l’enfasi posta alle dichiarazioni si configura quale contraddizione nei termini.
Vorremmo comunque “ricordare” in risposta alle affermazioni espresse dall’assessore nel dichiarare che non sono stati inoltrati input al progetto, che la Circoscrizione di Stromboli con protocollo n°22 del 15 marzo 2014 ha sottoposto all’Amministrazione Comunale una proposta operativa di raccolta differenziata che non ha mai ricevuto riscontro.
Il coordinatore.
Claudio Utano

Isola pedonale. Lettera aperta del consigliere Lo Cascio all'assessore Sardella

Gentile Assessore,
sono certo che lei, grazie alla saggezza suggerita dai suoi folti baffi bianchi, sappia fare tesoro delle esperienze pregresse. Dunque vado direttamente al punto: ricorderà le polemiche che l’autunno scorso hanno accompagnato la riapertura di via Garibaldi e, in generale, il ridimensionamento dell’isola pedonale? Bene, quest’anno evitiamocele.
Lipari – in spregio ai dettami dell’economia mondiale, al PIL che non cresce e ad altre avverse congiunture storiche – è ancora piena di gente, una lieta circostanza che auspichiamo tutti possa avere seguito anche nelle prossime settimane.
L’isola pedonale è un cosiddetto “bene comune”, un segno distintivo di civiltà, di accoglienza, e persino di amore verso il proprio territorio. Gira voce che la si voglia prorogare fino a metà mese; perché, con un po’ di ottimismo, non prevederne la proroga almeno fino alla fine di ottobre?
Eviteremmo lettere infuocate, lamentele, inopportuni stimoli a quella suscettibilità che è parte della fragilità umana, ma soprattutto eviteremmo di costringere i nostri visitatori a gravosi slalom tra le auto e, magari, a dover constatare che la Lipari del “Caro diario” di Moretti non era finzione cinematografica. Grazie per la sua attenzione.
Cordialmente,
Pietro Lo Cascio (consigliere comunale de La Sinistra)


Nota del direttore - Con ordinanza n°106 del 30.09.14 il dirigente comandante della polizia municipale, dott. Stefano Basco ha prorogato sino all'11 ottobre p.v. il valore della precedente ordinanza del 6.6.14. Ovvero restano in vigore le limitazioni al traffico nel centro urbano dell'isola.

Raffineria...ancora fumo dal serbatoio


















Le foto, scattate stamane a Milazzo , inviateci da Luciano Vivacqua si commentano da sole

Ha toccato Stromboli, la "Crociera della memoria" . La Marina Militare rende omaggio ai marinai caduti in mare in combattimento (di Fabio Peluso)

(di Fabio Peluso) La fregata Maestrale si unisce alla Costa Pacifica in occasione della Crociera della memoria, per una cerimonia di commemorazione nelle acque delle Isole Eolie.
Fortemente voluta dalla Presidenza dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (ANMI) si è svolta nei pressi dell’isola di Stromboli la cerimonia di commemorazione dei marinai caduti in mare in combattimento nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
La Costa Pacifica, salpata da Savona con a bordo una gremita rappresentanza dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (ANMI), ha iniziato la “Crociera della memoria”, per rendere omaggio ai Marinai caduti nell’adempimento del proprio dovere, sugli stessi mari dove essi sono stati protagonisti. Nel pomeriggio di sabato 27 settembre, Nave Maestrale, in trasferimento verso lo stretto di Sicilia, si è affiancata alla Costa Pacifica, portandosi a circa 50 metri, e partecipando così alla cerimonia di deposizione di una corona di fiori in onore dei marinai caduti in combattimento.
La partecipazione di un’Unità della Marina Militare ha reso ancora più palpabile quell’invisibile ma indissolubile nodo – elemento cardine della vita marinara – che unisce i marinai di ieri e di oggi, costantemente in contatto soprattutto grazie al prezioso e quotidiano impegno profuso dall’ANMI.
Al termine della cerimonia Nave Maestrale ha proseguito la sua navigazione per ricongiungersi al Ventinovesimo Gruppo Navale impegnato nello stretto di Sicilia per l’Operazione Mare Nostrum.

GAL Isole di Sicilia al "Salone del Gusto" di Torino. Comunicato, modalità e link per chi intende prenderne parte

IL GAL Isole di Sicilia nell'ambito dell'attuazione della Misura 313 b – PSR SICILIA 2007-2013, parteciperà al Salone Internazionale del Gusto 2014 che si terrà a Torino - Lingotto Fiere - dal 23 al 27 ottobre 2014.
Il Salone del Gusto, organizzato da Slow Food e Terra Madre con la Regione Piemonte e la Città di Torino, è un luogo dove imprese agricole e artigiani, il mondo della cultura accademica e i cuochi, grandi cultori dell'enogastronomia e "semplici" neofiti si possono incontrare, creando relazioni sia economiche che culturali.
Le aziende della filiera dell'agroalimentare operanti nel territorio del GAL Isole di Sicilia interessate ad esporre ed a far degustare i propri prodotti, dovranno far pervenire, entro le ore 13,00 del 6 ottobre 2014 la MANIFESTAZIONE D'INTERESSE al GAL Isole di Sicilia alla seguente e-mail info@galisoledisicilia.it indicando le categorie merceologiche che si intendono presentare.
Sono prioritariamente ammessi secondo il seguente ordine:
• Presidi Slow Food
• i consorzi di produttori operanti nell’ agroalimentare, e con sede operativa nei territori del GAL Isole di Sicilia ;
• le cooperative di produttori operanti nell’agroalimentare, e con sede operativa nei territori del GAL Isole di Sicilia;
• i produttori operanti nell’ agroalimentare, e con sede operativa nei territori del GAL Isole di Sicilia.
A tal fine, il GAL ha predisposto l'allegato avviso e domanda di partecipazione che tutti coloro che vorranno partecipare dovranno compilare ed inviare non prima della pubblicazione sul sito www.galisoledisicilia.it, per posta elettronica, con raccomandata a/r o presentare brevi mani nei tempi indicati dal bando presso la sede operativa regionale del GAL o presso Piazza Mazzini, 1.
Arch. Roberto Sauerborn
RdP

martedì 30 settembre 2014

Squilibrio. Nuovo "allarme" del dottor Subba all'amministrazione e ai consiglieri comunali di Lipari. Le "riflessioni" di Angelo Sidoti

La nota del dottor Subba

Ribadisco che in sede di verifica trimestrale degli equilibri finanziari abbiamo registrato uno squilibrio correlato ai limiti/obiettivi imposti dal patto di stabilità interno, squilibrio connesso alla circostanza che il rispetto dei limiti del 2014 è stato basato anche sulle entrate da ti.4', che dovevano derivare in buona quantità dai trasferimenti regionali per investimenti anno 2013 (l'entrata doveva rilevare positivamente ai fini del rispetto del patto e l'uscita non doveva rilevare negativamente perchè rientrava nei limiti garantiti dal patto di stabilità verticale incentivato regionale).
Per potere introitare le somme connesse a trasferimenti regionali per investimenti anno 2013 (dove si opera con buoni di prelevamento) è necessario allegare alla richiesta di accredito il mandato di pagamento connesso alla spesa sostenuta e se i settori e servizi competenti non riescono a perfezionare le liquidazioni l'ente non riuscirà ad introitare quanto necessario per il rispetto del patto.
Ribadisco che quello che si sta verificando è esattamente l'opposto di quanto sarebbe necessario, ovvero i settori e servizi competenti stanno utilizzando gli spazi concessi dalla Regione nell'ambito del patto verticale, pari ad un milione e 390 mila euro, per pagare le spese in conto capitale ma non spese che automaticamente determinano entrate (come ad esempio i trasferimenti regionali per investimenti anno 2013) creando uno scompenso nell'ambito di come si era previsto di operare per rispettare i vincoli del patto per il 2014. Ribadisco che questo settore non può impedire che si concretizzino pagamenti in conto capitale nell'ambito dei limiti imposti dal patto, perchè se non dovessimo raggiungere la soglia comunicata dalla Regione incorreremmo nelle sanzioni previste dallo stesso accordo, ma ha il dovere di segnalare l'anomalia affinchè si possano trovare per tempo adeguate soluzioni, imponendo di operare in un modo anzichè in un altro.
Evidenzio oggi che i tagli di trasferimenti statali che ormai per noi sono "prelievi" visto che non ci danno piu' nulla e attingono ai fondi della nostra Imu e nostra Tasi si sono incrementati in modo esponenziali aggravando ancor di piu' la situazione del nostro bilancio e del nostro patto di stabilità. Le misure alternative da adottare rispetto a pagamenti esclusivamente nell'ambito dei sopra citati fondi connessi ad investimenti regionali 2013 sono:
1) contrazione della spesa corrente (cosa quasi impossibile visti gli stanziamenti dell'annualità 2014 del bilancio 2013/2015);
2) incremento delle entrate correnti da non impegnare (si dovrebbe aumentare la pressione fiscale/tributaria):
3) incremento di entrate da t.4 ovvero incasso di oneri d'urbanizzazione, alienazione di beni immobili e trasferimenti per investimenti (le somme andrebbero introitate e non spese).
Rappresento per l'ennesima volta che per avere certezza di rispetto del patto di stabilità sarebbe necessario incrementare l'aliquota Imu ordinaria attualmente in vigore o l'aliquota tasi in atto prevista dalla legge e per fare ciò è necessario che il sindaco o l'assessore al bilancio dispongano con immediatezza al servizio tributi la predisposizione dei relativi atti per la successiva approvazione da parte del consiglio comunale dell'ente, approvazione che si deve concretizzare entro il termine del 30 settembre 2014. Se non si procederà ad incremento della pressione fiscale/tributaria un eventuale rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità sarebbe ancorato a delle remote eventualità ovvero che si introitino ulteriori somme dal ti.4 rispetto alla previsioni attuali (finanziamenti di investimenti, alienazione di immobili e incassi da oneri di urbanizzazione) e che la Regione ci eroghi integralmente il contributo investimenti previsto per l'anno 2014, senza prescrizioni di sorta (nel caso in cui si verificassero tali eventualità le somme sarebbero introitate, parteciperebbero al raggiungimento dell'obiettivo di rispetto del patto di stabilità e rimarrebbero non utilizzabili, cosi' come tutte quelle che abbiamo conservato a residui, fino a quando non ci verranno concessi adeguati "spazi finanziari".
Resto in attesa di decisioni e conseguenti determinazioni dell'organo politico che ribadisco devono essere imposte ai settori e servzi competenti per materia per quanto riguarda l'aspetto della gestione delle spese in conto capitale e comunicate al servizio tributi (con immediatezza in considerazione della scadenza del 30 settembre) per quanto riguarda l'aspetto della modifica e delle aliquote in vigore relative a tributi locali.
Dottor Francesco Subba

Le "riflessioni" di Angelo Sidoti
Caro Direttore, dalla lettura degli articoli pubblicati sui giornali on line avente per oggetto “Tasse & Tributi”, traspare una certa discordanza tra le dichiarazioni rese da rappresentanti di governo e quelle pronunciate da dirigenti del nostro Ente.
Gradirei, pertanto, che fosse chiarita dall’amministrazione questa frase riportata nella lettera del Ragioniere Generale:
“Rappresento per l’ennesima volta che per avere certezza di rispetto del patto di stabilità sarebbe necessario incrementare l’aliquota IMU ordinaria attualmente in vigore o l’aliquota Tasi in atto prevista dalla legge e per fare ciò è necessario che il Sindaco o l’Assessore al Bilancio dispongano con immediatezza al servizio tributi la predisposizione dei relativi atti (…….)”
 Altra dichiarazione riportata nel testo della lettura del Dr. Subba:
“Se non si procederà ad incremento della pressione fiscale/tributaria un eventuale rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità sarebbe ancorato a delle remote eventualità (……)”
Per intenderci si parla di:
  • Necessità di incremento IMU ordinaria o Aliquota Tasi. Stiamo parlando di aumentare le tasse o sbaglio?
  • Incremento della pressione fiscale e tributaria. Idem aumento tasse?
  • Un eventuale rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità. Questo “eventuale” nasconde il possibile rischio di mancato rispetto dei limiti?
  • Patto di stabilità ancorato a delle remote eventualità.  Queste “remote eventualità” nascondono quali rischi?
Ma soprattutto, qual è l’importo dello squilibrio finanziario riscontrato in fase di verifica trimestrale?
Angelo Sidoti

Osservazioni relative a Piano ARO e Piano Finanziario dell'assessore all'Ambiente, Tiziana De Luca

Proverò, tentando di non risultare prolissa o poco chiara, ad enucleare in questa nota il lavoro svolto in questi mesi riguardo il sistema del “ciclo rifiuti” del Comune di Lipari che ha rappresentato un’ espressione concreta del dovere civico nei confronti della cittadinanza per la quale con impegno e perseveranza questa giunta lavora senza riserve e sotto gli occhi di tutti.
            Non scrivo per polemizzare con chi, in pieno diritto di manifestare insoddisfazione o disappunto, ha “dimenticato”, da Consigliere Comunale, da esponente di associazione di categoria, associazione ambientale o rappresentante di Circoscrizioni, di aver partecipato a Commissioni consiliari (verbalizzate) e svariate riunioni (purtroppo non verbalizzate), ma per rispondere che, in attesa di input che non sono giunti, se non “strumentali” al momento clou, malgrado fossero a disposizione dei più i documenti necessari (come attestato da mail inviate), non potevamo attendere oltre ed incorrere in sanzioni dagli organi regionali o peggio concrete condizioni di aumento di tasse, che alla fine sono state scongiurate.
            La presente è per rassicurare la maggior parte di coloro che davvero interessati all’argomento, dalla Federalberghi, che vedrà balzare agli occhi le esigenze elencate nel documento di gennaio, al Pd di Stromboli, che nasce appena il 16 settembre, possono non solo approfondirlo attraverso la delibera 88 del 15.09.2014 all’albo online, ma possono prendere spunto dai punti di seguito elencati che non esaustivi rappresentano dei passaggi fondamentali della materia:
-          Metodologia di raccolta “porta a porta” e di prossimità per le utenze private e di “porta a porta” per le attività commerciali;
-          Sistema di monitoraggio attraverso l’uso di transponder e sistema informatizzato di pesatura e controllo del giusto conferimento del differenziato;
-          Previsione di interventi a sostegno di comportamenti virtuosi quali campagna informativa per la cittadinanza, corsi di formazione per il personale, predisposizione di guardie ecologiche per il controllo, eventuale investimento per sistema di radiofrequenza e telecamere ed ovviamente ordinanze sindacali con orari ed eventuali sanzioni;
-          Incentivo all’Autocompostaggio e sgravi economici sulla TARI;
-          Destinazione dei risparmi per minor conferimento in discarica e maggiori introiti dei contributi CONAI al miglioramento del servizio e all’impiantistica, salvo finanziamenti ad hoc relativi ai suddetti, che possano anticipare la fase degli sgravi economici;
            Questi sono solo pochi punti all’interno delle linee guida del Piano che orienteranno poi il futuro e più dettagliato progetto di affidamento del servizio, ma raggiungere l’obiettivo, attraverso l’approvazione da parte del Consiglio Comunale, del Piano finanziario e di non aumento della Tariffa, e l’ ”incarico” alla Commissione Ecologia di lavorare per un regolamento condiviso ed attento, è un risultato grandioso in un periodo di ulteriori tagli ai trasferimenti agli Enti e di poche risorse a disposizione.
            Non mi soffermo oltre su tutti i passaggi formali di funzionamento della Srr che fanno del Comune di Lipari, l’unico o quasi per tempestività e risoluzione degli adempimenti normativi necessari, né sull’impianto ecosostenibile di questa Amministrazione che quest’anno si è fatta promotrice di campagne per la legalità ambientale e di tutela del mare con le scolaresche locali, di iniziative di pulizia delle spiagge aderendo a progetti europei come Let’s clean up Europe insieme alle associazioni locali, da Pfu Zero sulla raccolta dei pneumatici fuoriuso a“Ma il mare non vale una cicca” con Marevivo.
            Concludo auspicando che non solo ognuno di noi cominci ad adottare consapevolmente quei comportamenti sani che portano ad un’isola più pulita, ad un ambiente più rispettato e a dei risparmi che si tramutino in più soldi nelle tasche dei cittadini, ma che tutti sentano davvero la responsabilità del ruolo che svolgono, in primis pagando le tasse, mancando le quali il Comune ha grosse difficoltà nell’espletare quei servizi, di cui tutti beneficiano, ma che sono soprattutto richiesti da coloro che le tasse le pagano!
 Sempre a disposizione e a servizio dei cittadini.
 Lipari, 30 settembre 2014
L’Assessore all’Ambiente
Tiziana De Luca

Il sindaco e il presidente del consiglio comunale di Lipari replicano a Del Bono (Federalberghi) su Aro, piano finanziario e convocazione consiglio comunale



Scossa di terremoto nel mare eoliano

Una scossa di terremoto (magnitudo 2.3) è stata registrata alle 18 e 29 nel distretto sismico delle Eolie. Si è verificata ad una profondità di 133.5 km

Alla Latteria di Lipari "visita" della polizia municipale e....

Operazione della polizia municipale nei confronti del noto locale di Lipari centro "La Latteria". 
Con l'ausilio del carro attrezzi del comune, nel primo pomeriggio, sono state portati via sedie e tavoli. Lo "sgombero" è stato effettuato da personale della struttura stessa.
I due agenti della polizia municipale hanno provveduto, come si vede nella foto, a delimitare con il classico nastro bianco e rosso due delle pareti della struttura esterna.
Da quanto apprendiamo non è stato, comunque, apposto nessun cartello che segnali un sequestro della struttura stessa.
Su iniziativa di uno dei titolari, che ha provveduto a dimostrare, a chi di competenza, come il suolo pubblico fosse stato pagato nei giorni scorsi (si parla di circa 26 mila euro, ma non vi sarebbe compreso il saldo 2014), le sedie e i tavoli, nel giro di meno di un'ora, sono stati "liberati" o meglio dire affidati "in custodia" al titolare stesso. 
Quindi.."abbiamo scherzato"? 
Sicuramente no...ma in questa storia c'è un po di "confusione"... e al centro vi è la struttura esterna del locale o, per meglio dire, le chiusure laterali
Queste, secondo il comune, sarebbero "fuorilegge e/o abusive" e già oggetto di una ordinanza di smonto alla quale la proprietà del locale non ha ottemperato. Da qui l'iniziativa di oggi pomeriggio.
Ma..da profani...ci chiediamo è possibile concedere e far pagare il suolo pubblico racchiuso in una struttura non completamente in regola ?
Sulla "storia" che potrebbe riservare "colpi di scena", già nelle prossime ore, mettiamo a disposizione uno spazio (gratuito) nel nostro giornale a chi, direttamente coinvolto, volesse dire la sua.
Per la cronaca. Il locale in questo momento è chiuso ma solo per volontà della proprietà. La parte interna (quella muraria) è, infatti, pienamente operativa.

Raffineria Milazzo e polo industriale della Valle del Mela, bomba ad orologeria per la nostra comunità. Sindaci eoliani non possono stare a guardare. La nota di Pietro Lo Cascio

L’incidente che ha coinvolto il serbatoio 513 della Raffineria Mediterranea di Milazzo, dove 1000 tonnellate di benzina non raffinata sono andate in fumo in una sola notte, ripropone con urgenza il problema dell’impatto ambientale del polo industriale della Valle del Mela – che, oltre alla raffineria, comprende una centrale elettrica a olio combustibile, un’acciaieria, un elettrodotto da 380 KV (un altro è in costruzione) e una fabbrica di amianto dismessa in attesa di una bonifica – non soltanto sulle aree immediatamente circostanti, ma anche sull’arcipelago delle Eolie.
Soltanto per fortuite circostanze meteorologiche – i venti spiravano da Nord – le isole non sono state infatti avvolte da una nube di polveri sottili, metalli pesanti, diossine e biossido di carbonio, e tuttavia non si può escludere che nei giorni successivi parte di questi residui tossici e fortemente inquinanti abbia comunque raggiunto anche il nostro territorio.
È dunque evidente che questione ci riguarda da vicino, e sorprende pertanto il silenzio dei sindaci dei comuni eoliani – in primo luogo quello di Lipari, che rappresenta il maggiore comune del comprensorio – su un argomento che investe direttamente la tutela della salute dei cittadini e l’integrità del mare e delle coste dell’arcipelago.
I sindaci eoliani non possono e non devono ignorare che la Valle del Mela, già nel 2002, sia stata dichiarata “area ad elevato rischio di crisi ambientale”; che la Regione non abbia ancora installato un sufficiente numero di centraline per rilevare le emissioni provenienti dalla raffineria e monitorare l’inquinamento atmosferico (a Milazzo quelle dell’ARPA sono soltanto due, alle Eolie non ce n’è nemmeno una); che numerosi abitanti della cittadina mamertina abbiano avviato una class-action per ottenere il risarcimento dei danni legati all’inquinamento; che la rivista “Epigenomics” abbia pubblicato uno studio, realizzato su un campione di 200 bambini della zona, nel quale si dimostra l’allarmante presenza di alterazioni e metilazioni del DNA; che la Procura di Barcellona-Pozzo di Gotto abbia avviato un’inchiesta sul malfunzionamento degli impianti di trattamento delle acque reflue della raffineria, in parte oggi sotto sequestro, a seguito dello sversamento in mare di ingenti quantitativi di idrocarburi.
Non è possibile continuare a tacere sui rischi concreti di un disastro ambientale, sulla presenza di scarichi industriali in mare, sulla violazione delle prescrizioni dell’AIA (autorizzazione integrata ambientale) relative ai controlli e alla conservazione dei dati (si veda il rapporto pubblicato sul sito di Legambiente Sicilia), ed ancora sui rischi connessi al transito e alle operazioni di carico e scarico di un esorbitante numero di petroliere, che si verificano a poche miglia di distanza dalle isole.
Non è possibile, soprattutto, alla luce dell’orientamento che i governi nazionali e regionali hanno assunto negli ultimi decenni in materia di tutela delle risorse naturali e ambientali delle Eolie, concretizzatesi attraverso la designazione di una ZPS (Zona a protezione speciale) che comprende interamente il mare e le coste dell’arcipelago, la proposta di istituzione di un’area marina protetta e di un parco nazionale e, non ultimo, lo stesso riconoscimento delle isole come Patrimonio dell’Umanità nella World Heritage List dell’Unesco.
Per queste ragioni, sono convinto che i sindaci eoliani debbano fare la loro parte, assumendo una dura presa di posizione e intervenendo presso gli organi competenti, con l’autorevolezza che deriva dal loro ruolo, allo scopo di ottenere concrete garanzie di tutela per le comunità che rappresentano e per l’economia che le sostiene; ma, soprattutto, perché venga finalmente avviato un processo di riconversione del polo industriale della Valle del Mela che, anche per il nostro territorio, rappresenta una “bomba ad orologeria” di portata catastrofica.
Pietro Lo Cascio (consigliere comunale de “La Sinistra”, Lipari)

Benvenuta Alida!


E' venuta alla luce, stamane alle ore 10.52,  all'ospedale di Milazzo,
Alida Saltalamacchia
figlia di Simone e AnnaMaria Pace. 
La bimba pesa  kg.3.150  Ai genitori, al fratellino Lorenzo, ai nonni e ai parenti tutti, le felicitazioni di Eolienews.
Alla piccola l'augurio di tutto il bene possibile




Solo dieci loculi nel cimitero principale di Lipari..e il project financing resta nel cassetto (L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi)

SALVATORE SARPI
LIPARI

Nel cimitero di Lipari centro vi è un problema che per la collettività è di una notevole gravità. Ovvero l’esiguo numero di loculi disponibili, in questo momento inferiori alla decina. 
Un problema che si trascina da anni e che, con il passare del tempo, si aggrava sempre di più. Ormai i defunti vengono tumulati nella quinta fila della parete posta in cima al camposanto.. Ma anche qui i loculi liberi sono ormai agli sgoccioli. Molti così cercano di farsi una tomba di famiglia ma i costi non sono certo alla portata di tutti e soprattutto delle famiglie più povere. 
Eppure è dal 2001 che si parla di un project financing da realizzarsi proprio nel pian terreno del cimitero, quello su cui si apre il grande cancello dell’ingresso principale. Allora il progetto per nuovi loculi, in un’area dove vi erano “sepolture secolari” che dovevano essere estumulate per essere ritumulate altrove, in spazi più ristretti, se lo attribuì il costruttore Angelo Biviano che però ritardò l’inizio lavori , presumibilmente in quanto aveva vinto anche la gara per il cimitero di Canneto e stava lavorando ad altre opere. Con il passare del tempo i loculi secolari divennero sempre più fatiscenti al punto che una porzione di quella parete si staccò, mettendo in pericolo l’incolumità di alcuni visitatori. Intervenne la Procura della Repubblica e partirono alcuni avvisi di garanzia. Si diffuse così la notizia che i lavori erano bloccati per via dell’iniziativa della magistratura. Ma, probabilmente, quest’ultima era solo una “leggenda metropolitana”. 
Il comune di Lipari intervenne per eliminare il pericolo, estumulare le salme e ritumularle in altri loculi, mettendo in sicurezza i vecchi loculi. Diede l’incarico ad una ditta esterna, la ditta Paradiso, che condusse a termine l’incarico in pochi mesi. 
A questo punto, e siamo già nel 2011, bisognava procedere ai lavori di rifacimento di loculi che sarebbe spettato alla ditta Biviano aggiudicataria del project financing. Certo non potevano essere più le condizioni del 2001 e non tanto e non solo perchè i costi erano cambiati ma perchè era cambiato notevolmente l’oggetto dei lavori. Non c’era più, infatti, l’estumulazione e la ritumulazione ma solo il rifacimento dei loculi. L’ufficio tecnico doveva rifare i calcoli e fissare il nuovo importo del finanziamento. Calcoli non semplici ed anche forse un po’ rischiosi, specialmente in un ambiente come quello liparese dove tutti stanno con i fucili puntati pronti a vedere favoritismi dovunque. E forse proprio per questo tutto rimane fermo, il progetto rimane nei cassetti anche se di nuovi loculi liberi c’è fortemente bisogno. 
Ma se diventa così difficile rimettere in carreggiata il vecchio project financing perché non si cerca un’altra strada? Non potrebbe l’Amministrazione annullare la determinazione del 2001 e rifare nuovamente il bando visto che sono trascorsi quasi quindici anni, i costi sono cambiati ed è cambiato anche il contenuto del lavoro? 
Certo anche questa strada non è priva di rischi. Il Biviano accetterebbe tranquillamente di essere privato di questo lavoro oppure ricorrerebbe al Tar col rischio che il processo si complichi ulteriormente ed i tempi diventino lunghissimi? 
Al di là di tutto è scontato che questa situazione è inaccettabile e il malcontento cresce tra chi è avanti negli anni o ha congiunti in questa condizione. 
Malcontento che è anche di chi è costretto a seppellire i propri cari in quinta fila e che, specie se anziano o in determinate condizioni fisiche, non può arrampicarsi sulle scale per portare un fiore ai propri cari. 
 Questo pezzo altro non vuole essere che l'esposizione delle giuste lagnanze che ci giungono da un consistente numero di cittadini che, non perde occasione, di ribadire che, quando sarà giunto il momento dell'eterno riposo, vuole che ciò avvenga nel cimitero di Lipari centro dove riposano i loro cari e non "in trasferta" nell’unico cimitero con posti disponibili, quello di Canneto.

lunedì 29 settembre 2014

Paola e Alberto di Liegi lasciano Salina. Lo Schiavo: "Con loro partenza si chiude stagione estiva"


E oggi, con il saluto affettuoso alle Loro Maesta' del Belgio, Paola e Alberto di Liegi, si puo' dire che si chiude questa stagione estiva! (dalla pagina fb del sindaco Massimo Lo Schiavo)

MESSINA: D'ALIA, MANIFESTAZIONE PER 'PIEMONTE' DEVE FARE RIFLETTERE TUTTI

"La partecipazione di massa alla manifestazione per il rilancio dell'ospedale Piemonte deve fare riflettere tutti. Per rilanciare questa importante struttura sanitaria non bisogna ricorrere a scorciatoie o palliativi. Bisogna investire per farne un centro per la prevenzione e l'emergenza sanitaria. Per questo è necessario che l'assessore Borsellino d'intesa con il direttore generale del Papardo e dell'asp 5 assumano un decisione chiara e definitiva in questa direzione". Lo afferma il parlamenta dell'Udc alla Camera, Gianpiero D'Alia. 

L'album dei ricordi

Dopo l'incendio alla Raffineria segreterie e coordinamenti provinciali Vigili del Fuoco tornano a chiedere adeguato organico per la provincia di Messina

Al Ministro dell’Interno
On.  Alfano Angelino- ROMA –
Al Sottosegretario di Stato all’Interno
 On. Bocci Gianpiero – Roma_
 Al Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco
Pref.  Di Pace Alberto - ROMA -
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco
Dott. Ing. Giomi Gioacchino- ROMA -
Al Direttore Centrale per l’Emergenza
ed il Soccorso Tecnico Urgente
Ing. Pippo Sergio MISTRETTA - ROMA -
Al  Direttore Regionale  VV.F. Sicilia
Ing. Occhiuzzi Emilio - PALERMO -
Ai Sig. Prefetto della Città di Messina
Dott. Trotta Stefano  - Messina -
Al Comandante Provinciale VF di Messina
Dott. Ing. Rizzo Salvatore –Messina-
Alle OO.SS. Nazionali e Regionali VV.F. Sicilia
CGIL FP, FNS CISL, UIL PA, CONFSAL, CONAPO. - LORO SEDI -
A Tutto il Personale VV.F. SICILIA - LORO SEDI -
      Egregi,
le scriventi Segreterie e Coordinamenti provinciali, ormai da anni, denunciano con forza la grande criticità del territorio di Milazzo e dell’intera provincia messinese.
Il gravissimo incendio avvenuto il 27 c.m. presso la Raffineria Mediterranea di Milazzo, non si è trasformato in tragedia solo grazie all’altissima professionalità e all’abnegazione del personale del Comando Provinciale VF dei Messina.
Questo grave episodio, che si aggiunge alle alluvioni di Giampilieri,Scaletta e Saponara, che hanno visto numerose vittime, e ai  dissesti idrogeologici avvenuti nei comuni di San Fratello, Caronia e Castell’Umberto, obbliga le autorità in indirizzo, ognuno per le proprie competenze, a mettere in atto tutte le possibili soluzioni, affinché il Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Messina possa avvalersi di un organico confacente alle necessità del territorio, con particolare attenzione al Distaccamento di Milazzo, ricadente in uno dei poli industriali più importanti del Sud Italia, quale la raffineria oggetto dell’incendio.
Pertanto:
·         non è più ammissibile una così grave carenza di organico;
·         non è più ammissibile che i cittadini della provincia di Messina non abbiano una adeguata risposta alle proprie richieste di soccorso;
·         Non è più ammissibile che si aspettino le tragedie.

Sicuri di un Vs. immediato e risolutivo interessamento, ringraziamo anticipatamente e porgiamo cordiali saluti.
(Paolo Candido)FP CGIL VF   (Roberto Bombara)FNS CISL  (Nicolò Bellinghieri) UIL PA   (Giuseppe Crisafulli) CONFSAL   (Vittorio Pacini) CONAPO             

Lipari. Consiglio comunale approva tariffe Tari. Resta immutata l'ex Imu (oggi Tasi)

Il consiglio comunale di Lipari, con il voto favorevole di dieci componenti la maggioranza e di Gesuele Fonti, ha approvato stamani le tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti, per il 2014. In pratica sono le stesse dello scorso anno. 

Il sindaco ha chiesto al consigliere Nuccio Russo, presidente dell'apposita commissione, di produrre entro 90 giorni un nuovo regolamento. Nel regolamento dovranno essere previsti incentivi e agevolazioni.  La tassa sarà applicata in base ai componenti del nucleo familiare e non al mq come avviene in questo momento. 
E' stato anche annunciato che la Tasi, ex Imu, riportata l’anno scorso al 7,6 per mille non sarà toccata


Federalberghi Eolie insoddisfatta del piano finanziario della SRR. Così come per la convocazione del consiglio sulla TARI

COMUNE DI LIPARI 
Sindaco, Marco Giorgianni 
Assessore al ramo, Tiziana De Luca 
S.S.R ISOLE EOLIE 
Presidente, Marco Giorgianni 
CONSIGLIO COMUNALE 
Presidente, Adolfo Sabatini 
Oggetto: approvazione piano finanziario SRR e convocazione consiglio comunale per approvazione delle tariffe per l'anno 2014 e relativo schema di regolamento dell’Imposta unica comunale - Tassa sui rifiuti (TARI). 
A seguito della riunione urgente tenutasi questo pomeriggio in Lipari, Federalberghi Isole Eolie manifesta la propria insoddisfazione relativamente ai contenuti (almeno in parte) e al metodo adottato dal Comune di Lipari nella definizione del piano finanziario della SRR. 
Nel metodo, il piano, lascia a desiderare per la mancanza di un’adeguata concertazione con i componenti del consiglio comunale e con le parti sociali in generale. 
Nonostante le diverse richieste di serio confronto e gli incontri tenuti – uno col sindaco e un paio con l’assessore al ramo - non abbiamo mai avuto la possibilità di confrontarci su un documento che potesse ritenersi vicino all’essere definitivo. Ci siamo, pertanto, limitati a formulare delle osservazioni e delle indicazioni che ritenevamo e riteniamo, assieme ad altre, fondamentali per un’efficiente gestione del servizio e per l’ottenimento di quei vantaggi, per l’intera comunità, che sono connessi ad una moderna gestione del ciclo dei rifiuti. In ultimo, abbiamo quindi sottoposto all’attenzione dell’amministrazione le nostre osservazioni in data 31 gennaio 2014 ( http://bit.ly/1rvALEq ), senza purtroppo ottenere alcuna risposta in merito. 
A distanza di mesi, apprendiamo che il consiglio comunale ha provveduto ad approvare un piano finanziario che, visti tempi loro concessi, molto difficilmente, la maggior parte dei consiglieri comunali avrà avuto la possibilità di approfondire adeguatamente. Tale piano purtroppo non affronta in modo né esauriente né certo la questione che maggiormente ci sta a cuore: la possibilità di individuare e premiare economicamente gli utenti virtuosi ovvero coloro i quali differenziano maggiormente e meglio. 
Eppure di mesi a disposizione ce ne sono stati diversi. Avremmo sperato in un’amministrazione che, almeno su questo fronte, potesse lanciare il cuore oltre l’ostacolo, trasmettendo un segnale inequivocabile alla nostra comunità. Puntando a diventare un’eccellenza in materia di gestione del ciclo dei rifiuti. Non solo per un fattore meramente economico ma, soprattutto, per questioni di  carattere culturale. Sia per il rispetto che noi tutti, eoliani in primis, dobbiamo all’ambiente in cui viviamo sia perché ci sarebbe piaciuto poter comunicare agli operatori stranieri: siamo una destinazione verde e possiamo dimostrarvelo. 
Rimaniamo, inoltre, “perplessi” per la tempistica connessa alla convocazione, il 27 per il 29 settembre, del consiglio comunale per la conseguente approvazione quindi del regolamento e del relativo schema di tariffe relativo all’imposta unica comunale - Tassa sui rifiuti (TARI). Anche in questo caso, nutriamo seri dubbi sulla possibilità che i consiglieri – dato il lasso di tempo a loro disposizione - possano mai proporre qualcosa di innovativo sostanzialmente migliorativo rispetto al regolamento in vigore. Regolamento che presenta delle vistose lacune, come ad esempio la totale assenza di alcune categorie, e ampi spazi di confusione e iniquità come, ad esempio, l’applicazione delle riduzioni connesse alla stagionalità. 
Già nel 2011, a seguito di nostre sollecitazioni, la GF Ambiente (alloraconsulente del Comune di Lipari) – scrivendo all’ATO e allo stesso comune di Lipari (http://bit.ly/1uUzKEF ) - evidenziava, tra le varie proposte, quelle di: “ricalcolare la TARSU considerando le richieste, applicabili a norma di legge, di alcune categorie di utenze oggi penalizzate in rispetto dell’attuale regolamento comunale; 
individuare nuove classi di contribuenza; predisporre a livello sperimentale per alcune categorie o in alcune zone campione di sistema di raccolta con tariffa puntuale; analisi e conseguenti provvedimenti per individuazione del sommerso (elusione ed evasione); incentivazione alla raccolta differenziata ed eventuale inizio di programmazione per diminuire le quantità di rifiuti a smaltimento finale anche sviluppando sistemi impiantistici locali che migliorano l’attuale impatto ambientale”. Purtroppo, ad oggi, ci ritroviamo ancora, nelle stesse condizioni di 4 ani fa e, cosa ancora più grave, non sembra – almeno nel breve periodo – ponendo in essere interventi per un rapido aumento della differenziata e per una più equa e puntuale ripartizione dei costi del servizio. 
Nel reiterare le nostre istanze, auspichiamo che l’amministrazione locale si mostri maggiormente ricettiva ai messaggi provenienti dal territorio e dalle classi produttive nelle prossime, a nostro avviso necessarie, rimodulazioni del piano e dei relativi regolamenti. 
Cordiali saluti. 
Christian Del Bono (presidente Federalberghi Eolie)