Salvatore Sarpi
LIPARI
Sono trascorsi 70 giorni dal giorno in cui a Lipari
un incendio, in una abitazione del centro storico, ha rischiato di stravolgere
per sempre la vita delle famiglie Tedros/Costa. Per ringraziare chi ha evitato,
con grande professionalità e spirito di abnegazione, che ciò potesse accadere,
una lunga ed emotivamente “intensa”
lettera è stata inviata da Marcello Benedetto Tedros al comandante provinciale
dei vigili del fuoco, ing. Salvatore Rizzo e
per conoscenza alle più alte Istituzioni nazionali, regionali e locali.
Una lettera per plaudire, e portare a conoscenza di tutti, quanto fatto in
quell’occasione (era la sera del 19 agosto) dai vigili del fuoco di Lipari (in
servizio e fuori servizio) in occasione dell'incendio che ha interessato
l’immobile dove risiede la sua famiglia, unitamente a quella dei suoceri. Un
ringraziamento e un plauso particolare è stato espresso per il vigile del
fuoco, Santi Cataliotti che, quel giorno, seppure non in servizio, intervenne
sull'incendio e, caricandoselo sullle spalle, salvò la vita ad un disabile che
si trovava all'interno dell'abitazione. Il signor Tedros, in apertura della
lettera, ripercorre i vari momenti dell’incendio e le azioni poste in essere. Tedros
si addentra poi in dettagliatissimi particolari, a dimostrazione di quanto
importante ed eccezionale è stata l’azione che ha consentito alla moglie, alla
suocera, ed in particolare al cognato invalido al 100% dalla nascita, di uscire
indenni dalla casa dove erano rimasti bloccati in mezzo alle fiamme e al fumo. “Il
caposquadra Romeo – scrive Tedros - penetrato all’interno della casa, dopo aver
invitato le due signore a stendersi a terra, si è trascinato dietro il disabile
al quale,avendo il fumo invaso tutta la casa, passava il proprio respiratore.
Il caposquadra ha quindi raggiunto il balcone con l’uomo che, nel frattempo,
era svenuto. Sul balcone erano già riuscite a salire altre persone che, da come
vestivano (pantaloncino e maglietta), ho pensato, in quel momento, non
potessero essere vigili del fuoco. Mi accorgevo, però- si legge ancora- che
c'era intesa tra il caposquadra e quei due signori, che scoprirò, poi, essere i
vigili fuori servizio Nunzio Giuffrè e Santi Cataliotti. Giuffrè, dopo aver
scavalcato la ringhiera del balcone ha, unitamente al caposquadra, agganciato
una corda, intorno al torace di mio cognato, consegnandolo a Cataliotti che,
scalzo, attendeva in cima alla scala appoggiata sullo stabile. Questi si caricava
il disabile sulle spalle, portandolo sano e salvo a terra. Tutti i presenti,
assistendo a quella scena (compreso lo scrivente), abbiamo trattenuto il fiato
come in una scena da film. Nel momento in cui Cataliotti, con mio cognato sulle
spalle, è sceso dalla scala è partito un applauso liberatorio. Il ragazzo disabile era in salvo, e
successivamente, una per volta, i vigili hanno fatto scendere (sempre
accompagnate) le altre due persone rimaste in casa, tutto ciò in presenza di un
fumo infernale, che ormai avvolgeva tutto l'edificio, e delle fiamme che ancora
fuoriuscivano dal piano terra. Il caposquadra Romeo, messa in salvo l'ultima
persona, perdeva per qualche minuto i sensi, ma veniva immediatamente soccorso
dai colleghi e portato in salvo a terra per poi essere trasportato al Pronto
Soccorso del Presidio Ospedaliero di Lipari insieme ad altri cinque suoi
colleghi, seguiti da mia suocera, dal suo figlio disabile, da mia moglie e dal
suo papà. Tutti per intossicazione da
monossido di carbonio. Mi piace pensare che è avvenuto un miracolo (per un
attimo ho pensato di aver perso ogni cosa al mondo), ma il miracolo vero lo
hanno fatto quegli uomini che, e questo
posso dirlo come testimone oculare, mettendo a rischio la propria vita hanno
salvato quella di altri. L’operato di
questi uomini ha rasentato l'impossibile al punto che dovrebbero chiamarsi angeli Rossi e non vigili del fuoco".
Sin qui l'articolo pubblicato oggi sulla Gazzetta del sud. Il pezzo proseguiva, comunque, con quanto sotto che, purtroppo, è stato tagliato per ragioni di spazio e che noi riportiamo
Di questo mi sono convinto
vedendoli all'opera, constatando che ci hanno messo non solo la passione per il
lavoro ma anche l'amore e il rispetto Cristiano per il prossimo, agendo con la
dolcezza del padre di famiglia per rassicurare chi era in pericolo. Mia
suocera, Maria Paino sarà grata a vita a coloro che gli hanno salvato il figlio
che non avrebbe lasciato per nessuna ragione al mondo, scegliendo piuttosto di
sacrificarsi insieme a lui. Tutti noi ringraziamo Dio di avere avuto vicino, in
questa bruttissima avventura, questi amici "Angeli Rossi" di Lipari,
a loro và tutta la nostra riconoscenza, affetto e rispetto per tutta la vita”.
Il signor Tedros, elenca a questo punto, ringraziandoli, tutti i vigili del
fuoco in servizio e non che hanno evitato una potenziale tragedia. Ovvero la squadra operativa composta dal
caposquadra Sandro Romeo e dai vigili Giacomo Lo Surdo, Alessandro Fusco,
Flavio Quadara e Lorenzo Basile. Ed ancora i vigili fuori servizio Santi
Cataliotti, Nunzio Giuffrè, Maurizio Moretto, Davide Favaloro e Gianluca
Famularo.