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martedì 18 agosto 2015

"Notte delle Stelle" a Quattropani. Notevole riscontro


Circa 500 persone, tra residenti e turisti, hanno preso parte venerdì scorso, a Chiesa Vecchia (Quattropani) alla " Notte delle stelle". Manifestazione inizialmente prevista per il 10 Agosto e rinviata a causa del maltempo
L'evento , organizzato in sinergia tra Associazione sportiva culturale Castellaro, comune di Lipari, Comitato Amici di Quattropani, Museo del cinema e della civiltà del bello, Centro studi di ricerche e problemi eoliani, famiglie di Quattropani e non e Associazione Terme di San Calogero, con il patrocinio della Pro Loco Isole Eolie - Lipari, ha riscosso notevole successo e incontrato il gradimento del pubblico presente.
La "Notte delle stelle" di Quattropani ha vissuto di tutta una serie di momenti e di iniziative. Da "Arte in piazza", esposizione di vari artisti eoliani, a "Il mondo magico-terapeutico eoliano", relatrice l'antropologa Macrina Marilena Maffei; dalla proiezione del video "Non è vero ma ci credo", realizzato nel 1987 da quattro undicenni di allora (Giuseppe Allegrino, Tindara Casamento, Davide Cortese e Catia Paino), alla recitazione da parte del bravo Gabriele Furnari Falanga di "Male di Luna" dalla novella di Luigi Pirandello.
Grande riscontro anche per i momenti musicali e culinari che hanno visto per protagonisti "Musica delle Lipari" , il pane cunzatu, preparato da un team di specialisti, i dolci, preparati dalle famiglie di Quattropani, e la degustazione di vino e malvasia offerto dall'azienda vinicola "Criesa Vecchia".
Una bella serata tra cultura eoliana e divertimento che ha soddisfatto i presenti, così come il presidente dell'Associazione sportiva culturale Castellaro, Nino Allegrino.
Ovviamente l'appuntamento è al prossimo anno
Per le foto ringraziamo Antonello Cincotta

Lo Schiavo (Marevivo) sollecita interventi per abilitare elipista Ginostra agli atterraggi notturni

Sig. Sindaco Comune di Lipari
e p.c. dott. Sebastiano Lio
Assessorato Salute Regione Sicilia
S.E. Prefetto di Messina
Presidente Circoscrizione Stromboli
Oggetto: elisuperficie di Ginostra – isola di Stromboli

Egregio sig. Sindaco,
la scorsa domenica 16 c.m. si è reso necessario l’intervento dell’elisoccorso per trasportare da Ginostra in ospedale a Messina un giovane turista che, travolto da un’onda, ha sbattuto la testa e riportato una frattura scomposta al braccio.
La macchina dei soccorsi ha funzionato alla perfezione: i medici della locale presidio sanitario, U. Majani e F. Alibrandi, accorsi immediatamente sul luogo dell’incidente - avvenuto alle 16.53 - dopo avere prestato le prime cure e considerata la gravità del caso, hanno chiesto l’intervento dell’elicottero del 118 che alle 18.00 in punto è atterrato nell’elisuperficie di Ginostra, per poi raggiungere l’ospedale “Papardo” di Messina, dove successivamente il paziente è stato sottoposto ad intervento chirurgico.
Ancora una volta dunque l’elisuperficie della frazione si è rivelata struttura strategica e fondamentale per affrontare casi di emergenza soprattutto in giornate in cui (come appunto la scorsa domenica pomeriggio) a causa del mare mosso il pontile non è operabile.
Resta tuttavia forte la preoccupazione per il fatto che l’elisuperficie non sia ancora stata messa nelle condizioni per essere autorizzata dall’ENAC al volo notturno: cosa sarebbe successo, signor Sindaco, o cosa succederà nel momento in cui si dovesse malauguratamente presentare la necessità di effettuare un soccorso dopo il tramonto?!?
Lo scorso 22 luglio è stato effettuato un sopralluogo proprio per individuare una serie di interventi di cui necessita la vitale infrastruttura per essere resa pienamente agibile, fra i quali: 1- ripristinare la manica a vento; 2- rendere funzionante il gruppo elettrogeno; 3- creare un collegamento elettrico dell’impianto di illuminazione dell’elipista con la rete ENEL: Ad oggi purtroppo la situazione appare immutata!
Auspicando, signor Sindaco, che si addivenga con la massima urgenza alla risoluzione di questa problematica, prima che si verifichi qualche tragedia annunciata, si porgono cordiali saluti.
prof. Riccardo Lo Schiavo (Delegato Marevivo)

Eoliani che non ci sono più (Riproposizione video fotografico IX° parte) durata 13 minuti e 06

In attesa di realizzare e proporvi la X° puntata di "Eoliani che non ci sono più..." accogliendo la richiesta di alcuni lettori vi stiamo proponendo, ogni giorno, a partire da domenica, le puntate sin qui realizzate..
Quella che vi proponiamo oggi è la nona puntata

Grande Guerra (1915-18) I caduti eoliani (rubrica a cura di Giuseppe Cirino) Il SECONDO CADUTO EOLIANO: RAFFAELE ANTONINO 18 Agosto 1915 – 18 agosto 2015

Il SECONDO CADUTO EOLIANO NELLA GRANDE GUERRA – RAFFAELE ANTONINO
18 Agosto 1915 – 18 agosto 2015

All’inizio della grande guerra,  il regio esercito italiano era riuscito a penetrare in quello che allora era territorio austriaco, per diversi chilometri senza incontrare consistenti resistenze. Il comandi “imperiali”, già impegnati sul fronte orientale (fronte Russo), avevano preferito accorciare la  loro “linea difensiva” arretrandola su posizioni fortificate e prestabilite.            
La rapida occupazione delle pianura veneta che si estendevano alla base delle dolomiti, del Carso e dei grandi massicci montuosi, avevano fatto sperare in una  rapida conclusione del conflitto e l’esercito austro ungarico, all’inizio di gran lunga inferiore per numero di uomini e mezzi, in molte occasioni parve sul punto di cedere. Non fu però così e le due prime spallate lanciate da Cadorna ( 1^ e 2^ Battaglia dell’Isonzo) raggiunsero scarsi risultati, con un prezzo di vite umane altissimo.
Monte Pasubio - Dente Italiano
                Agli inizi di Agosto del 1915 la spinta iniziale e la rapida avanzata subirò un brusco arresto, dovuto soprattutto alla mancanza di proiettili per le artiglierie italiane e di fucili per la fanteria. La guerra si trasformo come già era avvenuto nel resto del continente Europeo in una “Guerra di Trincea”,resa sul fronte italo – austriaco, ancor più difficile da una terza forza, costituita dal ” il territorio e dalla natura”. I due eserciti dovettero così combattere contro un nemico che riusciva a provare gli animi dei soldati giorno dopo giorno.              Non è infatti retorica, dire che il fronte italiano si dimostro per tutto il conflitto il più difficile e impervio da difendere e controllare. Agli uomini di ambo gli schieramenti, vennero richiesti sforzi sovraumani per una guerra di montagna,  in un territorio in cui mai nessun esercito aveva avuto l’ardire di fronteggiarsi.
                Sul confine Trentino, (anche se era considerato un fronte secondario dai comandanti di Cadorna) l’Italia aveva schierato, per la sua occupazione l’intera 1^ Armata, comandata durante l’anno 1915 dal generale Roberto Brusati.
                 Nei primi giorni di guerra, la 1^ Armata riuscì a compiere nella zona della Vallarsa una rapida avanzata, occupando da subito il “monte Pasubio” con il battaglione Alpini Vicenza a cui si aggiunsero nei giorni successivi i vari reparti di fanteria.
                La conquista e tenuta del monte Pasubio, rappresentò un punto di importanza strategica per “l’Armata del Trentino”. Infatti il massiccio si insinuava nel fianco della pianura vicentina, come una lancia e a giudizio di molti, era proprio da li che poteva arrivare la minaccia maggiore, da un’eventuale controffensiva austriaca. Un contrattacco nemico con sfondamento in detto settore, avrebbe consentito agli austroungarici di dilagare nella pianura, aggirando alle spalle il resto delle armate italiane impiegate nella zona dal Carso fino al mare.
                Per tale motivo durante tutto il 1915 , la guerra sul Pasubio fu sostanzialmente costituita da manovre di consolidamento delle posizioni conquistate ed i vari schieramenti si fronteggiarono in piccole schermaglie dimostrative e scontri tra pattuglie per l’assestamento su punti migliori.
                Fu solo dopo il rigido invento del 1915-1916, che la guerra sul Pasubio si rivelò in tutta la sua tragicità. La Strafexpedition o Spedizione Punitiva (maggio 1916), voluta dal comando austriaco contro l’ex alleato italiano, prevedeva infatti un massiccio attacco contro la 1^ Armata del Trentino, travolgendola e aggirando dalla pianura il resto dell’esercito italiano. Il Pasubio, si trasformo in zona di intensi scontri ed Alpini e Fanti Italiani, dovettero cedere buona parte del massiccio montuoso per l’incalzante azione dei Kaiserjäger (cacciatori imperiali austriaci).
                Solo alla metà di Giugno, essendo chiaramente fallito il tentativo di sfondamento del fronte, il Generale Conrad Von Hotzendorf, diede ordine alle truppe austroungariche di ritirarsi su posizioni più favorevoli, aspettando la reazione italiana che non tardò ad arrivare. A rinforzo degli italiani giunsero in Trentino consistenti Divisioni disimpegnate dal fronte carsico, consentendo un parziale ripristino dell’originaria linea di occupazione, che nel caso del Pasubio divise la montagna in due parti identificate come “Dente Italiano e Dente Austriaco”.
                Il timore da parte dei due comandi, di perdere con azioni troppo avventate il controllo del settore, abbasso la violenza degli scontri e le truppe (viste le abbondanti nevicate dell’inverno 1916), si dedicarono soprattutto a lavori di rafforzamento dei sistemi difensivi, scavando ricoveri in gallerie per le batterie di artiglieria, per l’ammassamento di viveri e munizioni e per la protezione degli uomini.
Strada in caverna sul monte Pasubio
                Dalla primavera del 1917 e per tutto il 1918 la guerra sul monte Pasubio, si trasformò in “guerra di mine”. Se in molti casi le gallerie vennero scavate per creare posizioni più solide, in tanti altri, le stesse mirarono a raggiungere le posizioni avversarie, facendo brillare al disotto di queste grandi quantitativi di esplosivo. Particolarmente significativa fu l’esplosione  causata dagli austriaci sotto il Dente Italiano il 13 marzo del 1918 (vennero stivate in due camere di scoppio circa 50.000 Kg di esplosivi), che oltre a stravolgere la fisionomia della montagna, la trasformò in tomba per molti soldati.


IL SECONDO CADUTO EOLIANO NELLA GRANDE GUERRA
Raffaele Antonino di Salvatore nato a Lipari il 19 aprile 1892 – distretto militare di Messina
Soldato del 79° Reggimento di Fanteria di Linea.
Morto il 18 agosto 1915 sul Monte Pasubio per ferite riportate in combattimento all’età di 20 anni

Sepoltura originaria Monte Pasubio – Sepoltura attuale ignota.

Unità di appartenenza
Brigata Roma – 79 °/ 80° Reggimento di Fanteria


Sede dei reggimenti in tempo di pace: 79° e 80° Fanteria, Verona.-
Distretti di reclutamento: Benevento, Casale, Chieti, Cosenza, Forlì, Messina, Modena, Napoli, Siracusa, Vercelli.

Periodi di permanenza della Brigata Roma:

Anno 1915
-          Dal 24 maggio al 31 dicembre: Val Posina – Pasubio- Monte Maggio – Val Terragnolo – Vallarsa.

Circostanze della Morte  del soldato Raffaele Antonino di Salvatore.

Dai riassunti dei diari di guerra della Brigata Roma:

Durante la mobilitazione la brigata trovasi già dislocata nella zona compresa dalle testate delle Valli Posina, Leogra ed Agno alle dipendenze della 9^ divisione – 1^ Armata . Scoppiate le ostilità essa occupa, senza incontrare resistenza, alcune importanti posizioni di confine: Passo della Lora, Piano delle Fugazze, Monte Pasubio. Colle della Borcola; il 3 giugno prosegue l’avanzata in Vallarsa lungo le sue alture laterali (Col Santo e Zugna) ed in Val Terragnolo, dopo breve lotta, occupa i forti in costruzione di Matassone e di Pozzacchio. La nostra occupazione in quel settore è così stabilita lungo la linea: Zugna Torta, Matassone, Pozzacchio, Monte Spill.
                In ottobre, si svolgono alcune azioni offensive  sull’altipiano di Folgaria alle quali partecipano reparti del 79° che nei giorni dal 19 al 22, attaccando le posizioni di Bocca Valle Orsara e Monte Maronia, ma dopo alterna vicenda le operazioni vengono sospese per la solida consistenza delle difese accessorie e per la viva reazione avversaria. L’80° fanteria, rimasto sul Col Santo ed in Vallarsa riesce, nel novembre – dicembre, a porre saldamente piede sulla sinistra del Torrente Leno di Terragnolo fra San Nicolò e Ponte Colombano e sulle alture della Corna a sud di Rovereto.
                Entrambi i reggimenti provvedono poi, nelle rispettive posizioni raggiunte, ai lavori di rafforzamento e di sistemazione invernale.




Dalle risultanze rilevate dal diario di guerra, in base agli spostamenti della Brigata Roma e dal sui impiego nei fatti  d’armi, si può stabilire che, la morte del soldato Raffaele Antonino, avvenne durante le operazioni di conquista e mantenimento del Pasubio.  Purtroppo i dati ad oggi reperiti, non consento di individuare le circostanze esatte della morte del fante liparese, ne il tipo di ferite ricevute, ma non è improbabile, che egli sia rimasto vittima del fuoco delle artiglierie austriache, che quasi quotidianamente colpivano con piccoli e medi calibri (bombarde,lancia granate e shrapnel) le prime linee italiane.
La sottostante tabella di riepilogo delle perdite, evidenzia come il 79° fanteria abbia subito dal 24 maggio al 31 dicembre solo 29 morti, su un numero di uomini complessivo alle sue dipendenze di circa 3000 unità (solo truppa).
                La lettera scritta alla cugina, da un ufficiale del 79° reggimento di fanteria (A.T.) ,che comandava la 7^ Compagnia, racconta dei bombardamenti subiti dal proprio reparto da parte dei vicini forti austriaci. Infatti dal 15 agosto al 24 agosto, furono compiuti pesanti azioni di bombardamento da parte delle nostre artiglierie contro i forti della linea austriaca che chiudeva il passo verso Trento
L’ufficiale descrive nella prima parte della sua lettera lo spettacolo del bombardamento, mentre sul finire della stessa parla di alcune perdite di uomini dovute proprio a causa del fuoco delle artiglierie avversarie.

“…Un bombardamento intenso, fatto con molti cannoni, è uno spettacolo bellissimo, ma molto impressionante. L'altra sera occupavo con la compagnia alcune trincee tra C.M. e M.M. .e tra le 21 e le 22 i forti nemici vollero farmi un po' di festa. In poco più di mezz'ora oltre 500 tra granate e shrapnels vennero a cadere sulle mie posizioni. Ai sibili rabbiosi dei proiettili di cannone di medio calibro si univa il fruscio lento e maestoso dei proiettili di grosso calibro; allo scoppio fragoroso degli shrapnel seguono i cupi boati delle granate, gli scoppi si succedevano agli scoppi, la pioggia delle pallette si univa alla pioggia delle schegge di granata e di sassi. Era un inferno: appena si sentiva lo scoppio d'un proiettile e si tirava la testa fuori dalla trincea per l'aria si sentiva il sibilo di altri dieci - dodici proiettili che arrivavano; sulle posizioni nemiche, sui forti si scorgevano le vampate di altri proiettili che partivano. E tutta questa pioggia di ferro e fuoco si riversava su le mie trincee, i miei reticolati, sul terreno fra questi e quelle. Appena iniziato il bombardamento i miei soldati si ritirarono in alcune  grotte scavate nella roccia e in prossimità delle trincee e fuori, tra i reticolati, rimasero solo le vedette: credevo trovarle tutte squartate, ma, malgrado molte siano rimaste investite dalla terra e dai sassi lanciati intorno a dalle granate, nessuno ebbe a soffrire. Tutto il danno si ridusse a dei fucili fracassati. Personalmente me la cavai benissimo e posso dire di aver ricominciato a vivere quella sera…
“… Su quel tratto di trincea squarciata le granate intanto continuavano a fioccare, ma noi eravamo quasi al sicuro, malgrado tante volte la caverna sia stata riempita dal fumo delle esplosioni: un fumo acre e fortemente odorante di zolfo. Non sempre però le cose vanno così bene e tremendo è l'effetto delle granate quando colpiscono in pieno. Un sergente del genio da una granata venne nettamente tagliato in due: le gambe e le viscere vennero proiettate lontano, il tronco rimase sul posto e continuò per qualche secondo a lamentarsi: mamma mia muoio. Un alpino da una granata fu lanciato in aria un dieci metri; ricadde a brandelli; un mio soldato ebbe asportato soltanto il piede destro... Ma basta con questa enumerazione macabra. Solo un piccolo episodio: un mio soldato ferito a morte, passandogli vicino il suo comandante di plotone lo chiama per dirgli. Tenente, ti voglio baciare. Morì dopo qualche ora e oggi fu seppellito…”

(tratta da un articolo dell’Espresso – archivio diaristico nazionale)

Il bombardamento descritto da A.T. si riferisce senza dubbio al fuoco di preparazione, praticato dalle artiglierie italiane dal 14 agosto al 24 agosto 1915, sui forti di Luserna, Busa di Verle e Vezzena, in preparazione all’azione da svolgere nella notte del 24 agosto  da parte della Brigata Ivrea contro Vezzena e della Brigata Treviso contro Col Basson e Luserna.                Nella battaglia di Col Basson perderà la vita il 26 agosto un altro fante eoliano,  “Fonti Giovanni”.-

Dal 24 maggio al 31 dicembre il 79° reggimento subirà le seguenti perdite

Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
/
5
/
29
270
/

Approfondimenti:
L’albo d’Oro dei Caduti Italiani nella Grande Guerra, raccoglie i nomi di tutti i caduti a causa del conflitto. Esso, pur fornendo importati informazioni sui combattenti vittime del conflitto, identifica però in modo approssimativo la zona dove avvenne il decesso, stabilendo solo se lo stesso fu causato per ferite dovute a combattimento (non identificando l’evento), malattia, prigionia o infortunio. Maggiori dati possono essere forniti solo dallo stato di servizio del fante deceduto (la dove sia possibile reperirlo) e dal mod. 147 (atto di morte) ad asso allegato, dove una brevissima descrizione data dall’ufficiale, incaricato della tenuta dei registri di morte del reggimento e sottoscritta da due testimoni, indica in modo sintetico la località approssimativa, le cause ed il luogo originario della sepoltura (avvenuta spesso sul campo o nei cimiteri militari o comunali più prossimi alla zona del fronte).
Tutti questi dati vanno poi incrociati con i diari di guerra dell’unità di appartenenza e con i vari racconti  storici disponibili (spesso, memorie o testimonianze dirette).
Sul Monte Pasubio vennero fatti prigionieri durante la Strafexpedition del 1916 gli irredentisti Trentini (ex sudditi austriaci arruolati nell’esercito italiano) Cesare Battini, tenete degli alpini (Battaglione Vicenza) e  Fabio Filzi sottotenente dello stesso reparto. Portati a Trento, vennero processati dagli austriaci come traditori ed impiccati nel fossato del Castello del Buonconsiglio. Invano Cesare Battisti chiese prendendo la parola davanti al giudice, di essere condannato con indosso la divisa di soldato alla pena capitale per fucilazione. La giuria di fantocci, che aveva presenziato il processo falsa sentenziò che i due traditori dell’impero austroungarico (eroi per gli italiani) venissero vestiti con abiti civili (in realtà stracci comprati per due soldi) e condannati a morte per capestro.

Fabio Filzi e Cesare Battisti prigionieri

"Spettacolare" incidente nella notte a Lipari

"Spettacolare" incidente, intorno alle 2 di stanotte, in pieno centro a Lipari. Una Opel Agila, con alla guida un giovane liparese, è andata a finire contro il muro che delimita la villetta della famiglia del dottor Antonino Costa, ubicata sullo stradale Pianoconte.
Il mezzo è andato a finire, per cause in corso d'accertamento, sul muro, lato via Isa Conti.
Nessuno ha riportato danni. I giovani a bordo dell'auto, dove si sono aperti gli airbag, sono rimasti, infatti, illesi.
La stessa auto (vedi foto) ha riportato dei danni non eccezionali. 
L'unico ad avere la "peggio" è stato il muro di recinzione.
Per il "botto", nel cuore della notte, ovvia apprensione tra gli abitanti della villetta, svegliatisi di soprassalto
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. 

lunedì 17 agosto 2015

Disinfestazione di zanzare a Vulcano

Si comunica che, mercoledì 19 Agosto nei centri urbani di Vulcano a partire dalle ore 23:30 sarà effettuato il 3° intervento di disinfestazione da zanzare, si invita a non lasciare fuori biancheria, alimenti, giocattoli, ecc.e a non lasciare auto in sosta vietata per permettere il regolare svolgimento delle operazioni.
Vulcano 17/08/2015
LA CIRCOSCRIZIONE DI VULCANO.

ANCI SICILIA. EMERGENZA FINANZIARIA NEGLI ENTI LOCALI, A RISCHIO L’”ESISTENZA IN VITA” DEI COMUNI SICILIANI

“L’emergenza finanziaria dei comuni si sta aggravando ogni giorno di più e molte amministrazioni, per mancanza di liquidità, non sono nelle condizioni di pagare gli stipendi ai dipendenti e di assicurare i servizi essenziali ai cittadini. I comuni siciliani rischiano il collasso a causa del mancato trasferimento delle risorse regionali e non saranno, quasi certamente, malgrado la proroga al 30 settembre, in grado di fare i bilanci di previsione a causa della totale mancanza di dati certi in merito ai criteri di riparto”, ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.
“Non possiamo non sottolineare con molta preoccupazione, malgrado il positivo incontro della scorsa settimana con l’Assessore Baccei, che i 390 comuni siciliani non hanno ancora ricevuto un euro nè del fondo ordinario né di quello capitale e che le prospettive non lasciano presagire novità positive. Ribadiamo da mesi nei nostri documenti e nelle nostre assemblee - continua Orlando – che lo “stato di calamità istituzionale” in cui si trova la Regione siciliana sta mettendo fortemente a rischio l’”esistenza in vita” dei nostri Comuni e che gli amministratori siciliani rischiano, tutti i giorni, la propria incolumità personale a causa delle ripercussioni sociali che questa gravissima situazione finanziaria crea”.
“Auspichiamo che le rassicurazioni di impegno ribadite dall'Assessore Autonomie locali Giovanni Pistorio e la disponibilità mostrata dall’Assessore Baccei nell’incontro di venerdì scorso si realizzino, prima possibile, in provvedimenti concreti in favore dei Comuni e soprattutto a tutela delle fasce più disagiate delle nostre comunità, come disabili, bambini e anziani, che, con il perdurare della disastrosa situazione finanziaria in atto, diventeranno, purtroppo, vittime di ulteriori e inevitabili tagli”.

Biviano (PD) evidenzia totale divergenza tra l'attuale politica e i dirigenti messinesi dell'Asp ME 5 e sollecita autorevole intervento Presidente Crocetta

In merito alle recenti notizie di esclusione del punto nascita di Lipari nella bozza trasmessa alle organizzazioni sindacali e relativa al nuovo atto aziendale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina non posso che rilevare una totale divergenza tra l'attuale politica e i dirigenti messinesi dell'Asp ME 5. Sembrerebbe, quasi, che quanto stabilito a Palermo dai nostri politici venga totalmente ignorato dall'attuale Direttore Generale, Dott. Gaetano Sirna, per ragioni ancora sconosciute.
E' strano, infatti, che proprio l'atto aziendale vada in contrasto con la nuova rimodulazione della rete ospedaliera, decretata lo scorso Gennaio dall'Assessorato regionale alla salute e vagliata ancora prima dalla Commissione regionale , dove si prevedeva chiaramente il punto nascita per l'Ospedale di Lipari. Se aggiungiamo poi le recenti dichiarazione del Presidente Crocetta sembra di ritrovarci nel peggiore dei gironi danteschi.
L'atto aziendale, infatti, dovrebbe attuare quanto stabilito nel decreto di rimodulazione della rete ospedaliera e non delineare percorsi alternativi decisi dagli attuali vertici aziendali messinesi senza un chiaro ed esplicito motivo. La storiella dei fondi insufficienti è ormai vecchia e non più credibile.
Ritengo a questo punto essenziale un'autorevole intervento del Presidente Crocetta nel richiamare i Dirigenti dell'asp ME 5 ad attuare quanto deciso dalla politica e non forse da altri.
Caso contrario, abbiamo assistito all'ennesima novella siciliana in perfetto stile pirallendiano anche da parte del Presidente Crocetta piegato alle decisioni dei Dirigenti da lui stesso nominati ed evidentemente intoccabili.
Il Consigliere Comunale
Dott. Giacomo Biviano

Guardia di finanza, soccorso a Stromboli

Intervento a Stromboli da parte della Guardia di Finanza per soccorrere G.C.,52 anni, un turista napoletano che, dopo una caduta, ha riportato una lussazione della spalla con sospetta frattura. Su richiesta della guardia medica è intervenuto anche l’elisoccorso che lo ha trasferito all’ospedale Papardo a Messina. Le Fiamme Gialle, grazie ad una convenzione con la giunta Giorgianni, nel periodo estivo, hanno aperto sull’isola un distaccamento guidato dal comandante Mario Persi che si avvale della presenza di altri due finanzieri

Guardia Costiera del Circondario Marittimo di Milazzo. Intensa attività

Nel’ambito dell’Operazione Mare Sicuro 2015, questa settimana gli uomini della Guardia Costiera del Circondario Marittimo di Milazzo, sono stati impegnati in un’intensa attività operativa lungo i litorali di propria competenza con autopattuglie e con mezzi navali.
La Guardia Costiera di Milazzo durante la settimana del Ferragosto ha infatti profuso il massimo impegno di uomini e mezzi al fine di garantire il regolare svolgimento della balneazione, delle attività ludico ricreative che si svolgono in mare e del diporto nautico.
Particolare attenzione è stata riservata alla verifica del rispetto dei divieti di navigazione e di ancoraggio presso la Riserva naturale orientata denominata “Laghetti di Marinello”.
Numerose sono state anche le verifiche presso gli stabilimenti balneari per verificare il rispetto delle prescrizioni contenute nella vigente ordinanza di sicurezza balneare, con particolare riferimento alla presenza di un idoneo servizio di assistenza ai bagnanti ed alla presenza di tutti gli apprestamenti di sicurezza. Analoga attività è stata espletatata anche presso le spiagge libere.
Inoltre in questi giorni la presenza di perturbazioni che hanno comportato in alcuni casi un repentitino cambiamento delle condizioni meteo marine ha determinato numerose situazioni di allarme di diportisti che segnalavano difficoltà in mare, ed anche in queste circostanze è stato fondamentale la costante presenza di unità navali e mezzi nautici della Guardia Costiera per scongiurare il verificarsi di situazioni di emergenza.
Durante il periodo di ferragosto sono state, altresì, incrementate le attività di controllo e vigilanza presso i sorgitori di competenza alle unità che effettuano il trasporto di passeggeri da e per l’arcipelago eoliano, avendo cura di accertare il regolare svolgimento delle operazioni in banchina, la composizione degli equipaggi delle medesime unità, il possesso dei necessari titoli professionali, la presenza delle dotazioni di sicurezza e dei mezzi di salvataggio.
Dall’inizio dell’operazione della Guardia costiera denominata “Mare sicuro 2015” ad oggi sono stati accertati n. 63 illeciti amministrativi di cui 30 per violazione dell’ordinanza balneare, 4 per violazioni attinenti il codice della navigazione, 18 per violazioni della disciplina della pesca e del diporto ed 11 per altra materia.
L’attività proseguirà intensamente anche nei prossimi giorni a tutela della sicurezza della balneazione, sicurezza della navigazione del diporto nonché dell’ambiente marino costiero, rammentando che il Numero Blu 1530 d’emergenza in mare è un servizio gratuito attivo 24 ore su 24 ed utilizzabile da rete fissa o mobile, la cui comunicazione è ricevuta dall’Autorità Marittima presente sul territorio.
Si rammenta, infine, che accedendo al sito www.guardiacostiera.gov.it/milazzo è possibile consultare la sezione ordinanze in vigore presso il Circondario Marittimo di Milazzo, ricordando in ultimo che le prescrizioni inerenti l’uso del pubblico demanio marittimo sono contenute nel D.D.G. n°476/2007 del 01/06/2007 emesso della Regione Siciliana Assessorato Territorio ed Ambiente.

Art.1 su Sanità: "Fiduciosi in presidente Crocetta, ma vigileremo nell'interesse degli isolani".

Confidiamo sulla nota sensibilita' del DG dell'ASP di Messina Dott. Gaetano Sirna affinchè, pur dovendo ottemperare alle linee guida nazionali e regionali siamo certi che avra' cura di soddisfare gli interessi legittimi della comunità eoliana e delle istituzioni che nella stessa operano, tenuto conto, tra l'altro, delle indicazioni che giungono dal Presidente della Regione Rosario Crocetta che è più volte intervenuto con il ministro Lorenzin per le problematiche delle isole minori, dichiarando che: il punto nascita non si tocca, anzi va potenziato assicurando la massima sicurezza. 
Siamo certi che il Presidente,in vacanza ancora una volta alle Eolie,abbia già colto il grido d'allarme degli addetti ai lavori e della gente rispetto ad una ipotetica nuova organizzazione dei servizi sanitari all'ospedale di Lipari e nelle prossime ore sentirà il primo cittadino per rimarcare ancora una volta a lui ed agli addetti ai lavori la volontà di rendere tale struttura una eccellenza in ostetricia e ginecologia azzerando il cattivo costume delle facili raccomandazioni di medici in carriera in passaggio obbligato alle Eolie. 
Noi di Art.1 vigileremo nell'interesse degli isolani affinché ognuno possa avere il diritto di scegliere di essere eoliano. Nessuno può arrogarsi il diritto di decidere le origini dei nostri figli. 
Art.1 
Stanchi delle solite passerelle

Amministrazione Giorgianni chiede modifica atto aziendale ASP Messina per ospedale Lipari

E' deceduto Luciano Siracusa

E' deceduto Luciano Siracusa.
Aveva 76 anni.
Una vita dedicata all'Azienda di Soggiorno e Turismo delle isole Eolie che aveva lasciato per raggiunti limiti di età.  E' stato uno dei "padri" del movimento turistico eoliano. Ai familiari le condoglianze di Eolienews

19° di sacerdozio per Don Giuseppe Mirabito

In questo giorno, dal profondo del cuore, elevo al Padre la lode e la riconoscenza per il dono del Sacerdozio cattolico.
19 anni fa, il 17 agosto 1996, venivo consacrato Sacerdote di tutti e per sempre.
È sempre presente quel Giorno nel mio cuore e nella mia mente. Chiedo a tutti la carità della preghiera perché, sempre più e sempre meglio, possa corrispondere al dono della Chiamata

La frase riportata sopra è stata pubblicata quest'oggi da Don Giuseppe nella sua pagina fb.
A Don Giuseppe gli auguri di Eolienews

Dal 20 al 23 Agosto, Stromboli ‘erutta’ soul-house Dj e musicisti per lo Strombest

Stromboli isola della black music. Dopo il successo di ‘Turntables On The Volcano’ nell’agosto del 2014 con il dj e producer newyorkese Nickodemus, Afrobit Sicily ha pensato di proporre un’operazione ad hoc per le Eolie con lo Strombest Soul Festival in programma dal 20 al 23 agosto.
Si tratta di una line-up significativa per qualità e originalità, auto prodotta dalla location Megà con direzione e concept artistico creato dal progetto siciliano Afrobit che già vanta significative collaborazioni con Nickodemus fondatore dello storico party newyorkese Turntables On The Hudson, il patron di Juno Nik Weston, il dj e discografico inglese Dom Servini fondatore del “Southern Soul Festival Montenegro” giunto alla terza edizione e citato dal Guardian, come uno dei festival tra i più interessanti della scena.
L’obiettivo, è quello di mantenere il festival pensando già, con le opportune visioni, all’edizione per l’anno prossimo proprio nella suggestiva e inimitabile cornice stromboliana, con un tappeto musicale di Funk, Soul, Afrobeat, Nu Tropical, NuJazz, Brazilian vibes, House, Underground Disco, Raregroove remixed e non.
Il festival si propone di far godere all’incoming turistico le dovute vacanze tra il mare e i luoghi preziosi dell’isola di Stromboli e del comprensorio eoliano con i dovuti tempi estivi: proponendo così due “nitefloor” notturne (venerdì 21 e sabato 22) per gli special guest live set e dj set e quattro “Aperomboli” con consolle e musica liva in zona aperitivo spalmate in più location dell’isola a ingresso libero. Il mare giorno, la musica di sera.
Le Nitefloor avranno luogo al Megà di Stromboli il venerdì 21 e il sabato 22. Venerdì 21 è previsto il live dei Mo’ Horizons (Ger) ft. Banana Sound System (Denise M’Baye + Nené Vasquez) + Massimiliano Troiani (soul cookin’ Radio M2O).
Sabato 22 dj set special guset The Reflex , Scan_dura (Afrobit) e The Rebel (Dj Choise, Roma). Gli Aperomboli avranno luogo tutti e quattro giorni dal 20 al 23 agosto al Tartana, al BluNotte e in spiaggia Megà con Massimiliano Troiani, Scan_dura, The Rebel, Oumy Afrodrummin’ (Senegal).
L’ultimo Aperomboli di domenica 23 – un “closing party” in spiaggia – con il percussionistamito Tony Cercola (Pino Daniele, Napoli Centrale), Alberto Anguzza (prima tromba degli Ottoni Animati) e i tutti i dj del festival.

Altro che riapertura del "Punto Nascite". Lipari perde ostetricia e ginecologia. La "reazione" di Merlino (PD)

Altro che riapertura del "Punto Nascite".. Lipari perde ostetricia e ginecologia. Questo è quanto previsto nell'atto aziendale (al momento solo una bozza) dell'ASP Messina per i prossimi anni.
L' atto aziendale, presentato dal direttore generale Gaetano Sirna, che "certifica" la nuova organizzazione dei servizi e la pianta organica, non prevede, infatti, per Lipari l'area materno-infantile. Previsti il posto di dirigente medico anestesista e l’attivazione degli otto posti letto per la lungodegenza. Forse resterà il Punto di Pronto intervento pediatrico.
La bozza sarà sottoposta giorno 19 al confronto con i sindacati ma, nonostante l'ennesima promessa di Crocetta, il Punto Nascite sembra essere destinato a restare un sogno (a Pantelleria è stato riaperto), anzi si perdono altre importanti conquiste della collettività eoliana.
La prima " reazione politica" arriva da Saverio Merlino (Segretario del PD Lipari-Isole Eolie) che ha scritto AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA, On Rosario Crocetta, ALL’ASSESSORE REGIONALE della SALUTE, On.le Baldassare Gucciardi, AL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA, On.le Giovanni Ardizzone, AL PRESIDENTE DELLA VI COMMISSIONE – Servizi Sociali e SanitariASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA, On Giuseppe Digiacomo, AL DIRETTORE GENERALE DELL’ASP DI MESSINA, Dott. Gaetano Sirna e al SINDACO di LIPARI, Marco Giorgianni.
Questa la sua nota:
La proposta di atto aziendale e di pianta organica esitati dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina e trasmessi il 13 agosto scorso all'attenzione delle organizzazioni sindacali per la conseguente valutazione, pur in aderenza alla rimodulazione della rete ospedaliera, inspiegabilmente non tiene conto dell’esigenza di dover garantire, in un ambiente così particolare come quello in cui insiste lo stabilimento ospedaliero di Lipari, adeguata assistenza pediatrica e ostetrico-ginecologica.
Pur consapevoli che l’organizzazione di un’area materno infantile (puero pediatrica) prevederebbe requisiti strutturali, di dotazione organica e di accreditamento, la cui attuazione è tuttora al vaglio di tavoli di concertazione regionale e ministeriale, tuttavia non si può negare a questo territorio e a questo presidio ospedaliero, la necessità di garantire una sia pur essenziale assistenza ostetrico-ginecologica e pediatrica.
Ciò, in attesa di indispensabili evoluzioni della problematica, può essere realizzato attraverso l'assegnazione di altro personale dedicato medico e paramedico, all'interno delle aree di degenza chirurgica e medica. Personale ostetrico ginecologico nell'area chirurgica, e pediatrico nell'area medica.
Non crediamo che l’ulteriore assegnazione di alcuni medici e di alcuni paramedici squilibri il bilancio regionale, specie in un presidio ospedaliero come quello di Lipari, in cui il personale assegnato è inferiore a quello richiesto per garantire una normale turnazione, anche nelle aree di degenza già esistenti.
Si fa appello alla dirigenza dell’Azienda Sanitaria Provinciale, alle Organizzazioni Sindacali, alla Conferenza dei Sindaci, alle Forze di Governo e ai Gruppi parlamentari presenti all'ARS, perché, ciascuno per la parte di competenza, voglia garantire assistenza, almeno quella essenziale prevista dalla legge al territorio e al presidio ospedaliero di Lipari, in aderenza all'art. 32 della Costituzione repubblicana che sancisce il diritto alla salute e, a garanzia della necessità, assicurare livelli essenziali di assistenza in un territorio così particolare, in cui a causa di avverse condizioni meteo marine o improvvise interruzioni di servizi per guasti, malfunzionamenti o eventi imprevedibili improvvisi, come potrebbero verificarsi nel periodo estivo quando, come in questi giorni, le presenze superano di 4 e anche 5 volte il numero dei residenti, qualsiasi evento anche banale può improvvisamente divenire drammatico e dalle conseguenze inimmaginabili.
E' un problema prima etico, poi sociale e solo in ultimo politico.
Fiducioso nella sensibilità dei destinatari della presente, che sicuramente si adopereranno nell’interesse di questa comunità eoliana, si attende positiva risposta.
Saverio Merlino (Segretario Partito Democratico Lipari-Eolie)

domenica 16 agosto 2015

Si rompe finestrino su aliscafo Eolie-Messina. Nessun ferito. Tempestivo e professionale intervento del personale di bordo. Disposto trasferimento in autobus dei passeggeri

La rottura di un finestrino di prua sull'aliscafo Mirella Morace, in viaggio dalle Eolie verso Messina, con 200 passeggeri a  bordo e 400 valige, ha creato qualche minuto di apprensione tra gli utenti. Non si sono, comunque, registrati feriti.
L'apprensione è immediatamente rientrata per il tempestivo e professionale intervento dell'equipaggio che ha rassicurato i passeggeri e posto in essere i primi interventi sull'area interessata. 
Contestualmente la società, attraverso il dirigente Nunzio Formica, ha disposto che l'aliscafo, considerato anche che le condizioni meteo che stanno peggiorando, puntasse su Milazzo dove è arrivato in questo momento.  
Qui i passeggeri troveranno 4 autobus che li trasferiranno a Messina

Piromani in azione a Quattropani


Piromani ancora in azione a Lipari. Dopo aver preso di mira ieri sera il Monterosa il loro "raggio d'azione" si è spostato oggi a Quatropani e nelle aree limitrofe alla provinciale che da Acquacalda raggiunge la frazione più alta di Lipari Almeno tre i punti-fuoco. Al lavoro le squadre dei vigili del fuoco, della Forestale e un vigile del fuoco fuori servizio.
Il vento non aiuta l'opera degli intervenuti.
Nella zona sono intervenuti anche due canadair dei vigili del fuoco che hanno effettuato tutta una serie di lanci di acqua salmastra. 


Processione dell'Assunta a Serra. Il video di Giuseppe Cincotta

Vi proponiamo il video di Giuseppe Cincotta di alcuni momenti della Processione dell'Assunta, tenutasi ieri nella frazione liparese di Serra.

Parapiglia al porto di Lipari. Dura nota di Art.1

Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire.
Anche oggi parapiglia al porto tra villeggianti in partenza perché nessuno,amministrazione e consiglio responsabile,intende provvedere a regolamentare in maniera seria l'imbarco dei turisti così come si fa nelle località turistiche che si rispettano.
Non è tollerabile l'insolenza di questa amministrazione e non può più passare inosservato il silenzio di un consiglio comunale inerme anche di fronte alle più evidenti carenze palesemente manifestate da una giunta che andrebbe totalmente sostituita.
Speriamo che il sindaco comprenda che il rilancio di un territorio non passa dal l'appartenenza ad una sigla piuttosto che ad un'altra ma attraverso la professionalità,la capacità e la competenza e provveda a mettere da parte quel pallottoliere che negli ultimi tempi gli è servito per fare quadrare i numeri in consiglio comunale.
Azzeri la giunta e se non riesce a reperire quelle personalità necessarie a rilanciare in nostro territorio,rimetta il suo mandato.
Art.1

Processione dell'Assunta ieri a Serra (Lipari)

Nelle foto di Giuseppe Cincotta alcuni momenti della Processione dell'Assunta, tenutasi ieri nella frazione liparese di Serra.
NEL POMERIGGIO VI PROPORREMO IL VIDEO

Eoliani che non ci sono più (Riproposizione video fotografico VIII° parte) durata 4 minuti e 3 secondi

In attesa di realizzare e proporvi la X° puntata di "Eoliani che non ci sono più..." accogliendo la richiesta di alcuni lettori vi stiamo proponendo, ogni giorno, a partire da domenica, le puntate sin qui realizzate..
Quella che vi proponiamo oggi è l'ottava puntata

"Gelato ap-pagato" iniziativa del Comitato Provinciale Croce Rossa di Messina su tutto il territorio provinciale

La Croce Rossa Italiana Comitato Provinciale di Messina in coincidenza del periodo estivo, dal 15/8/2015 al 15/9/2015 ,da vita all'attività “ Un gelato ap-pagato” , in collaborazione con i bar/pasticcerie/gelaterie aderenti del territorio Provinciale.
L'Institute of Psychiatry di Londra ha dimostrato che mangiare il gelato dà al cervello lo stesso piacere di quando si ascolta la propria musica preferita, e che ogni gusto crea un effetto specifico come il cioccolato che aiuta a recuperare il buon umore o l'amarena il pistacchio e i gusti esotici che favoriscono il relax, o il caffè e il tiramisù che ricaricano di energie, per non pensare all’effetto consolatorio della panna.
Mangiare un gelato influisce sull’umore in maniere positiva, crea piacere sia ai grandi che lo gustano come gratificazione e appagazione dei loro sforzi quotidiani sia ai i teenager che lo gustano come rimedio per le pene d’amore e sia per più piccini una piccola coccola di spensieratezza.
Ma oggi la crisi economica che non dà scampo a molte famiglie, che fa vivere un momento molto difficile e delicato , non permette a molti di riuscire ad soddisfare il desiderio all’irrinunciabile peccato di gola estivo del buon gelato ai più piccoli
L’idea consentirà a bambini di famiglie con difficoltà economica di poter gustare un gelato gentilmente pagato da un anonimo donatore
A Lipari aderiscono: Bar gelateria Subba; Bar avantgarde; Bar Il gabbiano; Eden Bar; Bar Alta marea; Bar La terrazza sul mare; Bar Papisca; Piccolo bar; Tano bar

Previsioni meteomarine Eolie per oggi (a cura di Giuseppe La Cava) Aria più fredda, possibili rovesci e moto ondoso in aumento.

Atteso nella tarda mattinata di oggi Domenica 16 Agosto il passaggio di un sistema frontale nel basso Tirreno, seguito da aria di fredda in quota.
I fenomeni piu' intensi si manifesteranno nel pomeriggio , con isolati rovesci o locali temporali specie nella costa tirrenica.
Si prevede l'arrivo di una sostenuta ventilazione da O-NO che comporterà aumento del moto ondoso con onde alte al largo oltre i 1, 5 m capaci di generare risacca sulle coste esposte

Poverini! Vuoi vedere che a Ferragosto li abbiamo lasciati...senza mutande

Al di la dell'ironia del titolo.. i fatti. ...a dimostrazione dell'alto livello dei presenti a Lipari. Ovviamente senza generalizzare.
Le mutande, nella foto, sono state "abbandonate" sul marciapiede limitrofo ad una attività commerciale di Canneto, sulla Marina Garibaldi. 
Probabilmente sono il "residuo" di una "festicciola" in spiaggia che si è tenuta ieri sera.
Mutande "abbandonate" anche a Lipari centro. 
Le hanno trovate stamane all'apertura i dipendenti della stazione di servizio Agip
Senza parole!

Spento nella notte l'incendio a Monterosa. Memori del passato siamo convinti che ci riproveranno


 Spento nella notte l'incendio a  Monterosa. Danni alla vegetazione, anche se contenuti.
Si tratta dell'ennesimo "attentato" (nel tempo) ad uno dei polmoni verdi dell'isola. Un "attentato" che si ripete con una ciclica frequenza e con i piromani che riescono a farla puntualmente franca.
Considerando, purtroppo, i precedenti c'è da aspettarsi un nuovo attacco. Così come è avvenuto puntualmente nel passato; ogni qualvolta i primi tentativi sono stati "respinti".
Auspichiamo, per questo, maggiori controlli

Strade come piste....per i mezzi a due ruote. Che viaggiano, tra l'altro, al buio

In questi giorni, più che mai, ci viene evidenziato, da più parti, la  problematica inerente il transito più che indisciplinato di diversi scoteristi e motociclisti, eoliani e non. 
Oltre ai pericolosissimi zig-zag tra le auto, scoteristi e motociclisti, in genere, si  lanciano in frenetiche corse. Una delle "piste" preferite è il lungomare di Canneto, in particolare nelle ore notturne, ma se il traffico lo consente anche nel resto della giornata.
Più di una volta si è rischiato l'incidente, di travolgere qualche pedone...bambini in particolare.
Questi mezzi, tra l'altro - come ci viene segnalato - in barba al codice della strada, viaggiano spesso a fari spenti! Questo, come si comprenderà, acuisce il rischio.
Nell'invitare gli utenti dei mezzi a due ruote a "darsi una regolata" (ovviamente vale per gli indisciplinati), auspichiamo maggiori controlli, a tutela della pubblica incolumità!

sabato 15 agosto 2015

Il pauroso incendio a Monte Rosa nelle foto di Antonio Iacullo

In questo momento le fiamme, almeno a vederle dal porto di Sottomonastero, sembrano essersi attenuate. 
Sul posto ci sono i vigili del fuoco del distaccamento di Lipari, giunti dal mare con le motovedette delle forze dell'ordine. 
Motovedette che, dal mare, con i fari in dotazione, illuminano il tratto della montagna interessato dall'incendio, onde favorire l'intervento dei pompieri in una zona alquanto difficile. La speranza è che si riesca a fermare le fiamme per non pagare, per l'ennesima volta, un caro prezzo a livello di ambiente mandato in fumo dai piromani

Un incendio rischia di incenerire Monte Rosa a Lipari. Le fiamme sono partite da "i' casi i' fora"


Un incendio, che potrebbe diventare di notevoli proporzioni, si è sviluppato nei pressi di "i' casi i'fora" (MONTE ROSA). La zona è alquanto impervia e il rischio è che le fiamme raggiungano la Croce e, quindi, il versante di Canneto.
Da quanto apprendiamo sono già usciti i vigili del fuoco.
Nella foto di Gaetano Marchese le fiamme viste dal mare
Nelle foto di Walter Pozzolini l'incendio visto da Marina Corta. 

In basso due foto "aggiornamento": 
delle 21.56 inviataci da A.S.
delle 22.05 inviateci da Giuseppe La Cava


Un bel tramonto visto da Quattropani per far calare il sipario sul Ferragosto (Foto Angela Monteleone)

La foto di un bel tramonto, visto da Quattropani e immortalato da Angela Monteleone, per fare scendere il sipario sul Ferragosto 2015 alle Eolie

Messina. Morte di Ilaria Buemi. C'è l'identikit del pusher. Si chiamarebbe Antonio

Antonio, 25 anni. Sulle indicazioni di una delle tre sedicenni indagate stanno lavorando gli inquirenti. Le ha fornite in questura l’altra sera la giovane Lorenza, coetanea di Ilaria, una delle due persone che domenica sera hanno procacciato la droga. 
Negli uffici di via Placida la ragazzina però, non ha riconosciuto alcuno dei soggetti che i poliziotti le hanno mostrato al di la di un vetro oscurato. 
Ha detto di aver ricevuto la sostanza da un ragazzo dai capelli rasta e sporchi, che in quel momento indossava una maglietta gialla e strappata. 
In presenza degli avvocati che l’hanno accompagnata in questura ha aggiunto di aver avuto solo il compito di procacciarla quella sostanza, a Villafranca, ma di non essere mai arrivata in città quella sera maledetta. 
Piuttosto a Messina la droga l’avrebbe portata la 18enne Giada, consegnandola ad Ilaria nelle adiacenze del distributore di viale della Libertà all’altezza dell’ex ospedale Margherita. 
Ed è qui che la vittima sarebbe giunta in auto con un 18enne, uno di quelli che si trovavano con la ragazzina fino al momento del suo decesso avvenuto intorno all’una , poco distante da lì, sulla spiaggia del Ringo, quasi all’altezza con la via Brasile. Ma qui, Ilaria sarebbe arrivata dopo un passaggio in centro, nei pressi del Duomo, dove, con il 18enne, si è incontrata con Giada, anch’essa 18enne e altre due coetanee. 
Qui, probabilmente tutti assumono la dose di mdma, ma quella che viene sciolta in una birra bevuta da Ilaria risulta fatale. La ragazzina accusa subito un malore e chiede ad alcuni del gruppo di accompagnarla in una zona più appartata. Il 18enne e una sedicenne la portano appunto sulla spiaggia dove Ilaria passeggia per qualche istante mentre le sue condizioni peggiorano fino a stramazzare sulla sabbia. I suoi compagni di avventura capiscono la gravità delle situazione e con l’aiuto di un passante chiamano il 118. I sanitari giunti sul posto non possono far altro che constatare il decesso di Ilaria. Arrivano quindi le volanti ed è a questo punto che i due che erano con lei si dileguano per paura. 
Le ultime ore di questa vicenda sono state quindi ricostruite, manca però la tessera più importante per completare un puzzle che gli inquirenti stanno costruendo ormai da 5 giorni. 
Chi era il 25enne, da dove veniva e soprattutto, quanta altra sostanza del genere è stata messa in commercio a Messina e in altri centri? 
Sono questi gli obiettivi seguiti, e non è esclusa la soluzione del caso da un momento all’altro.