Spett.le
Redazione
In allegato la dichiarazione dello Stato di Agitazione in Siremar, notificata nelle forme di rito, delle Organizzazioni Sindacali dei Comandanti e Direttori di Macchina.
In assenza di fatti nuovi, che difficilmente intravedo nell'incontro che avremo giorno 11/02/2013 in sede Fedarlinea in Roma, programmeremo sciopero a dopo la consultazione elettorale presumibilmente il 07/03/2013.
Giorno 07/02/2013 la FEDERMAR CISAL giorno 19/02/2013 FILT CGIL - FIT CISL - UILTRASPORTI, per motivi coincidenti, hanno proclamato sciopero. La goccia che ha fatto trabboccare il bichiere è stata, certamente, l'emanazione di un Ordine di Servizio da parte di Siremar di Compagnia delle Isole con cui annullano di fatto gran parte degli Accordi sull'Organizzazione del Lavoro e, in alcuni casi, violano il C.C.N.L. con speciose interpretazioni, alcune consolidate da 30 anni e applicate anche in Caremar e Toremar. Ed ancora, abbassano l'indennità di missione degli Addetti Aliscafi e per le Categorie che rappresentiamo da circa € 38,00 giornaliere a circa €23,00.
In sintesi hanno ritenuto di imporre la loro volontà nel mentre cercavano il dialogo che noi USCLAC/UNCDiM/SMACD avevamo mantenuto aperto così anche da reali impressione FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI. Il tutto a decorrenza 01/02/2013. Forse vogliono istigare ad uno scioperio fuori regola così come lo è stato il loro comportamento ?
Certamente in una cosa sono riusciti molto bene : compattare tutte le Organizzazioni Sindacali.
Sinceramente.
Francesco Giuseppe D'Anniballe
Vice-Presidente Nazionale UNCDiM
Membro di Segreteria Nazionale
USCLAC/UNCDiM/SMACD
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lunedì 4 febbraio 2013
Collegamenti ed esempi. Ci scrive Riccardo Lo Schiavo
Egregio Direttore,
Il tema dei trasporti è certamente uno dei più dibattuti sui locali notiziari online, nonché sulle varie pagine Facebook dove ciascuno sentenzia atteggiandosi ad esperto metereologo, o lancia invettive contro gli “amici” magari per avere interpretato a modo suo (talvolta anche scambiando una “difesa” per un “attacco”) i commenti degli altri.
Tutto ciò appare di una certa ovvietà se si considera che dai collegamenti marittimi dipendono il diritto alla mobilità, il pieno funzionamento dei vari servizi pubblici, l’economia, insomma la regolare “normalità” di chi vive su un’isola.
Sovente si leggono esposti di cittadini indignati per un qualche collegamento “saltato”, talvolta ancora si sentono feroci critiche nei confronti del comandante di turno reo di non essere partito “cu mari iancu cumu all’ogghiu” o al contrario per aver portato “i cristiani a moriri cu simili mari!”
Non mancano tuttavia note di encomio di isolani a favore di questo o quel “comandante-eroe” che rompe l’isolamento nelle giornate di condizioni meteomarine particolarmente avverse.
Di particolare interesse poi le forti prese di posizioni di qualche “politico” locale misteriosamente silente, o addirittura accondiscendente, quando, ahimè, i disservizi si verificano realmente e pronto invece ad attaccare quando invece, e magari con le condizioni del mare tutte da valutare, tocca a lui restare bloccato a Lipari o a Milazzo.
Troppo spesso taciuta anche la drammatica situazione dei pontili dell’arcipelago che o per problemi di insabbiamento o per la mancanza della necessaria manutenzione dei respingenti non appaiono pienamente funzionali e sicuri.
Fatta questa premessa, non volendo sottrarre alla conoscenza dell’opinione pubblica quanto in proposito accade a Ginostra (che per le note vicende... dell’isolamento è stato il simbolo!), ritengo opportuno ancora una volta porre in evidenza la grande professionalità del Comandante Andrea Pollicino (qui in una foto di archivio), attualmente imbarcato sull’aliscafo “Eraclide” e di tutto il suo equipaggio ( Nicola, Salvatore e gli altri).
Stamane alle ore 07,40 il mezzo veloce della Compagnia delle Isole, nonostante la forte risacca di SW - le onde a tratti ricoprivano il pontile fino a sfiorare la seconda bitta - ha operato regolarmente ed in totale sicurezza nello scalo di Ginostra consentendo peraltro ad un gruppo di operai (rimasti bloccati nella giornata di domenica) di fare rientro alle proprie case. Al di là dell’episodio odierno, il Comandante Pollicino si è sempre distinto, oltre che per le sue riconosciute qualità di “lupo di mare”, per la sua straordinaria correttezza nel considerare gli scali “minori” alla medesima stregua di quelli delle maggiori realtà eoliane, operando anche nello scalo di Ginostra ogni qualvolta ce ne sia stata la possibilità. Un esempio di abile comandante e di UOMO. Grande Andrea!
Prof. Riccardo Lo Schiavo
Delegato MAREVIVO
Il tema dei trasporti è certamente uno dei più dibattuti sui locali notiziari online, nonché sulle varie pagine Facebook dove ciascuno sentenzia atteggiandosi ad esperto metereologo, o lancia invettive contro gli “amici” magari per avere interpretato a modo suo (talvolta anche scambiando una “difesa” per un “attacco”) i commenti degli altri.
Tutto ciò appare di una certa ovvietà se si considera che dai collegamenti marittimi dipendono il diritto alla mobilità, il pieno funzionamento dei vari servizi pubblici, l’economia, insomma la regolare “normalità” di chi vive su un’isola.
Sovente si leggono esposti di cittadini indignati per un qualche collegamento “saltato”, talvolta ancora si sentono feroci critiche nei confronti del comandante di turno reo di non essere partito “cu mari iancu cumu all’ogghiu” o al contrario per aver portato “i cristiani a moriri cu simili mari!”
Non mancano tuttavia note di encomio di isolani a favore di questo o quel “comandante-eroe” che rompe l’isolamento nelle giornate di condizioni meteomarine particolarmente avverse.
Di particolare interesse poi le forti prese di posizioni di qualche “politico” locale misteriosamente silente, o addirittura accondiscendente, quando, ahimè, i disservizi si verificano realmente e pronto invece ad attaccare quando invece, e magari con le condizioni del mare tutte da valutare, tocca a lui restare bloccato a Lipari o a Milazzo.
Troppo spesso taciuta anche la drammatica situazione dei pontili dell’arcipelago che o per problemi di insabbiamento o per la mancanza della necessaria manutenzione dei respingenti non appaiono pienamente funzionali e sicuri.
Fatta questa premessa, non volendo sottrarre alla conoscenza dell’opinione pubblica quanto in proposito accade a Ginostra (che per le note vicende... dell’isolamento è stato il simbolo!), ritengo opportuno ancora una volta porre in evidenza la grande professionalità del Comandante Andrea Pollicino (qui in una foto di archivio), attualmente imbarcato sull’aliscafo “Eraclide” e di tutto il suo equipaggio ( Nicola, Salvatore e gli altri).
Stamane alle ore 07,40 il mezzo veloce della Compagnia delle Isole, nonostante la forte risacca di SW - le onde a tratti ricoprivano il pontile fino a sfiorare la seconda bitta - ha operato regolarmente ed in totale sicurezza nello scalo di Ginostra consentendo peraltro ad un gruppo di operai (rimasti bloccati nella giornata di domenica) di fare rientro alle proprie case. Al di là dell’episodio odierno, il Comandante Pollicino si è sempre distinto, oltre che per le sue riconosciute qualità di “lupo di mare”, per la sua straordinaria correttezza nel considerare gli scali “minori” alla medesima stregua di quelli delle maggiori realtà eoliane, operando anche nello scalo di Ginostra ogni qualvolta ce ne sia stata la possibilità. Un esempio di abile comandante e di UOMO. Grande Andrea!
Prof. Riccardo Lo Schiavo
Delegato MAREVIVO
Bonifica area degradata,Carnevale e quanto ad esso legato.Intervista all'assessore Biviano
Ci scusiamo con i nostri lettori per il fastidioso rumore di sottofondo che si sente in alcuni momenti dell'intervista ma è il segno di "lavori in corso" nelle tensostrutture dei carristi
INCONTRO GOVERNATORE-PRESIDENTE DEL PARLAMENTO UE. LA RIVOLUZIONE ‘EUROPEA’ DI CROCETTA, SCHULZ: “SICILIA FONDAMENTALE”
di Giuseppe Bianca -
“Solo nell’arte la Sicilia è felice”. La serata del Politeama si chiude con il saluto “da lontano” di Franco Battiato, che si materializza in un video per salutare gli ospiti illustri Rosario Crocetta, Governatore della Sicilia e Martin Shulz, presidente del Parlamento europeo protagonisti al teatro Politeama.
Una successione di siparietti, allegri ma non troppo, tra il Presidente della Regione Siciliana ed il Presidente del Parlamento Europeo. Lo spunto, l’estetica della Sicilia, la sua bellezza, l’obiettivo, l’etica di una terra che deve imparare a dire no. Alla mafia. Alla mancanza di legalità.
I due principali attori della serata, con in mezzo la regista e sceneggiatrice Roberta Torre, sono preceduti dall’intrattenimento musicale di Mario Venuti , che fa da colonna sonora con le sue canzoni su uno sfondo di immagini in successione. Bellezze diverse, tante e non sempre tutte conosciute.
“Stiamo facendo una rivoluzione, ma ci vuole del tempo, Bruxelles deve avere pazienza, non può soffocarci con la sua burocrazia”, sintetizza Crocetta. I due incrociano simpatia reciproca. Insieme hanno creato la commissione antimafia europea. Raccontano entrambi del loro primo incontro, al Parlamento, all’uscita da un ascensore .
Martin Shulz riempie la scena con bravura ed estemporaneità. Alterna il tedesco all’italiano che sceglie per leggere il suo apprezzato ed articolato intervento: “Un’Europa unita non può esserci senza l’Italia e la Sicilia”. Poi parla della crisi, delle imprese e delle banche. Cita Napolitano, evitando di nominare Berlusconi. Non certamente quello che può definirsi un grande amore tra i due.
Quando Elvira Terranova, giornalista dell’ADNKRONOS, domanda a Shulz quale sia almeno uno dei difetti di Crocetta, l’altro ci pensa su un istante e poi risponde:”In effetti fuma troppo”.
Lipari. Si lavora per bonificare l'area tra il megaparcheggio e la scuola S. Lucia
Bonifica in corso nell'area comunale fra il megaparcheggio e la scuola media di Lipari, ovvero quella limitrofa alle tensostrutture dove si stanno costruendo i carri per il Carnevale eoliano 2013. L'intervento si sta effettuando attraverso una ditta specializzata individuata dall'Ato e dopo che il comune di Lipari, previo costante interessamento dell'assessore Giacomo Biviano, è riuscito ad ottenere il dissequestro dell'area effettuato a suo tempo dal NOE dei carabinieri.
Dei lavori in corso, di come fare affinchè la discarica non si riformi, delle date del Carnevale eoliano e di tutto ciò che è legato a questa iniziativa (tensostrutture, fondi etc.) ne abbiamo parlato con l'assessore Giacomo Biviano. L'intervista sarà proposta nel primo pomeriggio
FONDI EUROPEI, BRACCIO DI FERRO CON BRUXELLES
di Giuseppe Bianca -
I fondi europei. Più croce che delizia per Rosario Crocetta. Dopo la vicenda venuta fuori nei giorni scorsi, del Fondo sociale europeo con contestazione ed addebiti da parte dell’organo di Bruxelles, caratterizzati da forti criticità, pare doversi avviare ad un destino più chiaro, il Pos Fesr, il programma operativo regionale che individua obiettivi strategici e priorità, e con il quale la Regione Siciliana contribuisce, tra le altre cose, al rilancio delle imprese, per il quale si sta completando l’iter relativo al periodo compreso tra il 2000 ed il 2006.
Il rapporto finale di esecuzione che riassume le principali attività di monitoraggio è ormai pronto. Con corrispondenza pervenuta all’Autorità di Gestione ad Agosto, la Commissione Europea ha inoltrato allo Stato membro la proposta di chiusura relativa alla parte Fesr del Por Sicilia 2000-2006, nella quale – nel riconoscere la spesa complessiva di circa 5,5 miliardi di euro sostenuta dalla Regione Siciliana – viene ritenuta inammissibile a cofinanziamento la spesa di circa 34 milioni di euro relativa al progetto di “informatizzazione e realizzazione del catalogo unico regionale dei beni culturali”.
Ma l’Autorità di Gestione non ritiene “condivisibile la posizione espressa dalla Commissione Europea sulla non ammissibilità delle relative spese. Premesso, infatti, che le operazioni finanziate dal Dipartimento dei Beni Culturali – realizzate nel rispetto dei regolamenti comunitari vigenti – sono state regolarmente previste nel Programma Operativo (approvato con decisione della C.E.) e nei relativi Complementi di Programmazione, deve segnalarsi come l’iniziativa in questione sia stata disconosciuta come “Grande Progetto” solo a ridosso della chiusura del POR Sicilia 2000-2006, circostanza questa che non ha consentito all’Autorità di Gestione di procedere, in sede di certificazione finale, alla sua sostituzione con altri progetti generatori di spese ammissibili di importo pari o superiore”.
I rilievi fatti dalla Commissione, in ogni caso, sono stati oggetto di una precisa e puntuale risposta da parte del Dipartimento della Programmazione di Piazza Sturzo. In particolare “si osserva che – secondo quanto previsto dalle norme comunitarie (e come, peraltro, riportato nella stessa nota della C.E.), il rimborso della quota parte comunitaria è solamente rinviato alla definizione dei procedimenti in corso e, di conseguenza, allo stato attuale non determinano alcuna riduzione finanziaria sui saldi di pertinenza della Regione Siciliana”.
E poi, ancora, “quest’ultimo modus operandi, già proposto dall’Amministrazione regionale nel 2010 in occasione della chiusura del Por Sicilia 2000-2006, si ritiene maggiormente aderente agli “Orientamenti della Commissione sulle rettifiche finanziarie” e non andrebbe a penalizzare inopinatamente anche quelle Misure che hanno registrato tassi di errore inferiori al 8,47% o, addirittura, pari allo zero”.
La Commissione dovrà adesso pronunciarsi su metodo e chiarimenti ricevuti, che appaiono in verità ampiamente fondati, accettandoli e procedendo alla chiusura, o instaurando “il contraddittorio”, proceduralmente previsto nei casi come questo.
Le Eolie e le date storiche (a cura del dottor Pino La Greca) Il professor Bernabò Brea a 14 anni dalla sua scomparsa
Luigi Bernabò Brea
Luigi Bernabò Brea, è nato il 27
settembre 1910 a Genova, ha compiuto gli studi in quella città, dove si è
laureato in Giurisprudenza nel 1932; in seguito, per seguire la propria
vocazione, si è iscritto all'Università di Roma e si è laureato in Archeologia
nel 1935. Alla fine del 1941 Luigi Bernabò Brea è stato trasferito a Siracusa, alla Soprintendenza alle Antichità della
Sicilia Orientale, che ha diretto per 32 anni fino al suo collocamento a riposo
avvenuto nel 1973, dedicandole la massima parte della sua vita di
studioso e di amministratore. Terminata la guerra, si è dedicato immediatamente
a risistemare e restaurare i monumenti devastati
e a riorganizzare il Museo di Siracusa, nella vecchia sede di Piazza Duomo, riaprendolo parzialmente fin
dal 1947 e totalmente nel 1949. In questo momento ha potuto inoltre iniziare
una prima attività di ricerca sul terreno, rivolta soprattutto all'esplorazione
delle regioni più lontane dalla sede della Soprintendenza e archeologicamente
meno conosciute. Fra il 1947 e il 1950 si datano le prime ricognizioni
effettuate nelle isole Eolie e gli scavi al Piano Quartara e al villaggio del
Milazzese a Panarea.
È impossibile riassumere l'intensissima attività che Luigi Bernabò Brea ha svolto dal dopoguerra al 1973, come dirigente della Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale, nelle cinque province della sua giurisdizione nel campo della tutela, della conservazione e del restauro dei monumenti archeologici, della ricerca sul terreno, dello scavo, della creazione di zone archeologiche organizzate, di antiquaria ad esse relativi, di musei locali.
Nell'impossibilità di seguire personalmente la ricerca scientifica sul troppo vasto territorio della Soprintendenza, pur mantenendo quale Soprintendente la responsabilità e la sorveglianza dell'attività che si veniva svolgendo, egli ha affidato importanti lavori ai suoi collaboratori, tra cui Gino Vinicio Gentile, Paola Pelagatti, Giuseppe Voza e Madaleine Cavalier, ed ha incoraggiato inoltre la collaborazione con Istituti stranieri, quali L'Ecole Française di Roma che ha allora avviato gli scavi a Megara Hyblaea, l'Università di Princeton a Morgantina e numerosi altri.
Tra le innumerevoli indagini che sono state allora effettuate, si possono ricordare in questa sede quelle principali nel campo preistorico: gli scavi dei villaggi del Milazzese a Panarea, di Capo Graziano, Filo Braccio, Casa Lopez a Filicudi, di Serro dei Cianfi e Portella a Salina, di Castellaro Vecchio, Piano Conte, Diana e del Castello a Lipari, delle necropoli di Piazza Monfalcone a Lipari e di Milazzo.
Da parte sua, Luigi Bernabò Brea ha concentrato i propri interessi di studioso soprattutto sulle Isole Eolie dove si è potuto avvalere della collaborazione di Madaleine Cavalier fin dal 1951. Entrambi ricercatori della ricerca scientifica francese, C.N.R.S. (La signora Cavalier dopo la morte del professore ha proseguito il suo lavoro ed ha continuato a pubblicare tutto quello che era nel loro programma).
A partire dal momento del suo collocamento a riposo, avvenuto nel gennaio del 1973, Luigi Bernabò Brea si è dedicato quasi completamente alle Isole Eolie e al Museo di Lipari. A causa di una serie di circostanze favorevoli, gli scavi delle Isole Eolie sono stati particolarmente fortunati. A Lipari, per quanto riguarda la preistoria, sul Castello e nella piana sottostante è venuta in luce una regolarissima successione stratigrafica che ha permesso la ricostruzione dell'evoluzione culturale dagli inizi del Neolitico medio fino all'età storica, e che costituisce tuttora il paradigma per l'evoluzione culturale anche della Sicilia e dell'Italia meridionale. Le stazioni minori della stessa isola e gli insediamenti di Filicudi, Panarea e Salina hanno offerto importantissime conferme e complementi al quadro che gli scavi del Castello di Lipari permettevano di ricostruire.
Per lo stesso fenomeno geologico a cui è dovuta l'eccezionale stratigrafia del giacimento del Castello, è giunta pressoché intatta anche la vasta necropoli della Lipára Cnidia, estesa sulla contrada Diana, che, sepolta sotto metri di sedimenti eruttivi, si può dire l'unica delle grandi necropoli contemporanee della Sicilia, della Magna Grecia e dell'Etruria ad essere sfuggita ad un plurisecolare saccheggio. Lo scavo sistematico di essa (a tutt'oggi più di 2600 tombe di età greca e romana) ha costituito una fonte inesauribile di informazioni nei campi più diversi e ha fornito una massa di reperti talvolta di elevata qualità storico - artistica, oltreché di interesse archeologico, soprattutto nel campo della ceramica a figure rosse. Ha rivelato altresì due singolarissimi artigianati locali: quello della ceramica policroma, fiorita nella prima metà del III secolo a.C. ad opera del Pittore di Lipari e di altri maestri della sua cerchia, e quello delle terracotte di argomento teatrale (modellini di maschere della tragedia, del dramma satiresco e della commedia, statuette di attori comici o satiresche) che inizia nei primi anni del IV e si sviluppa per un secolo e mezzo. Gli oltre 1300 pezzi rinvenuti offrono una documentazione eccezionalmente ricca e completa sul costume scenico del teatro greco, sull'arte della maschera e sulla loro evoluzione.
Frutto di queste ricerche è stata la creazione del Museo Eoliano, in continua e rapida espansione nei diversi padiglioni sul Castello di Lipari.
I resoconti degli scavi eoliani sono stati presentati nella serie Meligunìs Lipára, iniziata nel 1960 e giunta ormai all'XII volume.
Luigi Bernabò Brea è scomparso il 4 febbraio 1999, mentre stava lavorando all'XI volume di Meligunìs Lipára, lasciando ai liparoti un patrimonio straordinario, unico nel Mediterraneo.
È impossibile riassumere l'intensissima attività che Luigi Bernabò Brea ha svolto dal dopoguerra al 1973, come dirigente della Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale, nelle cinque province della sua giurisdizione nel campo della tutela, della conservazione e del restauro dei monumenti archeologici, della ricerca sul terreno, dello scavo, della creazione di zone archeologiche organizzate, di antiquaria ad esse relativi, di musei locali.
Nell'impossibilità di seguire personalmente la ricerca scientifica sul troppo vasto territorio della Soprintendenza, pur mantenendo quale Soprintendente la responsabilità e la sorveglianza dell'attività che si veniva svolgendo, egli ha affidato importanti lavori ai suoi collaboratori, tra cui Gino Vinicio Gentile, Paola Pelagatti, Giuseppe Voza e Madaleine Cavalier, ed ha incoraggiato inoltre la collaborazione con Istituti stranieri, quali L'Ecole Française di Roma che ha allora avviato gli scavi a Megara Hyblaea, l'Università di Princeton a Morgantina e numerosi altri.
Tra le innumerevoli indagini che sono state allora effettuate, si possono ricordare in questa sede quelle principali nel campo preistorico: gli scavi dei villaggi del Milazzese a Panarea, di Capo Graziano, Filo Braccio, Casa Lopez a Filicudi, di Serro dei Cianfi e Portella a Salina, di Castellaro Vecchio, Piano Conte, Diana e del Castello a Lipari, delle necropoli di Piazza Monfalcone a Lipari e di Milazzo.
Da parte sua, Luigi Bernabò Brea ha concentrato i propri interessi di studioso soprattutto sulle Isole Eolie dove si è potuto avvalere della collaborazione di Madaleine Cavalier fin dal 1951. Entrambi ricercatori della ricerca scientifica francese, C.N.R.S. (La signora Cavalier dopo la morte del professore ha proseguito il suo lavoro ed ha continuato a pubblicare tutto quello che era nel loro programma).
A partire dal momento del suo collocamento a riposo, avvenuto nel gennaio del 1973, Luigi Bernabò Brea si è dedicato quasi completamente alle Isole Eolie e al Museo di Lipari. A causa di una serie di circostanze favorevoli, gli scavi delle Isole Eolie sono stati particolarmente fortunati. A Lipari, per quanto riguarda la preistoria, sul Castello e nella piana sottostante è venuta in luce una regolarissima successione stratigrafica che ha permesso la ricostruzione dell'evoluzione culturale dagli inizi del Neolitico medio fino all'età storica, e che costituisce tuttora il paradigma per l'evoluzione culturale anche della Sicilia e dell'Italia meridionale. Le stazioni minori della stessa isola e gli insediamenti di Filicudi, Panarea e Salina hanno offerto importantissime conferme e complementi al quadro che gli scavi del Castello di Lipari permettevano di ricostruire.
Per lo stesso fenomeno geologico a cui è dovuta l'eccezionale stratigrafia del giacimento del Castello, è giunta pressoché intatta anche la vasta necropoli della Lipára Cnidia, estesa sulla contrada Diana, che, sepolta sotto metri di sedimenti eruttivi, si può dire l'unica delle grandi necropoli contemporanee della Sicilia, della Magna Grecia e dell'Etruria ad essere sfuggita ad un plurisecolare saccheggio. Lo scavo sistematico di essa (a tutt'oggi più di 2600 tombe di età greca e romana) ha costituito una fonte inesauribile di informazioni nei campi più diversi e ha fornito una massa di reperti talvolta di elevata qualità storico - artistica, oltreché di interesse archeologico, soprattutto nel campo della ceramica a figure rosse. Ha rivelato altresì due singolarissimi artigianati locali: quello della ceramica policroma, fiorita nella prima metà del III secolo a.C. ad opera del Pittore di Lipari e di altri maestri della sua cerchia, e quello delle terracotte di argomento teatrale (modellini di maschere della tragedia, del dramma satiresco e della commedia, statuette di attori comici o satiresche) che inizia nei primi anni del IV e si sviluppa per un secolo e mezzo. Gli oltre 1300 pezzi rinvenuti offrono una documentazione eccezionalmente ricca e completa sul costume scenico del teatro greco, sull'arte della maschera e sulla loro evoluzione.
Frutto di queste ricerche è stata la creazione del Museo Eoliano, in continua e rapida espansione nei diversi padiglioni sul Castello di Lipari.
I resoconti degli scavi eoliani sono stati presentati nella serie Meligunìs Lipára, iniziata nel 1960 e giunta ormai all'XII volume.
Luigi Bernabò Brea è scomparso il 4 febbraio 1999, mentre stava lavorando all'XI volume di Meligunìs Lipára, lasciando ai liparoti un patrimonio straordinario, unico nel Mediterraneo.
Professore, Grazie per averci
restituito il nostro passato
Knidi tou Lipara
Auguri a... Vincenzo, Chiara e Giovanni
Gli auguri di buon compleanno oggi sono per Vincenzo Sampieri, Chiara Martino e Giovanna Basile
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno
Trasporti marittimi. E' il momento degli scioperi
Amministrativi e marittimi imbarcati su aliscafi e traghetti della Compagnia delle Isole (ex Siremar) si fermerammo per una giornata di sciopero il prossimo 19 febbraio.
Lo scopero è stato indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
I rappresentanti sindacali hanno evidenziato in una nota " la grave scorrettezza dell’azienda che da un lato dice di applicare tutti i contratti nazionali e aziendali e dall’altro procede unilateralmente alla loro revoca. Si contestano l’assenza di corrette relazioni industriali, la mancata revoca delle disdette contrattuali, la mancata osservanza di alcuni punti pattuiti nell’accordo del 19 dicembre 2011, il mancato adeguamento degli organici ai sensi del contratto nazionale di lavoro, l’applicazione unilaterale dei contratti e dell’organizzazione del lavoro e la mancata armonizzazione contrattuale del personale amministrativo". Si lamenta, inoltre, "il comportamento vessatorio nei confronti del personale e la mancata revisione dell’accordo sulle prestazioni minime nei servizi essenziali".
Nella nota congiunta le sigle sindacali sottolineano che "nell’incontro del 30 gennaio a Palermo non è stato possibile sottoscrivere alcun accordo per l’assenza del vertice aziendale e che l’azienda procederà ugualmente alla revisioni dei contratti come fatto nei mesi scorsi".
Un ulteriore, doppio, sciopero di 24 ore è stato anche promosso da Fedrmar Cisal
Lo scopero è stato indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
I rappresentanti sindacali hanno evidenziato in una nota " la grave scorrettezza dell’azienda che da un lato dice di applicare tutti i contratti nazionali e aziendali e dall’altro procede unilateralmente alla loro revoca. Si contestano l’assenza di corrette relazioni industriali, la mancata revoca delle disdette contrattuali, la mancata osservanza di alcuni punti pattuiti nell’accordo del 19 dicembre 2011, il mancato adeguamento degli organici ai sensi del contratto nazionale di lavoro, l’applicazione unilaterale dei contratti e dell’organizzazione del lavoro e la mancata armonizzazione contrattuale del personale amministrativo". Si lamenta, inoltre, "il comportamento vessatorio nei confronti del personale e la mancata revisione dell’accordo sulle prestazioni minime nei servizi essenziali".
Nella nota congiunta le sigle sindacali sottolineano che "nell’incontro del 30 gennaio a Palermo non è stato possibile sottoscrivere alcun accordo per l’assenza del vertice aziendale e che l’azienda procederà ugualmente alla revisioni dei contratti come fatto nei mesi scorsi".
Un ulteriore, doppio, sciopero di 24 ore è stato anche promosso da Fedrmar Cisal
domenica 3 febbraio 2013
Il 1° Carnevale del Circo by Partylandia ai Tre Delfini (prime foto)
Pavone:per rinnovare la macchina pubblica servono dirigenti all'altezza e rispetto della Costituzione
Cari cittadini,
Secondo me in questo momento di crisi, occorre dare delle priorità ad alcuni punti che sto per proporre a chi di competenza. Nell'agenda del nuovo Parlamento dovrà obbligatoriamente essere presente un piano di valorizzazione del ruolo delle Pubbliche Amministrazioni e dei dirigenti pubblici che le governano, non solo ai fini della crescita della coesione sociale e della solidarietà nazionale, ma anche come presupposto per lo sviluppo economico e competitivo dell’intero sistema Italia.
E‘ giunto il momento di introdurre nel nostro Paese un serio piano di sviluppo economico incentrato sulla valorizzazione del patrimonio culturale, il rispetto della contrattazione e del contratto, maggiori investimenti per la scuola, l’università e la ricerca, una precisa formazione e riqualificazione professionale, l’informatizzazione dei processi e la certezza del diritto.
La legislatura appena conclusa si è caratterizzata per un alto numero d’interventi della Consulta e della Commissione Ue per la reiterata violazione di nome comunitarie e principi costituzionali; per rilanciarne l’economia, occorre migliorare i servizi della pubblica amministrazione e garantire la dignità del lavoro e la pace sociale.
Il piano di sviluppo economico in una stagione di tagli lineari che non ha ridotto gli sprechi del denaro pubblico e non ha migliorato i servizi, ha dimenticato la sua vocazione e identità stracciando intere pagine di storia in tema di diritto al lavoro, alla famiglia, alla pensione, all’educazione, alla salute.
Occorre ripartire dal rinnovo della struttura dello Stato e del Parastato alla riqualificazione di Regioni ed Enti locali; dal rilancio della Sanità a una più equilibrata gestione previdenziale; dagli investimenti per sostenere e terminare la politica dei tagli nei comparti Scuola, Università e Ricerca all’applicazione di una vera equità fiscale; dalle indicazioni utili a realizzare una vera giustizia alla valorizzazione del lavoro, dei dirigenti e delle alte professionalità.
Sono convinto che realizzi queste idee si diano inoltre certezze ai cittadini e alle imprese quando si rivolgono alla PA. Cordialmente.
Bartolo Pavone
Secondo me in questo momento di crisi, occorre dare delle priorità ad alcuni punti che sto per proporre a chi di competenza. Nell'agenda del nuovo Parlamento dovrà obbligatoriamente essere presente un piano di valorizzazione del ruolo delle Pubbliche Amministrazioni e dei dirigenti pubblici che le governano, non solo ai fini della crescita della coesione sociale e della solidarietà nazionale, ma anche come presupposto per lo sviluppo economico e competitivo dell’intero sistema Italia.
E‘ giunto il momento di introdurre nel nostro Paese un serio piano di sviluppo economico incentrato sulla valorizzazione del patrimonio culturale, il rispetto della contrattazione e del contratto, maggiori investimenti per la scuola, l’università e la ricerca, una precisa formazione e riqualificazione professionale, l’informatizzazione dei processi e la certezza del diritto.
La legislatura appena conclusa si è caratterizzata per un alto numero d’interventi della Consulta e della Commissione Ue per la reiterata violazione di nome comunitarie e principi costituzionali; per rilanciarne l’economia, occorre migliorare i servizi della pubblica amministrazione e garantire la dignità del lavoro e la pace sociale.
Il piano di sviluppo economico in una stagione di tagli lineari che non ha ridotto gli sprechi del denaro pubblico e non ha migliorato i servizi, ha dimenticato la sua vocazione e identità stracciando intere pagine di storia in tema di diritto al lavoro, alla famiglia, alla pensione, all’educazione, alla salute.
Occorre ripartire dal rinnovo della struttura dello Stato e del Parastato alla riqualificazione di Regioni ed Enti locali; dal rilancio della Sanità a una più equilibrata gestione previdenziale; dagli investimenti per sostenere e terminare la politica dei tagli nei comparti Scuola, Università e Ricerca all’applicazione di una vera equità fiscale; dalle indicazioni utili a realizzare una vera giustizia alla valorizzazione del lavoro, dei dirigenti e delle alte professionalità.
Sono convinto che realizzi queste idee si diano inoltre certezze ai cittadini e alle imprese quando si rivolgono alla PA. Cordialmente.
Bartolo Pavone
Judo. Terzo posto ai regionali juniores e qualificazione per la finale nazionale.
Oggi Marco Resinaro, atleta dello Sporting Club Judo Lipari, classe Juniores kg 66, ha partecipato alla fase regionale del Campionato Italiano Juniores, disputata al PalaLivatino di Catania. Nella categoria di peso di Marco hanno gareggiato 12 atleti. Marco, dopo aver vinto 2 incontri per Ippon, in vantaggio di Wazari al terzo incontro ha subito un Ippon a 40 secondi dalla fine; passato di diritto ai recuperi ha realizzato un altro Ippon conquistando il bronzo e la qualificazione per la finale nazionale che lo attende giorni 23 ad Andria (Ba) .
AEROPORTO DELLO STRETTO. IL PRESIDENTE SOGAS PORCINO A TUTTO CAMPO: PIANO NAZIONALE AEROPORTI, CHARTERISTICA, LIMITAZIONI RIAPPALTEREMO I LAVORI PER LA NUOVA AEROSTAZIONE. FINANZIAMENTI NON A RISCHIO
“Personalmente
non sono stupito. Ci siamo conquistati con i fatti un posto tra i trentuno
aeroporti di interesse nazionale. Ce lo meritavamo”. Questo il commento a caldo
del Presidente Sogas Porcino all’indomani del Piano aeroporti di interesse nazionale che premia l’Aeroporto dello
Stretto.
“Si
tratta di un risultato importantissimo – prosegue soddisfatto Porcino - che
premia un duro lavoro. Merito di quanti ci hanno sempre sostenuto a partire dal
nostro socio di maggioranza, la Provincia di Reggio Calabria guidata dal
Presidente Raffa, e da tutti gli altri soci Regione Calabria, Comune e Camera
di Commercio di Reggio Calabria, Provincia Regionale di Messina. Merito di
quanti , mi sia consentito, si sono spesi nelle sedi opportune come l’on. Nino
Foti, a Roma in Enac, in Alitalia e dappertutto quando serviva. Merito senza dubbio di quanti lavorano in
Sogas, tutte persone che con spirito di abnegazione e sacrificio ogni
giorno fanno si che l’Aeroporto dello Stretto esiste e che tutto questo sia
possibile. Ci lasciamo alle spalle un periodo intenso e ricco di novità per
l’Aeroporto soprattutto sul fronte della charteristica. Sta per dare i suoi
primi frutti l’ormai nota “Operazione
Russia”. Per merito dalla Regione giungeranno in Calabria migliaia di
turisti provenienti da Mosca. Avvierà le sue prime fasi anche l’accordo
commerciale con Trawel Group che
offrirà l’opportunità a quanti vorranno di partire finalmente anche dall’Aeroporto
dello Stretto per trascorrere delle stupende vacanze a tariffe vantaggiose
nell’incantevole paradiso di Sharm El
Sheick in Egitto. Saremo presenti
alla Borsa Internazionale del Turismo, a breve presenteremo il nuovo sito web
dell’aeroporto, stiamo adoperandoci per rendere più moderno ed accogliente il
nostro Terminal. Attendiamo con ansia
che le procedure per il superamento delle limitazioni da parte di Enac si
definiscano così da poter “sbloccare” le numerose trattative con altre
compagnie aeree che abbiamo già in cantiere da tempo. Pertanto abbiamo
tutti i buoni motivi per guardare avanti con ottimismo…”
“Su un
punto in particolare – sottolinea Porcino - vorremmo tranquillizzare quanti, come noi,
hanno a cuore il futuro dell’Aeroporto dello Stretto: non c’è alcun rischio di perdere i finanziamenti comunitari per i
lavori di ammodernamento e realizzazione della nuova aerostazione. L’Attuale Consiglio di Amministrazione in
merito alle procedure seguite che hanno portato alla rescissione prima e che
porteranno al riappalto dei lavori a breve, ha compiuto ogni passo con molta
morigeratezza e attenzione, usando la diligenza del buon padre di famiglia. Abbiamo
ereditato un cantiere “a intermittenza” – dichiara il Presidente Sogas
Carlo Alberto Porcino - paralizzato ad
ogni piè sospinto. Una storiaccia che vede sin da subito un primo brusco stop
dei lavori causato dal rinvenimento di un “cavo elettrico di alta tensione” da
parte della ditta aggiudicataria dell’appalto. Proprio quest’ultima che però,
si badi bene, non eseguiva solamente i lavori ma aveva curato anche la
progettazione dell’opera trattandosi di appalto integrato. Ma, allora chi doveva accorgersi prima dell’esistenza di quel cavo? Mera
coincidenza o disattenzione dell’uomo? Poco importa. Intanto i lavori si
fermano cosi per la prima volta. Inizia allora un primo “tira e molla” tra la
Sogas e l’Enel che pretendeva il pagamento di 150mila euro per spostare il cavo
oggetto del contendere. Cambia il
management e arriviamo noi – prosegue Porcino -
Giusto il tempo di insediarci alla guida della Sogas e siamo subito
intervenuti grazie all’ausilio dei nostri legali di fiducia, sbloccando di
fatto la situazione senza alcun onere a carico della Sogas. Il primo cavo viene spostato da parte di Enel.
I
lavori ripartono, ma si fermano di nuovo quasi subito. Servono venti giorni per
consentire “altre attività”. Nuovo stop e nuova ripartenza. Nel frattempo si scopre che i cavi dell’alta
tensione che avevano provocato il primo stop ai lavori in realtà
rappresentavano una rete di alimentazione dismessa ormai da tempo per cui
risultavano di fatto inattivi con la sola differenza di altri cavi attivi e
quindi effettivamente da rimuovere. Prime anomalie. Secondo intervento da parte
di Enel.
I
lavori dopo 15 giorni riprendono, salvo poi,
solo dopo un paio di giorni, dover constatare come Sogas una certa e
sostanziosa difficoltà finanziaria da parte della società aggiudicataria che
mentre da un lato non procede spedita sui lavori, dall’altro chiede, con
insistenza e ripetutamente, continue anticipazioni sul contratto da parte di
Sogas. Ci veniva richiesto il pagamento anticipato per lavori ancora da
realizzare. Richieste che naturalmente per legge non potevano essere accolte da
parte di Sogas, le cui condizioni economiche, peraltro com’è noto, non avrebbero
comunque consentito il pagamento tali anticipazioni.
In data
14 febbraio 2012 presso la sede dell'Ente finanziatore si svolge una riunione
con la partecipazione della Regione, della ditta appaltatrice e della Sogas.
Motivo dell’incontro la necessità di esaminare la situazione complessiva del
cantiere e decidere sul da farsi. In esito a tale incontro furono concordate
tra tutte le parti interessate le strategie operative che furono messe subito in atto per agevolare
il proseguo dei lavori e la stabilità finanziaria per l’assolvimento degli
obblighi da parte della ditta appaltatrice. Subentra una altra anomalia. Il Genio Civile Ufficio Pubblico anziché
concedere i permessi necessari, dopo aver visionato il progetto
predisposto dalla società' appaltatrice, rileva invece l’esistenza di vizi che
dovranno essere sanati in tempi e modalità precise per come concordato sempre
dalla società' appaltatrice. Ancora anomalie e misteri circondano questo
cantiere aperto “ad intermittenza”. Nelle more della predisposizione ed
integrazione del progetto, infatti, interviene il provvedimento di interdizione della Prefettura di Roma. Alla notifica del predetto provvedimento
non si poteva, per espressa disposizione di legge, che operare secondo quanto
statuito dalle norme: informare ENAC, revocare l'appalto, invitare le altre
ditte partecipanti alla gara di appalto. Tutta la procedura e' stata
eseguita secondo legge e non è stato facile contattare la seconda ditta che aveva partecipato alla gara, unica e sola ulteriore
partecipante. Si tratta, infatti, di una Azienda che nel frattempo non ha più'
sede in loco e si è trasformata per fusione in altra società. Sicuramente il
voler rispettare fino i fondo le procedure di rescissione e riappalto ha sensibilmente rallentato i tempi ma ciò a
garanzia della assoluta legittimità di tutte le delicate fasi di questa
operazione. Alla fine riusciamo a
contattare la seconda ditta partecipante
alla gara. Dobbiamo necessariamente
concedere a tale seconda azienda tutti i tempi di legge per decidere e
manifestare l’intenzione se subentrare o meno nel l'appalto. Dopo qualche sollecito, finalmente
otteniamo la risposta che però è
negativa: la seconda ed unica partecipante alla gara non intende partecipare. E
allora che fare? Non ci perdiamo d’animo e abbiamo attivato le procedure di
legge che prevedono espressamente che la Commissione
di collaudo accerti lo status delle attività' e rediga formale verbale in
contraddittorio tra tutte le parti. La Commissione di collaudo e' formata da
professionisti provenienti da diversi Enti ed anche a causa di problemi
personali di uno dei suoi componenti, nonostante numerosi solleciti da parte di
Sogas, si arriva al 22 gennaio 2013,
data in cui la Commissione presente a Reggio Calabria redige e chiude il verbale
di collaudo del cantiere. Fin qui i fatti per come si sono svolti. E adesso
come si procederà?
L’attuale
CdA della Sogas ha già deliberato di procedere ad un nuovo appalto con un nuovo
bando di gara europeo. Abbiamo già' predisposto il relativo capitolato di
appalto e definiremo il bando con il prezioso ausilio di professionalità di
primo piano, cultori della materia di livello nazionale che unitamente ai
nostri legali ed ai nostri tecnici si stanno adoperando per evitare qualsiasi
tipo di ulteriore problematiche in danno alla Sogas. Abbiamo assegnato tempi
ristrettissimi ai predetti professionisti, ma nonostante la fretta intendiamo
anche avere un rapporto certo e privo di "buchi" che potremmo pagare
a caro prezzo in fase di esecuzione; abbiamo provveduto a contattare la SUAP che curerà la pubblicazione del bando
di gara e la sua assegnazione al partecipante, ci è stato assicurato che la ns.
Pratica avrà' un canale preferenziale e che i tempi di pubblicazione saranno
ristrettissimi: il minor tempo possibile secondo quanto previsto dalla legge.
Nelle more di tutto quanto sopra da subito si partirà con lo sgombero del
cantiere e la sua messa in sicurezza, con la riapertura immediata della
viabilità che tanti problemi ha creato alla circolazione e non solo, ma questa
era stata la scelta operata in passato che noi
abbiamo potuto solamente gestire pur non condividendola affatto. Ci impegniamo espressamente a comunicare
tutte le fasi nel loro svolgimento sino alla effettiva ri - assegnazione. I
tempi tecnici saranno quelli minimi necessari e nessun finanziamento andrà perduto
in quanto la causa dello “stop ai lavori” non è assolutamente dipesa dalla
stazione appaltante, ma è determinato da causa di forza maggiore per cui dovrà
essere stabilito e comunicato un nuovo termine di fine cantiere che diventerà'
(quello si, speriamo!) assolutamente il termine finale e definitivo. Intanto,
nel frattempo – conclude Porcino - nei
prossimi giorni verrà smobilitata l’area di cantiere così da essere subito
disponibile per la società che si aggiudicherà la prosecuzione dei lavori la
cui ripresa dipenderà a questo punto solo dai tempi di pubblicazione del bando
e dalle procedure di aggiudicazione per come previsti dalla legge. L’intera
procedura sarà affidata alla SUAP. La ripresa è ormai vicina. Parola di Carlo
Alberto Porcino.
Pari nel derby tra Filicudi ed Eoliana
Si è concluso sul risultato di uno a uno il derby tra il Filicudi e l'Eoliana Lipari disputatosi stamani al "Monteleone" di Lipari e valido per la prima di ritorno del campionato di terza categoria.
Per il calcio a 5 femminile la Ludica Lipari esce sconfitta ma solo di misura (1 a 0) dal confronto in trasferta con il Saponara
Per il calcio a 5 femminile la Ludica Lipari esce sconfitta ma solo di misura (1 a 0) dal confronto in trasferta con il Saponara
IL FORNO - il giornale web della scuola ISA CONTI ELLER VAINICHER di LIPARI (ME) diretto da Maria Paola Roncaglia
Istituto Istruzione Superiore. Indirizzi: Amministrativo, finanza e marketing (ex commerciale); Costruzioni, ambiente e territorio (ex geometra); Turismo; Liceo scientifico
Dirigente scolastico: Prof.ssa Tommasa Basile
Per visualizzare l'ultima edizione del giornale cliccare su www.alboscuole.it/ilforno
Premi Nazionali: | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
Carnevale 2013 a Lipari. Le date ufficiali
Il Carnevale eoliano 2013 si svilupperà nell'arco di tre giorni.
Adesso è ufficiale. Le sfilate avranno luogo giorno 8 febbraio (venerdì) a Lipari; giorno 10 febbraio (domenica) a Canneto; serata finale e premiazione il 12 febbraio (martedì) a Lipari.
Al Carnevale eoliano 2013 concorreranno quattro carri.
Adesso è ufficiale. Le sfilate avranno luogo giorno 8 febbraio (venerdì) a Lipari; giorno 10 febbraio (domenica) a Canneto; serata finale e premiazione il 12 febbraio (martedì) a Lipari.
Al Carnevale eoliano 2013 concorreranno quattro carri.
SEL, SFOGO DI PALAZZOTTO: “ORLANDO E INGROIA VOGLIONO FARE VINCERE IL CENTRODESTRA”
Il prossimo 19 febbraio sciopero di 24 ore di tutto il personale dipendente Siremar – Compagnia delle isole ( naviganti e amministrativi). E’ stato proclamato dalle segreterie regionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. I sindacati – si legge in una nota- denunciano la grave scorrettezza dell’azienda che da un lato dice di applicare tutti i contratti nazionali e aziendali e dall’altro procede unilateralmente alla loro revoca. Si contestano alla società l’assenza di corrette relazioni industriali; la mancata revoca delle disdette contrattuali; la mancata osservanza di alcuni punti pattuiti nell’accordo del 19 dicembre 2011; il mancato adeguamento degli organici ai sensi del CCNL; l’applicazione unilaterale dei contratti e dell’organizzazione del lavoro; la mancata armonizzazione contrattuale del personale amministrativo. Ed ancora, tra l’altro, il comportamento vessatorio nei confronti del personale e la mancata revisione dell’accordo sulle prestazioni minime nei servizi essenziali. I sindacati hanno spiegato che nell’incontro del 30 gennaio a Palermo non è stato possibile sottoscrivere alcun accordo per l’assenza del vertice aziendale e che l’azienda procederà ugualmente alla revisioni dei contratti come fatto nei mesi scorsi. Va ricordato che una giornata di sciopero è stata proclamata da Fedrmar Cisal per il prossimo 7 febbraio. Programmata per il 7 marzo, invece, una giornata di fermo da Usclac, Uncdim e Smacd.
Abusivismo edilizio a Filicudi. A giudizio Luca Barbareschi
(Leonardo Orlando- Gazzetta del Sud) L’attore Luca Barbareschi , 56 anni, deputato uscente del gruppo misto al Parlamento nazionale, è stato rinviato a giudizio con decreto di citazione emesso dal pubblico ministero Giorgio Nicola. Dovrà rispondere di abusivismo edilizio a causa dei lavori per la realizzazione di una piscina e per l’ampliamento di un vano, nella casa delle vacanze di proprietà esclusiva dell'attore ubicata sull'isola di Filicudi.
Il sostituto della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, Giorgio Nicola, al quale il procuratore capo Salvatore De Luca ha affidato le indagini su reati contro la pubblica amministrazione, ha infatticitato in giudizio diretto, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto- sezione staccata di Lipari- l'attore per l’udienza del prossimo 24 settembre.
Barbareschi, affascinato dall'ameno paesaggio dell'isola di Filicudi dove d'estate si rifugia, questa volta dovrà recarsi nell'arcipelago delle Eolie - non per le vacanze- bensì per affrontare un processo a seguito dell'inchiesta giudiziaria effettuata su ipotesi di abusivismo edilizio commesse fino al 5 agosto del 2010 nella ristrutturazione di un immobile di Filicudi e delle relative pertinenze. La residenza di Filicudi da anni è stata eletta dall'attore come casa esclusiva per le vacanze.
La Procura di Barcellona- diversamente dalla falsa notizia fatta circolare già due anni fa dalle agenzie di stampa su una presunta sanatoria della Soprintendenza che cassava ogni abuso-, contesta infatti all’attore, col decreto di citazione in giudizio, tre ipotesi di reato indicate analiticamente nel capo d’imputazione .
Ovvero la presunta violazione “dell’art. 44 comma 1 lett. C del d.p.r. 380/2001 perché –si legge nel decreto che dispone il giudizio-, in qualità di proprietario e committente , in assenza della necessaria concessione edilizia e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico catastalmente censita al foglio 23 particella 387 sub. 3 del Comune di Lipari- isola di Filicudi “.
Luca Giorgio Barbareschi, che nella vicenda è difeso dall’avv. Irene Benenati del foro di Barcellona Pozzo di Gotto- “costruiva una piscina avente le dimensioni di metri 5,50 x 3,4 x 1,2 di profondità , nonché , realizzava un ampliamento del vano tecnico con creazione di due finestre e una diversa distribuzione planimetrica del vano scala con creazione di una nuova porta di ingresso e di una nuova finestra”.
All’attore si contesta inoltre l’art. 181 , comma primo bis lettera a) , del decreto legislativo n. 42 del 2004 per avere realizzato le opere “abusive “ in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico senza avere previamente ottenuto il nulla osta della competente Soprintendenza ai beni paesaggistici" . Altra contestazione mossa a Barbareschi è quella di “ avere realizzato le opere in zona sismica e in assenza del necessario preavviso e della preventiva autorizzazione del Genio civile”.
Il sostituto della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, Giorgio Nicola, al quale il procuratore capo Salvatore De Luca ha affidato le indagini su reati contro la pubblica amministrazione, ha infatticitato in giudizio diretto, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto- sezione staccata di Lipari- l'attore per l’udienza del prossimo 24 settembre.
Barbareschi, affascinato dall'ameno paesaggio dell'isola di Filicudi dove d'estate si rifugia, questa volta dovrà recarsi nell'arcipelago delle Eolie - non per le vacanze- bensì per affrontare un processo a seguito dell'inchiesta giudiziaria effettuata su ipotesi di abusivismo edilizio commesse fino al 5 agosto del 2010 nella ristrutturazione di un immobile di Filicudi e delle relative pertinenze. La residenza di Filicudi da anni è stata eletta dall'attore come casa esclusiva per le vacanze.
La Procura di Barcellona- diversamente dalla falsa notizia fatta circolare già due anni fa dalle agenzie di stampa su una presunta sanatoria della Soprintendenza che cassava ogni abuso-, contesta infatti all’attore, col decreto di citazione in giudizio, tre ipotesi di reato indicate analiticamente nel capo d’imputazione .
Ovvero la presunta violazione “dell’art. 44 comma 1 lett. C del d.p.r. 380/2001 perché –si legge nel decreto che dispone il giudizio-, in qualità di proprietario e committente , in assenza della necessaria concessione edilizia e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico catastalmente censita al foglio 23 particella 387 sub. 3 del Comune di Lipari- isola di Filicudi “.
Luca Giorgio Barbareschi, che nella vicenda è difeso dall’avv. Irene Benenati del foro di Barcellona Pozzo di Gotto- “costruiva una piscina avente le dimensioni di metri 5,50 x 3,4 x 1,2 di profondità , nonché , realizzava un ampliamento del vano tecnico con creazione di due finestre e una diversa distribuzione planimetrica del vano scala con creazione di una nuova porta di ingresso e di una nuova finestra”.
All’attore si contesta inoltre l’art. 181 , comma primo bis lettera a) , del decreto legislativo n. 42 del 2004 per avere realizzato le opere “abusive “ in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico senza avere previamente ottenuto il nulla osta della competente Soprintendenza ai beni paesaggistici" . Altra contestazione mossa a Barbareschi è quella di “ avere realizzato le opere in zona sismica e in assenza del necessario preavviso e della preventiva autorizzazione del Genio civile”.
INGROIA: “IL PD CI AVEVA PROPOSTO CANDIDATI ‘MASCHERATI’”
“Certo che il Pd ci ha proposto la desistenza. La proposta del Pd era che noi dovevamo desistere e che un paio di senatori ‘mascherati’ dovevano essere presentati nella lista del Pd, mascherati perche’ non si doveva capire e riconsocere che erano nostri perche’ Bersani doveva dimostrare poi a Monti che non aveva fatto alcun accordo con noi. Siamo seri”. Lo ha dettoAntonio Ingroia a Palermo. “L’unica proposta politica l’avevamo fatta noi, un patto non di desistenza ma di un governo di centrosinistra riformista e progressista – ha proseguito – dove non poteva esserci spazio per Monti, portatore di una politica neoliberista che stanno piangendo ancora oggi mnolti lavoratori italiani. Bersani non ha accettato perche’ evidentemente aveva gia’ deciso di fare un accordo con Monti dopo le elezioni”.
DERIVATI, AFFONDANO 58 COMUNI SICILIANI
di Enzo Coniglio -
I derivati sono quegli strumenti che avrebbero dovuto proteggere le pubbliche amministrazioni dal rischio legato al debito contratto e che invece li stanno conducendo nell’abisso finanzario, sociale ed economico. Ed è bene ricordare al Signor Monti che questo non lo dice il il “vecchio comunista” Pierluigi Bersani ma il Signor Giuseppe Vegas, presidente della Consob italiana: “i derivati sono una bolla che mette a rischio l’intera economia mondiale”. O se preferite, quanto afferma il presidente della stessa Banca d’Italia, Vincenzo Visco: “Quello che ha preoccupato di più nel dibattito politico ed economico dopo il 2007 è stato lo strapotere della finanza. E’ evidente che c’è uno uno squilibrio di poteri tra entità finanziarie di dimensioni globali e poteri politici che sono rimasti essenzialmente nazionali”. Quanto ai derivati, Visco precisa: “Il loro uso improprio risulta estremamente pericoloso e ha prodotto disastri per cui in molti Paesi, dal Regno Unito alla stessa Germania, dove addirittura è stata costituita una vera e propria “bad bank” (una cattiva banca) per smaltire i titoli tossici delle grandi banche tedesche.
In questo contesto, immaginate che difesa potevano avere i piccoli Comuni siciliani, strozzati dai debiti e da una politica di riduzione continua degli strumenti finanziari. Bisogna a tal proposito precisare che il Ministero dell’Economia non ha ancora offerto una puntuale regolamentazione attuativa della normativa sancita dalla legge 133 del 2008 che ha riformato la legislazione risalente alla finanziaria del 2002 in merito alla disciplina dei derivati di Regioni ed Enti locali.
Sempre in quel 2008, e precisamente l’8 luglio, la sesta Commissione Finanza e Tesoro del Senato, pubblicava l’audizione del Capo del Servizio Studi di struttura economica e finanziaria della Banca d’Italia, Daniele Fanco, da cui si evincono le carenze che andavano appunto superate con una legislazione specifica. Si veda a proposito il punto 4.2. in merito alla normativa sull’utilizzo di strumenti finanziari derivati.
Lo stock del debito finanziario degli Enti Locali al 31 dicembre 2009 ammontava a 3,180 miliardi.
Le sezioni riunite per la Regione siciliana della Corte dei Conti non è rimasta assente su questo argomento e nella sua relazione del 2009, Tab.3/debito, elenca puntigliosamente i contratti di finanza derivata in essere in Comuni che noi non avremmo minimamente sospettato e che vi riproponiamo fedelmente diviso per Provincia. Si tratta di un contratto per Comune, quando non precisato specificatamente tra parentesi.
Comuni con contratti di derivati in Provincia di Messina: Capo d’Orlando (2), Castroreale, Giardini Naxos (2) Montalbano Elicona, Nizza di Sicilia, Pace del Mele, Rometta, San Marco d’Alunzio, Sant’Alessio siculo, Taormina, Tortorici, Messina (3).
Comuni con contratti di derivati in Provincia di Palermo:
Capaci, Carini (3), Colisano, Monreale, Torretta, Leonforte,
Comuni con contratti di derivati in Provincia di Enna, Agrigento e Caltanissetta:
Leonforte (En), Grotte (Ag) e San Cataldo (Cl);
Comuni con contratti di derivati in Provincia di Siracusa:
Augusta, Avola, Feda, Francofonte, Palazzolo Acreide (2), Rosolini, Siracusa, Buscemi.
Comuni con contratti di derivati in Provincia di Ragusa:
Chiartamonte Gulfi, Comiso (3), Giarratana, Modica (5), Monterosso Almo, Pozallo.
Comuni con contratti di derivati in Provincia di Trapani:
Calatafimi Segesta (2), Mazara del Vallo, Marsala, San Vito Lo Capo,
Comuni con contratti di derivati in Provincia di Catania:
Biancavilla, Catania, Giarre, Mirella Imbaccari, Riposto (2).
Sia detto con molta chiarezza: l’aver contratto di derivati non si configura come un reato e, pertanto, nessun biasimo a priori per quei Comuni che li hanno contratti e che, probabilmente, li hanno dal 2009 ad oggi, in parte estinti. Ci ripromettiamo di pubblicare la lista aggiornata. Dalla relazione al DPEF, apprendiamo che: “il fenomeno dei derivati ha assunto una dimensione preoccupante fra gli Enti locali della Regoione Sicilia. Al 31 dicembre 2009, 48 Enti locali hanno in essere 60 contratti derivati; altri 26 enti hanno già estinto le loro posizioni prima del 31 dicembre 2009.
Siamo invece in grado di fornire la somma residua del Nozionale Swap all’ottobre 2011 diviso per Istituzione finanziaria: Nomura (313.415.383); Merrill Lynch (184.090.347); The Royal Bank of Scotland (90.663.911); Banca Nazionale del Lavoro (89.725.13); Deutsche Bank (115.224.538); Unicredit (90.663.911).
Si ricorda infine che l’Assessorato all’Economia della Regione siciliana, allora diretto dall’Avv. Gaetano Armao, ha riservato una particolare attenzione al caso dei derivati all’interno della ristrutturazione del debito regionale ed ha dato vita ad una Cabina di monitoraggio regionale degli strumenti derivati; ha emanato una specifica circolare vincolante sul tema della “ristrutturazione del debito regionale: Operazioni di finanza derivata” in data 19 settembre 2011 in cui sottolinea l’importanza dell’autotutela degli enti locali. Ha iniziato la pubblicazione di un Bollettino sul fabbisogno finanziario della Regione siciliana, per assicurare la massima trasparenza su questo tema. Attendiamo ora di conoscere quale strategia intenda perseguire il nuovo Governo Crocetta.
In conclusione, una riflessione preoccupata che vorremmo indirizzare a quanti ci rappresentano all’ARS. Da queste considerazioni sulla finanza internazionale e sui derivati, ci si rende conto il grado di responsabilità e di competenza che si richiedono ai nostri rappresentanti e quanti gravi e reali siano i rischi che provengono dall’esterno.
Il Presidente Rosario Crocetta pensa di far pulizia spostando masse di dirigenti e funzionari. Purtroppo non è questo il metodo più efficace. Occorre andare a fondo nei gangli vitali che regolano la vita e i destini della Sicilia che, volenti o nolenti, sono in mano di altre forze, soprattutto esterne, non più occulte che ne hanno fatto carne da macello. La rivoluzione non si grida con un megafono ma unendo un popolo intero, orgoglioso di se stesso e dei propri figli, con programmi reali predisposti con l’aiuto di specialisti dei singoli settori, nella precisa convinzione che la Sicilia non può continuare a considerarsi una “isola” ma deve assumere un ruolo propositivo e da leadership in politica estera e in particolare in ambito geopolitico, geoeconomico e geoculturale nel Mediterraneo e in Europa. A considerare l’andamento della campagna elettorale, non c’è da star tranquilli con buona pace dei derivati.
Amministrative in Sicilia. Al voto il 26-27 maggio ?
gazzettadelsud.it
Anche in Sicilia, per le amministrative, si potrebbe votare il 26 e il 27 maggio, come in tutta Italia. «Stiamo valutando la possibilità – ha dichiarato l’assessore alle Autonomie Locali Patrizia Valenti, confermando il particolare di non aver partecipato alla riunione di giunta in cui prevalse l’opinione di anticipare al 21 e 22 aprile le amministrative siciliane – di tornare all’idea originaria e di votare a maggio. Quando la giunta ha deciso di anticipare la data – ha spiegato – non aveva tenuto conto della necessità di approvare il bilancio. Un’approvazione che potrebbe arrivare proprio nei giorni in cui il presidente aveva fissato le elezioni, creando un corto circuito dannoso. Stiamo rivalutando la decisione, e ne sto parlando anche con l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, per vedere se si possono stimare i tempi per l’approvazione dei documenti finanziari». Si potrebbe, infatti, tornare alle urne a fine aprile solo se si riuscisse ad approvare il bilancio preventivo della Regione entro marzo, perché è più che ovvio che Sala d’Ercole, qualora fosse in corso un’altra campagna elettorale, verrebbe disertata. Né più né meno di come accade in questi giorni per cui, a prescindere dalla posizione dei deputati del Movimento Cinque Stelle non se ne riesce a portare in aula 46 degli altri 75 in carica per votare il Dpef. D’altronde, come si ricorda, il governo ha chiesto quattro mesi di tempo, il massimo consentito dalla legge, per approvare il bilancio, perché parte dei fondi saranno disponibili solo a conclusione del contenzioso con lo Stato. Ma se per le politiche si vota il 24 e il 25 febbraio, è difficile che la settimana successiva ci sia già un governo centrale nel pieno dei poteri, con ministri in grado di affrontare le tematiche siciliane e di assumere le relative decisioni. Non solo. Prima di indire nuove elezioni, come ha ricordato il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, c’è da risolvere anche l’annoso problema delle province, per cui al momento ce ne sono quattro su nove commissariate. «In commissione Affari istituzionali, presente l’assessore agli enti locali, Patrizia Valenti – ha dichiarato in proposito il capogruppo del Pdl Francesco Scoma – ci eravamo dati tempo fino alla prima decina di marzo per esitare una proposta di legge, o governativa o parlamentare, per mettere mano alle province e, in subordine, si era ipotizzato lo slittamento del voto nelle amministrazioni provinciali in scadenza a ottobre prossimo. Fissare la data al 21 di aprile non vorrei significasse inficiare del tutto il percorso legislativo magari per dire poi che il Parlamento non è stato in grado. Ma non voglio pensare che si arrivi a questo, anzi attendo la prima occasione utile per la presenza in aula del presidente Crocetta che faccia chiarezza sulla sua posizione a proposito delle province ». «Riduciamo i parlamentari da 90 a 70 – ha commentato, a sua volta, l’ex deputato del Pd Davide Faraone – e manteniamo 315 consiglieri provinciali? Una follia in controtendenza rispetto a ciò che sta accadendo nel resto del paese. Nella passata legislatura, il partito democratico, votò per l’abolizione delle provincie e per la creazione di liberi consorzi tra comuni. Chiedo al segretario regionale Giuseppe Lupo, cosa è cambiato? Chiedo al presidente della regione Rosario Crocetta se non era il caso, almeno, di procedere ad un profondo processo di riordino e di risparmio». E una decisione dovrà essere assunta a breve perché, se si votasse il 21 e 22 aprile, entro un paio di settimane dovranno essere indetti i comizi elettorali.
Anche in Sicilia, per le amministrative, si potrebbe votare il 26 e il 27 maggio, come in tutta Italia. «Stiamo valutando la possibilità – ha dichiarato l’assessore alle Autonomie Locali Patrizia Valenti, confermando il particolare di non aver partecipato alla riunione di giunta in cui prevalse l’opinione di anticipare al 21 e 22 aprile le amministrative siciliane – di tornare all’idea originaria e di votare a maggio. Quando la giunta ha deciso di anticipare la data – ha spiegato – non aveva tenuto conto della necessità di approvare il bilancio. Un’approvazione che potrebbe arrivare proprio nei giorni in cui il presidente aveva fissato le elezioni, creando un corto circuito dannoso. Stiamo rivalutando la decisione, e ne sto parlando anche con l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, per vedere se si possono stimare i tempi per l’approvazione dei documenti finanziari». Si potrebbe, infatti, tornare alle urne a fine aprile solo se si riuscisse ad approvare il bilancio preventivo della Regione entro marzo, perché è più che ovvio che Sala d’Ercole, qualora fosse in corso un’altra campagna elettorale, verrebbe disertata. Né più né meno di come accade in questi giorni per cui, a prescindere dalla posizione dei deputati del Movimento Cinque Stelle non se ne riesce a portare in aula 46 degli altri 75 in carica per votare il Dpef. D’altronde, come si ricorda, il governo ha chiesto quattro mesi di tempo, il massimo consentito dalla legge, per approvare il bilancio, perché parte dei fondi saranno disponibili solo a conclusione del contenzioso con lo Stato. Ma se per le politiche si vota il 24 e il 25 febbraio, è difficile che la settimana successiva ci sia già un governo centrale nel pieno dei poteri, con ministri in grado di affrontare le tematiche siciliane e di assumere le relative decisioni. Non solo. Prima di indire nuove elezioni, come ha ricordato il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, c’è da risolvere anche l’annoso problema delle province, per cui al momento ce ne sono quattro su nove commissariate. «In commissione Affari istituzionali, presente l’assessore agli enti locali, Patrizia Valenti – ha dichiarato in proposito il capogruppo del Pdl Francesco Scoma – ci eravamo dati tempo fino alla prima decina di marzo per esitare una proposta di legge, o governativa o parlamentare, per mettere mano alle province e, in subordine, si era ipotizzato lo slittamento del voto nelle amministrazioni provinciali in scadenza a ottobre prossimo. Fissare la data al 21 di aprile non vorrei significasse inficiare del tutto il percorso legislativo magari per dire poi che il Parlamento non è stato in grado. Ma non voglio pensare che si arrivi a questo, anzi attendo la prima occasione utile per la presenza in aula del presidente Crocetta che faccia chiarezza sulla sua posizione a proposito delle province ». «Riduciamo i parlamentari da 90 a 70 – ha commentato, a sua volta, l’ex deputato del Pd Davide Faraone – e manteniamo 315 consiglieri provinciali? Una follia in controtendenza rispetto a ciò che sta accadendo nel resto del paese. Nella passata legislatura, il partito democratico, votò per l’abolizione delle provincie e per la creazione di liberi consorzi tra comuni. Chiedo al segretario regionale Giuseppe Lupo, cosa è cambiato? Chiedo al presidente della regione Rosario Crocetta se non era il caso, almeno, di procedere ad un profondo processo di riordino e di risparmio». E una decisione dovrà essere assunta a breve perché, se si votasse il 21 e 22 aprile, entro un paio di settimane dovranno essere indetti i comizi elettorali.
L'Angolo della poesia: A FIMMINA E U MARI ! di G. Giardina 26-05-2012
“ Di lu mari nasci u sali,
di la fimmina lu mali ”
È
un bocciuolu, è na rosa, è na fonti di
biddizza,
quannu sboccia fasci
odori, quannu sicca, ‘nta munnizza.
Si la vidi ‘nnammurata;
gira i spaddi, cancia strata,
usa l’arti,
a minigonna, prima illudi , poi t’inganna.
Juornu e notti va giriannu, tutti i doti va
mustrannu,
para u chiaccu
pu cunigghiu, ed aspetta quannu
n’gagghia .
Fasci a
Santa,vasci a missa….Finu a quannu trova on fissa.
Finalmenti è maritata!!!.………accumincia la Traviata !!!
‘Un
ci spiári mai chi fasci, si vò stari
n’santa pasci,
idda
spenni, idda spanni, v’ accattannu a tutti vanni ,
sa cuminci a cuntrariari……sunnu cazzi di
cacari !
Nun supporta ca t’impicci, fasci cuosi,
mancu i pacci.
Cumu o diavulu ti tenta,… voli sordi….. e ssu tanti,
quannu
vidi c’on c’è nenti, nesci l’ugna,mustra i dienti,
vusci , sciarri tutti i jorna,….su
dulura…..sunnu corna !
Ci riprova,
tonn’ alliscia,………alla fini poi ti piscia.
.
L’omu ormai è risaputu,
prima i nasciri è curnutu !
Chista è a vita e u campari! Ed allùra c’hamu a fari
???
Si vulimu iri
avanti…..tutti i dui sunnu importanti:
Servi a fimmina,….Servi
u mari….‘unni resta chi cantàri :
Malidittu quannu
fu,
ca mi vosi maritari,
mi putía jttàri a mari
e ‘un si nni parlava
cchiù !
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