“Si
tratta di un risultato importantissimo – prosegue soddisfatto Porcino - che
premia un duro lavoro. Merito di quanti ci hanno sempre sostenuto a partire dal
nostro socio di maggioranza, la Provincia di Reggio Calabria guidata dal
Presidente Raffa, e da tutti gli altri soci Regione Calabria, Comune e Camera
di Commercio di Reggio Calabria, Provincia Regionale di Messina. Merito di
quanti , mi sia consentito, si sono spesi nelle sedi opportune come l’on. Nino
Foti, a Roma in Enac, in Alitalia e dappertutto quando serviva. Merito senza dubbio di quanti lavorano in
Sogas, tutte persone che con spirito di abnegazione e sacrificio ogni
giorno fanno si che l’Aeroporto dello Stretto esiste e che tutto questo sia
possibile. Ci lasciamo alle spalle un periodo intenso e ricco di novità per
l’Aeroporto soprattutto sul fronte della charteristica. Sta per dare i suoi
primi frutti l’ormai nota “Operazione
Russia”. Per merito dalla Regione giungeranno in Calabria migliaia di
turisti provenienti da Mosca. Avvierà le sue prime fasi anche l’accordo
commerciale con Trawel Group che
offrirà l’opportunità a quanti vorranno di partire finalmente anche dall’Aeroporto
dello Stretto per trascorrere delle stupende vacanze a tariffe vantaggiose
nell’incantevole paradiso di Sharm El
Sheick in Egitto. Saremo presenti
alla Borsa Internazionale del Turismo, a breve presenteremo il nuovo sito web
dell’aeroporto, stiamo adoperandoci per rendere più moderno ed accogliente il
nostro Terminal. Attendiamo con ansia
che le procedure per il superamento delle limitazioni da parte di Enac si
definiscano così da poter “sbloccare” le numerose trattative con altre
compagnie aeree che abbiamo già in cantiere da tempo. Pertanto abbiamo
tutti i buoni motivi per guardare avanti con ottimismo…”
“Su un
punto in particolare – sottolinea Porcino - vorremmo tranquillizzare quanti, come noi,
hanno a cuore il futuro dell’Aeroporto dello Stretto: non c’è alcun rischio di perdere i finanziamenti comunitari per i
lavori di ammodernamento e realizzazione della nuova aerostazione. L’Attuale Consiglio di Amministrazione in
merito alle procedure seguite che hanno portato alla rescissione prima e che
porteranno al riappalto dei lavori a breve, ha compiuto ogni passo con molta
morigeratezza e attenzione, usando la diligenza del buon padre di famiglia. Abbiamo
ereditato un cantiere “a intermittenza” – dichiara il Presidente Sogas
Carlo Alberto Porcino - paralizzato ad
ogni piè sospinto. Una storiaccia che vede sin da subito un primo brusco stop
dei lavori causato dal rinvenimento di un “cavo elettrico di alta tensione” da
parte della ditta aggiudicataria dell’appalto. Proprio quest’ultima che però,
si badi bene, non eseguiva solamente i lavori ma aveva curato anche la
progettazione dell’opera trattandosi di appalto integrato. Ma, allora chi doveva accorgersi prima dell’esistenza di quel cavo? Mera
coincidenza o disattenzione dell’uomo? Poco importa. Intanto i lavori si
fermano cosi per la prima volta. Inizia allora un primo “tira e molla” tra la
Sogas e l’Enel che pretendeva il pagamento di 150mila euro per spostare il cavo
oggetto del contendere. Cambia il
management e arriviamo noi – prosegue Porcino -
Giusto il tempo di insediarci alla guida della Sogas e siamo subito
intervenuti grazie all’ausilio dei nostri legali di fiducia, sbloccando di
fatto la situazione senza alcun onere a carico della Sogas. Il primo cavo viene spostato da parte di Enel.
I
lavori ripartono, ma si fermano di nuovo quasi subito. Servono venti giorni per
consentire “altre attività”. Nuovo stop e nuova ripartenza. Nel frattempo si scopre che i cavi dell’alta
tensione che avevano provocato il primo stop ai lavori in realtà
rappresentavano una rete di alimentazione dismessa ormai da tempo per cui
risultavano di fatto inattivi con la sola differenza di altri cavi attivi e
quindi effettivamente da rimuovere. Prime anomalie. Secondo intervento da parte
di Enel.
I
lavori dopo 15 giorni riprendono, salvo poi,
solo dopo un paio di giorni, dover constatare come Sogas una certa e
sostanziosa difficoltà finanziaria da parte della società aggiudicataria che
mentre da un lato non procede spedita sui lavori, dall’altro chiede, con
insistenza e ripetutamente, continue anticipazioni sul contratto da parte di
Sogas. Ci veniva richiesto il pagamento anticipato per lavori ancora da
realizzare. Richieste che naturalmente per legge non potevano essere accolte da
parte di Sogas, le cui condizioni economiche, peraltro com’è noto, non avrebbero
comunque consentito il pagamento tali anticipazioni.
In data
14 febbraio 2012 presso la sede dell'Ente finanziatore si svolge una riunione
con la partecipazione della Regione, della ditta appaltatrice e della Sogas.
Motivo dell’incontro la necessità di esaminare la situazione complessiva del
cantiere e decidere sul da farsi. In esito a tale incontro furono concordate
tra tutte le parti interessate le strategie operative che furono messe subito in atto per agevolare
il proseguo dei lavori e la stabilità finanziaria per l’assolvimento degli
obblighi da parte della ditta appaltatrice. Subentra una altra anomalia. Il Genio Civile Ufficio Pubblico anziché
concedere i permessi necessari, dopo aver visionato il progetto
predisposto dalla società' appaltatrice, rileva invece l’esistenza di vizi che
dovranno essere sanati in tempi e modalità precise per come concordato sempre
dalla società' appaltatrice. Ancora anomalie e misteri circondano questo
cantiere aperto “ad intermittenza”. Nelle more della predisposizione ed
integrazione del progetto, infatti, interviene il provvedimento di interdizione della Prefettura di Roma. Alla notifica del predetto provvedimento
non si poteva, per espressa disposizione di legge, che operare secondo quanto
statuito dalle norme: informare ENAC, revocare l'appalto, invitare le altre
ditte partecipanti alla gara di appalto. Tutta la procedura e' stata
eseguita secondo legge e non è stato facile contattare la seconda ditta che aveva partecipato alla gara, unica e sola ulteriore
partecipante. Si tratta, infatti, di una Azienda che nel frattempo non ha più'
sede in loco e si è trasformata per fusione in altra società. Sicuramente il
voler rispettare fino i fondo le procedure di rescissione e riappalto ha sensibilmente rallentato i tempi ma ciò a
garanzia della assoluta legittimità di tutte le delicate fasi di questa
operazione. Alla fine riusciamo a
contattare la seconda ditta partecipante
alla gara. Dobbiamo necessariamente
concedere a tale seconda azienda tutti i tempi di legge per decidere e
manifestare l’intenzione se subentrare o meno nel l'appalto. Dopo qualche sollecito, finalmente
otteniamo la risposta che però è
negativa: la seconda ed unica partecipante alla gara non intende partecipare. E
allora che fare? Non ci perdiamo d’animo e abbiamo attivato le procedure di
legge che prevedono espressamente che la Commissione
di collaudo accerti lo status delle attività' e rediga formale verbale in
contraddittorio tra tutte le parti. La Commissione di collaudo e' formata da
professionisti provenienti da diversi Enti ed anche a causa di problemi
personali di uno dei suoi componenti, nonostante numerosi solleciti da parte di
Sogas, si arriva al 22 gennaio 2013,
data in cui la Commissione presente a Reggio Calabria redige e chiude il verbale
di collaudo del cantiere. Fin qui i fatti per come si sono svolti. E adesso
come si procederà?
L’attuale
CdA della Sogas ha già deliberato di procedere ad un nuovo appalto con un nuovo
bando di gara europeo. Abbiamo già' predisposto il relativo capitolato di
appalto e definiremo il bando con il prezioso ausilio di professionalità di
primo piano, cultori della materia di livello nazionale che unitamente ai
nostri legali ed ai nostri tecnici si stanno adoperando per evitare qualsiasi
tipo di ulteriore problematiche in danno alla Sogas. Abbiamo assegnato tempi
ristrettissimi ai predetti professionisti, ma nonostante la fretta intendiamo
anche avere un rapporto certo e privo di "buchi" che potremmo pagare
a caro prezzo in fase di esecuzione; abbiamo provveduto a contattare la SUAP che curerà la pubblicazione del bando
di gara e la sua assegnazione al partecipante, ci è stato assicurato che la ns.
Pratica avrà' un canale preferenziale e che i tempi di pubblicazione saranno
ristrettissimi: il minor tempo possibile secondo quanto previsto dalla legge.
Nelle more di tutto quanto sopra da subito si partirà con lo sgombero del
cantiere e la sua messa in sicurezza, con la riapertura immediata della
viabilità che tanti problemi ha creato alla circolazione e non solo, ma questa
era stata la scelta operata in passato che noi
abbiamo potuto solamente gestire pur non condividendola affatto. Ci impegniamo espressamente a comunicare
tutte le fasi nel loro svolgimento sino alla effettiva ri - assegnazione. I
tempi tecnici saranno quelli minimi necessari e nessun finanziamento andrà perduto
in quanto la causa dello “stop ai lavori” non è assolutamente dipesa dalla
stazione appaltante, ma è determinato da causa di forza maggiore per cui dovrà
essere stabilito e comunicato un nuovo termine di fine cantiere che diventerà'
(quello si, speriamo!) assolutamente il termine finale e definitivo. Intanto,
nel frattempo – conclude Porcino - nei
prossimi giorni verrà smobilitata l’area di cantiere così da essere subito
disponibile per la società che si aggiudicherà la prosecuzione dei lavori la
cui ripresa dipenderà a questo punto solo dai tempi di pubblicazione del bando
e dalle procedure di aggiudicazione per come previsti dalla legge. L’intera
procedura sarà affidata alla SUAP. La ripresa è ormai vicina. Parola di Carlo
Alberto Porcino.
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